2015-02-11

La Peroni Gluten Free e le mie alette croccantissime

Peroni marchio storico della birra italiana che da oltre 160 anni con le sue birre accompagna i pasti e gli incontri degli italiani ha presentare una nuova birra senza glutine. Si chiama Peroni Senza Glutine ed è garantita dal marchio Spiga Barcrata dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia). E' buona come una Peroni classica con lo stesso identico gusto rotondo e ben bilanciato ma è gluten free con un contenuto di glutine inferiore ai 10 ppm (parti per milione).Un perfetto equilibrio tra dolce e amaro, con un sapore poco luppolato e facile da bere.
L’azienda Peroni da sempre attenta tanto ai rapporti con i fornitori (rapporti duraturi e di fiducia) arricchiti dalla formazione sui temi della sostenibilità, del consumo responsabile e dell’innovazione quanto al dialogo con i consumatori da sempre aperto e costante per capire le nuove tendenze e le loro esigenze, anche stavolta ha lavorato con la passione e l'attenzione estrema che contraddistingue i suoi prodotti. La Peroni ha seguito la realizzazione di questa birra senza glutine lungo l'intera filiera produttiva, dalla terra alla tavola come sempre, selezionando ingredienti italiani di primissima qualità per poter finalmente proporre questo innovativo prodotto, dedicato a chi deve fare a meno del glutine ma non vuole rinunciare al piacere di stare insieme gustando una buona birra con gli amici o la famiglia.
Era necessario oltre che doveroso produrre una birra di tal fatta per venire incontro alle esigenze dei consumatori infatti secondo le ultime stime la celiachia è un'intolleranza alimentare sempre più frequente. In Italia si stimano circa 600mila celiaci, l'1% della popolazione. "Per loro abbiamo lavorato garantendo un prodotto senza glutine scrupolosamente controllato in ogni passaggio della filiera, con le caratteristiche organolettiche del prodotto tradizionale" ha spiegato Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne di Birra Peroni. Soltanto dopo accurati test di laboratorio e industriali il prodotto è confezionato e certificato con il bollino “Senza Glutine”, garantito dall’Associazione Italiana Celiachia. Nonsologlutine Onlus ha accolto con entusiasmo la novità, il presidente Alfonso Del Forno ha dichiarato "Vedere il marchio di birra più popolare in Italia con la scritta senza glutine è un forte segnale per una svolta epocale in questo settore, soprattutto nella direzione della normalizzazione di questo stile alimentare. L’auspicio è quello di poter considerare questo tipo di birra non destinata ai soli celiaci, ma come una opportunità d’acquisto per tutti coloro che, per scelta o necessità, desiderano bere senza glutine.”
Un passo avanti ulteriore è stato fatto mettendo a punto una sinergia tra due marchi italiani di eccellenza Rossopomodoro e Peroni. La nuova birra Peroni Senza Glutine viene proposta in abbinamento alle 10 varianti di pizze Rossopomodoro Gluten Free nell'intento di rispondere ad una richiesta sempre più crescente di cibo salutare da parte dei consumatori. Come ha affermato Pippo Montella - AD di Rossopomodoro "Cosa manca? Solo il glutine!" Peroni Senza Glutine è …la tua Peroni di sempre!
Pensando a tutti coloro che devono per necessità rinunciare al glutine anch'io ho accolto con vero entusiasmo la novità: trovare nella grande distribuzioni prodotti destinati alle "minoranze" è un gran vantaggio di tempo e denaro. Ho pensato di celebrare la notizia con una ricettina ad hoc delle alette di pollo super croccanti da abbinare alla buona Peroni Senza Glutine.
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di alette di pollo
4-5 cucchiai di pangrattato (senza glutine)
2 cucchiai di grana
2 foglie d'alloro
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
1/2 limone
sale
Pulire le alette da peluria ed eccedenza di pelle, passarle nel pangrattato mescolato con il grana e l'aglio tritato. Disporle in una teglia unta d'olio, spezzettarvi le foglie d'alloro, salare e cospargere con un altro filo d'olio. Infornare a 200° finché saranno ben dorate girando a metà cottura e spruzzando con il succo di limone appena prendono colore.
Dimenticavo guardatevi video C'è birra per Castro, Martin Castrogiovanni, il mitico pilone della Nazionale di Rugby ha ricevuto una sorpresa da parte della nuova #Peroni #SenzaGlutine. Davvero simpatico

