2007-03-07

Crocchette golose


Bè! Dopo due ricettine dolci è arrivato il momento di postare qualcosa di salato per la precisione uno stuzzichino che va bene come antipasto o come più vi aggrada.

La ricetta è di mia madre che dice di aver sentito quacosa di simile in un programma televisivo, naturalemnte l'ha poi elaborata a proprio modo aggiungendo e togliendo qua e là. Io vi do quindi la nostra versione delle Crocchette golose.

Lessiamo con la buccia 1 kg di patate, peliamole e passiamole subito allo schiacciapatate raccogliendo il purè in una ciotola, aggiungiamo 1 uovo intero, 3 o 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, una manciata di prezzemolo tritato, 1 hg di Prosciutto cotto a dadini piccoli, 1 hg di Fontina sempre a cubetti piccoli, sale e pepe quanto basta.

Amalgamiamo bene gli ingredienti e formiamo delle crocchette di forma allungata che passeremo poi nell'uovo battuto (occorrono due uova) e nel pangrattato (abbondante).

Friggiamo in olio caldissimo, sgoccioliamo sull'apposita carta assorbente e serviamo calde calde.

Mi sembra inutile commentare la loro squisitezza dato che dopo averle assaggiate le ho chiamate crocchette golose.

Crocchette golose


Bè! Dopo due ricettine dolci è arrivato il momento di postare qualcosa di salato per la precisione uno stuzzichino che va bene come antipasto o come più vi aggrada.

La ricetta è di mia madre che dice di aver sentito quacosa di simile in un programma televisivo, naturalemnte l'ha poi elaborata a proprio modo aggiungendo e togliendo qua e là. Io vi do quindi la nostra versione delle Crocchette golose.

Lessiamo con la buccia 1 kg di patate, peliamole e passiamole subito allo schiacciapatate raccogliendo il purè in una ciotola, aggiungiamo 1 uovo intero, 3 o 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, una manciata di prezzemolo tritato, 1 hg di Prosciutto cotto a dadini piccoli, 1 hg di Fontina sempre a cubetti piccoli, sale e pepe quanto basta.

Amalgamiamo bene gli ingredienti e formiamo delle crocchette di forma allungata che passeremo poi nell'uovo battuto (occorrono due uova) e nel pangrattato (abbondante).

Friggiamo in olio caldissimo, sgoccioliamo sull'apposita carta assorbente e serviamo calde calde.

Mi sembra inutile commentare la loro squisitezza dato che dopo averle assaggiate le ho chiamate crocchette golose.

