2012-02-10

La cottura sottovuoto

Un'amica mi scriveva ieri in un commento che ogni mio post sembra un "compendio" di letteratura culinaria, non ho queste pretese ma ho scoperto che oltre a mangiare bene, cucinare e creare piatti nuovi, mi piace ancor più parlare di cibo, studiare nuovi prodotti e nuovi metodi di ultilizzazione delle materie prime.
Oggi vi parlo di un esperimento che ho fatto di recente con la mia macchinetta V2040   FoodSaver, un dispositivo per la conservazione sottovuoto degli alimenti. Il sottovuoto tutti ormai sappiamo che è un grande alleato di chi fa acquisti di grandi quantità di cibo perché, eliminando l'aria, consente di mantenere il cibo fresco cinque volte di più rispetto ai metodi di conservazione tradizionali. Consente di preparare in anticipo le pietanze o i sughi base, e conservarli senza paura che il sapore e la freschezza siano compromessi, permette di conservare perfettamente i cibi nel congelatore per anni senza che subiscano alcuna alterazione di sorta. Non tutti sanno però che permette anche di cuocere pietanze sane, integre e gustose senza aggiunta di grassi.
Prendete ad esempio il pesce come nel mio caso, avevo quattro merluzzetti freschissimi, li ho puliti, li ho chiusi nel sacchetto sottovuoto insieme a tante erbette aromatiche, un pizzico di sale, una macinata di pepe bianco e qualche scorzetta di limone, poi li ho tuffati in  un bel bagno di acqua bollente per 20-25 minuti ed aperta la busta ho tolto le lische ed ho mangiato il pesce solo irrorato con un filo d'olio crudo con del riso venere integrale Gli Aironi semplicemente lessato, all'interno della busta i sapori erano integri e i liquidi del pesce mi hanno creato un brodetto aromatico che mi ha condito il riso.

Coppette a goccia in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto collezione Opera Prima di Wald
Ora non mi resta che sperimentare la cottura in lavastoviglie che ne pensate?

La cottura sottovuoto

Un'amica mi scriveva ieri in un commento che ogni mio post sembra un "compendio" di letteratura culinaria, non ho queste pretese ma ho scoperto che oltre a mangiare bene, cucinare e creare piatti nuovi, mi piace ancor più parlare di cibo, studiare nuovi prodotti e nuovi metodi di ultilizzazione delle materie prime.
Oggi vi parlo di un esperimento che ho fatto di recente con la mia macchinetta V2040   FoodSaver, un dispositivo per la conservazione sottovuoto degli alimenti. Il sottovuoto tutti ormai sappiamo che è un grande alleato di chi fa acquisti di grandi quantità di cibo perché, eliminando l'aria, consente di mantenere il cibo fresco cinque volte di più rispetto ai metodi di conservazione tradizionali. Consente di preparare in anticipo le pietanze o i sughi base, e conservarli senza paura che il sapore e la freschezza siano compromessi, permette di conservare perfettamente i cibi nel congelatore per anni senza che subiscano alcuna alterazione di sorta. Non tutti sanno però che permette anche di cuocere pietanze sane, integre e gustose senza aggiunta di grassi.
Prendete ad esempio il pesce come nel mio caso, avevo quattro merluzzetti freschissimi, li ho puliti, li ho chiusi nel sacchetto sottovuoto insieme a tante erbette aromatiche, un pizzico di sale, una macinata di pepe bianco e qualche scorzetta di limone, poi li ho tuffati in  un bel bagno di acqua bollente per 20-25 minuti ed aperta la busta ho tolto le lische ed ho mangiato il pesce solo irrorato con un filo d'olio crudo con del riso venere integrale Gli Aironi semplicemente lessato, all'interno della busta i sapori erano integri e i liquidi del pesce mi hanno creato un brodetto aromatico che mi ha condito il riso.

