2012-02-01

Conchiglie risottate alla crema di carciofi e pecorino siciliano

Sottopiatto in rattan Nella Longari Home, piatto collezione Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro
I cuori dei carciofi sono buoni e su questo nessun dubbio, ma tutti quegli scarti che fate li buttate via? Sacrilegio! Ho scoperto su La Cucina Italiana di Gennaio che se ne può ricavare un gustosissimo brodo con cui fare vellutate o risotti  o nel mio caso pasta. Basta raccogliere gli scarti dei carciofi (gambi mondati e foglie esterne di 4-6 carciofi) e lasciarle cuocere per un'ora con un litro d'acqua dopo averli rosolati con  mezza cipolla in un po' d'olio. Una volta cotti si passano al passaverdure e se ne ricava un brodo denso e molto saporito.
E visto che il clima richiede piatti caldi e appetitosi io vi propongo questa pasta risottata con la crema dei carciofi e un piccante e deciso Pecorino Siciliano dop dipasQuale Formaggi.
Ingredienti per 4 persone:
400 g di conchiglie rigate
1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
vino bianco
olio extravergine d'oliva
brodo di carciofi
Pecorino siciliano Dop
Preparare un classico soffritto di carota, sedano e cipolla e rosolarlo in un fondo d'olio, unire la pasta cruda e lasciarla un po' insaporire, sfumare con vino bianco, portare a cottura come un risotto aggiungendo un po' alla volta il denso brodo di carciofi. A fine cottura mantecare con pecorino grattugiato.
*Per tritare velocemente il soffritto utilizzo lo Swizzz cut di Eva collection, per cuocere la pasta una pentola ideale per evitare che il cibo attacchi al fondo è la casseruola con due maniglie della linea Salento Keravis WhiteStone di Ballarini.

Conchiglie risottate alla crema di carciofi e pecorino siciliano

Sottopiatto in rattan Nella Longari Home, piatto collezione Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro
I cuori dei carciofi sono buoni e su questo nessun dubbio, ma tutti quegli scarti che fate li buttate via? Sacrilegio! Ho scoperto su La Cucina Italiana di Gennaio che se ne può ricavare un gustosissimo brodo con cui fare vellutate o risotti  o nel mio caso pasta. Basta raccogliere gli scarti dei carciofi (gambi mondati e foglie esterne di 4-6 carciofi) e lasciarle cuocere per un'ora con un litro d'acqua dopo averli rosolati con  mezza cipolla in un po' d'olio. Una volta cotti si passano al passaverdure e se ne ricava un brodo denso e molto saporito.
E visto che il clima richiede piatti caldi e appetitosi io vi propongo questa pasta risottata con la crema dei carciofi e un piccante e deciso Pecorino Siciliano dop dipasQuale Formaggi.
Ingredienti per 4 persone:
400 g di conchiglie rigate
1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
vino bianco
olio extravergine d'oliva
brodo di carciofi
Pecorino siciliano Dop
Preparare un classico soffritto di carota, sedano e cipolla e rosolarlo in un fondo d'olio, unire la pasta cruda e lasciarla un po' insaporire, sfumare con vino bianco, portare a cottura come un risotto aggiungendo un po' alla volta il denso brodo di carciofi. A fine cottura mantecare con pecorino grattugiato.
*Per tritare velocemente il soffritto utilizzo lo Swizzz cut di Eva collection, per cuocere la pasta una pentola ideale per evitare che il cibo attacchi al fondo è la casseruola con due maniglie della linea Salento Keravis WhiteStone di Ballarini.

