2014-11-17

Facciamo merenda con i pizza-muffin?



Facciamo merenda? Quando Miralda Colombo e Cevì chiamano io rispondo sempre. I loro libri sono per me un culto perché stanno seguendo le fasi di crescita dei miei bambini e anche stavolta non potevo restare indifferente al grido di Facciamo merenda! Il libro di Miralda Colombo, con foto e disegni di Cevì edito da Gallucci in cui sono raccolte 60 ricette e suggerimenti per spuntini appetitosi e sani da gustare a casa o portare a scuola o al parco. Basta merendine è arrivata l'ora di rimboccarsi le maniche e realizzare qualcosa di gustoso e assolutamente pratico per rispondere alle esigenze dei piccoli di casa. Nel libro tra le ricette ispirate ai sapori di una volta, sono sicura che riuscirete a trovare la merenda giusta per ogni occasione. Se il libro v'incuriosisce e vorreste saperne i più, se prevedete di essere a Roma il prossimo week-end non perdetevi  la presentazione/laboratorio di questo libro presso la libreria di Eataly a Roma (alle ore 16:00), ci sarà Miralda in persona a preparare la merenda con e per i vostri bambini.
Mentre si fa merenda la cosa più bella è coccolarsi leggendo una bella storia e con Coccole books non si può mai rimanere a corto di storie. Il mistero attrae i bambini forse più che gli adulti e certamente li vedrete sgranare gli occhi mentre gli leggerete una di queste storie.
Cecilia e il grande Gnam scritto da Guido Quarzo e illustrato da Francesca Cavallaro è la storia di una creatura misteriosa che si nasconde nelle pietanze e le divora, divora tutto il grande Gnam anche quei cibi terrificanti che a Cecilia non piacciono affatto ma quando la minestra finisce non si sa che fine faccia il "mostro". Tra mille peripezie la piccola e furba Cecilia riuscirà a stanarlo. 
Un simpatico mostriciattolo e un ragazzino curioso e impertinente sono i protagonisti di Chi c'è sotto il letto? scritto da Sandro Natalini e illustrato da Anna Laura Cantone. Una storia al contrario - direi - in cui un bambino in una notte "da incubo" finirà in casa Mostroni accorgendosi che poi  tanto antipatici e scortesi alla fine i mostri non lo sono neppure.
Anche nell'inesauribile e fantasiosa fonte del G-Baby, il mensile per i piccoli delle Edizioni San Paolo, si possono trovare spunti di gioco e lettura. Nel numero di novembre, storie, filastrocche, fumetti, giochi e lavoretti ispirati all'autunno.
Insomma alla fine è tutto pronto per una buona e sana merenda, e nell'attesa di sperimentare le ricette di Facciamo merenda! ecco la mia ricetta di questi golosi pizza-muffin, sofficissimi e gustosi si mantengono anche per un paio di giorni, si possono congelare estraendone la giusta porzione all'ora della merenda o prima di andare a scuola.
 Pizza-muffin
Ingredienti per 22-24 pezzi
Per la base:
500 g di farina
12 g di lievito di birra
50 g di burro fuso
50 g di zucchero
10 g di sale
250 ml di acqua
1 uovo intero
Per la farcia:
150 g di prosciutto cotto
150 g di scamorza
grana grattugiato
passata di pomodoro condita con aromi, sale ed olio extravergine d'oliva
Impastare farina, zucchero e uovo aggiungendo il lievito sciolto nell'acqua, aggiungere dopo il sale e il burro non caldo. Lasciar lievitare la massa per circa tre ore, suddividerla in 22-24 palline, allargarle con le dita porvi al centro cotto, scamorza e un po' di grana. Richiudere a fagotto e sistemare nelle teglie da muffin (al pirottino in carta si attaccano un po', meglio imburrare gli stampi o utilizzare le teglie in silicone. Pennellare la superficie con passata di pomodoro condita con aglio, olio, basilico e origano e lasciar lievitare ancora un 'ora prima di infornare a 190° per 15-20 minuti circa.

Facciamo merenda con i pizza-muffin?



