2007-06-11

Mini-tatin alle ciliegie con gelato alla crema


Sfogliando Cucina Italiana di giugno ho trovato una selezione di ricette dolci alle ciliegie, tutte belle, tutte buone ma indovinate quale ho fatto?
Ne ho immischiate due o tre ed ecco le mie mini-tatin alle ciliegie con gelato.
La base della tatin l’ho fatta con la mia pasta sfoglia arricchita di mandorle, l’idea l’ho presa sempre su Cucina Italiana ma nel numero di maggio dove viene utilizzata per dei fagottini alle verdure, insomma va bene sia in versione dolce che in versione salata e ve ne darò prova.
Allora per sei tortine ci occorrono:
due rettangoli di pasta sfoglia (se non la preparate in casa va bene una confezione di quella surgelata)
3 cucchiai di mandorle a lamelle
½ Kg di ciliegie denocciolate (eh lo so un po’ di fatica)
60 g di burro
100 g di zucchero
6 palline di gelato alla crema per completare
Su un rettangolo di sfoglia distribuiamo uniformemente le mandorle, copriamo con l’altra sfoglia e poi con l’aiuto del matterello appiattiamo bene bene fino ad uno spessore di tre millimetri circa. Ricaviamo dalla sfoglia 6 dischi poco più grandi delle tegline che utilizzeremo per la cottura. Non buttate i ritagli di sfoglia. Teneteli da parte che poi vi dico.
Suddividiamo le ciliegie negli stampi, in unico strato.

Sciogliamo sul fuoco burro e zucchero.
Una volta pronto il composto cospargiamolo sulle ciliegie. Poi copriamo con le sfoglie preparate e cuociamo in forno caldo, finché le sfoglie risulteranno dorate.
Capovolgiamo nei piatti e serviamo ancora tiepide con una pallina di gelato al centro. UNA GODURIA.

Mini-tatin alle ciliegie con gelato alla crema


Sfogliando Cucina Italiana di giugno ho trovato una selezione di ricette dolci alle ciliegie, tutte belle, tutte buone ma indovinate quale ho fatto?
Ne ho immischiate due o tre ed ecco le mie mini-tatin alle ciliegie con gelato.
La base della tatin l’ho fatta con la mia pasta sfoglia arricchita di mandorle, l’idea l’ho presa sempre su Cucina Italiana ma nel numero di maggio dove viene utilizzata per dei fagottini alle verdure, insomma va bene sia in versione dolce che in versione salata e ve ne darò prova.
Allora per sei tortine ci occorrono:
due rettangoli di pasta sfoglia (se non la preparate in casa va bene una confezione di quella surgelata)
3 cucchiai di mandorle a lamelle
½ Kg di ciliegie denocciolate (eh lo so un po’ di fatica)
60 g di burro
100 g di zucchero
6 palline di gelato alla crema per completare
Su un rettangolo di sfoglia distribuiamo uniformemente le mandorle, copriamo con l’altra sfoglia e poi con l’aiuto del matterello appiattiamo bene bene fino ad uno spessore di tre millimetri circa. Ricaviamo dalla sfoglia 6 dischi poco più grandi delle tegline che utilizzeremo per la cottura. Non buttate i ritagli di sfoglia. Teneteli da parte che poi vi dico.
Suddividiamo le ciliegie negli stampi, in unico strato.

Sciogliamo sul fuoco burro e zucchero.
Una volta pronto il composto cospargiamolo sulle ciliegie. Poi copriamo con le sfoglie preparate e cuociamo in forno caldo, finché le sfoglie risulteranno dorate.
Capovolgiamo nei piatti e serviamo ancora tiepide con una pallina di gelato al centro. UNA GODURIA.

2007-06-08

Il panino gourmet




Sicuramente leggendo il titolo del post e vedendo la foto avrete pensato ma sarà impazzita CoCo che ci presenta un panino? Si sarà stancata di cucinare?
La motivazione, per chi ancora non ne fosse al corrente, è tutta
qui.
Sta storia della gara del Panino mi ha presa particolarmente, tanto da mettermi a sperimentare in questi giorni tante varianti, naturalmente con i prodotti che avevo in casa o con quelli, per me, di più facile reperibilità.
Questo piccolo esperimento mi ha fatto notare che in fondo la mia è una dispensa bella assortita e che ricavare dei bocconcini appetitosi con quanto avevo sottomano non è stato poi così difficile:
la ricetta che propongo non l’ho inventata io, l’ho solo adattata dopo averla trovata nel libro Picnic di Isabel Brancq-Lepage allegato a Sale & Pepe di giugno.


