2011-12-09

Le conserve di una volta per farcire i miei paninetti dolci

Piatto dessert, tazza e tovagliolini linea Nostalgie di Easy life design
Nelle mie peregrinazioni alla scoperta di prodotti che possano rendere speciali le mie preparazioni mi sono imbattuta in una piccola realtà a cui stentavo io stessa a credere fino a quando non ho proceduto personalmente all'assaggio. SaporMundi è un'azienda che produce conserve come faremmo noi nella nostra cucina: a mano, con ingredienti naturali e cotte in piccole quantità. Conserve che riprendono la tradizione italiana mescolandola con sapori nuovi provenienti da tutto il mondo. Non utilizzano pectina, non utilizzano coloranti e tanto meno conservanti, ma se ciò non dovesse bastare per gli ingredienti che non sono a Km 0 si riforniscono al mercato equo e solidale, le confezioni sono riciclabili al 100%, le etichette sono stampate su carta proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e gli imballaggi in cartone ondulato biodegradabile e non contengono plastica. Sono prodotti adatti a vegetariani e vegani ma soprattutto sono conserve originali e buonissime.
Ho voluto provarne alcune e siccome sono un'inguaribile golosa non ho resistito alla confezione Caffè, Tè e me.
Ma visto che siamo in clima natalizio aggiungo che le conserve di SaporMundi si prestano perfettamente a diventare il regalo giusto per l'amico goloso ma anche per quello vegetariano, magari accompagnate al più completo ricettario di cucina vegan, La Cucina Etica edito da Sonda, un consistente tomo di ben 400 pagine che offre così tante alternative golose alla carne da non far certo rimpiangere la vecchia vita a chi ha deciso di rinunciare agli alimenti di origine animale. Circa 800 ricette di cucina italiana ed etnica, suddivise per ingrediente principale e portata.
Tanti consigli, idee, articoli di approfondimento e utili informazioni per conoscere più da vicino un mondo che incuriosisce sempre più anche noi "temporeggiatori" che non riusciamo ancora a rinunciare alla carne.
Per il Tè della colazione di oggi, rigorosamente il classico e impareggiabile  English Breakfast Tea di Twinings , ho scelto di abbinare la confettura di banane e ciccolato fondente al 70% di cacao di SaporMundi a dei paninetti dolci allo yogurt, tipo scones, realizzati in pochissimi minuti con ancor meno ingredienti. La ricetta me l'ha passata mia sorella e oltre ad essere l'ideale per il nostro Tè sono perfette come sana e gustosa merenda dei piccoli. Aggiungo inoltre che i vegani potranno sostituire lo zucchero con quello grezzo di canna e lo yogurt con uno vegetale a base di latte di soia o di riso. Per la farina invece credo che gradirebbero anche loro quella da me utilizzata la Petra 5 di Molino Quaglia, farina macinata a pietra ideale per frolla e dolci in generale.
Paninetti dolci allo yogurt
125 g di farina
125 g di yogurt
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di lievito per dolci
Impastare velocemente tutti gli ingredienti e formare una palla. Lasciar riposare l'impasto per mezz'ora e poi stenterlo ad uno spessore di un centimetro e mezzo circa, ricavarne dei dischetti con un tagliapasta e cuocerli a 180° finché saranno cotti e la superficie apparirà dorata.
Una volta tiepidi farcirli con la confettura e gustarli in accompagnamento ad una buona tazza di Tè.

Le conserve di una volta per farcire i miei paninetti dolci

Piatto dessert, tazza e tovagliolini linea Nostalgie di Easy life design
Nelle mie peregrinazioni alla scoperta di prodotti che possano rendere speciali le mie preparazioni mi sono imbattuta in una piccola realtà a cui stentavo io stessa a credere fino a quando non ho proceduto personalmente all'assaggio. SaporMundi è un'azienda che produce conserve come faremmo noi nella nostra cucina: a mano, con ingredienti naturali e cotte in piccole quantità. Conserve che riprendono la tradizione italiana mescolandola con sapori nuovi provenienti da tutto il mondo. Non utilizzano pectina, non utilizzano coloranti e tanto meno conservanti, ma se ciò non dovesse bastare per gli ingredienti che non sono a Km 0 si riforniscono al mercato equo e solidale, le confezioni sono riciclabili al 100%, le etichette sono stampate su carta proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e gli imballaggi in cartone ondulato biodegradabile e non contengono plastica. Sono prodotti adatti a vegetariani e vegani ma soprattutto sono conserve originali e buonissime.
Ho voluto provarne alcune e siccome sono un'inguaribile golosa non ho resistito alla confezione Caffè, Tè e me.
Ma visto che siamo in clima natalizio aggiungo che le conserve di SaporMundi si prestano perfettamente a diventare il regalo giusto per l'amico goloso ma anche per quello vegetariano, magari accompagnate al più completo ricettario di cucina vegan, La Cucina Etica edito da Sonda, un consistente tomo di ben 400 pagine che offre così tante alternative golose alla carne da non far certo rimpiangere la vecchia vita a chi ha deciso di rinunciare agli alimenti di origine animale. Circa 800 ricette di cucina italiana ed etnica, suddivise per ingrediente principale e portata.
Tanti consigli, idee, articoli di approfondimento e utili informazioni per conoscere più da vicino un mondo che incuriosisce sempre più anche noi "temporeggiatori" che non riusciamo ancora a rinunciare alla carne.
Per il Tè della colazione di oggi, rigorosamente il classico e impareggiabile  English Breakfast Tea di Twinings , ho scelto di abbinare la confettura di banane e ciccolato fondente al 70% di cacao di SaporMundi a dei paninetti dolci allo yogurt, tipo scones, realizzati in pochissimi minuti con ancor meno ingredienti. La ricetta me l'ha passata mia sorella e oltre ad essere l'ideale per il nostro Tè sono perfette come sana e gustosa merenda dei piccoli. Aggiungo inoltre che i vegani potranno sostituire lo zucchero con quello grezzo di canna e lo yogurt con uno vegetale a base di latte di soia o di riso. Per la farina invece credo che gradirebbero anche loro quella da me utilizzata la Petra 5 di Molino Quaglia, farina macinata a pietra ideale per frolla e dolci in generale.
Paninetti dolci allo yogurt
125 g di farina
125 g di yogurt
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di lievito per dolci
Impastare velocemente tutti gli ingredienti e formare una palla. Lasciar riposare l'impasto per mezz'ora e poi stenterlo ad uno spessore di un centimetro e mezzo circa, ricavarne dei dischetti con un tagliapasta e cuocerli a 180° finché saranno cotti e la superficie apparirà dorata.
Una volta tiepidi farcirli con la confettura e gustarli in accompagnamento ad una buona tazza di Tè.

