2011-03-25

Ricette di famiglia

Ogni famiglia ha le sue ricette tradizionali e in quasi tutte da qualche parte c'è un quadernino dalla grafia più o meno curata in cui una o più donnine zelanti, nonne, mamme o zie che fossero, hanno appuntato nel corso degli anni in modo preciso o piuttosto sommario ricette o frammenti di esse che con il tempo sono diventate patrimonio di famiglia.
Le Ricette di nonna Roberta di Roberta Bellesia per la collana Gargantua &Pantagruel di Aliberti editore da giusto la sensazione di aver messo le mani su uno di quei quadernetti d'altri tempi. Un quaderno a righe ingiallito dal tempo, cui mancano solo le macchie della cucina per esser completamente credibile, che in bell'ordine reca, suddivise per portata, le ricette di questa nonna che ci apre le porte della sua cucina permettendoci di sentirne i sapori e respirare gli odori di quei piatti che con amore condivide con i suoi cari.
Di ben altro rango Il Credenziere del Castello di Porcìa, Euro92 Editoriale Pordenone, un autentico patrimonio di tradizioni dell'antica e nobile famiglia dei Principi di Porcìa e Brugnera che Guecello di Porcìa e Brugnera, curatore dell'opera oltre che erede della dinastia, condivide generosamente con noi riportandoci ai tempi in cui con maggiore calma e la dovuta importanza si onorava il buon vivere oltre che il buon mangiare. Oltre alle ricette, raccolte nel tempo dalle donne di casa Porcìa e da esse tramandate a figli e nipoti nel libro trovano posto utilissimi e ancora attuali consigli su come imbandire e decorare la tavola.
Alcune foto di famiglia arricchiscono ulteriormente il libro conferendogli un fascino senza tempo.
Prendono invece il sapore di un racconto i ricordi di Roberto Barbolini che nel suo Ricette di Famiglia, Garzanti libri, tra il romanzo e il ricordo ci porta alla scoperta di una famiglia, dei suoi usi e sapori che si fondono coi sentimenti e la buona cucina.
Da un taccuino di fine '800 in cui sono raccolte le ricette del repertorio di famiglia, tra pranzi e spuntini, prendono le mosse le vicende di una famiglia, che, genrazione dopo generazione, bizzarria dopo bizzarria, attraversa oltre un secolo di storia d'Italia che si evolve insieme ai sentimenti e agli affetti degli indimenticabili personaggi del romanzo.

Ed ora non mi resta che lasciarvi una ricetta, un dolce visto che siamo a ridosso della domenica. Non è una ricetta di uno dei libri, non è neppure una ricetta della mia famiglia ma l'ho inserita in questo contesto perchè ha il sapore dei tempi andati come i libri che vi ho presentato.
 Crepês alla pesca e amaretto
Ingredienti:
2 uova
80 g di farina
20 g di zucchero
160 ml di latte
4 amaretti
50 g di burro
4 cucchiai di zucchero di canna
8 cucchiai di acqua
120 ml di liquore all’amaretto
cacao amaro per completare
Mescolare le uova con la farina e lo zucchero, diluire con il latte ottenendo una pastella. Lasciar riposare la pastella per un quarto d’ora circa e poi formare 12 piccole e sottili crêpes versando in un padellino imburrato un mestolino per volta di pastella. In una padella capace sciogliere il burro, con lo zucchero e l’acqua passare le crepês una per volta nella padella farcendole all’interno con un cucchiaio di confettura di pesche e un po’ di amaretto sbriciolato, richiudere a fazzoletto e posare in un piatto. Quando le crêpes sono tutte farcite sistemarle di nuovo nella padella in unico strato, irrorarle con il liquore all’amaretto inclinare la padella sulla fiamma affinché l’alcool prenda fuoco. Appena la fiamma si spegne servire le crêpes cosparse di cacao amaro.
* Anche per questa ricetta è perfetta la padella della collezione Salento WhiteStone di Ballarini

