2011-06-10

Budino al caramello con amarene

Sottopiatto in rattan Nella Longari Home, tovaglietta in tessuto impermeabilizzato Creativitàvola
Come forse avrete notato dalla locandina sulla destra anch'io, con il mio enorme pancione, partecipo all'evento Gente del Fud  organizzato per questo fine settimana da Pasta Garofalo. In attesa di farvi un resoconto dell'avvenimento e per non correre il rischio di lasciarvi con l'amaro in bocca vi lascio con un dolce.
Fresco e delicato è un budino che non richiede alcuna cottura in forno. La ricetta viene da Cucina Italiana dov'era accostato ai lamponi io l'ho servito con amarene, le ottime amarene Fabbri che tutti conoscete.
Ma non mi perdo oltre in chiacchiere perché ho ancora la valigia da preparare...
Ingredienti:
300 g di latte
200 g di panna
150 g di zucchero
60 g di farina di riso
8 g di gelatina in fogli
5 tuorli
savoiardi
1/2 baccello di vaniglia
1 noce di burro
Posizionate al fondo di uno stampo a cerniera (18-20 cm di diametro) i savoiardi e bagnateli con lo sciroppo di amarene
Portate quasi ad ebollizione il latte con la panna e mezzo baccello di vaniglia. Mescolate i tuorli con 100 g di zucchero e la farina di riso, unite il liquido caldo filtrato e riportate sul fuoco finché la crema si addenserà. Intanto fate caramellare i 50 g zucchero restanti con il burro. Unite alla crema preparata la gelatina ammollata e strizzata  e il caramello. Versate il budino sui savoiardi e lasciate rassodare un paio d'ore in frigo prima di servire con le amarene e il loro sciroppo.
* Per la farina di riso mi sono affidata a Molino Chiavazza

Budino al caramello con amarene

Sottopiatto in rattan Nella Longari Home, tovaglietta in tessuto impermeabilizzato Creativitàvola
Come forse avrete notato dalla locandina sulla destra anch'io, con il mio enorme pancione, partecipo all'evento Gente del Fud  organizzato per questo fine settimana da Pasta Garofalo. In attesa di farvi un resoconto dell'avvenimento e per non correre il rischio di lasciarvi con l'amaro in bocca vi lascio con un dolce.
Fresco e delicato è un budino che non richiede alcuna cottura in forno. La ricetta viene da Cucina Italiana dov'era accostato ai lamponi io l'ho servito con amarene, le ottime amarene Fabbri che tutti conoscete.
Ma non mi perdo oltre in chiacchiere perché ho ancora la valigia da preparare...
Ingredienti:
300 g di latte
200 g di panna
150 g di zucchero
60 g di farina di riso
8 g di gelatina in fogli
5 tuorli
savoiardi
1/2 baccello di vaniglia
1 noce di burro
Posizionate al fondo di uno stampo a cerniera (18-20 cm di diametro) i savoiardi e bagnateli con lo sciroppo di amarene
Portate quasi ad ebollizione il latte con la panna e mezzo baccello di vaniglia. Mescolate i tuorli con 100 g di zucchero e la farina di riso, unite il liquido caldo filtrato e riportate sul fuoco finché la crema si addenserà. Intanto fate caramellare i 50 g zucchero restanti con il burro. Unite alla crema preparata la gelatina ammollata e strizzata  e il caramello. Versate il budino sui savoiardi e lasciate rassodare un paio d'ore in frigo prima di servire con le amarene e il loro sciroppo.
* Per la farina di riso mi sono affidata a Molino Chiavazza

