Alzatina La Vecchia Faenza |
Cade oggi il primo giorno di Pesach, la pasqua ebraica che si protrae per una settimana. La prima sera è caratterizzata dal Seder (ordine della festa) la cena pasquale che raduna parenti amici e forestieri per la lettura dell'Aggadà (narrazione). Una cena e un rituale prestabiliti come in ogni religione seppure io consideri quella ebraica più di una religione, una cultura, un modo di essere che esige ammirazione e rispetto per tutti coloro che sono riusciti a preservarne intatti "i segni" distintivi nonostante le avversità. La comunità ebraica in Italia è ormai scarna ma estremamente legata alle proprie tradizioni e ritualità anche in cucina. Regole precise dicevo anche a tavola dove tante son le limitazioni, possono essere consumati solo alimenti kasher, cibi adatti ovvero preparati in conformità con le particolari regole alimentari ebraiche. Mi sono fatta molte domande sulla loro cultura e tante risposte le ho ricevute attraverso dei libri di cucina.
La mia cucina Kasher - Assaggiando qua e là è il libro di Giuliana Giannetti pubblicato da Sovera Edizioni, come suggerisce il sottotitolo raccoglie ricette di tradizione tratte da vari ricettari trovati nelle soffitte e nei cassetti delle varie case di famiglia dell'autrice. Altre vengono da amiche e dai viaggi, fino a Gerusalemme dove la Giannetti si è alla fine trasferita. Ricette che non sono solo una maniera per far da mangiare ma ma per tramandare un mondo. Segreti e trame di vita differenti legate da gesti comuni. Non solo ricette di cultura ebraica nel libro ma anche contaminazioni, classici della cucina tradizionale ed internazionale rivisitati e proposti in chiave kasher.
La mia cucina ebraico romanesca è il libro di Bruna Tedeschi pubblicato da Logart Press. Un manuale di cucina ricco di storia e cultura che si sfoglia con vero piacere grazie anche alle immagini che ci parlano di Roma e dei suoi mercati. E' a Roma che principalmente la comunità ebraica autocnona e il resto della cittadinanza si sono integrati e hanno culturalmente interagito dando luogo a rari esempi di commistione e convivenza tra culture. Espressione di questa commistione è anche la cultura gastronomica, ne sono valido esempio i carciofi alla giudìa. La cucina della comunità ebraica e quella romanesca sono unite dagli stessi poveri ingredienti spesso trattati diversamente così tanto da assumere nuovi sapori. Nel libro Bruna Tedeschi ci rende partecipi di questo mondo a noi sconosciuto, la ricerca del nuovo attraverso il passato, la ricerca della tradizione attraverso i ricordi di famiglia. Alcune ricette del libro hanno provenienza antichissima e sono vere e proprie "ricette di antiquariato gastronomico" come le definisce lei stessa, altre sono "nuove proposte".
Alcune ricette tradizionali le ho ritrovate in entrambi i volumi, da molte sono stata attratta ma alla fine ho scelto questi semplici e profumati biscotti tipici del periodo pasquale. Ho scelto la versione di mamma Elena riportata dalla Tedeschi più dettagliata nelle dosi e piena di aromi. Mi raccomando il lievito non è una dimenticanza nel periodo di Pesach i lieviti sono banditi dagli alimenti.
Ciambelline per Pesach
Ingredienti:
150 g di zucchero
3 uova
6 mezzi gusci di olio di semi
cannella
scorza di 1/2 arancia
scorza di 1/2 limone
sale
500 g c.a. di farina
Disporre la farina a fontana e mettere al centro gli altri ingredienti. Impastare velocemente fino ad ottenere un impasto morbido, modellare i bastoncini e chiuderli a ciambelle. Cuocere in forno a 170° finché risultano appena colorite. Ho completato di mia iniziativa con zucchero a velo.
2 commenti:
Ma che post interessante! E mi sono segnata la ricetta di queste ciambelline!
Ma che bella ricetta! La proverò, complimenti!
http://www.campiflegrei.na.it/index.php/category/gastronomia
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