Facciamo merenda? Quando Miralda Colombo e Cevì chiamano io rispondo sempre. I loro libri sono per me un culto perché stanno seguendo le fasi di crescita dei miei bambini e anche stavolta non potevo restare indifferente al grido di Facciamo merenda! Il libro di Miralda Colombo, con foto e disegni di Cevì edito da Gallucci in cui sono raccolte 60 ricette e suggerimenti per spuntini appetitosi e sani da gustare a casa o portare a scuola o al parco. Basta merendine è arrivata l'ora di rimboccarsi le maniche e realizzare qualcosa di gustoso e assolutamente pratico per rispondere alle esigenze dei piccoli di casa. Nel libro tra le ricette ispirate ai sapori di una volta, sono sicura che riuscirete a trovare la merenda giusta per ogni occasione. Se il libro v'incuriosisce e vorreste saperne i più, se prevedete di essere a Roma il prossimo week-end non perdetevi  la presentazione/laboratorio di questo libro presso la libreria di Eataly a Roma (alle ore 16:00), ci sarà Miralda in persona a preparare la merenda con e per i vostri bambini.
Mentre si fa merenda la cosa più bella è coccolarsi leggendo una bella storia e con Coccole books non si può mai rimanere a corto di storie. Il mistero attrae i bambini forse più che gli adulti e certamente li vedrete sgranare gli occhi mentre gli leggerete una di queste storie.
Cecilia e il grande Gnam scritto da Guido Quarzo e illustrato da Francesca Cavallaro è la storia di una creatura misteriosa che si nasconde nelle pietanze e le divora, divora tutto il grande Gnam anche quei cibi terrificanti che a Cecilia non piacciono affatto ma quando la minestra finisce non si sa che fine faccia il "mostro". Tra mille peripezie la piccola e furba Cecilia riuscirà a stanarlo. 
Un simpatico mostriciattolo e un ragazzino curioso e impertinente sono i protagonisti di Chi c'è sotto il letto? scritto da Sandro Natalini e illustrato da Anna Laura Cantone. Una storia al contrario - direi - in cui un bambino in una notte "da incubo" finirà in casa Mostroni accorgendosi che poi  tanto antipatici e scortesi alla fine i mostri non lo sono neppure.
Anche nell'inesauribile e fantasiosa fonte del G-Baby, il mensile per i piccoli delle Edizioni San Paolo, si possono trovare spunti di gioco e lettura. Nel numero di novembre, storie, filastrocche, fumetti, giochi e lavoretti ispirati all'autunno.
Insomma alla fine è tutto pronto per una buona e sana merenda, e nell'attesa di sperimentare le ricette di Facciamo merenda! ecco la mia ricetta di questi golosi pizza-muffin, sofficissimi e gustosi si mantengono anche per un paio di giorni, si possono congelare estraendone la giusta porzione all'ora della merenda o prima di andare a scuola.
 Pizza-muffin
Ingredienti per 22-24 pezzi
Per la base:
500 g di farina
12 g di lievito di birra
50 g di burro fuso
50 g di zucchero
10 g di sale
250 ml di acqua
1 uovo intero
Per la farcia:
150 g di prosciutto cotto
150 g di scamorza
grana grattugiato
passata di pomodoro condita con aromi, sale ed olio extravergine d'oliva
Impastare farina, zucchero e uovo aggiungendo il lievito sciolto nell'acqua, aggiungere dopo il sale e il burro non caldo. Lasciar lievitare la massa per circa tre ore, suddividerla in 22-24 palline, allargarle con le dita porvi al centro cotto, scamorza e un po' di grana. Richiudere a fagotto e sistemare nelle teglie da muffin (al pirottino in carta si attaccano un po', meglio imburrare gli stampi o utilizzare le teglie in silicone. Pennellare la superficie con passata di pomodoro condita con aglio, olio, basilico e origano e lasciar lievitare ancora un 'ora prima di infornare a 190° per 15-20 minuti circa.

2014-11-13

Torta salata del nord

Piatti anche nella foto in basso La Porcellana Bianca, tessuti Busatti

Ora vi spiego il titolo del post. Datemi tempo...so che state pensando ai wurstel e in fondo torto non avete ma per questo nord dovete andare sempre a nord, nel nord Europa perché quei wurstel lì sono di salmone. Le patate, il salmone affumicato, il burro della sfoglia...a me fanno pensare al nord ecco perché la mia si chiama Torta salata del nord.