2011-06-08

Zucchine ripiene su crema di piselli


Piatto piano La vie en Rose e americano  di Wald
L'ennesima ricetta con zucchine? Ebbene si ma che ci volete fare le zucchine sono come le patate così neutre che si abbinano praticamente a tutto ed io con tutto le adoro. Ancora una volta le ho farcite stavolta senza pane o pangrattato ma con un composto morbidissimo quasi una crema a base di ricotta fresca di pecorapecorino romano, quelli di Brunelli, legati da besciamella e uova arricchiti da mortadella che ho poi gratinato in forno e servito su una crema di piselli ottenuta con la farina istantanea della linea Farinpiù di Melandri Gaudenzio. Per rendere l'insieme più goloso e richiamare il gusto del ripieno qualche rondellina di ghiandine (le mini-mortadelle di Felsineo).
Ingredienti per 4 persone:
2 zucchine
1 uovo
80 g di mortadella
2 cucchiaiate di ricotta
100 ml di besciamella
2 cucchiai di pecorino romano grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
1 busta di farina istantanea di piselli
600 ml c.a di brodo vegetale
1 bustina di ghiandine (mortadelline mignon)
Tagliare in tre tronchetti ogni zucchina e lessarli per pochi minuti. Tagliare ogni tronchetto in due e cavarne la polpa con uno scavino. Frullare la polpa delle zucchine con la mortadella, la ricotta, l'uovo, il formaggio grattugiato e la besciamella, regolare di sale e pepe e farcire con il composto le 12 barchette di zucchina. Disporre in teglia le zucchine, irrorarle con un filo d'olio e gratinarle a 200° per 15 minuti circa, finché appariranno dorate.
Preparare la crema di piselli sciogliendo la farina con il brodo. In ogni piatto disporre tre cuccchiaiate di crema di piselli, disporre sopra ognuna una barchetta di zucchina e decorare con le ghiandine tagliate a rondelle e rosolate a fuoco vivace senza condimenti.

Zucchine ripiene su crema di piselli


Piatto piano La vie en Rose e americano  di Wald
L'ennesima ricetta con zucchine? Ebbene si ma che ci volete fare le zucchine sono come le patate così neutre che si abbinano praticamente a tutto ed io con tutto le adoro. Ancora una volta le ho farcite stavolta senza pane o pangrattato ma con un composto morbidissimo quasi una crema a base di ricotta fresca di pecorapecorino romano, quelli di Brunelli, legati da besciamella e uova arricchiti da mortadella che ho poi gratinato in forno e servito su una crema di piselli ottenuta con la farina istantanea della linea Farinpiù di Melandri Gaudenzio. Per rendere l'insieme più goloso e richiamare il gusto del ripieno qualche rondellina di ghiandine (le mini-mortadelle di Felsineo).
Ingredienti per 4 persone:
2 zucchine
1 uovo
80 g di mortadella
2 cucchiaiate di ricotta
100 ml di besciamella
2 cucchiai di pecorino romano grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
1 busta di farina istantanea di piselli
600 ml c.a di brodo vegetale
1 bustina di ghiandine (mortadelline mignon)
Tagliare in tre tronchetti ogni zucchina e lessarli per pochi minuti. Tagliare ogni tronchetto in due e cavarne la polpa con uno scavino. Frullare la polpa delle zucchine con la mortadella, la ricotta, l'uovo, il formaggio grattugiato e la besciamella, regolare di sale e pepe e farcire con il composto le 12 barchette di zucchina. Disporre in teglia le zucchine, irrorarle con un filo d'olio e gratinarle a 200° per 15 minuti circa, finché appariranno dorate.
Preparare la crema di piselli sciogliendo la farina con il brodo. In ogni piatto disporre tre cuccchiaiate di crema di piselli, disporre sopra ognuna una barchetta di zucchina e decorare con le ghiandine tagliate a rondelle e rosolate a fuoco vivace senza condimenti.