2007-03-06

Crepes alla fiamma

Queste crepes sono una variante delle celebri Crepes Suzette nate, si dice, da un incidente.
Nel 1896 il maitre del Cafe de Paris di Montecarlo, Charpentier, preparando delle crepes dolci per il principe di Galles vi rovesciò sopra, per errore, del liquore che prese fuoco trasformando lo zucchero in caramello. Il principe di Galles, per galanteria, diede alla preparazione che apprezzò molto, il nome della figlia di un suo commensale, Suzette, appunto.
Le mie crepes rispetto alla preparazione originale, a parte le dosi che comunque variano da ricetta a ricetta, prevedono l'aggiunta di marmellata che le rende, a mio parere, ancora più golose. Prepariamo allora le mie Crepes alla fiamma.
Le dosi che vi do sono per sei persone, quindi per 12 crepes.
Per ottenere la pastella mescoliamo 125 g di farina con 30 g di zucchero, 3 uova sbattute e 250 ml di latte da aggiungere piano piano. Lasciamo riposare il composto per un'ora poi aggiungiamo un cucchiaio di liquore d'arancia (io uso quello preparato in casa ma va benissimo Cointreau, Grand Marnier o altro a vostro piacere) e 20 g di burro liquefatto. Versiamo un mestolino di composto in un padellino unto di burro, roteando bene la padella affinchè la pastella ricopra bene il fondo. Quando la crepe è dorata la rigiriamo e la facciamo dorare dall'altro lato e così via fino ad ottenere le 12 crepes.
Dopo di che prendiamo una padella capace, sciogliamo 50 g di burro con 4 cucchiai di zucchero di canna, aggiungiamo il succo filtrato di due arance e lasciamo restringere un poco a fiamma moderata fino a quando il liquido avrà un aspetto sciropposo.
Prendiamo una crepe stendiamola sul fondo della padella per farla insaporire nello sciroppo d'arancia, distribuiamovi sopra due cucchiaini di marmellata (io utilizzo la deliziosa marmellata di mele e arance che prepariamo in casa e la cui ricetta posterò a breve, ma va bene anche la marmellata di arance o eventualmente di albicocche).
Aiutandoci con forchetta e cucchiaio ripieghiamo la crepe a fazzoletto(in quattro).
Posiamola su un piatto e porcediamo allo stesso modo per le altre crepes.
A lavoro terminato ricollochiamo tutte le crepes nella padella in modo da non sovrapporle, spolverizziamole con due cucchiai di zucchero semolato e con un bicchierino di liquore all'arancia e brandy insieme. Incliniamo la padella vicino alla fiamma in modo che prenda fuoco (se non siamo capaci di compiere questa operazione senza danni per la cucina e per noi stessi infiammiamo utilizzando un fiammifero).
Appena la fiamma si spegne impiattiamo la preparazione irrorando le crepes col fondo di cottura e portiamo subito in tavola.
Non ho aggiunto scorzette d'arancia alla salsa perchè la marmellata che ho utilizzato le contiene già. Si può però aggiungere la scorza delle arance (senza la parte bianca) tagliata a bastoncini e sbollentata per un paio di minuti.
Questo dolce è ottimo a conclusione di una cena elegante, sempre che gli invitati non siano molti altrimenti diventa un poco faticosa la preparazione.

Crepes alla fiamma

Queste crepes sono una variante delle celebri Crepes Suzette nate, si dice, da un incidente.
Nel 1896 il maitre del Cafe de Paris di Montecarlo, Charpentier, preparando delle crepes dolci per il principe di Galles vi rovesciò sopra, per errore, del liquore che prese fuoco trasformando lo zucchero in caramello. Il principe di Galles, per galanteria, diede alla preparazione che apprezzò molto, il nome della figlia di un suo commensale, Suzette, appunto.
Le mie crepes rispetto alla preparazione originale, a parte le dosi che comunque variano da ricetta a ricetta, prevedono l'aggiunta di marmellata che le rende, a mio parere, ancora più golose. Prepariamo allora le mie Crepes alla fiamma.
Le dosi che vi do sono per sei persone, quindi per 12 crepes.
Per ottenere la pastella mescoliamo 125 g di farina con 30 g di zucchero, 3 uova sbattute e 250 ml di latte da aggiungere piano piano. Lasciamo riposare il composto per un'ora poi aggiungiamo un cucchiaio di liquore d'arancia (io uso quello preparato in casa ma va benissimo Cointreau, Grand Marnier o altro a vostro piacere) e 20 g di burro liquefatto. Versiamo un mestolino di composto in un padellino unto di burro, roteando bene la padella affinchè la pastella ricopra bene il fondo. Quando la crepe è dorata la rigiriamo e la facciamo dorare dall'altro lato e così via fino ad ottenere le 12 crepes.
Dopo di che prendiamo una padella capace, sciogliamo 50 g di burro con 4 cucchiai di zucchero di canna, aggiungiamo il succo filtrato di due arance e lasciamo restringere un poco a fiamma moderata fino a quando il liquido avrà un aspetto sciropposo.
Prendiamo una crepe stendiamola sul fondo della padella per farla insaporire nello sciroppo d'arancia, distribuiamovi sopra due cucchiaini di marmellata (io utilizzo la deliziosa marmellata di mele e arance che prepariamo in casa e la cui ricetta posterò a breve, ma va bene anche la marmellata di arance o eventualmente di albicocche).
Aiutandoci con forchetta e cucchiaio ripieghiamo la crepe a fazzoletto(in quattro).
Posiamola su un piatto e porcediamo allo stesso modo per le altre crepes.
A lavoro terminato ricollochiamo tutte le crepes nella padella in modo da non sovrapporle, spolverizziamole con due cucchiai di zucchero semolato e con un bicchierino di liquore all'arancia e brandy insieme. Incliniamo la padella vicino alla fiamma in modo che prenda fuoco (se non siamo capaci di compiere questa operazione senza danni per la cucina e per noi stessi infiammiamo utilizzando un fiammifero).
Appena la fiamma si spegne impiattiamo la preparazione irrorando le crepes col fondo di cottura e portiamo subito in tavola.
Non ho aggiunto scorzette d'arancia alla salsa perchè la marmellata che ho utilizzato le contiene già. Si può però aggiungere la scorza delle arance (senza la parte bianca) tagliata a bastoncini e sbollentata per un paio di minuti.
Questo dolce è ottimo a conclusione di una cena elegante, sempre che gli invitati non siano molti altrimenti diventa un poco faticosa la preparazione.

