2007-07-09

Involtini di alici e gamberi


Eh si è periodo che proprio la carne non mi va o se mi va la preferisco cotta nel più semplice dei modi, in padella e via.

Il pesce invece è più sfizioso, naturalemente mi vengono in mente mille cose da preparare ma poi c'è sempre l'impatto deludente col banco del pescivendolo che non è che abbia tutta sta varietà, quindi ci arrangiamo con quello che il mercato offre.

Così con mamma l'altra sera abbiamo preparato questi involtini che a dir la verità riescono a fare la loro bella figura seppure preparati semplicemente e con ingredienti di facile reperibilità.

Ingredienti per 4 persone:

24 alici fresche

24 gamberi

24 fette di zucchine grigliate

sale rosa dell'Himalaya

pepe nero di mulinello

un limone

olio extravergine d'oliva

prezzemolo.

Puliamo le alici, delischiamole e teniamole da parte. Sgusciamo e puliamo i gamberi poi avvolgiamone ognuno con una fetta di zucchina.

Poniamo in rotolino sopra l'acciuga e arrotoliamola a formare un involtino che fermeremo con uno spiedo. Ripetiamo l'operazione con gli altri pesci, infilzando poi gli involtini a due a due come in foto.

Una volta pronti li gligliamo e, dopo averli sistemati in un piatto li irroreriamo con una salsina preparata sbattendo insieme olio, limone, sale, pepe e prezzemolo.

Più semplice di così...


Involtini di alici e gamberi


Eh si è periodo che proprio la carne non mi va o se mi va la preferisco cotta nel più semplice dei modi, in padella e via.

Il pesce invece è più sfizioso, naturalemente mi vengono in mente mille cose da preparare ma poi c'è sempre l'impatto deludente col banco del pescivendolo che non è che abbia tutta sta varietà, quindi ci arrangiamo con quello che il mercato offre.

Così con mamma l'altra sera abbiamo preparato questi involtini che a dir la verità riescono a fare la loro bella figura seppure preparati semplicemente e con ingredienti di facile reperibilità.

Ingredienti per 4 persone:

24 alici fresche

24 gamberi

24 fette di zucchine grigliate

sale rosa dell'Himalaya

pepe nero di mulinello

un limone

olio extravergine d'oliva

prezzemolo.

Puliamo le alici, delischiamole e teniamole da parte. Sgusciamo e puliamo i gamberi poi avvolgiamone ognuno con una fetta di zucchina.

Poniamo in rotolino sopra l'acciuga e arrotoliamola a formare un involtino che fermeremo con uno spiedo. Ripetiamo l'operazione con gli altri pesci, infilzando poi gli involtini a due a due come in foto.

Una volta pronti li gligliamo e, dopo averli sistemati in un piatto li irroreriamo con una salsina preparata sbattendo insieme olio, limone, sale, pepe e prezzemolo.

Più semplice di così...


2007-07-06

Triangoli alle acciughe


Ricettina Club Sale&Pepe di Luglio semplice semplice e naturalmente che ha a che fare col pane. Come poteva essere diversamente in questo mio periodo di intensa panificazione?
Non vi metto le dosi agli ingredienti perchè la cosa è estremamente soggettiva, dipende dalla misura dei vostri triangolini e dalla fame che avete.
Ingredienti:
pasta di pane (fatta in casa o comprata fate voi)
filetti di acciughe sott'olio
caciocavallo silano dop (la ricetta prevedeva le mozzarelline io ho dato quel saore in più)
olio per friggere.
Stendiamo la pasta già lievitata, con il matterello, ricaviamone dei quadrati. Sopra ognuno mettiamo un pezzo di caciocavallo (o una mozzarellina) ed un filetto d'acciuga.
Chiudiamo a trinagolo e friggiamo nell'olio bollente.
Da leccarsi i baffi e non c'è bisogno di elencare le varianti a cui si presta il ripieno.

