2015-06-03

Ancora Storie di cucina e il Salzburger Nockerl

Kitchen Confidential di Antony Bourdain quando lessi la prima volta questo libro restai sconvolta, quello raccontato dall'autore,  famoso chef noto per le sue frequenti e a volte anche choccanti apparizioni tv, è un mondo sconosciuto  ai più quello del dietro le quinte dei ristoranti newyorkesi. Un racconto al limite, graffiante e trasgressivo tanto più che non riguarda quei ristoranti di poco conto dove s'immagina che qualche falla nelle cucine vi sia piuttosto quei grandi locali che godono il rispetto e la stima di molti ma che hanno in realtà begli scheletrini nell'armadio  che si guardano bene dal mostrare. Bourdain in questo libro "vuota il sacco" e stento anch'io a crederci ancora mi ritrovo a girare di locale in locale con il gusto e l'interesse di sempre. Se siete deboli di stomaco evitate il libro ma se siete dei gran curiosi non lasciatevelo sfuggire è da giovedì scorso in edicola con Il Corriere della Sera per la Collana Storie di Cucina.
Di ben altra natura il libro che ci attende invece questo giovedì, il penultimo previsto per questa raccolta Affari di cuore di Nora Ephron che aspetto con trepidazione perché non ho ancora letto. Un effervescente romanzo ironico  e romantico; sono l’amore, il tradimento, la perdita e la vendetta gli ingredienti di cui è fatto questo libro.  Sono sicura che non potremo fare a meno di immedesimarci in Rachel facendo anche un po' nostra la sua rivincita. L’ironia cura le ferite e la tragedia, d’incanto, si trasforma in commedia.
Con dei libri così è d'obbligo prepararsi una coccola golosa da assaporare immergendosi nella lettura. Io reduce da una brutta varicella vi consiglio un dolce che più coccoloso non si può in cui affondare il cucchiaio, è il Salzburger Nockerl di provenienza austrica che nel rispetto della tradizione ho voluto provare con confettura di ribes nel mio caso quella ottima di ribes rosso VIS, perfetta per questa preparazione, ma che vorrò certamente riprovare con della frutta fresca in questo periodo trovo risulti azzeccato con dolci e succose ciliegie.
La ricetta originale prevede un'unica teglia con tre grosse montagnole d'impasto, io amo le monoporzioni, con le dosi che vi do quattro belle terrine vengono tranquillamente.
Salzburger Nockerl
Ingredienti:
7 albumi e 2 tuorli
100 g di zucchero
20 g di farina
vaniglia
confettura di ribes
zucchero a velo
Montare gli albumi con il sale e lo zucchero finché saranno sodi, aggiungere i tuorli, la farina e la vaniglia.  Disporre sul fondo delle pirofile una cucchiaiata di confettura e versarvi sopra tre montagnette d'impasto. Cuocere a 200° per pochi minuti finché i dolci appariranno gonfi e dorati, spolverizzare di zucchero a velo e servire caldi prima che si sgonfino magari con una pallina di gelato alla vaniglia o alla panna volendo proprio esagerare.

