2019-02-13

Il red pear e le pere al parmigiano e balsamico

Esiste un legame tra il cibo e la moda? Un vestito può essere caldo e appagante come un piatto. 
Oggi sono red pear, uno dei colori di questa stagione, una tonalità di bordeaux intensa e voluttuosa. E visto che il colore influenza in modo positivo anche l'umore, diamo colore e calore con il red pear alle grigie e fredde giornate invernali
Questa mise fatta di toni caldi, di rossi incupiti e di verdi che ricordano il bosco: di fiori, rami e uccellini, non può che rimandarmi ad un piatto dal gusto pieno e seducente come le pere  farcite di parmigiano con  con gelatina al balsamico o anche delle bellissime e semplici pere cotte nel vino rosso e servite magari con gelato alla vaniglia. 

A voi la scelta io una ricetta ve la lascio comunque anche se potete sempre cercare in archivio.
Queste pere sono ideali per completare un pasto per chi è indeciso tra dolce e formaggio o per arricchire un pranzo con una portata in più da inserire tra il secondo ed il dolce vero e proprio. 
Una ricetta semplicissima da realizzare una volta preparata la gelatina di aceto balsamico che si può sostituire con gelatina al balsamico già pronta o anche con gelatina al vino o con una mostarda o confettura a vostro piacere.
Ingredienti per 4 persone:
4 pere non troppo mature
150 – 200 g di parmigiano reggiano non troppo stagionato
100 g di aceto balsamico di Modena IGP
100 g di zucchero
5 g di pectina
Mescolare l'aceto con la pectina, portare a bollore ed unire lo zucchero gradualmente mescolando di continuo finché non si addensa (3-4 minuti). 
Pelare le pere lasciando attaccato il picciolo, togliere il torsolo e riempire il vuoto con un pezzo di parmigiano. Posare le pere in una teglia e infornarle a 180° per 15 minuti. Togliere dal forno spalmare sopra ogni frutto un abbondante strato di gelatina all'aceto balsamico e lasciar riposare ancora qualche minuto in forno spento prima di servire.

2019-02-07

Trattoria Il Paesello a Cosenza


Mangiare in una tipica trattoria è come sedersi a una tavola di famiglia, questa è la sensazione che ho avuto alla Trattoria Il Paesello.

In via Rivocati a Cosenza, nella storica via che magicamente fa da trait d'union  tra la Cosenza antica e la nuova, si trova la Trattoria Il Paesello dove Elena ogni giorno mette in tavola la semplicità della cucina di una volta preparata con un tocco tutto personale per farci apprezzare i buoni prodotti che, ancora oggi come ieri, la nostra generosa terra e i produttori più attenti sono in grado di offrirci perché "non esiste presente senza passato".
In questa missione che, per pura passione, Elena ha intrapreso è coadiuvata dall'energico e ospitale marito e dai gentilissimi e sempre attenti figlioli.
Una famiglia bella che accoglie con tutte le premure gli ospiti quasi che questa piccola trattoria fosse una semplice e calorosa tavola casalinga.
Si fa presto a riempire la sala, di posti ce ne sono pochi, ma proprio questo ci fa sentire quasi dei privilegiati e ci dà la misura della genuinità dei piatti che ci vengono serviti.
L'antipasto è ricchissimo secondo la nostra più diffusa tradizione. Salumi, formaggi, sottoli misti, "sauza" di zucchine con la mollica, una gustosa peperonata, fagioli in umido, patate 'mpacchiuse, polpette di carne ed altre deliziose di melanzane con un leggero sentore di piccante e il fresco aroma di mentuccia. Divina la parmigiana come non la mangiavo dai tempi della nonna con le uova e tutto il resto  e le polpette al sugo. Insomma ce n'è in abbondanza per sentirsi soddisfatti già prima di passare ai primi.
Essendo domenica non mancano i classici al forno: lasagna china secondo usanza e una particolarissima pasta e patate alla tiella, ovvero dei paccheri con sugo, patate, caciocavallo e salsiccia passati al forno con sopra il pane grattugiato, un piatto il cui gusto mi è difficile spiegare ma che per fortuna la signora Elena di sicuro vi può preparare. Il secondo è un sontuoso e irrinunciabile stinco con patate.
Vorremmo fare a meno del dolce ma il tiramisù va assaggiato e come se non bastasse al momento del caffè ci viene offerta una ulteriore dolce carezza fatta di paste di mandorle e cioccolatini, un garbo inconsueto per una trattoria che apprezziamo come merita. Bisogna tornare in questo piacevole posticino per godere ancora della calda accoglienza di casa che viene quotidianamente dispensata.   
Trattoria Il Paesello  
Via Rivocati 95 | Dietro il comune