 
Articolo Sponsorizzato

La Peroni Gluten Free e le mie alette croccantissime

Peroni marchio storico della birra italiana che da oltre 160 anni con le sue birre accompagna i pasti e gli incontri degli italiani ha presentare una nuova birra senza glutine. Si chiama Peroni Senza Glutine ed è garantita dal marchio Spiga Barcrata dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia). E' buona come una Peroni classica con lo stesso identico gusto rotondo e ben bilanciato ma è gluten free con un contenuto di glutine inferiore ai 10 ppm (parti per milione).Un perfetto equilibrio tra dolce e amaro, con un sapore poco luppolato e facile da bere.
L’azienda Peroni da sempre attenta tanto ai rapporti con i fornitori (rapporti duraturi e di fiducia) arricchiti dalla formazione sui temi della sostenibilità, del consumo responsabile e dell’innovazione quanto al dialogo con i consumatori da sempre aperto e costante per capire le nuove tendenze e le loro esigenze, anche stavolta ha lavorato con la passione e l'attenzione estrema che contraddistingue i suoi prodotti. La Peroni ha seguito la realizzazione di questa birra senza glutine lungo l'intera filiera produttiva, dalla terra alla tavola come sempre, selezionando ingredienti italiani di primissima qualità per poter finalmente proporre questo innovativo prodotto, dedicato a chi deve fare a meno del glutine ma non vuole rinunciare al piacere di stare insieme gustando una buona birra con gli amici o la famiglia.
Era necessario oltre che doveroso produrre una birra di tal fatta per venire incontro alle esigenze dei consumatori infatti secondo le ultime stime la celiachia è un'intolleranza alimentare sempre più frequente. In Italia si stimano circa 600mila celiaci, l'1% della popolazione. "Per loro abbiamo lavorato garantendo un prodotto senza glutine scrupolosamente controllato in ogni passaggio della filiera, con le caratteristiche organolettiche del prodotto tradizionale" ha spiegato Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne di Birra Peroni. Soltanto dopo accurati test di laboratorio e industriali il prodotto è confezionato e certificato con il bollino “Senza Glutine”, garantito dall’Associazione Italiana Celiachia. Nonsologlutine Onlus ha accolto con entusiasmo la novità, il presidente Alfonso Del Forno ha dichiarato "Vedere il marchio di birra più popolare in Italia con la scritta senza glutine è un forte segnale per una svolta epocale in questo settore, soprattutto nella direzione della normalizzazione di questo stile alimentare. L’auspicio è quello di poter considerare questo tipo di birra non destinata ai soli celiaci, ma come una opportunità d’acquisto per tutti coloro che, per scelta o necessità, desiderano bere senza glutine.”
Un passo avanti ulteriore è stato fatto mettendo a punto una sinergia tra due marchi italiani di eccellenza Rossopomodoro e Peroni. La nuova birra Peroni Senza Glutine viene proposta in abbinamento alle 10 varianti di pizze Rossopomodoro Gluten Free nell'intento di rispondere ad una richiesta sempre più crescente di cibo salutare da parte dei consumatori. Come ha affermato Pippo Montella - AD di Rossopomodoro "Cosa manca? Solo il glutine!" Peroni Senza Glutine è …la tua Peroni di sempre!
Pensando a tutti coloro che devono per necessità rinunciare al glutine anch'io ho accolto con vero entusiasmo la novità: trovare nella grande distribuzioni prodotti destinati alle "minoranze" è un gran vantaggio di tempo e denaro. Ho pensato di celebrare la notizia con una ricettina ad hoc delle alette di pollo super croccanti da abbinare alla buona Peroni Senza Glutine.
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di alette di pollo
4-5 cucchiai di pangrattato (senza glutine)
2 cucchiai di grana
2 foglie d'alloro
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
1/2 limone
sale
Pulire le alette da peluria ed eccedenza di pelle, passarle nel pangrattato mescolato con il grana e l'aglio tritato. Disporle in una teglia unta d'olio, spezzettarvi le foglie d'alloro, salare e cospargere con un altro filo d'olio. Infornare a 200° finché saranno ben dorate girando a metà cottura e spruzzando con il succo di limone appena prendono colore.
Dimenticavo guardatevi video C'è birra per Castro, Martin Castrogiovanni, il mitico pilone della Nazionale di Rugby ha ricevuto una sorpresa da parte della nuova #Peroni #SenzaGlutine. Davvero simpatico

