2010-06-04

Tagliata al basamico aromatico

Ho sempre desiderato di conoscere le virtù delle piante aromatiche e delle spezie, stavolta ho trovato pane per i miei denti in un bel librino di RED Buona tavola, salute e bellezza con Erbe aromatiche e spezie di Giuliana Lomazzi. Non è un ricettario, o meglio non è solo un ricettario e tanto meno solo un ricettario di cucina, dal momento che illustra dettagliatamente vizi e virtù tanto delle umili e domestiche erbe aromatiche, quanto delle fascinose ed esotiche spezie. Un vero tesoro che si tramanda da millenni.
Ho scoperto tra le pagine del libro che il rosmarino, la "rugiada di mare" dei latini,  è adatta sia alla carne che al pesce, che sta bene oltre che nel classico accostamento con le patate arrosto con le carote, le zucchine, i cavoli e i pomodori. Ho imparato che la salvia  arricchisce il sapore di carne, pesce, fagioli, ceci, pomodori, patate e carote.
E  se a primavera non si utilizzano le erbe aromatiche che primavera è? Rosmarino e salvia allora sono entrate in questa preparazione arricchendone ulteriormente il gusto. Dico ulteriormente non a caso dal momento che questa tagliata non è una tagliata qualsiasi.


 Si tratta di  un bel pezzo di carne di Manzo di Fassone Piemontese Oberto della bottega Esperya con cui non potevo fare altro che la tagliata per rispettarne appieno il sapore. Tenera, magra, saporita la razza Piemontese è notoriamente una delle migliori e i migliori vanno trattati da tali, senza quindi troppe manipolazioni per non inficiarne il gusto.
La tagliata al balsamico è un classico, ma il balsamico stavolta l'ho reso ancora più aromatico con l'utilizzo delle erbe di cui vi parlavo.
Ingredienti per 4:
500 g di carne di manzo
1 cucchiaio di foglie fresche di salvia e rosmarino
4-5 cucchiai di aceto balsamico
sale e pepe
In una padella antiaderente ben calda scottiamo la carne 5-6 minuti per parte. Poi saliamo e pepiamo e avvolgiamola in carta stagnola per farla riposare qualche minuto. Intanto poniamo sul fuoco l'aceto con le erbe aromatiche e lasciamo restringere il liquido fino a farlo diventare metà. Irroriamo con l'aceto aromatizzato la carne affettata sottilmente e serviamo magari con zucchine al vapore o verdurine fresche.

Tagliata al basamico aromatico

Ho sempre desiderato di conoscere le virtù delle piante aromatiche e delle spezie, stavolta ho trovato pane per i miei denti in un bel librino di RED Buona tavola, salute e bellezza con Erbe aromatiche e spezie di Giuliana Lomazzi. Non è un ricettario, o meglio non è solo un ricettario e tanto meno solo un ricettario di cucina, dal momento che illustra dettagliatamente vizi e virtù tanto delle umili e domestiche erbe aromatiche, quanto delle fascinose ed esotiche spezie. Un vero tesoro che si tramanda da millenni.
Ho scoperto tra le pagine del libro che il rosmarino, la "rugiada di mare" dei latini,  è adatta sia alla carne che al pesce, che sta bene oltre che nel classico accostamento con le patate arrosto con le carote, le zucchine, i cavoli e i pomodori. Ho imparato che la salvia  arricchisce il sapore di carne, pesce, fagioli, ceci, pomodori, patate e carote.
E  se a primavera non si utilizzano le erbe aromatiche che primavera è? Rosmarino e salvia allora sono entrate in questa preparazione arricchendone ulteriormente il gusto. Dico ulteriormente non a caso dal momento che questa tagliata non è una tagliata qualsiasi.


 Si tratta di  un bel pezzo di carne di Manzo di Fassone Piemontese Oberto della bottega Esperya con cui non potevo fare altro che la tagliata per rispettarne appieno il sapore. Tenera, magra, saporita la razza Piemontese è notoriamente una delle migliori e i migliori vanno trattati da tali, senza quindi troppe manipolazioni per non inficiarne il gusto.
La tagliata al balsamico è un classico, ma il balsamico stavolta l'ho reso ancora più aromatico con l'utilizzo delle erbe di cui vi parlavo.
Ingredienti per 4:
500 g di carne di manzo
1 cucchiaio di foglie fresche di salvia e rosmarino
4-5 cucchiai di aceto balsamico
sale e pepe
In una padella antiaderente ben calda scottiamo la carne 5-6 minuti per parte. Poi saliamo e pepiamo e avvolgiamola in carta stagnola per farla riposare qualche minuto. Intanto poniamo sul fuoco l'aceto con le erbe aromatiche e lasciamo restringere il liquido fino a farlo diventare metà. Irroriamo con l'aceto aromatizzato la carne affettata sottilmente e serviamo magari con zucchine al vapore o verdurine fresche.