I wurstel di salmone affumicato e il buon salmone Scozzese affumicato con legno di faggio che ho messo nel ripieno della torta sono dei prodotti Fjord che mi hanno incuriosita ed attratta portandomi alla realizzazione di questa torta dal gusto burroso e affumicato.
Come sapete sono una gran curiosa e allora quando ho saputo che la Fjord produceva dei wurstel di salmone non ho potuto proprio resistere alla tentazione di provarli. Dal 1969 la famiglia Pellin lavora in quest'ambito con una dedizione tale da divenire dopo appena un quarantennio  di attività l'azienda di maggiore e riconosciuta qualità non solo in Italia ma in tutta Europa nel settore del "salmone affumicato". L'altissima qualità della materia prima lavorata e gli ambienti tecnologicamente ed igienicamente all'avanguardia in cui opera personale altamente preparato hanno fatto dell'azienda di Busto Arsizio un baluardo del Made in Italy.
Tanti i prodotti distribuiti anche estremamente particolari, di alcuni magari vi parlerò nel prosieguo.
Si potrebbe accompagnare questa golosa torta con un vino ma secondo me con una buona birra artigianale sarebbe davvero il massimo. 
Vi consiglio a tal proposito di fermarvi a nord scegliendo magari un'etichetta storica dell'Alto Adige. Ritengo ci sia molto da imparare dall'arte birraria del Tirolo che nel 1880 contava già 27 birrifici. Se la cosa suscita in voi, come già in me quando ebbi l'occasione di visitare lo storico birrificio della Forst di Lagundo, qualche interesse vi consiglio una recente ed affascinante pubblicazione della casa editrice Raetia La birra in Alto Adige in cui oltre alla cronaca dell'arte birraria nella regione altoatesina dagli albori fino ai moderni birrifici artigianali vi sono inconsuete ricette a base di birra. La bella grafica e il ricchissimo corredo fotografico di cui è dotato il volume lo rendono un libro godibilissimo perfetto per conoscere un pezzo di storia e di cultura della regione forse più affascinante d'Italia.
Le ricette con le patate sono inesauribili ed anche questa torta ne sfrutta il neutro sapore e la perfetta consistenza per fare da base al gusto del salmone nel ripieno che diviene cremoso ed avvolgente.
Torta salata del nord

Ingredienti:
2 basi di pasta sfoglia fresca (una tonda e una rettangolare)
4 wurstel al salmone
500 g di patate 
100 g di primosale
100 g di salmone affumicato
1 uovo
20 g di burro
sale e pepe
2 cucchiaiate pangrattato
Lessare le patate, pelarle e schiacciate, aggiungere l'uovo, il burro, sale e pepe. Unire il primosale a cubetti e il salmone a striscioline.
Stendere una sfoglia in teglia cospargere con metà pangrattato e adagiarvi il ripieno di patate, avvolgere i wurstel nella restante sfoglia formando un rotolino e tagliarlo a fette. Coprire la superficie della torta con i rotolini, pennellare con l'uovo e cospargere con il restante pangrattato. Infornare a 190° fino a doratura.

Torta salata del nord

Piatti anche nella foto in basso La Porcellana Bianca, tessuti Busatti

Ora vi spiego il titolo del post. Datemi tempo...so che state pensando ai wurstel e in fondo torto non avete ma per questo nord dovete andare sempre a nord, nel nord Europa perché quei wurstel lì sono di salmone. Le patate, il salmone affumicato, il burro della sfoglia...a me fanno pensare al nord ecco perché la mia si chiama Torta salata del nord.