Coppette a goccia in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto collezione Opera Prima di Wald
Ora non mi resta che sperimentare la cottura in lavastoviglie che ne pensate?

2012-02-08

Un panino per una birra

Vassoio e runner collezione Impronte di Wald

Si fa presto a dire un panino e una birra. Si ma che panino e che birra? Procediamo con ordine, sapete che in Italia sempre più si producono birre artigianali di eccezionale qualità, ecco, le birre di Zago sono certamente tra le migliori. Parlo di birre artigianali non pastorizzate, senza conservanti, prodotte da un'azienda nata nel 1978 in provincia di Pordenone dall'amore di Mario Chiaradia, il titolare, per le “Living beers” ovvero Cuvée di malto vive, ricche di lieviti, artigianali e non pastorizzate. Zago dopo trent'anni di onorata attività non produce solo birre di alta qualità senza aromatizzanti e conservanti ma altri prodotti a base di birra come le gelatine di birra e una selezione di caffè provenienti da tutto il mondo, ma di questo vi dirò più avanti, ora torniamo all'argomento di oggi. La birra che ho scelto per il "matrimonio" di oggi è una  SaintHubert, una bionda doppio malto con note di frutta fresca e crosta di pane caldo. Ovviamente per accompagnare una birra di tal fatta non potevo andare dal fornaio e prendere un comune panino da farcire con un comune ripieno, no! Volevo un panino speciale preparato con una farina speciale e così ho preparato le ciabatte con il poolish di Sara Papa con la farina Petra1 di Molino Quaglia, fatele vi prego ma procuratevi la farina giusta se no a che serve c0nsigliarvi. Per il ripieno ci voleva qualcosa che fosse all'altezza dell'involucro e della birra d'accompagno così delle fette di roastbeef preparato in casa, un po' di Provola Iblea dolce e delicata dipasQuale formaggi, dei carciofi dorati in padella con cipolla e una salsa, anzi un'ultrasalsa di funghi porcini cipolle e menta della linea Salse al Cubo3, senza coloranti, senza additivi e senza conservanti. 
Ma ora la ricetta delle ciabatte al poolish
Ingredienti
Per il Polish:
300 g di farina Petra1
300 g di acqua
7,5 g di lievito di birra
Per l'impasto:
600 g di farina Petra1
375 g di acqua
9 g di lievito di birra
9 g di malto o miele

18 g di sale
semola di grano duro rimacinata per la spianatoia
Preparere il poolish: sciogliere il lievito nell'acqua a 22°c aggiungere la farina setacciata e impastare facendo attenzione a non formare grumi, lasciar lievitare 2 ore. Mettere in una ciotola la farina per l'impasto, il malto e il sale. Diluire il lievito nell'acqua, versare il composto sul poolish e malgamare. Versare il composto nella ciotola della farina e impastare. versare l'imapsto in una ciotola unta d'olio e far lievitare ancora 1 ora. Rovesciare il composto su una spianatoia cosparsa di semola e spolverizzare di semola anche la superficie. Tagliare delle strisce di 5x10 cm e porle sulla spianatoia con il taglio verso l'alto appiattire con le dita allungando un po' e porle su una teglia con carta forno cosparsa di semola. Lasciar lievitare coperte fino al raddoppio. Cuocere in forno caldissimo con una ciotola d'acqua sul fondo per creare umidità.


*Quando farcite il panino vi consiglio di condire la carne con un filo d'olio e qualche granello di sale rosso Alalea delle Hawai ne esalterete ancor più il sapore. 