 
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2015-02-09

La zucca e i ceci neri, due ingredienti infinite declinazioni

Ciotoline in foglia di palma SDG
Ho tra le mani un libro di quelli speciali, interamente dedicato alle verdure autunnali e invernali. Ho tra le mani La mia cucina con le verdure autunnali e invernali di Meret Bissegger edito da Casagrande. Non è un libro vegetariano ma quasi perché è così vasto il mondo vegetale che l'autrice può fare tranquillamente a meno di altro per la realizzazione delle sue gustose ricette. Gustose dicevo, colorate e molto moderne, anche nella presentazione aggiungo. Danno davvero una grande carica vitale le pagine di questo curato volume che racchiude più di 40 verdure e 150 ricette perché autunno e inverno regalano prodotti che si prestano a deliziosi abbinamenti.
La cuoca Meret Bissegger ci offre la sua esperienza e indispensabili consigli per preparare piatti insoliti e gustosi anche nel periodo più freddo dell’anno. Utilissimi suggerimenti sulla preparazione e la conservazione delle verdure che completano il volume insieme a tante idee per presentare piatti originali fanno di questo libro un’inesauribile fonte d’ispirazione. Per non dirvi della sezione dedicata alle spezie... tanti gusti, consistenze e sapori provenienti da ogni dove e indispensabili per dare quel tocco in più che tanto ci piace.
Nelle splendide fotografie di Hans-Peter Siffert troviamo i tanti colori di cui può vestire la tavola da settembre a marzo: tra queste pagine i piatti diventano preziosi quadri d’autore, punteggiati qua e là di prodotti di Presìdi Slow Food e di specie rare che è piacevole riscoprire e portare in tavola.
Tra le verdure narrate e utilizzate dall'autrice la mia attenzione è forse stata maggiormente attratta dal capitolo dedicato alle zucche perché sono varie, belle e permettono davvero infiniti utilizzi e poi a casa mia onestamente dall'autunno in poi la zucca non manca mai. Mi soffermo sulla descrizione che di questo ortaggio fa l'autrice: "Le variazioni di sapore, consistenza e colore permettono di preparare pietanze molto diversificate e di creare un menù a più portate, ognuna delle quali racchiude una nuova esperienza gustativa. Quando inizio a cucinare le zucche, ne apro sempre diverse: taglio una piccola fetta di ciascuna e la faccio cuocere a vapore per 4 o 5 minuti; poi assaggio. Questa prima valutazione mi aiuta a decidere quale zucca si presti meglio e per quale ricetta." Non ho tutta questa varietà a disposizione ma cerco comunque di diversificare molto il risultato finale.
Ho cotto la zucca con aglio e paprica affumicata e l'ho utilizzata come farcia dei vol au vent decorando e completando la preparazione poi con ceci neri (presidio Slow Food e new entry nella mia cucina) saltanti insieme alla pancetta e al rosmarino.
Con gli stessi ingredienti si può realizzare altro e diverso ed io ho voluto utilizzare gli stessi ingredienti per una vellutata di zucca con ceci neri e pancetta croccante servita in ciotole coperte da pasta sfoglia.
 Questo modo di trattare gli stessi ingredienti in modo differente mi è stato ispirato da un altro bellissimo e davvero prezioso libro, una recentissima pubblicazione Gribaudo Da uno a infinito di Stefania Corrado, un libro geniale direi, un elogio della trasformazione, gli stessi ingredienti utilizzati dall'autrice per tre diverse ricette  perfette in tre diverse occasioni. Ricette per ogni stagione, 24 macroricette per la precisione, dolci e salate, declinate in tre diverse versioni per un totale di 72 idee originali e sorprendenti, accompagnate da consigli e trucchi per stupire gli ospiti in ogni diversa circostanza, un volume splendidamente illustrato con fotografie di Francesca Brambilla e Serena Serrani. 
