2015-02-27

Fegato ai carciofi...mangiare da re in tempo di crisi

Piatti ISI MIlano

Mangiare da re in tempo di crisi? A sentire Sergio Maria Teutonico si può.
Nel suo Di necessità...menù pubblicato da Anteprima Edizioni Età dell'Acquario il simpatico e molto competente chef Teutonico - che abbiamo amato tutti in chef per un giorno e continuiamo ad apprezzare in tutte le sue avventure culinarie per la capacità che ha di raccontare il cibo oltre che per la vena ironica che lo contraddistingue - ci parla di ricette semplici, economiche e curate.  Alle ricette si alternano storielle  e ricordi scritti insieme a Silvia Mobili e Betty Senatore le sue co-autrici nonché conduttrici della fortunata Trasmissione Ladies and Capital in onda su Radio Capital cui prende parte anche Sergio regalandoci preziosi consigli culinari, alcuni dei quali ritroviamo nel libro. Un libro divertente e molto utile come del resto anche Il pollo il cuoco e la motocicletta dello stesso autore pubblicato dal medesimo editore.
 
Un altro modo di risparmiare quello che ci suggerisce Sergio Maria Teutonico con le sue ricette (alcune impensabili) che permettono di cucinare con gusto sfruttando tutte le fonti di calore possibili risparmiando quindi energia. Prima di leggere questo libro avrei certo pensato, e a volte l'ho fatto, di sciogliere il burro o il cioccolato su un termosifone, avrei anche pensato perché ne ho sentito parlare di sfruttare il calore della lavastoviglie per cuocere alcune pietanze, ma mai dico davvero mai avrei pensato che si potessero cuocere i biscotti sul cruscotto dell'automobile e già m'immagino la prossima estate con gli occhiali da sole, la borsa del mare in una mano e la teglia coi biscotti nell'altra pronta ad essere adagiata sul cruscotto dell'auto parcheggiata prima di godermi il sole. Un libro che apre diverse e sconosciute prospettive ma che soprattutto invita a compiere una riflessione sul cibo, sulla qualità degli ingredienti e sul giusto modo di alimentarsi per fa si che cucinare e mangiare rimangano un divertimento e un piacere.
Mi sono accorta che i piatti migliori vengono fuori dal poco. In realtà se si va su pietanze più economiche si ottengono ottimi risultati senza alleggerire troppo le tasche. Prendete il fegato ad esempio, con le cipolle è già delizioso ma se volete farlo diventare un piatto da re unitevi i carciofi, in questo periodo costano davvero poco, sono sani e danno una nota particolare ai piatti rendendoli più gustosi.
Fegato ai carciofi

 Ingredienti per 4 persone:
4 carciofi
600 g di fegato di vitello
2 cipolle bionde
2 foglie d'alloro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tagliare a spicchi i carciofi dopo averli puliti e affettare le cipolle. Rosolare le cipolle con un filo d'olio e l'alloro, salarle, aggiungere i carciofi e proseguire la cottura finché le cipolle saranno trasparenti e i carciofi teneri, aggiungere il fegato e alzare di nuovo la fiamma per fargli prendere colore, salare, pepare e servire subito.

Fegato ai carciofi...mangiare da re in tempo di crisi

Piatti ISI MIlano

Mangiare da re in tempo di crisi? A sentire Sergio Maria Teutonico si può.
Nel suo Di necessità...menù pubblicato da Anteprima Edizioni Età dell'Acquario il simpatico e molto competente chef Teutonico - che abbiamo amato tutti in chef per un giorno e continuiamo ad apprezzare in tutte le sue avventure culinarie per la capacità che ha di raccontare il cibo oltre che per la vena ironica che lo contraddistingue - ci parla di ricette semplici, economiche e curate.  Alle ricette si alternano storielle  e ricordi scritti insieme a Silvia Mobili e Betty Senatore le sue co-autrici nonché conduttrici della fortunata Trasmissione Ladies and Capital in onda su Radio Capital cui prende parte anche Sergio regalandoci preziosi consigli culinari, alcuni dei quali ritroviamo nel libro. Un libro divertente e molto utile come del resto anche Il pollo il cuoco e la motocicletta dello stesso autore pubblicato dal medesimo editore.
 
