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2011-06-29

Fusilloni alla fontina

Piatti piano e fondo collezione Saint Tropez  di Laboratorio Pesaro
C'è un piatto che prepara sempre mia madre e che mio marito definisce "da lacrima", stupisce perché è un piatto semplice, senza fronzoli e con pochissimi ingredienti la caratteristica è perciò proprio la qualità degli ingredienti con i quali va preparato e il formato di pasta che più gli si addice i fusilloni come quelli di Pisani & Pasta di cui vi parlavo qualche post fa.
Ingredienti per 4 persone:
400 g di fusilloni
6 cucchiai di olio extravergine d'oliva
4 pomodori San Marzano pelati
1 spicchio d'aglio
1 ciuffo di prezzemolo
200 g di fontina
sale e pepe nero di mulinello
Soffriggere l'aglio nell'olio senza farlo colorire e schiacciarvi dento i pomodori, salare, pepare e cuocere pochi minuti a fuoco vivace, unire abbondante prezzemolo tritato. Lessare la pasta e versarla nel tegame del sugo, unire la fontina a cubetti e mescolare bene prima di servire ben caldo con un'altra macinata di pepe e parmigiano a piacere.

2012-06-29

Foglie d'ulivo al ragù estivo

Sottopiatto Nella Longari Home, tessuti Busatti, sul fondo Pastilla
La pasta per me che la amo non ha stagione, basta cambiare i condimenti ed è perfetta in ogni circostanza. Ma soprattutto in un giorno di festa, secondo tradizione la pasta senza un bel sugo di carne non è tale, ho modificato allora il classico ragù di carne e l'ho reso idoneo all'estate aggiungendo zucchine e levando carote, sedano e un po' di passata di pomodoro. Un sugo da servire con una pasta fresca come maccheroni al ferretto o foglie d'ulivo, altro formato tradizionale di Pisani & Pasta.
A voi la ricetta per 4 persone (affamatissime):
500 g di foglie d'ulivo
2 zucchine medie
1 cipolla grande di Tropea
200 g di macinato di carne bovina
2 cucchiai di passata di pomodoro
1/2 bicchiere di vino bianco
6-7 foglie di basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritare la cipolla e le zucchine già pulite. Versare ile verdure in una pentola con un fondo d'olio, lasciare appassire a fuoco moderato, unire la carne macinata e mescolare, aggiungere la passata di pomodoro, le foglie di basilico sminuzzate, sfumare con il vino e una volta evaporato, salere, pepare e coprire d'acqua. Lasciar cuocere a fiamma bassa per 2 ore circa, aggiungendo acqua solo se occorre. uando il sugo è diventato una crema è pronto. Lessare la pasta, condirla con il ragù e abbondante parmigiano a piacere.
Appassionata di pasta come sono non potevo farmi mancare la "chiccosa" Pastilla, la pentola per la pasta di Illa.

2011-06-29

Fusilloni alla fontina

Piatti piano e fondo collezione Saint Tropez  di Laboratorio Pesaro
C'è un piatto che prepara sempre mia madre e che mio marito definisce "da lacrima", stupisce perché è un piatto semplice, senza fronzoli e con pochissimi ingredienti la caratteristica è perciò proprio la qualità degli ingredienti con i quali va preparato e il formato di pasta che più gli si addice i fusilloni come quelli di Pisani & Pasta di cui vi parlavo qualche post fa.
Ingredienti per 4 persone:
400 g di fusilloni
6 cucchiai di olio extravergine d'oliva
4 pomodori San Marzano pelati
1 spicchio d'aglio
1 ciuffo di prezzemolo
200 g di fontina
sale e pepe nero di mulinello
Soffriggere l'aglio nell'olio senza farlo colorire e schiacciarvi dento i pomodori, salare, pepare e cuocere pochi minuti a fuoco vivace, unire abbondante prezzemolo tritato. Lessare la pasta e versarla nel tegame del sugo, unire la fontina a cubetti e mescolare bene prima di servire ben caldo con un'altra macinata di pepe e parmigiano a piacere.

2012-03-09

Domenica è sempre domenica!