2010-05-31

Chili al cucchiaio

E se dico cucchiaio a cosa pensate? La mia raccolta si è conclusa da un po’, ci sono stati tanti partecipanti e un vincitore ed ora è diventata una raccolta di ricette che ho racchiuso in un pdf che potete scaricare e conservare (lo trovate nella colonna di destra).
A raccolta conclusa mi rimasta però la mania del cucchiaio che mi sembra un buon sistema per presentare dei finger food che non sarebbero altrimenti tali nel senso che difficilmente potrebbero essere - per via della loro consistenza - gustati con le dita.
Stavolta propongo un classico della cucina messicana - ovviamente rivisitato a mio modo - il chili con carne che data la piccantezza mal si adegua alla stagione estiva salvo a presentarlo, come ho fatto, in un modaiolo cucchiaio. In fondo un boccone, seppur consistente e piccante, si può gustare anche col caldo.
Per il chili ci vorrebbero i fagioli rossi, ma per il mio ho utilizzato i neri che adoro letteralmente.
Ingredienti:
1 cipolla rossa
1 spicchio d'aglio
1 peperone verde cornetto
1 cucchiaino di peperoncino piccante
1 tazza di fagioli neri (o rossi) lessati
1 tazza di passata di pomodoro
150 g di polpa di manzo macinata
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
Tritiamo la cipolla insieme all'aglio e lasciamoli appassire nell'olio. Tagliamo il peperone a brunoise (dadini) e uniamolo insieme alla carne al soffritto preparato. Quando sarà ben rosolato uniamo il peperoncino, saliamo e aggiungiamo la passata di pomodoro e mezza tazza d'acqua. Lasciamo addensare a fuoco moderato tenendo la pentola coperta. Quando il sugo risulterà denso uniamo i fagioli e lasciamoli insaporire qualche minuto.
 Suddividiamo il chili nei cucchiai o nei piatti e serviamo ancora caldo.

Chili al cucchiaio

E se dico cucchiaio a cosa pensate? La mia raccolta si è conclusa da un po’, ci sono stati tanti partecipanti e un vincitore ed ora è diventata una raccolta di ricette che ho racchiuso in un pdf che potete scaricare e conservare (lo trovate nella colonna di destra).
A raccolta conclusa mi rimasta però la mania del cucchiaio che mi sembra un buon sistema per presentare dei finger food che non sarebbero altrimenti tali nel senso che difficilmente potrebbero essere - per via della loro consistenza - gustati con le dita.
Stavolta propongo un classico della cucina messicana - ovviamente rivisitato a mio modo - il chili con carne che data la piccantezza mal si adegua alla stagione estiva salvo a presentarlo, come ho fatto, in un modaiolo cucchiaio. In fondo un boccone, seppur consistente e piccante, si può gustare anche col caldo.
Per il chili ci vorrebbero i fagioli rossi, ma per il mio ho utilizzato i neri che adoro letteralmente.
Ingredienti:
1 cipolla rossa
1 spicchio d'aglio
1 peperone verde cornetto
1 cucchiaino di peperoncino piccante
1 tazza di fagioli neri (o rossi) lessati
1 tazza di passata di pomodoro
150 g di polpa di manzo macinata
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
Tritiamo la cipolla insieme all'aglio e lasciamoli appassire nell'olio. Tagliamo il peperone a brunoise (dadini) e uniamolo insieme alla carne al soffritto preparato. Quando sarà ben rosolato uniamo il peperoncino, saliamo e aggiungiamo la passata di pomodoro e mezza tazza d'acqua. Lasciamo addensare a fuoco moderato tenendo la pentola coperta. Quando il sugo risulterà denso uniamo i fagioli e lasciamoli insaporire qualche minuto.
 Suddividiamo il chili nei cucchiai o nei piatti e serviamo ancora caldo.