I wurstel di salmone affumicato e il buon salmone Scozzese affumicato con legno di faggio che ho messo nel ripieno della torta sono dei prodotti Fjord che mi hanno incuriosita ed attratta portandomi alla realizzazione di questa torta dal gusto burroso e affumicato.
Come sapete sono una gran curiosa e allora quando ho saputo che la Fjord produceva dei wurstel di salmone non ho potuto proprio resistere alla tentazione di provarli. Dal 1969 la famiglia Pellin lavora in quest'ambito con una dedizione tale da divenire dopo appena un quarantennio  di attività l'azienda di maggiore e riconosciuta qualità non solo in Italia ma in tutta Europa nel settore del "salmone affumicato". L'altissima qualità della materia prima lavorata e gli ambienti tecnologicamente ed igienicamente all'avanguardia in cui opera personale altamente preparato hanno fatto dell'azienda di Busto Arsizio un baluardo del Made in Italy.
Tanti i prodotti distribuiti anche estremamente particolari, di alcuni magari vi parlerò nel prosieguo.
Si potrebbe accompagnare questa golosa torta con un vino ma secondo me con una buona birra artigianale sarebbe davvero il massimo. 
Vi consiglio a tal proposito di fermarvi a nord scegliendo magari un'etichetta storica dell'Alto Adige. Ritengo ci sia molto da imparare dall'arte birraria del Tirolo che nel 1880 contava già 27 birrifici. Se la cosa suscita in voi, come già in me quando ebbi l'occasione di visitare lo storico birrificio della Forst di Lagundo, qualche interesse vi consiglio una recente ed affascinante pubblicazione della casa editrice Raetia La birra in Alto Adige in cui oltre alla cronaca dell'arte birraria nella regione altoatesina dagli albori fino ai moderni birrifici artigianali vi sono inconsuete ricette a base di birra. La bella grafica e il ricchissimo corredo fotografico di cui è dotato il volume lo rendono un libro godibilissimo perfetto per conoscere un pezzo di storia e di cultura della regione forse più affascinante d'Italia.
Le ricette con le patate sono inesauribili ed anche questa torta ne sfrutta il neutro sapore e la perfetta consistenza per fare da base al gusto del salmone nel ripieno che diviene cremoso ed avvolgente.
Torta salata del nord

Ingredienti:
2 basi di pasta sfoglia fresca (una tonda e una rettangolare)
4 wurstel al salmone
500 g di patate 
100 g di primosale
100 g di salmone affumicato
1 uovo
20 g di burro
sale e pepe
2 cucchiaiate pangrattato
Lessare le patate, pelarle e schiacciate, aggiungere l'uovo, il burro, sale e pepe. Unire il primosale a cubetti e il salmone a striscioline.
Stendere una sfoglia in teglia cospargere con metà pangrattato e adagiarvi il ripieno di patate, avvolgere i wurstel nella restante sfoglia formando un rotolino e tagliarlo a fette. Coprire la superficie della torta con i rotolini, pennellare con l'uovo e cospargere con il restante pangrattato. Infornare a 190° fino a doratura.