Triangoli alle acciughe


Ricettina Club Sale&Pepe di Luglio semplice semplice e naturalmente che ha a che fare col pane. Come poteva essere diversamente in questo mio periodo di intensa panificazione?
Non vi metto le dosi agli ingredienti perchè la cosa è estremamente soggettiva, dipende dalla misura dei vostri triangolini e dalla fame che avete.
Ingredienti:
pasta di pane (fatta in casa o comprata fate voi)
filetti di acciughe sott'olio
caciocavallo silano dop (la ricetta prevedeva le mozzarelline io ho dato quel saore in più)
olio per friggere.
Stendiamo la pasta già lievitata, con il matterello, ricaviamone dei quadrati. Sopra ognuno mettiamo un pezzo di caciocavallo (o una mozzarellina) ed un filetto d'acciuga.
Chiudiamo a trinagolo e friggiamo nell'olio bollente.
Da leccarsi i baffi e non c'è bisogno di elencare le varianti a cui si presta il ripieno.

2007-07-05

Insalata di pasta quasi greca


Premetto che io la chiamo Insalata di pasta alla greca, però non sapendo in effetti cosa ne possano dire i greci di questa mia iniziativa ho deciso di aggiungere un "quasi" politically correct, per la serie nessuno mi può obiettare nulla.

Andiamo alla ricetta che è meglio.

Ingredienti per 4 persone:

300 g di pasta corta

3 pomodori

1 mazzetto di rucola

4 cucchiai di olive nere (meglio se greche)

1 confezione di Feta greca

olio extravergine d'oliva

sale

Lessiamo la pasta al dente, tagliamo la feta a cubetti, aggiungiamo le olive, la rucola sminuzzata ed i pomodori privati dei semi e ridotti a cubetti.

Condiamo con olio (cinque/sei cucchiai sono sufficienti) e un pò di sale.

L'insalata è pronta, ottima anche da consumare in spiaggia.

Insalata di pasta quasi greca


Premetto che io la chiamo Insalata di pasta alla greca, però non sapendo in effetti cosa ne possano dire i greci di questa mia iniziativa ho deciso di aggiungere un "quasi" politically correct, per la serie nessuno mi può obiettare nulla.

Andiamo alla ricetta che è meglio.

Ingredienti per 4 persone:

300 g di pasta corta

3 pomodori

1 mazzetto di rucola

4 cucchiai di olive nere (meglio se greche)

1 confezione di Feta greca

olio extravergine d'oliva

sale

Lessiamo la pasta al dente, tagliamo la feta a cubetti, aggiungiamo le olive, la rucola sminuzzata ed i pomodori privati dei semi e ridotti a cubetti.

Condiamo con olio (cinque/sei cucchiai sono sufficienti) e un pò di sale.

L'insalata è pronta, ottima anche da consumare in spiaggia.