2012-01-30

Rollini di panettone al Pinot Grigio con salmerino affumicato


Vi avevo parlato del concorso Santa Margherita vini e Loison e avevo pure postato la mia partecipazione chiedendomi con grande curiosità quali fossero state le 12 ricette prescelte per il libro. Ebbene la mia curiosità è stata soddisfatta, ho ricevuto il grazioso e curato libricino (che potete anche visionare on line) insieme ad una bottiglia del fantastico Pinot Grigio Santa Margherita e al delizioso Panettone al Pinot Grigio creato per l'azienda dal nostro amico Loison. Ho trovato nel libro delle splendide ricette tra cui una della cara Lenny, delle mini quiches di panettone con salmone affumicato, mela e cipolle caramellate. Ho pensato che in effetti il pesce affumicato con il panettone, il suo sentore di vaniglia e l'uvetta legano proprio bene ed ho realizzato con il salmerino affumicato di Trota oro un'altra ricetta per apprezzare al meglio il panettone in abbinamento ad un calice di Pinot grigio. Del resto dai colleghi bloggers c'è sempre tanto da imparare, sono tutti bravi e pieni d'inventiva e la cosa strepitosa è che tutte le loro ricette, come del resto le mie, sono replicabili in casa ed offrono altresì vari spunti per creare sempre nuovi piatti. Come Lenny di cui parlavo prima molti altri mi stupiscono davvero per la precisione e la costanza che mettono in ogni preparazione oltre che per la bellezza e la bontà del risultato.
 Arsenale editrice deve certamente pensarla come me dal momento che ha deciso di pubblicare un libro che si chiama   In CUCIN@ Appunti & Ricette per raccontare un anno in compagnia dei migliori food blog italiani, un tributo a chi con impegno e determinazione ha creato un foodblogging e quotidianamente ne coltiva l'essenza con curiosità, buongusto e bravura.  Non sto facendo alcuna pubblicità dato che non ci sono miei ricette ed anzi nessuno mi ha chiesto di partecipare a questo o ad un simile progetto (tra parentesi mi piacerebbe pure!) però ve ne voglio parlare perché nutro profonda ammirazione per ogni singolo tassello di questo fantastico, fantasioso e variegato mondo di blog dedicati alla cucina. Io stessa, che questo faccio da ormai cinque anni con sempre maggiore devozione, resto meravigliata di quanta competenza ciascuno di loro ha dimostrato nella realizzazione di questo bellissimo libro che, non c'è bisogno neppure di dirlo, è corredato da eloquenti  foto. 
Ma tornando a noi vi lascio la ricetta dei rollini una vera prelibatezza da realizzare in pochi minuti:
Due larghe fette di panettone spesse 1 cm c.a.
100 g Salmerino affumicato
100 g di formaggio tipo quark
la scorza di un limone
olio extravergine d'oliva
fior di sale
pepe bianco
Lavorare il formaggio con la scorza di limone, un filo d'olio e una spolverata di pepe bianco. Stendere il composto sulle fette di panettone schiacciate con il mattarello, condire con un pizzico di fiore di sale e adagiarvi sopra le fette di salmerino. Arrotolare il panettone nel senso della lunghezza chiudere in tre punti con spago da cucina e ricavare da ogni fetta tre involtini. Servire con fiumi di Pinot grigio.

Rollini di panettone al Pinot Grigio con salmerino affumicato


Vi avevo parlato del concorso Santa Margherita vini e Loison e avevo pure postato la mia partecipazione chiedendomi con grande curiosità quali fossero state le 12 ricette prescelte per il libro. Ebbene la mia curiosità è stata soddisfatta, ho ricevuto il grazioso e curato libricino (che potete anche visionare on line) insieme ad una bottiglia del fantastico Pinot Grigio Santa Margherita e al delizioso Panettone al Pinot Grigio creato per l'azienda dal nostro amico Loison. Ho trovato nel libro delle splendide ricette tra cui una della cara Lenny, delle mini quiches di panettone con salmone affumicato, mela e cipolle caramellate. Ho pensato che in effetti il pesce affumicato con il panettone, il suo sentore di vaniglia e l'uvetta legano proprio bene ed ho realizzato con il salmerino affumicato di Trota oro un'altra ricetta per apprezzare al meglio il panettone in abbinamento ad un calice di Pinot grigio. Del resto dai colleghi bloggers c'è sempre tanto da imparare, sono tutti bravi e pieni d'inventiva e la cosa strepitosa è che tutte le loro ricette, come del resto le mie, sono replicabili in casa ed offrono altresì vari spunti per creare sempre nuovi piatti. Come Lenny di cui parlavo prima molti altri mi stupiscono davvero per la precisione e la costanza che mettono in ogni preparazione oltre che per la bellezza e la bontà del risultato.
 Arsenale editrice deve certamente pensarla come me dal momento che ha deciso di pubblicare un libro che si chiama   In CUCIN@ Appunti & Ricette per raccontare un anno in compagnia dei migliori food blog italiani, un tributo a chi con impegno e determinazione ha creato un foodblogging e quotidianamente ne coltiva l'essenza con curiosità, buongusto e bravura.  Non sto facendo alcuna pubblicità dato che non ci sono miei ricette ed anzi nessuno mi ha chiesto di partecipare a questo o ad un simile progetto (tra parentesi mi piacerebbe pure!) però ve ne voglio parlare perché nutro profonda ammirazione per ogni singolo tassello di questo fantastico, fantasioso e variegato mondo di blog dedicati alla cucina. Io stessa, che questo faccio da ormai cinque anni con sempre maggiore devozione, resto meravigliata di quanta competenza ciascuno di loro ha dimostrato nella realizzazione di questo bellissimo libro che, non c'è bisogno neppure di dirlo, è corredato da eloquenti  foto. 
Ma tornando a noi vi lascio la ricetta dei rollini una vera prelibatezza da realizzare in pochi minuti:
Due larghe fette di panettone spesse 1 cm c.a.
100 g Salmerino affumicato
100 g di formaggio tipo quark
la scorza di un limone
olio extravergine d'oliva
fior di sale
pepe bianco
Lavorare il formaggio con la scorza di limone, un filo d'olio e una spolverata di pepe bianco. Stendere il composto sulle fette di panettone schiacciate con il mattarello, condire con un pizzico di fiore di sale e adagiarvi sopra le fette di salmerino. Arrotolare il panettone nel senso della lunghezza chiudere in tre punti con spago da cucina e ricavare da ogni fetta tre involtini. Servire con fiumi di Pinot grigio.

