2008-05-15

Rose del deserto alle prugne secche

Oh! Finalmente anch'io ho preparato un biscottino salutare tutto fibre e cereali di quelli che piacerebbero ai più incalliti dietisti, mi chiederete come mi sarà venuta in mente una roba del genere e vi risponderò che infatti non li ho preparati per me ma su richiesta di mio padre. Comunque la cosa bella è che mi sono accorta che hanno un gusto delizioso, sono veramente golosi, ideali a colazione o come spezza-fame a metà mattina.
Naturalmente per avere una ricetta più light di questi conosciutissimi biscotti non potevo che rivolgermi alla Lu. Mia sorella infatti ha la capacità di alleggerire tutte le preparazioni dolci, se in una ricetta ci sta il burro lei lo sostituisce con l'olio e se non può cambia ricetta. Tutto il contrario di me.
Insomma queste sono le sue rose del deserto che io ho arricchito con prugne secche tagliate a pezzettini, ma che si possono fare con uvetta sultanina, cioccolato, albicocche secche etc.etc. a vostro piacimento.
Ingredienti per 14-15 biscotti
150 g di farina 00
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
40 g di burro
40 g di olio extravergine d'oliva
100 g di zucchero
1 uovo
1 tazzona di corn-flakes
10-12 prugne secche denocciolate.
Sciogliamo il burro, uniamolo all'olio e poi alla farina setacciata con il lievito, aggiungiamo lo zucchero e l'uovo impastando velocemente con le mani. Amalgamiamo le prugne tagliuzzate e poi, prendendo un pò alla volta il composto (come per fare delle polpettine) rotoliamolo nei corn-flakes facendoli aderire bene. Se il composto risultasse un pò molle non aggiungiamo farina ma aiutiamoci con un cucchiaio per porzionarlo. Posizioniamo i biscotti in teglia e cuociamo a 200° finchè avranno preso un bel colore dorato. Biscotti da fare velocemente anche la mattina stessa per mangiarli a colazione.

Rose del deserto alle prugne secche

Oh! Finalmente anch'io ho preparato un biscottino salutare tutto fibre e cereali di quelli che piacerebbero ai più incalliti dietisti, mi chiederete come mi sarà venuta in mente una roba del genere e vi risponderò che infatti non li ho preparati per me ma su richiesta di mio padre. Comunque la cosa bella è che mi sono accorta che hanno un gusto delizioso, sono veramente golosi, ideali a colazione o come spezza-fame a metà mattina.
Naturalmente per avere una ricetta più light di questi conosciutissimi biscotti non potevo che rivolgermi alla Lu. Mia sorella infatti ha la capacità di alleggerire tutte le preparazioni dolci, se in una ricetta ci sta il burro lei lo sostituisce con l'olio e se non può cambia ricetta. Tutto il contrario di me.
Insomma queste sono le sue rose del deserto che io ho arricchito con prugne secche tagliate a pezzettini, ma che si possono fare con uvetta sultanina, cioccolato, albicocche secche etc.etc. a vostro piacimento.
Ingredienti per 14-15 biscotti
150 g di farina 00
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
40 g di burro
40 g di olio extravergine d'oliva
100 g di zucchero
1 uovo
1 tazzona di corn-flakes
10-12 prugne secche denocciolate.
Sciogliamo il burro, uniamolo all'olio e poi alla farina setacciata con il lievito, aggiungiamo lo zucchero e l'uovo impastando velocemente con le mani. Amalgamiamo le prugne tagliuzzate e poi, prendendo un pò alla volta il composto (come per fare delle polpettine) rotoliamolo nei corn-flakes facendoli aderire bene. Se il composto risultasse un pò molle non aggiungiamo farina ma aiutiamoci con un cucchiaio per porzionarlo. Posizioniamo i biscotti in teglia e cuociamo a 200° finchè avranno preso un bel colore dorato. Biscotti da fare velocemente anche la mattina stessa per mangiarli a colazione.

2008-05-14

Cantine aperte 2008 all'Azienda Ippolito di Cirò Marina


L'ultima domenica di maggio (il 25) si sa ormai che è dedicata a Cantine Aperte, un evento, che si svolge in tutta Italia e che vede protagonista il vino, la sua gente e i suoi territori. Da ben 16 anni, in questo preciso giorno le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le proprie porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati del vino.
In occasione dell'evento, come di consueto, anche l'Azienda Ippolito aprirà le porte ai visitatori e quest'anno, per dar maggiore enfasi all’evento, ha pensato di convogliare non solo gli eno-appassionati, ma tutti i fan delle due ruote, ospitando presso la loro cantina un raduno delle mitiche Vespe.
Sarà inoltre un’occasione per promuovere non solo il vino, a cui l’evento è dedicato, ma anche l'attività di piccole e medie aziende di Calabria che esporranno e faranno degustare le proprie specialità culinarie, poiché un grande vino per essere meglio apprezzato va abbinato alla migliore cucina del territorio, come pensano alle Cantine Ippolito.