Terrina e cucchiaio collezione Impronte verde di Wald
Ricordo ancora quando per il pranzo della domenica ci si riuniva a casa dei nonni con zii e cugini davanti al pollo fritto e croccante di nonna e poi quando, i nonni oramai troppo anziani per sobbarcarsi tale onere,venivano a pranzo da noi. Credo che tale tale rito continui ad avere il suo valore soprattutto oggi quando corriamo tutta la settimana e l'unico pranzo "slow" rimane quello del dì di festa.
A casa mia raramente, confesso, si organizza il pranzo domenicale poiché, memori della vecchia tradizione di famiglia, oggi è la mamma ad accoglierci al suo tavolo sfoderando, per l'occasione, le sue migliori doti culinarie.
A volte preparo qualche pietanza da consumare insieme, spesso il dolce, a volte nulla perché sedendosi a tavola c'è quell'aspettativa del chissà cosa si mangia oggi che rende tutto speciale. 
Il pranzo della domenica è sempre stato un rito anche per lo chef Daniele Persegani - celebre volto del canale televisivo Alice - che ha dedicato all'argomento un meraviglioso libro Il pranzo della domenica edito da Sitcom. Il libro, con cui l'autore si prefigge lo scopo di allietare le nostre domeniche e renderle saporite com'erano le sue da bimbo, contiene tante ricette di festa accompagnate da sontuose e ricche tavole imbandite secondo le indicazioni dello chef perché per la tavola della domenica ci vuole cura, amore per i dettagli e un pizzico di fantasia, giusto per rendere le pietanze ancora più buone, pregustandole con gli occhi. Pranzi a tema in cui piccoli accorgimenti e innovativi dettagli consentono di apparecchiare tavole da sogno e affascinare gli invitati con gusto e originalità. E visto che la Pasqua è alle porte possiamo affidarci a Persegani che ci propone ben due apparecchiature pasquali e tanti golosi e originali piatti.
Idee per il menù della domenica e anche per quello di Pasqua si trovano anche nell'ultimo libro di Luisanna Messeri I menù di Luisanna edito dalla stessa casa editrice che trasuda vitalità e passione come la sua autrice. Tante idee di menù gustosi, una sezione dedicata ai bambini e una ai regali golosi perfetti per tutte le occasioni.
Luisanna racconta che era per lei rassicurante il ripetersi del menu domenicale e piacevole il dilungarsi a tavola lontani dalle ansie di tutti i giorni e ancora oggi il pranzo della domenica è per lei come per molti di noi un rito intramontabile "un'abbuffata d'amore".
Pensando al pranzo del giorno festivo mi viene ovviamente di proporvi un ricco piatto di festa perché di festa sono per me, ma ancor più per mio marito, i primi che vengono gratinati in forno perché la crosticina fa subito festa. Per questo piatto mi sono ovviamente rifatta ad una ricetta del libro di Persegani che ho adattato e modificato secondo le mie esigenze. Nell'originale Ziti in teglia con ragù dell'orto lo chef utilizza gli ziti mentre io ho scelto i Filei un formato di pasta regionale che produce il pastificio Pisani & Pasta, io poi ho omesso la besciamella utilizzando per dare cremosità al piatto della fresca robiola ho aggiunto al soffritto di verdure anche del porro e per completare un leggero strato di sughetto al pomodoro.
Filei gratinati al ragù dell'orto
Ingredienti per 4 persone:
300 g di filei
1 peprone verde
1 peperone rosso
2 zucchine
1 cipolla
1 piccolo porro
1 carota
1 costa di sedano
4 pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
basilico
250 g di robiola
60 g di parmigiano
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritare la cipolla e soffriggerne una parte con un filo d'olio e l'aglio, unire i pelati e schiacciarli con la forchetta, salare pepare e lasciar cuocere finché si restringe un poco, eliminare l'aglio, unire qualche foglia di basilico e passare il sughetto al passì con i fori stretti. Intanto preparare un soffritto con la cipolla restante la carota, il porro e il sedano a piccoli dadi, unire i peperoni e le zucchine anch'essi a dadini e lasciar rosolare, salare pepare e continuare la cottura finché le verdure saranno cotte ma non spappolate. Lessare la pasta, condirla con metà ragù di verdure e la robiola. Versare la pasta in teglia, stendervi sopra il sughetto di pomodoro, le restanti verdure e il parmigiano grattugiato con gratì. Porre in forno a gratinare finché la superficie apparirà dorata.