Ricette di famiglia

Ogni famiglia ha le sue ricette tradizionali e in quasi tutte da qualche parte c'è un quadernino dalla grafia più o meno curata in cui una o più donnine zelanti, nonne, mamme o zie che fossero, hanno appuntato nel corso degli anni in modo preciso o piuttosto sommario ricette o frammenti di esse che con il tempo sono diventate patrimonio di famiglia.
Le Ricette di nonna Roberta di Roberta Bellesia per la collana Gargantua &Pantagruel di Aliberti editore da giusto la sensazione di aver messo le mani su uno di quei quadernetti d'altri tempi. Un quaderno a righe ingiallito dal tempo, cui mancano solo le macchie della cucina per esser completamente credibile, che in bell'ordine reca, suddivise per portata, le ricette di questa nonna che ci apre le porte della sua cucina permettendoci di sentirne i sapori e respirare gli odori di quei piatti che con amore condivide con i suoi cari.
Di ben altro rango Il Credenziere del Castello di Porcìa, Euro92 Editoriale Pordenone, un autentico patrimonio di tradizioni dell'antica e nobile famiglia dei Principi di Porcìa e Brugnera che Guecello di Porcìa e Brugnera, curatore dell'opera oltre che erede della dinastia, condivide generosamente con noi riportandoci ai tempi in cui con maggiore calma e la dovuta importanza si onorava il buon vivere oltre che il buon mangiare. Oltre alle ricette, raccolte nel tempo dalle donne di casa Porcìa e da esse tramandate a figli e nipoti nel libro trovano posto utilissimi e ancora attuali consigli su come imbandire e decorare la tavola.
Alcune foto di famiglia arricchiscono ulteriormente il libro conferendogli un fascino senza tempo.
Prendono invece il sapore di un racconto i ricordi di Roberto Barbolini che nel suo Ricette di Famiglia, Garzanti libri, tra il romanzo e il ricordo ci porta alla scoperta di una famiglia, dei suoi usi e sapori che si fondono coi sentimenti e la buona cucina.
Da un taccuino di fine '800 in cui sono raccolte le ricette del repertorio di famiglia, tra pranzi e spuntini, prendono le mosse le vicende di una famiglia, che, genrazione dopo generazione, bizzarria dopo bizzarria, attraversa oltre un secolo di storia d'Italia che si evolve insieme ai sentimenti e agli affetti degli indimenticabili personaggi del romanzo.

Ed ora non mi resta che lasciarvi una ricetta, un dolce visto che siamo a ridosso della domenica. Non è una ricetta di uno dei libri, non è neppure una ricetta della mia famiglia ma l'ho inserita in questo contesto perchè ha il sapore dei tempi andati come i libri che vi ho presentato.
 Crepês alla pesca e amaretto
Ingredienti:
2 uova
80 g di farina
20 g di zucchero
160 ml di latte
4 amaretti
50 g di burro
4 cucchiai di zucchero di canna
8 cucchiai di acqua
120 ml di liquore all’amaretto
cacao amaro per completare
Mescolare le uova con la farina e lo zucchero, diluire con il latte ottenendo una pastella. Lasciar riposare la pastella per un quarto d’ora circa e poi formare 12 piccole e sottili crêpes versando in un padellino imburrato un mestolino per volta di pastella. In una padella capace sciogliere il burro, con lo zucchero e l’acqua passare le crepês una per volta nella padella farcendole all’interno con un cucchiaio di confettura di pesche e un po’ di amaretto sbriciolato, richiudere a fazzoletto e posare in un piatto. Quando le crêpes sono tutte farcite sistemarle di nuovo nella padella in unico strato, irrorarle con il liquore all’amaretto inclinare la padella sulla fiamma affinché l’alcool prenda fuoco. Appena la fiamma si spegne servire le crêpes cosparse di cacao amaro.
* Anche per questa ricetta è perfetta la padella della collezione Salento WhiteStone di Ballarini

2011-03-23

Filettino di maiale alle nocciole

Un secondo di carne goloso, sano e facile da realizzare con pochi e semplici ingredienti come ci piace in questo periodo che di tempo per la cucina ce n'è veramente pochino. Io per contorno vi ho abbinato dei finocchi affettati finemente e conditi con sale olio e aceto balsamico ma anche un bel purè di patate ci starebbe bene.
Filettino di maiale alle nocciole
Ingredienti per 4 persone:
600 g di filetto di maiale
50 g di farina 00
1 bicchierino di cognac
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
Tagliare il filetto in fettine sottili e batterle con il batticarne per appiattirle ulteriormente e renderle più tenere.
Tritare le nocciole con la farina. oleare un po' la carne e passarla nel trito di nocciole e farina in modo che vi aderiscano per bene. Rosolare la carne in una padella antiaderente (ideale la padella della collezione Salento WhiteStone di Ballarini )con un filo d'olio appena, salare, pepare e irrorare con il cognac. lasciar assorbire il liquido e servire le fettine ancora calde.
*I tessuti e il piatto piano sono di Wald

