2015-11-29

Iniziano i regali: Food Issue in edicola

Arriva dicembre e ci prepariamo al Natale e ai regali, il primo lo riceveremo in edicola martedì primo dicembre con il Corriere della Sera. Si chiama Food Issue il nuovo progetto curato dalla redazione Cucina, attivo su tutte le piattaforme del sistema e dedicato alla grande tradizione del cibo, fatta di rito e sapienza, amore per gli ospiti, menù armoniosi e atmosfera. Contenuti ulteriori (ricettario completo, foto di backstage, storie dei fotografi) saranno via via pubblicati sul canale Cucina.corriere.it e sulla Digital edition del Corriere della Sera.
Tema di questo primo Food issue è il pranzo all’italiana.
Sei le tavole (più una sul cibo 3.0) scelte per rappresentare sei filosofie del “mangiare all’italiana” legate alla territorialità e immortalate da grandi fotografi (Beppe Brancato, Stefania Giorgi, Francesca Moscheni e Oddur Thorisson).
Ognuno di questi sei capitoli comprende: la tavola, una grande immagine della tavola imbandita con i piatti scelti a comporre il menù; il racconto, una storia d’autore densa di suggestioni e ricordi; il ricettario, con le indicazioni, illustrate da Felicita Sala, per preparare due dei piatti presentati nel menù; il commento dello chef, con l’interpretazione e i trucchi di cuochi come Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo, Alfonso ed Ernesto Iaccarino, Paolo Lopriore, Davide Oldani e Niko Romito. Chiude lo speciale la dispensa, un focus su alcuni degli ingredienti e dei prodotti utilizzati.
Tavola delle feste di Francesco Piccolo.
Tavola di campagna di Rosita Missoni.
Tavola di città dello scienziato appassionato gastronomo, Edoardo Boncinelli.
Tavola melting pot del regista Ferzan Özpetek.
Tavola del Sud del musicista Salvatore Accardo.
Tavola di montagna di Deborah Compagnoni.
In questo week-end del 28 e del 29 novembre, spazio alle foto dei lettori con le tavole imbandite: tutti sono invitati a partecipare, utilizzando l’hashtag #scattalatuatavola e raccontando a @Corriere.it e @CucinaCorriere il proprio pranzo all’italiana.
Io che sto già pensando alla prossima tavola natalizia vi lascio con una semplice immagine che rappresenta per me il pranzo di natale in famiglia quei pranzi in cui i commensali erano numerosi (zii, nonni, cugini, fidanzati e ospiti vari), in cui le sedie e i bicchieri di un unico servizio magari non bastavano per tutti ma si aggiungeva comunque qualcosa di diverso cercando di dare comunque alla tavola quell'aspetto ordinato che diventava immediatamente festoso con l'arrico dei commensali e delle tradizionali pietanze di festa . La foto che ho scelto risale a una vigilia di qualche anno fa ed è stata scattata a casa dei miei.

2015-11-26

C'era una volta...la Torre del Giglio



Per il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca sono stata al Ristorante Pizzeria C'era una volta. Sulla strada che da Mirto sale verso il paese di Crosia s'incontra una torre d'avvistamento costruita nel lontano 1450 allo sbarco dei saraceni, è la Torre del Giglio e se salite su vedrete che all'antica costruzione è stato aggiunto un nuovo corpo che comunque ben armonizza con la costruzione preesistente e all'interno c'è un ristorante dagli ambienti rustici e molto accoglienti.


Se siete già stati al C'era una volta ritornateci perché dallo scorso settembre c'è aria nuova in cucina, il giovane chef Filippo Maiaru sarà certamente in grado di soddisfare i palati più esigenti. La cucina del C'era una volta offre i classici rivisitati con un po' di estro, io vi consiglio di non seguire il menù ma di affidarvi allo chef.

Ha sempre gustose idee da proporre e adesso ve ne do un saggio, sono sicura che avrete voglia di andare, tanto più che la location è molto bella ed è perfetta anche per banchetti fino ad un centinaio di persone (numeri che raddoppiano quando in estate si sfruttano le terrazze esterne).