2007-07-04

Il pane


Ed eccomi qua giunta al mio centesimo post.
Come vedete dalla foto ce l'ho fatta ecco il pane preparato col lievito madre.
Che ne dite della mia creatura?
Ho seguito fedelmente le istruzioni di http://fareilpane.free.fr/Testi/lievitomadre.htm ed alla fine sono giunta al risultato sperato. Il pane è venuto bene ed ha soprattutto il profumo del pane di una volta, peccato solo che l'ho cotto al forno elettrico, con la cottura a legna avrebbe dato il meglio di sè.
Ecco le indicazioni per ottenere prima il lievito madre e poi il pane della foto:
Lievito madre
In un barattolo versare una parte di farina integrale ed una di farina o con un pizzico di zucchero ed acqua tale da ottenere una pastella liquida. Mescolare mattino e sera per 3-5 giorni tenendo il barattolo alla temperatura di 20-25°C. Quando il miscuglio fa molte bolle (a tale scopo consiglio di non riempire il barattolo ma lasciarlo mezzo vuoto) e prende fermentazione se ne butta via metà e si ricostituisce il volume equivalente con farina 0, acqua e un pò di zucchero, la consistenza deve essere un pò meno fluida della precedente. Dopo 6-12 ore il miscuglio deve fare molte bolle ed essere raddoppiato di volume. Si butta via metà contenuto e si ricostituisce il tutto senza zucchero, si lascia lievitare e si ripete l'operazione ancora una volta. A questo punto il lievito è pronto (o dovrebbe esserlo!). Si conserva tre giorni a temperatura ambiente col coperchio postao sul barattolo, 1 settimana in frigorigero nella parte meno fredda (8°C). Dopo 3 giorni o 1 settimana (in base alla conservazione scelta) si rinnova buttandone via metà e aggiungendo farina e acqua.
Pane
Al mattino rinnovare il lievito madre (sostituendo metà composto con farina e acqua come nell'ultimo passaggio del procedimento sopra) e si aggiunge mezzo cucchiaio di zucchero. Ripetere l'operazione la sera, senza lo zucchero e lasciarlo a temperatura ambiente. Qualora non dovesse lievitare ripetere qualche volta in più l'operazione di rinfresco.
Il mattino seguente aggiungere 100 g di acqua di fonte, 1/2 cucchiaio di zucchero, 140 g di farina 0. Coprire non ermeticamente e lasciare raddoppiare. La sera aggiungere 1200 g di farina 0 (o altra a scelta) diminuendo la dose a 1000 g se il lievito non sembra molto attivo, 600-700 g di acqua, 30 g di sale, 1 cucchiaio di zucchero grezzo.
Si procede a questa operazione aggiungendo al lievito madre l'acqua mescolata con lo zucchero, quando il composto è fluido e presenta bollicine si aggiunge la farina . Si impasta bene per circa 15 minuti, avendo cura di ottenere un impastoelastico e non troppo appiccicoso. Incorporare il sale e riporre l'impasto in una terrina spolverizzata di farina. Coprire con un telo umido e lasciare lievitare tutta la notte (20-25°C 6-8 ore, 15°C 12-15 ore c.a.). Poi formare i pani tenendo da parte un pezzo di impasto( la madre) per risostituire il lievito. Lasciare riposare le forme di pane 1-2 ore o anche più prima di infornarle alla massima temperatura, ponendo nel forno una ciotola con acqua per avere la giusta umidità.

Il pane


Ed eccomi qua giunta al mio centesimo post.
Come vedete dalla foto ce l'ho fatta ecco il pane preparato col lievito madre.
Che ne dite della mia creatura?
Ho seguito fedelmente le istruzioni di http://fareilpane.free.fr/Testi/lievitomadre.htm ed alla fine sono giunta al risultato sperato. Il pane è venuto bene ed ha soprattutto il profumo del pane di una volta, peccato solo che l'ho cotto al forno elettrico, con la cottura a legna avrebbe dato il meglio di sè.
Ecco le indicazioni per ottenere prima il lievito madre e poi il pane della foto:
Lievito madre
In un barattolo versare una parte di farina integrale ed una di farina o con un pizzico di zucchero ed acqua tale da ottenere una pastella liquida. Mescolare mattino e sera per 3-5 giorni tenendo il barattolo alla temperatura di 20-25°C. Quando il miscuglio fa molte bolle (a tale scopo consiglio di non riempire il barattolo ma lasciarlo mezzo vuoto) e prende fermentazione se ne butta via metà e si ricostituisce il volume equivalente con farina 0, acqua e un pò di zucchero, la consistenza deve essere un pò meno fluida della precedente. Dopo 6-12 ore il miscuglio deve fare molte bolle ed essere raddoppiato di volume. Si butta via metà contenuto e si ricostituisce il tutto senza zucchero, si lascia lievitare e si ripete l'operazione ancora una volta. A questo punto il lievito è pronto (o dovrebbe esserlo!). Si conserva tre giorni a temperatura ambiente col coperchio postao sul barattolo, 1 settimana in frigorigero nella parte meno fredda (8°C). Dopo 3 giorni o 1 settimana (in base alla conservazione scelta) si rinnova buttandone via metà e aggiungendo farina e acqua.
Pane
Al mattino rinnovare il lievito madre (sostituendo metà composto con farina e acqua come nell'ultimo passaggio del procedimento sopra) e si aggiunge mezzo cucchiaio di zucchero. Ripetere l'operazione la sera, senza lo zucchero e lasciarlo a temperatura ambiente. Qualora non dovesse lievitare ripetere qualche volta in più l'operazione di rinfresco.
Il mattino seguente aggiungere 100 g di acqua di fonte, 1/2 cucchiaio di zucchero, 140 g di farina 0. Coprire non ermeticamente e lasciare raddoppiare. La sera aggiungere 1200 g di farina 0 (o altra a scelta) diminuendo la dose a 1000 g se il lievito non sembra molto attivo, 600-700 g di acqua, 30 g di sale, 1 cucchiaio di zucchero grezzo.
Si procede a questa operazione aggiungendo al lievito madre l'acqua mescolata con lo zucchero, quando il composto è fluido e presenta bollicine si aggiunge la farina . Si impasta bene per circa 15 minuti, avendo cura di ottenere un impastoelastico e non troppo appiccicoso. Incorporare il sale e riporre l'impasto in una terrina spolverizzata di farina. Coprire con un telo umido e lasciare lievitare tutta la notte (20-25°C 6-8 ore, 15°C 12-15 ore c.a.). Poi formare i pani tenendo da parte un pezzo di impasto( la madre) per risostituire il lievito. Lasciare riposare le forme di pane 1-2 ore o anche più prima di infornarle alla massima temperatura, ponendo nel forno una ciotola con acqua per avere la giusta umidità.