Filettino di maiale alle nocciole

Un secondo di carne goloso, sano e facile da realizzare con pochi e semplici ingredienti come ci piace in questo periodo che di tempo per la cucina ce n'è veramente pochino. Io per contorno vi ho abbinato dei finocchi affettati finemente e conditi con sale olio e aceto balsamico ma anche un bel purè di patate ci starebbe bene.
Filettino di maiale alle nocciole
Ingredienti per 4 persone:
600 g di filetto di maiale
50 g di farina 00
1 bicchierino di cognac
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
Tagliare il filetto in fettine sottili e batterle con il batticarne per appiattirle ulteriormente e renderle più tenere.
Tritare le nocciole con la farina. oleare un po' la carne e passarla nel trito di nocciole e farina in modo che vi aderiscano per bene. Rosolare la carne in una padella antiaderente (ideale la padella della collezione Salento WhiteStone di Ballarini )con un filo d'olio appena, salare, pepare e irrorare con il cognac. lasciar assorbire il liquido e servire le fettine ancora calde.
*I tessuti e il piatto piano sono di Wald

2011-03-21

Bigoli al radicchio con trito di porcini e salame di Felino

Le paste aromatizzate sono ottime anche semplicmente con olio crudo, tuttavia quando si riesce a fare dei buoni abbinamenti con esse è tutto da guadagnare, il piatto assume una ricercatezza e cura che difficilmente con una pasta neutra si ottiene. Quello che vi presento oggi è un primo piatto particolarmente riuscito seppure mi stava per costare un dito che mi so no parzialmente affettata con il minipimer nel tentativo di tritare insieme i funghi con il salame, molto meglio utilizzare il tritacarne a manovella. Detto ciò aggiungo che l'accostamento è venuto quasi per gioco mettendo insieme prodotti della medesima provenienza il fornitissimo negozio virtuale MagnaParma dove ho trovato eccezionali prodotti tipici di Parma e di tutta Italia.
Ingredieneti per 4 persone:
4 cucchiai di parmigiano reggiano stagionato 36 mesi
1/2 bicchiere di vino bianco secco
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
latte q.b.
Ammollare i funghi con latte e acqua poi strizzarli e tritarli finemente con il salame. Schiacciare l'aglio e soffriggerlo con l'olio, unire il trito di salame e funghi preparato e rosolare per pochi minuti, unire il vino e qualche goccio di liquido utilizzato per l'ammollo dei funghi (ben filtrato) , aggiungere il parmigiano grattugiato in modo da formare un'emulsione. Lessare i bigoli al dente e ultimare la cottura nella padella con il con il condimento preparato.
*I tessuti e il piatto fondo sono di Wald

Bigoli al radicchio con trito di porcini e salame di Felino

Le paste aromatizzate sono ottime anche semplicmente con olio crudo, tuttavia quando si riesce a fare dei buoni abbinamenti con esse è tutto da guadagnare, il piatto assume una ricercatezza e cura che difficilmente con una pasta neutra si ottiene. Quello che vi presento oggi è un primo piatto particolarmente riuscito seppure mi stava per costare un dito che mi so no parzialmente affettata con il minipimer nel tentativo di tritare insieme i funghi con il salame, molto meglio utilizzare il tritacarne a manovella. Detto ciò aggiungo che l'accostamento è venuto quasi per gioco mettendo insieme prodotti della medesima provenienza il fornitissimo negozio virtuale MagnaParma dove ho trovato eccezionali prodotti tipici di Parma e di tutta Italia.
Ingredieneti per 4 persone:
4 cucchiai di parmigiano reggiano stagionato 36 mesi
1/2 bicchiere di vino bianco secco
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
latte q.b.
Ammollare i funghi con latte e acqua poi strizzarli e tritarli finemente con il salame. Schiacciare l'aglio e soffriggerlo con l'olio, unire il trito di salame e funghi preparato e rosolare per pochi minuti, unire il vino e qualche goccio di liquido utilizzato per l'ammollo dei funghi (ben filtrato) , aggiungere il parmigiano grattugiato in modo da formare un'emulsione. Lessare i bigoli al dente e ultimare la cottura nella padella con il con il condimento preparato.
*I tessuti e il piatto fondo sono di Wald