Un altro modo di risparmiare quello che ci suggerisce Sergio Maria Teutonico con le sue ricette (alcune impensabili) che permettono di cucinare con gusto sfruttando tutte le fonti di calore possibili risparmiando quindi energia. Prima di leggere questo libro avrei certo pensato, e a volte l'ho fatto, di sciogliere il burro o il cioccolato su un termosifone, avrei anche pensato perché ne ho sentito parlare di sfruttare il calore della lavastoviglie per cuocere alcune pietanze, ma mai dico davvero mai avrei pensato che si potessero cuocere i biscotti sul cruscotto dell'automobile e già m'immagino la prossima estate con gli occhiali da sole, la borsa del mare in una mano e la teglia coi biscotti nell'altra pronta ad essere adagiata sul cruscotto dell'auto parcheggiata prima di godermi il sole. Un libro che apre diverse e sconosciute prospettive ma che soprattutto invita a compiere una riflessione sul cibo, sulla qualità degli ingredienti e sul giusto modo di alimentarsi per fa si che cucinare e mangiare rimangano un divertimento e un piacere.
Mi sono accorta che i piatti migliori vengono fuori dal poco. In realtà se si va su pietanze più economiche si ottengono ottimi risultati senza alleggerire troppo le tasche. Prendete il fegato ad esempio, con le cipolle è già delizioso ma se volete farlo diventare un piatto da re unitevi i carciofi, in questo periodo costano davvero poco, sono sani e danno una nota particolare ai piatti rendendoli più gustosi.
Fegato ai carciofi

 Ingredienti per 4 persone:
4 carciofi
600 g di fegato di vitello
2 cipolle bionde
2 foglie d'alloro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tagliare a spicchi i carciofi dopo averli puliti e affettare le cipolle. Rosolare le cipolle con un filo d'olio e l'alloro, salarle, aggiungere i carciofi e proseguire la cottura finché le cipolle saranno trasparenti e i carciofi teneri, aggiungere il fegato e alzare di nuovo la fiamma per fargli prendere colore, salare, pepare e servire subito.

2015-02-25

Waffles salati e buona birra artigianale


Piatto Ceraniche De Simone
Al sabato se non vado fuori mi piace inventare dei giochi pure a tavola. Oramai con la mia piastra per Waffles comprata su MeinCupcake.de uno shop on line fornitissimo ci faccio di tutto, non potevo allora non provare i waffles salati che ho poi farcito con la mia aromatica pancetta home made (si vi parlerò anche della recente produzione domestica di salumi e affini cui mi sono con diletto dedicata) e una crema di yogurt colato sempre fatta in casa. A tutto questo produrre a casa ho abbinato una buona birra artigianale senza spostarmi dalla mia Calabria, attingendo alla produzione del Birrificio Blandino e scegliendo per l'occasione l'ambrata Janet. Davvero soddisfatta di questa cenetta da gustare sul divano senza nessuna formalità.
Waffles salati
Ingredienti:
250 g di farina
2 uova
500 ml di latte
1/2 bustina di lievito
30 g di burro fuso
20 g di zucchero
pepe nero
sale qb
Mescolare farina, lievito, zucchero e un bel pizzico di sale. Aggiungere i tuorli e allungare la pastella con il latte. Lasciar riposare mezz'ora in frigo poi unire gli albumi montati a neve e il burro fuso. Cuocere nell'apposita cialdiera e farcire a piacere.
Per la crema di yogurt basta mettere a scolare dello yogurt bianco naturale in un colino a maglia fine per 24 ore, poi condirlo con sale, pepe,olio ed erbe aromatiche a piacere.

Waffles salati e buona birra artigianale


Piatto Ceraniche De Simone
Al sabato se non vado fuori mi piace inventare dei giochi pure a tavola. Oramai con la mia piastra per Waffles comprata su MeinCupcake.de uno shop on line fornitissimo ci faccio di tutto, non potevo allora non provare i waffles salati che ho poi farcito con la mia aromatica pancetta home made (si vi parlerò anche della recente produzione domestica di salumi e affini cui mi sono con diletto dedicata) e una crema di yogurt colato sempre fatta in casa. A tutto questo produrre a casa ho abbinato una buona birra artigianale senza spostarmi dalla mia Calabria, attingendo alla produzione del Birrificio Blandino e scegliendo per l'occasione l'ambrata Janet. Davvero soddisfatta di questa cenetta da gustare sul divano senza nessuna formalità.
Waffles salati
Ingredienti:
250 g di farina
2 uova
500 ml di latte
1/2 bustina di lievito
30 g di burro fuso
20 g di zucchero
pepe nero
sale qb
Mescolare farina, lievito, zucchero e un bel pizzico di sale. Aggiungere i tuorli e allungare la pastella con il latte. Lasciar riposare mezz'ora in frigo poi unire gli albumi montati a neve e il burro fuso. Cuocere nell'apposita cialdiera e farcire a piacere.
Per la crema di yogurt basta mettere a scolare dello yogurt bianco naturale in un colino a maglia fine per 24 ore, poi condirlo con sale, pepe,olio ed erbe aromatiche a piacere.