2019-01-17

Ristorante La Venere a San Lucido (CS)

Ultimo percorso del gusto? Mi sono spinta fino a San Lucido inseguendo il mare d'inverno. Se come me amate il mare anche in inverno sicuramente, in una giornata fredda ma piena di sole, vi sarete messi in macchina per assaporarne il gusto e farvi coccolare dal moto delle sue onde. In una di queste giornate mi sono trovata ad imboccare la statale 18 Tirrena Inferiore in direzione Amantea. All'altezza di San Lucido mi sono fermata al ristorante la Venere per ritemprare il corpo oltre che lo spirito e credo di aver scelto proprio bene perché è un posto semplice e curato, uno di quei ristoranti d'hotel che sembra siano lì da sempre proprio per accudire e ristorare l'avventore di passaggio. Ambiente pulito, ordinato e personale estremamente gentile invitano alla sosta, la mano professionale e sicura dello chef fa poi il resto. Il menù prevalentemente di pesce lascia comunque spazio ai piatti più classici di terra.
Noi assaggiamo l'antipasto Venere che in un piatto racchiude diversi assaggi di mare caldi e freddi: insalata, cozze, gamberetti al gratin, calamaro ripieno a sorpresa di melanzana, polpetta di alici, pesce spada marinato, involtino di pasta fillo con pesce e olive nere, tutto appetitoso.
I primi sono davvero eccellenti: ottimi gli spaghetti alla San Lucidana con acciughe e pane tostato, gustosissimi gli gnocchetti alla Venere con gamberetti vongole pesto di basilico home made e pomodoro.

La ricciola alla griglia è un secondo semplice che si fregia dell'eccellenza di esser  davvero pesce fresco.
Nel pieno rispetto dei classici come dessert ci viene servita una golosa pera alla bella Elena con gelato alla vaniglia e cioccolato fuso. Lasciamo il ristorante soddisfatti abbandonandoci al sole del primo pomeriggio tra le vie del vecchio borgo di San Lucido.
Ristorante La Venere
Strada Statale 18 Tirrena Inferiore, 30
87038 San Lucido CS  
Telefono: 347 307 2508 



2019-01-09

Zuppa saporita più buona che bella

 In queste fredde serate invernali non c'è nulla di più buono di una saporita zuppa che al ritorno dal lavoro sia in grado di scaldarci. Una zuppa corroborante e sana che di sicuro è più buona che bella, non fermatevi alle apparenze e preparatela secondo le mie indicazioni resterete stupiti da tanta bontà.
Ingredienti per 4 persone:
100 g di prosciutto cotto
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 ciuffetto di prezzemolo
2 carote
1 manciata di spinaci
2 foglie d'alloro
2 funghi porcini
2 pomodori pelati
olio extravergine d'oliva
1/2 tazza di piselli spezzati cotti
1 tazza di lenticchie lessate
3-4 cucchiai a piacere di grano saraceno o farro
4-6 cucchiai di riso integrale
sale e pepe

Fare un battuto sottile di cipolla aglio e prezzemolo, tagliare a pezzettini il cotto e porre tutto in un tegame di coccio abbastanza capace, aggiungere un filo d'olio e lasciar scaldare, unire i pomodori e schiacciarli con la forchetta, aggiungere le carote a fettine, gli spinaci a striscioline e le foglie d'alloro. Aggiungere i porcini a fettine e lasciar insaporire, salare e pepare, unire poi il riso integrale e il grano saraceno, i piselli e le lenticchie andranno aggiunte solo verso la fine perché già lessati. Regolare di sale e pepe e servire ben calda in fondine di coccio.