Per la realizzazione della mia ricetta mi sono servita degli utilissimi attrezzi I colorati di Ariete inaugurando così una sezione del blog dedicata alla cucina cromatica A tutto colore
Potete anche scaricare il bellissimo ricettario di Simone Rugiati La cucina cromatica

2012-06-02

I maccheroni alla genovese un piatto d'altri tempi

Piatto fondo, posate, runner e tovagliolo Impronte verde di Wald

"Si fa ancora arrosto alla Genovese, mettendola in una casserola con dello frutto dentro o butirro, e con foco adagiato sotto e sopra si farà cuocere, e se mai si seccasse troppo, vi si può mettere dell'acqua; quando è per servirla, si paserà sopra al fornello, acciò si asciughi e servirà ancora per farle prendere colore. Quella si servirà calda con i crostini d'intorno, e sua gialla sopra". Difficile trasformare oggi una descrizione del genere in piatto commestibile, ma quale fascino! In origine era questa la carne alla glassa e non c'erano cipolle, pare poi che si prese l'usanza di "allungare il brodo"ovvero aumentare il sugo con l'aggiunta delle cipolle per condire con esso i maccheroni.
Ho appreso queste approfondite nozioni su un piatto che adoro da Vincenzo Corrado Il Cuoco Galante un elegante e prezioso volume a cura di Giorgia Chiatto per Malvarosa Edizioni. Un testo del '700 che ebbe all'epoca uno straordinario successo tanto da essere ristampato per quasi un secolo, uno dei primi ricettari scritti da un cuoco, ripreso ed adattato alle esigenze di oggi. Ricette provate e descritte dall'autrice con dovizia di particolari per rendere il lavoro semplice anche ai meno esperti come afferma Lejla Mancusi Sorrentino nell'introduzione al libro. Un manuale "sulla tavola nella sua complessità" che "guida e dà consigli per una perfetta imbadigione di magnifici banchetti" arricchito da splendide foto dei piatti realizzati in veste grafica particolarmente curata, un libro di cui i collezionisti e gli amanti dell'arte culinaria non potranno fare a meno.
Di genovese si parla anche ne Il Re dei Cuochi un altro classico della cucina della tradizione italiana, che ha avuto ben 14 ristampe e la cui copia anastatica dell'edizione Salani del 1905 viene ripubblicata  oggi da Vallardi. Qui non vi sono immagini, ma è un volume dall'aria retrò sin dalla copertina, ricchissimo di ricette ancora attuali, di spunti utili per realizzare pranzi completi, consigli sul galateo e la conservazione dei cibi. Ben 817 ricette  che spaziano dall'antipasto al dolce senza tralasciare conserve, sciroppi, liquori, bibite e gelati.
La ricetta del sugo di manzo riportata nel libro è la nostra genovese "Questo sugo si conserva per parecchi giorni, e può servire a molti usi; con esso si possono fare anche dei buoni pasticci di maccheroni" e poi lo stesso sugo ricompare per le lasagne che vengono appunto chiamate alla genovese.
Ma ora basta con la storia che avete l'acquolina in bocca e quindi passiamo alla ricetta che non ha nessuna pretesa di esser l'originale ma è la ricetta così come la preparo io, una volta a settimana, generalmente il sabato a pranzo ma che eccezionalmente sta riempiendo stasera la mia casa con il suo goloso profumo (da mangiare domani però non durante la notte!).
Ovviamente se si parla di maccheroni a Napoli s'intendono i rigatoni ed è un formato che con questo sugo si sposa benissimo, come le penne, gli ziti o le mezze maniche ma credetemi con i maccheroni al ferretto calabresi, che spesso acquisto già pronti da Pisani & Pasta, trovo che sia ineguagliabile.
Maccheroni alla genovese
Ingredienti per 4 persone:
500 g di maccheroni al ferretto
1 kg di muscolo bovino
1 kg di cipolle
2 carote
2 gambi di sedano
1 bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 cucchiaiata di burro
1 foglia d'alloro
olio extravergine di oliva
sale e pepe
Procedimento:
Affettare sottilmente le cipolle, le carote e il sedano*.
In una pentola capiente far rosolare la carne nel burro sciolto con l'olio e l'alloro, avendo cura di rigirarla su tutti i lati.
Aggiungere le verdure rigirarle un po' e unire il concentrato di pomodoro, amalgamando bene, sfumare con il vino bianco e far evaporare. Salare, pepare, abbassare la fiamma e far cuocere col coperchio per almeno tre ore, finché la carne risulterà tenera e le verdure disfatte. Cuocere i maccheroni in acqua salata e condirli con il sugo, servire con abbondante parmigiano.

