2007-09-24

Tagliatelle di terra e di mare


In una delle mie giornate a tutta pasta ho prodotto una quantità industriale di tagliatelle all'uovo, spesse e rustiche proprio come piacciono a me. Caso ha voluto poi che mi imbattessi in una montagnola di borlotti freschi da sgranare.
Per completare il quadro mi mancava solo un altro ingrediente, ho pensato alla pancetta, ho pensato ai funghi, alla zucca ma alla fine ho scelto le cozze per dare quel sapore in più alle mie tagliatelle. Purtroppo non sono riuscita a trovarle fresche e mi sono accontentata delle cozze surgelate, però vi do la ricetta come Dio comanda ovvero con le cozze fresche.

Le tagliatelle le preparo semplicemente impastando farina e uova intere (un uovo a persona dovrebbe dare la giusta dose di tagliatelle).

Ecco il procedimento per il ragù di terra e mare per 4 bocche da sfamare
1/2 kg di fagioli borlotti freschi
1 costa di sedano
1 carota
1/2 cipolla rossa
1 spicchio d'aglio
1 kg di cozze col guscio
1 dl di vino bianco
prezzemolo
dragoncello (anche essiccato)
olio extravergine d'oliva
sale e pepe

Dopo aver sgranato i fagioli, lessiamoli finchè risulteranno teneri (10/15 minuti per quelli freschi). Intanto tagliamo a piccoli cubetti il sedano, la carota e la cipolla, che faremo appassire in 4 cucchiai d'olio ed un mestolo di acqua calda.
Puliamo le cozze raschiando il guscio e facciamole aprire in un tegame col vino, 1 spicchio d'aglio, un pò di prezzemolo tritato ed una macinata di pepe nero.
Fatto ciò estraiamo i muscoli dalle valve (lasciandone qualcuna intera per decorazione) e lasciamo ridurre il liquido di cottura ancora un poco.
Aggiungiamo alle verdure i fagioli lessati e il liquido delle cozze filtrato, cuociamo altri cinque minuti, poi raccogliamo metà del condimento nel bicchiere del mixer e frulliamolo a crema. Rimettiamolo in padella insieme ai fagioli interi ed uniamo le cozze ed il dragongello.
Lessiamo la pasta e saltiamola in padella col condimento ed un mestolo di acqua di cottura della pasta, prima di servire completiamo con prezzemolo e pepe nero.

Tagliatelle di terra e di mare


In una delle mie giornate a tutta pasta ho prodotto una quantità industriale di tagliatelle all'uovo, spesse e rustiche proprio come piacciono a me. Caso ha voluto poi che mi imbattessi in una montagnola di borlotti freschi da sgranare.
Per completare il quadro mi mancava solo un altro ingrediente, ho pensato alla pancetta, ho pensato ai funghi, alla zucca ma alla fine ho scelto le cozze per dare quel sapore in più alle mie tagliatelle. Purtroppo non sono riuscita a trovarle fresche e mi sono accontentata delle cozze surgelate, però vi do la ricetta come Dio comanda ovvero con le cozze fresche.

Le tagliatelle le preparo semplicemente impastando farina e uova intere (un uovo a persona dovrebbe dare la giusta dose di tagliatelle).

Ecco il procedimento per il ragù di terra e mare per 4 bocche da sfamare
1/2 kg di fagioli borlotti freschi
1 costa di sedano
1 carota
1/2 cipolla rossa
1 spicchio d'aglio
1 kg di cozze col guscio
1 dl di vino bianco
prezzemolo
dragoncello (anche essiccato)
olio extravergine d'oliva
sale e pepe

Dopo aver sgranato i fagioli, lessiamoli finchè risulteranno teneri (10/15 minuti per quelli freschi). Intanto tagliamo a piccoli cubetti il sedano, la carota e la cipolla, che faremo appassire in 4 cucchiai d'olio ed un mestolo di acqua calda.
Puliamo le cozze raschiando il guscio e facciamole aprire in un tegame col vino, 1 spicchio d'aglio, un pò di prezzemolo tritato ed una macinata di pepe nero.
Fatto ciò estraiamo i muscoli dalle valve (lasciandone qualcuna intera per decorazione) e lasciamo ridurre il liquido di cottura ancora un poco.
Aggiungiamo alle verdure i fagioli lessati e il liquido delle cozze filtrato, cuociamo altri cinque minuti, poi raccogliamo metà del condimento nel bicchiere del mixer e frulliamolo a crema. Rimettiamolo in padella insieme ai fagioli interi ed uniamo le cozze ed il dragongello.
Lessiamo la pasta e saltiamola in padella col condimento ed un mestolo di acqua di cottura della pasta, prima di servire completiamo con prezzemolo e pepe nero.

