2015-06-14

Il caffè e le ciliegie 2: diamo vigore e freschezza all'estate

Piattino conchiglia e bicchieri La Porcellana Bianca
C'è una bevanda che si lega in modo indissolubile alle mie estati di diversi anni fa, una bevanda che qui in Calabria conosciamo bene ed amiamo da decenni ma che altrove fino a un po' di tempo fa non se ne conosceva neppure l'esistenza, sto parlando della tradizionale cosiddetta "Gassosa al caffè" una bevanda da gustare molto fredda a base di infuso di caffè, acqua, zucchero e anidride carbonica. Una bevanda che, come dicevo, qui in Calabria abbiamo amato e bevuto per decenni ma che è poi quasi sparita dalla circolazione per riapparire qualche anno dopo, prodotta seguendo incomprensibili leggi del profitto, troppo dolce e poco aromatica, quasi una copia stinta dell'originale.
Oggi invece c'è Moka instinct e davanti a questo coffee drink prodotto da Bevi più naturale S.r.l. con una selezione di 5 varietà di caffè provenienti da tutto il mondo sapientemente miscelate per un gusto armonioso e ricco di suggestioni, mi sono emozionata ritrovando  in gusto proibito delle estati della mia infanzia. Gli ingredienti di Moka instinct sono pochi e naturali ed il gusto rinvigorente e rinfrescante di questa bevanda è destinato a divenire protagonista di questa estate 2015. E' ottima anche come base per originali cocktail io richiamando l'accostamento che più adoro in questo periodo il caffè e le ciliegie di cui parlavo qualche giorno fa, l'ho servita con cubetti di ghiaccio in cui ho incastonato ciliegie fresche, ho accompagnato questa bevanda con uno stuzzichino salato sano e molto gustoso.
Stuzzichini di crepes di ceci e semi di lino
Ingredienti:
1 uovo
50 g di farina di ceci
100 g di latte
sale e pepe
2 cucchiai di semi di lino
Mescolare l'uovo con la farina, salare, pepare ed allungare la pastella con il latte formare le crepes e cuocerle in un padellino unto d'olio, prima che la superficie sia rappresa cospargerla con semi di lino, tagliare a spicchi le crepes e dorarle in forno caldo, servire con l'aperitivo o come spezza fame.

Il caffè e le ciliegie 2: diamo vigore e freschezza all'estate

Piattino conchiglia e bicchieri La Porcellana Bianca
C'è una bevanda che si lega in modo indissolubile alle mie estati di diversi anni fa, una bevanda che qui in Calabria conosciamo bene ed amiamo da decenni ma che altrove fino a un po' di tempo fa non se ne conosceva neppure l'esistenza, sto parlando della tradizionale cosiddetta "Gassosa al caffè" una bevanda da gustare molto fredda a base di infuso di caffè, acqua, zucchero e anidride carbonica. Una bevanda che, come dicevo, qui in Calabria abbiamo amato e bevuto per decenni ma che è poi quasi sparita dalla circolazione per riapparire qualche anno dopo, prodotta seguendo incomprensibili leggi del profitto, troppo dolce e poco aromatica, quasi una copia stinta dell'originale.
Oggi invece c'è Moka instinct e davanti a questo coffee drink prodotto da Bevi più naturale S.r.l. con una selezione di 5 varietà di caffè provenienti da tutto il mondo sapientemente miscelate per un gusto armonioso e ricco di suggestioni, mi sono emozionata ritrovando  in gusto proibito delle estati della mia infanzia. Gli ingredienti di Moka instinct sono pochi e naturali ed il gusto rinvigorente e rinfrescante di questa bevanda è destinato a divenire protagonista di questa estate 2015. E' ottima anche come base per originali cocktail io richiamando l'accostamento che più adoro in questo periodo il caffè e le ciliegie di cui parlavo qualche giorno fa, l'ho servita con cubetti di ghiaccio in cui ho incastonato ciliegie fresche, ho accompagnato questa bevanda con uno stuzzichino salato sano e molto gustoso.
Stuzzichini di crepes di ceci e semi di lino
Ingredienti:
1 uovo
50 g di farina di ceci
100 g di latte
sale e pepe
2 cucchiai di semi di lino
Mescolare l'uovo con la farina, salare, pepare ed allungare la pastella con il latte formare le crepes e cuocerle in un padellino unto d'olio, prima che la superficie sia rappresa cospargerla con semi di lino, tagliare a spicchi le crepes e dorarle in forno caldo, servire con l'aperitivo o come spezza fame.