Il programma, assolutamente invitante, della giornata è questo:
· Ore 11,30 incontro in cantina con tutte le Vespe;
· A seguire corteo per un percorso di circa 6 km passando per il centro del paese fino alla tenuta Mancuso (circa 60 ettari di vigneti sulle colline nella zona classica del Cirò);
· All'arrivo aperitivo in vigna e passeggiata tra i filari;
· Rientro in azienda verso le ore 13:00 per degustazione dei vini e di prodotti tipici presentati direttamente da numerosi produttori della zona e ristoratori;
· A seguire, inaugurazione della “Wine Gallery”, un nuovo ed elegante spazio aziendale dedicato ai piaceri dei sensi.
· E per concludere musica dal vivo con la band tutta al femminile "Le rivoltelle".
Durante la manifestazione, i partecipanti saranno invitati a contribuire con la quota di € 5,00 alla costituzione di un fondo di beneficienza per l'iniziativa "Wine for Live" promossa dalla comunità di Sant'Egidio. I sostenitori del progetto saranno omaggiati di un bicchiere da degustazione, un porta bicchiere a tracolla e un ricordo della giornata.

Insomma le premesse per trascorrere una lieta ed insolita giornata all'insegna del buon bere e mangiare all'aria aperta ci sono tutte.
Se qualcuno volesse partecipare può confermare la propria adesione, con qualche giorno di anticipo possibilmente, contattando me - che sarò lieta di fare da tramite - o direttamente l'Azienda.

Cantine Vincenzo Ippolito
Via Tirone, 118
88811 Ciro' Marina (KR) - ITALY
T: +39.0962.31106 F: +39.0962.31107

Cantine aperte 2008 all'Azienda Ippolito di Cirò Marina


L'ultima domenica di maggio (il 25) si sa ormai che è dedicata a Cantine Aperte, un evento, che si svolge in tutta Italia e che vede protagonista il vino, la sua gente e i suoi territori. Da ben 16 anni, in questo preciso giorno le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le proprie porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati del vino.
In occasione dell'evento, come di consueto, anche l'Azienda Ippolito aprirà le porte ai visitatori e quest'anno, per dar maggiore enfasi all’evento, ha pensato di convogliare non solo gli eno-appassionati, ma tutti i fan delle due ruote, ospitando presso la loro cantina un raduno delle mitiche Vespe.
Sarà inoltre un’occasione per promuovere non solo il vino, a cui l’evento è dedicato, ma anche l'attività di piccole e medie aziende di Calabria che esporranno e faranno degustare le proprie specialità culinarie, poiché un grande vino per essere meglio apprezzato va abbinato alla migliore cucina del territorio, come pensano alle Cantine Ippolito.

Il programma, assolutamente invitante, della giornata è questo:
· Ore 11,30 incontro in cantina con tutte le Vespe;
· A seguire corteo per un percorso di circa 6 km passando per il centro del paese fino alla tenuta Mancuso (circa 60 ettari di vigneti sulle colline nella zona classica del Cirò);
· All'arrivo aperitivo in vigna e passeggiata tra i filari;
· Rientro in azienda verso le ore 13:00 per degustazione dei vini e di prodotti tipici presentati direttamente da numerosi produttori della zona e ristoratori;
· A seguire, inaugurazione della “Wine Gallery”, un nuovo ed elegante spazio aziendale dedicato ai piaceri dei sensi.
· E per concludere musica dal vivo con la band tutta al femminile "Le rivoltelle".
Durante la manifestazione, i partecipanti saranno invitati a contribuire con la quota di € 5,00 alla costituzione di un fondo di beneficienza per l'iniziativa "Wine for Live" promossa dalla comunità di Sant'Egidio. I sostenitori del progetto saranno omaggiati di un bicchiere da degustazione, un porta bicchiere a tracolla e un ricordo della giornata.