Un panino per una birra

Vassoio e runner collezione Impronte di Wald

Si fa presto a dire un panino e una birra. Si ma che panino e che birra? Procediamo con ordine, sapete che in Italia sempre più si producono birre artigianali di eccezionale qualità, ecco, le birre di Zago sono certamente tra le migliori. Parlo di birre artigianali non pastorizzate, senza conservanti, prodotte da un'azienda nata nel 1978 in provincia di Pordenone dall'amore di Mario Chiaradia, il titolare, per le “Living beers” ovvero Cuvée di malto vive, ricche di lieviti, artigianali e non pastorizzate. Zago dopo trent'anni di onorata attività non produce solo birre di alta qualità senza aromatizzanti e conservanti ma altri prodotti a base di birra come le gelatine di birra e una selezione di caffè provenienti da tutto il mondo, ma di questo vi dirò più avanti, ora torniamo all'argomento di oggi. La birra che ho scelto per il "matrimonio" di oggi è una  SaintHubert, una bionda doppio malto con note di frutta fresca e crosta di pane caldo. Ovviamente per accompagnare una birra di tal fatta non potevo andare dal fornaio e prendere un comune panino da farcire con un comune ripieno, no! Volevo un panino speciale preparato con una farina speciale e così ho preparato le ciabatte con il poolish di Sara Papa con la farina Petra1 di Molino Quaglia, fatele vi prego ma procuratevi la farina giusta se no a che serve c0nsigliarvi. Per il ripieno ci voleva qualcosa che fosse all'altezza dell'involucro e della birra d'accompagno così delle fette di roastbeef preparato in casa, un po' di Provola Iblea dolce e delicata dipasQuale formaggi, dei carciofi dorati in padella con cipolla e una salsa, anzi un'ultrasalsa di funghi porcini cipolle e menta della linea Salse al Cubo3, senza coloranti, senza additivi e senza conservanti. 
Ma ora la ricetta delle ciabatte al poolish
Ingredienti
Per il Polish:
300 g di farina Petra1
300 g di acqua
7,5 g di lievito di birra
Per l'impasto:
600 g di farina Petra1
375 g di acqua
9 g di lievito di birra
9 g di malto o miele

18 g di sale
semola di grano duro rimacinata per la spianatoia
Preparere il poolish: sciogliere il lievito nell'acqua a 22°c aggiungere la farina setacciata e impastare facendo attenzione a non formare grumi, lasciar lievitare 2 ore. Mettere in una ciotola la farina per l'impasto, il malto e il sale. Diluire il lievito nell'acqua, versare il composto sul poolish e malgamare. Versare il composto nella ciotola della farina e impastare. versare l'imapsto in una ciotola unta d'olio e far lievitare ancora 1 ora. Rovesciare il composto su una spianatoia cosparsa di semola e spolverizzare di semola anche la superficie. Tagliare delle strisce di 5x10 cm e porle sulla spianatoia con il taglio verso l'alto appiattire con le dita allungando un po' e porle su una teglia con carta forno cosparsa di semola. Lasciar lievitare coperte fino al raddoppio. Cuocere in forno caldissimo con una ciotola d'acqua sul fondo per creare umidità.


*Quando farcite il panino vi consiglio di condire la carne con un filo d'olio e qualche granello di sale rosso Alalea delle Hawai ne esalterete ancor più il sapore. 

2012-02-06

Pasticcini siciliani


Coppetta linea Confetti di Vetri delle Venezie
Un pasticcino che profuma di Sicilia, con pistacchi di Bronte e golosa crema al mandarino Le cremose di Bacco Srl per superare queste rigide giornate con il sorriso sulla bocca.
Pasticcini di pistacchi mandorle e crema al mandarino
ingredienti 
100 g di farina di pistacchi
100 g di farina di mandorle spellate
200 g di zucchero a velo
1 albume
crema al mandarino
Mescolare le farine e unirvi l’albumeve lo zucchero a velo tenendone da parte una cucchiaiata, ricavare dall’impasto ottenuto dodici-quattordici palline. Schiacciarle tra le mani e porre al centro di ognuna un po’ di crema al mandarino, richiudere l’impasto a pallina facendo in modo che la crema resti all’interno. Poggiare i biscotti su una teglia foderata di carta forno, con il lato richiuso alla base.  Lasciare riposare qualche ora in frigo e poi infornare a 200° per 10 minuti circa. Cospargere con lo zucchero a velo tenuto da parte prima di servire.