Ancora Storie di cucina e il Salzburger Nockerl

Kitchen Confidential di Antony Bourdain quando lessi la prima volta questo libro restai sconvolta, quello raccontato dall'autore,  famoso chef noto per le sue frequenti e a volte anche choccanti apparizioni tv, è un mondo sconosciuto  ai più quello del dietro le quinte dei ristoranti newyorkesi. Un racconto al limite, graffiante e trasgressivo tanto più che non riguarda quei ristoranti di poco conto dove s'immagina che qualche falla nelle cucine vi sia piuttosto quei grandi locali che godono il rispetto e la stima di molti ma che hanno in realtà begli scheletrini nell'armadio  che si guardano bene dal mostrare. Bourdain in questo libro "vuota il sacco" e stento anch'io a crederci ancora mi ritrovo a girare di locale in locale con il gusto e l'interesse di sempre. Se siete deboli di stomaco evitate il libro ma se siete dei gran curiosi non lasciatevelo sfuggire è da giovedì scorso in edicola con Il Corriere della Sera per la Collana Storie di Cucina.
Di ben altra natura il libro che ci attende invece questo giovedì, il penultimo previsto per questa raccolta Affari di cuore di Nora Ephron che aspetto con trepidazione perché non ho ancora letto. Un effervescente romanzo ironico  e romantico; sono l’amore, il tradimento, la perdita e la vendetta gli ingredienti di cui è fatto questo libro.  Sono sicura che non potremo fare a meno di immedesimarci in Rachel facendo anche un po' nostra la sua rivincita. L’ironia cura le ferite e la tragedia, d’incanto, si trasforma in commedia.
Con dei libri così è d'obbligo prepararsi una coccola golosa da assaporare immergendosi nella lettura. Io reduce da una brutta varicella vi consiglio un dolce che più coccoloso non si può in cui affondare il cucchiaio, è il Salzburger Nockerl di provenienza austrica che nel rispetto della tradizione ho voluto provare con confettura di ribes nel mio caso quella ottima di ribes rosso VIS, perfetta per questa preparazione, ma che vorrò certamente riprovare con della frutta fresca in questo periodo trovo risulti azzeccato con dolci e succose ciliegie.
La ricetta originale prevede un'unica teglia con tre grosse montagnole d'impasto, io amo le monoporzioni, con le dosi che vi do quattro belle terrine vengono tranquillamente.
Salzburger Nockerl
Ingredienti:
7 albumi e 2 tuorli
100 g di zucchero
20 g di farina
vaniglia
confettura di ribes
zucchero a velo
Montare gli albumi con il sale e lo zucchero finché saranno sodi, aggiungere i tuorli, la farina e la vaniglia.  Disporre sul fondo delle pirofile una cucchiaiata di confettura e versarvi sopra tre montagnette d'impasto. Cuocere a 200° per pochi minuti finché i dolci appariranno gonfi e dorati, spolverizzare di zucchero a velo e servire caldi prima che si sgonfino magari con una pallina di gelato alla vaniglia o alla panna volendo proprio esagerare.

2015-05-31

Gazpacho fragole e pepe

Cucchiaini Mori Italian Factory, tessuto Busatti
Con la varicella ancora in corso (ebbene mi ha colpita alla veneranda età di 38 anni) posso fare ben poco in cucina ma trovo comunque il modo di applicare e mettere a frutto le mie "letture", ci sono poi tante ricette vegane facili che non richiedono particolare applicazione.
David Coté e Mathieu Gallant hanno sempre la capacità di stupirmi attraverso i loro libri. Stavolta lo hanno fatto con Zuppe, creme e vellutate edito da SONDA per la collana l'Essenza del Crudo.
Sfogliando il libro, ammirando le appetitose immagini pensavo che avrei voluto assaporare ognuna di quelle preparazioni, poi mi sono soffermata a leggere le ricette che mi attraevano di più (tante ve l'assicuro tra zuppe in brodo, paté di spezie, creme, vellutate e zuppe estive) e onestamente ho capito perché non riusciamo a scegliere una dieta crudista pur essendo noti gli evidenti vantaggi che da essa ci deriverebbero, siamo spaventati dal lavoro. Acquistare cibi tradizionali, magari pronti o quasi, al supermercato ignorando la lista degli ingredienti nocivi è per noi molto più comodo che metterci a cercare frutta e verdura coltivate in un certo modo, alghe e insaporitori naturali. Stavolta però ho raccolto la sfida e fra le 50 ricette del libro, non tutte fredde ma anche fusion (quindi adatte alla fase di transizione) ne ho trovate molte da riprodurre senza troppa difficoltà. Ho voluto provare l'interessantissimo Gazpacho fragole e pepe e sono rimasta entusiasta dal gradevole e inaspettato risultato. Al di là della scelta alimentare questa è una ricetta stuzzicante e di stagione, un'ottima alternativa al classico gazpacho, ideale da servire come entrée in un pranzo più articolato, con l'aperitivo o anche come spezza fame estivo o pranzo leggero o in tardissima ora al rientro da una serata.
Ed a proposito di spezza fame, se sono proprio ricette sane da fuori orario quelle che state cercando vi do una dritta su un imperdibile libro pubblicato da EIFIS Editore UNO COOKBOOK Fuoriorario. Del primo libro, un grande successo per il vero, del blogger vegano Manuel Marcuccio vi avevo già parlato ma come non restare affascinati da quest'ultimo lavoro in cui vi sono ricette per ogni gusto suddivise secondo quattro pasti (fuori orario) a scandire una golosa giornata veg che supera con questo modo di mangiare l'opposizione tra tradizione e cibo fast.
Quattro storie sviluppate attorno ad un personaggio legate a quattro modi differenti di intendere la scelta vegan  per accompagnare quattro specifici momenti della giornata: colazione 7:15, brunch 11:00, merenda 16:30 e spuntino di tarda sera 23:45.
Gazpacho fragole e pepe
250 g di fragole tagliate a metà
75 g di fragole a dadini piccolissimi
100 g di cetriolo (già pelato) tagliato anch'esso a dadini
basilico
sale e pepe
frullare le fragole tagliate a metà fino ad ottenere un purè aggiungendo fino a mezza tazza di acqua, aggiungere i dadini di fragola e di cetriolo e quattro foglie di basilico a dadini, salare e pepare poi suddividere nelle coppette e guarnire a piacere con fragole, basilico e pepe macinato al momento.