Ciò che mi è piaciuto di questa cucina è l'assoluta armonia di sapori e colori di ogni piatto. Abbiamo assaggiato una golosa triglia lardellata su crema di zucca con porro fritto, proseguito con un carpaccio di gambero bianco con purea di cipolla rossa. Il cappuccino di totani con olio verde e crostini è buono per davvero e anche il trancio di salmone su letto di spinaci con riduzione al Barolo e pepe rosso è molto originale.

I bucatini ai ricci di mare e zucca gialla sono un'esplosione di gusto, sublimi nella loro complessa succulenza. Per secondo un gustoso bauletto di branzino con ripieno di patate e una semplice insalata di rucola.
Una cucina particolare quella di Filippo, ne abbiamo la conferma nel dolce "Merenda di una volta" pane olio e zucchero reinterpretati con estrema eleganza, su una crema al latte piccoli crostini di pane all'olio con caramello. Davvero da provare...bisogna ritornare anche per la pizza.
Ristorante Pizzeria C'era una volta

Via Torre del Giglio
Mirto Crosia (CS)
tel: 0983.530718 cell: 331.9399262

C'era una volta...la Torre del Giglio



Per il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca sono stata al Ristorante Pizzeria C'era una volta. Sulla strada che da Mirto sale verso il paese di Crosia s'incontra una torre d'avvistamento costruita nel lontano 1450 allo sbarco dei saraceni, è la Torre del Giglio e se salite su vedrete che all'antica costruzione è stato aggiunto un nuovo corpo che comunque ben armonizza con la costruzione preesistente e all'interno c'è un ristorante dagli ambienti rustici e molto accoglienti.


Se siete già stati al C'era una volta ritornateci perché dallo scorso settembre c'è aria nuova in cucina, il giovane chef Filippo Maiaru sarà certamente in grado di soddisfare i palati più esigenti. La cucina del C'era una volta offre i classici rivisitati con un po' di estro, io vi consiglio di non seguire il menù ma di affidarvi allo chef.

Ha sempre gustose idee da proporre e adesso ve ne do un saggio, sono sicura che avrete voglia di andare, tanto più che la location è molto bella ed è perfetta anche per banchetti fino ad un centinaio di persone (numeri che raddoppiano quando in estate si sfruttano le terrazze esterne).


Ciò che mi è piaciuto di questa cucina è l'assoluta armonia di sapori e colori di ogni piatto. Abbiamo assaggiato una golosa triglia lardellata su crema di zucca con porro fritto, proseguito con un carpaccio di gambero bianco con purea di cipolla rossa. Il cappuccino di totani con olio verde e crostini è buono per davvero e anche il trancio di salmone su letto di spinaci con riduzione al Barolo e pepe rosso è molto originale.

I bucatini ai ricci di mare e zucca gialla sono un'esplosione di gusto, sublimi nella loro complessa succulenza. Per secondo un gustoso bauletto di branzino con ripieno di patate e una semplice insalata di rucola.
Una cucina particolare quella di Filippo, ne abbiamo la conferma nel dolce "Merenda di una volta" pane olio e zucchero reinterpretati con estrema eleganza, su una crema al latte piccoli crostini di pane all'olio con caramello. Davvero da provare...bisogna ritornare anche per la pizza.
Ristorante Pizzeria C'era una volta

Via Torre del Giglio
Mirto Crosia (CS)
tel: 0983.530718 cell: 331.9399262

2015-11-23

Waffles alla calabrese con fonduta alla piemontese

Eccomi qui con l'appuntamento di novembre del Progetto Calabria Piemonte in collaborazione con  Shop-Piemonte ed eccomi ancora con una ricetta in cui unisco un prodotto piemontese, in tal caso una Fonduta di cioccolato di Davide Palluda ad una ricetta tipica del mio territorio, rivisitata com'è mia consuetudine e presentata in altra veste. In Calabria apprezziamo i gusti semplici e le frittelle dolci per eccellenza sono le vecchiarelle di cui vi ho già parlato, pasta cresciuta fritta e servita con zucchero semolato. Ho rivisto la ricetta della tradizione, ho reso l'impasto più fluido e l'ho cotto (evitando la frittura) nella cialdiera per waffles ottenendo dei cuori che ho passato nello zucchero semolato e servito con la fonduta. I miei figli hanno apprezzato questa ricca, seppure semplice, merenda.
A voi la mia gustosa ricetta.
Ingredienti:
500 g di farina *
1/2 cubetto di lievito di birra
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di sale
acqua q.b.
zucchero semolato e fonduta di cioccolato a piacere
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, unire la farina, il sale, 3-4 cucchiai di olio, lavorare bene aggiungendo ancora un po' d'acqua per ottenere un impasto omogeneo e fluido (senza esagerare)  lasciar lievitare fino al raddoppio, poi scaldare la piastra per waffles unta d'olio e cuocere le frittelle un mestolo per volta. Passare nello zucchero semolato e completare con la fonduta.
 