2014-11-10

Scrigno di polenta con ripieno cremoso del bosco

 
Dalla bandierina che svetta e dà colore al piatto avrete già capito che questa è la mia seconda ricetta per il contest #noiCHEESEamo! - Il 3° contest dei Formaggi Svizzeri! di cui vi ho già parlato in un precedente post. La mia non è terra di polenta ma ricordo con estremo piacere che da piccola quando la nonna di tanto in tanto la preparava mi piaceva affondare il cucchiaio in quella densa e un po' granulosa crema giallo intenso, sempre abbondantemente condita con sughi rossi. Per anni non l'ho mangiata visto che la mamma non aveva in uso di prepararla ma con piacere sono tornata a questa preparazione che sa d'antico e rimanda ai climi freddi facendone, com'è mio stile ed abitudine, un uso creativo. 
Come condimento di questa polenta presentata a mo' di scrigno ho voluto, oltre al cremoso e compatto Gruyère DOP svizzero i profumi del bosco, funghi misti e tanto buon profumo di tartufo toscano grazie ad una crema tartufata bianca a base di funghi e tartufo bianchetto prodotta da Stefania Calugi, una vera eccellenza del settore. 
In Valdelsa, un territorio unico situato nel cuore della toscana Stefania Calugi, come già suo nonno Antonio faceva nella seconda metà dell’800 raccoglie il pregiato tartufo bianco di San Miniato. La passione è diventata attività quando nel 1987, nel cuore della campagna toscana, è nata la Stefania Calugi funghi e tartufi con l'obiettivo di creare prodotti genuini mantenendo i sapori di una volta. Di strada negli anni l'azienda ne ha fatta molta divenendo un marchio di assoluta qualità, presente in negozi, gastronomie e ristoranti prestigiosi. L'attenzione dell'azienda è oggi rivolta anche ai principali mercati esteri introducendo nelle proprie linee materie prime di origine toscana certificata e garantita.
Tornando alla mia ricetta anche se l'utilizzo dei funghi ultimamente mi fa un po' paura ritengo non sia il caso di chiudersi a riccio privandosi di cotanta bontà ma solo di affidarsi a mani esperti e di studiare quanto più possibile l'argomento per evitare errori fatali anche se non siamo noi direttamente a raccogliere
la materia prima ma solo a trasformarla in cucina. 
Trovo essenziale ed accurato il volume pubblicato in materia da 24 ORE Cultura Funghi di Régis Marcon 65 tipi di funghi, 140 tecniche, 100 ricette, piccola drogheria un mondo misterioso e variegato quello dei funghi non avrà più segreti dopo la lettura, anzi lo studio di questo completo volume.
 Régis Marcon mette al nostro servizio la sua esperienza in fatto di boschi e cucina condividendo con il lettore tutti i segreti e le tecniche per cucinare e conservare quello che rappresenta uno straordinario "cibo del benessere" ricco di vitamine e minerali e con proprietà anticancerogene. Il libro è una vera e propria enciclopedia con schede illustrate dedicate a ciascuna specie di fungo con le  informazioni necessarie per riconoscerle, cucinarle e ad apprezzarne le caratteristiche peculiari. Non mancano le tecniche per pulire, tagliare e cuocere i funghi senza rovinarli, spiegate passo passo da esaustive immagini in sequenza.
Completano il volume 100 raffinate ricette dall'antipasto al dessert complete di eleganti fotografie e
consigli sui vini più adatti ad accompagnare ciascuna ricetta. Originale la sezione dedicata alla dispensa con suggerimenti per conservare i funghi in vario modo per poterli gustare ogni giorno dell'anno.
Scrigno di polenta con ripieno cremoso del bosco
Ingredienti per 4 persone:
200 g di polenta precotta
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
250 g di funghi misti
150 g di formaggio 
Gruyère DOP 
1 vasetto di crema tartufata bianca
sale e pepe bianco
Preparare la polenta lasciandola abbastanza soda versarla in un contenitore rettangolare e lasciarla rapprendere. Intanto cuocere i funghi con olio, aglio e prezzemolo, salare, pepare, eliminare l'aglio, aggiungere alla preparazione la crema tartufata e il formaggio tritato con una grattugia a fori larghi. Intanto Tagliare la calotta superiore al rettangolo di polenta, scavarla lasciando intatti il fondo e i bordi e farcirla con il composto di funghi tartufo e formaggio. Adagiare lo scrigno e il suo coperchio vicino in una teglia e porre in forno a gratinare per 15-20 minuti, servire lo scrigno con il coperchio adagiato sopra. Se ne possono fare anche di singoli per un effetto ancora più sorprendente.
 