2015-02-23

Il miele, la liquirizia Amarelli e nuovi esperimenti creativi

Mi piacciono i libri dedicati ad un singolo ingrediente, trovo interessante affrontare un argomento da tutte le sfaccettature che ci si possano presentare. Oggi voglio parlarvi di due ingredienti che ho utilizzato per la mia ricetta, il miele e la liquirizia e di due recenti pubblicazioni a loro dedicate.
Dottor Miele di Eva Crane è stato pubblicato da Orme Tarka e ci racconta tutto ma proprio tutto sul miele: storia, leggende, cucina, salute bellezza, longevità ...e altro ancora. Il miele, alimento antichissimo, ricco e completo, fa davvero bene a tutti e lo si può scoprire tra le pagine di questo ricchissimo volume che porta la firma della Crane un'autorità mondiale nel campo dell'apicoltura e dei prodotti delle api e del miele. Un testo piacevole oltre che un indispensabile vademecum in cui alle nozioni di farmacologia, cosmetica e cucina si aggiungono consigli pratici per chi personalmente vuole dedicarsi all'apicoltura e tanti aneddoti e leggende sul miele.
Un'altra firma autorevole è quella di Giuseppe Amarelli che dà voce alla storia della sua famiglia e dell'azienda omonima nel suo Liquirizia pubblicato da Rubbettino, un ricettario romanzato di un'insolita radice recita il sottotitolo. Liquirizia e Amarelli per noi calabresi sono sempre stati sinonimi ecco perché mi sembra assolutamente normale ritrovare nel libro, in una piacevole commistione, la storia della radice di liquirizia e della famiglia che per me la rappresenta.
La prima sezione del libro è dedicata alla storia della famiglia Amarelli, quasi un romanzo autobiografico il racconto di uno spaccato dolce e nostalgico di quest' antica famiglia calabrese; nella seconda parte si parla della liquirizia e dell'impresa familiare Amarelli che ad essa ha legato il proprio fortunato destino. Il resto del libro è più prettamente di cucina riportando nella terza sezione ricette originali, facili e divertenti per utilizzare la liquirizia in cucina. La creatività prende il sopravvento nell'ultima sezione in cui sono riportate le ricette a base di liquirizia di grandi chef, piccoli cuochi talentuosi e anche blogger creativi.
Che vi posso dire se non di essere orgogliosa quando vedo una pubblicazione come questa di Rubbettino, all'orgoglio stavolta si è aggiunta la meraviglia quando ho scoperto che nelle ricette creative a base di liquirizia dei principali blogger italiani uno spazio è stato riservato anche al mio blog. Davvero onorata dopo otto anni di lavoro speso nel coltivare questo blog di essere citata in un volume di tale pregio, ringrazio pubblicamente lo scrittore e l'editore e ricambio affettuosamente con una nuova ricetta: un Filetto di pollo al miele e liquirizia con passata di sedano rapa. Una ricetta semplice da realizzare, dal gusto delicato e sorprendente che lascia alla carne una tenerezza inaspettata.
 Filetto di pollo al miele e liquirizia con passata di sedano rapa
 Ingredienti per 4 persone
1 petto di pollo diviso in due filetti
1 cucchiaio di polvere di liquirizia
1 cucchiaio di miele
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe bianco
1/2 cipolla bionda 
1 sedano rapa
Marinare per un paio d'ore i filetti di pollo con la polvere di liquirizia, il miele, il sale e un filo d'olio.
Tritare la cipolla pelare il sedano rapa e ridurlo a cubetti per agevolare la cottura, saltarlo in padello con la cipolla e un filo d'olio finché risulterà morbido. Tenerlo da parte e, nello stesso tegame, rosolare i filetti pollo scolati dalla marinata, sfumare con il vino, poi aggiungere il sedano rapa e mezzo bicchiere d'acqua e lasciar cuocere altri dieci minuti circa, quando il fondo è ristretto togliere i filetti e tenerli in caldo avvolti in stagnola, passare il fondo con il frullatore ad immersione e servire con i petti di pollo affettati in diagonale.