L’ho scelta perché il pane alle noci è il mio preferito e devo dire che lo preparo spesso, dato che dalle mie parti è impossibile reperirlo e, dal momento che quasi sempre lo accosto ai formaggi, questa mi è sembrata una valida e gustosa alternativa.
Mi sembra un omaggio alla terra che mi ha ospitato per ben cinque anni l’Emilia e della quale tengo sempre in casa una scorta di eccellenti prodotti alimentari.
Una volta preparati i panini con la ricetta del pane alle noci che segue, li dividiamo in orizzontale e ne spalmiamo ciascuna metà con una conserva di cipolle di Tropea al balsamico (io ho usato quella che preparo io).
Adagiamo poi sopra la metà inferiore due fettine di coppa di Parma alcune scaglie di Parmigiano Reggiano delle vacche rosse (vi assicuro eccezionale) e qualche foglia di valeriana (o radicchio selvatico o rucola o quello che più vi piace), copriamo con l’altra metà ed ecco il nostro panino gourmet.



Pane alle noci



Ingredienti:
300 g di farina di grano terero tipo 00
100 g di farina integrale
15 g di lievito di birra
250 ml di acqua
un cucchiaino di olio extravergine d’oliva
5 g di sale
80 g di noci.
Sciogliamo il lievito nell’acqua tiepida poi impastiamo tutti gli ingredienti (noci escluse) e lasciamo lievitare per un paio d’ore. Poi sgonfiamo la pasta lavorandola con le dita, aggiungiamo le noci tritate e formiamo 6 pagnottelle (o 12 se le vogliamo mignon) che disporremo su una teglia leggermente unta. Lasciamo lievitare ancora e poi inforniamo in forno caldo, ponendo nella parte bassa dello stesso una ciotola piena d’acqua, per mantenere il giusto grado di umidità.

Altra alternativa per utilizzare il pane alle noci, già sperimentata? Spalmare le due metà del panino con un buon formaggio tenero (io ho usato stracchino), adagiarvi sopra una fetta di speck e poi qualche fogliolina di rucola o valeriana. Un panino freschissimo.

Il panino gourmet




Sicuramente leggendo il titolo del post e vedendo la foto avrete pensato ma sarà impazzita CoCo che ci presenta un panino? Si sarà stancata di cucinare?
La motivazione, per chi ancora non ne fosse al corrente, è tutta
qui.
Sta storia della gara del Panino mi ha presa particolarmente, tanto da mettermi a sperimentare in questi giorni tante varianti, naturalmente con i prodotti che avevo in casa o con quelli, per me, di più facile reperibilità.
Questo piccolo esperimento mi ha fatto notare che in fondo la mia è una dispensa bella assortita e che ricavare dei bocconcini appetitosi con quanto avevo sottomano non è stato poi così difficile:
la ricetta che propongo non l’ho inventata io, l’ho solo adattata dopo averla trovata nel libro Picnic di Isabel Brancq-Lepage allegato a Sale & Pepe di giugno.


L’ho scelta perché il pane alle noci è il mio preferito e devo dire che lo preparo spesso, dato che dalle mie parti è impossibile reperirlo e, dal momento che quasi sempre lo accosto ai formaggi, questa mi è sembrata una valida e gustosa alternativa.
Mi sembra un omaggio alla terra che mi ha ospitato per ben cinque anni l’Emilia e della quale tengo sempre in casa una scorta di eccellenti prodotti alimentari.
Una volta preparati i panini con la ricetta del pane alle noci che segue, li dividiamo in orizzontale e ne spalmiamo ciascuna metà con una conserva di cipolle di Tropea al balsamico (io ho usato quella che preparo io).
Adagiamo poi sopra la metà inferiore due fettine di coppa di Parma alcune scaglie di Parmigiano Reggiano delle vacche rosse (vi assicuro eccezionale) e qualche foglia di valeriana (o radicchio selvatico o rucola o quello che più vi piace), copriamo con l’altra metà ed ecco il nostro panino gourmet.