* Affettare le verdure per il sugo potrebbe essere l'operazione più noiosa della ricetta ma se vi servite del comodissimo Saladino Cordless di Ariete sarà un simpatico giochetto.

2012-03-09

Domenica è sempre domenica!

Terrina e cucchiaio collezione Impronte verde di Wald
Ricordo ancora quando per il pranzo della domenica ci si riuniva a casa dei nonni con zii e cugini davanti al pollo fritto e croccante di nonna e poi quando, i nonni oramai troppo anziani per sobbarcarsi tale onere,venivano a pranzo da noi. Credo che tale tale rito continui ad avere il suo valore soprattutto oggi quando corriamo tutta la settimana e l'unico pranzo "slow" rimane quello del dì di festa.
A casa mia raramente, confesso, si organizza il pranzo domenicale poiché, memori della vecchia tradizione di famiglia, oggi è la mamma ad accoglierci al suo tavolo sfoderando, per l'occasione, le sue migliori doti culinarie.
A volte preparo qualche pietanza da consumare insieme, spesso il dolce, a volte nulla perché sedendosi a tavola c'è quell'aspettativa del chissà cosa si mangia oggi che rende tutto speciale. 
Il pranzo della domenica è sempre stato un rito anche per lo chef Daniele Persegani - celebre volto del canale televisivo Alice - che ha dedicato all'argomento un meraviglioso libro Il pranzo della domenica edito da Sitcom. Il libro, con cui l'autore si prefigge lo scopo di allietare le nostre domeniche e renderle saporite com'erano le sue da bimbo, contiene tante ricette di festa accompagnate da sontuose e ricche tavole imbandite secondo le indicazioni dello chef perché per la tavola della domenica ci vuole cura, amore per i dettagli e un pizzico di fantasia, giusto per rendere le pietanze ancora più buone, pregustandole con gli occhi. Pranzi a tema in cui piccoli accorgimenti e innovativi dettagli consentono di apparecchiare tavole da sogno e affascinare gli invitati con gusto e originalità. E visto che la Pasqua è alle porte possiamo affidarci a Persegani che ci propone ben due apparecchiature pasquali e tanti golosi e originali piatti.
Idee per il menù della domenica e anche per quello di Pasqua si trovano anche nell'ultimo libro di Luisanna Messeri I menù di Luisanna edito dalla stessa casa editrice che trasuda vitalità e passione come la sua autrice. Tante idee di menù gustosi, una sezione dedicata ai bambini e una ai regali golosi perfetti per tutte le occasioni.
Luisanna racconta che era per lei rassicurante il ripetersi del menu domenicale e piacevole il dilungarsi a tavola lontani dalle ansie di tutti i giorni e ancora oggi il pranzo della domenica è per lei come per molti di noi un rito intramontabile "un'abbuffata d'amore".
Pensando al pranzo del giorno festivo mi viene ovviamente di proporvi un ricco piatto di festa perché di festa sono per me, ma ancor più per mio marito, i primi che vengono gratinati in forno perché la crosticina fa subito festa. Per questo piatto mi sono ovviamente rifatta ad una ricetta del libro di Persegani che ho adattato e modificato secondo le mie esigenze. Nell'originale Ziti in teglia con ragù dell'orto lo chef utilizza gli ziti mentre io ho scelto i Filei un formato di pasta regionale che produce il pastificio Pisani & Pasta, io poi ho omesso la besciamella utilizzando per dare cremosità al piatto della fresca robiola ho aggiunto al soffritto di verdure anche del porro e per completare un leggero strato di sughetto al pomodoro.
Filei gratinati al ragù dell'orto
Ingredienti per 4 persone:
300 g di filei
1 peprone verde
1 peperone rosso
2 zucchine
1 cipolla
1 piccolo porro
1 carota
1 costa di sedano
4 pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
basilico
250 g di robiola
60 g di parmigiano
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritare la cipolla e soffriggerne una parte con un filo d'olio e l'aglio, unire i pelati e schiacciarli con la forchetta, salare pepare e lasciar cuocere finché si restringe un poco, eliminare l'aglio, unire qualche foglia di basilico e passare il sughetto al passì con i fori stretti. Intanto preparare un soffritto con la cipolla restante la carota, il porro e il sedano a piccoli dadi, unire i peperoni e le zucchine anch'essi a dadini e lasciar rosolare, salare pepare e continuare la cottura finché le verdure saranno cotte ma non spappolate. Lessare la pasta, condirla con metà ragù di verdure e la robiola. Versare la pasta in teglia, stendervi sopra il sughetto di pomodoro, le restanti verdure e il parmigiano grattugiato con gratì. Porre in forno a gratinare finché la superficie apparirà dorata.