2011-06-06

L'insalata tutta salute del lunedì

Piatto piano collezione Saint Tropez  di Laboratorio Pesaro, tovagliolo fiume bianco in cotone e poliestere Creativitàvola
Dopo quattro giorni di vacanza al mare riprendo la mia quotidianità anche a tavola perché quando si è a riposo, si sa, si tende sempre un po' ad esagerare e non so affatto resistere a tale tipo di tentazioni.
Così oggi con la ripresa della normalità cerco di farmi del bene anche a tavola e voglio fare del bene anche a voi parlandovi di questa insalata tutta salute del lunedì.
Ingredienti semplici di facilissimo reperimento e procedimento più che semplice.
Ingredienti per 4 persone:
200 g di riso rosso
300 g di filetti di merluzzo o altro pesce bianco
1 mazzetto di erbe aromatiche fresche (prezzemolo, origano, timo, rosmarino)
1 spicchio d'aglio
4 zucchine piccole
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
Tritate finemente le erbette (con l'aiuto di uno SwizzzCut come quello di Eva collection sarà oltre tutto estremamente divertente) e rivestitene i filetti di pesce. Posateli su un piatto e cuoceteli al vapore per un paio di minuti circa. Lessate il riso e cuocete le zucchine al vapore, condite il riso e le zucchine con olio, sale, pepe, l'aglio (che andrà poi eliminato). Unite il pesce e mescolate bene prima di servire.
E' un piatto leggero, completo e molto gustoso e se  vogliamo renderlo anche speciale basterà stappare una buona bottiglia di vino per accompagnarlo, io vi consiglio uno Chardonnay Friuli Grave DOC come quello prodotto dalla Società Agricola  Principi di Porcìa e Brugnera che ben si accosta a piatti leggeri a base di pesce.

L'insalata tutta salute del lunedì

Piatto piano collezione Saint Tropez  di Laboratorio Pesaro, tovagliolo fiume bianco in cotone e poliestere Creativitàvola
Dopo quattro giorni di vacanza al mare riprendo la mia quotidianità anche a tavola perché quando si è a riposo, si sa, si tende sempre un po' ad esagerare e non so affatto resistere a tale tipo di tentazioni.
Così oggi con la ripresa della normalità cerco di farmi del bene anche a tavola e voglio fare del bene anche a voi parlandovi di questa insalata tutta salute del lunedì.
Ingredienti semplici di facilissimo reperimento e procedimento più che semplice.
Ingredienti per 4 persone:
200 g di riso rosso
300 g di filetti di merluzzo o altro pesce bianco
1 mazzetto di erbe aromatiche fresche (prezzemolo, origano, timo, rosmarino)
1 spicchio d'aglio
4 zucchine piccole
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
Tritate finemente le erbette (con l'aiuto di uno SwizzzCut come quello di Eva collection sarà oltre tutto estremamente divertente) e rivestitene i filetti di pesce. Posateli su un piatto e cuoceteli al vapore per un paio di minuti circa. Lessate il riso e cuocete le zucchine al vapore, condite il riso e le zucchine con olio, sale, pepe, l'aglio (che andrà poi eliminato). Unite il pesce e mescolate bene prima di servire.
E' un piatto leggero, completo e molto gustoso e se  vogliamo renderlo anche speciale basterà stappare una buona bottiglia di vino per accompagnarlo, io vi consiglio uno Chardonnay Friuli Grave DOC come quello prodotto dalla Società Agricola  Principi di Porcìa e Brugnera che ben si accosta a piatti leggeri a base di pesce.

2011-06-01

E domani Festa...

Piatto piano in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto della collezione Opera Prima di Wald