Il miele, la liquirizia Amarelli e nuovi esperimenti creativi

Mi piacciono i libri dedicati ad un singolo ingrediente, trovo interessante affrontare un argomento da tutte le sfaccettature che ci si possano presentare. Oggi voglio parlarvi di due ingredienti che ho utilizzato per la mia ricetta, il miele e la liquirizia e di due recenti pubblicazioni a loro dedicate.
Dottor Miele di Eva Crane è stato pubblicato da Orme Tarka e ci racconta tutto ma proprio tutto sul miele: storia, leggende, cucina, salute bellezza, longevità ...e altro ancora. Il miele, alimento antichissimo, ricco e completo, fa davvero bene a tutti e lo si può scoprire tra le pagine di questo ricchissimo volume che porta la firma della Crane un'autorità mondiale nel campo dell'apicoltura e dei prodotti delle api e del miele. Un testo piacevole oltre che un indispensabile vademecum in cui alle nozioni di farmacologia, cosmetica e cucina si aggiungono consigli pratici per chi personalmente vuole dedicarsi all'apicoltura e tanti aneddoti e leggende sul miele.
Un'altra firma autorevole è quella di Giuseppe Amarelli che dà voce alla storia della sua famiglia e dell'azienda omonima nel suo Liquirizia pubblicato da Rubbettino, un ricettario romanzato di un'insolita radice recita il sottotitolo. Liquirizia e Amarelli per noi calabresi sono sempre stati sinonimi ecco perché mi sembra assolutamente normale ritrovare nel libro, in una piacevole commistione, la storia della radice di liquirizia e della famiglia che per me la rappresenta.
La prima sezione del libro è dedicata alla storia della famiglia Amarelli, quasi un romanzo autobiografico il racconto di uno spaccato dolce e nostalgico di quest' antica famiglia calabrese; nella seconda parte si parla della liquirizia e dell'impresa familiare Amarelli che ad essa ha legato il proprio fortunato destino. Il resto del libro è più prettamente di cucina riportando nella terza sezione ricette originali, facili e divertenti per utilizzare la liquirizia in cucina. La creatività prende il sopravvento nell'ultima sezione in cui sono riportate le ricette a base di liquirizia di grandi chef, piccoli cuochi talentuosi e anche blogger creativi.
Che vi posso dire se non di essere orgogliosa quando vedo una pubblicazione come questa di Rubbettino, all'orgoglio stavolta si è aggiunta la meraviglia quando ho scoperto che nelle ricette creative a base di liquirizia dei principali blogger italiani uno spazio è stato riservato anche al mio blog. Davvero onorata dopo otto anni di lavoro speso nel coltivare questo blog di essere citata in un volume di tale pregio, ringrazio pubblicamente lo scrittore e l'editore e ricambio affettuosamente con una nuova ricetta: un Filetto di pollo al miele e liquirizia con passata di sedano rapa. Una ricetta semplice da realizzare, dal gusto delicato e sorprendente che lascia alla carne una tenerezza inaspettata.
 Filetto di pollo al miele e liquirizia con passata di sedano rapa
 Ingredienti per 4 persone
1 petto di pollo diviso in due filetti
1 cucchiaio di polvere di liquirizia
1 cucchiaio di miele
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe bianco
1/2 cipolla bionda 
1 sedano rapa
Marinare per un paio d'ore i filetti di pollo con la polvere di liquirizia, il miele, il sale e un filo d'olio.
Tritare la cipolla pelare il sedano rapa e ridurlo a cubetti per agevolare la cottura, saltarlo in padello con la cipolla e un filo d'olio finché risulterà morbido. Tenerlo da parte e, nello stesso tegame, rosolare i filetti pollo scolati dalla marinata, sfumare con il vino, poi aggiungere il sedano rapa e mezzo bicchiere d'acqua e lasciar cuocere altri dieci minuti circa, quando il fondo è ristretto togliere i filetti e tenerli in caldo avvolti in stagnola, passare il fondo con il frullatore ad immersione e servire con i petti di pollo affettati in diagonale.

2015-02-20

Cannelloni di magro con le noci

Pirofila La Porcellana Bianca
Mi sono sempre fidata di chi sulle confezioni dei propri prodotti mette la propria faccia, sui prodotti biologici di Girolomoni c'è il volto rassicurante e buono di Gino il fondatore dell'omonima cooperativa e prima ancora nel 1977 della più nota Alce Nero e poi della Montebello. Dal 1977 la cooperativa ne ha fatta di strada e Gino Girolomoni, da profeta del biologico, è diventato sempre di più un vero e proprio imprenditore, pur rimanendo nel profondo un poeta e un sognatore. Dal 2012 anno in cui Gino è scomparso la Montebello è diventata Girolomoni.
La pasta Girolomoni è prodotta con soli grani biologici italiani in un assortimento di formati davvero sorprendente. Oltre alla pasta di grano duro anche integrale, tricolore e trafilata al bronzo la Girolomoni produce anche pasta con grani antichi come la selezionata e nota semola Senatore Cappelli, la Graziella Ra® il Grano dei Faraoni e anche la Farro Triticum Dicoccum, il più antico dei grani.
Questa varietà e ricerca delle origini mi hanno fatto riflettere sulla qualità della pasta che spesso sottovalutiamo, pensiamo basti acquistare la buona qualità nella grande distribuzione (magari anche quella più pubblicizzata) per sentirci a posto con la coscienza. Acquistare la vera qualità spesso non costa molto di più e ripaga in benessere.
Per il piatto che vi presento oggi ho utilizzato i cannelloni Girolomoni, ma prima della semplicissima e golosa ricetta valorizzata con la Noce d'oro Il Noceto e le biete di campo vi lascio un aforisma di Gino Girolomoni per ricordarci della sua grandezza e semplicità:
“Mangiare non è soltanto trasformare e cuocere il cibo: è dono, spiritualità, amicizia, fraternità, bellezza, calore, colore, sapienza, profumo, semplicità, compagnia.” 
Cannelloni di magro con le noci
Ingredienti:
1 confezione di cannelloni
1/2 kg di bieta di campo
300 g di ricotta fresca
200 g di fiordilatte
1/2 litro di latte
15-16 noci
4 cucchiai di grana grattugiato
60 g di burro
30 g di farina
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale
pepe bianco
noce moscata
Sciogliere in un tegame 40 g di burro, unire la farina e lasciar cuocere senza che prenda colore, stemperare con il latte, sale, pepe e noce moscata e cuocere la salsa besciamella mescolando finché si addensa. Pulire la bieta e tagliarla a striscioline, saltarla in padella con olio e aglio, salare, eliminare l'aglio e tritare con il coltello la verdura cotta unirvi la ricotta frullata con la mozzarella e due cucchiaiate di besciamella, aggiungere due cucchi di grana. Riempire i cannelloni con la farcia preparata. Disporli in unico strato in una teglia unta con il burro restante, coprire con la besciamella, le noci tritate e il formaggio grana restante. Cuocere a 180° in forno ventilato, finché la superficie risulterà ben dorata.