2007-03-05

Dolcetti al cocco della Lu


Oggi non ho molto tempo per cui pubblico una ricettina veloce veloce, un classico che forse chiunque ha preparato almeno una volta solo che, come spesso capita ai classici della cucina ognuno ne ha una ricetta diversa.

Questa che preparo io, di sicura e veloce realizzazione, è quella che mi ha insegnato mia sorella, da qui il nome: Dolcetti al cocco della Lu.

Per preparali ci occorrono 250 gr di farina di cocco (il cocco disidratato macinato), 25 g di farina 00, 200 g di zucchero semolato e tre uova intere.

Impastiamo insieme i tre ingradienti e formiamo delle palline che metteremo nei pirottini di carta oleata, quelli di misura più piccolina. Posiamo i pirottini su una placca la forno e cuociamo in forno già caldo fino a doratura (non eccessiva altrimenti i fondi bruciano).

Poichè mancano di lievito si conservano a lungo in una scatola di latta.

Un gioco da ragazzi come vedete, infatti questi dolcettini possiamo prepararli insieme ai bambini come fosse un gioco, si divertiranno moltissimo a far le palline.

Dolcetti al cocco della Lu


Oggi non ho molto tempo per cui pubblico una ricettina veloce veloce, un classico che forse chiunque ha preparato almeno una volta solo che, come spesso capita ai classici della cucina ognuno ne ha una ricetta diversa.

Questa che preparo io, di sicura e veloce realizzazione, è quella che mi ha insegnato mia sorella, da qui il nome: Dolcetti al cocco della Lu.

Per preparali ci occorrono 250 gr di farina di cocco (il cocco disidratato macinato), 25 g di farina 00, 200 g di zucchero semolato e tre uova intere.

Impastiamo insieme i tre ingradienti e formiamo delle palline che metteremo nei pirottini di carta oleata, quelli di misura più piccolina. Posiamo i pirottini su una placca la forno e cuociamo in forno già caldo fino a doratura (non eccessiva altrimenti i fondi bruciano).

Poichè mancano di lievito si conservano a lungo in una scatola di latta.

Un gioco da ragazzi come vedete, infatti questi dolcettini possiamo prepararli insieme ai bambini come fosse un gioco, si divertiranno moltissimo a far le palline.