2007-07-03

Dolcetti alla mandorla


Un classico della pasticceria: i biscottini di pasta di mandorle, da noi si chiamano Dolcetti alla mandorla e spesso sono rigati (fatti con la siringa con bocchetta a stella) con una ciliegina rossa o verde sopra, altre volte hanno una mandorla o un chicco di caffè o una scorzetta d'arancia candita.
Io li ho fatti con la mandorla che in cottura diventa croccante e quindi molto appetibile.
La ricetta l'ho presa a prestito dal solito e bravissimo Walter Pedrazzi su Cucina italiana, mia madre li fa con l'albume montato a neve e lo zucchero semolato, questi invece mi sembrano ulteriormente semplificati, da fare all'ultimo momento, tant'è che in una mezz'ora tra preparazione e cottura sono già belli e pronti.

Ingredienti per 20 dolcetti:

200 g di farina di mandorle
150 g di zucchero a velo
1 cucchiaio di fecola di patate
2 albumi
20 mandorle (o 10 ciliegine candite) per decorare

Accendiamo il forno a 180° e intanto amalgamiamo la farina di mandorle con lo zucchero a velo setacciato e la fecola, uniamo i due albumi leggermente sbattuti.
Versiamo il composto in una tasca da pasticcere con bocchetta liscia o a stella e poi formiamo 20 ciuffetti su una teglia ricoperta di carta da forno.
N.B. Se il composto risulta troppo molle si può aggiungere un poco di farina di mandorle, se troppo sodo un po' di albume. La consistenza deve essere tale che il composto passi attraverso la sacca ma resti a mucchietti solidi dopo spremuto.
Sopra ogni dolcino sistemiamo una mandorla o mezza ciliegina candita poi inforniamo per circa 10 minuti. Devono prendere un leggero colore dorato senza scurirsi troppo.
Sforniamo ed attendiamo che si raffreddino prima di posizionarli in un piatto.

Dolcetti alla mandorla


Un classico della pasticceria: i biscottini di pasta di mandorle, da noi si chiamano Dolcetti alla mandorla e spesso sono rigati (fatti con la siringa con bocchetta a stella) con una ciliegina rossa o verde sopra, altre volte hanno una mandorla o un chicco di caffè o una scorzetta d'arancia candita.
Io li ho fatti con la mandorla che in cottura diventa croccante e quindi molto appetibile.
La ricetta l'ho presa a prestito dal solito e bravissimo Walter Pedrazzi su Cucina italiana, mia madre li fa con l'albume montato a neve e lo zucchero semolato, questi invece mi sembrano ulteriormente semplificati, da fare all'ultimo momento, tant'è che in una mezz'ora tra preparazione e cottura sono già belli e pronti.