Pasticcini siciliani


Coppetta linea Confetti di Vetri delle Venezie
Un pasticcino che profuma di Sicilia, con pistacchi di Bronte e golosa crema al mandarino Le cremose di Bacco Srl per superare queste rigide giornate con il sorriso sulla bocca.
Pasticcini di pistacchi mandorle e crema al mandarino
ingredienti 
100 g di farina di pistacchi
100 g di farina di mandorle spellate
200 g di zucchero a velo
1 albume
crema al mandarino
Mescolare le farine e unirvi l’albumeve lo zucchero a velo tenendone da parte una cucchiaiata, ricavare dall’impasto ottenuto dodici-quattordici palline. Schiacciarle tra le mani e porre al centro di ognuna un po’ di crema al mandarino, richiudere l’impasto a pallina facendo in modo che la crema resti all’interno. Poggiare i biscotti su una teglia foderata di carta forno, con il lato richiuso alla base.  Lasciare riposare qualche ora in frigo e poi infornare a 200° per 10 minuti circa. Cospargere con lo zucchero a velo tenuto da parte prima di servire.

2012-02-03

Zuppa campagnola alla maremmana

Tegame in terracotta Colì
La tragedia della Concordia  ha portato i riflettori sulla fantastica e a questo punto (ahime!) sfortunata Isola del Giglio, un mare splendido minacciato da quel gigante di ferro che giace riverso su un fianco, un'isola ospitale dove ho scoperto che si mangia pure ottimamente.
Per volontà della Pro Loco dell'isola è stato pubblicato da Effigi in collaborazione con Primamedia editore Isola del Giglio Antiche ricette, le ricette raccontate dalla viva voce delle nonne gigliesi per scoprire il tesoro di memorie e tradizioni culinarie di questo meraviglioso scoglio. 125 ricette per portare a casa propria un pezzettino di quest'isola che non è solo mare e sole.  
Sempre per restare in zona  Aggiungi un posto a tavola pubblicato  dello stesso editore Effigi che raccoglie ricette Maremmane di Orbetello e dintorni prima che l'ondata della "nouvelle cuisine" e delle mode televisive mettessero a rischio il patrimonio di identità locali. I piatti veri e genuini della tavola mediterranea, toscana, maremmana, orbetellana. Molte le ricette che mi hanno incuriosita tra cui questa zuppa contadina che ho riprodotto fedelmente per non inficiare in alcun modo la tradizione.
Zuppa campagnola
Ingredienti per 6 persone:
1 bicchiere di olio extravergine d'oliva
1 cipolla
2 spicchi d'aglio
1 mazzetto di odori (sedano, basilico, prezzemolo)
1/2 kg di pelati, spinaci, bietola, patate, piselli, carciofi
brodo
6 uova
pane raffermo
Fare un soffritto con olio, cipolla, aglio e odori, quando è ben rosolato unire i pelati. Allungare con brodo, salare, unire le verdure tagliate a pezzi e lasciar cuocere allungando di tanto in tanto con il brodo. Quando il sugo si è ristretto unire le uova senza farle rassodare troppo. Porre in una zuppiera il pane a fette e sopra la zuppa. lasciar ammorbidire bene il pane prima di servire.
Piatti quasi dimenticati  si possono gustare in alcuni locali sparsi sulla nostra bella penisola e per avere la mappa chiara dei piatti e dei locali La cucina ritrovata pubblicato da Morellini editore, un volume totalmente inedito a cura di Andrea Guolo che raccoglie oltre 80 antiche ricette che pur facendo parte della tradizione gastronomica regionale sono ormai quasi spariti dai menù dei ristoranti  perché magari di difficile esecuzione o con ingredienti ormai introvabili o semplicemente perchè troppo caloriche. Uno strumento unico che offre un viaggio tra i sapori di un tempo  per conoscere le ricette "sparite" e scoprire, con l'aiuto dei recensori de ilmangione.it, dove assaggiarle; si sa mai che nel week-end nonostante il clima poco invitante abbiate voglia di andare a pranzo fuori...