2011-03-19

Una torta tiramisù per festeggiare tutti i papà

Il mio augurio ideale a tutti i papà che tanti sacrifici e tante rinunce quotidianamente compiono per i propri figli e che meritano tutto il nostro affetto e la nostra comprensione.
Per festeggiare ho scelto una torta di carattere, la torta Tiramisù che in questo giorno speciale dedico a tutti loro.
Facile da preparare come un tiramisù ma di aspetto certamente più gradevole.
Ecco a voi la ricetta con un solo appunto, per il caffè affidatevi alle eccellenze sentirete la differenza: per la mia torta ho scelto la varietà Guatemala della linea Puro 100% arabica di Caffè Milani, il caffè della famosa Antigua, dolce e fruttato dal carattere suadente.
Torta Tiramisù
1 pan di spagna (26-28 cm di diametro)
5 uova
500 g di mascarpone
10 cucchiai di zucchero
2 bicchieri di caffè
2 cucchiai di cognac
cacao amaro e biscottini per completare
Se volete preparare in casa il pan di spagna trovate la ricetta che utilizzo io qui, altrimenti acquistatelo già pronto per rendere il dolce proprio fast.
Montare  i tuorli con metà dello zucchero ed unire il mascarpone con delicatezza in modo da non smontare il composto. A parte montare gli albumi a neve fermissima con il restante zucchero ed unirli con una spatola al composto di mascarpone preparato.
Suddividere il pan di spagna in tre strati e dopo aver bagnato il primo con il caffè mescolato al cognac coprirlo con 1/3 della crema e proseguire allo stesso modo con gli altri strati avendo cura di disporre l'ultimo strato di crema in ciuffetti regolari con l'aiuto di un sacco da pasticceria con bocchetta a stella (io utilizzo il maxi sacco decoratore di Pedrini). Cospargere la superficie con cacao amaro, disporre dei biscottini lungo il bordo esterno della torta e fermare il tutto con un bel nastro. La vostra torta regalo è pronta per esser gustata dopo qualche ora di frigo.

Una torta tiramisù per festeggiare tutti i papà

Il mio augurio ideale a tutti i papà che tanti sacrifici e tante rinunce quotidianamente compiono per i propri figli e che meritano tutto il nostro affetto e la nostra comprensione.
Per festeggiare ho scelto una torta di carattere, la torta Tiramisù che in questo giorno speciale dedico a tutti loro.
Facile da preparare come un tiramisù ma di aspetto certamente più gradevole.
Ecco a voi la ricetta con un solo appunto, per il caffè affidatevi alle eccellenze sentirete la differenza: per la mia torta ho scelto la varietà Guatemala della linea Puro 100% arabica di Caffè Milani, il caffè della famosa Antigua, dolce e fruttato dal carattere suadente.
Torta Tiramisù
1 pan di spagna (26-28 cm di diametro)
5 uova
500 g di mascarpone
10 cucchiai di zucchero
2 bicchieri di caffè
2 cucchiai di cognac
cacao amaro e biscottini per completare
Se volete preparare in casa il pan di spagna trovate la ricetta che utilizzo io qui, altrimenti acquistatelo già pronto per rendere il dolce proprio fast.
Montare  i tuorli con metà dello zucchero ed unire il mascarpone con delicatezza in modo da non smontare il composto. A parte montare gli albumi a neve fermissima con il restante zucchero ed unirli con una spatola al composto di mascarpone preparato.
Suddividere il pan di spagna in tre strati e dopo aver bagnato il primo con il caffè mescolato al cognac coprirlo con 1/3 della crema e proseguire allo stesso modo con gli altri strati avendo cura di disporre l'ultimo strato di crema in ciuffetti regolari con l'aiuto di un sacco da pasticceria con bocchetta a stella (io utilizzo il maxi sacco decoratore di Pedrini). Cospargere la superficie con cacao amaro, disporre dei biscottini lungo il bordo esterno della torta e fermare il tutto con un bel nastro. La vostra torta regalo è pronta per esser gustata dopo qualche ora di frigo.