2015-06-11

Ristorante Orto della Signora a Villapiana: i profumi e i colori della Calabria


Ho assaporato profumi e colori tipicamente calabresi nel mio ultimo percorso del gusto per Diritto di Cronaca.
La campagna in questo periodo offre il meglio di sé e il Ristorante Orto della Signora ubicato nell'omonima contrada di Villapiana gode appieno del clima favorevole nel quale è immerso. Siamo arrivati in una giornata di sole e una volta varcata la soglia d'ingresso per ritrovarci in una fresca e arieggiata sala con ampie vetrate non abbiamo sentito alcuno stacco con l'ambiente esterno.
La prima cosa che ci ha stupito è stato proprio questo estremo equilibrio tra l'interno e l'esterno, i colorati fiori stampati sulle tovaglie e quelli freschi nelle boule sui tavoli armonizzavano perfettamente con la vista esterna rendendo l'insieme gradevole e la permanenza molto piacevole anche grazie all'accoglienza calorosa del proprietario Tonio. Il medesimo equilibrio e l'identica piacevolezza d'insieme lo abbiamo ritrovato in ognuno dei piatti proposti.
La cucina della "signora" Irene prevalentemente di mare, prevede un costante abbinamento di verdure ed erbe dell'orto al pescato del giorno. I piatti sono quindi rigorosamente stagionali e seppure il locale dispone di un buon assortimento di vini è il primo in Calabria ad aver adottato la formula b.y.o. che permette di portarsi il vino da casa.
Assaggiamo un hamburger di patate al rosmarino con carpaccio di piovra e olive taggiasche, gustoso e rinfrescante, perfetto per iniziare. Proseguiamo con una tavoletta di baccalà e peperoni arrostiti, un matrimonio gustoso ed accattivante così come l'assaggio di rana pescatrice alla catalana e il freschissimo crudo di spada e gamberi che ci vengono successivamente proposti.
Il flan di porcini e gamberi completato da un gambero al vapore e fiori edibili è una gioia per gli occhi ed il palato.
Tra gli innumerevoli primi, nella preparazione dei quali la cuoca eccelle, assaggiamo degli indimenticabili e cremosi troccoli con crema di fiori di zucca, stracciatella, pistacchi e gamberi.
Una chicca di produzione locale sono i tortelli Maghinardo ripieni con patate, aglio e prezzemolo prodotti da Cuore di Pasta un'azienda che utilizza per le sue paste fresche erbe officinali mettendone in risalto le proprietà benefiche per l'organismo, ci vengono proposti gradevolmente conditi con la dolcissima salsa di pomodoro idroponico.
Un freschissimo filetto di pesce sanpietro ci viene presentato cotto con profumatissime erbe aromatiche e patate novelle.
Posto per il dolce ne resta poco ma non rinunciamo ad assaggiare la fresca bavarese alle fragole.
L'Orto della Signora è un posto adatto a tutti, particolare attenzione è rivolta anche a vegetariani, celiaci ed intolleranti al lattosio, è un ristorante da vivere in tutte le stagioni e anche in occasione di piccoli banchetti, nel periodo estivo è attiva anche la pizzeria che propone pizze a lunga lievitazione anche con farine speciali.
Ristorante Orto della Signora
C/da Orto della Signora
87076 Villapiana (CS)
Tel. 0981505688 – 3294959054