2011-12-06

Risotto ai fegatini con petali di Cosacavaddu

Piatti CHS Group,  striscia tavolo in lino stampato a mano Stamperia Bertozzi
I Cosacavaddi in Sicilia hanno la forma di un parallelepipedo e non fa eccezione questa antica provola Iblea, un formaggio a pasta filata dura, dal sapore deciso e piccante, un gusto ricco che ho sposato per contrasto con la dolcezza dei fegatini utilizzati per preparare questo goloso e festoso risotto.
A voi i segreti della sua preparazione.
Ingredienti per 4 persone:
360 g di riso Carnaroli
300 g di fegatini di pollo
1 cipolla
2 cucchiai di olio
50 g di burro
3 foglie di salvia
2 foglie di alloro
1 rametto di rosmarino
1 bicchierino di brandy
brodo di pollo
Cosacavaddu Ibleo ( in mancanza un provolone piccante)
Tritare finemente la cipolla e farla appassire in una pentola con l'olio e metà del burro, unire le erbe aromatiche e i fegatini di pollo tagliati a pezzetti. Lasciar rosolare, poi unire il riso e tostarlo un paio di minuti, sfumare con il brandy e proseguire la cottura con il brodo aggiungendone poco per volta, finché il riso risulterà cotto. A cottura terminata mantecare il risotto fuori dal fuoco con il burro restante e un paio di cucchiai di formaggio grattugiato. Impiattare dopo aver fatto riposare due minuti e completare ciascun piatto con altro Cosacavaddu affettato finemente.

*Il Formaggio utilizzato per la ricetta è dell'azienda dipasQuale Formaggi, il riso Carnaroli è prodotto da Gli Aironi.


Risotto ai fegatini con petali di Cosacavaddu

Piatti CHS Group,  striscia tavolo in lino stampato a mano Stamperia Bertozzi
I Cosacavaddi in Sicilia hanno la forma di un parallelepipedo e non fa eccezione questa antica provola Iblea, un formaggio a pasta filata dura, dal sapore deciso e piccante, un gusto ricco che ho sposato per contrasto con la dolcezza dei fegatini utilizzati per preparare questo goloso e festoso risotto.
A voi i segreti della sua preparazione.
Ingredienti per 4 persone:
360 g di riso Carnaroli
300 g di fegatini di pollo
1 cipolla
2 cucchiai di olio
50 g di burro
3 foglie di salvia
2 foglie di alloro
1 rametto di rosmarino
1 bicchierino di brandy
brodo di pollo
Cosacavaddu Ibleo ( in mancanza un provolone piccante)
Tritare finemente la cipolla e farla appassire in una pentola con l'olio e metà del burro, unire le erbe aromatiche e i fegatini di pollo tagliati a pezzetti. Lasciar rosolare, poi unire il riso e tostarlo un paio di minuti, sfumare con il brandy e proseguire la cottura con il brodo aggiungendone poco per volta, finché il riso risulterà cotto. A cottura terminata mantecare il risotto fuori dal fuoco con il burro restante e un paio di cucchiai di formaggio grattugiato. Impiattare dopo aver fatto riposare due minuti e completare ciascun piatto con altro Cosacavaddu affettato finemente.

*Il Formaggio utilizzato per la ricetta è dell'azienda dipasQuale Formaggi, il riso Carnaroli è prodotto da Gli Aironi.