Cannelloni di magro con le noci

Pirofila La Porcellana Bianca
Mi sono sempre fidata di chi sulle confezioni dei propri prodotti mette la propria faccia, sui prodotti biologici di Girolomoni c'è il volto rassicurante e buono di Gino il fondatore dell'omonima cooperativa e prima ancora nel 1977 della più nota Alce Nero e poi della Montebello. Dal 1977 la cooperativa ne ha fatta di strada e Gino Girolomoni, da profeta del biologico, è diventato sempre di più un vero e proprio imprenditore, pur rimanendo nel profondo un poeta e un sognatore. Dal 2012 anno in cui Gino è scomparso la Montebello è diventata Girolomoni.
La pasta Girolomoni è prodotta con soli grani biologici italiani in un assortimento di formati davvero sorprendente. Oltre alla pasta di grano duro anche integrale, tricolore e trafilata al bronzo la Girolomoni produce anche pasta con grani antichi come la selezionata e nota semola Senatore Cappelli, la Graziella Ra® il Grano dei Faraoni e anche la Farro Triticum Dicoccum, il più antico dei grani.
Questa varietà e ricerca delle origini mi hanno fatto riflettere sulla qualità della pasta che spesso sottovalutiamo, pensiamo basti acquistare la buona qualità nella grande distribuzione (magari anche quella più pubblicizzata) per sentirci a posto con la coscienza. Acquistare la vera qualità spesso non costa molto di più e ripaga in benessere.
Per il piatto che vi presento oggi ho utilizzato i cannelloni Girolomoni, ma prima della semplicissima e golosa ricetta valorizzata con la Noce d'oro Il Noceto e le biete di campo vi lascio un aforisma di Gino Girolomoni per ricordarci della sua grandezza e semplicità:
“Mangiare non è soltanto trasformare e cuocere il cibo: è dono, spiritualità, amicizia, fraternità, bellezza, calore, colore, sapienza, profumo, semplicità, compagnia.” 
Cannelloni di magro con le noci
Ingredienti:
1 confezione di cannelloni
1/2 kg di bieta di campo
300 g di ricotta fresca
200 g di fiordilatte
1/2 litro di latte
15-16 noci
4 cucchiai di grana grattugiato
60 g di burro
30 g di farina
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale
pepe bianco
noce moscata
Sciogliere in un tegame 40 g di burro, unire la farina e lasciar cuocere senza che prenda colore, stemperare con il latte, sale, pepe e noce moscata e cuocere la salsa besciamella mescolando finché si addensa. Pulire la bieta e tagliarla a striscioline, saltarla in padella con olio e aglio, salare, eliminare l'aglio e tritare con il coltello la verdura cotta unirvi la ricotta frullata con la mozzarella e due cucchiaiate di besciamella, aggiungere due cucchi di grana. Riempire i cannelloni con la farcia preparata. Disporli in unico strato in una teglia unta con il burro restante, coprire con la besciamella, le noci tritate e il formaggio grana restante. Cuocere a 180° in forno ventilato, finché la superficie risulterà ben dorata.