Ristorante Orto della Signora a Villapiana: i profumi e i colori della Calabria


Ho assaporato profumi e colori tipicamente calabresi nel mio ultimo percorso del gusto per Diritto di Cronaca.
La campagna in questo periodo offre il meglio di sé e il Ristorante Orto della Signora ubicato nell'omonima contrada di Villapiana gode appieno del clima favorevole nel quale è immerso. Siamo arrivati in una giornata di sole e una volta varcata la soglia d'ingresso per ritrovarci in una fresca e arieggiata sala con ampie vetrate non abbiamo sentito alcuno stacco con l'ambiente esterno.
La prima cosa che ci ha stupito è stato proprio questo estremo equilibrio tra l'interno e l'esterno, i colorati fiori stampati sulle tovaglie e quelli freschi nelle boule sui tavoli armonizzavano perfettamente con la vista esterna rendendo l'insieme gradevole e la permanenza molto piacevole anche grazie all'accoglienza calorosa del proprietario Tonio. Il medesimo equilibrio e l'identica piacevolezza d'insieme lo abbiamo ritrovato in ognuno dei piatti proposti.
La cucina della "signora" Irene prevalentemente di mare, prevede un costante abbinamento di verdure ed erbe dell'orto al pescato del giorno. I piatti sono quindi rigorosamente stagionali e seppure il locale dispone di un buon assortimento di vini è il primo in Calabria ad aver adottato la formula b.y.o. che permette di portarsi il vino da casa.
Assaggiamo un hamburger di patate al rosmarino con carpaccio di piovra e olive taggiasche, gustoso e rinfrescante, perfetto per iniziare. Proseguiamo con una tavoletta di baccalà e peperoni arrostiti, un matrimonio gustoso ed accattivante così come l'assaggio di rana pescatrice alla catalana e il freschissimo crudo di spada e gamberi che ci vengono successivamente proposti.
Il flan di porcini e gamberi completato da un gambero al vapore e fiori edibili è una gioia per gli occhi ed il palato.
Tra gli innumerevoli primi, nella preparazione dei quali la cuoca eccelle, assaggiamo degli indimenticabili e cremosi troccoli con crema di fiori di zucca, stracciatella, pistacchi e gamberi.
Una chicca di produzione locale sono i tortelli Maghinardo ripieni con patate, aglio e prezzemolo prodotti da Cuore di Pasta un'azienda che utilizza per le sue paste fresche erbe officinali mettendone in risalto le proprietà benefiche per l'organismo, ci vengono proposti gradevolmente conditi con la dolcissima salsa di pomodoro idroponico.
Un freschissimo filetto di pesce sanpietro ci viene presentato cotto con profumatissime erbe aromatiche e patate novelle.
Posto per il dolce ne resta poco ma non rinunciamo ad assaggiare la fresca bavarese alle fragole.
L'Orto della Signora è un posto adatto a tutti, particolare attenzione è rivolta anche a vegetariani, celiaci ed intolleranti al lattosio, è un ristorante da vivere in tutte le stagioni e anche in occasione di piccoli banchetti, nel periodo estivo è attiva anche la pizzeria che propone pizze a lunga lievitazione anche con farine speciali.
Ristorante Orto della Signora
C/da Orto della Signora
87076 Villapiana (CS)
Tel. 0981505688 – 3294959054

2015-06-09

Il caffè e le ciliegie...un dolcino per diabetici?

Tessuto Busatti, alzata La Porcellana Bianca, piatto Easy Life Design
Da quando sono iniziate le ciliegie (quelle del nostro albero) non ho che un chiodo fisso il pensiero che il caffè e le ciliegie  abbiano un gusto affine. Mi spiego...se assaporo una ciliegia e tengo per un attimo in più il nocciolo in bocca sento un retrogusto di caffè. Ho pensato allora che volevo preparare qualcosa che contenesse questi due ingredienti. Ho pensato ad un dolce e siccome è stato di recente pubblicato da Gribaudo un libro estremamente interessante Dolce senza zucchero, 100% cucina naturale e biologica con basso carico glicemico, ho voluto attenermi ai dettami dell'autrice Ivy Moscucci per realizzare qualcosa che fosse adatto anche a chi si porta dietro questo peso.