2012-01-27

Adesso pasta: Fidelin del Moro con verza e salsiccia

Piatto Colì, sottopiatto collezione rattan Nella Longari Home
"Adesso pasta!" è la prima guida completa ai produttori di pasta biologica, equo-solidale e artigianale in Italia. E' edito da Altreconomia e racconta le storie di oltre 50 pastifici "resistenti" che lottano contro tutto e tutti per offrire il miglior prodotto possibile al giusto prezzo. E' un piccolo libricino che ci aiuta a capire che la pasta non è tutta uguale e la differenza inizia dal campo con la scelta di materie prime di qualità, prosegue con la sapiente lavorazione che preserva il valore della materia prima utilizzata per terminare con la relazione tra produttori, trasformatori e consumatori che permette di riconoscere il giusto prezzo a chi produce e mantenere il prezzo basso per chi acquista.
Anch'io oggi voglio parlarvi di una pasta "diversa".
I fidelin sono degli spaghetti sottili, quelli del Moro sono preparati con grano saraceno che, nonostante il nome, non è un cereale ma una pianta erbacea annuale. La farina di grano saraceno è l'ingrediente principe dei pizzoccheri, la tipica pasta della Valtellina ma su Store Valtellina oltre ai pizzoccheri è possibile trovare anche le penne, gli gnocchetti e appunto i fidelin di grano saraceno che ho preparato con un sugo invernale di verza e salsiccia bianca, un primo piatto gustoso e di facile esecuzione da arricchire con una generosa spolverata di grana.
Fidelin del moro con verza e salsiccia
Ingredienti per 4 persone:
380 g di spaghetti di grano saraceno
1 piccola cipolla bionda
250 g di salsiccia bianca
1/2 verza
1 mestolo di brodo
1 bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di salsa di pomodoro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritare la cipolla e appassirla in un tegame con l'olio, unire la salsiccia spellata e sgranata, sfumare con il vino aggiungere la salsa di pomodoro e la verza tagliata a striscioline. Unire il brodo e lasciar cuocere finché la verza risulterà appassita, regolare di sale e pepe. Cuocere la pasta e saltarla in padella con il condimento, completare con grana grattugiato a piacere.