2018-12-27

Agriturismo La Locanda del Parco a Morano (CS)


Il mio ultimo percorso del gusto per Diritto di Cronaca. A due passi dall'uscita autostradale in un'amena località del Pollino, proprio nelle vicinanze di Morano uno dei borghi più belli d'Italia, si trova uno degli agriturismi più belli del nostro territorio: La Locanda del Parco. Tra i primi a sorgere quasi un trentennio fa nella nostra regione è forse uno dei pochi a mantenere alta la bandiera e a potersi fregiare di questo appellativo. 
Un luogo curato sia dentro che fuori, gestito con amore dalla signora Adriana e dalla sua famiglia. L'atmosfera natalizia in questo periodo la si respira già all'esterno con la filodiffusione che ci rimanda canti di Natale.

Un posto magico e accogliente che al contempo ci fa dimenticare dove siamo e ce lo ricorda prepotentemente ad ogni boccone. Piatti semplici sono quelli che servono qui, piatti della più autentica tradizione preparati ancora come facevano le nonne, non a caso nel camino ci sono le pignate sempre colme di legumi ed appesi ai muri i peperoni essiccati.
Ortaggi, verdura, erbe aromatiche tutto viene dal magnifico orto sinergico che è giustamente il vanto della signora Adriana riuscendo in modo naturale e senza forzature a fornire alla cucina la più buona materia prima che si possa desiderare. Gli antipasti sono tanti e tutti buoni ma non consueti. Ci sono i salumi e i formaggi ma non mancano i fagioli e le lenticchie  di Mormanno cotti nella pignata, il crostone di pane con l'uovo fritto e i peperoni cruschi ancora caldi. Tortini di verdure e di patate con la buccia, cipolla agrodolce e zucca marinata,  polpette di pane con erbette e scorzette di agrumi a ricordarci che le nostre nonne il pane non lo buttavano ma lo trasformavano in piccoli tesori di gusto come qui ancora si fa.

I cavatelli con cardoncelli e salsiccia sono un tripudio di sapori autunnali ma non è affatto da meno la calda zuppa di fagioli cardo e cicorietta selvatica.
Tra i secondi notiamo esser molto apprezzato lo stinco ma noi decidiamo di assaggiare il cinghiale che viene cotto in umido con vino e odori, una vera prelibatezza che viene accompagnata dalla frascatula, la tipica polenta alla moranese servita in una "zuppiera di pane".
Concludiamo con la crostata con marmellata di fichi e mosto cotto ed un bicchiere di aromatico finocchietto preparato in casa.

Non resta che fare due passi nel parco ripromettendoci di tornare con la bella stagione per godere appieno di ogni angolo di questo incantevole luogo.
Azienda Agrituristica – La Locanda del Parco di Tamburi Adriana
Contrada Mazzicanino, 12
87016 Morano Calabro (CS)
Tel: 0981.31304- 30326
Cell. 389.0746648
e-mail: info@lalocandadelparco.it


2018-12-21

I libri da mettere sotto l'albero a Natale

Se siete ancora indecisi sul regalo da fare ai piccoli di casa non fategli perdere la gioia di un libro. L'amore per la lettura si acquisisce sin da piccoli. Ecco a voi dei grandi irrinunciabili classici targati Einaudi ragazzi che hanno il sapore del Natale di una volta.
La preghiera di un passero che vuol fare il nido sull'albero di Natale, di Gianni Rodari

C'è un passerotto intirizzito che, dalla finestra, osserva l'internodi una casa dove fervono i preparativi per il Natale: l'albero, gli addobbi, i regali, i dolcetti... Ci sono, anche per lui, un po' di affetto, di calore, una briciola di biscotto? Una tenera e struggente filastrocca natalizia di Gianni Rodari. Un biglietto d'auguri per una festa che abbraccia tutto il mondo



La catena della solidarietà, una volta avviata, è contagiosa. E così il magro Natale delle povere sorelline Dolly e Grace, grazie alla generosità dei vicini, diventa una festa meravigliosa. La lettura natalizia perfetta per nutrire gli animi delicati e sciogliere i cuori di ghiaccio. Nella nuova traduzione di Vivian Lamarque e con le illustrazioni di Sara Not.