2007-09-23

Il pane di castagne: la colazione della domenica


Oggi a casa mia giornata di vendemmia per cui tutti in campagna ad oziare, bere e mangiare al profumo del mosto.
E se il buongiorno si vede dal mattino oggi effettivamente la gornata è partita bene, con una colazione sana ed energetica: pane di castagne preparato in casa, ricotta fresca e miele millefiori con una tazza del mio amato thè inglese. Una colazione autunnale, ristoratrice.

Vi lascio la ricetta del pane, al resto pensateci voi oltre alla ricotta lo vedrei bene con del lardo affettato sottilmente, da accompagnare con un buon bicchiere di vino, non a colazione magari!

Per una piccola pagnotta occorrono:
160 g di farna bianca 0
40 g di farina di castagne
10 g di lievito di birra
80 g di acqua
Se avete il lievito madre usatene, come nel mio caso, una noce al posto del lievito di birra e raddoppiate i tempi di lievitazione.
Impastiamo il tutto e lasciamo lievitare un paio d'ore, poi sgonfiamo l'impasto con le mani, diamo la forma (pagnotta lunga o quattro pagnottine) e lasciamo lievitare ancora mezz'ora.
Inforniamo nel forno caldissimo avendo cura di riporre sul fondo del forno una ciotola colma d'acqua, lasciamo cuocere finchè il pane risulterà cotto e dorato.
Una volta freddo ricaviamone delle fette sottili e gustiamolo con ricotta e miele come in foto.
Quale modo più sano di iniziare la giornata?

Il pane di castagne: la colazione della domenica


Oggi a casa mia giornata di vendemmia per cui tutti in campagna ad oziare, bere e mangiare al profumo del mosto.
E se il buongiorno si vede dal mattino oggi effettivamente la gornata è partita bene, con una colazione sana ed energetica: pane di castagne preparato in casa, ricotta fresca e miele millefiori con una tazza del mio amato thè inglese. Una colazione autunnale, ristoratrice.

Vi lascio la ricetta del pane, al resto pensateci voi oltre alla ricotta lo vedrei bene con del lardo affettato sottilmente, da accompagnare con un buon bicchiere di vino, non a colazione magari!

Per una piccola pagnotta occorrono:
160 g di farna bianca 0
40 g di farina di castagne
10 g di lievito di birra
80 g di acqua
Se avete il lievito madre usatene, come nel mio caso, una noce al posto del lievito di birra e raddoppiate i tempi di lievitazione.
Impastiamo il tutto e lasciamo lievitare un paio d'ore, poi sgonfiamo l'impasto con le mani, diamo la forma (pagnotta lunga o quattro pagnottine) e lasciamo lievitare ancora mezz'ora.
Inforniamo nel forno caldissimo avendo cura di riporre sul fondo del forno una ciotola colma d'acqua, lasciamo cuocere finchè il pane risulterà cotto e dorato.
Una volta freddo ricaviamone delle fette sottili e gustiamolo con ricotta e miele come in foto.
Quale modo più sano di iniziare la giornata?

2007-09-21

Crema di patate al bacon


L'altro giorno sul sito di Cavoletto si discuteva sull'utilizzo della pentola a pressione.
Bè! devo ammettere anch'io non ho mai avuto un felice rapporto con la medesima. Sarà quel fischio, sarà che se ne raccontano di storielle su scoppi e simili, non sono mai stata una grande fan di questo "infernale aggeggio" finchè come dicevo l'anno scorso per partecipare ad un concorso ho fatto il coraggio a quattro mani - come si dice - e l'ho utilizzata, il risultato è stato il mio risotto gorgonzola e noci che ha partecipato ed anche vinto un premio al detto concorso.
In pratica però non è cambiato quasi niente ed ogni volta che mi metto a fare un minestrone o una zuppa parto ore prima e sto lì a mescolare come fosse una pozione magica.
In seguito alla detta querelle però ed alla mia voglia crescente di zuppe ho deciso di ritentare e così in 20 minuti totali avevo la mia bella Crema di patate al bacon da rifare perchè veramente gustosa.

Ingredienti per due persone:
4 patate di media grandezza
1 porro
50 g di bacon
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di passata di pomodoro
sale e pepe nero q.b.