Ingredienti per 20 dolcetti:

200 g di farina di mandorle
150 g di zucchero a velo
1 cucchiaio di fecola di patate
2 albumi
20 mandorle (o 10 ciliegine candite) per decorare

Accendiamo il forno a 180° e intanto amalgamiamo la farina di mandorle con lo zucchero a velo setacciato e la fecola, uniamo i due albumi leggermente sbattuti.
Versiamo il composto in una tasca da pasticcere con bocchetta liscia o a stella e poi formiamo 20 ciuffetti su una teglia ricoperta di carta da forno.
N.B. Se il composto risulta troppo molle si può aggiungere un poco di farina di mandorle, se troppo sodo un po' di albume. La consistenza deve essere tale che il composto passi attraverso la sacca ma resti a mucchietti solidi dopo spremuto.
Sopra ogni dolcino sistemiamo una mandorla o mezza ciliegina candita poi inforniamo per circa 10 minuti. Devono prendere un leggero colore dorato senza scurirsi troppo.
Sforniamo ed attendiamo che si raffreddino prima di posizionarli in un piatto.

2007-07-02

Focaccia soffice


Ebbene signori, oggi ritengo che con questa focaccia posso fare invidia ai genovesi (bè mo non esageriamo). Diciamo semplicemente che una focaccia soffice e gustosa come questa non l'avevo ancora fatta.
Il punto di partenza è sempre la biga di cui parlo nella ricetta delle Lingue di suocera, la differenza però è che in questa focaccia non viene aggiunto altro lievito, il suo punto di forza è solo la lunga lievitazione.
Quindi diciamo che al mattino prepariamo la nostra biga.
Alla sera prendiamo il panetto (che sarà molto lievitato) e vi aggiungiamo mezzo chilo di farina tipo 0, due cucchiaini di sale ed acqua quanto basta a formare un impasto di pane.
Prima di metterlo a lievitare stacchiamone una pagnottella e conserviamola in frigo in un barattolo (la prossima volta non ci sarà bisogno di preparare la biga (il punto di partenza sarà questa pagnottella) la useremo entro una settimana.
Poniamo l'impasto preparato a lievitare in una ciotola coperta di pellicola.
Fatto ciò andiamo pure a dormire domani penseremo alla focaccia.

Focaccia soffice:
200 g di impasto lievitato
300 g di farina
2 cucchiaini d'olio extravergine d'oliva
un cucchiaino di sale
latte 1,5- 2 dl circa (dipende dall'impasto)
olio, acqua e fior di sale integrale per la superficie.

Uniamo la farina, l'impasto lievitato l'olio, il sale ed il latte ed impastiamo bene. Il composto deve essere morbido ma si deve reggere, il latte deve essere tiepido, non caldo altrimenti i lieviti si distruggono.
Lasciamo lievitare il composto per un paio d'ore poi stendiamolo in teglia (una grande e due piccole) leggermente unta ad uno spessore di un centimetro e mezzo circa. Pennelliamo con acqua e olio e cospargiamo di fior di sale.
Lasciamo riposare ancora mezz'ora e poi inforniamo finchè sarà ben dorata.
Si può consumare semplice al posto del pane o farcita a mò di panino. Una delizia.
La prossima volta voglio farla con la farina integrale che ne dite?