2007-03-03

La sfida seconda puntata: Gigli alla crema di zucchine e pancetta croccante

Oggi si è tenuta la seconda puntata della gara culinaria sui primi intrapresa la scorsa settimana con F. Stavolta gli ho preparato un primo inventato di sana pianta per necessità di consumare la pancetta acquistata in quantità eccessive per la preparazione delle patate al cartoccio.
Ho pensato di abbinarla alle zucchine il cui gusto delicato immaginavo, e non a torto, avrebbe esaltato il gusto deciso della pancetta e così sono nati i miei Gigli alla crema di zucchine con pancetta croccante.
Per quattro persone ci occorrono: un cipollotto di Tropea, due zucchine, 100-120 g di pancetta stesa affumicata a fettine, due cucchiai di olio extravergine d'oliva, due cucchiai di panna liquida da cucina, un cucchiaio di Parmigiano grattugiato, sale e pepe q.b.
Innanzi tutto tagliamo ogni fettina di pancetta in quattro parti a ricavarne dei rettangolini che rosoliamo nell'olio. Quando la pancetta diventa croccante la togliamo dalla padella e nello stesso olio facciamo appassire il cipollotto affettato con le zucchine sempre affettate, quando sono cotte aggiungiamo la panna, il parmigliano una parte della pancetta e frulliamo col frullino ad immersione, regoliamo di sale e pepe. Aggiungiamo la pancetta rimasta.
Lessiamo 350 g di pasta corta, io ho usato i gigli fiorentini - da qui il nome del piatto - ma vanno benissimo penne, mezze maniche, pipe rigate o quello che più vi piace.
Quando la pasta è cotta l'amalgamiamo al sugo preparato aggiungendo, se dovesse risultare secca, qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.
Serviamo con una macinata di pepe fresco e Parmigiano Reggiano.
Il giudizio di F. è stato anche oggi positivo, anzi mi ha chiesto il bis. Provare per credere...

La sfida seconda puntata: Gigli alla crema di zucchine e pancetta croccante

Oggi si è tenuta la seconda puntata della gara culinaria sui primi intrapresa la scorsa settimana con F. Stavolta gli ho preparato un primo inventato di sana pianta per necessità di consumare la pancetta acquistata in quantità eccessive per la preparazione delle patate al cartoccio.
Ho pensato di abbinarla alle zucchine il cui gusto delicato immaginavo, e non a torto, avrebbe esaltato il gusto deciso della pancetta e così sono nati i miei Gigli alla crema di zucchine con pancetta croccante.
Per quattro persone ci occorrono: un cipollotto di Tropea, due zucchine, 100-120 g di pancetta stesa affumicata a fettine, due cucchiai di olio extravergine d'oliva, due cucchiai di panna liquida da cucina, un cucchiaio di Parmigiano grattugiato, sale e pepe q.b.
Innanzi tutto tagliamo ogni fettina di pancetta in quattro parti a ricavarne dei rettangolini che rosoliamo nell'olio. Quando la pancetta diventa croccante la togliamo dalla padella e nello stesso olio facciamo appassire il cipollotto affettato con le zucchine sempre affettate, quando sono cotte aggiungiamo la panna, il parmigliano una parte della pancetta e frulliamo col frullino ad immersione, regoliamo di sale e pepe. Aggiungiamo la pancetta rimasta.
Lessiamo 350 g di pasta corta, io ho usato i gigli fiorentini - da qui il nome del piatto - ma vanno benissimo penne, mezze maniche, pipe rigate o quello che più vi piace.
Quando la pasta è cotta l'amalgamiamo al sugo preparato aggiungendo, se dovesse risultare secca, qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.
Serviamo con una macinata di pepe fresco e Parmigiano Reggiano.
Il giudizio di F. è stato anche oggi positivo, anzi mi ha chiesto il bis. Provare per credere...

2007-03-02

Patate al cartoccio


Ieri sera avevo voglia di qualcosa di buono ma non troppo tempo per star lì a preparare chissà cosa, così ho finalmente rispolverato una ricetta di quelle che ti da qualche amica, che appunti su un foglietto vagante e che metti tra le tue cose in attesa di realizzarla (nessuno sa se dopo un giorno, dopo mesi o addirittura dopo anni) e poi trascriverla sul tuo quaderno se il risultato è degno di nota.



Rovistando tra i miei foglietti appunto ho trovato questa bella ricettina: Patate al cartoccio che trascrivo così come l'avevo appuntata poichè il risultato non mi è sembrato affatto male.