La Festa della Repubblica, che ricorre domani, assume particolare importanza nell'anno del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Il Quirinale, che domani dovrebbe come di consueto per il 2 giugno essere aperto al pubblico, ha il suo indubbio fascino e per me - che amo osservare il mondo partendo dalla tavola - non può che costituire un regalo immenso il volume pubblicato per la ricorrenza dell'Unità d'Italia dalla Accademia Italiana della Cucina. I menù del Quirinale è un vero documento storico che ripercorre nelle sue oltre 200 pagine, ricche di immagini, 150 anni di storia attraverso i menù che sono stati serviti ai 15 Capi di Stato che si sono succeduti al Palazzo del Quirinale. Da Vittorio Emanuele II a Giorgio Napolitano è bellissimo scoprire, sfogliando le pagine del libro, le particolarità e i gusti di ciascuno, il cerimoniale e il protocollo dei pranzi di Stato, il prezioso vasellame e le sale utilizzate a seconda delle occasioni.
Poiché - come accennavo- il libro parte da Vittorio Emanuele II, primo Re dell'Italia Unita, non possiamo non pensare a chi attivamente l'ha realizzata l'Italia Unita. Garibaldi amava i cibi semplici ma sapeva stare alla tavola del Re con una disinvoltura che solo i grandi hanno in sè.
E' particolarmente interessante rivivere l'Unità d'Italia sul piatto e lo possiamo fare attraverso Garibaldi, il libro scritto da Germana Militerni Nardone per Guida editori . Osservando la quotidianità e i comportamenti alimentari dell'eroe dei due mondi, con l'inevitabile intrecciarsi della sua vita a quelle di Anita, ma anche di Cavour e Vittorio Emanuele II, ripercorriamo in modo inconsueto la storia della nostra Patria. Ovviamente l'autrice si è prodigata di inserire anche le ricette per riprodurre, magari in casa e ai nostri giorni, quel che l'eroe più amato dagli italiani amava gustare tra un combattimento e l'altro.
Ritornando alla festa di domani, vi ricordo che è giovedì e questo dà modo, magari ai più fortunati, di organizzare una breve vacanza o almeno una gitarella fuori porta. Se così è vi lascio la ricetta di una focaccia morbidona farcita. L'idea della forma l'avevo acquisita da un libro di cui vi ho parlato qualche tempo fa ma la ricetta è tutta mia, per l'impasto ho utilizzato la base del pan brioche che a tutto si adatta e che anche stavolta ha svolto egregiamente il compito cui era destinato, per il ripieno invece ho girato l'Italia, soffermandomi nel bolognese alla Felsineo per la mortadella rustica e un po' più giù nel Lazio al caseificio Brunelli per un Formaggio misto Settecolli Alibrandi. Per guarnire e dare più gusto alla focaccia i semi di girasole biologici di Melandri Gaudenzio.
Ingredienti:
500 g di farina 00
250 ml di latte
80 g di burro morbido
40 g di zucchero
15 g di sale
15 g di lievito di birra fresco
3 tuorli d'uovo
1 tuorlo e un po' di latte per spennellare
semi di girasole per completare
150 g di mortadella rustica
150 g di formaggio molle misto pecora e mucca
Scaldate leggermente il latte e sciogliete nel liquido il lievito. In una ciotola disponete la farina, in un angolino il sale di modo che non venga a diretto contatto con il lievito, aggiungete il burro a tocchetti, lo zucchero ed il latte, amalgamate ed unite le uova, lavorando per bene l'impasto fino a completo assorbimento di tutti gli ingredienti. Ponete l'impasto a lievitare nella ciotola coperta da pellicola per due ore. Poi sgonfiatelo e ponete 1/3 dell'impasto al fondo di uno stampo a bordo alto per panettone (meglio quelli in carta usa e getta). Disponete sopra l'impasto metà della mortadella e del formaggio che nel frattempo avrete ridotto a cubetti. Dal restante impasto ricavate delle palline (10-12) e farcitene ognuna con parte del restante ripieno. Adagiatele sul ripieno una accanto all'altra, meglio se resta un po' di spazio tra l'una e l'altra poiché lieviteranno ancora. Pennellate la superficie con uovo e latte battuti insieme e cospargete abbondantemente con i semi di girasole. Lasciare lievitare ancora un'oretta e poi informate a 190° finché il pane risulterà ben dorato e asciutto all'interno alla prova stecchino.

E domani Festa...

Piatto piano in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto della collezione Opera Prima di Wald