2011-12-03

Dischi di panettone ai fichi con crudo e fonduta


Segnaposto in tessuto damascato con fodera impermeabile Creativitàvola
 Ho iniziato già da giorni a sfogliare e leggere libri a tema natalizio per cercare, come è mia consuetudine, di aggiungere qualcosa di nuovo e sorprendente alle tradizioni che fedelmente si ripetono ogni anno.
E se il calendario dell'avvento per Giulio è già pronto da una settimana, come vedete in foto, ed i sacchettini rossi hanno iniziato a   rivelare ogni giorno la loro dolce e giocosa sorpresina non così è ancora per l'addobbo della tavola delle feste.
Certo belle idee le ho trovate nel pratico manuale di Polly Pinder Decorazioni per la tavola di Natale edito da Il Castello, da dove certamente ruberò l'idea dei portatovaglioli intrecciati, spiegati perfettamente e passo passo sarà divertente realizzarli.
Ma se la tavola non è un problema, che di idee ce ne sono tante, ancor più non lo sarà cosa metterci sopra. Mi piacerebbe fare qualcosa d'insolito, seguendo le mie teorie d'innovazione e a tal proposito mi sto ben documentando sulle tradizioni festive e culinarie degli altri paesi.
 Ho trovato in materia un delizioso libricino Il Natale è servito. Pranzi natalizi nel mondo, Edizioni La Linea, un delizioso racconto itinerante in cui l'autrice e blogger Marina Emanuelli, viaggiatrice per amore e cuoca per passione, come ama definirsi, ci porta a scoprire il Natale degli altri paesi per permetterci  di dare un sapore diverso al giorno più festeggiato dell'anno.
E se ogni nazione ha i suoi riti e le sue usanze per le feste, non fa certo eccezione la nostra variegata penisola che, regione per regione, ha simboli e tradizioni differenti. Partendo proprio dalle feste religiose delle quali il Natale è principe, Pierluigi Ceolin, noto ed apprezzato chef, nel suo Il cibo delle Feste edito da Marcianum Press ci porta a scoprire le tradizioni culinarie della regione Veneto e di Venezia in particolare. Storia, riti, ricordi e immagini si intrecciano a formare un singolare documento impreziosito da tipiche ricette ben eseguite e ottimamente ritratte.
Anch'io oggi ho deciso di portarvi alla scoperta di un sapore diverso invitandovi a stupire i vostri ospiti con un amtipasto a base di panettone. Ho scelto il panettone ai fichi di Loison che ho deciso di servire con del prosciutto crudo e una fondutina di formaggi in una posa un po' "chicchettosa" come al Natale conviene. Un abbinamento che ho trovato particolarmente riuscito.
Dischi di panettone ai fichi con crudo e fonduta
Ingredienti per 4 persone:
8 dischetti spessi 1 cm di panettone ai fichi
8 fette di prosciutto crudo
50 g di parmigiano grattugiato
50 g di pecorino toscano fresco
100 g di ricotta vaccina fresca
100 ml di latte
100 ml di panna
1 tuorlo
Dopo aver grattugiato il pecorino con una grattugia a fori larghi, fondere a bagnomaria i formaggi con la panna ed il latte, una volta raggiunta la consistenza di una crema, unire la ricotta e poi il tuorlo d'uovo. Praticare un taglio su metà dei dischetti partendo dal bordo esterno ed arrivando al centro, lungo il raggio. Ricavare dalle fette di crudo 16 dischi delle stesse dimensioni del panettone e praticare sulla metà lo stesso taglio effettuato sul panettone. Tostare i dischetti di panettone e foderarli da ambo i lati di prosciutto (come fosse un panino al contrario). Agganciare ogni dischetto farcito tagliato ad un altro dischetto farcito integro e posizionare il "nodo" così realizzato nel piatto sul quale sarà stata versata a specchio parte della fonduta. Procedere allo stesso modo per gli altri piatti.
*Il pecorino toscano da me utilizzato è il Pecora Nera Seggiano di Brunelli.