2015-02-19

La Locanda dei Cocomeri: agriturismo di charme


Vi invito a leggere il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca.
La Locanda dei Cocomeri è un agriturismo ubicato a circa quattro chilometri dallo svincolo autostradale di Montalto in un casolare di pietra di fiume dei primi del novecento ristrutturato ad arte in uno stile rustico e al contempo signorile.
 Il curato giardino esterno ricco di piante mediterranee invoglia alla sosta così come l'edificio invoglia ad entrare. Il nome, scelto per ricordare la naturale vocazione della zona alla coltivazione dei meloni, parla già di originalità e l'originalità la si ritrova anche nell'ambiente, lampade ed altri complementi d'arredo di stile moderno e urbano si sposano con caldi arredi rurali restituendo un ambiente accogliente ed un'atmosfera impareggiabile in grado di accogliere con il medesimo calore chi ha il piacere di soggiornare in una delle sei stanze all'uopo predisposte o semplicemente di godere dell'ambiente per un pranzo o una cena nell'annesso ristorante posto in una veranda a vetrata cui si accede passando tra sale e salottini. Non si può non restare avvinti dal garbo e dalla professionalità del maitre Alfonso, un punto fermo del ristorante della Locanda. 
Il menù varia di giorno in giorno offrendo quanto l'azienda stessa è in grado di produrre, degni di nota i latticini prodotti dal caseificio aziendale e acquistabili anche nel vicino spaccio, nondimeno i salumi di produzione propria e artigianale e le carni degli allevamenti aziendali.
Nell'antipasto della Locanda riccamente composto da assaggi freddi e caldi si può avere contezza di quanto ho appena detto, tutto buono e genuino ma assolutamente impareggiabile lo sformatino di cime di rapa e salsiccia, un'eslposione di gusto e leggerezza insieme.
Gli scialatielli della Locanda conditi con un sugo di pomodoro (le conserve estive aziendali) e ricotta fresca arricchiti da pancetta croccante hanno quasi per magia anche a febbraio il gusto dell'estate.

Di climi freddi parla invece il controfiletto di maiale in crosta di pane con il contorno di patate impacchiuse, un piatto casalingo ma davvero ben eseguito e presentato.
Ottimi i dessert proposti, dalla tradizionale pera al vino ai dolci tipici di Carnevale in questo periodo, ma la torta di ricotta dello chef non ha eguali, una base soffice e appena inzuppata completata da un generoso strato di delicatissima crema di ricotta arricchita da canditi, cioccolato e uvetta in un mix davvero sublime.
La Locanda dei Cocomeri
Contrada Coretto
87040 Montalto Uffugo (CS)
Tel. 0984937859
info@locandadeicocomeri.it


La Locanda dei Cocomeri: agriturismo di charme


Vi invito a leggere il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca.
La Locanda dei Cocomeri è un agriturismo ubicato a circa quattro chilometri dallo svincolo autostradale di Montalto in un casolare di pietra di fiume dei primi del novecento ristrutturato ad arte in uno stile rustico e al contempo signorile.
 Il curato giardino esterno ricco di piante mediterranee invoglia alla sosta così come l'edificio invoglia ad entrare. Il nome, scelto per ricordare la naturale vocazione della zona alla coltivazione dei meloni, parla già di originalità e l'originalità la si ritrova anche nell'ambiente, lampade ed altri complementi d'arredo di stile moderno e urbano si sposano con caldi arredi rurali restituendo un ambiente accogliente ed un'atmosfera impareggiabile in grado di accogliere con il medesimo calore chi ha il piacere di soggiornare in una delle sei stanze all'uopo predisposte o semplicemente di godere dell'ambiente per un pranzo o una cena nell'annesso ristorante posto in una veranda a vetrata cui si accede passando tra sale e salottini. Non si può non restare avvinti dal garbo e dalla professionalità del maitre Alfonso, un punto fermo del ristorante della Locanda. 
Il menù varia di giorno in giorno offrendo quanto l'azienda stessa è in grado di produrre, degni di nota i latticini prodotti dal caseificio aziendale e acquistabili anche nel vicino spaccio, nondimeno i salumi di produzione propria e artigianale e le carni degli allevamenti aziendali.
Nell'antipasto della Locanda riccamente composto da assaggi freddi e caldi si può avere contezza di quanto ho appena detto, tutto buono e genuino ma assolutamente impareggiabile lo sformatino di cime di rapa e salsiccia, un'eslposione di gusto e leggerezza insieme.
Gli scialatielli della Locanda conditi con un sugo di pomodoro (le conserve estive aziendali) e ricotta fresca arricchiti da pancetta croccante hanno quasi per magia anche a febbraio il gusto dell'estate.