Il diabete lo conosco bene, nella mia famiglia è molto diffuso come ho detto in altre occasioni e se fino ad oggi il mio pensiero riguardo ai dolci ed altri alimenti ad alto indice glicemico era "mangio oggi che poi domani magari mi accompagnerà il ricordo", dopo questo libro e grazie alla teoria in esso esposta che ha permesso ad Ivy e a suo marito una vita migliore e più sana liberandoli anche di alcune dosi di farmaci penso che cambiare si può. Non ho trovato solo ricette dagli ingredienti impossibili e diete astruse e necessitanti di eccessivi sacrifici ho trovato un modo per ripensare il concetto di dolce con un'attenzione maggiore a sé stessi ed alla propria salute. Ho imparato  che scegliere una cucina naturale priva di ingredienti raffinati significa scegliere il benessere senza rinunciare al gusto. Le settanta ricette del libro sono adatte a tutti non solo ai diabetici, sono ricette contenenti ingredienti con indice glicemico medio-bassi, micro e macronutrienti e fibre. Sono ricette adatte anche ai celiaci o agli intolleranti e allergici a latticini, frumento, soia e altri ingredienti, ma quel che veramente stupisce è che sono tutte ultra golose e non contengono alcuna privazione pur facendo a meno di farine e zuccheri raffinati, grassi idrogenati, soia, coloranti e conservanti artificiali. Ho conosciuto (al momento solo sulla carta) ingredienti di cui ignoravo l'esistenza come lo zucchero e la panna di cocco che sto cercando on line o il gel di psillio che può sostituire le uova in alcune ricette, ho imparato che un'operazione semplice come la chiarificazione del burro lo rende sano e ci evita una privazione. Insomma che dirvi io il mio percorso di sostituzioni l'ho iniziato con questa torta (non sarà ancora proprio come dovrebbe essere ma mi ritengo già soddisfatta) e presto proverò qualche ricetta del libro, e voi che cosa farete per la vostra salute?
Torta naturale di caffè e ciliegie
Ingredienti:
200 g di farina di kamut integrale
110 g di  ghee o burro chiarificato*
150 g di zucchero di canna
1 uovo
1 bustina di cremor tartaro
1 cucchiaino di bicarbonato
2 tazzine di caffè ristretto 100% arabica
500 g c.a. di ciliegie
imburrare generosamente una teglia a cerniera con 20 g del burro, cospargerla con 50 g di zucchero e stendervi le ciliegie denocciolate. Sciogliere il burro restante, montare l'uovo con lo zucchero rimanente, aggiungere il burro fuso, il caffè amaro e poi la farina, il cremor tartaro e il bicarbonato, l'impasto deve risultare quasi una pastella per cui se occorre bisogna aggiungere un po' di acqua tiepida. Versare la pastella sulle ciliegie e infornare a 180° per 35-40 minuti circa, la cottura dipenderà dal forno, la prova stecchino è quella che non sbaglia.
* Per la ricetta del ghee vi rimando alla spiegazione di Ivy Moscucci sul suo blog
 

Il caffè e le ciliegie...un dolcino per diabetici?

Tessuto Busatti, alzata La Porcellana Bianca, piatto Easy Life Design
Da quando sono iniziate le ciliegie (quelle del nostro albero) non ho che un chiodo fisso il pensiero che il caffè e le ciliegie  abbiano un gusto affine. Mi spiego...se assaporo una ciliegia e tengo per un attimo in più il nocciolo in bocca sento un retrogusto di caffè. Ho pensato allora che volevo preparare qualcosa che contenesse questi due ingredienti. Ho pensato ad un dolce e siccome è stato di recente pubblicato da Gribaudo un libro estremamente interessante Dolce senza zucchero, 100% cucina naturale e biologica con basso carico glicemico, ho voluto attenermi ai dettami dell'autrice Ivy Moscucci per realizzare qualcosa che fosse adatto anche a chi si porta dietro questo peso.

Il diabete lo conosco bene, nella mia famiglia è molto diffuso come ho detto in altre occasioni e se fino ad oggi il mio pensiero riguardo ai dolci ed altri alimenti ad alto indice glicemico era "mangio oggi che poi domani magari mi accompagnerà il ricordo", dopo questo libro e grazie alla teoria in esso esposta che ha permesso ad Ivy e a suo marito una vita migliore e più sana liberandoli anche di alcune dosi di farmaci penso che cambiare si può. Non ho trovato solo ricette dagli ingredienti impossibili e diete astruse e necessitanti di eccessivi sacrifici ho trovato un modo per ripensare il concetto di dolce con un'attenzione maggiore a sé stessi ed alla propria salute. Ho imparato  che scegliere una cucina naturale priva di ingredienti raffinati significa scegliere il benessere senza rinunciare al gusto. Le settanta ricette del libro sono adatte a tutti non solo ai diabetici, sono ricette contenenti ingredienti con indice glicemico medio-bassi, micro e macronutrienti e fibre. Sono ricette adatte anche ai celiaci o agli intolleranti e allergici a latticini, frumento, soia e altri ingredienti, ma quel che veramente stupisce è che sono tutte ultra golose e non contengono alcuna privazione pur facendo a meno di farine e zuccheri raffinati, grassi idrogenati, soia, coloranti e conservanti artificiali. Ho conosciuto (al momento solo sulla carta) ingredienti di cui ignoravo l'esistenza come lo zucchero e la panna di cocco che sto cercando on line o il gel di psillio che può sostituire le uova in alcune ricette, ho imparato che un'operazione semplice come la chiarificazione del burro lo rende sano e ci evita una privazione. Insomma che dirvi io il mio percorso di sostituzioni l'ho iniziato con questa torta (non sarà ancora proprio come dovrebbe essere ma mi ritengo già soddisfatta) e presto proverò qualche ricetta del libro, e voi che cosa farete per la vostra salute?
Torta naturale di caffè e ciliegie
Ingredienti:
200 g di farina di kamut integrale
110 g di  ghee o burro chiarificato*
150 g di zucchero di canna
1 uovo
1 bustina di cremor tartaro
1 cucchiaino di bicarbonato
2 tazzine di caffè ristretto 100% arabica
500 g c.a. di ciliegie
imburrare generosamente una teglia a cerniera con 20 g del burro, cospargerla con 50 g di zucchero e stendervi le ciliegie denocciolate. Sciogliere il burro restante, montare l'uovo con lo zucchero rimanente, aggiungere il burro fuso, il caffè amaro e poi la farina, il cremor tartaro e il bicarbonato, l'impasto deve risultare quasi una pastella per cui se occorre bisogna aggiungere un po' di acqua tiepida. Versare la pastella sulle ciliegie e infornare a 180° per 35-40 minuti circa, la cottura dipenderà dal forno, la prova stecchino è quella che non sbaglia.
* Per la ricetta del ghee vi rimando alla spiegazione di Ivy Moscucci sul suo blog
 