Dischi di panettone ai fichi con crudo e fonduta


Segnaposto in tessuto damascato con fodera impermeabile Creativitàvola
 Ho iniziato già da giorni a sfogliare e leggere libri a tema natalizio per cercare, come è mia consuetudine, di aggiungere qualcosa di nuovo e sorprendente alle tradizioni che fedelmente si ripetono ogni anno.
E se il calendario dell'avvento per Giulio è già pronto da una settimana, come vedete in foto, ed i sacchettini rossi hanno iniziato a   rivelare ogni giorno la loro dolce e giocosa sorpresina non così è ancora per l'addobbo della tavola delle feste.
Certo belle idee le ho trovate nel pratico manuale di Polly Pinder Decorazioni per la tavola di Natale edito da Il Castello, da dove certamente ruberò l'idea dei portatovaglioli intrecciati, spiegati perfettamente e passo passo sarà divertente realizzarli.
Ma se la tavola non è un problema, che di idee ce ne sono tante, ancor più non lo sarà cosa metterci sopra. Mi piacerebbe fare qualcosa d'insolito, seguendo le mie teorie d'innovazione e a tal proposito mi sto ben documentando sulle tradizioni festive e culinarie degli altri paesi.
 Ho trovato in materia un delizioso libricino Il Natale è servito. Pranzi natalizi nel mondo, Edizioni La Linea, un delizioso racconto itinerante in cui l'autrice e blogger Marina Emanuelli, viaggiatrice per amore e cuoca per passione, come ama definirsi, ci porta a scoprire il Natale degli altri paesi per permetterci  di dare un sapore diverso al giorno più festeggiato dell'anno.
E se ogni nazione ha i suoi riti e le sue usanze per le feste, non fa certo eccezione la nostra variegata penisola che, regione per regione, ha simboli e tradizioni differenti. Partendo proprio dalle feste religiose delle quali il Natale è principe, Pierluigi Ceolin, noto ed apprezzato chef, nel suo Il cibo delle Feste edito da Marcianum Press ci porta a scoprire le tradizioni culinarie della regione Veneto e di Venezia in particolare. Storia, riti, ricordi e immagini si intrecciano a formare un singolare documento impreziosito da tipiche ricette ben eseguite e ottimamente ritratte.
Anch'io oggi ho deciso di portarvi alla scoperta di un sapore diverso invitandovi a stupire i vostri ospiti con un amtipasto a base di panettone. Ho scelto il panettone ai fichi di Loison che ho deciso di servire con del prosciutto crudo e una fondutina di formaggi in una posa un po' "chicchettosa" come al Natale conviene. Un abbinamento che ho trovato particolarmente riuscito.
Dischi di panettone ai fichi con crudo e fonduta
Ingredienti per 4 persone:
8 dischetti spessi 1 cm di panettone ai fichi
8 fette di prosciutto crudo
50 g di parmigiano grattugiato
50 g di pecorino toscano fresco
100 g di ricotta vaccina fresca
100 ml di latte
100 ml di panna
1 tuorlo
Dopo aver grattugiato il pecorino con una grattugia a fori larghi, fondere a bagnomaria i formaggi con la panna ed il latte, una volta raggiunta la consistenza di una crema, unire la ricotta e poi il tuorlo d'uovo. Praticare un taglio su metà dei dischetti partendo dal bordo esterno ed arrivando al centro, lungo il raggio. Ricavare dalle fette di crudo 16 dischi delle stesse dimensioni del panettone e praticare sulla metà lo stesso taglio effettuato sul panettone. Tostare i dischetti di panettone e foderarli da ambo i lati di prosciutto (come fosse un panino al contrario). Agganciare ogni dischetto farcito tagliato ad un altro dischetto farcito integro e posizionare il "nodo" così realizzato nel piatto sul quale sarà stata versata a specchio parte della fonduta. Procedere allo stesso modo per gli altri piatti.
*Il pecorino toscano da me utilizzato è il Pecora Nera Seggiano di Brunelli.

2011-12-01

Involtini di crudo alla piastra con pecorino e nocciole

Piatto frutta e tovagliolo La vie en Rose di Wald

E siamo già al primo dicembre, il mese più bello dell'anno è appena iniziato e già la mente è in tumulto per prepararci degnamente al Natale. Ma siccome l'attesa è ancor più bella della festa, non perdiamo l'occasione ed iniziamo a portare in tavola ogni giorno qualche prelibatezza in modo da arrivare alle Feste con le idee già chiare su cosa preparare. Oggi vi presento un antipasto di facile realizzazione ma di bell'effetto, sono degli involtini piastrati di prosciutto crudo che chiusi maldestramente (volutamente) lasciano intravedere il loro goloso ripieno di pecorino fresco e pesto di nocciole.
Per accompagno della semplice rucola condita con un filo d'olio di nocciole ad esaltare il gusto dell'insieme.
Il pesto di nocciole lo trovate ottimo e già pronto presso Bacco S.r.l. ma qualora abbiate tanta voglia di faticare in casa rifatevi alla ricetta della salsa di noci, sostituendo le nocciole alle noci ed omettendo magari il prezzemolo, qualcosa ne uscirà.
Come pecorino ho usato il gustoso Savino di Brunelli e per completare, ciliegina sulla torta, l'olio di nocciole di Pariani, di colore giallo intenso e dal sapore morbido e fruttato, l'ideale per esaltare il gusto di questo semplice piatto.
Ingredienti per 4 persone:
4 fette di prosciutto crudo tagliato a mano
8 fettine rettangolari di pecorino fresco
8 cucchiaini si pesto di nocciole
rucola
olio di nocciole
Tagliare ogni fetta di prosciutto in due, posare al centro di ognuna una fettina di formaggio e un cucchiaino di pesto di nocciole, richiudere la fetta sul ripieno e procedere allo stesso modo per gli altri involtini.Grigliare gli involtini da ambo le parti e servire ben caldi con della rucola tagliuzzata ed irrorata con un filo d'olio di nocciole.