Adesso pasta: Fidelin del Moro con verza e salsiccia

Piatto Colì, sottopiatto collezione rattan Nella Longari Home
"Adesso pasta!" è la prima guida completa ai produttori di pasta biologica, equo-solidale e artigianale in Italia. E' edito da Altreconomia e racconta le storie di oltre 50 pastifici "resistenti" che lottano contro tutto e tutti per offrire il miglior prodotto possibile al giusto prezzo. E' un piccolo libricino che ci aiuta a capire che la pasta non è tutta uguale e la differenza inizia dal campo con la scelta di materie prime di qualità, prosegue con la sapiente lavorazione che preserva il valore della materia prima utilizzata per terminare con la relazione tra produttori, trasformatori e consumatori che permette di riconoscere il giusto prezzo a chi produce e mantenere il prezzo basso per chi acquista.
Anch'io oggi voglio parlarvi di una pasta "diversa".
I fidelin sono degli spaghetti sottili, quelli del Moro sono preparati con grano saraceno che, nonostante il nome, non è un cereale ma una pianta erbacea annuale. La farina di grano saraceno è l'ingrediente principe dei pizzoccheri, la tipica pasta della Valtellina ma su Store Valtellina oltre ai pizzoccheri è possibile trovare anche le penne, gli gnocchetti e appunto i fidelin di grano saraceno che ho preparato con un sugo invernale di verza e salsiccia bianca, un primo piatto gustoso e di facile esecuzione da arricchire con una generosa spolverata di grana.
Fidelin del moro con verza e salsiccia
Ingredienti per 4 persone:
380 g di spaghetti di grano saraceno
1 piccola cipolla bionda
250 g di salsiccia bianca
1/2 verza
1 mestolo di brodo
1 bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di salsa di pomodoro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritare la cipolla e appassirla in un tegame con l'olio, unire la salsiccia spellata e sgranata, sfumare con il vino aggiungere la salsa di pomodoro e la verza tagliata a striscioline. Unire il brodo e lasciar cuocere finché la verza risulterà appassita, regolare di sale e pepe. Cuocere la pasta e saltarla in padella con il condimento, completare con grana grattugiato a piacere.

2012-01-25

Terrina di pesce con salsa di patate aromatica

Oggi vi porto appena più giù rispetto all'altro post, in un territorio che ha saputo conservare il suo equilibrio naturale, nel Parco Naturale Adamello Brenta dove vi sono acque limpide e fresche nelle quali allegramente sguazzano le Trote e i Salmerini di Trota Oro. Parlo di un'azienda che ha avviato la sua attività nel 1988 con la produzione di trote affumicate e che offre oggi un'ampia gamma di prodotti lavorati, caratterizzati tutti dall'altissima qualità e dalla tecnica di lavorazione artigianale che ne fa un prodotto tipico del territorio di provenienza.
Con la Trota salmonata, affumicata con segatura di pregiati legni di alta montagna, ho realizzato questa delicatissima terrina, cui ho abbbinato una gustosa salsa di patate.
Ingredienti per 4 persone
Per la terrina:
100 g di Trota salmonata affumicata
400 g di filetti di pesce a polpa bianca (anche platessa o merluzzo)
1 cipollotto
2 albumi
panna  qualche cucchiaio
erba cipollina
sale e pepe
Per la salsa:
500 g di patate
brodo vegetale
100 ml di olio extravergine d'oliva
1 punta d'aglio
prezzemolo tritato
sale e pepe
Preparare la terrina: frullare il pesce crudo con la trota salmonata, gli albumi, il cipollotto e la panna il giusto per rendere il composto cremoso, unire l'erba cipollina tritata e regolare di sale e pepe.
Versare il composto in una terrina foderata di carta forno bagnata e strizzata, porre la terrina in una teglia con acqua e cuocere a bagnomaria a 180° per circa 50 minuti. Lasciare quasi del tutto raffreddare prima di sformare e tagliare a fette.
Per la salsa: cuocere le patate pelate e ridotte a tocchetti in brodo vegetale, poi frullare unendo l'olio e l'aglio, completare con sale, pepe e prezzemolo tritato.
Servire la terrina a fette con la salsa ben calda.
Per l'abbinamento con il vino restiamo a nord ma ci spostiamo in Friuli con un delizioso vino di casa Porcìa, un Traminer aromatico delle Venezie, un vino intenso e persistente ideale come aperitivo con pietanze a base di pesce.