Ecco come parla del suo libro l'autrice: "Un secondo preparato per un tête-à-tête romantico può diventare, grazie a qualche accorgimento, un finger food in un’altra situazione, come un ricevimento con 200 invitati.
Il piatto può cambiare nella forma (presentazione) oppure nella sostanza (le interpretazioni di ogni ricetta possono essere molteplici). E cambia perché lo abbiamo preparato nella grande cucina di un ristorante o sul piccolo fornello in dotazione su una barca; perché ne mangiamo una porzione da 100 grammi seduti a un tavolo o solo un assaggio, in piedi, durante l’inaugurazione di una mostra; perché ce lo gustiamo guardando negli occhi il nostro partner o in mezzo a sconosciuti, durante un evento con decine di invitati.
Le situazioni sono, a tutti gli effetti, degli ingredienti. E, come gli ingredienti, sono infinite".
 A seconda delle situazioni e del numero dei commensali le ricette devono diversificarsi, la stessa preparazione perfetta per pochi commensali non potrà andar bene per un buffet con molti invitati. Pensate a questi miei vol au vent e immaginateli ad un buffet (occasione per la quale in effetti li ho preparati) pensate poi alla zuppa con il coperchio di pasta sfoglia è perfetta per una cena con massimo sei commensali, non così però per 10-12 persone per una cena in piedi, ad ogni occasione la sua ricetta
Vol au vent con zucca, ceci neri e pancetta croccante
Ingredienti:
12 vol au vent in pasta sfoglia
1 tazza di zucca arancione a pezzetti
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di paprica affumicata
100 g di pancetta affumicata
1 tazza di ceci neri lessati
olio extravergine d'oliva
rosmarino
sale
Saltare la zucca in un tegame con aglio e olio, salare e coprire, lasciando stufare finché la zucca risulterà asciutta e disfatta, schiacciare i pezzi interi con una forchetta, eliminare l'aglio e aggiungere la polvere di paprica, farcire con il composto i vol au vent. Rosolare la pancetta a fiammiferi con i ceci neri e qualche rametto di rosmarino. Completare i cestini con questa preparazione, tenere in caldo fino al momento di servire.
Vellutata di zucca con ceci neri e pancetta croccante
Ingredienti per 4 persone
1 rotolo di pasta sfoglia fresca
semi di sesamo a piacere
1 uovo per spennellare
2 tazze di zucca arancione a pezzetti
1 tazza di ceci neri lessati 
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di paprica affumicata
100 g di pancetta affumicata
1 tazza di brodo vegetale
olio extravergine d'oliva
rosmarino
Saltare la zucca in un tegame con aglio e olio, salare e coprire, lasciando stufare finché la zucca risulterà disfatta, schiacciare, frullare in modo omogeneo aggiungendo la polvere di paprica ed allungare con il brodo. Versare la zuppa in quattro ciotole da forno. Rosolare la pancetta a fiammiferi con i ceci neri e qualche rametto di rosmarino. Completare i tegami con questa preparazione, coprire con la pasta sfoglia sigillando i bordi con l'uovo battuto, pennellare anche la superficie e cospargere a piacere di semi di sesamo. Infornare a 200° finché il coperchio risulterà gonfio e dorato. Servire la zuppa ben calda.