Involtini di crudo alla piastra con pecorino e nocciole

Piatto frutta e tovagliolo La vie en Rose di Wald

E siamo già al primo dicembre, il mese più bello dell'anno è appena iniziato e già la mente è in tumulto per prepararci degnamente al Natale. Ma siccome l'attesa è ancor più bella della festa, non perdiamo l'occasione ed iniziamo a portare in tavola ogni giorno qualche prelibatezza in modo da arrivare alle Feste con le idee già chiare su cosa preparare. Oggi vi presento un antipasto di facile realizzazione ma di bell'effetto, sono degli involtini piastrati di prosciutto crudo che chiusi maldestramente (volutamente) lasciano intravedere il loro goloso ripieno di pecorino fresco e pesto di nocciole.
Per accompagno della semplice rucola condita con un filo d'olio di nocciole ad esaltare il gusto dell'insieme.
Il pesto di nocciole lo trovate ottimo e già pronto presso Bacco S.r.l. ma qualora abbiate tanta voglia di faticare in casa rifatevi alla ricetta della salsa di noci, sostituendo le nocciole alle noci ed omettendo magari il prezzemolo, qualcosa ne uscirà.
Come pecorino ho usato il gustoso Savino di Brunelli e per completare, ciliegina sulla torta, l'olio di nocciole di Pariani, di colore giallo intenso e dal sapore morbido e fruttato, l'ideale per esaltare il gusto di questo semplice piatto.
Ingredienti per 4 persone:
4 fette di prosciutto crudo tagliato a mano
8 fettine rettangolari di pecorino fresco
8 cucchiaini si pesto di nocciole
rucola
olio di nocciole
Tagliare ogni fetta di prosciutto in due, posare al centro di ognuna una fettina di formaggio e un cucchiaino di pesto di nocciole, richiudere la fetta sul ripieno e procedere allo stesso modo per gli altri involtini.Grigliare gli involtini da ambo le parti e servire ben caldi con della rucola tagliuzzata ed irrorata con un filo d'olio di nocciole.

2011-11-29

Bolli bolli pentolino fai la pappa al mio bambino

Piatto rettangolare e cucchiaio in porcellana CHS Group
Una volta svezzato il pargolo pensavo che le difficoltà sarebbero andate diminuendo di mese in mese e che dopo il primo anno, introdotti più o meno tutti i principali alimenti, farlo mangiare sarebbe stata una passeggiata. Ecco mi sbagliavo, Giulio ha superato i due anni e tra un paio di mesi mi tocca svezzare anche la piccola Aurelia ma le difficoltà nel fargli accettare i cibi più vari sono in aumento proporzionale con la loro età e la relativa formazione di carattere e gusti propri. Per questo motivo sono sempre alla ricerca di nuove proposte per rendere pranzo, cena o merenda che sia più accattivanti e gustosi che mai.
Il problema dell'alimentazione dei bambini sta a cuore a noi genitori ma mi conforta sapere che in talune realtà della nostra penisola (che mi auguro facciano da traino alle altre) è un fatto caro all'intera collettività e particolarmente agli addetti alle mense scolastiche, mi piace immaginare una mensa scolastica senza bastoncini e sofficini surgelati e scopro che a Bologna (beati loro) è proprio così. Lo scopro grazie ad un simpatico volumetto da cui ho tratto il titolo del post uscito per Editoriale Scienza che racconta l'esperienza delle mense dei nidi d'infanzia comunali del capoluogo emiliano. E scopro perché sono famosi in tutto il mondo per la loro eccellenza: consigli e buone regole per una corretta alimentazione trovano spazio nel libro insieme ad appetitose ricette per tutta la famiglia suddivise tra primi, secondi, contorni e merende  oltre che per stagionalità per rendere piacevole oltre che sano ed equilibrato ogni pasto in compagnia dei nostri figli.
Ed è su questo libro che ho trovato una classica e sempre valida ricetta per l'ora della merenda, quella della ciambella allo yogurt che ho rifatto secondo le loro dosi e che voglio condividere con voi consigliandovi di abbinarla ad una cremosa nutella home made per mandare in estasi anche i più golosi.
Ciambella allo yogurt
300 g di farina 00
200 g di zucchero
3 uova
125 g di yogurt bianco o alla banana
30 g di olio
1 bustina di lievito per dolci
Con un robot da cucina amalgamare tutti gli ingredienti, distribuire il composto in uno stampo per ciambella unto e cuocere in forno caldo a 180° per 40 minuti.
Consiglio di montare gli albumi a parte ed amalgamarli solo alla fine al composto per avere una torta più soffice.
Nutella home made
75 g di nocciole tostate e spellate
100 g di cioccolato fondente
50 g di cioccolato al latte
50 g di zucchero,
50 ml di latte intero
45 ml di olio di semi di arachide
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
Tritare nel mixer le nocciole fino a formare una pasta (se le scaldate un po' prima di frullarle toglieranno più olio e diventeranno più facilmente una pasta), unire lo zucchero e il cioccolato a pezzetti, versate il latte, l'olio e la vaniglia poi trasferite il composto in una bastardella e cuocete a bagnomaria  mescolando senza arrivare al bollore fino a raggiungere la giusta consistenza, conservate la crema in barattolo nel frigorifero.
Di merende "fantastiche" si parla anche in "La scatola di biscotti e..." Storie di draghi, folletti e ricette squisite! scritto da Elisabetta Donato per Lampi di Stampa, ogni storia è un viaggio nell'"isola che non c'è" ed è accompagnata dalla ricetta di una deliziosa merenda da fare e degustare con i propri figli magari nel fine settimana quando tutti riusciamo a trovare qualche momento in più da dedicare agli svaghi coi pargoli.