Rosoliamo il bacon nell'olio insieme al porro nella pentola senza il coperchio, aggiungiamo poi le patate pelate e ridotte in pezzi, la passata di pomodoro e 3 bicchieri di acqua. Chiudiamo la pentola, all'emissione del fischio abbassiamo la fiamma e lasciamo cuocere per 15 minuti.
Spegnamo lasciamo abbassare la valvola e poi apriamo la pentola. Col frullino ad immersione frulliamo il tutto, non proprio a crema omogenea ma lasciando qualche pezzetto più grosso. Regoliamo di sale. Dividiamo nelle fondine cospargiamo di pepe e serviamo ancora calda con pane carasau o crostini a piacere.

E' uno di quei cibi di conforto che in questo periodo fanno proprio al caso, da provare anche con i porcini invece del bacon.

Crema di patate al bacon


L'altro giorno sul sito di Cavoletto si discuteva sull'utilizzo della pentola a pressione.
Bè! devo ammettere anch'io non ho mai avuto un felice rapporto con la medesima. Sarà quel fischio, sarà che se ne raccontano di storielle su scoppi e simili, non sono mai stata una grande fan di questo "infernale aggeggio" finchè come dicevo l'anno scorso per partecipare ad un concorso ho fatto il coraggio a quattro mani - come si dice - e l'ho utilizzata, il risultato è stato il mio risotto gorgonzola e noci che ha partecipato ed anche vinto un premio al detto concorso.
In pratica però non è cambiato quasi niente ed ogni volta che mi metto a fare un minestrone o una zuppa parto ore prima e sto lì a mescolare come fosse una pozione magica.
In seguito alla detta querelle però ed alla mia voglia crescente di zuppe ho deciso di ritentare e così in 20 minuti totali avevo la mia bella Crema di patate al bacon da rifare perchè veramente gustosa.

Ingredienti per due persone:
4 patate di media grandezza
1 porro
50 g di bacon
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di passata di pomodoro
sale e pepe nero q.b.

Rosoliamo il bacon nell'olio insieme al porro nella pentola senza il coperchio, aggiungiamo poi le patate pelate e ridotte in pezzi, la passata di pomodoro e 3 bicchieri di acqua. Chiudiamo la pentola, all'emissione del fischio abbassiamo la fiamma e lasciamo cuocere per 15 minuti.
Spegnamo lasciamo abbassare la valvola e poi apriamo la pentola. Col frullino ad immersione frulliamo il tutto, non proprio a crema omogenea ma lasciando qualche pezzetto più grosso. Regoliamo di sale. Dividiamo nelle fondine cospargiamo di pepe e serviamo ancora calda con pane carasau o crostini a piacere.

E' uno di quei cibi di conforto che in questo periodo fanno proprio al caso, da provare anche con i porcini invece del bacon.

2007-09-19

Muffin ciocco-banana


Avviso ai lettori:il blog sta prendendo una brutta piega, ad alto contenuto glicemico direi.
Ma il fatto è che per caso ho creato i muffin più buoni che io abbia mai mangiato.
Inutile fare i modesti, visto il profumino che emanavano è stata dura all'uscita dal forno aspettare che fossero freddi per addentarne uno.
C'erano due banane che stavano per andare al Creatore ed una tavoletta di cioccolato modicano alla cannella che non mi decidevo ad aprire da mesi prossima alla data di scadenza così ho fatto di necessità virtù, mi son detta al massimo butto il prodotto finito ma di gettare due ingredienti tanto buoni senza aver nemmeno provato ad utilizzarli non se ne parla proprio.
Ed ecco qua la ricetta che rifarò senz'altro acquistando appositamente gli ingredienti che servono alla sua realizzazione

270 g di farina 00
30 g di cacao amaro
150 g di zucchero
100 g di burro fuso
1 bustina di lievito per dolci
1 bicchiere di latte
1 uovo
1 pizzico di sale
100 g di cioccolato modicano alla cannella
2 banane mature

Mescoliamo l'uovo con il latte, lo zucchero e il sale aggiungiamo la farina setacciata con il cacao e il lievito, poi il burro liquefatto e lasciato intiepidire.Infine il cioccolato ridotto a pezzetti piccoli col coltello e le banane sbucciate e schiacciate con la forchetta. Amalgamiamo bene tutto e poi suddividiamo il composto in dodici stampini da muffin.
Cuociamo in forno caldo a 180° per 25-30 minuti (è sempre meglio provare con lo stecchino di legno).
Lasciamo raffreddare (meglio allontanarsi dalla cucina per non pensare all'odore) e poi gustiamo in santa pace.