La Festa della Repubblica, che ricorre domani, assume particolare importanza nell'anno del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Il Quirinale, che domani dovrebbe come di consueto per il 2 giugno essere aperto al pubblico, ha il suo indubbio fascino e per me - che amo osservare il mondo partendo dalla tavola - non può che costituire un regalo immenso il volume pubblicato per la ricorrenza dell'Unità d'Italia dalla Accademia Italiana della Cucina. I menù del Quirinale è un vero documento storico che ripercorre nelle sue oltre 200 pagine, ricche di immagini, 150 anni di storia attraverso i menù che sono stati serviti ai 15 Capi di Stato che si sono succeduti al Palazzo del Quirinale. Da Vittorio Emanuele II a Giorgio Napolitano è bellissimo scoprire, sfogliando le pagine del libro, le particolarità e i gusti di ciascuno, il cerimoniale e il protocollo dei pranzi di Stato, il prezioso vasellame e le sale utilizzate a seconda delle occasioni.
Poiché - come accennavo- il libro parte da Vittorio Emanuele II, primo Re dell'Italia Unita, non possiamo non pensare a chi attivamente l'ha realizzata l'Italia Unita. Garibaldi amava i cibi semplici ma sapeva stare alla tavola del Re con una disinvoltura che solo i grandi hanno in sè.
E' particolarmente interessante rivivere l'Unità d'Italia sul piatto e lo possiamo fare attraverso Garibaldi, il libro scritto da Germana Militerni Nardone per Guida editori . Osservando la quotidianità e i comportamenti alimentari dell'eroe dei due mondi, con l'inevitabile intrecciarsi della sua vita a quelle di Anita, ma anche di Cavour e Vittorio Emanuele II, ripercorriamo in modo inconsueto la storia della nostra Patria. Ovviamente l'autrice si è prodigata di inserire anche le ricette per riprodurre, magari in casa e ai nostri giorni, quel che l'eroe più amato dagli italiani amava gustare tra un combattimento e l'altro.
Ritornando alla festa di domani, vi ricordo che è giovedì e questo dà modo, magari ai più fortunati, di organizzare una breve vacanza o almeno una gitarella fuori porta. Se così è vi lascio la ricetta di una focaccia morbidona farcita. L'idea della forma l'avevo acquisita da un libro di cui vi ho parlato qualche tempo fa ma la ricetta è tutta mia, per l'impasto ho utilizzato la base del pan brioche che a tutto si adatta e che anche stavolta ha svolto egregiamente il compito cui era destinato, per il ripieno invece ho girato l'Italia, soffermandomi nel bolognese alla Felsineo per la mortadella rustica e un po' più giù nel Lazio al caseificio Brunelli per un Formaggio misto Settecolli Alibrandi. Per guarnire e dare più gusto alla focaccia i semi di girasole biologici di Melandri Gaudenzio.
Ingredienti:
500 g di farina 00
250 ml di latte
80 g di burro morbido
40 g di zucchero
15 g di sale
15 g di lievito di birra fresco
3 tuorli d'uovo
1 tuorlo e un po' di latte per spennellare
semi di girasole per completare
150 g di mortadella rustica
150 g di formaggio molle misto pecora e mucca
Scaldate leggermente il latte e sciogliete nel liquido il lievito. In una ciotola disponete la farina, in un angolino il sale di modo che non venga a diretto contatto con il lievito, aggiungete il burro a tocchetti, lo zucchero ed il latte, amalgamate ed unite le uova, lavorando per bene l'impasto fino a completo assorbimento di tutti gli ingredienti. Ponete l'impasto a lievitare nella ciotola coperta da pellicola per due ore. Poi sgonfiatelo e ponete 1/3 dell'impasto al fondo di uno stampo a bordo alto per panettone (meglio quelli in carta usa e getta). Disponete sopra l'impasto metà della mortadella e del formaggio che nel frattempo avrete ridotto a cubetti. Dal restante impasto ricavate delle palline (10-12) e farcitene ognuna con parte del restante ripieno. Adagiatele sul ripieno una accanto all'altra, meglio se resta un po' di spazio tra l'una e l'altra poiché lieviteranno ancora. Pennellate la superficie con uovo e latte battuti insieme e cospargete abbondantemente con i semi di girasole. Lasciare lievitare ancora un'oretta e poi informate a 190° finché il pane risulterà ben dorato e asciutto all'interno alla prova stecchino.