2010-05-27

Le pappe di Giulio

Da quando ho iniziato a svezzare Giulio (ormai tre mesi fa) mi si è aperto letteralmente un mondo...quello delle pappe. Ovviamente non mi ero mai prima d'ora interessata all'argomento e pensavo anzi che fosse tutto semplice e lineare, in fondo ho sempre visto nei supermercati scaffali pieni di vasetti di omogeneizzati.
La realtà però è ben diversa e seppure crediamo che chi produce questi prodotti sia esperto e attento a quel che fabbrica considerato che andrà poi somministrato a bambini piccoli, leggendo le etichette e confrontando i vari prodotti tra loro ci rendiamo conto che in effetti tocca solo a noi genitori stare veramente attenti a quello che diamo ai nostri "uomini di domani". Che responsabilità ragazzi! Se ci penso mi prende il magone.
Ho iniziato quindi a documentarmi pensando che se sono così attenta a quello che mangio io e le scatolette (se non altro tal quali) non le metterei mai nel mio piatto, a maggior ragione non devo fare ciò con la dieta di mio figlio.
Per fortuna gli esperti esistono e sono stati pubblicati dei libri veramente chiarificatori sull’argomento per cui istruirmi è stato più facile del previsto.
Ho trovato particolarmente esaustivo Il libro delle pappe edizioni San Paolo che elargisce consigli e ricette che ci permettono di proporre ai nostri bambini piatti sempre nuovi e stuzzicanti, nel rispetto delle loro esigenze nutritive. Possiamo trovarvi, oltre ad un approfondimento sugli aspetti psicologici dello svezzamento, tanti suggerimenti utili ad introdurre ingredienti sempre nuovi sin dai primi mesi di svezzamento. Gli omogeneizzati si che li possiamo dare ai nostri figli ma elaborando con essi piattini appetitosi e non vuotandoli meccanicamente nel piatto, senza alcuna personalizzazione. Le ricette del libro sono corredate da divertenti filastrocche che certamente invoglieranno i bambini ad assaporare con gusto quanto è stato posto nel loro piatto.
Ma c’è chi sostiene, e sono completamente d’accordo, che l’educazione al gusto inizi ben prima della nascita e quindi nel grembo materno. Non è mai troppo presto allora per seguire i suggerimenti proposti da Emanuela Barbero e Antonella Sagone nel loro La Cucina Etica per mamma e bambino per formare i buongustai di domani.
Il libro, edito da Sonda, è rivolto principalmente ai vegani ma è utilissimo vi assicuro per tutti fornendo valide indicazioni per un nutrimento sano, bilanciato e rispettoso della natura. E' illustrato con disegni e foto dei piatti più appetitosi tra cui le ricette “diorama” per divertirsi anche a tavola.
Fa riflettere il volume Indovina chi c’è nel piatto? , scritto e illustrato da Ruby Roth e pubblicato sempre da Sonda, è rivolto ai bambini ma è utilissimo anche per gli adulti, se non altro per quelli che gli animali li amano. Pur non essendo vegana effettivamente ho provato un certo imbarazzo e una punta di dolore al pensiero che esseri speciali come le mucche, i cavalli, i maiali e altri animali di campagna, non troppo dissimili dai cani e dai gatti che pur tanto rispettiamo, finiscono quotidianamente nei nostri piatti. E se pure alla fine ci giustifichiamo dicendo che è la catena alimentare che ci porta a questo, nessuna giustificazione può avere l’uomo per le condizioni di vita alle quali costringe tali esseri.

Per risolvere poi l’annoso problema, tipico con i bimbi più grandi, ovvero il rifiuto quasi totale per frutta e verdura e in generale per i cibi più sani ho trovato illuminante La verdura non la mangio! di Giuliana Lomazzi per RED! edizioni, che riporta trucchi, consigli e ricette gustose e semplici da realizzare per invogliare al maggior consumo di frutta e verdura adulti e bambini. Nell’era in cui svrappeso, diabete, allergie e intolleranze alimentari sono sempre più diffuse anche tra i bambini, il libro si propone di favorire e mantenere la salute nostra e dei nostri figli.
E se l’impresa di riuscire a far mangiare cose semplici ai bambini vi scoraggia tenete presente che è più facile del previsto infatti, come afferma l’autrice, il loro palato è ancora “vergine”, pronto ad apprezzare i sapori naturali che molti adulti hanno scordato e che considerano difficili da recuperare.
Fatte queste premesse e perché alla fine non pensiate che sono solo parole, colgo l’occasione per lasciarvi la ricetta di una merendina a base di frutta che Giulio apprezza molto e che gli preparo con pochi e semplici gesti. Inauguro così una nuova sezione del mio blog dedicata alle pappe dei bebè.