Per la realizzazione della mia ricetta mi sono servita degli utilissimi attrezzi I colorati di Ariete inaugurando così una sezione del blog dedicata alla cucina cromatica A tutto colore
Potete anche scaricare il bellissimo ricettario di Simone Rugiati La cucina cromatica

2012-06-02

I maccheroni alla genovese un piatto d'altri tempi

Piatto fondo, posate, runner e tovagliolo Impronte verde di Wald

"Si fa ancora arrosto alla Genovese, mettendola in una casserola con dello frutto dentro o butirro, e con foco adagiato sotto e sopra si farà cuocere, e se mai si seccasse troppo, vi si può mettere dell'acqua; quando è per servirla, si paserà sopra al fornello, acciò si asciughi e servirà ancora per farle prendere colore. Quella si servirà calda con i crostini d'intorno, e sua gialla sopra". Difficile trasformare oggi una descrizione del genere in piatto commestibile, ma quale fascino! In origine era questa la carne alla glassa e non c'erano cipolle, pare poi che si prese l'usanza di "allungare il brodo"ovvero aumentare il sugo con l'aggiunta delle cipolle per condire con esso i maccheroni.
Ho appreso queste approfondite nozioni su un piatto che adoro da Vincenzo Corrado Il Cuoco Galante un elegante e prezioso volume a cura di Giorgia Chiatto per Malvarosa Edizioni. Un testo del '700 che ebbe all'epoca uno straordinario successo tanto da essere ristampato per quasi un secolo, uno dei primi ricettari scritti da un cuoco, ripreso ed adattato alle esigenze di oggi. Ricette provate e descritte dall'autrice con dovizia di particolari per rendere il lavoro semplice anche ai meno esperti come afferma Lejla Mancusi Sorrentino nell'introduzione al libro. Un manuale "sulla tavola nella sua complessità" che "guida e dà consigli per una perfetta imbadigione di magnifici banchetti" arricchito da splendide foto dei piatti realizzati in veste grafica particolarmente curata, un libro di cui i collezionisti e gli amanti dell'arte culinaria non potranno fare a meno.
Di genovese si parla anche ne Il Re dei Cuochi un altro classico della cucina della tradizione italiana, che ha avuto ben 14 ristampe e la cui copia anastatica dell'edizione Salani del 1905 viene ripubblicata  oggi da Vallardi. Qui non vi sono immagini, ma è un volume dall'aria retrò sin dalla copertina, ricchissimo di ricette ancora attuali, di spunti utili per realizzare pranzi completi, consigli sul galateo e la conservazione dei cibi. Ben 817 ricette  che spaziano dall'antipasto al dolce senza tralasciare conserve, sciroppi, liquori, bibite e gelati.
La ricetta del sugo di manzo riportata nel libro è la nostra genovese "Questo sugo si conserva per parecchi giorni, e può servire a molti usi; con esso si possono fare anche dei buoni pasticci di maccheroni" e poi lo stesso sugo ricompare per le lasagne che vengono appunto chiamate alla genovese.
Ma ora basta con la storia che avete l'acquolina in bocca e quindi passiamo alla ricetta che non ha nessuna pretesa di esser l'originale ma è la ricetta così come la preparo io, una volta a settimana, generalmente il sabato a pranzo ma che eccezionalmente sta riempiendo stasera la mia casa con il suo goloso profumo (da mangiare domani però non durante la notte!).
Ovviamente se si parla di maccheroni a Napoli s'intendono i rigatoni ed è un formato che con questo sugo si sposa benissimo, come le penne, gli ziti o le mezze maniche ma credetemi con i maccheroni al ferretto calabresi, che spesso acquisto già pronti da Pisani & Pasta, trovo che sia ineguagliabile.
Maccheroni alla genovese
Ingredienti per 4 persone:
500 g di maccheroni al ferretto
1 kg di muscolo bovino
1 kg di cipolle
2 carote
2 gambi di sedano
1 bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 cucchiaiata di burro
1 foglia d'alloro
olio extravergine di oliva
sale e pepe
Procedimento:
Affettare sottilmente le cipolle, le carote e il sedano*.
In una pentola capiente far rosolare la carne nel burro sciolto con l'olio e l'alloro, avendo cura di rigirarla su tutti i lati.
Aggiungere le verdure rigirarle un po' e unire il concentrato di pomodoro, amalgamando bene, sfumare con il vino bianco e far evaporare. Salare, pepare, abbassare la fiamma e far cuocere col coperchio per almeno tre ore, finché la carne risulterà tenera e le verdure disfatte. Cuocere i maccheroni in acqua salata e condirli con il sugo, servire con abbondante parmigiano.