2011-05-30

Fusilloni carciofini e pancetta

Mi capita sempre di parlare di ingredienti che vengono da fuori, forse perchè sono così abituata a mangiare quel che si produce nella mia terra che spesso dimentico che voi che leggete non conoscete affatto la produzione del luogo ed avete magari voglia di farlo. C'è un pastificio qua in zona che prepara diversi golosi formati. Se ne sono accorti tutti che il prodotto merita tant'è che Paolo Massobrio l'ha incluso nel suo Golosario definendola pasta artiginale d'eccezione. Parlo del pastificio Pisani & Pasta di Cantinella di Corigliano Calabro (CS) che, con le migliori semole di grano duro, la trafila al bronzo e nessuna scorciatoia per l'essiccazione che dev'essere lenta secondo tradizione, realizza moltissimi formati. Il fusillone è una delle novità ed io l'ho voluto in abbinamento ad altri prodotti locali: il carciofino selvatico, in piena stagione; la pancetta tesa, come solo in casa ancora si fa e qualche cappero sotto sale per esaltare ancor più il gusto del piatto. A voi la ricetta.
Ingredienti per 4 persone:
400 g  di fusilloni 
4 pomodori maturi
100 g di pancetta tesa
20 carciofini (o 4 carciofi comuni)
2 cucchiai di capperi sottosale
1/2 spicchio d’aglio
1/2 cipollotto
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale
Rosolare la pancetta a dadini in poco olio.Togliere la pancetta e tenerla da parte, nello stesso olio imbiondire aglio e cipollotto tritati, unire i capperi e i carciofini puliti e tagliati a metà, sfumare con il vino e lasciar cuocere unendo poca acqua, quando i carciofini sono teneri unire i pomodori pelati e tagliati a dadini. Cuocere a fuoco vivace un paio di minuti, unire la pancetta rosolata e regolare di sale.
Lessare la pasta al dente versarla nel sugo preparato e amalgamare per bene il condimento prima di servirla con una spolverata di grana grattugiato e pepe nero per chi lo gradisce.
* Consiglio di utilizzare il comodo tegame con due maniglie della linea Salento Keravis WhiteStone di Ballarini

Fusilloni carciofini e pancetta

Mi capita sempre di parlare di ingredienti che vengono da fuori, forse perchè sono così abituata a mangiare quel che si produce nella mia terra che spesso dimentico che voi che leggete non conoscete affatto la produzione del luogo ed avete magari voglia di farlo. C'è un pastificio qua in zona che prepara diversi golosi formati. Se ne sono accorti tutti che il prodotto merita tant'è che Paolo Massobrio l'ha incluso nel suo Golosario definendola pasta artiginale d'eccezione. Parlo del pastificio Pisani & Pasta di Cantinella di Corigliano Calabro (CS) che, con le migliori semole di grano duro, la trafila al bronzo e nessuna scorciatoia per l'essiccazione che dev'essere lenta secondo tradizione, realizza moltissimi formati. Il fusillone è una delle novità ed io l'ho voluto in abbinamento ad altri prodotti locali: il carciofino selvatico, in piena stagione; la pancetta tesa, come solo in casa ancora si fa e qualche cappero sotto sale per esaltare ancor più il gusto del piatto. A voi la ricetta.
Ingredienti per 4 persone:
400 g  di fusilloni 
4 pomodori maturi
100 g di pancetta tesa
20 carciofini (o 4 carciofi comuni)
2 cucchiai di capperi sottosale
1/2 spicchio d’aglio
1/2 cipollotto
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale
Rosolare la pancetta a dadini in poco olio.Togliere la pancetta e tenerla da parte, nello stesso olio imbiondire aglio e cipollotto tritati, unire i capperi e i carciofini puliti e tagliati a metà, sfumare con il vino e lasciar cuocere unendo poca acqua, quando i carciofini sono teneri unire i pomodori pelati e tagliati a dadini. Cuocere a fuoco vivace un paio di minuti, unire la pancetta rosolata e regolare di sale.
Lessare la pasta al dente versarla nel sugo preparato e amalgamare per bene il condimento prima di servirla con una spolverata di grana grattugiato e pepe nero per chi lo gradisce.
* Consiglio di utilizzare il comodo tegame con due maniglie della linea Salento Keravis WhiteStone di Ballarini