Insomma le premesse per trascorrere una lieta ed insolita giornata all'insegna del buon bere e mangiare all'aria aperta ci sono tutte.
Se qualcuno volesse partecipare può confermare la propria adesione, con qualche giorno di anticipo possibilmente, contattando me - che sarò lieta di fare da tramite - o direttamente l'Azienda.

Cantine Vincenzo Ippolito
Via Tirone, 118
88811 Ciro' Marina (KR) - ITALY
T: +39.0962.31106 F: +39.0962.31107

2008-05-13

Risotto di maggio con petali e foglie croccanti

Maggio si sa è il mese delle rose e, come ho avuto modo di dirvi già in altre occasioni, essendo per me questo un periodo di particolare interesse verso fiori ed erbe edibili, non potevo non sperimentare il risotto alle rose. In effetti avevo da utilizzare una confezione del mio riso preferito, il Vialone Nano Pestelli Gazzani, proveniente dalla Bottega Esperya, che a differenza dei risi parboleid è sicuramente più scuro e meno lucido perchè è lavorato tradizionalmente a pestelli e rimane quindi un pò più integro, per la cottura richiede un paio di minuti in più, ma il gusto - oltre che l'aspetto - del risotto che velo dico a fare, nulla a che vedere col riso della grande distribuzione.
Insomma per farla breve e ritornando alle rose pensavo da un poco di friggerne i petali però ero pure curiosa di sentire che gusto avessero i fiori in una preparazione salata, che magari a gelatine dolci siamo più abituati, e quindi ho pensato di aggiungere i petali ad un semplice risotto da decorare poi con altri petali pastellati e fritti a cui ho unito delle foglie di salvia giusto per avere quell'aroma in più.
E' una preparazione molto delicata che ha incontrato il mio gusto e che riproporrò senza alcun dubbio, attenzione a chi viene invitato a pranzo da me se non ha voglia di cose strane è pregato di astenersi in questo periodo.
Ingredienti per due porzioni
Per il risotto:
2 tazzine di Riso Vialone Nano Pestelli Gazzani
1/4 di cipolla
30 g di burro
1 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
1 rosa non trattata
brodo vegetale
sale e pepe
Per il fritto:
petali di rosa
foglie di salvia
farina di riso
farina di frumento 00
acqua frizzante
acqua tonica
sale dolce di Cervia
olio extravergine d'oliva
Tostiamo il riso senza condimento poi aggiungiamo metà del burro e l'olio, amalgamiamo bene e copriamo col brodo bollente, portiamo a cottura aggiungendo brodo secondo la necessità, alla fine aggiustiamo di sale e pepe, mantechiamo con il burro restante e il parmigiano ed aggiungiamo i petali della rosa privati dell'attaccatura bianca (più amara) e tagliati a listarelle. Versiamo nei contenitori monoporzioni di alluminio e lasciamo riposare qualche istante prima di servire.
Mentre il riso cuoce prepariamo una pastella liquida (ma non eccessivamente) con le due farine, un pò d'acqua e l'acqua tonica ghiacciata e ben fredda, passiamo nella pastella i petali di rosa e le foglie di salvia e friggiamoli in olio bollente, facendo attenzione a che non brucino perchè cuociono molto in fretta. Al momento di servire rovesciamo il riso nel piatto e decoriamo con i petali e le foglie fritti. Serviamo subito.
Per chi si sta chiedendo come mai utilizzo l'acqua tonica e fredda il perchè sta nel risultato il fritto viene croccantissimo perchè è l'acqua più frizzante in commercio, per chi non trovasse la farina di riso può aggiungere un pò di amido alla farina normale, il risultato sarà comunque gratificante, con questo sistema friggo anche altri vegetali e sono deliziosi.

