2009-05-18

Brioches intrecciate

Non nego che, pur essendo uno stato “di grazia” qualche piccolo inconveniente la gravidanza se lo trascina dietro, di molti mi sto accorgendo solo adesso che sono entrata nell’ultimo trimestre, altri piccoli disturbi invece me li sono ormai lasciati alle spalle. Comunque sia mi trovo spesso a fare i conti con una certa acidità e bruciore di stomaco che, mi sono accorta, essere acuita dal consumo di cibi contenenti lievito di birra. E’ strano ma quel che non facciamo noi ci obbliga la natura a farlo e così se il caffè in gravidanza fa male ti accorgi che neppure puoi sentirne l’odore, se gli alcolici sono vietati nemmeno ti sfiora la voglia di assaggiarli, ma il pane fresco e fragrante, le brioches e tutte le altre “diavolerie” lievitate perché mai, mi chiedo, dovrebbe il bruciore di stomaco indurmi ad evitarle? La risposta è presto data, di carboidrati dovrei mangiarne pochi per evitare l’effetto mongolfiera e così se da sola non mi so trattenere il mio corpo risponde con bruciore ed acidità e dico che mi sta bene.
L’altro giorno però mi sono fatta due conti tra me e me ed ho deciso che per le brioches dei miei desideri ben valeva la pena di subire una mezza giornata di disturbi da attenuare con una compressina di Maalox al bisogno come ha suggerito la dottoressa. E se male bisogna farsi, facciamolo completo no? Allora una briochina tiepida farcita di gelato alla panna e confettura di lamponi può anche starci di tanto in tanto. Si sa che non si può negare una voglia ad una donna nel mio stato…
La ricetta delle brioches è semplice semplice, a prova di donna incinta che non deve stancarsi troppo.
Ingredienti per 8 brioches:
250 g di farina 00
125 g di latte tiepido
8 g di lievito di birra fresco
un pizzico di sale
20 g di zucchero
40 g di burro morbido
2 tuorli
Per completare 1tuorlo, 2 cucchiai di latte e granella di zucchero.
Versiamo la farina in una ciotola, uniamo lo zucchero, il sale e il burro, poi il latte tiepido nel quale avremo sciolto il lievito e i tuorli leggermente sbattuti, Impastiamo bene e lasciamo lievitare l’impasto coperto fino al raddoppio. Trascorso il tempo necessario rimpastiamo di nuovo e formiamo otto palline che lasciamo di nuovo a lievitare un po’. Stendiamo ogni singola pallina ricavandone un cordoncino di circa 30 cm, pieghiamolo in due intrecciandolo e chiudiamolo a ciambella. Procediamo così per gli altri sette, sistemandoli in una capace teglia rivestita di carta da forno. Pennelliamo le brioches con il tuorlo mescolato al latte e cospargiamole di granella di zucchero, lasciamole ancora lievitare sino al raddoppio e poi inforniamole nel forno caldo alla massima potenza, sul fondo del quale avremo posto una ciotola colma d’acqua per mantenere l’umidità. Il colore ci dirà quando le focaccine sono cotte. Sono ottime senza farcia ma ancor più con il gelato dentro.