Gazpacho fragole e pepe

Cucchiaini Mori Italian Factory, tessuto Busatti
Con la varicella ancora in corso (ebbene mi ha colpita alla veneranda età di 38 anni) posso fare ben poco in cucina ma trovo comunque il modo di applicare e mettere a frutto le mie "letture", ci sono poi tante ricette vegane facili che non richiedono particolare applicazione.
David Coté e Mathieu Gallant hanno sempre la capacità di stupirmi attraverso i loro libri. Stavolta lo hanno fatto con Zuppe, creme e vellutate edito da SONDA per la collana l'Essenza del Crudo.
Sfogliando il libro, ammirando le appetitose immagini pensavo che avrei voluto assaporare ognuna di quelle preparazioni, poi mi sono soffermata a leggere le ricette che mi attraevano di più (tante ve l'assicuro tra zuppe in brodo, paté di spezie, creme, vellutate e zuppe estive) e onestamente ho capito perché non riusciamo a scegliere una dieta crudista pur essendo noti gli evidenti vantaggi che da essa ci deriverebbero, siamo spaventati dal lavoro. Acquistare cibi tradizionali, magari pronti o quasi, al supermercato ignorando la lista degli ingredienti nocivi è per noi molto più comodo che metterci a cercare frutta e verdura coltivate in un certo modo, alghe e insaporitori naturali. Stavolta però ho raccolto la sfida e fra le 50 ricette del libro, non tutte fredde ma anche fusion (quindi adatte alla fase di transizione) ne ho trovate molte da riprodurre senza troppa difficoltà. Ho voluto provare l'interessantissimo Gazpacho fragole e pepe e sono rimasta entusiasta dal gradevole e inaspettato risultato. Al di là della scelta alimentare questa è una ricetta stuzzicante e di stagione, un'ottima alternativa al classico gazpacho, ideale da servire come entrée in un pranzo più articolato, con l'aperitivo o anche come spezza fame estivo o pranzo leggero o in tardissima ora al rientro da una serata.
Ed a proposito di spezza fame, se sono proprio ricette sane da fuori orario quelle che state cercando vi do una dritta su un imperdibile libro pubblicato da EIFIS Editore UNO COOKBOOK Fuoriorario. Del primo libro, un grande successo per il vero, del blogger vegano Manuel Marcuccio vi avevo già parlato ma come non restare affascinati da quest'ultimo lavoro in cui vi sono ricette per ogni gusto suddivise secondo quattro pasti (fuori orario) a scandire una golosa giornata veg che supera con questo modo di mangiare l'opposizione tra tradizione e cibo fast.
Quattro storie sviluppate attorno ad un personaggio legate a quattro modi differenti di intendere la scelta vegan  per accompagnare quattro specifici momenti della giornata: colazione 7:15, brunch 11:00, merenda 16:30 e spuntino di tarda sera 23:45.
Gazpacho fragole e pepe
250 g di fragole tagliate a metà
75 g di fragole a dadini piccolissimi
100 g di cetriolo (già pelato) tagliato anch'esso a dadini
basilico
sale e pepe
frullare le fragole tagliate a metà fino ad ottenere un purè aggiungendo fino a mezza tazza di acqua, aggiungere i dadini di fragola e di cetriolo e quattro foglie di basilico a dadini, salare e pepare poi suddividere nelle coppette e guarnire a piacere con fragole, basilico e pepe macinato al momento.

2015-05-30

I miei percorsi del gusto: Pedro's a Cariati (CS)