Terrina di pesce con salsa di patate aromatica

Oggi vi porto appena più giù rispetto all'altro post, in un territorio che ha saputo conservare il suo equilibrio naturale, nel Parco Naturale Adamello Brenta dove vi sono acque limpide e fresche nelle quali allegramente sguazzano le Trote e i Salmerini di Trota Oro. Parlo di un'azienda che ha avviato la sua attività nel 1988 con la produzione di trote affumicate e che offre oggi un'ampia gamma di prodotti lavorati, caratterizzati tutti dall'altissima qualità e dalla tecnica di lavorazione artigianale che ne fa un prodotto tipico del territorio di provenienza.
Con la Trota salmonata, affumicata con segatura di pregiati legni di alta montagna, ho realizzato questa delicatissima terrina, cui ho abbbinato una gustosa salsa di patate.
Ingredienti per 4 persone
Per la terrina:
100 g di Trota salmonata affumicata
400 g di filetti di pesce a polpa bianca (anche platessa o merluzzo)
1 cipollotto
2 albumi
panna  qualche cucchiaio
erba cipollina
sale e pepe
Per la salsa:
500 g di patate
brodo vegetale
100 ml di olio extravergine d'oliva
1 punta d'aglio
prezzemolo tritato
sale e pepe
Preparare la terrina: frullare il pesce crudo con la trota salmonata, gli albumi, il cipollotto e la panna il giusto per rendere il composto cremoso, unire l'erba cipollina tritata e regolare di sale e pepe.
Versare il composto in una terrina foderata di carta forno bagnata e strizzata, porre la terrina in una teglia con acqua e cuocere a bagnomaria a 180° per circa 50 minuti. Lasciare quasi del tutto raffreddare prima di sformare e tagliare a fette.
Per la salsa: cuocere le patate pelate e ridotte a tocchetti in brodo vegetale, poi frullare unendo l'olio e l'aglio, completare con sale, pepe e prezzemolo tritato.
Servire la terrina a fette con la salsa ben calda.
Per l'abbinamento con il vino restiamo a nord ma ci spostiamo in Friuli con un delizioso vino di casa Porcìa, un Traminer aromatico delle Venezie, un vino intenso e persistente ideale come aperitivo con pietanze a base di pesce.

2012-01-23

Dolci Dolomiti

 Vassoio in rattan Nella Longari Home, piatto colazione linea Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro
C'è una regione che ho nel cuore da sempre e che spesso mi provoca una stretta di nostalgia da quando cinque anni fa ebbi la fortuna di visitarla, questa regione è il Sudtirol di cui ammiro le verdi montagne, le calde e accoglienti stuben (dovrebbe dirsi così la stube al plurale) e le eccellenti e fantasiose pasticceria e panetteria. I dolci e i pani di quella regione sono per me una fissazione e quando la nostalgia diventa sovrana dentro di me non posso che  cercare di riprodurre a casa qualcosa che, vagamente purtroppo, mi ricordi quei gusti e quei sapori.
Circa i risultati sono diventata più speranzosa da quando è arrivato nella mia libreria il libro Dolci Dolomiti di Athesia libri, un tomo di oltre 600 pagine in cui sono raccolte più di mille ricette di Strudel, Torte, Praline, Krapfen, Pane, Dessert, Liquori e tanto altro per realizzare a casa propria quelle delizie che vi è sicuramente capitato di gustare o anche solo di ammirare con lo sguardo nelle pasticcerie di quelle zone. Una miniera di idee, un vero pozzo di conoscenza in materia, una scuola di cucina per imparare i segreti della preparazione di pani, dolci e non solo. Scritto da Helmut Bachmann, Heinrich Gasteiger e Gerhard Wieser è arricchito da tantissime immagini relative al risultato finale ed alle fasi di preparazione.
Ho già rubato qualche ricetta dolce come le cialde agli albumi e il pan pepato alla marmellata e adesso ho provato un pane la cui ricetta ho modificato in base ai miei gusti e alle mie disponibilità di dispensa ma il cui risultato è certamente degno di nota. Un pane che ho realizzato con farina macinata a pietra Petra 1 di Molino Quaglia e con frutta secca, in origine erano fichi, uvetta, noci e nocciole, nella mia versione secondo il suggerimento degli autori prugne e sole nocciole. Un pane realizzato in piccole forme da plum-cake che ho egregiamente  abbinato a dell'ottimo Taleggio  dop del Caseificio Taddei. Le nocciole e le prugne secche per il pane sono di Noberasco.
A voi la mia modificata ricetta
Pane con prugne e nocciole
Ingredienti:
450 g di farina di frumento macinata a pietra
320 ml c.a di acqua
15 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaio di olio
15 g di sale
10 prugne secche
3 cucchiai di nocciole
Scaldare l'acqua e sciogliervi il lievito, impastare con la farina, l'olio e il sale, aggiungere le prugne tagliate a pezzetti e le nocciole spezzate. Porre l'impasto a lievitare fino al raddoppio coprendo la ciotola con pellicola, trasferirlo poi in uno stampo per pane a cassetta, foderato di carta forno (o in 6 piccoli stampi). Spennellare la superficie con latte lasciar riposare ancora 15 minuti e cuocere a 200° da 20 a 40 minuti secondo la forma scelta, ponendo nella parte bassa del forno una teglia con acqua. Accompagnare con Taleggio o altro formaggio molle.