Brioches intrecciate

Non nego che, pur essendo uno stato “di grazia” qualche piccolo inconveniente la gravidanza se lo trascina dietro, di molti mi sto accorgendo solo adesso che sono entrata nell’ultimo trimestre, altri piccoli disturbi invece me li sono ormai lasciati alle spalle. Comunque sia mi trovo spesso a fare i conti con una certa acidità e bruciore di stomaco che, mi sono accorta, essere acuita dal consumo di cibi contenenti lievito di birra. E’ strano ma quel che non facciamo noi ci obbliga la natura a farlo e così se il caffè in gravidanza fa male ti accorgi che neppure puoi sentirne l’odore, se gli alcolici sono vietati nemmeno ti sfiora la voglia di assaggiarli, ma il pane fresco e fragrante, le brioches e tutte le altre “diavolerie” lievitate perché mai, mi chiedo, dovrebbe il bruciore di stomaco indurmi ad evitarle? La risposta è presto data, di carboidrati dovrei mangiarne pochi per evitare l’effetto mongolfiera e così se da sola non mi so trattenere il mio corpo risponde con bruciore ed acidità e dico che mi sta bene.
L’altro giorno però mi sono fatta due conti tra me e me ed ho deciso che per le brioches dei miei desideri ben valeva la pena di subire una mezza giornata di disturbi da attenuare con una compressina di Maalox al bisogno come ha suggerito la dottoressa. E se male bisogna farsi, facciamolo completo no? Allora una briochina tiepida farcita di gelato alla panna e confettura di lamponi può anche starci di tanto in tanto. Si sa che non si può negare una voglia ad una donna nel mio stato…
La ricetta delle brioches è semplice semplice, a prova di donna incinta che non deve stancarsi troppo.
Ingredienti per 8 brioches:
250 g di farina 00
125 g di latte tiepido
8 g di lievito di birra fresco
un pizzico di sale
20 g di zucchero
40 g di burro morbido
2 tuorli
Per completare 1tuorlo, 2 cucchiai di latte e granella di zucchero.
Versiamo la farina in una ciotola, uniamo lo zucchero, il sale e il burro, poi il latte tiepido nel quale avremo sciolto il lievito e i tuorli leggermente sbattuti, Impastiamo bene e lasciamo lievitare l’impasto coperto fino al raddoppio. Trascorso il tempo necessario rimpastiamo di nuovo e formiamo otto palline che lasciamo di nuovo a lievitare un po’. Stendiamo ogni singola pallina ricavandone un cordoncino di circa 30 cm, pieghiamolo in due intrecciandolo e chiudiamolo a ciambella. Procediamo così per gli altri sette, sistemandoli in una capace teglia rivestita di carta da forno. Pennelliamo le brioches con il tuorlo mescolato al latte e cospargiamole di granella di zucchero, lasciamole ancora lievitare sino al raddoppio e poi inforniamole nel forno caldo alla massima potenza, sul fondo del quale avremo posto una ciotola colma d’acqua per mantenere l’umidità. Il colore ci dirà quando le focaccine sono cotte. Sono ottime senza farcia ma ancor più con il gelato dentro.

2009-05-15

Carote in agrodolce

Sto cercando di rimettermi in pari con i vari contest della rete dal momento che qualche piccolo disturbo della gravidanza non mi fa essere al pieno delle mie capacità e se agli impegni di lavoro non si può dire di no a volte ne fa le spese il blog ed i colleghi bloggers , come mi piace chiamarvi, i cui spazi riesco a visitare ma soprattutto a commentare meno del consueto.
I concorsi di Sandra in collaborazione con Guido Tommasi Editore mi sembrano estremamente interessanti e quando avevo letto il post di lancio avevo tutte le intenzioni di partecipare a tutti e quattro. Poi si fanno i conti con la realtà e il tempo per far tutto non è poi così facile trovarlo.
Partecipo al concorso Verdure Golose con una ricetta semplicissima che utilizzo per le carote, soprattutto in estate e in particolare quando voglio abbinarle ad un buon barbecue di carne. In tal caso ho abbinato le carote a degli spiedini di carne bovina realizzati con i bastoncini del rosmarino che conferiscono alla carne quel qualcosa in più. Le carote vanno utilizzate a crudo, solo tagliate a bastoncini sottili, o a julienne se preferite, e condite con una speciale marinata che va lasciata riposare sulle verdure per qualche ora. Nulla vi impedisce, ovviamente di provare la stessa marinata con zucchine, peperoni o quant’altro. Per l’aceto suggerisco un aceto bianco balsamico, molto più delicato del consueto aceto bianco, ottimo è il condimento balsamico bianco di Cascina San Cassiano, ma se vi viene difficile reperire un prodotto simile va benissimo un buon aceto di mele.
Ingredienti per 2 persone:
4 carote
½ limone
1 cucchiaio di miele
2 cucchiai di aceto bianco balsamico (o in mancanza di aceto di mele)
1 cipollotto fresco
1 cucchiaino raso di spezie Tandoori
sale e pepe
Peliamo le carote e tagliamole a bastoncini, mescoliamole al succo del limone e aggiungiamo sale e pepe. Mescoliamo il cipollotto tritato con il miele, l’aceto e le spezie Tandoori, portiamo la marinata ad ebollizione, poi versiamola sulle carote. Lasciamo riposare le carote, meglio se in frigorifero, per circa 3 ore mescolando di tanto in tanto.