Zuppa campagnola alla maremmana

Tegame in terracotta Colì
La tragedia della Concordia  ha portato i riflettori sulla fantastica e a questo punto (ahime!) sfortunata Isola del Giglio, un mare splendido minacciato da quel gigante di ferro che giace riverso su un fianco, un'isola ospitale dove ho scoperto che si mangia pure ottimamente.
Per volontà della Pro Loco dell'isola è stato pubblicato da Effigi in collaborazione con Primamedia editore Isola del Giglio Antiche ricette, le ricette raccontate dalla viva voce delle nonne gigliesi per scoprire il tesoro di memorie e tradizioni culinarie di questo meraviglioso scoglio. 125 ricette per portare a casa propria un pezzettino di quest'isola che non è solo mare e sole.  
Sempre per restare in zona  Aggiungi un posto a tavola pubblicato  dello stesso editore Effigi che raccoglie ricette Maremmane di Orbetello e dintorni prima che l'ondata della "nouvelle cuisine" e delle mode televisive mettessero a rischio il patrimonio di identità locali. I piatti veri e genuini della tavola mediterranea, toscana, maremmana, orbetellana. Molte le ricette che mi hanno incuriosita tra cui questa zuppa contadina che ho riprodotto fedelmente per non inficiare in alcun modo la tradizione.
Zuppa campagnola
Ingredienti per 6 persone:
1 bicchiere di olio extravergine d'oliva
1 cipolla
2 spicchi d'aglio
1 mazzetto di odori (sedano, basilico, prezzemolo)
1/2 kg di pelati, spinaci, bietola, patate, piselli, carciofi
brodo
6 uova
pane raffermo
Fare un soffritto con olio, cipolla, aglio e odori, quando è ben rosolato unire i pelati. Allungare con brodo, salare, unire le verdure tagliate a pezzi e lasciar cuocere allungando di tanto in tanto con il brodo. Quando il sugo si è ristretto unire le uova senza farle rassodare troppo. Porre in una zuppiera il pane a fette e sopra la zuppa. lasciar ammorbidire bene il pane prima di servire.
Piatti quasi dimenticati  si possono gustare in alcuni locali sparsi sulla nostra bella penisola e per avere la mappa chiara dei piatti e dei locali La cucina ritrovata pubblicato da Morellini editore, un volume totalmente inedito a cura di Andrea Guolo che raccoglie oltre 80 antiche ricette che pur facendo parte della tradizione gastronomica regionale sono ormai quasi spariti dai menù dei ristoranti  perché magari di difficile esecuzione o con ingredienti ormai introvabili o semplicemente perchè troppo caloriche. Uno strumento unico che offre un viaggio tra i sapori di un tempo  per conoscere le ricette "sparite" e scoprire, con l'aiuto dei recensori de ilmangione.it, dove assaggiarle; si sa mai che nel week-end nonostante il clima poco invitante abbiate voglia di andare a pranzo fuori...