Dolci Dolomiti

 Vassoio in rattan Nella Longari Home, piatto colazione linea Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro
C'è una regione che ho nel cuore da sempre e che spesso mi provoca una stretta di nostalgia da quando cinque anni fa ebbi la fortuna di visitarla, questa regione è il Sudtirol di cui ammiro le verdi montagne, le calde e accoglienti stuben (dovrebbe dirsi così la stube al plurale) e le eccellenti e fantasiose pasticceria e panetteria. I dolci e i pani di quella regione sono per me una fissazione e quando la nostalgia diventa sovrana dentro di me non posso che  cercare di riprodurre a casa qualcosa che, vagamente purtroppo, mi ricordi quei gusti e quei sapori.
Circa i risultati sono diventata più speranzosa da quando è arrivato nella mia libreria il libro Dolci Dolomiti di Athesia libri, un tomo di oltre 600 pagine in cui sono raccolte più di mille ricette di Strudel, Torte, Praline, Krapfen, Pane, Dessert, Liquori e tanto altro per realizzare a casa propria quelle delizie che vi è sicuramente capitato di gustare o anche solo di ammirare con lo sguardo nelle pasticcerie di quelle zone. Una miniera di idee, un vero pozzo di conoscenza in materia, una scuola di cucina per imparare i segreti della preparazione di pani, dolci e non solo. Scritto da Helmut Bachmann, Heinrich Gasteiger e Gerhard Wieser è arricchito da tantissime immagini relative al risultato finale ed alle fasi di preparazione.
Ho già rubato qualche ricetta dolce come le cialde agli albumi e il pan pepato alla marmellata e adesso ho provato un pane la cui ricetta ho modificato in base ai miei gusti e alle mie disponibilità di dispensa ma il cui risultato è certamente degno di nota. Un pane che ho realizzato con farina macinata a pietra Petra 1 di Molino Quaglia e con frutta secca, in origine erano fichi, uvetta, noci e nocciole, nella mia versione secondo il suggerimento degli autori prugne e sole nocciole. Un pane realizzato in piccole forme da plum-cake che ho egregiamente  abbinato a dell'ottimo Taleggio  dop del Caseificio Taddei. Le nocciole e le prugne secche per il pane sono di Noberasco.
A voi la mia modificata ricetta
Pane con prugne e nocciole
Ingredienti:
450 g di farina di frumento macinata a pietra
320 ml c.a di acqua
15 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaio di olio
15 g di sale
10 prugne secche
3 cucchiai di nocciole
Scaldare l'acqua e sciogliervi il lievito, impastare con la farina, l'olio e il sale, aggiungere le prugne tagliate a pezzetti e le nocciole spezzate. Porre l'impasto a lievitare fino al raddoppio coprendo la ciotola con pellicola, trasferirlo poi in uno stampo per pane a cassetta, foderato di carta forno (o in 6 piccoli stampi). Spennellare la superficie con latte lasciar riposare ancora 15 minuti e cuocere a 200° da 20 a 40 minuti secondo la forma scelta, ponendo nella parte bassa del forno una teglia con acqua. Accompagnare con Taleggio o altro formaggio molle.