La zucca e i ceci neri, due ingredienti infinite declinazioni

Ciotoline in foglia di palma SDG
Ho tra le mani un libro di quelli speciali, interamente dedicato alle verdure autunnali e invernali. Ho tra le mani La mia cucina con le verdure autunnali e invernali di Meret Bissegger edito da Casagrande. Non è un libro vegetariano ma quasi perché è così vasto il mondo vegetale che l'autrice può fare tranquillamente a meno di altro per la realizzazione delle sue gustose ricette. Gustose dicevo, colorate e molto moderne, anche nella presentazione aggiungo. Danno davvero una grande carica vitale le pagine di questo curato volume che racchiude più di 40 verdure e 150 ricette perché autunno e inverno regalano prodotti che si prestano a deliziosi abbinamenti.
La cuoca Meret Bissegger ci offre la sua esperienza e indispensabili consigli per preparare piatti insoliti e gustosi anche nel periodo più freddo dell’anno. Utilissimi suggerimenti sulla preparazione e la conservazione delle verdure che completano il volume insieme a tante idee per presentare piatti originali fanno di questo libro un’inesauribile fonte d’ispirazione. Per non dirvi della sezione dedicata alle spezie... tanti gusti, consistenze e sapori provenienti da ogni dove e indispensabili per dare quel tocco in più che tanto ci piace.
Nelle splendide fotografie di Hans-Peter Siffert troviamo i tanti colori di cui può vestire la tavola da settembre a marzo: tra queste pagine i piatti diventano preziosi quadri d’autore, punteggiati qua e là di prodotti di Presìdi Slow Food e di specie rare che è piacevole riscoprire e portare in tavola.
Tra le verdure narrate e utilizzate dall'autrice la mia attenzione è forse stata maggiormente attratta dal capitolo dedicato alle zucche perché sono varie, belle e permettono davvero infiniti utilizzi e poi a casa mia onestamente dall'autunno in poi la zucca non manca mai. Mi soffermo sulla descrizione che di questo ortaggio fa l'autrice: "Le variazioni di sapore, consistenza e colore permettono di preparare pietanze molto diversificate e di creare un menù a più portate, ognuna delle quali racchiude una nuova esperienza gustativa. Quando inizio a cucinare le zucche, ne apro sempre diverse: taglio una piccola fetta di ciascuna e la faccio cuocere a vapore per 4 o 5 minuti; poi assaggio. Questa prima valutazione mi aiuta a decidere quale zucca si presti meglio e per quale ricetta." Non ho tutta questa varietà a disposizione ma cerco comunque di diversificare molto il risultato finale.
Ho cotto la zucca con aglio e paprica affumicata e l'ho utilizzata come farcia dei vol au vent decorando e completando la preparazione poi con ceci neri (presidio Slow Food e new entry nella mia cucina) saltanti insieme alla pancetta e al rosmarino.
Con gli stessi ingredienti si può realizzare altro e diverso ed io ho voluto utilizzare gli stessi ingredienti per una vellutata di zucca con ceci neri e pancetta croccante servita in ciotole coperte da pasta sfoglia.
 Questo modo di trattare gli stessi ingredienti in modo differente mi è stato ispirato da un altro bellissimo e davvero prezioso libro, una recentissima pubblicazione Gribaudo Da uno a infinito di Stefania Corrado, un libro geniale direi, un elogio della trasformazione, gli stessi ingredienti utilizzati dall'autrice per tre diverse ricette  perfette in tre diverse occasioni. Ricette per ogni stagione, 24 macroricette per la precisione, dolci e salate, declinate in tre diverse versioni per un totale di 72 idee originali e sorprendenti, accompagnate da consigli e trucchi per stupire gli ospiti in ogni diversa circostanza, un volume splendidamente illustrato con fotografie di Francesca Brambilla e Serena Serrani. 
Ecco come parla del suo libro l'autrice: "Un secondo preparato per un tête-à-tête romantico può diventare, grazie a qualche accorgimento, un finger food in un’altra situazione, come un ricevimento con 200 invitati.
Il piatto può cambiare nella forma (presentazione) oppure nella sostanza (le interpretazioni di ogni ricetta possono essere molteplici). E cambia perché lo abbiamo preparato nella grande cucina di un ristorante o sul piccolo fornello in dotazione su una barca; perché ne mangiamo una porzione da 100 grammi seduti a un tavolo o solo un assaggio, in piedi, durante l’inaugurazione di una mostra; perché ce lo gustiamo guardando negli occhi il nostro partner o in mezzo a sconosciuti, durante un evento con decine di invitati.
Le situazioni sono, a tutti gli effetti, degli ingredienti. E, come gli ingredienti, sono infinite".
 A seconda delle situazioni e del numero dei commensali le ricette devono diversificarsi, la stessa preparazione perfetta per pochi commensali non potrà andar bene per un buffet con molti invitati. Pensate a questi miei vol au vent e immaginateli ad un buffet (occasione per la quale in effetti li ho preparati) pensate poi alla zuppa con il coperchio di pasta sfoglia è perfetta per una cena con massimo sei commensali, non così però per 10-12 persone per una cena in piedi, ad ogni occasione la sua ricetta
Vol au vent con zucca, ceci neri e pancetta croccante
Ingredienti:
12 vol au vent in pasta sfoglia
1 tazza di zucca arancione a pezzetti
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di paprica affumicata
100 g di pancetta affumicata
1 tazza di ceci neri lessati
olio extravergine d'oliva
rosmarino
sale
Saltare la zucca in un tegame con aglio e olio, salare e coprire, lasciando stufare finché la zucca risulterà asciutta e disfatta, schiacciare i pezzi interi con una forchetta, eliminare l'aglio e aggiungere la polvere di paprica, farcire con il composto i vol au vent. Rosolare la pancetta a fiammiferi con i ceci neri e qualche rametto di rosmarino. Completare i cestini con questa preparazione, tenere in caldo fino al momento di servire.
Vellutata di zucca con ceci neri e pancetta croccante
Ingredienti per 4 persone
1 rotolo di pasta sfoglia fresca
semi di sesamo a piacere
1 uovo per spennellare
2 tazze di zucca arancione a pezzetti
1 tazza di ceci neri lessati 
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di paprica affumicata
100 g di pancetta affumicata
1 tazza di brodo vegetale
olio extravergine d'oliva
rosmarino
Saltare la zucca in un tegame con aglio e olio, salare e coprire, lasciando stufare finché la zucca risulterà disfatta, schiacciare, frullare in modo omogeneo aggiungendo la polvere di paprica ed allungare con il brodo. Versare la zuppa in quattro ciotole da forno. Rosolare la pancetta a fiammiferi con i ceci neri e qualche rametto di rosmarino. Completare i tegami con questa preparazione, coprire con la pasta sfoglia sigillando i bordi con l'uovo battuto, pennellare anche la superficie e cospargere a piacere di semi di sesamo. Infornare a 200° finché il coperchio risulterà gonfio e dorato. Servire la zuppa ben calda.