2012-02-01

Conchiglie risottate alla crema di carciofi e pecorino siciliano

Sottopiatto in rattan Nella Longari Home, piatto collezione Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro
I cuori dei carciofi sono buoni e su questo nessun dubbio, ma tutti quegli scarti che fate li buttate via? Sacrilegio! Ho scoperto su La Cucina Italiana di Gennaio che se ne può ricavare un gustosissimo brodo con cui fare vellutate o risotti  o nel mio caso pasta. Basta raccogliere gli scarti dei carciofi (gambi mondati e foglie esterne di 4-6 carciofi) e lasciarle cuocere per un'ora con un litro d'acqua dopo averli rosolati con  mezza cipolla in un po' d'olio. Una volta cotti si passano al passaverdure e se ne ricava un brodo denso e molto saporito.
E visto che il clima richiede piatti caldi e appetitosi io vi propongo questa pasta risottata con la crema dei carciofi e un piccante e deciso Pecorino Siciliano dop dipasQuale Formaggi.
Ingredienti per 4 persone:
400 g di conchiglie rigate
1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
vino bianco
olio extravergine d'oliva
brodo di carciofi
Pecorino siciliano Dop
Preparare un classico soffritto di carota, sedano e cipolla e rosolarlo in un fondo d'olio, unire la pasta cruda e lasciarla un po' insaporire, sfumare con vino bianco, portare a cottura come un risotto aggiungendo un po' alla volta il denso brodo di carciofi. A fine cottura mantecare con pecorino grattugiato.
*Per tritare velocemente il soffritto utilizzo lo Swizzz cut di Eva collection, per cuocere la pasta una pentola ideale per evitare che il cibo attacchi al fondo è la casseruola con due maniglie della linea Salento Keravis WhiteStone di Ballarini.

Conchiglie risottate alla crema di carciofi e pecorino siciliano

Sottopiatto in rattan Nella Longari Home, piatto collezione Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro
I cuori dei carciofi sono buoni e su questo nessun dubbio, ma tutti quegli scarti che fate li buttate via? Sacrilegio! Ho scoperto su La Cucina Italiana di Gennaio che se ne può ricavare un gustosissimo brodo con cui fare vellutate o risotti  o nel mio caso pasta. Basta raccogliere gli scarti dei carciofi (gambi mondati e foglie esterne di 4-6 carciofi) e lasciarle cuocere per un'ora con un litro d'acqua dopo averli rosolati con  mezza cipolla in un po' d'olio. Una volta cotti si passano al passaverdure e se ne ricava un brodo denso e molto saporito.
E visto che il clima richiede piatti caldi e appetitosi io vi propongo questa pasta risottata con la crema dei carciofi e un piccante e deciso Pecorino Siciliano dop dipasQuale Formaggi.
Ingredienti per 4 persone:
400 g di conchiglie rigate
1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
vino bianco
olio extravergine d'oliva
brodo di carciofi
Pecorino siciliano Dop
Preparare un classico soffritto di carota, sedano e cipolla e rosolarlo in un fondo d'olio, unire la pasta cruda e lasciarla un po' insaporire, sfumare con vino bianco, portare a cottura come un risotto aggiungendo un po' alla volta il denso brodo di carciofi. A fine cottura mantecare con pecorino grattugiato.
*Per tritare velocemente il soffritto utilizzo lo Swizzz cut di Eva collection, per cuocere la pasta una pentola ideale per evitare che il cibo attacchi al fondo è la casseruola con due maniglie della linea Salento Keravis WhiteStone di Ballarini.