Pane alle noci



Ingredienti:
300 g di farina di grano terero tipo 00
100 g di farina integrale
15 g di lievito di birra
250 ml di acqua
un cucchiaino di olio extravergine d’oliva
5 g di sale
80 g di noci.
Sciogliamo il lievito nell’acqua tiepida poi impastiamo tutti gli ingredienti (noci escluse) e lasciamo lievitare per un paio d’ore. Poi sgonfiamo la pasta lavorandola con le dita, aggiungiamo le noci tritate e formiamo 6 pagnottelle (o 12 se le vogliamo mignon) che disporremo su una teglia leggermente unta. Lasciamo lievitare ancora e poi inforniamo in forno caldo, ponendo nella parte bassa dello stesso una ciotola piena d’acqua, per mantenere il giusto grado di umidità.

Altra alternativa per utilizzare il pane alle noci, già sperimentata? Spalmare le due metà del panino con un buon formaggio tenero (io ho usato stracchino), adagiarvi sopra una fetta di speck e poi qualche fogliolina di rucola o valeriana. Un panino freschissimo.

2007-06-07

La Torta Caprese


Le versioni di Torta caprese che circolano in rete sono infinite e se ci si mette a discuterne non si arriva mai ad un accordo sulla versione originale. C’è chi dice che si fanno pari mandorle, zucchero e cioccolato chi ci mette un poco di farina o di fecola, chi la fa bianca, in ogni caso non ho ben chiaro come si faccia una caprese a Capri, per cui ecco la mia Caprese taroccata.
Ingredienti:
200 g di mandorle con la pelle tritate
150 g di cioccolato
150 g di zucchero
150 g di burro
3 uova
una bustina di vanillina
mezza fialetta di essenza di mandorle
zucchero a velo due cucchiai
Lavoriamo il burro tenuto a temperatura ambiente con lo zucchero, aggiungiamo le essenze, la farina di mandorle, il cioccolato fuso ed i tuorli uno alla volta. A parte montiamo gli albumi e poi uniamoli delicatamente al composto. Versiamo tutto in una teglia (meglio di silicone, in mancanza rivestiamo il recipiente con carta da forno bagnata e strizzata) ed inforniamo per una mezz’ora circa. Una volta raffreddata spolveriamo con zucchero a velo.

n.b. in foto la torta ha una strana pendenza verso il centro, il motivo è il piatto sul quale l’ho sformata che ha i bordi rialzati.

La Torta Caprese


Le versioni di Torta caprese che circolano in rete sono infinite e se ci si mette a discuterne non si arriva mai ad un accordo sulla versione originale. C’è chi dice che si fanno pari mandorle, zucchero e cioccolato chi ci mette un poco di farina o di fecola, chi la fa bianca, in ogni caso non ho ben chiaro come si faccia una caprese a Capri, per cui ecco la mia Caprese taroccata.
Ingredienti:
200 g di mandorle con la pelle tritate
150 g di cioccolato
150 g di zucchero
150 g di burro
3 uova
una bustina di vanillina
mezza fialetta di essenza di mandorle
zucchero a velo due cucchiai
Lavoriamo il burro tenuto a temperatura ambiente con lo zucchero, aggiungiamo le essenze, la farina di mandorle, il cioccolato fuso ed i tuorli uno alla volta. A parte montiamo gli albumi e poi uniamoli delicatamente al composto. Versiamo tutto in una teglia (meglio di silicone, in mancanza rivestiamo il recipiente con carta da forno bagnata e strizzata) ed inforniamo per una mezz’ora circa. Una volta raffreddata spolveriamo con zucchero a velo.

n.b. in foto la torta ha una strana pendenza verso il centro, il motivo è il piatto sul quale l’ho sformata che ha i bordi rialzati.