E' stato pubblicato su Diritto di Cronaca il mio ultimo Percorso del Gusto, stavolta ho assaggiato una pizza speciale da Pedro's a Cariati. C'è un locale che sta rendendo Cariati famosa, un posto moderno ed accogliente, una sala luminosa che può ospiatre fino a centotrenta commensali escludendo la terrazza godibile quando il clima lo permette, un'ambiente arredato con gusto che richiama i colori del mare con con qualche accenno di vivacità che fa pensare all'America, dove il servizio è impeccabile e la cortesia una consuetudine, Pedro's si legge sull'insegna ben visibile dalla statale, le parole d'ordine di quasto locale sono Formazione, Attenzione al territorio, Gioco di squadra, Qualità.
Da Pedro's si va per gustare cucina di mare ma anche e soprattutto per avere conferma dell'arte di Pedro's, Pietro Tangari al secolo, che come pizzaiolo e apprezzato istruttore della Scuola Nazionale della Pizza di Cosenza ha ottenuto, a dispetto della sua giovane età, a livello regionale, nazionale ed internazionale i più alti riconoscimenti.
La prenotazione nel fine settimana è d'obbligo soprattutto nella bella stagione, una volta accompagnati al nostro tavolo siamo stati accolti da una calda e leggera focaccia con olio e origano nell'attesa di gustare la nostra scelta di menù.
L'antipaso di mare ben impiattato è goloso e molto raffinato. Tonno affumicato rinfrescato da mela verde e maionese, insalata di mare in cestino di pasta fillo, pesce azzurro in insalata, salmone ai pistacchi, scampo al gratin e seppia arrostita. Decidiamo di puntare sulla pizza, che tanta fortuna ha portato a chi con maestria e pazienza ne ha fatto il suo mestiere e, spiazzati dalla vasta offerta di menù, decidiamo di opatare per due differenti gusti sulla stessa pizza ottenendo l'appoggio del maitre ben abituato a richieste simili.
Assaggiamo una delle pizze con cui Pedro's ha spopolato a Casa Sanremo condita con crema di zucca, pancetta e provola silana affumicata davvero un accostamento delizioso e puntiamo su un altro grande successo di casa Tangari la pizza Barca, davvero deliziosa e ben orchestrata tra l'affumicato e sapido dello speck, il dolce e croccante dei pistacchi e la morbida e avvolgente grassezza della burrata.
Vediamo che molti ordianno i classici spaghetti allo scoglio e ci lasciamo anche noi tentare da un primo di mare puntando però su dei delicati maccheroncini con crema di carciofi e gamberi.
Volendo concludere con un dolce fra tre classici come il cheese cake, la panna cotta e il Tiramisù scegliamo senza nessun successivo pentimento l'ultimo dei tre, un classico tra i classici accompaganato da un caffè, ma non andiamo via senza aver tracannato con gusto anche un amaro Pedro's a base di erbe che scopriamo esser appositamente prodotto per loro con ricetta segreta. Questo locale si conferma punto di riferimento per il buon mangiare sulla costa ionica e se volete quanto meno avere un saggio della qualità delle pizze anche a Rossano Scalo alla Galleria Santa Filomena potete assaggiare la rinomata e pluripremiata pizza al taglio firmata Pedro's.
Pedro's Ristorante Pizzeria
Via Stefano Patrizi, 2
CARIATI (CS)
Tel. 0983/969311 – 338/5295416
e-mail: pizzeria.pedros@libero.it
Galleria Commerciale Santa Filomena
ROSSANO (CS)
Tel. 0983/530455

I miei percorsi del gusto: Pedro's a Cariati (CS)

E' stato pubblicato su Diritto di Cronaca il mio ultimo Percorso del Gusto, stavolta ho assaggiato una pizza speciale da Pedro's a Cariati. C'è un locale che sta rendendo Cariati famosa, un posto moderno ed accogliente, una sala luminosa che può ospiatre fino a centotrenta commensali escludendo la terrazza godibile quando il clima lo permette, un'ambiente arredato con gusto che richiama i colori del mare con con qualche accenno di vivacità che fa pensare all'America, dove il servizio è impeccabile e la cortesia una consuetudine, Pedro's si legge sull'insegna ben visibile dalla statale, le parole d'ordine di quasto locale sono Formazione, Attenzione al territorio, Gioco di squadra, Qualità.
Da Pedro's si va per gustare cucina di mare ma anche e soprattutto per avere conferma dell'arte di Pedro's, Pietro Tangari al secolo, che come pizzaiolo e apprezzato istruttore della Scuola Nazionale della Pizza di Cosenza ha ottenuto, a dispetto della sua giovane età, a livello regionale, nazionale ed internazionale i più alti riconoscimenti.
La prenotazione nel fine settimana è d'obbligo soprattutto nella bella stagione, una volta accompagnati al nostro tavolo siamo stati accolti da una calda e leggera focaccia con olio e origano nell'attesa di gustare la nostra scelta di menù.
L'antipaso di mare ben impiattato è goloso e molto raffinato. Tonno affumicato rinfrescato da mela verde e maionese, insalata di mare in cestino di pasta fillo, pesce azzurro in insalata, salmone ai pistacchi, scampo al gratin e seppia arrostita. Decidiamo di puntare sulla pizza, che tanta fortuna ha portato a chi con maestria e pazienza ne ha fatto il suo mestiere e, spiazzati dalla vasta offerta di menù, decidiamo di opatare per due differenti gusti sulla stessa pizza ottenendo l'appoggio del maitre ben abituato a richieste simili.
Assaggiamo una delle pizze con cui Pedro's ha spopolato a Casa Sanremo condita con crema di zucca, pancetta e provola silana affumicata davvero un accostamento delizioso e puntiamo su un altro grande successo di casa Tangari la pizza Barca, davvero deliziosa e ben orchestrata tra l'affumicato e sapido dello speck, il dolce e croccante dei pistacchi e la morbida e avvolgente grassezza della burrata.
Vediamo che molti ordianno i classici spaghetti allo scoglio e ci lasciamo anche noi tentare da un primo di mare puntando però su dei delicati maccheroncini con crema di carciofi e gamberi.
Volendo concludere con un dolce fra tre classici come il cheese cake, la panna cotta e il Tiramisù scegliamo senza nessun successivo pentimento l'ultimo dei tre, un classico tra i classici accompaganato da un caffè, ma non andiamo via senza aver tracannato con gusto anche un amaro Pedro's a base di erbe che scopriamo esser appositamente prodotto per loro con ricetta segreta. Questo locale si conferma punto di riferimento per il buon mangiare sulla costa ionica e se volete quanto meno avere un saggio della qualità delle pizze anche a Rossano Scalo alla Galleria Santa Filomena potete assaggiare la rinomata e pluripremiata pizza al taglio firmata Pedro's.
Pedro's Ristorante Pizzeria
Via Stefano Patrizi, 2
CARIATI (CS)
Tel. 0983/969311 – 338/5295416
e-mail: pizzeria.pedros@libero.it
Galleria Commerciale Santa Filomena
ROSSANO (CS)
Tel. 0983/530455