Per creare giochi in cucina, fare piccoli esperimenti e imparare ad avere dimestichezza tra i fornelli fin dall'età più tenera un simpatico volume di Patrizia Bollo "Giochiamo in cucina" edito da Laboratorio Salani e dedicato ai bambini tra i 7 ed i 15 anni, un bel libro che ci permette di tenerli un po' lontani dai classici ed abusati divertimenti offerti da televisione e computer. Toccare, osservare, annusare, ascoltare, assaggiare, ma soprattutto giocare: ecco la ricetta per abituare i più giovani a conoscere i cibi e a trarne un sano piacere. Immaginate che sapore avrà una fetta di pane e burro con il burro che loro stessi avranno preparato agitando energicamente una bottiglia colma di panna con una biglia dentro?

E quando già i bambini dimostrano un sano interesse per la cucina non potrete fargli mancare Mamma, adesso cucino io! il bellissimo volume di Maria Castellano in collaborazione con le ricette del Gufo per Sime Books edizioni, un libro che immagino già conteso tra genitori e figli perché è così bello con le foto di Stefano Scatà e le illustrazioni di Monica Parussolo oltre ad avere validissime e golose ricette della tradizione italiana.
Ogni sezione del libro è dedicata ad un evento, dal Brunch della domenica al Natale passando per il Pigiama party (che i piccoli adorano) e il Picnic sul prato e contiene anche molti consigli su come apparecchiare la tavola, sul comportamento da tenere mentre si mangia e sulla sicurezza in cucina.
Ultima, non certo per importanza, segnalazione in fatto di libri dedicati all' alimentazione per bambini è rappresentata da Il Cucchiaino di Miralda Colombo per Gallucci editore.
E' un libro che mi è particolarmente caro poichè, avendo seguito spesso con Giulio  i consigli che Miralda generosamente elargisce nel suo blog Il cucchiaino di Alice, mi viene facile sentire familiare. Ha delle splendide illustrazioni della bravissima Cevì che rendono il libro speciale e accattivante per i bambini di ogni età (da 0 ad 80 almeno), dal momento che l'autrice, nella praticità tipica di ogni donna che è anche mamma, non solo ci offre ricette per i bambini dallo svezzamento ai primi anni di vita, ma ci aiuta con piccole modifiche a renderle gustose e gradevoli anche per i palati più esigenti di mamma e papà. In appendice al libro trova posto il dettagliato calendario dello svezzamento che vi assicuro essere indispensabile.
Concludo questo mio escursus tra le più recenti pubblicazioni dedicate ai bambini prendendo a prestito la frase di Janusz Korczak che apre proprio il libro della Colombo
"Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli."

2011-11-26

Rotolo di gnocchi di zucca gratinato al Maiorchino

Il Maiorchino è un antichissimo formaggio siciliano, dal sapore deciso e piccante; le prime notizie circa la produzione di questo pecorino si fanno risalire addirittura al 1600 e viene prodotto tuttora secondo tradizione e solo nel periodo che va da febbraio a giugno. A Novara di Sicilia, nel messinese, si ha un vero e proprio culto di questa tipicità tant'è che ancora oggi è protagonista di una gara che si svolge il martedì grasso e che consiste nel far rotolare forme di questo formaggio attraverso le stradine del centro storico del paese per circa due chilometri, si aggiudica la vittoria la squadra che riesce a portare la forma al traguardo con il minor numero di lanci.
Curiosità a parte ho potuto provare questa prelibatezza grazie al certosino lavoro dell'Azienda dipasQuale Formaggi che dal 1950 seleziona i migliori formaggi siciliani per stagionarli nelle antiche grotte naturali dei propri magazzini e rivenderli nella famosa bottega di Corso Italia a Ragusa e, grazie alle moderne tecnologie, anche via internet in un fornitissimo negozio virtuale per i curiosi del cibo che - come me - amano perdersi tra le eccellenze del territorio.
Insomma io del Maiorchino ne ho fatto una sorta di fonduta e l'ho cosparsa copiosamente sul rotolo preparato con l'impasto degli gnocchi di zucca e farcito con speck per poi passare il tutto in forno a formare una golosa crosticina dorata.
Ingredienti per 4 persone:
350 g di polpa di zucca
250 g di patate
160 g di farina
100 g di speck
1 uovo
4 foglie di salvia
sale e pepe
200 g di Maiorchino
100 ml di panna
200 ml di latte
1 tuorlo d'uovo
Tagliare la zucca a tocchetti e stenderli su una teglia rivestita di carta da forno passarli in forno caldo per 20 minuti circa. Lessare le patate e schiacciarle, unire la polpa della zucca anch'essa schiacciata, la farina, l'uovo, un pizzico di sale, pepe e le foglie della salvia sminuzzate. Stendere sulla spianatoia un foglio di carta forno e rovesciarvi sopra l'impasto, stenderlo in un rettangolo e adagiarvi sopra le fette di speck. Arrotolare l'impasto con l'aiuto della carta, formando un salsicciotto. Lessare il salsicciotto avvolto nella carta in acqua salata per 20-25minuti. Preparare intanto la fonduta: grattugiare con la grattugia a fori larghi il Maiorchino, unire la panna, metà del latte e lasciar sciogliere a bagnomaria. Quando risulterà una crema abbastanza densa unire il tuorlo e mescolare subito, poi allungare la preparazione con il restante latte. Tagliare il rotolo a fette, disporre le fette in teglia un poco sovrapposte dopo averne cosparso il fondo con poca della fonduta preparata, nappare generosamente con la restante crema di formaggio e infornare finché la superficie non risulterà ben dorata. Servire gli gnocchi caldi.