2012-01-19

Polenta in corona di finocchiona

Piatto piano collezione La vie en Rose di Wald
Greve in Chianti è un paese situato nel cuore del Chianti, proprio tra Firenze e Siena, è famoso per il suo vino, il Chianti Classico, uno dei più rinomati al mondo, ma non tutti sanno che in quella zona si producono anche degli ottimi salumi. Nella piazza del paese si trova l'Antica Macelleria Falorni,una vera e propria istituzione del paese dal momento che si trova in quella piazza dal 1729 quando otto generazioni fa l'avo Gino Batta iniziò la sua attività di macellaio. E i Falorni di strada ne hanno fatta da allora, pur mantenendo forte il legame con il passato (basti pensare che l'insegna attualmente presente è uguale a quella ritratta in una foto del 1890) facendosi custodi, di generazione in generazione, dei segreti del mestiere per mettere a disposizione della clientela prodotti di primissima qualità. Carni pregiate provenienti da razze locali (Chianina, maiali di Cinta senese e cinghiali del Chianti) ed i più classici e caratteristici salumi locali prodotti sempre secondo tradizione. Tra le specialità di Greve in Chianti spiccano il Salame Nobile prodotto con le parti nobili del maiale, il Salame di Cinghiale prodotto con le carni degli animali che abbondano nei boschi della zona e la famosa Finocchiona Briciolona ricavata da carni grasse e magre della pancia del suino, speziata con sale, pepe e semi di  finocchietto selvatico, annaffiata con vino di Greve in Chianti e stagionata a lungo in cantina per conferire il tipico gusto vellutato e l' aspetto friabile e rosato.
La finocchiona di Falorni è eccellente gustata semplicemente con del pane appena sfornato ma è perfetta per dare un gusto speciale a diversi piatti. Io ne ho creato una corona profumata per una semplice polenta bianca che ho arricchito con dei fagioli borlotti in umido, un piatto semplice, gustoso e di grande effetto.
Polenta in corona di Finocchiona
Ingredienti per 4 persone:
200 g di farina di mais biancoperla
500 g di fagioli borlotti lessati
1 spicchio d'aglio
½ cipolla
olio extravergine d'oliva
2 pomodori pelati
sale e pepe
1 rametto di rosmarino
3-4 foglie di salvia
28 fettine sottili di finocchiona
Preparare la polenta cuocendola a bagnomaria: portare a ebollizione 750 ml di acqua con un cucchiaio di olio e un cucchiaino colmo di sale, versare a pioggia la polenta e mescolare energicamente, appena il composto risulta liscio trasferire la pentola in una più grande con acqua in piena ebollizione e lasciare sul fuoco per tre quarti d'ora coprendo la pentola della polenta con un panno bagnato e strizzato e  il coperchio.
Intanto preparare i fagioli: tritare finemente la cipolla e appassirla con l'aglio in un tegame di coccio con un filo d'olio, unire la passata di pomodoro, le erbette e poi i fagioli, salare pepare e lasciar insaporire.
Posizionare un coppapasta (12 cm) su una teglia foderarlo con sette fette di finocchiona e posizionarvi dentro la polenta formando un incavo nel mezzo, procedere allo stesso modo con le altre tre corone. Se si dispone di un solo coppapasta è possibile rimuoverlo dalla corona dopo averla formata e legare la stessa con spago da cucina per tenere insieme le fette di salame. Passare le corone in forno preriscaldato per 10 minuti circa. Posizionarle nei piatti e versare al centro di ognuna l'umido di fagioli. Servire caldo.