2015-05-26

Cupcake soffici alla barbabietola rossa con crema di gorgonzola e noci


Mi piace muovermi fisicamente o virtualmente per l'Italia scoprendo nuovi prodotti, quel che da noi quasi non si usa a due passi da casa viene considerato un ingrediente indispensabile per qualche ricetta di tradizione, questo per me ha sempre dell'incredibile. Certo è la ricchezza della gastronomia italiana che non ha pari nel mondo e sempre ci mette al centro della scena peccato che siamo noi stessi ad avere difficoltà a valorizzarla. Io personalmente non ho mai abbastanza di scoprire e conoscere tutto il bello e il buono che l'Italia offre. E' stato di recente pubblicato un altro libro sui sapori della penisola I Sapori d'Italia dalla A alla Z di Licia Granello pubblicato da Gribaudo ed è diventato per me, come forse sarà per tutti i gourmet, oggetto del desiderio, ha la forma di un glossario ma non v'aspettate la classica enciclopedia, si alla fine i prodotti stanno in ordine per iniziale ma senza nessuna pretesa di esaurire la produzione nazionale (del resto sarebbe impossibile in meno di 250 pagine). Sono più di 100 i prodotti raccontati in questo alfabeto di sapori e tante sono le curiosità e le chicche che arricchiscono il libro, articolato come   un percorso alla ricerca di volti, mani e storie di uomini e donne che con il loro lavoro hanno dato e continuano a dare vita alle migliori produzioni del Made in Italy degne di essere raccontate. Mi sono soffermata al capitolo dedicato alle radici attratta da una suggestiva foto che ritrae colorate carote e barbabietole rosse e dal titolo La rivincita delle sottoterra e riflettendo sulla varietà delle radici e sul fatto che anche la liquirizia ne fa parte (nel libro l'autrice si sofferma proprio sull'Amarelli di Rossano) mi sono detta che in fondo io la barbabietola rossa (ingrediente molto trascurato dalle mie parti) io non l'avevo mai utilizzata per nessuna ricetta. Il passo verso la comoda barbabietola cotta al vapore e venduta sottovuoto (con quel che non si conosce bisogna in qualche modo prendere confidenza) che ho utilizzato per insaporire e dare colore ai miei soffici muffin è stato breve. Il risultato mi è piaciuto soprattutto con la cremina di gorgonzola e le noci con cui ho guarnito la superficie e nemmeno a dirlo proprio nel libro si fa cenno ad un famoso risotto con barbabietola e gorgonzola, diciamo che non ho scelto strade ostiche ma mi sono avventurata con successo su un sentiero già battuto. Per l'abbinamento ho scelto una birra consistente, una tripel artigianale la Fraden del calabrese Birrificio Blandino che con i suoi 11 gradi ha ben sostenuto il gusto del gorgonzola. Se vi va di provare vi lascio la ricetta.
Cupecake alla barbabietola con crema di gorgonzola e noci