Risotto di maggio con petali e foglie croccanti

Maggio si sa è il mese delle rose e, come ho avuto modo di dirvi già in altre occasioni, essendo per me questo un periodo di particolare interesse verso fiori ed erbe edibili, non potevo non sperimentare il risotto alle rose. In effetti avevo da utilizzare una confezione del mio riso preferito, il Vialone Nano Pestelli Gazzani, proveniente dalla Bottega Esperya, che a differenza dei risi parboleid è sicuramente più scuro e meno lucido perchè è lavorato tradizionalmente a pestelli e rimane quindi un pò più integro, per la cottura richiede un paio di minuti in più, ma il gusto - oltre che l'aspetto - del risotto che velo dico a fare, nulla a che vedere col riso della grande distribuzione.
Insomma per farla breve e ritornando alle rose pensavo da un poco di friggerne i petali però ero pure curiosa di sentire che gusto avessero i fiori in una preparazione salata, che magari a gelatine dolci siamo più abituati, e quindi ho pensato di aggiungere i petali ad un semplice risotto da decorare poi con altri petali pastellati e fritti a cui ho unito delle foglie di salvia giusto per avere quell'aroma in più.
E' una preparazione molto delicata che ha incontrato il mio gusto e che riproporrò senza alcun dubbio, attenzione a chi viene invitato a pranzo da me se non ha voglia di cose strane è pregato di astenersi in questo periodo.
Ingredienti per due porzioni
Per il risotto:
2 tazzine di Riso Vialone Nano Pestelli Gazzani
1/4 di cipolla
30 g di burro
1 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
1 rosa non trattata
brodo vegetale
sale e pepe
Per il fritto:
petali di rosa
foglie di salvia
farina di riso
farina di frumento 00
acqua frizzante
acqua tonica
sale dolce di Cervia
olio extravergine d'oliva
Tostiamo il riso senza condimento poi aggiungiamo metà del burro e l'olio, amalgamiamo bene e copriamo col brodo bollente, portiamo a cottura aggiungendo brodo secondo la necessità, alla fine aggiustiamo di sale e pepe, mantechiamo con il burro restante e il parmigiano ed aggiungiamo i petali della rosa privati dell'attaccatura bianca (più amara) e tagliati a listarelle. Versiamo nei contenitori monoporzioni di alluminio e lasciamo riposare qualche istante prima di servire.
Mentre il riso cuoce prepariamo una pastella liquida (ma non eccessivamente) con le due farine, un pò d'acqua e l'acqua tonica ghiacciata e ben fredda, passiamo nella pastella i petali di rosa e le foglie di salvia e friggiamoli in olio bollente, facendo attenzione a che non brucino perchè cuociono molto in fretta. Al momento di servire rovesciamo il riso nel piatto e decoriamo con i petali e le foglie fritti. Serviamo subito.
Per chi si sta chiedendo come mai utilizzo l'acqua tonica e fredda il perchè sta nel risultato il fritto viene croccantissimo perchè è l'acqua più frizzante in commercio, per chi non trovasse la farina di riso può aggiungere un pò di amido alla farina normale, il risultato sarà comunque gratificante, con questo sistema friggo anche altri vegetali e sono deliziosi.

2008-05-12

Il cupolone: la ricetta che stavate aspettando

Ieri andavo veramente di corsa, che ho passato una splendida (nonostante il clima grigio) giornata al mare con gli amici, ma siccome mantengo sempre le promesse ecco qui la ricetta del cupolone preparato per la mamma. In effetti non è niente di complicato questo dolce, anzi forse è uno dei più semplici in assoluto, solo che con la foto di ieri ho voluto dimostrare che anche il più elementare dei dolci può diventare particolare se ha una decorazione adeguata all'occasione.
A volte mi succede di impegnarmi troppo nella preparazione del dolce e di non avere poi tempo per la decorazione, stavolta invece ho fatto il contrario.
Questo dolce ce lo preparava spesso la mamma quando eravamo piccole ed è per questo che io ho voluto farlo per lei.
INGREDIENTI
Per il pan di spagna:
4 uova grandi
150 g di zucchero
150 g di farina
aroma vaniglia
Per la crema pasticcera:
4 tuorli
500 ml di latte intero
2 cucchiai di farina
2 cucchiai di maizena
8 cucchai di zucchero
1 pezzo di vaniglia
Per la bagna:
Alkermes
Caffè
Per decorare:
panna
zucchero a velo
pasta di zucchero
coloranti alimentari
Prepariamo il pan di spagna montando a lungo le uova con lo zucchero ed unendo a mano la farina e la vaniglia, cuociamo in forno a 180-200° finché sarà dorato ed asciutto. Lasciamo raffreddare su una gratella.
Per la crema scaldiamo il latte con la vaniglia aperta per lungo. Sbattiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo farina e maizena e poi il latte caldo mescolando bene, facciamo addensare sul fuoco.
Tagliamo il pan di spagna a fette di un centimetro circa e disponiamone uno strato in una bastardella foderata di pellicola, bagniamo con Alkermes allungato con un pò d'acqua e spruzziamo di caffè, spalmiamo sopra la crema, poi un altro strato di pan di spagna, bagniamo e copriamo di crema. Procediamo così fino a riempire la bastardella. Copriamo con pellicola e lasciamo in frigo per una notte. Togliamo la pellicola e rovesciamo su un piatto. Copriamo di panna montata (colorata a piacere) appena zuccherata con un pò di zucchero a velo e poi decoriamo con fiori e foglie di pasta di zucchero. Per la pasta di zucchero vi rimando qui, dove ho preso la ricetta.