Carote in agrodolce

Sto cercando di rimettermi in pari con i vari contest della rete dal momento che qualche piccolo disturbo della gravidanza non mi fa essere al pieno delle mie capacità e se agli impegni di lavoro non si può dire di no a volte ne fa le spese il blog ed i colleghi bloggers , come mi piace chiamarvi, i cui spazi riesco a visitare ma soprattutto a commentare meno del consueto.
I concorsi di Sandra in collaborazione con Guido Tommasi Editore mi sembrano estremamente interessanti e quando avevo letto il post di lancio avevo tutte le intenzioni di partecipare a tutti e quattro. Poi si fanno i conti con la realtà e il tempo per far tutto non è poi così facile trovarlo.
Partecipo al concorso Verdure Golose con una ricetta semplicissima che utilizzo per le carote, soprattutto in estate e in particolare quando voglio abbinarle ad un buon barbecue di carne. In tal caso ho abbinato le carote a degli spiedini di carne bovina realizzati con i bastoncini del rosmarino che conferiscono alla carne quel qualcosa in più. Le carote vanno utilizzate a crudo, solo tagliate a bastoncini sottili, o a julienne se preferite, e condite con una speciale marinata che va lasciata riposare sulle verdure per qualche ora. Nulla vi impedisce, ovviamente di provare la stessa marinata con zucchine, peperoni o quant’altro. Per l’aceto suggerisco un aceto bianco balsamico, molto più delicato del consueto aceto bianco, ottimo è il condimento balsamico bianco di Cascina San Cassiano, ma se vi viene difficile reperire un prodotto simile va benissimo un buon aceto di mele.
Ingredienti per 2 persone:
4 carote
½ limone
1 cucchiaio di miele
2 cucchiai di aceto bianco balsamico (o in mancanza di aceto di mele)
1 cipollotto fresco
1 cucchiaino raso di spezie Tandoori
sale e pepe
Peliamo le carote e tagliamole a bastoncini, mescoliamole al succo del limone e aggiungiamo sale e pepe. Mescoliamo il cipollotto tritato con il miele, l’aceto e le spezie Tandoori, portiamo la marinata ad ebollizione, poi versiamola sulle carote. Lasciamo riposare le carote, meglio se in frigorifero, per circa 3 ore mescolando di tanto in tanto.

2009-05-14

Farfalle di Primavera


Dopo i saldi invernali nei negozi di abbigliamento fanno la loro comparsa magliettine di cotone, pantaloncini, vestitini giromanica ed io, puntualmente, mi chiedo come sia possibile non trovare capi per la mezza stagione. Tempo un mese, giorno più giorno meno, mi rendo conto che in effetti passiamo dal cappotto alla mezza manica con una indifferenza estrema e capisco che in realtà la primavera diventa sempre più una chimera, un ricordo di quando ero bambina.
Questo per dirvi che anche quest’anno il caldo è arrivato prepotente a sorprendermi e spero di non essere in ritardo per il contest di Fabietto dedicato alla stagione dei fiori.
Il piatto che ho scelto nasce da un’idea di leggerezza, complici le farfalle Le stagioni di
Cascina San Cassiano che mi hanno incuriosita proprio perché realizzate in diversi colori ed aromi a seconda della stagione che intendono rappresentare. Queste dedicate alla primavera le ho subito viste bene con un leggero condimento di verdure in bianco e così le ho realizzate.
Ingredienti per 3 persone:
1 confezione di farfalle colorate 250 g
2 carciofi
1 manciata di pisellini freschi
6-7 asparagi
1 zucchina
Prezzemolo
1 cipollotto
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe
Parmigiano a piacere
Puliamo i carciofi e dopo averli tagliati a piccoli spicchi lasciamoli appassire in un tegame con un filo d’olio e il cipollotto tritato, aggiungiamo i piselli sgranati e un po’ d’acqua finché le verdure risulteranno tenere. Sbollentiamo gli asparagi e tagliamoli in sezioni di due-tre centimetri, unendoli alla preparazione. Tagliamo a fette sottili le zucchine e grigliamole, dopo riduciamole a listarelle ed aggiungiamole al condimento di verdure. Regoliamo di sale e pepe. Lessiamo le farfalle e condiamole con le verdure, serviamo accompagnando con parmigiano grattugiato se gradito.