Merendina al Kiwi


Ingredienti:
la parte verde di un kiwi (la più dolce)
qualche tocchetto di pera matura
2-3 cucchiai di succo di mela
2 biscottini (tipo Plasmon)
Frullare tutto fino a ridurre la preparazione ad una crema omogenea.
Al posto del kiwi e della pera si può usare mezza banana oppure mischiare tra loro frutti diversi.

Le pappe di Giulio

Da quando ho iniziato a svezzare Giulio (ormai tre mesi fa) mi si è aperto letteralmente un mondo...quello delle pappe. Ovviamente non mi ero mai prima d'ora interessata all'argomento e pensavo anzi che fosse tutto semplice e lineare, in fondo ho sempre visto nei supermercati scaffali pieni di vasetti di omogeneizzati.
La realtà però è ben diversa e seppure crediamo che chi produce questi prodotti sia esperto e attento a quel che fabbrica considerato che andrà poi somministrato a bambini piccoli, leggendo le etichette e confrontando i vari prodotti tra loro ci rendiamo conto che in effetti tocca solo a noi genitori stare veramente attenti a quello che diamo ai nostri "uomini di domani". Che responsabilità ragazzi! Se ci penso mi prende il magone.
Ho iniziato quindi a documentarmi pensando che se sono così attenta a quello che mangio io e le scatolette (se non altro tal quali) non le metterei mai nel mio piatto, a maggior ragione non devo fare ciò con la dieta di mio figlio.
Per fortuna gli esperti esistono e sono stati pubblicati dei libri veramente chiarificatori sull’argomento per cui istruirmi è stato più facile del previsto.
Ho trovato particolarmente esaustivo Il libro delle pappe edizioni San Paolo che elargisce consigli e ricette che ci permettono di proporre ai nostri bambini piatti sempre nuovi e stuzzicanti, nel rispetto delle loro esigenze nutritive. Possiamo trovarvi, oltre ad un approfondimento sugli aspetti psicologici dello svezzamento, tanti suggerimenti utili ad introdurre ingredienti sempre nuovi sin dai primi mesi di svezzamento. Gli omogeneizzati si che li possiamo dare ai nostri figli ma elaborando con essi piattini appetitosi e non vuotandoli meccanicamente nel piatto, senza alcuna personalizzazione. Le ricette del libro sono corredate da divertenti filastrocche che certamente invoglieranno i bambini ad assaporare con gusto quanto è stato posto nel loro piatto.
Ma c’è chi sostiene, e sono completamente d’accordo, che l’educazione al gusto inizi ben prima della nascita e quindi nel grembo materno. Non è mai troppo presto allora per seguire i suggerimenti proposti da Emanuela Barbero e Antonella Sagone nel loro La Cucina Etica per mamma e bambino per formare i buongustai di domani.
Il libro, edito da Sonda, è rivolto principalmente ai vegani ma è utilissimo vi assicuro per tutti fornendo valide indicazioni per un nutrimento sano, bilanciato e rispettoso della natura. E' illustrato con disegni e foto dei piatti più appetitosi tra cui le ricette “diorama” per divertirsi anche a tavola.
Fa riflettere il volume Indovina chi c’è nel piatto? , scritto e illustrato da Ruby Roth e pubblicato sempre da Sonda, è rivolto ai bambini ma è utilissimo anche per gli adulti, se non altro per quelli che gli animali li amano. Pur non essendo vegana effettivamente ho provato un certo imbarazzo e una punta di dolore al pensiero che esseri speciali come le mucche, i cavalli, i maiali e altri animali di campagna, non troppo dissimili dai cani e dai gatti che pur tanto rispettiamo, finiscono quotidianamente nei nostri piatti. E se pure alla fine ci giustifichiamo dicendo che è la catena alimentare che ci porta a questo, nessuna giustificazione può avere l’uomo per le condizioni di vita alle quali costringe tali esseri.