2015-06-05

Mangiare fuori casa: Tortino di cereali, legumi e zucchine col fiore

Cucchiai Mori Italian Factory
Mangiare fuori casa spesso viene associato al concetto di arrangiarsi e mai si penserebbe che il mangiare fuori casa, sia esso per necessità o per piacere può essere anche sano e molto gradevole.
Mangiare fuori casa è il titolo di un libro di Linda Busato pubblicato da Terra Nuova Edizioni, è un volume che con le sue oltre 100 ricette sane e "trasportabili" mi ha fornito lo spunto per creare anch'io piatti sani e genuini per assaporare dentro o fuori casa il buono che l'orto di stagione ci offre. Si perché oltre ad essere appetitosi i menù proposti nel libro sono vegetariani e salutari  e ci permettono di evitare panini farciti con salse indigeste, piatti precotti ricchi di sale e grassi e quelle insalatone miste in cui si trova di tutto tranne le buone verdure. Pizze, focacce, tramezzini, torte salate e tante ottime salse sono le ricette del libro golose per davvero al di là della "scelta vegetariana".
Il piatto che vi presento oggi ha un punto di partenza La zuppa di Poggio Aquilone biologica dell'Azienda Agraria ALBERTI Guido.

Nelle dolci colline umbre  di Poggio Aquilone la famiglia Alberti guida l'azienda di famiglia che da 60 anni opera nel settore ma, in questi ultimi anni ha avviato con successo un percorso di riscoperta dei sapori della tradizione contadina. Una scelta coraggiosa quella di Guido e Paola Alberti di coltivare i quasi 600 ettari su cui si estende l'azienda come nei tempi antichi, in rotazione e concimati con fertilizzanti organici provenienti dall'allevamento di bovini di razza Chianina. Prodotti sani, gustosi e genuini sono quelli commercializzati con il marchio Azienda Agraria di Guido Alberti e la zuppa biologica di Poggio Aquilone, un mix di farro spezzato, orzo perlato, piselli spezzati e lenticchie, ne è un esempio.
Certo la stagione non è da zuppa e poi una zuppa per un pic-nic non è proprio adatta ma provate a cucinare questo misto di cereali come fosse un risotto con le foglie tenere della zucchine e i loro fiori, mantecatelo con del buon formaggio grana e cospargetelo con zucchine piccolissime a tocchetti prima di metterlo in forno a gratinare con ancora un po' di grana e sentirete che sapore.
Tortino di cereali, legumi e zucchine col fiore
Ingredienti per 4 persone:
200 g di misto di cereali e legumi (farro spezzato, orso perlato, piselli spezzati e lenticchie)
1/2 cipolla
1/2 Kg di zucchinette col fiore e tenerumi
brodo vegetale
sale e pepe
80 g di grana grattugiato
1 noce di burro
olio extravergine d'oliva
Tritare la cipolla e appassirla con poco olio, unire il misto di cereali e legumi e tostarlo appena, aggiungere le foglie e i fiori  di zucchina portare a cottura aggiungendo un mestolo di brodo per volta, mantecare con il burro e metà del grana, disporre la preparazione in una pirofila formando uno strato compatto, disporvi sopra le zucchinette a rondelle e coprire con il restante grana, infornare a 200° finché la superficie apparirà dorata, è buono anche tiepido.