Do le dosi per ogni singolo cartoccio così lo adattiamo facilmente alle esigenze del momento.



Per ogni patata (consiglio quelle a pasta gialla e di media grandezza) un pezzetto di burro, due foglioline di salvia, un ramettino di rosmarino e due fettine di pancetta stesa affumicata.



Laviamo e sbucciamo le patate , pratichiamo sopra ciascuna un taglio nel senso della lunghezza nel quale inseriamo il burro, le erbette e poco sale. Avvolgiamo ciascuna patata nelle fettine di pancetta a lei destinate e poi in un foglietto di alluminio chiudendo a cartoccio.



Inforniamo a 180-200° per un'ora circa.



Il risultato è quello che vedete in foto.



Ho un messaggio per F.: "Caro F. rifiutando il mio invito a cena ti sei perso quello che vedi"... ed io ho mangiato doppia porzione.

Patate al cartoccio


Ieri sera avevo voglia di qualcosa di buono ma non troppo tempo per star lì a preparare chissà cosa, così ho finalmente rispolverato una ricetta di quelle che ti da qualche amica, che appunti su un foglietto vagante e che metti tra le tue cose in attesa di realizzarla (nessuno sa se dopo un giorno, dopo mesi o addirittura dopo anni) e poi trascriverla sul tuo quaderno se il risultato è degno di nota.



Rovistando tra i miei foglietti appunto ho trovato questa bella ricettina: Patate al cartoccio che trascrivo così come l'avevo appuntata poichè il risultato non mi è sembrato affatto male.



Do le dosi per ogni singolo cartoccio così lo adattiamo facilmente alle esigenze del momento.



Per ogni patata (consiglio quelle a pasta gialla e di media grandezza) un pezzetto di burro, due foglioline di salvia, un ramettino di rosmarino e due fettine di pancetta stesa affumicata.



Laviamo e sbucciamo le patate , pratichiamo sopra ciascuna un taglio nel senso della lunghezza nel quale inseriamo il burro, le erbette e poco sale. Avvolgiamo ciascuna patata nelle fettine di pancetta a lei destinate e poi in un foglietto di alluminio chiudendo a cartoccio.



Inforniamo a 180-200° per un'ora circa.



Il risultato è quello che vedete in foto.



Ho un messaggio per F.: "Caro F. rifiutando il mio invito a cena ti sei perso quello che vedi"... ed io ho mangiato doppia porzione.

2007-03-01

Strudel Pere e Cioccolato


Lo strudel non è sicuramente un dolce tipico della mia zona ma dato che mi piace sperimentare ho imparato a fare (che i trentini non me ne vogliano per questa affermazione) una buona pasta strudel che mi diverto a farcire nei modi più disparati.

Questa volta ho utilizzato un classico degli accostamenti: le pere col cioccolato.

Iniziamo preparando la pasta strudel: impastiamo insieme 150 g di farina 00 con 50 g di burro morbido a tocchetti, un uovo intero, due cucchiai d'acqua e un pizzico di sale.
Quando otteniamo una bella palla elastica la poniamo a riposare coperta da una pentola calda per circa mezz'ora.
Per il ripieno: sbucciamo quattro pere mature e riduciamole a pezzetti, mettiamole in un padellino con una noce di burro, due cucchiai di zucchero di canna e quattro cucchiaiate di mandorle a lamelle, rosoliamole a fuoco vivace fin quanto il liquido non si sarà assorbito e poi bagnamole con un bicchierino di rum bianco. Infiammiamo e quando la fiamma si spegne togliamo dal fuoco.
Per far si che resti asciutto, aggiungiamo al composto due fette biscottate macinate finemente e 150 g di gocce di cioccolato fondente. Amalgamiamo tutto e dopo aver steso la pasta strudel in una sfoglia sottile versiamo sopra il ripieno e richiudiamo "a strudel" appunto.
Spennelliamo la superficie con acqua e cospargiamo di zucchero di canna.
Cuociamo in forno già caldo a 180° finchè lo strudel non si dora.
E' delizioso come fine pasto invernale o anche come accompagnamento al te del pomeriggio.
Ah! La foto rappresenta solo una fetta perchè fin quando ho preso la macchina per fotografarlo mezzo dolce era già sparito.