* Affettare le verdure per il sugo potrebbe essere l'operazione più noiosa della ricetta ma se vi servite del comodissimo Saladino Cordless di Ariete sarà un simpatico giochetto.

2011-05-30

Fusilloni carciofini e pancetta

Mi capita sempre di parlare di ingredienti che vengono da fuori, forse perchè sono così abituata a mangiare quel che si produce nella mia terra che spesso dimentico che voi che leggete non conoscete affatto la produzione del luogo ed avete magari voglia di farlo. C'è un pastificio qua in zona che prepara diversi golosi formati. Se ne sono accorti tutti che il prodotto merita tant'è che Paolo Massobrio l'ha incluso nel suo Golosario definendola pasta artiginale d'eccezione. Parlo del pastificio Pisani & Pasta di Cantinella di Corigliano Calabro (CS) che, con le migliori semole di grano duro, la trafila al bronzo e nessuna scorciatoia per l'essiccazione che dev'essere lenta secondo tradizione, realizza moltissimi formati. Il fusillone è una delle novità ed io l'ho voluto in abbinamento ad altri prodotti locali: il carciofino selvatico, in piena stagione; la pancetta tesa, come solo in casa ancora si fa e qualche cappero sotto sale per esaltare ancor più il gusto del piatto. A voi la ricetta.
Ingredienti per 4 persone:
400 g  di fusilloni 
4 pomodori maturi
100 g di pancetta tesa
20 carciofini (o 4 carciofi comuni)
2 cucchiai di capperi sottosale
1/2 spicchio d’aglio
1/2 cipollotto
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale
Rosolare la pancetta a dadini in poco olio.Togliere la pancetta e tenerla da parte, nello stesso olio imbiondire aglio e cipollotto tritati, unire i capperi e i carciofini puliti e tagliati a metà, sfumare con il vino e lasciar cuocere unendo poca acqua, quando i carciofini sono teneri unire i pomodori pelati e tagliati a dadini. Cuocere a fuoco vivace un paio di minuti, unire la pancetta rosolata e regolare di sale.
Lessare la pasta al dente versarla nel sugo preparato e amalgamare per bene il condimento prima di servirla con una spolverata di grana grattugiato e pepe nero per chi lo gradisce.
* Consiglio di utilizzare il comodo tegame con due maniglie della linea Salento Keravis WhiteStone di Ballarini