Rotolo di gnocchi di zucca gratinato al Maiorchino

Il Maiorchino è un antichissimo formaggio siciliano, dal sapore deciso e piccante; le prime notizie circa la produzione di questo pecorino si fanno risalire addirittura al 1600 e viene prodotto tuttora secondo tradizione e solo nel periodo che va da febbraio a giugno. A Novara di Sicilia, nel messinese, si ha un vero e proprio culto di questa tipicità tant'è che ancora oggi è protagonista di una gara che si svolge il martedì grasso e che consiste nel far rotolare forme di questo formaggio attraverso le stradine del centro storico del paese per circa due chilometri, si aggiudica la vittoria la squadra che riesce a portare la forma al traguardo con il minor numero di lanci.
Curiosità a parte ho potuto provare questa prelibatezza grazie al certosino lavoro dell'Azienda dipasQuale Formaggi che dal 1950 seleziona i migliori formaggi siciliani per stagionarli nelle antiche grotte naturali dei propri magazzini e rivenderli nella famosa bottega di Corso Italia a Ragusa e, grazie alle moderne tecnologie, anche via internet in un fornitissimo negozio virtuale per i curiosi del cibo che - come me - amano perdersi tra le eccellenze del territorio.
Insomma io del Maiorchino ne ho fatto una sorta di fonduta e l'ho cosparsa copiosamente sul rotolo preparato con l'impasto degli gnocchi di zucca e farcito con speck per poi passare il tutto in forno a formare una golosa crosticina dorata.
Ingredienti per 4 persone:
350 g di polpa di zucca
250 g di patate
160 g di farina
100 g di speck
1 uovo
4 foglie di salvia
sale e pepe
200 g di Maiorchino
100 ml di panna
200 ml di latte
1 tuorlo d'uovo
Tagliare la zucca a tocchetti e stenderli su una teglia rivestita di carta da forno passarli in forno caldo per 20 minuti circa. Lessare le patate e schiacciarle, unire la polpa della zucca anch'essa schiacciata, la farina, l'uovo, un pizzico di sale, pepe e le foglie della salvia sminuzzate. Stendere sulla spianatoia un foglio di carta forno e rovesciarvi sopra l'impasto, stenderlo in un rettangolo e adagiarvi sopra le fette di speck. Arrotolare l'impasto con l'aiuto della carta, formando un salsicciotto. Lessare il salsicciotto avvolto nella carta in acqua salata per 20-25minuti. Preparare intanto la fonduta: grattugiare con la grattugia a fori larghi il Maiorchino, unire la panna, metà del latte e lasciar sciogliere a bagnomaria. Quando risulterà una crema abbastanza densa unire il tuorlo e mescolare subito, poi allungare la preparazione con il restante latte. Tagliare il rotolo a fette, disporre le fette in teglia un poco sovrapposte dopo averne cosparso il fondo con poca della fonduta preparata, nappare generosamente con la restante crema di formaggio e infornare finché la superficie non risulterà ben dorata. Servire gli gnocchi caldi.

2011-11-24

Superbo dessert di mele, pistacchi e amarena

Calici linea Fantasy di IVV
Tanta superbia, una manciata di gola, un poco di accidia e un pizzico di invidia sono gli ingredienti per realizzare questo fantastico dolce che mi è stato ispirato da una originalissima pubblicazione di Gremese editore dedicata ai peccati capitali. I volumi dell'elegante opera dal titolo La cucina dei 7 peccati, raccolti in un cofanetto viola che già di suo arreda, sono per l'appunto sette, ognuno di essi è dedicato ad un peccato e raccoglie al suo interno le ricette che ce lo evocano. Le preparazioni inserite nei volumi sono rigorosamente di cucina francese e quindi già di loro deliziose e raffinate. I libri sono impreziositi da insolite decorazioni stile tappezzeria e corredate da splendide fotografie.
Non mi ero mai soffermata a pensare al legame che poteva esserci, escludendo la gola, tra i restanti sei peccati capitali e la cucina e non voglio dirvi molto di più perché penso che quest'opera sullo scaffale di un amante della cucina "deve" esserci. Tuttavia vi spiego in poche parole come si lega il mio dessert a quattro dei sette peccati secondo la teoria esposta nei volumi.
1. E' un dolce superbo perchè presentato in questi sontuosi calici riesce a provocare sbalordimento nei commensali e secondo l'autore è proprio la presentazione non banale ma piuttosto originale ed eccentrica a rendere una preparazione superba.
2. E' goloso perché avendo utilizzato per la sua preparazione  ingredienti di qualità (come il panettone all'amarena di Loison e i pistacchi di Bronte per il crumble) rappresenta una soddisfazione per il palato.
3. E' accidioso perché al di là del crumble e delle mele caramellate (due preparazioni semplici e velocissime) non occorre star lì a preparare chissà cosa ma si ha un risultato estremamente sorprendente agli occhi ed al palato.
4. E poiché il risultato è sorprendente direi che il dolce ha la capacità di far diventare verdi d'invidia i vostri ospiti suscitando subito dopo in loro la bramosia di riprodurre il dessert.