Farfalle di Primavera


Dopo i saldi invernali nei negozi di abbigliamento fanno la loro comparsa magliettine di cotone, pantaloncini, vestitini giromanica ed io, puntualmente, mi chiedo come sia possibile non trovare capi per la mezza stagione. Tempo un mese, giorno più giorno meno, mi rendo conto che in effetti passiamo dal cappotto alla mezza manica con una indifferenza estrema e capisco che in realtà la primavera diventa sempre più una chimera, un ricordo di quando ero bambina.
Questo per dirvi che anche quest’anno il caldo è arrivato prepotente a sorprendermi e spero di non essere in ritardo per il contest di Fabietto dedicato alla stagione dei fiori.
Il piatto che ho scelto nasce da un’idea di leggerezza, complici le farfalle Le stagioni di
Cascina San Cassiano che mi hanno incuriosita proprio perché realizzate in diversi colori ed aromi a seconda della stagione che intendono rappresentare. Queste dedicate alla primavera le ho subito viste bene con un leggero condimento di verdure in bianco e così le ho realizzate.
Ingredienti per 3 persone:
1 confezione di farfalle colorate 250 g
2 carciofi
1 manciata di pisellini freschi
6-7 asparagi
1 zucchina
Prezzemolo
1 cipollotto
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe
Parmigiano a piacere
Puliamo i carciofi e dopo averli tagliati a piccoli spicchi lasciamoli appassire in un tegame con un filo d’olio e il cipollotto tritato, aggiungiamo i piselli sgranati e un po’ d’acqua finché le verdure risulteranno tenere. Sbollentiamo gli asparagi e tagliamoli in sezioni di due-tre centimetri, unendoli alla preparazione. Tagliamo a fette sottili le zucchine e grigliamole, dopo riduciamole a listarelle ed aggiungiamole al condimento di verdure. Regoliamo di sale e pepe. Lessiamo le farfalle e condiamole con le verdure, serviamo accompagnando con parmigiano grattugiato se gradito.

2009-05-11

Risotto con Mosciame di tonno e zucchine col fiore


Elga ha lanciato un interessante contest al quale voglio assolutamente partecipare anche perché io la pentola a pressione la uso veramente tantissimo, dato il poco tempo a disposizione mi permette di ottenere eccellenti risultati in metà tempo.
Uno degli errori più diffusi è però, oltre che prolungare oltre il dovuto i tempi di cottura, quello di aggiungere troppa acqua alle preparazioni.
A questi inconvenienti si ovvia con l’esperienza e devo dire che ormai ho le mie tabelle che rispetto scrupolosamente per dei risultati sempre impeccabili.
Volevo proporre una ricetta che stupisse, magari con l’intento di vincere il concorso visto che quella pentola in palio mi fa gola, ma alla fine siccome le zuppe e i risotti sono le preparazioni che mi vengono meglio “a pressione” ho optato per un risotto, dal momento che in questa speciale preparazione la pentola a pressione ha risolto sul serio un mio grave problema, ovvero quello di arrivare tardi a casa e non riuscire nei giorni di settimana a mangiare il riso che pur tanto adoro. Senza contare che con questo particolare metodo possiamo permetterci di servire risotto ai nostri ospiti senza allontanarci dalla loro compagnia mentre il riso raggiunge la cottura.
Iniziano a fare capolino sui banchi dei fruttivendoli i fiori di zucca o meglio ancora quelle piccole zucchine col fiore, ebbene non ho saputo resistere ed eccoli finire nel risotto accostati al goloso Mosciame di tonno di cui in altra occasione vi ho già parlato. Il riso è uno sceltissimo Carnaroli Gli Aironi con chicchi grandi e ben sgranati.
Ingredienti per 2-3 persone:
200 g di riso Carnaroli
550 ml di brodo vegetale
1 fetta di mosciame di tonno
5-6 zucchine col fiore
1 cipollotto
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
½ bicchiere di vino bianco
prezzemolo
20 g di burro
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe q.b.
Tritiamo il cipollotto e tagliamo a piccolissimi cubetti il mosciame di tonno. Poniamo l’olio nella pentola e rosoliamo in esso il cipollotto e il mosciame. Laviamo e spuntiamo le zucchine, teniamo da parte i fiori e riduciamole a cubetti che uniremo al soffritto. Uniamo il riso e tostiamolo, sfumiamo con il vino, lasciamo evaporare poi aggiungiamo il brodo e chiudiamo la pentola. Una volta emesso il fischio, abbassiamo la fiamma e lasciamo cuocere per otto minuti.
Trascorso il tempo spegniamo, lasciamo uscire il vapore e scopriamo, uniamo i fiori tagliati a striscioline e regoliamo di sale e pepe lasciando eventualmente assorbire il liquido in accesso a fuoco vivace. Spegniamo e mantechiamo con il burro e il parmigiano, uniamo il prezzemolo triturato prima di portare in tavola.