Ingredienti per 10 cupcake:
160 g di barbabietola rossa cotta al vapore
120 g di farina
100 g di burro morbido
40 g di grana grattugiato
30 g di fecola
15 g latte
4 g di lievito in polvere per torte salate
3 uova
sale e pepe
200 g di gorgonzola dolce
3-4 cucchiai di latte
noci
Frullare la barbabietola in modo da ottenere una sorta di purè. Montare la crema ottenuta usando le fruste elettriche con il burro per 15 minuti. Unire i tuorli, la farina, la fecola, il lievito, il grana, il latte, un pizzico di sale e una macinata di pepe. Incorporare poi gli albumi a neve ben ferma con un po' di sale. Versare il composto in 10 formine da muffin e infornare a 180° per 20-25 minuti.
Lavorare con una frusta il gorgonzola con il latte fino a renderlo una crema. Completare la superficie dei muffin con la crema e decorare con noci tritate. Servire con una buona birra artigianale.

Cupcake soffici alla barbabietola rossa con crema di gorgonzola e noci


Mi piace muovermi fisicamente o virtualmente per l'Italia scoprendo nuovi prodotti, quel che da noi quasi non si usa a due passi da casa viene considerato un ingrediente indispensabile per qualche ricetta di tradizione, questo per me ha sempre dell'incredibile. Certo è la ricchezza della gastronomia italiana che non ha pari nel mondo e sempre ci mette al centro della scena peccato che siamo noi stessi ad avere difficoltà a valorizzarla. Io personalmente non ho mai abbastanza di scoprire e conoscere tutto il bello e il buono che l'Italia offre. E' stato di recente pubblicato un altro libro sui sapori della penisola I Sapori d'Italia dalla A alla Z di Licia Granello pubblicato da Gribaudo ed è diventato per me, come forse sarà per tutti i gourmet, oggetto del desiderio, ha la forma di un glossario ma non v'aspettate la classica enciclopedia, si alla fine i prodotti stanno in ordine per iniziale ma senza nessuna pretesa di esaurire la produzione nazionale (del resto sarebbe impossibile in meno di 250 pagine). Sono più di 100 i prodotti raccontati in questo alfabeto di sapori e tante sono le curiosità e le chicche che arricchiscono il libro, articolato come   un percorso alla ricerca di volti, mani e storie di uomini e donne che con il loro lavoro hanno dato e continuano a dare vita alle migliori produzioni del Made in Italy degne di essere raccontate. Mi sono soffermata al capitolo dedicato alle radici attratta da una suggestiva foto che ritrae colorate carote e barbabietole rosse e dal titolo La rivincita delle sottoterra e riflettendo sulla varietà delle radici e sul fatto che anche la liquirizia ne fa parte (nel libro l'autrice si sofferma proprio sull'Amarelli di Rossano) mi sono detta che in fondo io la barbabietola rossa (ingrediente molto trascurato dalle mie parti) io non l'avevo mai utilizzata per nessuna ricetta. Il passo verso la comoda barbabietola cotta al vapore e venduta sottovuoto (con quel che non si conosce bisogna in qualche modo prendere confidenza) che ho utilizzato per insaporire e dare colore ai miei soffici muffin è stato breve. Il risultato mi è piaciuto soprattutto con la cremina di gorgonzola e le noci con cui ho guarnito la superficie e nemmeno a dirlo proprio nel libro si fa cenno ad un famoso risotto con barbabietola e gorgonzola, diciamo che non ho scelto strade ostiche ma mi sono avventurata con successo su un sentiero già battuto. Per l'abbinamento ho scelto una birra consistente, una tripel artigianale la Fraden del calabrese Birrificio Blandino che con i suoi 11 gradi ha ben sostenuto il gusto del gorgonzola. Se vi va di provare vi lascio la ricetta.
Cupecake alla barbabietola con crema di gorgonzola e noci

Ingredienti per 10 cupcake:
160 g di barbabietola rossa cotta al vapore
120 g di farina
100 g di burro morbido
40 g di grana grattugiato
30 g di fecola
15 g latte
4 g di lievito in polvere per torte salate
3 uova
sale e pepe
200 g di gorgonzola dolce
3-4 cucchiai di latte
noci
Frullare la barbabietola in modo da ottenere una sorta di purè. Montare la crema ottenuta usando le fruste elettriche con il burro per 15 minuti. Unire i tuorli, la farina, la fecola, il lievito, il grana, il latte, un pizzico di sale e una macinata di pepe. Incorporare poi gli albumi a neve ben ferma con un po' di sale. Versare il composto in 10 formine da muffin e infornare a 180° per 20-25 minuti.
Lavorare con una frusta il gorgonzola con il latte fino a renderlo una crema. Completare la superficie dei muffin con la crema e decorare con noci tritate. Servire con una buona birra artigianale.