Waffles alla calabrese con fonduta alla piemontese

Eccomi qui con l'appuntamento di novembre del Progetto Calabria Piemonte in collaborazione con  Shop-Piemonte ed eccomi ancora con una ricetta in cui unisco un prodotto piemontese, in tal caso una Fonduta di cioccolato di Davide Palluda ad una ricetta tipica del mio territorio, rivisitata com'è mia consuetudine e presentata in altra veste. In Calabria apprezziamo i gusti semplici e le frittelle dolci per eccellenza sono le vecchiarelle di cui vi ho già parlato, pasta cresciuta fritta e servita con zucchero semolato. Ho rivisto la ricetta della tradizione, ho reso l'impasto più fluido e l'ho cotto (evitando la frittura) nella cialdiera per waffles ottenendo dei cuori che ho passato nello zucchero semolato e servito con la fonduta. I miei figli hanno apprezzato questa ricca, seppure semplice, merenda.
A voi la mia gustosa ricetta.
Ingredienti:
500 g di farina *
1/2 cubetto di lievito di birra
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di sale
acqua q.b.
zucchero semolato e fonduta di cioccolato a piacere
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, unire la farina, il sale, 3-4 cucchiai di olio, lavorare bene aggiungendo ancora un po' d'acqua per ottenere un impasto omogeneo e fluido (senza esagerare)  lasciar lievitare fino al raddoppio, poi scaldare la piastra per waffles unta d'olio e cuocere le frittelle un mestolo per volta. Passare nello zucchero semolato e completare con la fonduta.
 

2015-11-20

Le frittelle di Barba Zucòn

Tovagliolo Busatti
Di bambini vi parlo sempre (come potrei non farlo essendo mamma di due tesorini) ma nella giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza non posso non farlo con un pensiero speciale per tutti quei bimbi che sono purtroppo, ancor oggi, privati dei diritti fondamentali.
Ritengo che in una società cosiddetta civile non ci debba esser bisogno di convenzioni per tutelare i minori che sono il futuro stesso della società ma, ahimè, oggi più di ieri troppo spesso i diritti degli innocenti sono calpestati da chi avrebbe il dovere di proteggerli. Fatta questa premessa vi invito in questa giornata particolare a ritagliarvi uno spazio per i vostri figli o per altri bambini a voi vicini, assecondandoli nelle loro attività e partecipando al gioco o comunque trovando un altra forma per stare insieme, a fine giornata sarete più ricchi di sicuro.
Leggere una storia e cucinare magari qualche manicaretto con loro sono delle ottime idee per stare insieme specie se il tempo  non è favorevole e fuori non si può stare. Vi do qualche suggerimento mi sono fermata in casa Panini ed ho trovato delle cosine molto interessanti.
Giulio Coniglio, il tenero personaggio di Nicoletta Costa, è molto amato a casa mia, visto il nome comune con il mio bambino sin da piccolo a Giulio sono stati regalati libri del simpatico coniglietto.
Le ricette di giulio coniglio però ci mancava proprio ed abbiamo scoperto che di fantasia Giulio, Gelsomina, Ignazio, Tommaso, l'esperta cuoca oca  Caterina e tutti gli altri amici ne hanno da vendere per tutte le portate e le occasioni e soprattutto in fatto di dolci visto che intero libro dedicato ai dolci è stato di recente pubblicato in aggiunta al primo ricettario.
  Entrambi i libri di Nicoletta Costa sono pensati per i bambini e realizzati a loro misura, affinché li possano leggere e "giocare" in cucina.  Le dolci ricette di giulio coniglio contiene ricette semplici ed originali suddivise per tema: da quelle ispirate alle fiabe classiche a quelle per le occasioni speciali o per le feste di Natale da preparare ovviamente insieme alla renna Renata.
Abbiamo poi scoperto le tradizioni culinarie d'Italia nelle dieci storie di La fiaba è servita Cibi incantati dall'Italia di Luigi Dal Cin. Fiabe straordinarie dove l’elemento magico del cibo sprigiona meraviglia e stupore ma anche profumi e sapori per raccontare le radici delle tradizioni italiane. Nelle fiabe ritroviamo cibi tipici della penisola − come il limone, il rosmarino, le zeppole e la pizza − e si vedono scenari, personaggi e ambientazioni in cui ci riconosciamo perché fanno parte della nostra memoria collettiva.
Le suggestive illustrazioni sono state affidate alla sensibilità
di dieci donne italiane che le hanno interpretate con il proprio stile.