Risotto con Mosciame di tonno e zucchine col fiore


Elga ha lanciato un interessante contest al quale voglio assolutamente partecipare anche perché io la pentola a pressione la uso veramente tantissimo, dato il poco tempo a disposizione mi permette di ottenere eccellenti risultati in metà tempo.
Uno degli errori più diffusi è però, oltre che prolungare oltre il dovuto i tempi di cottura, quello di aggiungere troppa acqua alle preparazioni.
A questi inconvenienti si ovvia con l’esperienza e devo dire che ormai ho le mie tabelle che rispetto scrupolosamente per dei risultati sempre impeccabili.
Volevo proporre una ricetta che stupisse, magari con l’intento di vincere il concorso visto che quella pentola in palio mi fa gola, ma alla fine siccome le zuppe e i risotti sono le preparazioni che mi vengono meglio “a pressione” ho optato per un risotto, dal momento che in questa speciale preparazione la pentola a pressione ha risolto sul serio un mio grave problema, ovvero quello di arrivare tardi a casa e non riuscire nei giorni di settimana a mangiare il riso che pur tanto adoro. Senza contare che con questo particolare metodo possiamo permetterci di servire risotto ai nostri ospiti senza allontanarci dalla loro compagnia mentre il riso raggiunge la cottura.
Iniziano a fare capolino sui banchi dei fruttivendoli i fiori di zucca o meglio ancora quelle piccole zucchine col fiore, ebbene non ho saputo resistere ed eccoli finire nel risotto accostati al goloso Mosciame di tonno di cui in altra occasione vi ho già parlato. Il riso è uno sceltissimo Carnaroli Gli Aironi con chicchi grandi e ben sgranati.
Ingredienti per 2-3 persone:
200 g di riso Carnaroli
550 ml di brodo vegetale
1 fetta di mosciame di tonno
5-6 zucchine col fiore
1 cipollotto
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
½ bicchiere di vino bianco
prezzemolo
20 g di burro
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe q.b.
Tritiamo il cipollotto e tagliamo a piccolissimi cubetti il mosciame di tonno. Poniamo l’olio nella pentola e rosoliamo in esso il cipollotto e il mosciame. Laviamo e spuntiamo le zucchine, teniamo da parte i fiori e riduciamole a cubetti che uniremo al soffritto. Uniamo il riso e tostiamolo, sfumiamo con il vino, lasciamo evaporare poi aggiungiamo il brodo e chiudiamo la pentola. Una volta emesso il fischio, abbassiamo la fiamma e lasciamo cuocere per otto minuti.
Trascorso il tempo spegniamo, lasciamo uscire il vapore e scopriamo, uniamo i fiori tagliati a striscioline e regoliamo di sale e pepe lasciando eventualmente assorbire il liquido in accesso a fuoco vivace. Spegniamo e mantechiamo con il burro e il parmigiano, uniamo il prezzemolo triturato prima di portare in tavola.