Mangiare fuori casa: Tortino di cereali, legumi e zucchine col fiore

Cucchiai Mori Italian Factory
Mangiare fuori casa spesso viene associato al concetto di arrangiarsi e mai si penserebbe che il mangiare fuori casa, sia esso per necessità o per piacere può essere anche sano e molto gradevole.
Mangiare fuori casa è il titolo di un libro di Linda Busato pubblicato da Terra Nuova Edizioni, è un volume che con le sue oltre 100 ricette sane e "trasportabili" mi ha fornito lo spunto per creare anch'io piatti sani e genuini per assaporare dentro o fuori casa il buono che l'orto di stagione ci offre. Si perché oltre ad essere appetitosi i menù proposti nel libro sono vegetariani e salutari  e ci permettono di evitare panini farciti con salse indigeste, piatti precotti ricchi di sale e grassi e quelle insalatone miste in cui si trova di tutto tranne le buone verdure. Pizze, focacce, tramezzini, torte salate e tante ottime salse sono le ricette del libro golose per davvero al di là della "scelta vegetariana".
Il piatto che vi presento oggi ha un punto di partenza La zuppa di Poggio Aquilone biologica dell'Azienda Agraria ALBERTI Guido.

Nelle dolci colline umbre  di Poggio Aquilone la famiglia Alberti guida l'azienda di famiglia che da 60 anni opera nel settore ma, in questi ultimi anni ha avviato con successo un percorso di riscoperta dei sapori della tradizione contadina. Una scelta coraggiosa quella di Guido e Paola Alberti di coltivare i quasi 600 ettari su cui si estende l'azienda come nei tempi antichi, in rotazione e concimati con fertilizzanti organici provenienti dall'allevamento di bovini di razza Chianina. Prodotti sani, gustosi e genuini sono quelli commercializzati con il marchio Azienda Agraria di Guido Alberti e la zuppa biologica di Poggio Aquilone, un mix di farro spezzato, orzo perlato, piselli spezzati e lenticchie, ne è un esempio.
Certo la stagione non è da zuppa e poi una zuppa per un pic-nic non è proprio adatta ma provate a cucinare questo misto di cereali come fosse un risotto con le foglie tenere della zucchine e i loro fiori, mantecatelo con del buon formaggio grana e cospargetelo con zucchine piccolissime a tocchetti prima di metterlo in forno a gratinare con ancora un po' di grana e sentirete che sapore.
Tortino di cereali, legumi e zucchine col fiore
Ingredienti per 4 persone:
200 g di misto di cereali e legumi (farro spezzato, orso perlato, piselli spezzati e lenticchie)
1/2 cipolla
1/2 Kg di zucchinette col fiore e tenerumi
brodo vegetale
sale e pepe
80 g di grana grattugiato
1 noce di burro
olio extravergine d'oliva
Tritare la cipolla e appassirla con poco olio, unire il misto di cereali e legumi e tostarlo appena, aggiungere le foglie e i fiori  di zucchina portare a cottura aggiungendo un mestolo di brodo per volta, mantecare con il burro e metà del grana, disporre la preparazione in una pirofila formando uno strato compatto, disporvi sopra le zucchinette a rondelle e coprire con il restante grana, infornare a 200° finché la superficie apparirà dorata, è buono anche tiepido.