2011-05-25

Rosette di crepes mortadella e pistacchi

crepes gratinate
Piatto piano collezione Saint Tropez  di Laboratorio Pesaro
Qualche sera fa sono stata a cena da amici e come primo piatto mi hanno servito delle rosette di crepes farcite di prosciutto e mozzarella con un leggero sughetto di pomodoro, morbide e delicate me ne sono subito innamorata ed avevo avvertito Piera che le avrei sperimentate. Soltanto che ho fatto a modo mio utilizzando l'idea base per realizzare un piatto un po' diverso da quello assaggiato, anche con la ricetta base delle crespelle ho fatto di testa mia, dentro alle crepes mortadella rustica Felsineo, mozzarella e besciamella, per servirle un Pesto alla brontese con ben l'80% di pistacchi prodotto da Bacco S.r.l. appena allungato con olio extravergine d'oliva.
Ingredienti per 4 persone:
3 uova
3 cucchiai di farina
100 ml di latte
sale e pepe q.b.
150 g di mortadella rustica
100 g di mozzarella
besciamella ( 250 ml di latte, 25 g di farina, 25 g di burro, noce moscata, sale)
2 cucchiai di grana grattugiato
4 cucchiai di pesto di pistacchi
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
Preparare la pastella con uova, latte, farina sale e pepe, lasciarla riposare mezz'ora.  Sciogliere il burro in un pentolino, unire la farina e poi il latte, un pizzico di sale e la noce moscata  mescolando finché la besciamella risulterà ben addensata.Con la pastella preparata  realizzare un'unica grande e sottile crespella in una teglia quadrata 40x40 ben unta d'olio. Frullare insieme la mortalella, la mozzarella e metà della besciamella. Stendere la crepe su un foglio di alluminio e farcirla con il composto preparato spalmandolo uniformemente. Arrotolare la crespella su se stessa e avvolgerla nell'alluminio per qualche ora affinchè si compatti per bene. Tagliarla poi in 12 rotolini. Disporre i rotolini in una teglia unta, spalmandone la superficie con la besciamella restante e cospargendoli di grana. Gratinare a 200° per 10 minuti circa. Servire i rotolini con il pesto di pistacchi appena scaldato e allungato con l'olio.

Rosette di crepes mortadella e pistacchi

crepes gratinate
Piatto piano collezione Saint Tropez  di Laboratorio Pesaro
Qualche sera fa sono stata a cena da amici e come primo piatto mi hanno servito delle rosette di crepes farcite di prosciutto e mozzarella con un leggero sughetto di pomodoro, morbide e delicate me ne sono subito innamorata ed avevo avvertito Piera che le avrei sperimentate. Soltanto che ho fatto a modo mio utilizzando l'idea base per realizzare un piatto un po' diverso da quello assaggiato, anche con la ricetta base delle crespelle ho fatto di testa mia, dentro alle crepes mortadella rustica Felsineo, mozzarella e besciamella, per servirle un Pesto alla brontese con ben l'80% di pistacchi prodotto da Bacco S.r.l. appena allungato con olio extravergine d'oliva.
Ingredienti per 4 persone:
3 uova
3 cucchiai di farina
100 ml di latte
sale e pepe q.b.
150 g di mortadella rustica
100 g di mozzarella
besciamella ( 250 ml di latte, 25 g di farina, 25 g di burro, noce moscata, sale)
2 cucchiai di grana grattugiato
4 cucchiai di pesto di pistacchi
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
Preparare la pastella con uova, latte, farina sale e pepe, lasciarla riposare mezz'ora.  Sciogliere il burro in un pentolino, unire la farina e poi il latte, un pizzico di sale e la noce moscata  mescolando finché la besciamella risulterà ben addensata.Con la pastella preparata  realizzare un'unica grande e sottile crespella in una teglia quadrata 40x40 ben unta d'olio. Frullare insieme la mortalella, la mozzarella e metà della besciamella. Stendere la crepe su un foglio di alluminio e farcirla con il composto preparato spalmandolo uniformemente. Arrotolare la crespella su se stessa e avvolgerla nell'alluminio per qualche ora affinchè si compatti per bene. Tagliarla poi in 12 rotolini. Disporre i rotolini in una teglia unta, spalmandone la superficie con la besciamella restante e cospargendoli di grana. Gratinare a 200° per 10 minuti circa. Servire i rotolini con il pesto di pistacchi appena scaldato e allungato con l'olio.