2009-05-08

Fiori sablè al cacao e caffè

L’accostamento cacao e caffè è uno dei meglio riusciti e da me più amati. Ecco perché da qualche giorno pensavo alla realizzazione di un biscotto al cacao da farcire con la golosa crema al caffè di Sicilian Exquisiteness, il cui barattolino non avevo il coraggio di aprire per paura che finisse prima che riuscissi a realizzare i dolci ai quali l’avevo destinata. Bene le paure erano fondate perché la crema (ribadisco senza grassi idrogenati) sa proprio di caffè e l’accostamento con i biscottini, per i quali ho scelto la semplice base sablè arricchita di cacao, veramente azzeccato. Tendo sempre alle piccole misure stavolta però ho voluto esagerare tralasciando le due misure più piccole degli stampini a fiore di Plurimix- point e optando per il terzo (circa 6 cm).
Il risultato un bel biscotto corposo e farcito che non vi dico quanto è buono con del semplice yogurt bianco.
Ingredienti per 30 biscotti (doppi):
300 g di farina biscotto Plurimix-point (oppure 00)
75 g di fecola di patate
115 g di zucchero a velo vanigliato
un pizzico di sale
225 g di burro
25 g di albume
4 cucchiai di cacao amaro in polvere
1 vasetto di Crema al caffè Sicilian Exquisiteness
50 g di cioccolato al cappuccino (o in mancanza bianco e al latte arricchito con un po’ di caffè solubile)
Setacciamo insieme la farina, la fecola, il cacao, lo zucchero e il sale. Misceliamo bene ed amalgamiamo il burro a temperatura ambiente ottenendo delle briciole fini poi aggiungiamo l'albume e lavoriamo velocemente l'impasto. Lasciamolo riposare avvolto in pellicola per circa mezz’ora poi stendiamolo in una sfoglia sottile dalla quale ricaveremo con l’apposito stampino a forma di fiore 60 fiorellini, la metà dei quali con foro centrale ottenuto con un piccolissimo tagliapasta tondo. Inforniamo a 180° per 10 minuti, poi lasciamo raffreddare. Sulla base dei biscotti senza foro poniamo un cucchiaino di crema al caffè, copriamo con i biscotti forati. Sciogliamo il cioccolato e dopo averlo messo in un piccolo cono di carta forno utilizziamolo per realizzare dei decori sulla superficie dei biscotti.

Fiori sablè al cacao e caffè

L’accostamento cacao e caffè è uno dei meglio riusciti e da me più amati. Ecco perché da qualche giorno pensavo alla realizzazione di un biscotto al cacao da farcire con la golosa crema al caffè di Sicilian Exquisiteness, il cui barattolino non avevo il coraggio di aprire per paura che finisse prima che riuscissi a realizzare i dolci ai quali l’avevo destinata. Bene le paure erano fondate perché la crema (ribadisco senza grassi idrogenati) sa proprio di caffè e l’accostamento con i biscottini, per i quali ho scelto la semplice base sablè arricchita di cacao, veramente azzeccato. Tendo sempre alle piccole misure stavolta però ho voluto esagerare tralasciando le due misure più piccole degli stampini a fiore di Plurimix- point e optando per il terzo (circa 6 cm).
Il risultato un bel biscotto corposo e farcito che non vi dico quanto è buono con del semplice yogurt bianco.
Ingredienti per 30 biscotti (doppi):
300 g di farina biscotto Plurimix-point (oppure 00)
75 g di fecola di patate
115 g di zucchero a velo vanigliato
un pizzico di sale
225 g di burro
25 g di albume
4 cucchiai di cacao amaro in polvere
1 vasetto di Crema al caffè Sicilian Exquisiteness
50 g di cioccolato al cappuccino (o in mancanza bianco e al latte arricchito con un po’ di caffè solubile)
Setacciamo insieme la farina, la fecola, il cacao, lo zucchero e il sale. Misceliamo bene ed amalgamiamo il burro a temperatura ambiente ottenendo delle briciole fini poi aggiungiamo l'albume e lavoriamo velocemente l'impasto. Lasciamolo riposare avvolto in pellicola per circa mezz’ora poi stendiamolo in una sfoglia sottile dalla quale ricaveremo con l’apposito stampino a forma di fiore 60 fiorellini, la metà dei quali con foro centrale ottenuto con un piccolissimo tagliapasta tondo. Inforniamo a 180° per 10 minuti, poi lasciamo raffreddare. Sulla base dei biscotti senza foro poniamo un cucchiaino di crema al caffè, copriamo con i biscotti forati. Sciogliamo il cioccolato e dopo averlo messo in un piccolo cono di carta forno utilizziamolo per realizzare dei decori sulla superficie dei biscotti.

2009-05-06

Cestini di crunchy rice ginger lemon con gelato alla panna e Lacrime di Brachetto


Approfitto delle profumate e succose fragole che riempiono i banchi del mercato per proporvi un dessert fresco, di facile esecuzione ma con quel tocco raffinato conferito da una gelatina al Brachetto prodotta da Cascina San Cassiano e contraddistinta dal nome fortemente evocativo.
In pratica la ricetta non c’è perché si tratta di semplice assemblaggio tra diversi e particolari ingredienti. Particolari come il Crunchy rice Gli Aironi di cui vi ho già parlato, che in versione zenzero e limone conferisce una certa freschezza alla preparazione.