2015-02-08

El Mojito, anima cubana nel cuore di Cosenza


Per i miei percorsi del gusto su Diritto di Cronaca stavolta mi sono fermata a El Mojito Alma cubana di Cosenza.
Un'anima cubana nel cuore di Cosenza ecco come mi viene da definire questo inaspettato locale.
 Il centro storico di Cosenza ha sempre il suo fascino ma appena si entra a El Mojito si ha davvero la sensazione di non essere più nel luogo dove si è, anzi sembra quasi di esser stati trasportati al di fuori dello spazio in un'affascinate e senza tempo atmosfera cubana. Cucina tipica cubana e tapas spagnole in un mix ispano-cubano sono le proposte di cucina di questo curato locale che ha trovato la formula giusta ed è in auge da ben quindici anni.
Mi piace il gusto retrò della sala Hemingway dedicata ai fumatori: salottini, foto, candele, strumenti musicali, libri e un fornito angolo bar a ricordarci che qui si viene non solo per mangiare ma anche per chiacchierare davanti a un Mojito e due tre tapas ascoltando buona musica (molto spesso dal vivo), godendo di un'insolita atmosfera.
La sala ristorante è illuminata dalle candele e poco altro...tavoli in legno, tovagliette di carta ma accoglienza e garbo la ristorante di gran classe con personale qualificato e ben contestualizzato, impossibile non notare il giovane cameriere cubano.
Come non iniziare con un fereschissimo Mojito e qualche croccante crostino in attesa che la cena venga servita? Optiamo per una commistione tra cucina cubana e spagnola in omaggio al passato del proprietario che ha avuto modo di fare sue entrambe le culture lavorando per diversi anni in un locale cubano in Spagna.
Dalla Spagna arriva la prima portata del nostro menù una deliziosa Tortilla di patate e cipolle accompagnata da una profumata Sangria. Proseguiamo con il piatto bandiera della cucina povera cubana Picadillo alla Habanera, un mix di carne macinata e fagioli servito su un letto di riso bianco, un insieme di gusto esplosivo.
Ci concediamo un assaggio di pollo alla creola anch'esso di tradizione cubana, distinguo il gusto della tenera carne di pollo, patate a tocchi, cipolla, pinoli, olive nere e cumino.
Come piatto forte non possiamo non puntare su una tagliata di carne argentina con crema de queso e croccanti patate alla bravas, cosa aggiungere se non scelta azzeccata, carne di primissima qualità cotta magistralmente e condita dalla crema di formaggio, semplicemente perfetto l'accompagnamento delle croccanti patate fritte di tradizione spagnola.



Concludiamo con buona musica dal vivo e una spumosa crema catalana con una perfetta crosticina bruciata in superficie.
Da ritornarci per cena, dopocena in musica o magari insolito apericena, certo un locale da vivere nella sua poliedricità.
El Mojito
Piazza dei Valdesi 5
87100 Cosenza
349 260 2793

https://www.facebook.com/pages/El-Mojito-Alma-Cubana/38078672470

El Mojito, anima cubana nel cuore di Cosenza


Per i miei percorsi del gusto su Diritto di Cronaca stavolta mi sono fermata a El Mojito Alma cubana di Cosenza.
Un'anima cubana nel cuore di Cosenza ecco come mi viene da definire questo inaspettato locale.
 Il centro storico di Cosenza ha sempre il suo fascino ma appena si entra a El Mojito si ha davvero la sensazione di non essere più nel luogo dove si è, anzi sembra quasi di esser stati trasportati al di fuori dello spazio in un'affascinate e senza tempo atmosfera cubana. Cucina tipica cubana e tapas spagnole in un mix ispano-cubano sono le proposte di cucina di questo curato locale che ha trovato la formula giusta ed è in auge da ben quindici anni.
Mi piace il gusto retrò della sala Hemingway dedicata ai fumatori: salottini, foto, candele, strumenti musicali, libri e un fornito angolo bar a ricordarci che qui si viene non solo per mangiare ma anche per chiacchierare davanti a un Mojito e due tre tapas ascoltando buona musica (molto spesso dal vivo), godendo di un'insolita atmosfera.
La sala ristorante è illuminata dalle candele e poco altro...tavoli in legno, tovagliette di carta ma accoglienza e garbo la ristorante di gran classe con personale qualificato e ben contestualizzato, impossibile non notare il giovane cameriere cubano.
Come non iniziare con un fereschissimo Mojito e qualche croccante crostino in attesa che la cena venga servita? Optiamo per una commistione tra cucina cubana e spagnola in omaggio al passato del proprietario che ha avuto modo di fare sue entrambe le culture lavorando per diversi anni in un locale cubano in Spagna.
Dalla Spagna arriva la prima portata del nostro menù una deliziosa Tortilla di patate e cipolle accompagnata da una profumata Sangria. Proseguiamo con il piatto bandiera della cucina povera cubana Picadillo alla Habanera, un mix di carne macinata e fagioli servito su un letto di riso bianco, un insieme di gusto esplosivo.
Ci concediamo un assaggio di pollo alla creola anch'esso di tradizione cubana, distinguo il gusto della tenera carne di pollo, patate a tocchi, cipolla, pinoli, olive nere e cumino.
Come piatto forte non possiamo non puntare su una tagliata di carne argentina con crema de queso e croccanti patate alla bravas, cosa aggiungere se non scelta azzeccata, carne di primissima qualità cotta magistralmente e condita dalla crema di formaggio, semplicemente perfetto l'accompagnamento delle croccanti patate fritte di tradizione spagnola.