2015-05-04

La Sicilia tra amori e vini e la norma infornata

Tessuto Busatti, pirofila Wald

Un piatto può nascere da una suggestione, un luogo vissuto, visto o conosciuto anche solo attraverso le pagine in cui è narrato.
Mi sono lasciata assorbire dalla piacevole scrittura di Andrea Zanfi e dal suo "Sicilia. L'Isola e il Mediterraneo. Storie di amori e vini" pubblicato da Salvietti & Barabuffi. Un intreccio narrativo che prende il via tra le stanze di un antico baglio siciliano, ricco di leggende, ricordi e storie dimenticate o mai narrate. Un libro che attraverso le parole e le immagini diventa quasi una dichiarazione d'amore alla Sicilia, l'isola più grande del mediterraneo, protagonista indiscussa di questo pregevole volume. Sicilia intesa sia come terra fertile per l'uomo, che come donna forte e caparbia che cerca di resistere alle avance del suo innamorato Mediterraneo. In mezzo a tutto questo le storie dei produttori vinicoli che con impegno e dedizione - e non senza difficoltà - trasformano i suoi generosi frutti in prodotti esportati e conosciuti in tutto il mondo.
Quando dico Sicilia penso alla norma, un piatto che trasuda Sicilia da ogni poro, un primo che amo e che sempre mi riporta col pensiero alla sua terra d'origine.
Ho preparato una norma ricca e succulenta con gli speciali pennoni del pastificio calabrese Pisani & Pasta e l'ho resa ancora più golosa arricchendola di buona mozzarella  e ricotta salata per passarla poi in forno appena quindici minuti il tempo di far fondere la mozzarella e i sapori tutti tra di loro. 
Pennoni alla norma infornati
Ingredienti per 4 persone:
400 g di pennoni (o anche paccheri)
1 grossa melanzana lunga
400 g di pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
basilico
sale e pepe
200 g di mozzarella (fior di latte)
4 cucchiai di ricotta salata grattugiata 
Schiacciare l'aglio e soffriggerlo con un po' d'olio unire i pelati schiacciati, salare pepare e proseguire la cottura fino a far addensare il sughetto, eliminare l'aglio e aggiungere le foglie di basilico spezzettate. Tagliare intanto la melanzana a fdttine e friggerle in altro olio, scolarle ed aggiungerle al sugo preparato, regolare di sale.
Lessare al dente i pennoni condirli con il sugo alle melanzane e la ricotta salata, aggiungere la mozzarella a dadini, versare in una pirofila e infornare per 15 minuti, finché la mozzarella non sarà sciolta.
A questo piatto ho deciso di abbinare un vino siciliano: il Symposio del Feudo Principi di Butera, un rosso prodotto con il 65% di uve  Cabernet Sauvignon, 30% Merlot e 5% Petit Verdot, che si sposa alla perfezione con i piatti della tradizione siciliana

2012-06-29

Foglie d'ulivo al ragù estivo

Sottopiatto Nella Longari Home, tessuti Busatti, sul fondo Pastilla
La pasta per me che la amo non ha stagione, basta cambiare i condimenti ed è perfetta in ogni circostanza. Ma soprattutto in un giorno di festa, secondo tradizione la pasta senza un bel sugo di carne non è tale, ho modificato allora il classico ragù di carne e l'ho reso idoneo all'estate aggiungendo zucchine e levando carote, sedano e un po' di passata di pomodoro. Un sugo da servire con una pasta fresca come maccheroni al ferretto o foglie d'ulivo, altro formato tradizionale di Pisani & Pasta.
A voi la ricetta per 4 persone (affamatissime):
500 g di foglie d'ulivo
2 zucchine medie
1 cipolla grande di Tropea
200 g di macinato di carne bovina
2 cucchiai di passata di pomodoro
1/2 bicchiere di vino bianco
6-7 foglie di basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritare la cipolla e le zucchine già pulite. Versare ile verdure in una pentola con un fondo d'olio, lasciare appassire a fuoco moderato, unire la carne macinata e mescolare, aggiungere la passata di pomodoro, le foglie di basilico sminuzzate, sfumare con il vino e una volta evaporato, salere, pepare e coprire d'acqua. Lasciar cuocere a fiamma bassa per 2 ore circa, aggiungendo acqua solo se occorre. uando il sugo è diventato una crema è pronto. Lessare la pasta, condirla con il ragù e abbondante parmigiano a piacere.
Appassionata di pasta come sono non potevo farmi mancare la "chiccosa" Pastilla, la pentola per la pasta di Illa.