Storie classiche di Natale,di Alcott, Andersen, Baum, Collodi, De Marchi, Deledda, Dickens, Gozzano, Grimm, Henry, Hoffmann, Jerome, Lagerlof, Potter, Rodari, Rostand, Satta

20 storie ambientate nel periodo più magico dell'anno, quando i sogni diventano realtà. Quando più dei giocattoli, dei dolci e dei regali, sono l'amore e l'immaginazione i doni più belli che si possano desiderare. Non è Natale senza un grande classico!

Buon Natale a tutti voi ma soprattutto ai bambini

2018-12-05

L'Antico Ulivo a Civita (CS)

Mi piace, come dico spesso, scoprire posti nuovi dove mangiare bene ma mi piace allo stesso modo riscoprire i posti noti, quelli che sono lì da sempre o quasi e dove si è sempre fatta buona ristorazione. Stavolta sono andata a Civita per un nuovo percorso del gusto
L'Antico Ulivo è a Civita, uno dei borghi più belli d'Italia, da quasi vent'anni; è un locale di quelli di tradizione, quelli che in questo magnifico angolo di pollino calabrese ti aspetti. Un locale gradevole e curato, pulito e ordinato, in cui trovare la confortante coccola della cucina di tradizione che la signora Patrizia esegue con immutato amore da tanti anni.

Il locale è ubicato in una costruzione di fine ottocento da sempre appartenuta alla famiglia e utilizzata come magazzino di stoccaggio delle olive e delle altre derrate alimentari dell'azienda agricola allora attiva. Bellissimo l'interno con i suoi spessi muri e le volte in mattoni che parlano di passato e meraviglioso, anche in questa stagione, il giardino che permette di godere della casereccia cucina del locale anche quando le temperature salgono.

Noi assaggiamo l'antipasto della casa: crostini con 'nduia e sardella, salumi, pecorino locale con cipolla caramellata, ricottina freschissima con una deliziosa confettura d'uva, olive e un inatteso involtino di verza con cotiche e fagioli. 
I primi d tradizione sono interpretati da Patrizia con sapienza a personalità, apprezziamo le pappardelle ai porcini e non meno di sicuro i maccheroni al ferretto con sugo di cinghiale e ricotta salata.
Il baccalà in umido, pieno di sapore e colori viene servito adagiato su un crostone di pane casereccio. Un intermezzo molto gradito è l'insalata di finocchi, arance e melagrana che ci prepara alle costolette d'agnello arrostite  con contorno di rape e cruschi, davvero de-li-zio-so; buono anche i cacio alla piastra, l'alternativa vegetariana proposta con grazia.
Concludiamo fin troppo satolli con il caffè pronti ad una ritemprante passeggiata in questo bellissimo borgo che ha ancora tanto da raccontare.
L'antico Ulivo Ristorante-Pizzeria
Corso Umberto, 54
87010 - Civita (CS)
Tel. 0981.73333 

2018-12-03

Viva l'Italia e le uova di Jamie Oliver

Ho un debole per Jamie Oliver e questo in realtà credo di avervelo detto in più occasioni. Mi piace il suo amore per la nostra terra, mi piacciono i suoi accostamenti, i suoi piatti colorati che fanno subito casa, il suo modo di rendere unico un piatto. Jamie lo seguo da anni e da ogni suo libro mi rendo conto è rimasto qualcosa nella mia cucina.
Anche il nuovo libro Viva l'Italia edito da TEA è davvero fantastico e si presenta ancora una volta come un omaggio alla nostra terra. Splendide foto e ricette da leccarsi i baffi seppure il più delle volte semplicissime da realizzare.Un manuale di squisitezze da consultare ogni giorno della settimana come lo definisce l'autore. Ricette che attingono alla nostra tradizione e che Jamie fa sue attraverso il racconto e l'insegnamento delle nonne d'Italia che ha incontrato in questo gustoso percorso che ci porta alla scoperta o alla riscoperta dei nostri piatti di tradizione. La prima ricetta, che credo mi resterà addosso per lungo tempo, è questa delle uova fritte e mozzarella, appetitose e facilissime da riproporre hanno conquistato la mia famiglia. 
Ecvco la ricetta adattata al mio gusto.
Uova fritte e mozzarella alla Jamie
Ingredienti per 4 persone:
4 uova
4 fette di pane 
1 mozzarella da 100-125 g
aglio
olio peperoncino
basilico
pomodori maturi o pelati di ottima qualità
Scaldare in padella aglio olio e peperoncino tritato (io lo aggiungo alla fine solo per chi gradisce) condire con sale, pepe e basilico, unire i pomodori e una volta disfatti la mozzarella a fette. lasciare spazi vuoti e rompervi dentro le uova. Coprire e cuocere 3-5 minuti secondo il gusto, servire con pane tostato caldo.