Il cupolone: la ricetta che stavate aspettando

Ieri andavo veramente di corsa, che ho passato una splendida (nonostante il clima grigio) giornata al mare con gli amici, ma siccome mantengo sempre le promesse ecco qui la ricetta del cupolone preparato per la mamma. In effetti non è niente di complicato questo dolce, anzi forse è uno dei più semplici in assoluto, solo che con la foto di ieri ho voluto dimostrare che anche il più elementare dei dolci può diventare particolare se ha una decorazione adeguata all'occasione.
A volte mi succede di impegnarmi troppo nella preparazione del dolce e di non avere poi tempo per la decorazione, stavolta invece ho fatto il contrario.
Questo dolce ce lo preparava spesso la mamma quando eravamo piccole ed è per questo che io ho voluto farlo per lei.
INGREDIENTI
Per il pan di spagna:
4 uova grandi
150 g di zucchero
150 g di farina
aroma vaniglia
Per la crema pasticcera:
4 tuorli
500 ml di latte intero
2 cucchiai di farina
2 cucchiai di maizena
8 cucchai di zucchero
1 pezzo di vaniglia
Per la bagna:
Alkermes
Caffè
Per decorare:
panna
zucchero a velo
pasta di zucchero
coloranti alimentari
Prepariamo il pan di spagna montando a lungo le uova con lo zucchero ed unendo a mano la farina e la vaniglia, cuociamo in forno a 180-200° finché sarà dorato ed asciutto. Lasciamo raffreddare su una gratella.
Per la crema scaldiamo il latte con la vaniglia aperta per lungo. Sbattiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo farina e maizena e poi il latte caldo mescolando bene, facciamo addensare sul fuoco.
Tagliamo il pan di spagna a fette di un centimetro circa e disponiamone uno strato in una bastardella foderata di pellicola, bagniamo con Alkermes allungato con un pò d'acqua e spruzziamo di caffè, spalmiamo sopra la crema, poi un altro strato di pan di spagna, bagniamo e copriamo di crema. Procediamo così fino a riempire la bastardella. Copriamo con pellicola e lasciamo in frigo per una notte. Togliamo la pellicola e rovesciamo su un piatto. Copriamo di panna montata (colorata a piacere) appena zuccherata con un pò di zucchero a velo e poi decoriamo con fiori e foglie di pasta di zucchero. Per la pasta di zucchero vi rimando qui, dove ho preso la ricetta.

2008-05-09

Polpette ungheresi di formaggio e paprica

Sono in piena fase "sfizi fritti" anche perchè mica parlo di quel fritto malefico che uno può mangiare in qualunque fast food o friggitoria. Parlo del fritto buono fatto in casa con vero olio extravergine d'oliva per quanto mi riguarda che, devo ammetterlo, in Calabria almeno in questo siamo fortunati, avendo olivi in abbondanza riusciamo ad utilizzare il buon olio per tutte le nostre preparazioni senza dover ricorrere alle lattine del supermercato.
Ma olio a parte, sento spesso richieste di consigli su come utilizzare i famosi albumi avanzati che, essendo noi persone accorte, tutto ciò che è edibile pensiamo, a ragine, che non vada sprecato. Quindi se non vogliamo star lì a preparare torte di recupero (con soli albumi) o classiche meringhe e macarons, questa potrebbe essere un'ottima e facilissima alternativa che ho scovato su un vecchio numero di Sale & Pepe.
Ingredienti per 14-15 polpette:
4 albumi
250 g di parmigiano reggiano grattugiato
1 cucchiaino di paprica
erba cipollina
pepe nero
farina
olio extravergine d'oliva per friggere
Montiamo a neve gli albumi, poi incorporiamo poco alla volta il formaggio, la paprica, una macinata di pepe e qualche filo di erba cipollina tagliuzzata. Formiamo col composto delle plpettine oblunghe. Passiamole nella farina e poi friggiamole in abbondante olio bollente, rigirandole per farle dorare uniformemente. Scoliamole su carta assorbente e serviamole calde calde.
La rivista consiglia un calice di Tocai friulano che si armonizza bene col formaggio e contrasta con la paprica. Quasi quasi inserisco la ricetta nel Club Sale & Pepe, dopo mesi di assenza bisogna pure farsi perdonare!