Insomma alla fine i miei figli, suggestionati a dovere da una delle fiabe del libro, volevano le frittelle di Barba Zucòn e la mamma se l'è inventate senza starci troppo a pensare, delle golosissime frittelle di riso che si possono rifinire con zucchero a velo e arricchire ancora con dell'ottima gelatina come quella di mele di Si.Gi., davvero una goduria per il palato di grandi e piccini.
Frittelle di Barba Zucòn
Ingredienti:
100 g di riso superfino
1 bacca di pepe lungo indonesiano
1 uovo
250 ml di acqua
100 g di burro
 150 g di farina
100 g di zucchero di canna
sale
olio d'oliva per friggere*
zucchero a velo e gelatina di mele per completare**
Portare a cottura il riso in abbondante acqua non salata con la bacca di pepe lungo pestata. Portare ad ebollizione l'acqua con il burro ed un pizzico di sale e versare a pioggia la farina mescolando di continuo per circa 10 minuti, spegnere e lasciare intiepidire il composto prima di aggiungere l'uovo, lo zucchero e il riso scolato dall'acqua di cottura. Ricavare dall'impasto tante palline. Allungarle e schiacciarle tra i palmi e friggerle in abbondante olio finché saranno dorate, sgocciolarle su carta assorbente. Servire le frittelle cosparse di zucchero a velo e gelatina di mele.
* Ho utilizzato gelatina di mele dell'Azienda Agricola Si.Gi.
** Ho fritto con olio Olita degli Oleifici Mataluni

Le frittelle di Barba Zucòn

Tovagliolo Busatti
Di bambini vi parlo sempre (come potrei non farlo essendo mamma di due tesorini) ma nella giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza non posso non farlo con un pensiero speciale per tutti quei bimbi che sono purtroppo, ancor oggi, privati dei diritti fondamentali.
Ritengo che in una società cosiddetta civile non ci debba esser bisogno di convenzioni per tutelare i minori che sono il futuro stesso della società ma, ahimè, oggi più di ieri troppo spesso i diritti degli innocenti sono calpestati da chi avrebbe il dovere di proteggerli. Fatta questa premessa vi invito in questa giornata particolare a ritagliarvi uno spazio per i vostri figli o per altri bambini a voi vicini, assecondandoli nelle loro attività e partecipando al gioco o comunque trovando un altra forma per stare insieme, a fine giornata sarete più ricchi di sicuro.
Leggere una storia e cucinare magari qualche manicaretto con loro sono delle ottime idee per stare insieme specie se il tempo  non è favorevole e fuori non si può stare. Vi do qualche suggerimento mi sono fermata in casa Panini ed ho trovato delle cosine molto interessanti.
Giulio Coniglio, il tenero personaggio di Nicoletta Costa, è molto amato a casa mia, visto il nome comune con il mio bambino sin da piccolo a Giulio sono stati regalati libri del simpatico coniglietto.
Le ricette di giulio coniglio però ci mancava proprio ed abbiamo scoperto che di fantasia Giulio, Gelsomina, Ignazio, Tommaso, l'esperta cuoca oca  Caterina e tutti gli altri amici ne hanno da vendere per tutte le portate e le occasioni e soprattutto in fatto di dolci visto che intero libro dedicato ai dolci è stato di recente pubblicato in aggiunta al primo ricettario.
  Entrambi i libri di Nicoletta Costa sono pensati per i bambini e realizzati a loro misura, affinché li possano leggere e "giocare" in cucina.  Le dolci ricette di giulio coniglio contiene ricette semplici ed originali suddivise per tema: da quelle ispirate alle fiabe classiche a quelle per le occasioni speciali o per le feste di Natale da preparare ovviamente insieme alla renna Renata.
Abbiamo poi scoperto le tradizioni culinarie d'Italia nelle dieci storie di La fiaba è servita Cibi incantati dall'Italia di Luigi Dal Cin. Fiabe straordinarie dove l’elemento magico del cibo sprigiona meraviglia e stupore ma anche profumi e sapori per raccontare le radici delle tradizioni italiane. Nelle fiabe ritroviamo cibi tipici della penisola − come il limone, il rosmarino, le zeppole e la pizza − e si vedono scenari, personaggi e ambientazioni in cui ci riconosciamo perché fanno parte della nostra memoria collettiva.
Le suggestive illustrazioni sono state affidate alla sensibilità
di dieci donne italiane che le hanno interpretate con il proprio stile.