I cestini sono semplicissimi da realizzare, basta sciogliere a bagnomaria del cioccolato bianco ed amalgamarvi il Crunchy rice, formando poi, con l’aiuto di stampini a semisfera meglio se in silicone (ottimi quelli Silikomart), delle ciotoline che vanno lasciate solidificare.
Una volta ottenute le coppette di riso e cioccolato, basta riempirle con del gelato artigianale alla panna, e completarle con delle fragole al naturale, una cucchiaiata di Lacrime di Brachetto e della menta fresca per dare colore e ulteriore freschezza alla preparazione. Sentirete che sinfonia.
Per realizzare 4 cestini occorrono:
50 g c.a di Crunchy rice Ginger e Lemon
100 g di cioccolato bianco
gelato alla panna
10-12 fragole
Lacrime di Brachetto
4 ciuffetti di menta fresca

2009-05-05

Il week-end a Paestum

Fig. 1
Che si potesse prendere un chilo in due giorni non l’avevo considerato quando ho deciso di partecipare al 4° Salone della Mozzarella di Bufala a Paestum.
Sono stati però dei giorni splendidi come il sole che ci ha onorato della sua costante presenza e, oltre a un po’ di relax, la rituale visita agli scavi ed al museo, sono stata impegnata a degustare tanta mozzarella, ricotta e formaggi di bufala, con l’intenzione di individuare quale fosse la migliore tra le presenti in esposizione. Devo dire che, secondo me, vincono ex aequo quelle del Caseificio Fattoria del Casaro di Paestum e dell’Azienda Agricola Casearia Barlotti di Capaccio/Paestum, due vere prelibatezze, come gli altri prodotti dei due caseifici.
Oltre alla mozzarella ho avuto il piacere e l’onore di partecipare a qualcuna tra le degustazioni in programma.
Fig. 2
Sono rima- sta esta- siata dalla bravu- ra di Ferdi- nando Cuomo del ristorante Le Cinque Porte di Penta di Fisciano (SA) che ci ha deliziato con tre diverse preparazioni a base di carne di bufalo (quella del Consorzio AL.B.A.) accostata ai prodotti del territorio, cui dei competenti sommeliers della delegazione AIS Cilento hanno abbinato vini di notevole spessore, uno per tutti il Naima 2004 I.G.T. Paestum Aglianico De Conciliis che ha dato il meglio di sè con lo stracotto di bufalo cotto sotto vuoto a bassa temperatura per ben 24 ore.

Fig. 3

Fig. 4


Altro chef, che non ha sicuramente bisogno di presentazioni, di cui ho potuto degustare alcune prelibatezze è Raffaele Vitale del ristorante Casa del Nonno 13 di Mercato San Severino (SA).

Fig. 5

.

Una perso- na straor- dinaria ed estremamente alla mano (nonostante la stella Michelin) che, dopo un piatto di ingresso a base di mozzarella di bufala, lardo di maiale nero e rapa rossa,

Fig. 6


ci ha presentato due eccellenti primi in cui ha utilizzato la pasta Antonio Amato, quella della linea speciale Le due Regine prodotta con semola di grano duro superiore e trafilata artigianalmente al bronzo.

Fig. 7


Fig. 8

I piatti sono stati serviti in abbinamento alle birre del Microbirrificio artigianale Il Chiostro di Simone della Porta.
Persone umili che mettono il cuore in quello che fanno come confermano i risultati. La cornice delle degustazioni non poteva che essere lo storico
Ristorante Nettuno adiacente agli scavi, giusto perché, come si suol dire, anche l’occhio vuole la usa parte. Un grazie speciale a Barbara Guerra dello staff organizzativo.