2015-05-21

Le nonne 2.0 di Peroni e Chef Rubio ed un buon muscolo brasato alla birra

Chef Rubio è ormai di fama incontrastata, chi non si è imbattuto almeno una volta restandone avvinto nel suo seguitissimo Unti e bisunti su DMAX? E chi non ricorda la precedente collaborazione con Birra Peroni di cui vi ho parlato quasi un anno fa in occasione dei mondiali di calcio?
Ecco adesso arrivano le nonne chef 2.0 con l’iniziativa “Nonne Do It Better” nata da una nuova (che prevedo già fortunata) collaborazione tra Peroni e Chef Rubio.
Ancora una volta Peroni marchio storico dell'italianità contraddistinto dal valore della passione, dopo il lancio delle nuove Peroni Forte e Peroni Senza Glutine, punta a rafforzare il binomio tradizione e genuinità pure in quest’epoca di alta cucina e chef stellati.
La nuova campagna digital “Nonne do it better” coinvolgerà le nonne italiane e i loro nipoti in un binomio di tradizione e innovazione. L’iscrizione delle nonne al contest, una gara di cucina on line, potrà essere effettuata dai nipoti fino al 30 giugno 2015 tramite Cuore Peroni, la piattaforma loyalty che, dopo aver coinvolto e intrattenuto più di 50.000 persone durante lo scorso anno, giunge alla terza edizione con un restyling generale, nuove sfide e una versione aggiornata dell’app per smartphone pronta ad ospitare il contest “Nonne do it better”.
Per iscrivere le nonne alla gara i nipoti dovranno condividere un breve video che vedrà come protagonista la nonna alle prese con la sua migliore ricetta . Sempre su Cuore Peroni si potranno votare le ricette migliori e partecipare alle sfide che periodicamente verranno lanciate a supporto dell’attività.
La parte divertente della gara vedrà Chef Rubio andare a far visita alle nonne che con la loro passione, avranno raccolto il maggior numero di preferenze dagli utenti e cucinerà insieme a loro. Così le nonne 2.0. saranno protagoniste di un web format a puntate e del ricettario online di “Nonne Do It Better”, mentre i nipoti delle vincitrici riceveranno in regalo tre casse di Peroni Gran Riserva.
Non vi resta che iscrivere le vostre nonne alla gara, partecipare alle iniziative Cuore Peroni e attendere il 20 settembre, giorno in cui conosceremo i nomi della nonne che avranno il piacere di tramandare i propri segreti a Chef Rubio e a tutti i fans di Birra Peroni.
Chef Rubio riconoscente alla nonna che lo ha nutirto con le sue prelibatezze gettando in lui il seme della passione che lo ha portato ad essere uno chef
si dice entusiasta della nuova collaborazione con Birra Peroni perché unisce la tradizione e la passione culinaria attraverso i legami più solidi e ancestrali, quelli che si tramandano di generazione in generazione. Il presupposto rimane la condivisione a tavola a cui si affianca la più moderna concezione di ‘condivisione’ sul web. "Trovo avvincente l’idea di rinsaldare il rapporto nonne e nipoti sia off-line che on-line. Per i nipoti sarà una riscoperta della tradizione, per le nonne una scoperta di nuove consuetudini”.
E visto che non riesco a congedarmi senza ricetta ve ne lascio una infallibile "da nonna direi" un classico brasato di muscolo che in omaggio a Peroni ho cotto con la birra, la doppio malto è perfetta. E' un piatto che fa subito casa servito con un purè di patate, della polenta o un risotto giallo come nel mio caso.
Muscolo brasato alla birra
Ingredienti per 4 persone
600 g di muscolo bovino
1 cucchiaio di farina
1 bicchiere di birra doppio malto
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
1 rametto di rosmarino
1 foglia d'alloro
1 cipolla bionda
1 carota
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritare la cipolla e la carota rosolarli in un velo d'olio nella pentola a pressione, aggiungere il rosmarino e l'alloro e la carne in unico pezzo passata nella farina, rosolarla a fuoco vivace, sfumare con la birra e lasciar evaporare l'alcool, unire il concentrato di pomodoro, un bicchiere d'acqua e proseguire la cottura a pentola coperta per 45 minuti dal fischio. Al termine togliere il coperchio e far eventualmente restringere il liquido in eccesso avendo cura però di non far asciugare troppo la preparazione. Tagliare la carne a fette e servirla con il fondo passato e magari un risotto giallo o un purè di patate o anche della polenta.
Articolo Sponsorizzato