2015-05-04

La Sicilia tra amori e vini e la norma infornata

Tessuto Busatti, pirofila Wald

Un piatto può nascere da una suggestione, un luogo vissuto, visto o conosciuto anche solo attraverso le pagine in cui è narrato.
Mi sono lasciata assorbire dalla piacevole scrittura di Andrea Zanfi e dal suo "Sicilia. L'Isola e il Mediterraneo. Storie di amori e vini" pubblicato da Salvietti & Barabuffi. Un intreccio narrativo che prende il via tra le stanze di un antico baglio siciliano, ricco di leggende, ricordi e storie dimenticate o mai narrate. Un libro che attraverso le parole e le immagini diventa quasi una dichiarazione d'amore alla Sicilia, l'isola più grande del mediterraneo, protagonista indiscussa di questo pregevole volume. Sicilia intesa sia come terra fertile per l'uomo, che come donna forte e caparbia che cerca di resistere alle avance del suo innamorato Mediterraneo. In mezzo a tutto questo le storie dei produttori vinicoli che con impegno e dedizione - e non senza difficoltà - trasformano i suoi generosi frutti in prodotti esportati e conosciuti in tutto il mondo.
Quando dico Sicilia penso alla norma, un piatto che trasuda Sicilia da ogni poro, un primo che amo e che sempre mi riporta col pensiero alla sua terra d'origine.
Ho preparato una norma ricca e succulenta con gli speciali pennoni del pastificio calabrese Pisani & Pasta e l'ho resa ancora più golosa arricchendola di buona mozzarella  e ricotta salata per passarla poi in forno appena quindici minuti il tempo di far fondere la mozzarella e i sapori tutti tra di loro. 
Pennoni alla norma infornati
Ingredienti per 4 persone:
400 g di pennoni (o anche paccheri)
1 grossa melanzana lunga
400 g di pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
basilico
sale e pepe
200 g di mozzarella (fior di latte)
4 cucchiai di ricotta salata grattugiata 
Schiacciare l'aglio e soffriggerlo con un po' d'olio unire i pelati schiacciati, salare pepare e proseguire la cottura fino a far addensare il sughetto, eliminare l'aglio e aggiungere le foglie di basilico spezzettate. Tagliare intanto la melanzana a fdttine e friggerle in altro olio, scolarle ed aggiungerle al sugo preparato, regolare di sale.
Lessare al dente i pennoni condirli con il sugo alle melanzane e la ricotta salata, aggiungere la mozzarella a dadini, versare in una pirofila e infornare per 15 minuti, finché la mozzarella non sarà sciolta.
A questo piatto ho deciso di abbinare un vino siciliano: il Symposio del Feudo Principi di Butera, un rosso prodotto con il 65% di uve  Cabernet Sauvignon, 30% Merlot e 5% Petit Verdot, che si sposa alla perfezione con i piatti della tradizione siciliana

2011-05-30

Fusilloni carciofini e pancetta

Mi capita sempre di parlare di ingredienti che vengono da fuori, forse perchè sono così abituata a mangiare quel che si produce nella mia terra che spesso dimentico che voi che leggete non conoscete affatto la produzione del luogo ed avete magari voglia di farlo. C'è un pastificio qua in zona che prepara diversi golosi formati. Se ne sono accorti tutti che il prodotto merita tant'è che Paolo Massobrio l'ha incluso nel suo Golosario definendola pasta artiginale d'eccezione. Parlo del pastificio Pisani & Pasta di Cantinella di Corigliano Calabro (CS) che, con le migliori semole di grano duro, la trafila al bronzo e nessuna scorciatoia per l'essiccazione che dev'essere lenta secondo tradizione, realizza moltissimi formati. Il fusillone è una delle novità ed io l'ho voluto in abbinamento ad altri prodotti locali: il carciofino selvatico, in piena stagione; la pancetta tesa, come solo in casa ancora si fa e qualche cappero sotto sale per esaltare ancor più il gusto del piatto. A voi la ricetta.
Ingredienti per 4 persone:
400 g  di fusilloni 
4 pomodori maturi
100 g di pancetta tesa
20 carciofini (o 4 carciofi comuni)
2 cucchiai di capperi sottosale
1/2 spicchio d’aglio
1/2 cipollotto
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale
Rosolare la pancetta a dadini in poco olio.Togliere la pancetta e tenerla da parte, nello stesso olio imbiondire aglio e cipollotto tritati, unire i capperi e i carciofini puliti e tagliati a metà, sfumare con il vino e lasciar cuocere unendo poca acqua, quando i carciofini sono teneri unire i pomodori pelati e tagliati a dadini. Cuocere a fuoco vivace un paio di minuti, unire la pancetta rosolata e regolare di sale.
Lessare la pasta al dente versarla nel sugo preparato e amalgamare per bene il condimento prima di servirla con una spolverata di grana grattugiato e pepe nero per chi lo gradisce.
* Consiglio di utilizzare il comodo tegame con due maniglie della linea Salento Keravis WhiteStone di Ballarini