2012-01-30

Rollini di panettone al Pinot Grigio con salmerino affumicato


Vi avevo parlato del concorso Santa Margherita vini e Loison e avevo pure postato la mia partecipazione chiedendomi con grande curiosità quali fossero state le 12 ricette prescelte per il libro. Ebbene la mia curiosità è stata soddisfatta, ho ricevuto il grazioso e curato libricino (che potete anche visionare on line) insieme ad una bottiglia del fantastico Pinot Grigio Santa Margherita e al delizioso Panettone al Pinot Grigio creato per l'azienda dal nostro amico Loison. Ho trovato nel libro delle splendide ricette tra cui una della cara Lenny, delle mini quiches di panettone con salmone affumicato, mela e cipolle caramellate. Ho pensato che in effetti il pesce affumicato con il panettone, il suo sentore di vaniglia e l'uvetta legano proprio bene ed ho realizzato con il salmerino affumicato di Trota oro un'altra ricetta per apprezzare al meglio il panettone in abbinamento ad un calice di Pinot grigio. Del resto dai colleghi bloggers c'è sempre tanto da imparare, sono tutti bravi e pieni d'inventiva e la cosa strepitosa è che tutte le loro ricette, come del resto le mie, sono replicabili in casa ed offrono altresì vari spunti per creare sempre nuovi piatti. Come Lenny di cui parlavo prima molti altri mi stupiscono davvero per la precisione e la costanza che mettono in ogni preparazione oltre che per la bellezza e la bontà del risultato.
 Arsenale editrice deve certamente pensarla come me dal momento che ha deciso di pubblicare un libro che si chiama   In CUCIN@ Appunti & Ricette per raccontare un anno in compagnia dei migliori food blog italiani, un tributo a chi con impegno e determinazione ha creato un foodblogging e quotidianamente ne coltiva l'essenza con curiosità, buongusto e bravura.  Non sto facendo alcuna pubblicità dato che non ci sono miei ricette ed anzi nessuno mi ha chiesto di partecipare a questo o ad un simile progetto (tra parentesi mi piacerebbe pure!) però ve ne voglio parlare perché nutro profonda ammirazione per ogni singolo tassello di questo fantastico, fantasioso e variegato mondo di blog dedicati alla cucina. Io stessa, che questo faccio da ormai cinque anni con sempre maggiore devozione, resto meravigliata di quanta competenza ciascuno di loro ha dimostrato nella realizzazione di questo bellissimo libro che, non c'è bisogno neppure di dirlo, è corredato da eloquenti  foto. 
Ma tornando a noi vi lascio la ricetta dei rollini una vera prelibatezza da realizzare in pochi minuti:
Due larghe fette di panettone spesse 1 cm c.a.
100 g Salmerino affumicato
100 g di formaggio tipo quark
la scorza di un limone
olio extravergine d'oliva
fior di sale
pepe bianco
Lavorare il formaggio con la scorza di limone, un filo d'olio e una spolverata di pepe bianco. Stendere il composto sulle fette di panettone schiacciate con il mattarello, condire con un pizzico di fiore di sale e adagiarvi sopra le fette di salmerino. Arrotolare il panettone nel senso della lunghezza chiudere in tre punti con spago da cucina e ricavare da ogni fetta tre involtini. Servire con fiumi di Pinot grigio.