Fig. 1 Mio marito con alcune Bufale
Fig. 2 Sala del Nettuno in cui si è tenuta la degustazione dello chef Cuomo
Fig. 3 Piatto di Ferdinando Cuomo: Taratare di carne di bufalo con olio di nocciole di Giffoni, crema di rucola e spuma all'olio di nocciole e grissino al sesamo nero
Fig. 4 Piatto di Ferdinando Cuomo: Stracotto di Bufalo con verdurine stufate
Fig. 5 Lo chef Raffaele Vitale durante la degustazione al ristorante Nettuno
Fig. 6 Piatto di Raffaele Vitale: Bocconcino di bufala avvolto nel lardo di maiale nero con rapa rossa e crostino di pane
Fig. 7 Piatto di Raffaele Vitale: Candele spezzate ripiene di ricotta di bufala e sugo di pomodoro e basilico
Fig. 8 Piatto di Raffaele Vitale: Canneroni con crema di piselli e burrata di bufala

Il week-end a Paestum

Fig. 1
Che si potesse prendere un chilo in due giorni non l’avevo considerato quando ho deciso di partecipare al 4° Salone della Mozzarella di Bufala a Paestum.
Sono stati però dei giorni splendidi come il sole che ci ha onorato della sua costante presenza e, oltre a un po’ di relax, la rituale visita agli scavi ed al museo, sono stata impegnata a degustare tanta mozzarella, ricotta e formaggi di bufala, con l’intenzione di individuare quale fosse la migliore tra le presenti in esposizione. Devo dire che, secondo me, vincono ex aequo quelle del Caseificio Fattoria del Casaro di Paestum e dell’Azienda Agricola Casearia Barlotti di Capaccio/Paestum, due vere prelibatezze, come gli altri prodotti dei due caseifici.
Oltre alla mozzarella ho avuto il piacere e l’onore di partecipare a qualcuna tra le degustazioni in programma.
Fig. 2
Sono rima- sta esta- siata dalla bravu- ra di Ferdi- nando Cuomo del ristorante Le Cinque Porte di Penta di Fisciano (SA) che ci ha deliziato con tre diverse preparazioni a base di carne di bufalo (quella del Consorzio AL.B.A.) accostata ai prodotti del territorio, cui dei competenti sommeliers della delegazione AIS Cilento hanno abbinato vini di notevole spessore, uno per tutti il Naima 2004 I.G.T. Paestum Aglianico De Conciliis che ha dato il meglio di sè con lo stracotto di bufalo cotto sotto vuoto a bassa temperatura per ben 24 ore.

Fig. 3

Fig. 4


Altro chef, che non ha sicuramente bisogno di presentazioni, di cui ho potuto degustare alcune prelibatezze è Raffaele Vitale del ristorante Casa del Nonno 13 di Mercato San Severino (SA).

Fig. 5

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Una perso- na straor- dinaria ed estremamente alla mano (nonostante la stella Michelin) che, dopo un piatto di ingresso a base di mozzarella di bufala, lardo di maiale nero e rapa rossa,

Fig. 6


ci ha presentato due eccellenti primi in cui ha utilizzato la pasta Antonio Amato, quella della linea speciale Le due Regine prodotta con semola di grano duro superiore e trafilata artigianalmente al bronzo.

Fig. 7


Fig. 8

I piatti sono stati serviti in abbinamento alle birre del Microbirrificio artigianale Il Chiostro di Simone della Porta.
Persone umili che mettono il cuore in quello che fanno come confermano i risultati. La cornice delle degustazioni non poteva che essere lo storico
Ristorante Nettuno adiacente agli scavi, giusto perché, come si suol dire, anche l’occhio vuole la usa parte. Un grazie speciale a Barbara Guerra dello staff organizzativo.

Fig. 1 Mio marito con alcune Bufale
Fig. 2 Sala del Nettuno in cui si è tenuta la degustazione dello chef Cuomo
Fig. 3 Piatto di Ferdinando Cuomo: Taratare di carne di bufalo con olio di nocciole di Giffoni, crema di rucola e spuma all'olio di nocciole e grissino al sesamo nero
Fig. 4 Piatto di Ferdinando Cuomo: Stracotto di Bufalo con verdurine stufate
Fig. 5 Lo chef Raffaele Vitale durante la degustazione al ristorante Nettuno
Fig. 6 Piatto di Raffaele Vitale: Bocconcino di bufala avvolto nel lardo di maiale nero con rapa rossa e crostino di pane
Fig. 7 Piatto di Raffaele Vitale: Candele spezzate ripiene di ricotta di bufala e sugo di pomodoro e basilico
Fig. 8 Piatto di Raffaele Vitale: Canneroni con crema di piselli e burrata di bufala