Muffin ciocco-banana


Avviso ai lettori:il blog sta prendendo una brutta piega, ad alto contenuto glicemico direi.
Ma il fatto è che per caso ho creato i muffin più buoni che io abbia mai mangiato.
Inutile fare i modesti, visto il profumino che emanavano è stata dura all'uscita dal forno aspettare che fossero freddi per addentarne uno.
C'erano due banane che stavano per andare al Creatore ed una tavoletta di cioccolato modicano alla cannella che non mi decidevo ad aprire da mesi prossima alla data di scadenza così ho fatto di necessità virtù, mi son detta al massimo butto il prodotto finito ma di gettare due ingredienti tanto buoni senza aver nemmeno provato ad utilizzarli non se ne parla proprio.
Ed ecco qua la ricetta che rifarò senz'altro acquistando appositamente gli ingredienti che servono alla sua realizzazione

270 g di farina 00
30 g di cacao amaro
150 g di zucchero
100 g di burro fuso
1 bustina di lievito per dolci
1 bicchiere di latte
1 uovo
1 pizzico di sale
100 g di cioccolato modicano alla cannella
2 banane mature

Mescoliamo l'uovo con il latte, lo zucchero e il sale aggiungiamo la farina setacciata con il cacao e il lievito, poi il burro liquefatto e lasciato intiepidire.Infine il cioccolato ridotto a pezzetti piccoli col coltello e le banane sbucciate e schiacciate con la forchetta. Amalgamiamo bene tutto e poi suddividiamo il composto in dodici stampini da muffin.
Cuociamo in forno caldo a 180° per 25-30 minuti (è sempre meglio provare con lo stecchino di legno).
Lasciamo raffreddare (meglio allontanarsi dalla cucina per non pensare all'odore) e poi gustiamo in santa pace.

2007-09-18

Pacchetti di crepes al gelato


Raccolgo l'invito di Fabietto e partecipo al Meme "Il mio cavallo di battaglia" da lui indetto.
Da quando Fabietto me l'ha proposto ho pensato costantemente alla ricetta da postare perchè in effetti non ho un vero e proprio Cavallo di Battaglia dal momento che vario sempre le ricette, anche quelle che mi vengono bene bene.
C'è però una ricetta dolce - che in origine era di mia zia - a cui ricorro spesso, in particolare quando ho ospiti, voglio fare bella figura ed avendo già lavorato a lungo per la cena o il pranzo non ho molto tempo da dedicare al dolce.
Parlo delle crepes col gelato, piegatele come volete, metteteci qualunque gelato dentro, aggiungete frutta, canditi, mandorle, nocciole o pistacchi, l'essenziale è che non manchino tre ingredienti: Crepes, gelato e cioccolato fuso.

Per preparare le crepes ecco la ricetta base:
125 g di farina
30 g di zucchero
3 uova sbattute
250 ml di latte
2 cucchiai di rhum
1 pizzico di sale

Preparare la pastella, lasciarla riposare un poco e poi formare le crepes sottili (ne verranno 10-12 dipende dal padellino che usate).

Una volta pronte le crepes, al momento di servirle adagiamole sui singoli piatti e farciamole con una porzione di gelato, in questo caso ho usato nocciola ma va bene qualunque gusto.
Chiudiamo le crepes a pacchetto, a fagotto, a mezzaluna, a ventaglio o come ci suggerisce la fantasia.
Sciogliamo del buon cioccolato fondente e nappiamo le crepes un istante prima di servirle.
Come vedete non hanno veramente nulla di speciale eppure posso giurare di non aver mai visto nessuno lasciarmele nel piatto.

Pacchetti di crepes al gelato


Raccolgo l'invito di Fabietto e partecipo al Meme "Il mio cavallo di battaglia" da lui indetto.
Da quando Fabietto me l'ha proposto ho pensato costantemente alla ricetta da postare perchè in effetti non ho un vero e proprio Cavallo di Battaglia dal momento che vario sempre le ricette, anche quelle che mi vengono bene bene.
C'è però una ricetta dolce - che in origine era di mia zia - a cui ricorro spesso, in particolare quando ho ospiti, voglio fare bella figura ed avendo già lavorato a lungo per la cena o il pranzo non ho molto tempo da dedicare al dolce.
Parlo delle crepes col gelato, piegatele come volete, metteteci qualunque gelato dentro, aggiungete frutta, canditi, mandorle, nocciole o pistacchi, l'essenziale è che non manchino tre ingredienti: Crepes, gelato e cioccolato fuso.

Per preparare le crepes ecco la ricetta base:
125 g di farina
30 g di zucchero
3 uova sbattute
250 ml di latte
2 cucchiai di rhum
1 pizzico di sale

Preparare la pastella, lasciarla riposare un poco e poi formare le crepes sottili (ne verranno 10-12 dipende dal padellino che usate).