2011-03-16

Spaghetti tricolore

E finalmente siamo arrivati al 150° anniversario dell'Unità d'Italia, in realtà se ne parla ormai da un po' ma i festeggiamenti avranno il clou domani, data simbolo dell'Italia unita.
Tanti sono i piatti simbolo dell'Italia ma se vogliamo richiamare i colori della nostra bandiera non piuò che venirci in mente la semplice caprese con il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella e il verde del basilico, italiana nell'aspetto oltre che nel gusto. Io la caprese l'ho trasformata in un primo piatto e quale formato avrei mai potuto scegliere se non gli spaghetti con cui gli stranieri identificano la nostra nanzione? I miei spaghetti li ho preparati in casa con il trucco, la ATLAS 150 WELLNESS COLOR di MARCATO con il suo accessorio per gli spaghetti alla chitarra e li ho voluti verdi aggiungendo all'impasto il basilico che, oltre a dare colore ha conferito gusto e profumo alla pasta, li ho conditi con i più semplici degli ingredienti, dei pomodorini appena saltati in padella con olio e aglio e fiordilatte frullato con un filo d'olio. Più italiano di così!
Spaghetti tricolore
Ingredienti per 4 persone
Per la pasta:
3 uova
1 mazzetto di basilico
olio extravergine d'oliva
sale
Per il condimento:
500 g di pomodori piccadilly
200 g di fiordilatte
sale
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
Frullare il basilico con un filo d'olio e preparare l'impasto con le farine, le uova, un pizzico di sale e il basilico frullato, aggiungere se occorre un goccio d'acqua e una volta ottenunto un impasto sodo e liscio, lasciarlo riposare almeno per mezz'ora. Stendere poi l'impasto con l'aiuto della sfogliatrice non troppo sottile (al 3 va benissimo) passare poi le sfoglie attraverso l'attrezzo per gli spaghetti alla chitarra.
Lavare i pomodorini tagliarli a pezzi e saltarli in padella velocemente con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio, che andrà poi eliminato. Frullare il fiordilatte con un filo d'olio. Lessare gli spaghetti e condirli con i pomodorini e la crema di mozzarella. A piacere si può aggiungere del peperoncino.

Spaghetti tricolore

E finalmente siamo arrivati al 150° anniversario dell'Unità d'Italia, in realtà se ne parla ormai da un po' ma i festeggiamenti avranno il clou domani, data simbolo dell'Italia unita.
Tanti sono i piatti simbolo dell'Italia ma se vogliamo richiamare i colori della nostra bandiera non piuò che venirci in mente la semplice caprese con il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella e il verde del basilico, italiana nell'aspetto oltre che nel gusto. Io la caprese l'ho trasformata in un primo piatto e quale formato avrei mai potuto scegliere se non gli spaghetti con cui gli stranieri identificano la nostra nanzione? I miei spaghetti li ho preparati in casa con il trucco, la ATLAS 150 WELLNESS COLOR di MARCATO con il suo accessorio per gli spaghetti alla chitarra e li ho voluti verdi aggiungendo all'impasto il basilico che, oltre a dare colore ha conferito gusto e profumo alla pasta, li ho conditi con i più semplici degli ingredienti, dei pomodorini appena saltati in padella con olio e aglio e fiordilatte frullato con un filo d'olio. Più italiano di così!
Spaghetti tricolore
Ingredienti per 4 persone
Per la pasta:
3 uova
1 mazzetto di basilico
olio extravergine d'oliva
sale
Per il condimento:
500 g di pomodori piccadilly
200 g di fiordilatte
sale
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
Frullare il basilico con un filo d'olio e preparare l'impasto con le farine, le uova, un pizzico di sale e il basilico frullato, aggiungere se occorre un goccio d'acqua e una volta ottenunto un impasto sodo e liscio, lasciarlo riposare almeno per mezz'ora. Stendere poi l'impasto con l'aiuto della sfogliatrice non troppo sottile (al 3 va benissimo) passare poi le sfoglie attraverso l'attrezzo per gli spaghetti alla chitarra.
Lavare i pomodorini tagliarli a pezzi e saltarli in padella velocemente con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio, che andrà poi eliminato. Frullare il fiordilatte con un filo d'olio. Lessare gli spaghetti e condirli con i pomodorini e la crema di mozzarella. A piacere si può aggiungere del peperoncino.