Insomma alla fine i miei figli, suggestionati a dovere da una delle fiabe del libro, volevano le frittelle di Barba Zucòn e la mamma se l'è inventate senza starci troppo a pensare, delle golosissime frittelle di riso che si possono rifinire con zucchero a velo e arricchire ancora con dell'ottima gelatina come quella di mele di Si.Gi., davvero una goduria per il palato di grandi e piccini.
Frittelle di Barba Zucòn
Ingredienti:
100 g di riso superfino
1 bacca di pepe lungo indonesiano
1 uovo
250 ml di acqua
100 g di burro
 150 g di farina
100 g di zucchero di canna
sale
olio d'oliva per friggere*
zucchero a velo e gelatina di mele per completare**
Portare a cottura il riso in abbondante acqua non salata con la bacca di pepe lungo pestata. Portare ad ebollizione l'acqua con il burro ed un pizzico di sale e versare a pioggia la farina mescolando di continuo per circa 10 minuti, spegnere e lasciare intiepidire il composto prima di aggiungere l'uovo, lo zucchero e il riso scolato dall'acqua di cottura. Ricavare dall'impasto tante palline. Allungarle e schiacciarle tra i palmi e friggerle in abbondante olio finché saranno dorate, sgocciolarle su carta assorbente. Servire le frittelle cosparse di zucchero a velo e gelatina di mele.
* Ho utilizzato gelatina di mele dell'Azienda Agricola Si.Gi.
** Ho fritto con olio Olita degli Oleifici Mataluni