Focaccia soffice


Ebbene signori, oggi ritengo che con questa focaccia posso fare invidia ai genovesi (bè mo non esageriamo). Diciamo semplicemente che una focaccia soffice e gustosa come questa non l'avevo ancora fatta.
Il punto di partenza è sempre la biga di cui parlo nella ricetta delle Lingue di suocera, la differenza però è che in questa focaccia non viene aggiunto altro lievito, il suo punto di forza è solo la lunga lievitazione.
Quindi diciamo che al mattino prepariamo la nostra biga.
Alla sera prendiamo il panetto (che sarà molto lievitato) e vi aggiungiamo mezzo chilo di farina tipo 0, due cucchiaini di sale ed acqua quanto basta a formare un impasto di pane.
Prima di metterlo a lievitare stacchiamone una pagnottella e conserviamola in frigo in un barattolo (la prossima volta non ci sarà bisogno di preparare la biga (il punto di partenza sarà questa pagnottella) la useremo entro una settimana.
Poniamo l'impasto preparato a lievitare in una ciotola coperta di pellicola.
Fatto ciò andiamo pure a dormire domani penseremo alla focaccia.

Focaccia soffice:
200 g di impasto lievitato
300 g di farina
2 cucchiaini d'olio extravergine d'oliva
un cucchiaino di sale
latte 1,5- 2 dl circa (dipende dall'impasto)
olio, acqua e fior di sale integrale per la superficie.

Uniamo la farina, l'impasto lievitato l'olio, il sale ed il latte ed impastiamo bene. Il composto deve essere morbido ma si deve reggere, il latte deve essere tiepido, non caldo altrimenti i lieviti si distruggono.
Lasciamo lievitare il composto per un paio d'ore poi stendiamolo in teglia (una grande e due piccole) leggermente unta ad uno spessore di un centimetro e mezzo circa. Pennelliamo con acqua e olio e cospargiamo di fior di sale.
Lasciamo riposare ancora mezz'ora e poi inforniamo finchè sarà ben dorata.
Si può consumare semplice al posto del pane o farcita a mò di panino. Una delizia.
La prossima volta voglio farla con la farina integrale che ne dite?

2007-06-29

Torta di rose alla crema

La Torta di rose è un'altra di quelle preparazioni di cui ognuno ha la sua versione, la cosa certa è che si tratta di un dolce, non troppo dolce, quasi un pane dolce in cui non mancano il lievito di birra, lo zucchero, le uova ed in burro in dosi più o meno variabili.
Si può arricchire in vario modo o lasciare semplice, la mia è con la crema e la trovo deliziosa gustata tiepida a colazione.
Ingredienti:
250 g di farina 00
150 g di farina 0 (o di manitoba)
15 g di lievito di birra fresco
1 dl di latte tiepido
2 uova
100 g di burro
50 g di zucchero
1 pizzico di sale
Per la crema:
2 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di farina
250 ml di latte bollente
un pezzo di vaniglia
Misceliamo le due farine, aggiungiamo il lievito sciolto nel latte, il burro ammorbidito, lo zucchero ed il sale. Amalgamiamo tutto e poi incorporiamo le due uova e lavoriamo con cura l'impasto per almeno dieci minuti, finchè si staccherà dalle dita e sarà liscio e già elastico.
Lasciamolo lievitare nella ciotola coperta con pellicola da cucina per almeno due ore.
Intanto prepariamo la crema sbattendo bene i tuorli con lo zucchero, aggiungendo poi la farina ed il latte a filo. Poniamo sul fuoco e facciamo addensare.
Una volta trascorso il tempo di lievitazione, sgonfiamo la pasta con le mani e stendiamola col matterello in un rettangolo di mezzo centimetro di spessore.
Spalmiamo di crema, arrotoliamo e tagliamo il rotolo a fette di 4 cm circa. Posizioniamo i rotolini l'uno accanto all'altro in teglia, senza pressarli troppo e lasciamo che lievitino ancora per mezz'ora.
Quando avranno riempito la teglia cuociamo il dolce il forno caldo finchè sarà ben cotto e dorato.
Cospargiamo di zucchero a velo ed ecco a voi la mitica Torta di rose alla crema. Avete idee per il ripieno? Io tante e prima o poi ne proverò qualche altra versione anche se con la crema mi piace talmente tanto che quando la preparo finisco per andare sul tradizionale.