Le nonne 2.0 di Peroni e Chef Rubio ed un buon muscolo brasato alla birra

Chef Rubio è ormai di fama incontrastata, chi non si è imbattuto almeno una volta restandone avvinto nel suo seguitissimo Unti e bisunti su DMAX? E chi non ricorda la precedente collaborazione con Birra Peroni di cui vi ho parlato quasi un anno fa in occasione dei mondiali di calcio?
Ecco adesso arrivano le nonne chef 2.0 con l’iniziativa “Nonne Do It Better” nata da una nuova (che prevedo già fortunata) collaborazione tra Peroni e Chef Rubio.
Ancora una volta Peroni marchio storico dell'italianità contraddistinto dal valore della passione, dopo il lancio delle nuove Peroni Forte e Peroni Senza Glutine, punta a rafforzare il binomio tradizione e genuinità pure in quest’epoca di alta cucina e chef stellati.
La nuova campagna digital “Nonne do it better” coinvolgerà le nonne italiane e i loro nipoti in un binomio di tradizione e innovazione. L’iscrizione delle nonne al contest, una gara di cucina on line, potrà essere effettuata dai nipoti fino al 30 giugno 2015 tramite Cuore Peroni, la piattaforma loyalty che, dopo aver coinvolto e intrattenuto più di 50.000 persone durante lo scorso anno, giunge alla terza edizione con un restyling generale, nuove sfide e una versione aggiornata dell’app per smartphone pronta ad ospitare il contest “Nonne do it better”.
Per iscrivere le nonne alla gara i nipoti dovranno condividere un breve video che vedrà come protagonista la nonna alle prese con la sua migliore ricetta . Sempre su Cuore Peroni si potranno votare le ricette migliori e partecipare alle sfide che periodicamente verranno lanciate a supporto dell’attività.
La parte divertente della gara vedrà Chef Rubio andare a far visita alle nonne che con la loro passione, avranno raccolto il maggior numero di preferenze dagli utenti e cucinerà insieme a loro. Così le nonne 2.0. saranno protagoniste di un web format a puntate e del ricettario online di “Nonne Do It Better”, mentre i nipoti delle vincitrici riceveranno in regalo tre casse di Peroni Gran Riserva.
Non vi resta che iscrivere le vostre nonne alla gara, partecipare alle iniziative Cuore Peroni e attendere il 20 settembre, giorno in cui conosceremo i nomi della nonne che avranno il piacere di tramandare i propri segreti a Chef Rubio e a tutti i fans di Birra Peroni.
Chef Rubio riconoscente alla nonna che lo ha nutirto con le sue prelibatezze gettando in lui il seme della passione che lo ha portato ad essere uno chef
si dice entusiasta della nuova collaborazione con Birra Peroni perché unisce la tradizione e la passione culinaria attraverso i legami più solidi e ancestrali, quelli che si tramandano di generazione in generazione. Il presupposto rimane la condivisione a tavola a cui si affianca la più moderna concezione di ‘condivisione’ sul web. "Trovo avvincente l’idea di rinsaldare il rapporto nonne e nipoti sia off-line che on-line. Per i nipoti sarà una riscoperta della tradizione, per le nonne una scoperta di nuove consuetudini”.
E visto che non riesco a congedarmi senza ricetta ve ne lascio una infallibile "da nonna direi" un classico brasato di muscolo che in omaggio a Peroni ho cotto con la birra, la doppio malto è perfetta. E' un piatto che fa subito casa servito con un purè di patate, della polenta o un risotto giallo come nel mio caso.
Muscolo brasato alla birra
Ingredienti per 4 persone
600 g di muscolo bovino
1 cucchiaio di farina
1 bicchiere di birra doppio malto
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
1 rametto di rosmarino
1 foglia d'alloro
1 cipolla bionda
1 carota
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritare la cipolla e la carota rosolarli in un velo d'olio nella pentola a pressione, aggiungere il rosmarino e l'alloro e la carne in unico pezzo passata nella farina, rosolarla a fuoco vivace, sfumare con la birra e lasciar evaporare l'alcool, unire il concentrato di pomodoro, un bicchiere d'acqua e proseguire la cottura a pentola coperta per 45 minuti dal fischio. Al termine togliere il coperchio e far eventualmente restringere il liquido in eccesso avendo cura però di non far asciugare troppo la preparazione. Tagliare la carne a fette e servirla con il fondo passato e magari un risotto giallo o un purè di patate o anche della polenta.
Articolo Sponsorizzato