2007-06-06

Insalata di pasta con scamorza affumicata


Non so voi ma io amo le insalate di pasta, quel che è certo che non mi va di ripetermi coi soliti condimenti: pomodorini-olive-mozzarella-tonno-origano per cui sono alla continua ricerca di nuovi accostamenti.
Questo ne è un esempio scovato e copiato senza riserve da uno di quei miei famosi ritagli di riviste raccolti ormai su dei quadernoni con le copertine decorate di goccioline d’olio.
La ricetta originale prevedeva le farfalle io ho utilizzato un altro formato di pasta che alcuni chiamano radiatori altri organetti.
Ingredienti per 4:
320 g di pasta corta
una melanzana
due zucchine
150 g di scamorza affumicata
qualche foglia di basilico
uno spicchio d’aglio (la ricetta ne prevedeva due)
olio extravergine d’oliva
sale e pepe quanto basta.
Laviamo gli ortaggi poi riduciamo le melanzane a cubetti cospargiamo di sale e lasciamola riposare per un’ora (questa procedura serve a levare l’amaro caratteristico delle melanzane).
Intanto affettiamo le zucchine a rondelle e tagliamo la scamorza a dadini.
Poi eliminiamo il sale dalle melanzane e asciughiamole per bene con della carta da cucina.
Friggiamo le verdure in abbondante olio, scoliamole e appoggiamole sulla carta assorbente.
Condiamo con l’aglio tritato, le foglie di basilico spezzettate e un poco di pepe nero macinato al momento. Lasciamole riposare per un’ora almeno.
Cuociamo la pasta, condiamola con 4 cucchiai di olio, le verdure marinate e la dadolata di scamorza.
Ecco un fresco piatto estivo da portarci dietro anche per un pic-nic o in ufficio per la pausa pranzo.

Insalata di pasta con scamorza affumicata


Non so voi ma io amo le insalate di pasta, quel che è certo che non mi va di ripetermi coi soliti condimenti: pomodorini-olive-mozzarella-tonno-origano per cui sono alla continua ricerca di nuovi accostamenti.
Questo ne è un esempio scovato e copiato senza riserve da uno di quei miei famosi ritagli di riviste raccolti ormai su dei quadernoni con le copertine decorate di goccioline d’olio.
La ricetta originale prevedeva le farfalle io ho utilizzato un altro formato di pasta che alcuni chiamano radiatori altri organetti.
Ingredienti per 4:
320 g di pasta corta
una melanzana
due zucchine
150 g di scamorza affumicata
qualche foglia di basilico
uno spicchio d’aglio (la ricetta ne prevedeva due)
olio extravergine d’oliva
sale e pepe quanto basta.
Laviamo gli ortaggi poi riduciamo le melanzane a cubetti cospargiamo di sale e lasciamola riposare per un’ora (questa procedura serve a levare l’amaro caratteristico delle melanzane).
Intanto affettiamo le zucchine a rondelle e tagliamo la scamorza a dadini.
Poi eliminiamo il sale dalle melanzane e asciughiamole per bene con della carta da cucina.
Friggiamo le verdure in abbondante olio, scoliamole e appoggiamole sulla carta assorbente.
Condiamo con l’aglio tritato, le foglie di basilico spezzettate e un poco di pepe nero macinato al momento. Lasciamole riposare per un’ora almeno.
Cuociamo la pasta, condiamola con 4 cucchiai di olio, le verdure marinate e la dadolata di scamorza.
Ecco un fresco piatto estivo da portarci dietro anche per un pic-nic o in ufficio per la pausa pranzo.