Strudel Pere e Cioccolato


Lo strudel non è sicuramente un dolce tipico della mia zona ma dato che mi piace sperimentare ho imparato a fare (che i trentini non me ne vogliano per questa affermazione) una buona pasta strudel che mi diverto a farcire nei modi più disparati.

Questa volta ho utilizzato un classico degli accostamenti: le pere col cioccolato.

Iniziamo preparando la pasta strudel: impastiamo insieme 150 g di farina 00 con 50 g di burro morbido a tocchetti, un uovo intero, due cucchiai d'acqua e un pizzico di sale.
Quando otteniamo una bella palla elastica la poniamo a riposare coperta da una pentola calda per circa mezz'ora.
Per il ripieno: sbucciamo quattro pere mature e riduciamole a pezzetti, mettiamole in un padellino con una noce di burro, due cucchiai di zucchero di canna e quattro cucchiaiate di mandorle a lamelle, rosoliamole a fuoco vivace fin quanto il liquido non si sarà assorbito e poi bagnamole con un bicchierino di rum bianco. Infiammiamo e quando la fiamma si spegne togliamo dal fuoco.
Per far si che resti asciutto, aggiungiamo al composto due fette biscottate macinate finemente e 150 g di gocce di cioccolato fondente. Amalgamiamo tutto e dopo aver steso la pasta strudel in una sfoglia sottile versiamo sopra il ripieno e richiudiamo "a strudel" appunto.
Spennelliamo la superficie con acqua e cospargiamo di zucchero di canna.
Cuociamo in forno già caldo a 180° finchè lo strudel non si dora.
E' delizioso come fine pasto invernale o anche come accompagnamento al te del pomeriggio.
Ah! La foto rappresenta solo una fetta perchè fin quando ho preso la macchina per fotografarlo mezzo dolce era già sparito.

2007-02-28

Quiche ai Porri e Asiago


Ogni tanto mi capita di inventare una ricettina per far fuori qualche ingrediente indesiderato presente nel mio frigo, qualcosa che non si può più presentare allo stato naturale perchè ormai avviato alla decomposizione (esagero un poco) e che pertanto necessita di una qualche elaborazione per ritornare a nuova vita.

E' il caso della ricetta che vi presento, avevo in frigo due bei porri (di qualche giorno prima) acquistati per la vellutata e non utilizzati per mancanza di tempo ed un bel pezzo di Asiago, di oltre 300 g, la cui parte esterna si era un poco seccata avvolta nella carta oleata.
Così ho preso un bel disco di pasta sfoglia fresca (quella pronta che ci viene spesso in aiuto nei momenti difficili) ed ho elaborato in mezz'ora circa la mia Quiche ai Porri e Asiago.


Puliamo due porri ed affettiamoli a rondelle sottili, rosoliamoli in padella in 50-60 g di burro (o in olio e burro per alleggerire il carico calorico).
Riduciamo a dadini 250 g circa di formaggio tipo Asiago.

Battiamo due uova con un decilitro e mezzo di latte, aggiungiamo due cucchiai di parmigiano grattugiato, sale e pepe quanto basta.
Distendiamo la sfoglia in una teglia, più piccola del diametro della sfoglia, foderata di carta da forno. Bucherelliamo il fondo della sfoglia con una forchetta.
Stendiamoci sopra i porri distribuendoli bene su tutta la superficie copriamoli con i dadini di formaggio e copriamo con il composto di uova.
Pieghiamo i bordi sul ripeno ed inforniamo nel forno preriscaldato fino a quando la quiche non prende un bel colorito dorato.


A casa mia nessuno si è accorto che si trattava di avanzi!