Polenta in corona di finocchiona

Piatto piano collezione La vie en Rose di Wald
Greve in Chianti è un paese situato nel cuore del Chianti, proprio tra Firenze e Siena, è famoso per il suo vino, il Chianti Classico, uno dei più rinomati al mondo, ma non tutti sanno che in quella zona si producono anche degli ottimi salumi. Nella piazza del paese si trova l'Antica Macelleria Falorni,una vera e propria istituzione del paese dal momento che si trova in quella piazza dal 1729 quando otto generazioni fa l'avo Gino Batta iniziò la sua attività di macellaio. E i Falorni di strada ne hanno fatta da allora, pur mantenendo forte il legame con il passato (basti pensare che l'insegna attualmente presente è uguale a quella ritratta in una foto del 1890) facendosi custodi, di generazione in generazione, dei segreti del mestiere per mettere a disposizione della clientela prodotti di primissima qualità. Carni pregiate provenienti da razze locali (Chianina, maiali di Cinta senese e cinghiali del Chianti) ed i più classici e caratteristici salumi locali prodotti sempre secondo tradizione. Tra le specialità di Greve in Chianti spiccano il Salame Nobile prodotto con le parti nobili del maiale, il Salame di Cinghiale prodotto con le carni degli animali che abbondano nei boschi della zona e la famosa Finocchiona Briciolona ricavata da carni grasse e magre della pancia del suino, speziata con sale, pepe e semi di  finocchietto selvatico, annaffiata con vino di Greve in Chianti e stagionata a lungo in cantina per conferire il tipico gusto vellutato e l' aspetto friabile e rosato.
La finocchiona di Falorni è eccellente gustata semplicemente con del pane appena sfornato ma è perfetta per dare un gusto speciale a diversi piatti. Io ne ho creato una corona profumata per una semplice polenta bianca che ho arricchito con dei fagioli borlotti in umido, un piatto semplice, gustoso e di grande effetto.
Polenta in corona di Finocchiona
Ingredienti per 4 persone:
200 g di farina di mais biancoperla
500 g di fagioli borlotti lessati
1 spicchio d'aglio
½ cipolla
olio extravergine d'oliva
2 pomodori pelati
sale e pepe
1 rametto di rosmarino
3-4 foglie di salvia
28 fettine sottili di finocchiona
Preparare la polenta cuocendola a bagnomaria: portare a ebollizione 750 ml di acqua con un cucchiaio di olio e un cucchiaino colmo di sale, versare a pioggia la polenta e mescolare energicamente, appena il composto risulta liscio trasferire la pentola in una più grande con acqua in piena ebollizione e lasciare sul fuoco per tre quarti d'ora coprendo la pentola della polenta con un panno bagnato e strizzato e  il coperchio.
Intanto preparare i fagioli: tritare finemente la cipolla e appassirla con l'aglio in un tegame di coccio con un filo d'olio, unire la passata di pomodoro, le erbette e poi i fagioli, salare pepare e lasciar insaporire.
Posizionare un coppapasta (12 cm) su una teglia foderarlo con sette fette di finocchiona e posizionarvi dentro la polenta formando un incavo nel mezzo, procedere allo stesso modo con le altre tre corone. Se si dispone di un solo coppapasta è possibile rimuoverlo dalla corona dopo averla formata e legare la stessa con spago da cucina per tenere insieme le fette di salame. Passare le corone in forno preriscaldato per 10 minuti circa. Posizionarle nei piatti e versare al centro di ognuna l'umido di fagioli. Servire caldo.

2012-01-17

L'ennesima torta di mele

Tovagliolo e piatto in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto collezione Opera Prima di Wald
Precedo nel titolo il vostro commento a questo post "l'ennesima torta di mele!!!" e poi vi dico che questa torta di mele è assolutamente da provare perché è davvero speciale, è nata per caso una volta che Cascina San Cassiano mi ha inviato del burro aromatizzato all'arancia e cannella a cui dovevo trovare un abbianemnto, l'ho usato per questa tortina e ne sono rimasta entusiasta. Ho ripetuto adesso il procedimento home made amalgamando al burro la scorza di una profumata arancia e un cucchiaino di cannella in polvere e con la speciale farina per dolci e sfoglie di Molini Rosignoli, ideale per impasti a rapida lievitazione, la magia si è ripetuta tra le mura della mia piccola cucina. Una tortina per accompagnare una tazza di tè magari un buon Orange & Cinnamon Tea  di Twinings, perfetto per questi freddi pomeriggi.
Torta di mele con burro all'arancia e cannella
Ingredienti:
120 g di burro,
la scorza di un'arancia
1 cucchiaino di cannella in polvere
120 g di zucchero
120 g di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
2 uova
2 mele golden
30 ml di liquore alla cannella o all'arancia o cognac
zucchero a velo per decorare
Amalgamare al burro la scorza d'arancia e la cannella ottenendo un burro aromatizzato e morbido, poi montarlo  con lo zucchero finché diventa spumoso, unire le uova e poi la farina setacciata con il lievito e il liquore. Sbucciare e affettare finemente le mele e unirle al composto. Versare l'impasto in una teglia di 18-20 cm di diametro e cuocere in forno caldo a 170°C per circa 30 minuti, finché la torta risulterà asciutta all'interno. Guarnire con zucchero a velo prima di servire.