2007-06-05

Torta alla frutta fresca

E’ forse questo il periodo dell’anno in cui è possibile reperire la frutta più golosa oltre che colorata. Avendo in casa fragole in abbondanza e ciliegie del mio albero mi è tornata in mente quella buona torta che mi preparava la mamma quando ero piccola e così mi sono messa ad impastare:
300 g di farina
150 g di zucchero
100 g di burro fuso
1 bustina di lievito per dolci
1 bicchiere di latte
1 uovo
un pizzico di sale.
Una volta ottenuto un composto omogeneo lo lasciamo cuocere in una teglia bassa da crostata, esistono in commercio quelle apposite con la scanalatura sul fondo che una volta rivoltata diventa la superficie sulla quale adagiare la crema).
Veramente con le dosi indicate mi è venuta fuori una bella crostata e sei crostatine piccole.
Sformati i nostri dolci, li farciamo con crema pasticcera o crema chantilly (crema e panna nelle stesse dosi) e poi via libera alla fantasia.
Mescoliamo i frutti a disposizione creando dei motivi o utilizziamo se ci piace di più un solo tipo di frutta.
Completata l’opera per sigillare e lucidare il tutto è il caso di spennellare con gelatina di frutta oppure (come nel mio caso) con gelatina istantanea per dolci ottenuta col preparato facilmente reperibile in commercio e l’aggiunta di rum per dare un’aroma speciale.
Rispetto alla crostata di frutta che si trova su quasi tutti i ricettari, questa ha una base morbida quasi di pasta margherita che la rende particolarmente buona creando un tutt’uno con la frutta e la crema e senza pericolo di rovinare le fette quando si taglia.

Torta alla frutta fresca

E’ forse questo il periodo dell’anno in cui è possibile reperire la frutta più golosa oltre che colorata. Avendo in casa fragole in abbondanza e ciliegie del mio albero mi è tornata in mente quella buona torta che mi preparava la mamma quando ero piccola e così mi sono messa ad impastare:
300 g di farina
150 g di zucchero
100 g di burro fuso
1 bustina di lievito per dolci
1 bicchiere di latte
1 uovo
un pizzico di sale.
Una volta ottenuto un composto omogeneo lo lasciamo cuocere in una teglia bassa da crostata, esistono in commercio quelle apposite con la scanalatura sul fondo che una volta rivoltata diventa la superficie sulla quale adagiare la crema).
Veramente con le dosi indicate mi è venuta fuori una bella crostata e sei crostatine piccole.
Sformati i nostri dolci, li farciamo con crema pasticcera o crema chantilly (crema e panna nelle stesse dosi) e poi via libera alla fantasia.
Mescoliamo i frutti a disposizione creando dei motivi o utilizziamo se ci piace di più un solo tipo di frutta.
Completata l’opera per sigillare e lucidare il tutto è il caso di spennellare con gelatina di frutta oppure (come nel mio caso) con gelatina istantanea per dolci ottenuta col preparato facilmente reperibile in commercio e l’aggiunta di rum per dare un’aroma speciale.
Rispetto alla crostata di frutta che si trova su quasi tutti i ricettari, questa ha una base morbida quasi di pasta margherita che la rende particolarmente buona creando un tutt’uno con la frutta e la crema e senza pericolo di rovinare le fette quando si taglia.

2007-06-04

Tripolini all’arrabbiata con carciofini


Per il club Sale & Pepe questo mese ho attinto nuovamente dal numero di marzo 2007, perché poi io le riviste di cucina me le gusto piano piano, scoprendo sempre nuove cose ogni volta che lo sfoglio. Così avevo adocchiato questa ricettina e non avendola provata al tempo dei carciofi, ho rimediato adesso utilizzando i carciofini semi-selvatici che si trovano in campagna da me.
Si tratta - per chi non li conoscesse - di carciofi mignon dal gusto più pieno rispetto ai carciofi normalmente in commercio e che qui utilizziamo soprattutto per le conserve sottolio, dopo averli appena scottati con acqua e aceto bianco.
Oltre a sostituire i carciofi con i detti carciofini, ho variato rispetto alla ricetta originale - che prevedeva fettuccine - il formato della pasta.
Adesso vi do la ricetta dei miei Tripolini all’arrabbiata con carciofini.

Per 4 persone ci occorrono:
320 g di pasta lunga (Tripolini, Trenette, Fettuccine)
400 g di polpa di pomodoro
20 carciofini (oppure 4 se utilizzate i grandi)
60 g di olive nere
40 g di capperi sottosale
un peperoncino fresco
uno spicchio d’aglio
un ciuffetto di prezzemolo
sale q.b.
Tritiamo l’aglio, il peperoncino e il prezzemolo.
Soffriggiamoli con un filo d’olio poi uniamo i carciofi tagliati in due (se sono i grandi tagliati a fettine sottili).
Li rosoliamo per qualche minuto poi uniamo il pomodoro, le olive, i capperi e cuociamo per venti minuti, regoliamo di sale.
Lessiamo la pasta, condiamo col sugo preparato e serviamo subito.
Alla prossima…