Concludiamo con buona musica dal vivo e una spumosa crema catalana con una perfetta crosticina bruciata in superficie.
Da ritornarci per cena, dopocena in musica o magari insolito apericena, certo un locale da vivere nella sua poliedricità.
El Mojito
Piazza dei Valdesi 5
87100 Cosenza
349 260 2793

https://www.facebook.com/pages/El-Mojito-Alma-Cubana/38078672470

2015-02-03

Waffles tiramisù

Piatto in canna da zucchero  SDG, americano Busatti e cucchiaino Mori Italian Factory
Da quanto tempo desideravo cimentarmi con i waffles? Troppo direi ma fra i mille attrezzi posseduti rimandavo sempre l'acquisto di quella piastra elettrica. Non avevo molta fiducia a dire il vero pensavo fosse l'ennesimo accrocco che dopo un paio d'utilizzi avrei accantonato in garage.
Ecco finalmente l'ho comprata su MeinCupcake.deuno shop on line dove ho scoperto pirottini e decorazioni di ogni genere e non credo che la lascerò invecchiare nuova perché si usa davvero con la facilità di un tostapane e il risultato è garantito waffles perfetti per merenda con zucchero a velo o da guarnire facendo ricorso al gusto ed alla fantasia per poter assaporare un dessert estemporaneo ogni volta che se ne ha voglia
Mi sono divertita a trasformare i miei waffles (buoni già da soli) in un goloso dessert tiramisù con la golosa e per nulla calorica Crema tiramisù Cascina San Cassiano dolcificata con Stevia. Provatela ne vale la pena.
C'è più gusto a ad assaporare un dolce così se si accompagna con una piacevole lettura.
Ho trovato davvero godibile Tutto panna chantilly di Erika Gallini pubblicato da Atmosphere libri. La storia di una famiglia che ruota attorno all'arte pasticciera del capofamiglia, un grande maestro che fa del suo laboratorio di pasticceria e dell'annesso negozio ragione di vita "imponendo" questo ingombrante ruolo all'intera famiglia, il tutto visto dagli occhi della figlia adolescente. 
La narrazione ruota intorno a lui, genio burbero e molto esigente con familiari e collaboratori che risultano divisi tra solerti aiutanti e irriducibili oppositori. 
Pur immersi in nuvole di zucchero a velo e volute di golosa panna gli occhi della giovane Agnese vedono chiaramente la realtà che di dolce ha davvero poco. Uno spaccato reale di vita quotidiana raccontato in modo spontaneo, frizzante e senza pose, tanto da far meritare al libro, opera prima dell'autrice, una segnalazione al Premio Calvino XXVI.
Waffles tiramisù
Ingredienti:
150 ml di latte
2 tuorli
3 albumi
90 g di burro
130 g di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
30 g di zucchero
1 pizzico di sale
1 pizzico di cannella
vaniglia
scorza di limone
Per completare:
zucchero a velo
crema Tiramisù
cacao amaro
Scaldare il latte con la vaniglia, il burro e la scorza di limone. Lasciar riposare e tolti gli aromi, versare il latte caldo sulla farina mescolata al lievito e alla cannella in polvere e poi i tuorli. Montare a neve ferma gli albumi con lo zucchero e aggiungerli all'impasto preparato con una frusta mescolando dal basso verso l'alto. Cuocere nell'apposita piastra, guarnire con zucchero a velo ed a piacere con crema Tiramisù e cacao amaro.

Waffles tiramisù

Piatto in canna da zucchero  SDG, americano Busatti e cucchiaino Mori Italian Factory
Da quanto tempo desideravo cimentarmi con i waffles? Troppo direi ma fra i mille attrezzi posseduti rimandavo sempre l'acquisto di quella piastra elettrica. Non avevo molta fiducia a dire il vero pensavo fosse l'ennesimo accrocco che dopo un paio d'utilizzi avrei accantonato in garage.
Ecco finalmente l'ho comprata su MeinCupcake.deuno shop on line dove ho scoperto pirottini e decorazioni di ogni genere e non credo che la lascerò invecchiare nuova perché si usa davvero con la facilità di un tostapane e il risultato è garantito waffles perfetti per merenda con zucchero a velo o da guarnire facendo ricorso al gusto ed alla fantasia per poter assaporare un dessert estemporaneo ogni volta che se ne ha voglia
Mi sono divertita a trasformare i miei waffles (buoni già da soli) in un goloso dessert tiramisù con la golosa e per nulla calorica Crema tiramisù Cascina San Cassiano dolcificata con Stevia. Provatela ne vale la pena.
C'è più gusto a ad assaporare un dolce così se si accompagna con una piacevole lettura.
Ho trovato davvero godibile Tutto panna chantilly di Erika Gallini pubblicato da Atmosphere libri. La storia di una famiglia che ruota attorno all'arte pasticciera del capofamiglia, un grande maestro che fa del suo laboratorio di pasticceria e dell'annesso negozio ragione di vita "imponendo" questo ingombrante ruolo all'intera famiglia, il tutto visto dagli occhi della figlia adolescente. 
La narrazione ruota intorno a lui, genio burbero e molto esigente con familiari e collaboratori che risultano divisi tra solerti aiutanti e irriducibili oppositori. 
Pur immersi in nuvole di zucchero a velo e volute di golosa panna gli occhi della giovane Agnese vedono chiaramente la realtà che di dolce ha davvero poco. Uno spaccato reale di vita quotidiana raccontato in modo spontaneo, frizzante e senza pose, tanto da far meritare al libro, opera prima dell'autrice, una segnalazione al Premio Calvino XXVI.
Waffles tiramisù
Ingredienti:
150 ml di latte
2 tuorli
3 albumi
90 g di burro
130 g di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
30 g di zucchero
1 pizzico di sale
1 pizzico di cannella
vaniglia
scorza di limone
Per completare:
zucchero a velo
crema Tiramisù
cacao amaro
Scaldare il latte con la vaniglia, il burro e la scorza di limone. Lasciar riposare e tolti gli aromi, versare il latte caldo sulla farina mescolata al lievito e alla cannella in polvere e poi i tuorli. Montare a neve ferma gli albumi con lo zucchero e aggiungerli all'impasto preparato con una frusta mescolando dal basso verso l'alto. Cuocere nell'apposita piastra, guarnire con zucchero a velo ed a piacere con crema Tiramisù e cacao amaro.