2015-06-03

Ancora Storie di cucina e il Salzburger Nockerl

Kitchen Confidential di Antony Bourdain quando lessi la prima volta questo libro restai sconvolta, quello raccontato dall'autore,  famoso chef noto per le sue frequenti e a volte anche choccanti apparizioni tv, è un mondo sconosciuto  ai più quello del dietro le quinte dei ristoranti newyorkesi. Un racconto al limite, graffiante e trasgressivo tanto più che non riguarda quei ristoranti di poco conto dove s'immagina che qualche falla nelle cucine vi sia piuttosto quei grandi locali che godono il rispetto e la stima di molti ma che hanno in realtà begli scheletrini nell'armadio  che si guardano bene dal mostrare. Bourdain in questo libro "vuota il sacco" e stento anch'io a crederci ancora mi ritrovo a girare di locale in locale con il gusto e l'interesse di sempre. Se siete deboli di stomaco evitate il libro ma se siete dei gran curiosi non lasciatevelo sfuggire è da giovedì scorso in edicola con Il Corriere della Sera per la Collana Storie di Cucina.
Di ben altra natura il libro che ci attende invece questo giovedì, il penultimo previsto per questa raccolta Affari di cuore di Nora Ephron che aspetto con trepidazione perché non ho ancora letto. Un effervescente romanzo ironico  e romantico; sono l’amore, il tradimento, la perdita e la vendetta gli ingredienti di cui è fatto questo libro.  Sono sicura che non potremo fare a meno di immedesimarci in Rachel facendo anche un po' nostra la sua rivincita. L’ironia cura le ferite e la tragedia, d’incanto, si trasforma in commedia.
Con dei libri così è d'obbligo prepararsi una coccola golosa da assaporare immergendosi nella lettura. Io reduce da una brutta varicella vi consiglio un dolce che più coccoloso non si può in cui affondare il cucchiaio, è il Salzburger Nockerl di provenienza austrica che nel rispetto della tradizione ho voluto provare con confettura di ribes nel mio caso quella ottima di ribes rosso VIS, perfetta per questa preparazione, ma che vorrò certamente riprovare con della frutta fresca in questo periodo trovo risulti azzeccato con dolci e succose ciliegie.
La ricetta originale prevede un'unica teglia con tre grosse montagnole d'impasto, io amo le monoporzioni, con le dosi che vi do quattro belle terrine vengono tranquillamente.
Salzburger Nockerl
Ingredienti:
7 albumi e 2 tuorli
100 g di zucchero
20 g di farina
vaniglia
confettura di ribes
zucchero a velo
Montare gli albumi con il sale e lo zucchero finché saranno sodi, aggiungere i tuorli, la farina e la vaniglia.  Disporre sul fondo delle pirofile una cucchiaiata di confettura e versarvi sopra tre montagnette d'impasto. Cuocere a 200° per pochi minuti finché i dolci appariranno gonfi e dorati, spolverizzare di zucchero a velo e servire caldi prima che si sgonfino magari con una pallina di gelato alla vaniglia o alla panna volendo proprio esagerare.

Ancora Storie di cucina e il Salzburger Nockerl

Kitchen Confidential di Antony Bourdain quando lessi la prima volta questo libro restai sconvolta, quello raccontato dall'autore,  famoso chef noto per le sue frequenti e a volte anche choccanti apparizioni tv, è un mondo sconosciuto  ai più quello del dietro le quinte dei ristoranti newyorkesi. Un racconto al limite, graffiante e trasgressivo tanto più che non riguarda quei ristoranti di poco conto dove s'immagina che qualche falla nelle cucine vi sia piuttosto quei grandi locali che godono il rispetto e la stima di molti ma che hanno in realtà begli scheletrini nell'armadio  che si guardano bene dal mostrare. Bourdain in questo libro "vuota il sacco" e stento anch'io a crederci ancora mi ritrovo a girare di locale in locale con il gusto e l'interesse di sempre. Se siete deboli di stomaco evitate il libro ma se siete dei gran curiosi non lasciatevelo sfuggire è da giovedì scorso in edicola con Il Corriere della Sera per la Collana Storie di Cucina.
Di ben altra natura il libro che ci attende invece questo giovedì, il penultimo previsto per questa raccolta Affari di cuore di Nora Ephron che aspetto con trepidazione perché non ho ancora letto. Un effervescente romanzo ironico  e romantico; sono l’amore, il tradimento, la perdita e la vendetta gli ingredienti di cui è fatto questo libro.  Sono sicura che non potremo fare a meno di immedesimarci in Rachel facendo anche un po' nostra la sua rivincita. L’ironia cura le ferite e la tragedia, d’incanto, si trasforma in commedia.
Con dei libri così è d'obbligo prepararsi una coccola golosa da assaporare immergendosi nella lettura. Io reduce da una brutta varicella vi consiglio un dolce che più coccoloso non si può in cui affondare il cucchiaio, è il Salzburger Nockerl di provenienza austrica che nel rispetto della tradizione ho voluto provare con confettura di ribes nel mio caso quella ottima di ribes rosso VIS, perfetta per questa preparazione, ma che vorrò certamente riprovare con della frutta fresca in questo periodo trovo risulti azzeccato con dolci e succose ciliegie.
La ricetta originale prevede un'unica teglia con tre grosse montagnole d'impasto, io amo le monoporzioni, con le dosi che vi do quattro belle terrine vengono tranquillamente.
Salzburger Nockerl
Ingredienti:
7 albumi e 2 tuorli
100 g di zucchero
20 g di farina
vaniglia
confettura di ribes
zucchero a velo
Montare gli albumi con il sale e lo zucchero finché saranno sodi, aggiungere i tuorli, la farina e la vaniglia.  Disporre sul fondo delle pirofile una cucchiaiata di confettura e versarvi sopra tre montagnette d'impasto. Cuocere a 200° per pochi minuti finché i dolci appariranno gonfi e dorati, spolverizzare di zucchero a velo e servire caldi prima che si sgonfino magari con una pallina di gelato alla vaniglia o alla panna volendo proprio esagerare.