2015-11-17

Il comfort food di Jamie Oliver e il mio

La cucina di Jamie Oliver è per me essa stessa comfort food, anche i suoi piatti da 15 minuti per dirne una risultano alla fine piatti extra-golosi, vere coccole per il palato. Immaginate allora cosa può esser un libro scritto da Jamie sull'argomento.
Comfort food di Jamie Oliver è un libro bellissimo edito da TEA Libri che ti vien voglia quasi di addentare per le tantissime ricette gustose e molto soddisfacenti per il palato e l'anima. "Questo bel librone contiene, ve lo garantisco, le mie ricette più gustose e di maggiore soddisfazione legate al fantastico mondo del comfort food. L'ho scritto per celebrare il piacere del cibo e la gioia di preparare piatti superbuoni per dimostrare il proprio amore, per risvegliare un ricordo o riaccendere un'emozione, per concedersi una trasgressione ogni tanto, per riunire un gruppo di amici e portare in tavola un po' di felicità. Sono piatti famosi, classici delle cucine del mondo, carichi di buon umore e di sorrisi, compresi quei dolci pazzeschi e vergognosamente buoni... Spero con tutto il cuore che troverà un posto anche a casa vostra. Love, Jamie" 
Ho sempre sentito parlare ad esempio di Porridge ma quando penso che si tratta di una pappa dolce di fiocchi d'avena cotti nel latte me ne passa la voglia. Il porridge d'autore di Jamie (il suo primo ricordo culinario d'infanzia legato ai nonni) è goloso ed invitante quanto la torta al cioccolato delle grandi occasioni o il pollo fritto come al sud, per citare solo due delle invitanti ricette proposte nel libro. Questo del resto è il successo di Jamie Oliver e questo è quello che mi fa correre in libreria quando c'è un suo nuovo libro. Porta in tavola la felicità recita il sottotitolo di COMFORT FOOD e io vi dico regalate la felicità, un libro così è il regalo ideale per il prossimo Natale. 
I comfort food di Jamie li scoprirete nel libro, dei miei ne sapete qualcuno ma le zuppe sono a casa mia sempre e comunque cibo confortante ecco perché oggi ho scelto di ragalarvi questa gustosa ricetta di lenticchie. Resterete davvero stupiti. Io l'ho servita con un bocconcino di bufala e una piadina  condita con olio origano e polvere di peperone per richiamare il gusto della zuppa. Davvero un piatto mediterraneo e confortante. 
A Zuppe e minestre è dedicato anche il numero 9 della collana Le ricette di Unti e Bisunti raccontate da ChefRubio in edicola dalla scorsa settimana con il Corriere dello sport, un volume prezioso per conoscere le zuppe della tradizione Italiana presentate con la consueta succulenza che caratterizza ChefRubio.
Prima della ricetta mi rimane un ultimo appunto sul vino che ho scelto per questa mia preparazione. Continuo ad esplorare il Piemonte e mi fermo stavolta dai Fratelli Pavia dove scelgo un Grignolino d'Asti , un vino rosso DOC, molto apprezzato per le sue caratteristiche particolari e per il suo bouquet fine ed intenso, perfetto con ogni tipo di antipasto, ed in particolare con piatti leggeri, carni bianche e formaggi freschi.
L'Azienda dei Fratelli Pavia è un'azienda di tradizione essendo alla terza generazione di viticoltori, sin dal 1901 la famiglia Pavia coltiva vigneti all’estremo lato meridionale del Monferrato, nel comune di Agliano Terme nella zona definita come il triangolo d’oro della Barbera d’Asti. La conduzione di di tipo famigliare consente ancora oggi all'Azienda di controllare in modo completo il ciclo di produzione, dal vigneto alla cantina. L’intera lavorazione, dalla potatura alla vendemmia, è realizzata a mano. Questo garantisce una produzione limitata di vini di grande carattere e di altissima qualità, elementi che mantengono inalterata la centenaria tradizione di famiglia di esperienza e competenza nella produzione del vino.
Zuppa di lenticchie ai profumi mediterranei
Ingredienti per 4 persone:
350 g di lenticchie piccole
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di passata di pomodoro
50 g di prosciutto crudo magro
1 cucchiaio di capperi
1 cucchiaino di polvere di peperone rosso
1 cucchiaino d'origano
olio extravergine d'oliva
sale
Per completare:
4 bocconcini di bufala*
2 piadine**
olio extravergine d'oliva***
polvere di peperone rosso e origano
Tritare la cipolla e i capperi, ridurre a cubetti anche il prosciutto, schiacciare l'aglio e soffriggere il tutto con un filo d'olio, aggiungere la passata e le lenticchie, allungare con acqua e lasciar cuocere senza aggiungere sale. Alla fine aggiungere gli aromi (origano e polvere di peperone) e regolare di sale.
In una padella calda scaldare le piadine, condirle in superficie con olio, origano e polvere di peperone e tagliarle a striscioline. Servire la zuppa nelle ciotole con un bocconcino al centro e le striscioline di piadina calda.
*  Ho utilizzato bocconcini di latte di bufala del Caseificio Giordano
** Nel mio caso piadina fresca all'extravergine Artigianpiada
***Ho utilizzato olio extrevergine d'oliva Terre Antiche Dante