2015-02-01

Storie di cucina...la collana che aspettavo

Non so se sia nata in me prima la passione di cucinare o quella di leggere di cucina, quel che è certo la seconda vive in me da tempo immemore tanto da aver iniziato una raccolta di storie a tema culinario prima ancora di appassionarmi alla cucina in senso stretto.
La ricerca era ardua a volte per caso arrivavo a scoprire in un libro un grande richiamo alla cucina e per molto tempo, prima che la cucina diventasse un fenomeno mediatico la cui portata oggi tutti conosciamo, la mia raccolta di "romanzi culinari" contava pochi esemplari ed io ero sempre alla strenua ricerca di nuovi titoli.
Oggi non solo è più semplice anche facendo da sé ma Il Corriere della Sera ha creato una collana che porta il nome di Storie di Cucina ed è dedicata a tutti coloro che amano "leggere e cucinare" anzi oserei dire che sarà la felicità per tutti quelli come me appassionati di cucina. Una collana ampia, varia ed eterogenea composta da romanzi ma anche saggi, biografie e autobiografie accomunati dal filo rosso del cibo e della gastronomia. I libri saranno in edicola con cadenza settimanale al prezzo di € 7,90 ciascuno.
Il primo  La parte più tenera di Ruth Reichl  è uscito il 29 gennaio e sarà in edicola fino al 4 febbraio, il 5 l'appuntamento è con Un filo d'olio di Simonetta Agnello Hornby, vi dirò appena possibile degli altri, intanto seguite anche la pagina Facebook dedicata all'opera.
Ora vi lascio, per una nuova ricetta dovrete attendere il prossimo post, adesso sono impegnata a rileggere La parte più tenera un libro che diversi anni or sono ha agito su di me quasi come una magia aiutandomi a capire di più questa mia passione per il cibo e a conoscere meglio una parte di me rimasta per troppo tempo nascosta.

Storie di cucina...la collana che aspettavo

Non so se sia nata in me prima la passione di cucinare o quella di leggere di cucina, quel che è certo la seconda vive in me da tempo immemore tanto da aver iniziato una raccolta di storie a tema culinario prima ancora di appassionarmi alla cucina in senso stretto.
La ricerca era ardua a volte per caso arrivavo a scoprire in un libro un grande richiamo alla cucina e per molto tempo, prima che la cucina diventasse un fenomeno mediatico la cui portata oggi tutti conosciamo, la mia raccolta di "romanzi culinari" contava pochi esemplari ed io ero sempre alla strenua ricerca di nuovi titoli.
Oggi non solo è più semplice anche facendo da sé ma Il Corriere della Sera ha creato una collana che porta il nome di Storie di Cucina ed è dedicata a tutti coloro che amano "leggere e cucinare" anzi oserei dire che sarà la felicità per tutti quelli come me appassionati di cucina. Una collana ampia, varia ed eterogenea composta da romanzi ma anche saggi, biografie e autobiografie accomunati dal filo rosso del cibo e della gastronomia. I libri saranno in edicola con cadenza settimanale al prezzo di € 7,90 ciascuno.
Il primo  La parte più tenera di Ruth Reichl  è uscito il 29 gennaio e sarà in edicola fino al 4 febbraio, il 5 l'appuntamento è con Un filo d'olio di Simonetta Agnello Hornby, vi dirò appena possibile degli altri, intanto seguite anche la pagina Facebook dedicata all'opera.
Ora vi lascio, per una nuova ricetta dovrete attendere il prossimo post, adesso sono impegnata a rileggere La parte più tenera un libro che diversi anni or sono ha agito su di me quasi come una magia aiutandomi a capire di più questa mia passione per il cibo e a conoscere meglio una parte di me rimasta per troppo tempo nascosta.