2018-11-14

Ristorante Sapori d'Opera a San Pietro in Guarano (CS)

Il percorso di stavolta? Praticamente una sinfonia: Ristorante Sapori d'Opera
A due passi dalla città di Rende, in un luogo dalla vista impareggiabile possiamo godere dell'ottima cucina di Mario Pascuzzi. Il suo locale è fresco, pulito e molto accogliente, la sua cucina una sinfonia di sapori alla quale decidiamo di abbandonarci con voluttà. 

Il menù è aggiornato stagionalmente perché lo chef ci tiene ad utilizzare i prodotti freschi e i suoi piatti sono preparati al momento. Le entreé preannunciano un pasto vario e di buon livello. 
Equilibrato e ben eseguito il tortino di patate con fonduta di taleggio e pancetta croccante. Fresco e leggero  il bauletto di pesce spada marinato con bufala e misticanza di verdure.

I primi sono davvero notevoli, espressi e pieni di gusto sia i tagliolini agli scampetti del Tirreno polvere di zafferano e pinoli che gli spaghettoni con melanzane, salsiccia e scamorza, un primo davvero di stagione che fa pensare alla non lontana Sila, in cui gli ingredienti sono armonizzati con sapienza. 

Buono e delicato, oltre che d'effetto, il turbante di spigola con gamberone su crema di zucca. Non da meno l'arrosto di maiale con prosciutto e funghi su purè di patate, un piatto autunnale completo e gratificante.
I dolci sono da assaggiare: buoni i profiteroles classici ma davvero super la cheesecake alla fragola. Davvero una cucina eccellente quella di Mario e non è da sottovalutare che il locale offre spazio sufficiente (fino a 100 coperti) per i banchetti.

Ristorante Sapori d'Opera
Contrada Padula, 6
87047 San Pietro In Guarano (CS)  
Tel. 0984 1593039 e  3487868757  
mariopascuzzi@alice.it  

2018-11-07

La consigliera Nieva ha conquistato anche me


Chi mi segue sa che sono spesso in giro per ristoranti, ho la fortuna di avere una bella rubrica su un quotidiano on line e mi permetto di "consigliare" ai miei lettori i locali che più trovo di mio interesse per un motivo o per un altro. 
Non è facile assolutamente perché il mio in fondo è un giudizio personale e se non critico sarò criticata comunque non è questo che m'interessa, faccio una scelta accurata prima e poi semplicemente raccolto la mia positiva esperienza. La cosa più bella è ascoltare le parole di chi mi accoglie e riceve nel suo locale, ogni storia è un pezzo di un meraviglioso puzzle che vado componendo di volta in volta. Le guide gastronomiche, più o meno famose, poco m'interessano perché ritengo che anche il critico più colto e raffinato non debba permettersi di  distruggere tutto il lavoro, l'impegno e la dedizione che ci sono dietro un piatto. Unica eccezione alle guide gastronomiche l'ho trovata nella guida di Nieva Zanco che mi ha letteralmente conquistata . 
La Consiglieria 2018. Guida gastronomica non convenzionale. Eccellenze divergenti è l'unica guida a mio dire che merita di essere letta  perché differente per davvero. 
Nieva non racconta i piatti per dare dei voti, lei ci racconta i luoghi, le persone e i piatti ed attraverso essi ci racconta l'Italia tutta.