Tripolini all’arrabbiata con carciofini


Per il club Sale & Pepe questo mese ho attinto nuovamente dal numero di marzo 2007, perché poi io le riviste di cucina me le gusto piano piano, scoprendo sempre nuove cose ogni volta che lo sfoglio. Così avevo adocchiato questa ricettina e non avendola provata al tempo dei carciofi, ho rimediato adesso utilizzando i carciofini semi-selvatici che si trovano in campagna da me.
Si tratta - per chi non li conoscesse - di carciofi mignon dal gusto più pieno rispetto ai carciofi normalmente in commercio e che qui utilizziamo soprattutto per le conserve sottolio, dopo averli appena scottati con acqua e aceto bianco.
Oltre a sostituire i carciofi con i detti carciofini, ho variato rispetto alla ricetta originale - che prevedeva fettuccine - il formato della pasta.
Adesso vi do la ricetta dei miei Tripolini all’arrabbiata con carciofini.

Per 4 persone ci occorrono:
320 g di pasta lunga (Tripolini, Trenette, Fettuccine)
400 g di polpa di pomodoro
20 carciofini (oppure 4 se utilizzate i grandi)
60 g di olive nere
40 g di capperi sottosale
un peperoncino fresco
uno spicchio d’aglio
un ciuffetto di prezzemolo
sale q.b.
Tritiamo l’aglio, il peperoncino e il prezzemolo.
Soffriggiamoli con un filo d’olio poi uniamo i carciofi tagliati in due (se sono i grandi tagliati a fettine sottili).
Li rosoliamo per qualche minuto poi uniamo il pomodoro, le olive, i capperi e cuociamo per venti minuti, regoliamo di sale.
Lessiamo la pasta, condiamo col sugo preparato e serviamo subito.
Alla prossima…

2007-06-03

Babà al limoncello

Nel post su Napoli dopo la foto del bel babà consumato in loco promettevo di fare e postare presto il mio babà.
Nel precedente post delle crostatine al Lemon curd del resto vi lasciavo con un’altra promessa di utilizzare il lemon curd avanzato in altro modo originale
Ecco allora il post delle promesse: ne è venuto fuori un Babà al limoncello guarnito con riccioli di gustosissimo lemon curd.
In fondo siamo abituati a mangiare il Babà sempre impregnato dell’aromatico rum ma chi dice che non sia ugualmente eccezionale innaffiato di qualche altro liquido altrettanto alcolico e profumato?
La ricetta è tratta dal famoso libro della Clerici citato qualche post fa, modificata leggermente qua e là da me.

Ingredienti per un mega babà:
300 g di farina 00
25 g di lievito di birra
25 g di zucchero
1 dl di acqua
100 g di burro
4 uova
1 pizzico di sale

Per lo sciroppo:
350 ml di acqua
170 g di zucchero
170 ml di limoncello

Per decorare:
Lemon curd
Gianduiotti fondenti

Formiamo un pastello con 50 g di farina e il lievito sciolto nell’acqua tiepida. Lasciamo riposare per un’ora. Poi uniamo la restante farina, lo zucchero, le uova, il sale e il burro ridotto a pezzetti.
Lavoriamo molto bene e poi lasciamo a lievitare per un’ora e mezza circa.
Sgonfiamo l’impasto e poi lo mettiamo in una teglia dai bordi alti e lo facciamo lievitare fino a quando avrà riempito lo stampo. Poi inforniamo in forno caldo eventualmente posizionando nella parte bassa dello stesso una ciotola con acqua per mantenere il giusto grado di umidità in cottura.
Una volta raffreddato, anche il giorno dopo, prepariamo lo sciroppo scaldando l’acqua con lo zucchero ed unendo poi il liquore.
Versiamo lo sciroppo sul dolce sistemato in una ciotola coi bordi un poco alti e lasciamo inzuppare per bene nel liquido.
Poi decoriamo con riccioli di Lemon curd e i gianduiotti tagliati a triangolini.