2011-05-23

Irresistibili dolci


Servizio da Tè collezione Montefeltro di Laboratorio Pesaro
Non dovrei forse parlare di questo argomento visto che per via della gravidanza a giorni mi tocca pure la fastidiosa curva glicemica, tuttavia da golosa non posso non toccare l'argomento dal momento che di recente sono stati pubblicato nuovi imperdibili volumi.
Per chi ama il dolce come me, una vera miniera di idee è l'economico manuale 1000 ricette di Dolci e Torte di Olga Tarentini Troiani per Newton Compton Editori. A soli 4,90 in pieno stile Newton, racchiude in sè ben 1000 ricette di sfiziosi desserts suddivisi per tipi. Dolci al cucchiaio per "un buon fine pasto, festoso o casalingo", Torte, dalle più classiche alle più innovative e ancora crêpes, omelette dolci e crostate di frutta. Ce n'è proprio per tutti i gusti e tra le tante ricette che ho selezionato e messo nella lista dei dolci da provare ne ho già sperimentata una ed è la torta di fragole e mandorle, una delle ricette più "furbe" e golose contenute nel volume.
Ma prima di parlarvi del dolce vi lascio ancora qualche suggerimento in fatto di manuali dedicati al tema dolci. 
Per chi proprio non ha esperienza in merito, ma dico proprio per chi un dolce non ha mai osato farlo o per quelli che le 1000 ricette del libro di prima non sono abbastanza, c'è sempre Dolci a occhi chiusi di Mariapaola Dèttore per Vallardi editore, oltre 170 ricette di sicura riuscita, scritte con chiarezza e attenzione ai particolari, arricchite da consigli pratici per non innervosirsi in cucina. Il ricco panorama dolciario racchiuso nel libro spazia dalle torte ai dolci al cucchiaio, dalle crostate ai biscotti ma ci sono anche dei capitoli dedicati ai dolci fritti, a quelli che non richiedono cottura e perfino alle marmellate.
In entrambi i volumi non vi aspettate foto, sono i classici manualetti da tenere in cucina e utilizzare in ogni occasione in cui si ha voglia di dolce sporcandoli fino a renderli irriconoscibili e affezionandosi sempre più alle loro pagine.
Se aspirate a dolci di ben altra fatta e vi sentite attratte prima che dal gusto dall'aspetto del dolce. Se volete avvicinarvi alla sempre più seguita e diffusa arte del Cake Design Le Torte di Fiorella edito da Malvarosa è il libro che state cercando. La bravissima Fiorella Balzamo, con le sue sorprendenti ed inconsuete  torte ci delizia e ci  fa sognare dalla prima all'ultima pagina. Ci suggerisce l'allestimento e i dolci ideali per ogni occasione, in un libro da sfogliare, leggere, amare e consultare ad ogni ricorrenza o evento speciale della nostra vita traendone ispirazione per regalarsi qualcosa di diverso dai soliti dolci.
Ma tornando alla realtà vi invito a sorseggiare con me una tazza di Tè accompagnata da una fetta di semplice torta di fragole e mandorle. Dicevo prima che si tratta di una torta furba perché utilizza un preparato per torta margherita, nel mio caso il preparato Fantasia di torte di Molino Chiavazza che ho arricchito con succo e scorza di limone (invece che arancia come suggerito dal produttore). Per la confettura di fragole invece mi sono affidata a Wilkin & Sons così come per il tè a Hampstead Tea London, entrambi marchi distribuiti da D&C.
Ingredienti:
1 torta margherita
40 g di burro
1 cucchiaino di succo di limone
60 g di mandorle
1 cucchiaio di farina
confettura di fragole
Prepare la torta secondo la ricetta base o seguendo le istruzioni riportate sulla confezione arricchendola con vaniglia (o nel mio caso limone). Imburrare bene una teglia nel fondo e sui lati (io ho scelto una tortiera cannellata Guardini) cospargerlo con le mandorle tritate grossolanamente e spolverare di farina. Versarvi l'impasto preparato e cuocere in forno a 170° finché risulterà asciutto alla prova stecchino. Scaldare la confettura con il succo di limone e frullarla con il mixer per renderla omogenea (nella ricetta originale andava passata al setaccio ma non si può usare a mio parere un preparato per torte e poi perder tempo a passare al setaccio la marmellata). Spalmare la superficie della torta con la marmellata e attendere un'ora prima di tagliarla.