Rollini di panettone al Pinot Grigio con salmerino affumicato


Vi avevo parlato del concorso Santa Margherita vini e Loison e avevo pure postato la mia partecipazione chiedendomi con grande curiosità quali fossero state le 12 ricette prescelte per il libro. Ebbene la mia curiosità è stata soddisfatta, ho ricevuto il grazioso e curato libricino (che potete anche visionare on line) insieme ad una bottiglia del fantastico Pinot Grigio Santa Margherita e al delizioso Panettone al Pinot Grigio creato per l'azienda dal nostro amico Loison. Ho trovato nel libro delle splendide ricette tra cui una della cara Lenny, delle mini quiches di panettone con salmone affumicato, mela e cipolle caramellate. Ho pensato che in effetti il pesce affumicato con il panettone, il suo sentore di vaniglia e l'uvetta legano proprio bene ed ho realizzato con il salmerino affumicato di Trota oro un'altra ricetta per apprezzare al meglio il panettone in abbinamento ad un calice di Pinot grigio. Del resto dai colleghi bloggers c'è sempre tanto da imparare, sono tutti bravi e pieni d'inventiva e la cosa strepitosa è che tutte le loro ricette, come del resto le mie, sono replicabili in casa ed offrono altresì vari spunti per creare sempre nuovi piatti. Come Lenny di cui parlavo prima molti altri mi stupiscono davvero per la precisione e la costanza che mettono in ogni preparazione oltre che per la bellezza e la bontà del risultato.
 Arsenale editrice deve certamente pensarla come me dal momento che ha deciso di pubblicare un libro che si chiama   In CUCIN@ Appunti & Ricette per raccontare un anno in compagnia dei migliori food blog italiani, un tributo a chi con impegno e determinazione ha creato un foodblogging e quotidianamente ne coltiva l'essenza con curiosità, buongusto e bravura.  Non sto facendo alcuna pubblicità dato che non ci sono miei ricette ed anzi nessuno mi ha chiesto di partecipare a questo o ad un simile progetto (tra parentesi mi piacerebbe pure!) però ve ne voglio parlare perché nutro profonda ammirazione per ogni singolo tassello di questo fantastico, fantasioso e variegato mondo di blog dedicati alla cucina. Io stessa, che questo faccio da ormai cinque anni con sempre maggiore devozione, resto meravigliata di quanta competenza ciascuno di loro ha dimostrato nella realizzazione di questo bellissimo libro che, non c'è bisogno neppure di dirlo, è corredato da eloquenti  foto. 
Ma tornando a noi vi lascio la ricetta dei rollini una vera prelibatezza da realizzare in pochi minuti:
Due larghe fette di panettone spesse 1 cm c.a.
100 g Salmerino affumicato
100 g di formaggio tipo quark
la scorza di un limone
olio extravergine d'oliva
fior di sale
pepe bianco
Lavorare il formaggio con la scorza di limone, un filo d'olio e una spolverata di pepe bianco. Stendere il composto sulle fette di panettone schiacciate con il mattarello, condire con un pizzico di fiore di sale e adagiarvi sopra le fette di salmerino. Arrotolare il panettone nel senso della lunghezza chiudere in tre punti con spago da cucina e ricavare da ogni fetta tre involtini. Servire con fiumi di Pinot grigio.

2012-01-27

Adesso pasta: Fidelin del Moro con verza e salsiccia

Piatto Colì, sottopiatto collezione rattan Nella Longari Home
"Adesso pasta!" è la prima guida completa ai produttori di pasta biologica, equo-solidale e artigianale in Italia. E' edito da Altreconomia e racconta le storie di oltre 50 pastifici "resistenti" che lottano contro tutto e tutti per offrire il miglior prodotto possibile al giusto prezzo. E' un piccolo libricino che ci aiuta a capire che la pasta non è tutta uguale e la differenza inizia dal campo con la scelta di materie prime di qualità, prosegue con la sapiente lavorazione che preserva il valore della materia prima utilizzata per terminare con la relazione tra produttori, trasformatori e consumatori che permette di riconoscere il giusto prezzo a chi produce e mantenere il prezzo basso per chi acquista.
Anch'io oggi voglio parlarvi di una pasta "diversa".
I fidelin sono degli spaghetti sottili, quelli del Moro sono preparati con grano saraceno che, nonostante il nome, non è un cereale ma una pianta erbacea annuale. La farina di grano saraceno è l'ingrediente principe dei pizzoccheri, la tipica pasta della Valtellina ma su Store Valtellina oltre ai pizzoccheri è possibile trovare anche le penne, gli gnocchetti e appunto i fidelin di grano saraceno che ho preparato con un sugo invernale di verza e salsiccia bianca, un primo piatto gustoso e di facile esecuzione da arricchire con una generosa spolverata di grana.
Fidelin del moro con verza e salsiccia
Ingredienti per 4 persone:
380 g di spaghetti di grano saraceno
1 piccola cipolla bionda
250 g di salsiccia bianca
1/2 verza
1 mestolo di brodo
1 bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di salsa di pomodoro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritare la cipolla e appassirla in un tegame con l'olio, unire la salsiccia spellata e sgranata, sfumare con il vino aggiungere la salsa di pomodoro e la verza tagliata a striscioline. Unire il brodo e lasciar cuocere finché la verza risulterà appassita, regolare di sale e pepe. Cuocere la pasta e saltarla in padella con il condimento, completare con grana grattugiato a piacere.