Il comfort food di Jamie Oliver e il mio

La cucina di Jamie Oliver è per me essa stessa comfort food, anche i suoi piatti da 15 minuti per dirne una risultano alla fine piatti extra-golosi, vere coccole per il palato. Immaginate allora cosa può esser un libro scritto da Jamie sull'argomento.
Comfort food di Jamie Oliver è un libro bellissimo edito da TEA Libri che ti vien voglia quasi di addentare per le tantissime ricette gustose e molto soddisfacenti per il palato e l'anima. "Questo bel librone contiene, ve lo garantisco, le mie ricette più gustose e di maggiore soddisfazione legate al fantastico mondo del comfort food. L'ho scritto per celebrare il piacere del cibo e la gioia di preparare piatti superbuoni per dimostrare il proprio amore, per risvegliare un ricordo o riaccendere un'emozione, per concedersi una trasgressione ogni tanto, per riunire un gruppo di amici e portare in tavola un po' di felicità. Sono piatti famosi, classici delle cucine del mondo, carichi di buon umore e di sorrisi, compresi quei dolci pazzeschi e vergognosamente buoni... Spero con tutto il cuore che troverà un posto anche a casa vostra. Love, Jamie" 
Ho sempre sentito parlare ad esempio di Porridge ma quando penso che si tratta di una pappa dolce di fiocchi d'avena cotti nel latte me ne passa la voglia. Il porridge d'autore di Jamie (il suo primo ricordo culinario d'infanzia legato ai nonni) è goloso ed invitante quanto la torta al cioccolato delle grandi occasioni o il pollo fritto come al sud, per citare solo due delle invitanti ricette proposte nel libro. Questo del resto è il successo di Jamie Oliver e questo è quello che mi fa correre in libreria quando c'è un suo nuovo libro. Porta in tavola la felicità recita il sottotitolo di COMFORT FOOD e io vi dico regalate la felicità, un libro così è il regalo ideale per il prossimo Natale. 
I comfort food di Jamie li scoprirete nel libro, dei miei ne sapete qualcuno ma le zuppe sono a casa mia sempre e comunque cibo confortante ecco perché oggi ho scelto di ragalarvi questa gustosa ricetta di lenticchie. Resterete davvero stupiti. Io l'ho servita con un bocconcino di bufala e una piadina  condita con olio origano e polvere di peperone per richiamare il gusto della zuppa. Davvero un piatto mediterraneo e confortante. 
A Zuppe e minestre è dedicato anche il numero 9 della collana Le ricette di Unti e Bisunti raccontate da ChefRubio in edicola dalla scorsa settimana con il Corriere dello sport, un volume prezioso per conoscere le zuppe della tradizione Italiana presentate con la consueta succulenza che caratterizza ChefRubio.
Prima della ricetta mi rimane un ultimo appunto sul vino che ho scelto per questa mia preparazione. Continuo ad esplorare il Piemonte e mi fermo stavolta dai Fratelli Pavia dove scelgo un Grignolino d'Asti , un vino rosso DOC, molto apprezzato per le sue caratteristiche particolari e per il suo bouquet fine ed intenso, perfetto con ogni tipo di antipasto, ed in particolare con piatti leggeri, carni bianche e formaggi freschi.
L'Azienda dei Fratelli Pavia è un'azienda di tradizione essendo alla terza generazione di viticoltori, sin dal 1901 la famiglia Pavia coltiva vigneti all’estremo lato meridionale del Monferrato, nel comune di Agliano Terme nella zona definita come il triangolo d’oro della Barbera d’Asti. La conduzione di di tipo famigliare consente ancora oggi all'Azienda di controllare in modo completo il ciclo di produzione, dal vigneto alla cantina. L’intera lavorazione, dalla potatura alla vendemmia, è realizzata a mano. Questo garantisce una produzione limitata di vini di grande carattere e di altissima qualità, elementi che mantengono inalterata la centenaria tradizione di famiglia di esperienza e competenza nella produzione del vino.
Zuppa di lenticchie ai profumi mediterranei
Ingredienti per 4 persone:
350 g di lenticchie piccole
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di passata di pomodoro
50 g di prosciutto crudo magro
1 cucchiaio di capperi
1 cucchiaino di polvere di peperone rosso
1 cucchiaino d'origano
olio extravergine d'oliva
sale
Per completare:
4 bocconcini di bufala*
2 piadine**
olio extravergine d'oliva***
polvere di peperone rosso e origano
Tritare la cipolla e i capperi, ridurre a cubetti anche il prosciutto, schiacciare l'aglio e soffriggere il tutto con un filo d'olio, aggiungere la passata e le lenticchie, allungare con acqua e lasciar cuocere senza aggiungere sale. Alla fine aggiungere gli aromi (origano e polvere di peperone) e regolare di sale.
In una padella calda scaldare le piadine, condirle in superficie con olio, origano e polvere di peperone e tagliarle a striscioline. Servire la zuppa nelle ciotole con un bocconcino al centro e le striscioline di piadina calda.
*  Ho utilizzato bocconcini di latte di bufala del Caseificio Giordano
** Nel mio caso piadina fresca all'extravergine Artigianpiada
***Ho utilizzato olio extrevergine d'oliva Terre Antiche Dante