Una volta pronte le crepes, al momento di servirle adagiamole sui singoli piatti e farciamole con una porzione di gelato, in questo caso ho usato nocciola ma va bene qualunque gusto.
Chiudiamo le crepes a pacchetto, a fagotto, a mezzaluna, a ventaglio o come ci suggerisce la fantasia.
Sciogliamo del buon cioccolato fondente e nappiamo le crepes un istante prima di servirle.
Come vedete non hanno veramente nulla di speciale eppure posso giurare di non aver mai visto nessuno lasciarmele nel piatto.

2007-09-17

Blog Cafè 2007


Ma partecipo anch'io a Premio Blog Cafè 2007? Pare proprio di si!
Se chi mi legge, e mi apprezza un poco, mi vuole votare nelle novità 2007 ne sarò molto lieta ( o meglio gli sarò grata a vita).
Per votare dovete solo aggiungere il vostro commento in questo post.
Grazie!

Blog Cafè 2007


Ma partecipo anch'io a Premio Blog Cafè 2007? Pare proprio di si!
Se chi mi legge, e mi apprezza un poco, mi vuole votare nelle novità 2007 ne sarò molto lieta ( o meglio gli sarò grata a vita).
Per votare dovete solo aggiungere il vostro commento in questo post.
Grazie!

2007-09-16

Ravioli di Tonno con Bottarga "ammollicata"


Ieri era uno di quei pomeriggi in cui avevo bisogno di fare qualcosa di manuale che mi aiutasse a gettare alle spalle una settimana di lavoro particolarmente intensa e così mi sono ritrovata a fare ravioli. Volevo provare un ripieno diverso e non essendomi preparata per l'evento ho sfruttato quello che avevo in casa.
Il tonno e le patate non mancano mai neppure nelle dispense meno fornite (questo non è però il mio caso) e così ho creato un piatto prelibato con una spesa davvero irrisoria.
Dal ripieno al condimento non c'è nulla di speciale, salvo una polverina dorata che porta il nome di Bottarga di Tonno grattugiata Campisi proprio quella che è entrata a casa mia per merito di Esperya e che ha conquistato nella mia personale dispensa un posto da protagonista.
Le dosi dei ravioli sono per 6 persone e tanti eravamo oggi alla tavola della domenica nella mia casa in campagna.

Per la sfoglia:
3 uova
farina 00 q.b.
Per il ripieno:
2 patate medie
360 g di tonno all'olio d'oliva
sale e pepe q.b.
Per il condimento:
12 cucchiaio di olio extraverdine d'oliva
2 spicchi d'aglio
12 cucchiai di pangrattato
6 cucchiaini di Bottarga di Tonno grattugiata Campisi
6 rametti di origano essiccato

Innanzi tutto prepariamo il ripieno.
Lessiamo le patate in acqua fredda per 30-40 minuti. Tolte dal fuoco le peliamo ancora calde e le passiamo allo schiacciapatate raccogliendole in una terrina, aggiungiamo il tonno sgocciolato e poi regoliamo di sale e pepe.
Impastiamo poi le uova con la farina, tanta farina quanta ne occorre a formare un'impasto bello sodo che si stenda facilmente con la nonna papera.
Stendiamo l'impasto in una sfoglia sottilissima, un poco alla volta per evitare che secchi durante la lavorazione, disponiamo la farcia a mucchietti con l'aiuto di una tasca da pasticcere e poi sigilliamo con un'altra sfoglia, facendo attenzione ad eliminate l'aria attorno al ripieno. Tagliamo con un dischetto tagliapasta i singoli ravioli. Se poi volete usare la macchinetta che fa i ravioli fate pure a me piace farli uno ad uno perchè mi rilassa di più e vengono pure meglio.
Fatti tutti i ravioli possiamo congelarli distesi su un vassoio ed utilizzarli il giorno dopo o quando ci pare oppure mettere su l'acqua e cuocerli subito.
Il condimento si prepara in due minuti, praticamente mentre la pasta cuoce.
Scaldiamo l'olio con l'aglio sbucciato e schiacciato, aggiungiamo il pane grattugiato e mescolando spesso facciamo dorare. Spegniamo un poco prima che sia dorato perchè altrimenti il pane diventa scuro ed amaro, aggiungiamo la bottarga e poi condiamo con questo sughetto i nostri ravioli. Serviamo guarnendo ciascun piatto con un rametto di origano.
Devo aggiungere che è stato un successo?