Di climi freddi parla invece il controfiletto di maiale in crosta di pane con il contorno di patate impacchiuse, un piatto casalingo ma davvero ben eseguito e presentato.
Ottimi i dessert proposti, dalla tradizionale pera al vino ai dolci tipici di Carnevale in questo periodo, ma la torta di ricotta dello chef non ha eguali, una base soffice e appena inzuppata completata da un generoso strato di delicatissima crema di ricotta arricchita da canditi, cioccolato e uvetta in un mix davvero sublime.
La Locanda dei Cocomeri
Contrada Coretto
87040 Montalto Uffugo (CS)
Tel. 0984937859
info@locandadeicocomeri.it


2015-02-16

A carnevale il salame di cioccolato

A Carnevale ogni scherzo vale e una volta messa su una tavola giocosa come quella del post precedente tanto vale osare e giocare anche con il menù, mi piace in tali occasioni proporre piatti salati che sembrano dolci e dolci che hanno tutta l'aria di piatti salati come il salame di cioccolato con cui i miei bambini si sono davvero divertiti.
Vi avevo già parlato di Chiacchiere salate, cantucci al gorgonzola, ciambelline alla crema (di mortadella), biscottini al pistacchio farciti di crema al formaggio, krapfen alla scarola, bavaresi al pecorino e persino di un dolce che aveva tutta l'aria di un uovo al tegamino , tutte ricette perfette per un'occasione del genere ma erano secoli che non  mi cimentavo con un salame al cioccolato soprattutto poi nel decorarlo come un vero salamino, con tanto di spago e muffa di zucchero.
I bambini hanno trovato la cosa così divertente che alla fine abbiamo deciso di trovare altri modi per giocare con il cibo, anche inventandoci il cibo stesso e facendo nostra una delle tante idee di Giochiamo che ti invitavo a merenda? il libro di Emanuela Bussolati e Federica Baglioni pubblicato da Editoriale Scienza nella collana Ci provo gusto cui vi avevo accennato parlando de Il club dei cuochi segreti.
Giocare con i bambini a fare finta di cucinare è un modo per divertirsi insieme. Questo libro è un invito a fare, condividere e divertirsi realizzando cibi e oggetti legati al mondo dell’alimentazione con materiali facilmente reperibili. Stavolta ci siamo cimentati con i gelati di carta davvero semplicissimi da realizzare come potete vedere nel video tutorial di Ci provo gusto così come gli agrumi di riso e palloncini e tanti altri giochi che non mancheremo di realizzare.
Prima della ricetta vi lascio una "tiritera" del G-Baby di Febbraio dedicata alla colazione da imparare e ripetere con i piccolini, loro si divertono così come ad ascoltare le sempre nuove storie o a realizzare i peperoni  di Morbilandia con la pasta modellabile o gli oggetti con stoffe e bottoni come il pupazzo di neve del numero di gennaio seguendo le indicazioni della rivista diventata a casa nostra davvero indispensabile.
Salame di cioccolato
Ingredienti per due salamini
100 g di cioccolato fondente
50 g di cacao amaro
120 g di burro
1 bicchierino di liquore all'arancia
2 uova
80 g di zucchero
300 g di frollini

zucchero a velo
Sciogliere il cioccolato con il burro, unire il cacao, lo zucchero e il liquore formando una bella crema, unire le uova  una per volta e poi i biscotti sbriciolati. Amalgamare per bene il tutto e poi avvolgere strettamente in fogli di carta forno e poi in stagnola, chiudendo bene le estremità onde ottenere la forma del salame. Porre in frigo per almeno due ore prima di levare l'involucro e rotolare i salamini nello zucchero a velo. Legare con lo spago e per rafforzare  l'effetto salame servire su un rustico tagliere.

A carnevale il salame di cioccolato

A Carnevale ogni scherzo vale e una volta messa su una tavola giocosa come quella del post precedente tanto vale osare e giocare anche con il menù, mi piace in tali occasioni proporre piatti salati che sembrano dolci e dolci che hanno tutta l'aria di piatti salati come il salame di cioccolato con cui i miei bambini si sono davvero divertiti.
Vi avevo già parlato di Chiacchiere salate, cantucci al gorgonzola, ciambelline alla crema (di mortadella), biscottini al pistacchio farciti di crema al formaggio, krapfen alla scarola, bavaresi al pecorino e persino di un dolce che aveva tutta l'aria di un uovo al tegamino , tutte ricette perfette per un'occasione del genere ma erano secoli che non  mi cimentavo con un salame al cioccolato soprattutto poi nel decorarlo come un vero salamino, con tanto di spago e muffa di zucchero.
I bambini hanno trovato la cosa così divertente che alla fine abbiamo deciso di trovare altri modi per giocare con il cibo, anche inventandoci il cibo stesso e facendo nostra una delle tante idee di Giochiamo che ti invitavo a merenda? il libro di Emanuela Bussolati e Federica Baglioni pubblicato da Editoriale Scienza nella collana Ci provo gusto cui vi avevo accennato parlando de Il club dei cuochi segreti.
Giocare con i bambini a fare finta di cucinare è un modo per divertirsi insieme. Questo libro è un invito a fare, condividere e divertirsi realizzando cibi e oggetti legati al mondo dell’alimentazione con materiali facilmente reperibili. Stavolta ci siamo cimentati con i gelati di carta davvero semplicissimi da realizzare come potete vedere nel video tutorial di Ci provo gusto così come gli agrumi di riso e palloncini e tanti altri giochi che non mancheremo di realizzare.
Prima della ricetta vi lascio una "tiritera" del G-Baby di Febbraio dedicata alla colazione da imparare e ripetere con i piccolini, loro si divertono così come ad ascoltare le sempre nuove storie o a realizzare i peperoni  di Morbilandia con la pasta modellabile o gli oggetti con stoffe e bottoni come il pupazzo di neve del numero di gennaio seguendo le indicazioni della rivista diventata a casa nostra davvero indispensabile.
Salame di cioccolato
Ingredienti per due salamini
100 g di cioccolato fondente
50 g di cacao amaro
120 g di burro
1 bicchierino di liquore all'arancia
2 uova
80 g di zucchero
300 g di frollini