Per risolvere poi l’annoso problema, tipico con i bimbi più grandi, ovvero il rifiuto quasi totale per frutta e verdura e in generale per i cibi più sani ho trovato illuminante La verdura non la mangio! di Giuliana Lomazzi per RED! edizioni, che riporta trucchi, consigli e ricette gustose e semplici da realizzare per invogliare al maggior consumo di frutta e verdura adulti e bambini. Nell’era in cui svrappeso, diabete, allergie e intolleranze alimentari sono sempre più diffuse anche tra i bambini, il libro si propone di favorire e mantenere la salute nostra e dei nostri figli.
E se l’impresa di riuscire a far mangiare cose semplici ai bambini vi scoraggia tenete presente che è più facile del previsto infatti, come afferma l’autrice, il loro palato è ancora “vergine”, pronto ad apprezzare i sapori naturali che molti adulti hanno scordato e che considerano difficili da recuperare.
Fatte queste premesse e perché alla fine non pensiate che sono solo parole, colgo l’occasione per lasciarvi la ricetta di una merendina a base di frutta che Giulio apprezza molto e che gli preparo con pochi e semplici gesti. Inauguro così una nuova sezione del mio blog dedicata alle pappe dei bebè.

Merendina al Kiwi


Ingredienti:
la parte verde di un kiwi (la più dolce)
qualche tocchetto di pera matura
2-3 cucchiai di succo di mela
2 biscottini (tipo Plasmon)
Frullare tutto fino a ridurre la preparazione ad una crema omogenea.
Al posto del kiwi e della pera si può usare mezza banana oppure mischiare tra loro frutti diversi.

2010-05-25

...e ancora fave e pecorino

Non è che mi è presa la fissazione delle fave col pecorino, però visto che siamo di stagione mi pare carino ampliare l'argomento rendedovi partecipi dei miei recenti esperimenti culinari.
Le fave le ho abbinate anche stavolta al pecorino, il pecorino anche stavolta è quello affinato in vinaccia di Nonno Lancia della bottega Esperya ma invece che farne una crema o cospargerlo solo sopra a lamelle l'ho inserito nell'impasto delle tagliatelle e il risultato è gradevole.
Tagliatelle al pecorino con le fave
Ingredienti per 4:
250 g di farina 00
75 g di farina di grano duro
75 g di pecorino
4 uova
1 cucchiaino d'olio
1 kg di fave
1cipollotto
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
scaglie di pecorino per completare
Impastiamo le farine con il pecorino, le uova e l'olio, finché il composto risulterà omogeneo. Lasciamo riposare l'impasto e poi tiriamo la sfoglia ricavandone delle tagliatelle.
Affettiamo il cipollotto e rosoliamolo in un fondo d'olio, uniamo le fave sgusciate e private della pellicina esterna e lasciamo cuocere qualche minuto, regoliamo di sale e pepe.
Lessiamo le tagliatelle e condiamole con le fave, completando con scaglie di pecorino.

...e ancora fave e pecorino

Non è che mi è presa la fissazione delle fave col pecorino, però visto che siamo di stagione mi pare carino ampliare l'argomento rendedovi partecipi dei miei recenti esperimenti culinari.
Le fave le ho abbinate anche stavolta al pecorino, il pecorino anche stavolta è quello affinato in vinaccia di Nonno Lancia della bottega Esperya ma invece che farne una crema o cospargerlo solo sopra a lamelle l'ho inserito nell'impasto delle tagliatelle e il risultato è gradevole.
Tagliatelle al pecorino con le fave
Ingredienti per 4:
250 g di farina 00
75 g di farina di grano duro
75 g di pecorino
4 uova
1 cucchiaino d'olio
1 kg di fave
1cipollotto
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
scaglie di pecorino per completare
Impastiamo le farine con il pecorino, le uova e l'olio, finché il composto risulterà omogeneo. Lasciamo riposare l'impasto e poi tiriamo la sfoglia ricavandone delle tagliatelle.
Affettiamo il cipollotto e rosoliamolo in un fondo d'olio, uniamo le fave sgusciate e private della pellicina esterna e lasciamo cuocere qualche minuto, regoliamo di sale e pepe.
Lessiamo le tagliatelle e condiamole con le fave, completando con scaglie di pecorino.