2015-05-31

Gazpacho fragole e pepe

Cucchiaini Mori Italian Factory, tessuto Busatti
Con la varicella ancora in corso (ebbene mi ha colpita alla veneranda età di 38 anni) posso fare ben poco in cucina ma trovo comunque il modo di applicare e mettere a frutto le mie "letture", ci sono poi tante ricette vegane facili che non richiedono particolare applicazione.
David Coté e Mathieu Gallant hanno sempre la capacità di stupirmi attraverso i loro libri. Stavolta lo hanno fatto con Zuppe, creme e vellutate edito da SONDA per la collana l'Essenza del Crudo.
Sfogliando il libro, ammirando le appetitose immagini pensavo che avrei voluto assaporare ognuna di quelle preparazioni, poi mi sono soffermata a leggere le ricette che mi attraevano di più (tante ve l'assicuro tra zuppe in brodo, paté di spezie, creme, vellutate e zuppe estive) e onestamente ho capito perché non riusciamo a scegliere una dieta crudista pur essendo noti gli evidenti vantaggi che da essa ci deriverebbero, siamo spaventati dal lavoro. Acquistare cibi tradizionali, magari pronti o quasi, al supermercato ignorando la lista degli ingredienti nocivi è per noi molto più comodo che metterci a cercare frutta e verdura coltivate in un certo modo, alghe e insaporitori naturali. Stavolta però ho raccolto la sfida e fra le 50 ricette del libro, non tutte fredde ma anche fusion (quindi adatte alla fase di transizione) ne ho trovate molte da riprodurre senza troppa difficoltà. Ho voluto provare l'interessantissimo Gazpacho fragole e pepe e sono rimasta entusiasta dal gradevole e inaspettato risultato. Al di là della scelta alimentare questa è una ricetta stuzzicante e di stagione, un'ottima alternativa al classico gazpacho, ideale da servire come entrée in un pranzo più articolato, con l'aperitivo o anche come spezza fame estivo o pranzo leggero o in tardissima ora al rientro da una serata.
Ed a proposito di spezza fame, se sono proprio ricette sane da fuori orario quelle che state cercando vi do una dritta su un imperdibile libro pubblicato da EIFIS Editore UNO COOKBOOK Fuoriorario. Del primo libro, un grande successo per il vero, del blogger vegano Manuel Marcuccio vi avevo già parlato ma come non restare affascinati da quest'ultimo lavoro in cui vi sono ricette per ogni gusto suddivise secondo quattro pasti (fuori orario) a scandire una golosa giornata veg che supera con questo modo di mangiare l'opposizione tra tradizione e cibo fast.
Quattro storie sviluppate attorno ad un personaggio legate a quattro modi differenti di intendere la scelta vegan  per accompagnare quattro specifici momenti della giornata: colazione 7:15, brunch 11:00, merenda 16:30 e spuntino di tarda sera 23:45.
Gazpacho fragole e pepe
250 g di fragole tagliate a metà
75 g di fragole a dadini piccolissimi
100 g di cetriolo (già pelato) tagliato anch'esso a dadini
basilico
sale e pepe
frullare le fragole tagliate a metà fino ad ottenere un purè aggiungendo fino a mezza tazza di acqua, aggiungere i dadini di fragola e di cetriolo e quattro foglie di basilico a dadini, salare e pepare poi suddividere nelle coppette e guarnire a piacere con fragole, basilico e pepe macinato al momento.