Per la preparazione del crumble al pistacchio vi rimando alla ricetta postata qualche mese fa ricordandovi che la preparazione si può preparare in anticipo e conservare in congelatore per essere utilizzata al momento nella quantità desiderata.
Ingredienti per 4 persone:
2 mele golden
2 cucchiaiate di zucchero di canna
1 bicchierino di brandy
4 abbondanti palline di gelato alla crema e pistacchio
4 cucchiaiate di crumble al pistacchio
topping all'amarena per completare
Pelare e detorsolare le mele, ridurle in cubetti e saltarle in una padella antiaderente a fuoco vivace con lo zucchero di canna finchè risultino caramellate. Aggiungere il brandy, fiammeggiare ed attendere che si spenga la fiamma, lasciar intiepidire le mele poi suddividerle. Ricavare da ogni fetta di panettone quattro bastoncini e infilarne due in ogni coppa. Aggiungere il gelato, una spruzzata di topping all'amarena e completare con il crumble. Servire immediatamente.
*Per la cottura delle mele ho utilizzato una padella della linea BIO-COOK di Illa. E se il peccato ci prende la mano e l'accidia è così tanta che alla fine non si ha voglia di star lì a strofinare basta una spruzzata dello sgrassatore Emulsio il Salvambiente e un panno umido a far tornare la cucina splendente come prima per goderci in tutta calma e senza alcuna fretta il dolce preparato.

Superbo dessert di mele, pistacchi e amarena

Calici linea Fantasy di IVV
Tanta superbia, una manciata di gola, un poco di accidia e un pizzico di invidia sono gli ingredienti per realizzare questo fantastico dolce che mi è stato ispirato da una originalissima pubblicazione di Gremese editore dedicata ai peccati capitali. I volumi dell'elegante opera dal titolo La cucina dei 7 peccati, raccolti in un cofanetto viola che già di suo arreda, sono per l'appunto sette, ognuno di essi è dedicato ad un peccato e raccoglie al suo interno le ricette che ce lo evocano. Le preparazioni inserite nei volumi sono rigorosamente di cucina francese e quindi già di loro deliziose e raffinate. I libri sono impreziositi da insolite decorazioni stile tappezzeria e corredate da splendide fotografie.
Non mi ero mai soffermata a pensare al legame che poteva esserci, escludendo la gola, tra i restanti sei peccati capitali e la cucina e non voglio dirvi molto di più perché penso che quest'opera sullo scaffale di un amante della cucina "deve" esserci. Tuttavia vi spiego in poche parole come si lega il mio dessert a quattro dei sette peccati secondo la teoria esposta nei volumi.
1. E' un dolce superbo perchè presentato in questi sontuosi calici riesce a provocare sbalordimento nei commensali e secondo l'autore è proprio la presentazione non banale ma piuttosto originale ed eccentrica a rendere una preparazione superba.
2. E' goloso perché avendo utilizzato per la sua preparazione  ingredienti di qualità (come il panettone all'amarena di Loison e i pistacchi di Bronte per il crumble) rappresenta una soddisfazione per il palato.
3. E' accidioso perché al di là del crumble e delle mele caramellate (due preparazioni semplici e velocissime) non occorre star lì a preparare chissà cosa ma si ha un risultato estremamente sorprendente agli occhi ed al palato.
4. E poiché il risultato è sorprendente direi che il dolce ha la capacità di far diventare verdi d'invidia i vostri ospiti suscitando subito dopo in loro la bramosia di riprodurre il dessert.

Per la preparazione del crumble al pistacchio vi rimando alla ricetta postata qualche mese fa ricordandovi che la preparazione si può preparare in anticipo e conservare in congelatore per essere utilizzata al momento nella quantità desiderata.
Ingredienti per 4 persone:
2 mele golden
2 cucchiaiate di zucchero di canna
1 bicchierino di brandy
4 abbondanti palline di gelato alla crema e pistacchio
4 cucchiaiate di crumble al pistacchio
topping all'amarena per completare
Pelare e detorsolare le mele, ridurle in cubetti e saltarle in una padella antiaderente a fuoco vivace con lo zucchero di canna finchè risultino caramellate. Aggiungere il brandy, fiammeggiare ed attendere che si spenga la fiamma, lasciar intiepidire le mele poi suddividerle. Ricavare da ogni fetta di panettone quattro bastoncini e infilarne due in ogni coppa. Aggiungere il gelato, una spruzzata di topping all'amarena e completare con il crumble. Servire immediatamente.
*Per la cottura delle mele ho utilizzato una padella della linea BIO-COOK di Illa. E se il peccato ci prende la mano e l'accidia è così tanta che alla fine non si ha voglia di star lì a strofinare basta una spruzzata dello sgrassatore Emulsio il Salvambiente e un panno umido a far tornare la cucina splendente come prima per goderci in tutta calma e senza alcuna fretta il dolce preparato.