2010-05-21

Le fave col pecorino



 Maggio è il mese della Madonna, delle rose, delle spose e delle fave...ed ecco che dalla poesia passiamo alla prosa. Però in effetti è così e poichè l'offerta è tanto vasta nessuno si può esimere dall'utilizzo in cucina della gustosa fava. Riflettevo l'altro giorno sul fatto che il risotto con le fave non l'avevo mai fatto, eppure il riso mi piace e lo preparo veramente con tutto ma con le fave mi mancava e così avendo a disposizione una bella confezione di Riso Carnaroli   Gli Aironi, ho pensato di farne un buon risotto da domenica sera (si io la domenica sera preparo spesso il risotto) con le fave raccolte nell'orto di mio padre e un buon piatto con le fave non è tale se manca il pecorino e così ho reso speciale quello che doveva essere un piatto di risotto. Dico speciale perchè avevo a disposizione non un pecorino comune ma uno affinato in vinaccia anzi quello affinato in vinaccia di Nonno Lancia, il matrimonio tra prodotti di casa Esperya viene spontano dacché eccellenza richiama eccellenza e così vi racconto la storia di come ho nobilitato le fave dell'orto.
Il pecorino non l'ho usato semplicemente grattugiano ma ne ho ricavato una crema con la quale ho alla fine mantecato il risotto. Una vera prelibatezza.
Ingredienti per 2:
200 g di riso Carnaroli
1 tazza di fave sgusciate
1 cipollotto fresco
olio extravergine d'oliva
brodo vegetale
sale e pepe
prezzemolo
Crema di pecorino: 50 g di pecorino affinato in vinaccia, 50 ml di latte fresco intero, 50 ml di panna, 10 g di farina.
Affettiamo il cipollotto e rosoliamolo in un fondo d'olio, uniamo le fave sgusciate e private della pellicina esterna e lasciamo cuocere qualche minuto, saliamo pepiamo e uniamo il riso. Dopo aver tostato il riso, uniamo un po' alla volta il brodo vegetale e portiamo a cottura il risotto. Intanto prepariamo la crema di pecorino. Portiamo a bollore il latte con la panna, uniamo la farina e lasciamo addensare mescolando con un cucchiaio di legno.Uniamo il pecorino grattugiato e frulliamo con il minipimer. Quando il riso sarà cotto mantechiamo con la crema preparata e cospargiamo di prezzemolo tritato finemente. Per chi amasse un gusto ancora più deciso si può completare il piatto con qualche scaglia di pecorino.

Le fave col pecorino



 Maggio è il mese della Madonna, delle rose, delle spose e delle fave...ed ecco che dalla poesia passiamo alla prosa. Però in effetti è così e poichè l'offerta è tanto vasta nessuno si può esimere dall'utilizzo in cucina della gustosa fava. Riflettevo l'altro giorno sul fatto che il risotto con le fave non l'avevo mai fatto, eppure il riso mi piace e lo preparo veramente con tutto ma con le fave mi mancava e così avendo a disposizione una bella confezione di Riso Carnaroli   Gli Aironi, ho pensato di farne un buon risotto da domenica sera (si io la domenica sera preparo spesso il risotto) con le fave raccolte nell'orto di mio padre e un buon piatto con le fave non è tale se manca il pecorino e così ho reso speciale quello che doveva essere un piatto di risotto. Dico speciale perchè avevo a disposizione non un pecorino comune ma uno affinato in vinaccia anzi quello affinato in vinaccia di Nonno Lancia, il matrimonio tra prodotti di casa Esperya viene spontano dacché eccellenza richiama eccellenza e così vi racconto la storia di come ho nobilitato le fave dell'orto.
Il pecorino non l'ho usato semplicemente grattugiano ma ne ho ricavato una crema con la quale ho alla fine mantecato il risotto. Una vera prelibatezza.
Ingredienti per 2:
200 g di riso Carnaroli
1 tazza di fave sgusciate
1 cipollotto fresco
olio extravergine d'oliva
brodo vegetale
sale e pepe
prezzemolo
Crema di pecorino: 50 g di pecorino affinato in vinaccia, 50 ml di latte fresco intero, 50 ml di panna, 10 g di farina.
Affettiamo il cipollotto e rosoliamolo in un fondo d'olio, uniamo le fave sgusciate e private della pellicina esterna e lasciamo cuocere qualche minuto, saliamo pepiamo e uniamo il riso. Dopo aver tostato il riso, uniamo un po' alla volta il brodo vegetale e portiamo a cottura il risotto. Intanto prepariamo la crema di pecorino. Portiamo a bollore il latte con la panna, uniamo la farina e lasciamo addensare mescolando con un cucchiaio di legno.Uniamo il pecorino grattugiato e frulliamo con il minipimer. Quando il riso sarà cotto mantechiamo con la crema preparata e cospargiamo di prezzemolo tritato finemente. Per chi amasse un gusto ancora più deciso si può completare il piatto con qualche scaglia di pecorino.