Questa è una guida non convenzionale perché ci offre uno spaccato della nostra penisola fatto di storie, leggende e avvenimenti  ed è anche una guida piacevolissima nella lettura.
Ecco come la descrive l'autrice:
"Qual è il filo conduttore che unisce Niko Romito, Matteo Fronduti, Marco Stabile, Alberto Navari, Filippo Saporito, Davide Botta, Fabio Abbattista, Gianni Tarabini e Franco Aliberti, Roberto Proto, Andrea Berton, Oliver Glowig, Alfredo Russo, Stefano De Lorenzi, Agostino Bilotta, Caterina Ceraudo, Stefano Di Gennaro, Lillino Silibello, Katia Maccari, Marta Grassi, Francesco Baldissarutti, Maurizio Grange, Alfio Fascendini e ancora Nicola Dinato, Riccardo Camanini, Paolo Gramaglia, Pierfranco Ferrara e, infine, Simone Breda, Emanuele Donalisio, Giuliano Lodi, Domenico Iavarone, Mattia Gardini, Daniel Calosci, Augusto Valzelli e Luca Tartaglia? Per me la capacità di queste persone di essere, ciascuna nella 'porzione di cielo' che sottende, emblematiche di una cucina e di una poetica che va oltre i normali standard, delle 'mode'. Eccellenze divergenti."  

La consigliera Nieva ha conquistato anche me


Chi mi segue sa che sono spesso in giro per ristoranti, ho la fortuna di avere una bella rubrica su un quotidiano on line e mi permetto di "consigliare" ai miei lettori i locali che più trovo di mio interesse per un motivo o per un altro. 
Non è facile assolutamente perché il mio in fondo è un giudizio personale e se non critico sarò criticata comunque non è questo che m'interessa, faccio una scelta accurata prima e poi semplicemente raccolto la mia positiva esperienza. La cosa più bella è ascoltare le parole di chi mi accoglie e riceve nel suo locale, ogni storia è un pezzo di un meraviglioso puzzle che vado componendo di volta in volta. Le guide gastronomiche, più o meno famose, poco m'interessano perché ritengo che anche il critico più colto e raffinato non debba permettersi di  distruggere tutto il lavoro, l'impegno e la dedizione che ci sono dietro un piatto. Unica eccezione alle guide gastronomiche l'ho trovata nella guida di Nieva Zanco che mi ha letteralmente conquistata . 
La Consiglieria 2018. Guida gastronomica non convenzionale. Eccellenze divergenti è l'unica guida a mio dire che merita di essere letta  perché differente per davvero. 
Nieva non racconta i piatti per dare dei voti, lei ci racconta i luoghi, le persone e i piatti ed attraverso essi ci racconta l'Italia tutta.

Questa è una guida non convenzionale perché ci offre uno spaccato della nostra penisola fatto di storie, leggende e avvenimenti  ed è anche una guida piacevolissima nella lettura.
Ecco come la descrive l'autrice:
"Qual è il filo conduttore che unisce Niko Romito, Matteo Fronduti, Marco Stabile, Alberto Navari, Filippo Saporito, Davide Botta, Fabio Abbattista, Gianni Tarabini e Franco Aliberti, Roberto Proto, Andrea Berton, Oliver Glowig, Alfredo Russo, Stefano De Lorenzi, Agostino Bilotta, Caterina Ceraudo, Stefano Di Gennaro, Lillino Silibello, Katia Maccari, Marta Grassi, Francesco Baldissarutti, Maurizio Grange, Alfio Fascendini e ancora Nicola Dinato, Riccardo Camanini, Paolo Gramaglia, Pierfranco Ferrara e, infine, Simone Breda, Emanuele Donalisio, Giuliano Lodi, Domenico Iavarone, Mattia Gardini, Daniel Calosci, Augusto Valzelli e Luca Tartaglia? Per me la capacità di queste persone di essere, ciascuna nella 'porzione di cielo' che sottende, emblematiche di una cucina e di una poetica che va oltre i normali standard, delle 'mode'. Eccellenze divergenti."