Polpette ungheresi di formaggio e paprica

Sono in piena fase "sfizi fritti" anche perchè mica parlo di quel fritto malefico che uno può mangiare in qualunque fast food o friggitoria. Parlo del fritto buono fatto in casa con vero olio extravergine d'oliva per quanto mi riguarda che, devo ammetterlo, in Calabria almeno in questo siamo fortunati, avendo olivi in abbondanza riusciamo ad utilizzare il buon olio per tutte le nostre preparazioni senza dover ricorrere alle lattine del supermercato.
Ma olio a parte, sento spesso richieste di consigli su come utilizzare i famosi albumi avanzati che, essendo noi persone accorte, tutto ciò che è edibile pensiamo, a ragine, che non vada sprecato. Quindi se non vogliamo star lì a preparare torte di recupero (con soli albumi) o classiche meringhe e macarons, questa potrebbe essere un'ottima e facilissima alternativa che ho scovato su un vecchio numero di Sale & Pepe.
Ingredienti per 14-15 polpette:
4 albumi
250 g di parmigiano reggiano grattugiato
1 cucchiaino di paprica
erba cipollina
pepe nero
farina
olio extravergine d'oliva per friggere
Montiamo a neve gli albumi, poi incorporiamo poco alla volta il formaggio, la paprica, una macinata di pepe e qualche filo di erba cipollina tagliuzzata. Formiamo col composto delle plpettine oblunghe. Passiamole nella farina e poi friggiamole in abbondante olio bollente, rigirandole per farle dorare uniformemente. Scoliamole su carta assorbente e serviamole calde calde.
La rivista consiglia un calice di Tocai friulano che si armonizza bene col formaggio e contrasta con la paprica. Quasi quasi inserisco la ricetta nel Club Sale & Pepe, dopo mesi di assenza bisogna pure farsi perdonare!

2008-05-07

Pizzelle al profumo di mare

Iniziano le belle giornate e cosa c'è di meglio, quando fa caldo, che ritrovarsi tra amici per una cena informale sul terrazzo di casa? Per tali occasioni è bene servire cibi semplici e non sofisticati seppure presentati con gusto. Ecco allora un originale antipasto adatto a stuzzicare l'appetito mentre una bella spaghettata, magari ai frutti di mare, cuoce.
Le pizzelle, tipiche del napoletano, sono dei dischetti di pasta di pizza fritti e poi farciti con pomodoro, basilico e formaggio grattugiato, questa è la mia personale versione forse un pochino più chiccosa ma sicuramente altrettanto semplice e gustosa.

Ingredienti per 12 pizzelle

300 g di farina
15 g di lievito di birra fresco
olio extravergine d'oliva
4 pomodori piccoli maturi
6 alici fresche
1 cipolla bianca
1 spicchio d'aglio
12 frutti di cappero
timo e maggiorana freschi
succo di limone
sale e pepe nero q.b.

Sciogliamo il lievito con un decilitro di acqua tiepida, uniamo un pò della farina, quanto basta a formare una pastella morbida. Lasciamola riposare per mezz'ora circa e poi uniamo la restante farina, un cucchiaino scarso di sale e l'acqua necessaria ad ottenere un composto di media consistenza. Lavoriamo l'impasto sulla spianatoia e poi diamo la forma di una palla. Rimettiamola nella ciotola, copriamo con della pellicola e lasciamo lievitare per almeno un'ora.
Puliamo intanto le alici e gligliamole sulla piastra rovente, poi delischiamole ottenendo dei filetti che condiremo con olio, sale, qualche goccia di succo di limone, pepe e qualche fogliolina di timo.
Intanto tagliamo la cipolla a fettine sottili, mettiamola in padella con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio, facciamo stufare a fuoco moderato, di modo che la cipolla possa cuocersi senza colorire, poi condiamo con sale, pepe e maggiorana.
Quando la pasta è ben lievitata aggiungiamo un cucchiaio di olio, lavoriamola ancora e stendiamola sottile, ricavandone 12 dischi con un tagliapasta di 10-12 cm. Friggiamo i dischetti ottenuti in olio bollente, facendoli poi sgocciolare su carta assorbente. Tagliamo ogni pomodorino in tre fette.
Disponiamo su ogni pizzella un pò di cipolle, un filetto di alice, un cappero e una rondella di pomodoro condita con pochissimo olio e un pò di sale (meglio fior di sale se l'avete). Mettiamo le pizzelle nel forno preriscaldato a 200° per pochissimi minuti prima di servirle.