2010-05-19

Marchesi si nasce...e io "non" lo nacqui

Il titolo faceto del post l'ho composto prendendo spunto dal libro di Gualtiero Marchesi e dalla celebre frase di Totò e con esso volevo esprimervi il sentimento che ho provato nel leggere la storia del grande Gualtiero Marchesi. Ammirazione totale e un po' d'inadeguatezza tanto che seppure volessi, come di consueto, proporre una ricetta tratta dal libro alla fine non me la sono sentita.
Si, non ho avuto il coraggio di riprodurre una ricetta di MARCHESI e non credo l'avrò mai. Quello che mi ha colpito nel racconto è la determinazione del protagonista che seppur nato in una casseruola da genitori albergatori sembrava fosse fatto più per la musica che per la cucina. Ma la vita e la passione per i fornelli lo hanno portato ad optare per il mestiere di cuoco nel quale ha raggiunto i massimi vertici.
Il libro, scritto con la collaborazione di Carlo G. Valli e  pubblicato da Rizzoli per l'ottantesimo anno del maestro, ripercorre le tappe dell'intensa vita di Marchesi,  è spassoso alla lettura ma è comunque una grande lezione di vita.

Marchesi si nasce...e io "non" lo nacqui

Il titolo faceto del post l'ho composto prendendo spunto dal libro di Gualtiero Marchesi e dalla celebre frase di Totò e con esso volevo esprimervi il sentimento che ho provato nel leggere la storia del grande Gualtiero Marchesi. Ammirazione totale e un po' d'inadeguatezza tanto che seppure volessi, come di consueto, proporre una ricetta tratta dal libro alla fine non me la sono sentita.
Si, non ho avuto il coraggio di riprodurre una ricetta di MARCHESI e non credo l'avrò mai. Quello che mi ha colpito nel racconto è la determinazione del protagonista che seppur nato in una casseruola da genitori albergatori sembrava fosse fatto più per la musica che per la cucina. Ma la vita e la passione per i fornelli lo hanno portato ad optare per il mestiere di cuoco nel quale ha raggiunto i massimi vertici.
Il libro, scritto con la collaborazione di Carlo G. Valli e  pubblicato da Rizzoli per l'ottantesimo anno del maestro, ripercorre le tappe dell'intensa vita di Marchesi,  è spassoso alla lettura ma è comunque una grande lezione di vita.

2010-05-17

Orecchiette McItaly

Pensate che sia meglio un hamburger o un bel piatto di pasta? Io sono per la pasta per cui il tanto pubblicizzato Panino McItaly di McDonald l'ho trasformato in un succulento e sostanzioso primo piatto.
L'idea me l'ha data il famosto fast food ma gli ingredienti giusti per realizzarla vengono da Delixeat (ex Deliziando) del buon olio extravergine d'oliva pugliese dell'azienda Trullo Sovrano, un delizioso Patè di carciofi violetto Sant'Erasmo di Jada e le insostituibili Orecchiette di Benedetto Cavalieri. A questi ingredienti ho aggiunto dei cubetti di buon formaggio Asiago pressato e delle profumate polpettine di carne bovina.
In mancanza del patè di carciofi potete frullare voi stessi dei carciofi sott'olio ottenendo la crema per condire la pasta.
Ingredienti per 4 persone:
350 g di orecchiette Cavalieri
1 vasetto di patè di carciofi Jada
150 g di formaggio Asiago
150 g di carne bovina macinata
1 uovo
1 fetta di pane in cassetta bagnata nel latte
sale,pepe, aglio
2 cucchiai di formaggio grana
1 rametto di prezzemolo
olio extravergine d'oliva
Amalgamiamo la carne con il pane, l'uovo, il formaggio grattugiato, uniamo una puntina d'aglio grattugiato e il prezzemolo tritato. Regoliamo di sale e pepe e poi formiamo tra i palmi delle piccole polpette. Cuociamo le polpette in forno dopo averle disposte in teglia e irrorate d'olio.
Tagliamo l'Asiago a cubetti e intanto lessiamo la pasta. Quando le orecchiette sono cotte condiamole con il patè di carciofi, le polpettine e i cubetti d'asiago. E' un piatto ottimo sia caldo che freddo.