zucchero a velo
Sciogliere il cioccolato con il burro, unire il cacao, lo zucchero e il liquore formando una bella crema, unire le uova  una per volta e poi i biscotti sbriciolati. Amalgamare per bene il tutto e poi avvolgere strettamente in fogli di carta forno e poi in stagnola, chiudendo bene le estremità onde ottenere la forma del salame. Porre in frigo per almeno due ore prima di levare l'involucro e rotolare i salamini nello zucchero a velo. Legare con lo spago e per rafforzare  l'effetto salame servire su un rustico tagliere.

2015-02-13

W il Carnevale e le chiacchiere al forno

Piatti Mangiallegro Ceramiche De Simone, Americani, canovacci e tovaglioli Busatti, posate Mori Italian Factory, cestino pane ImballoREGALO.com
Quest'anno San Valentino e Carnevale si sono quasi accavallati, un'idea per il preludio alla cena di San Valentino ve l'ho data nello scorso post ma adesso è arrivata l'ora per me (chi a casa a bambini capirà!) di dedicarmi totalmente all'atmosfera e alle ricette di Carnevale.
Vi propongo una tavola giocosa e festosa  per divertirsi insieme grandi e piccini, una tavola perfetta per un pranzo, una cena ma ancor meglio per un brunch o una ricchissima merenda.
Ho pensato a tanti colori da mescolare insieme a mascherine, stelle filanti, trombette e cappellini e quali i piatti più adatti se non quelli della linea Mangiallegro Ceramiche De Simone?
 Tra le classiche ricette carnevalesche  ho scelto le chiacchiere , le mie preferite che in otto anni di blog vi ho proposto solo in versione salata, ma poiché odio davvero friggere le ho preparate al forno, croccanti, sottili e leggere come quelle fritte grazie all'aiuto dei miei cuccioli che hanno spennellato di olio con cura certosina teglie e chiacchiere prima di infornarle.
Ho deciso di accompagnare le chiacchiere con un gustoso cocktail a base di succo di rabarbaro, limonata e frutti di bosco sciroppati, colore e gusto perfetti per una merenda spumeggiante. Ho scelto il Nettare di Rabarbaro Van Nahmen, un marchio tedesco di succhi di frutta 100% naturali creati per preservare la tipicità delle antiche varietà di frutta regionali, distribuito in Italia da Cuzziol Spa, che ha sede nel Trevigiano.  In un sorso di succo sembra davvero di assaporare il frutto, ho assaggiato il succo di ciliegie morelle e sembra davvero di mangiare i frutti dolci e aciduli allo stesso tempo, così come nel succo di pesca bianca sembra di sentire l'estate e il profumo dolce e succoso delle pesche. Il succo di rabarbaro cattura già con il suo colore rosa è ottimo in purezza, ma anche mescolato con prosecco per un raffinato aperitivo o con le bollicine della limonata come nel mio caso. Per le dosi diciamo due di succo e una di limonata.
Ho arricchito la mia bibita con frutti di bosco sciroppati Cascina San Cassiano, una golosa merenda di Carnevale. Ora vi lascio con la ricetta delle chiacchiere promettendovi però qualcos'altro di buono prima di Carnevale (altre idee bollono in pentola).
Chiacchiere al forno
Ingredienti:
250 g di farina
40 g di burro
2 uova
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di grappa
1 cucchiaino di lievito per dolci
scorza di limone
olio leggero*
zucchero a velo
Impastare tutti gli ingredienti, formare un panetto e lasciarlo riposare stenderlo con la sfogliatrice o il matterello in una sfoglia sottilissima e ricavarne dei quadrati, con una rotella tagliapasta praticare dei tagli interni. Oleare le teglie e adagiarvi sopra le chiacchiere, pennellare e infornare a 200° per pochi minuti, finché prendono colore.  Se tra la stesura e il forno riposano in frigo vengono ancora più buone. Completare con zucchero a velo.
* Ho utilizzato olio Friggì specifico per fritture di Oleifici Mataluni.