Scrigno di polenta con ripieno cremoso del bosco

 
Dalla bandierina che svetta e dà colore al piatto avrete già capito che questa è la mia seconda ricetta per il contest #noiCHEESEamo! - Il 3° contest dei Formaggi Svizzeri! di cui vi ho già parlato in un precedente post. La mia non è terra di polenta ma ricordo con estremo piacere che da piccola quando la nonna di tanto in tanto la preparava mi piaceva affondare il cucchiaio in quella densa e un po' granulosa crema giallo intenso, sempre abbondantemente condita con sughi rossi. Per anni non l'ho mangiata visto che la mamma non aveva in uso di prepararla ma con piacere sono tornata a questa preparazione che sa d'antico e rimanda ai climi freddi facendone, com'è mio stile ed abitudine, un uso creativo. 
Come condimento di questa polenta presentata a mo' di scrigno ho voluto, oltre al cremoso e compatto Gruyère DOP svizzero i profumi del bosco, funghi misti e tanto buon profumo di tartufo toscano grazie ad una crema tartufata bianca a base di funghi e tartufo bianchetto prodotta da Stefania Calugi, una vera eccellenza del settore. 
In Valdelsa, un territorio unico situato nel cuore della toscana Stefania Calugi, come già suo nonno Antonio faceva nella seconda metà dell’800 raccoglie il pregiato tartufo bianco di San Miniato. La passione è diventata attività quando nel 1987, nel cuore della campagna toscana, è nata la Stefania Calugi funghi e tartufi con l'obiettivo di creare prodotti genuini mantenendo i sapori di una volta. Di strada negli anni l'azienda ne ha fatta molta divenendo un marchio di assoluta qualità, presente in negozi, gastronomie e ristoranti prestigiosi. L'attenzione dell'azienda è oggi rivolta anche ai principali mercati esteri introducendo nelle proprie linee materie prime di origine toscana certificata e garantita.
Tornando alla mia ricetta anche se l'utilizzo dei funghi ultimamente mi fa un po' paura ritengo non sia il caso di chiudersi a riccio privandosi di cotanta bontà ma solo di affidarsi a mani esperti e di studiare quanto più possibile l'argomento per evitare errori fatali anche se non siamo noi direttamente a raccogliere
la materia prima ma solo a trasformarla in cucina. 
Trovo essenziale ed accurato il volume pubblicato in materia da 24 ORE Cultura Funghi di Régis Marcon 65 tipi di funghi, 140 tecniche, 100 ricette, piccola drogheria un mondo misterioso e variegato quello dei funghi non avrà più segreti dopo la lettura, anzi lo studio di questo completo volume.
 Régis Marcon mette al nostro servizio la sua esperienza in fatto di boschi e cucina condividendo con il lettore tutti i segreti e le tecniche per cucinare e conservare quello che rappresenta uno straordinario "cibo del benessere" ricco di vitamine e minerali e con proprietà anticancerogene. Il libro è una vera e propria enciclopedia con schede illustrate dedicate a ciascuna specie di fungo con le  informazioni necessarie per riconoscerle, cucinarle e ad apprezzarne le caratteristiche peculiari. Non mancano le tecniche per pulire, tagliare e cuocere i funghi senza rovinarli, spiegate passo passo da esaustive immagini in sequenza.
Completano il volume 100 raffinate ricette dall'antipasto al dessert complete di eleganti fotografie e
consigli sui vini più adatti ad accompagnare ciascuna ricetta. Originale la sezione dedicata alla dispensa con suggerimenti per conservare i funghi in vario modo per poterli gustare ogni giorno dell'anno.
Scrigno di polenta con ripieno cremoso del bosco
Ingredienti per 4 persone:
200 g di polenta precotta
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
250 g di funghi misti
150 g di formaggio 
Gruyère DOP 
1 vasetto di crema tartufata bianca
sale e pepe bianco
Preparare la polenta lasciandola abbastanza soda versarla in un contenitore rettangolare e lasciarla rapprendere. Intanto cuocere i funghi con olio, aglio e prezzemolo, salare, pepare, eliminare l'aglio, aggiungere alla preparazione la crema tartufata e il formaggio tritato con una grattugia a fori larghi. Intanto Tagliare la calotta superiore al rettangolo di polenta, scavarla lasciando intatti il fondo e i bordi e farcirla con il composto di funghi tartufo e formaggio. Adagiare lo scrigno e il suo coperchio vicino in una teglia e porre in forno a gratinare per 15-20 minuti, servire lo scrigno con il coperchio adagiato sopra. Se ne possono fare anche di singoli per un effetto ancora più sorprendente.
 

2014-11-06

L'Osteria San Francesco ad Altomonte, una scoperta

La mia ultima scoperta, il mio ultimo Percorso del gusto su Diritto di Cronaca: l'Osteria San Francesco ad Altomonte.
Motivi per andare ad Altomonte ne ho sempre trovati molti, in tutte le stagioni mostra i suoi lati migliori, arte e cultura s'intersecano con spettacoli ed eventi rendendo ogni visita un piacevole ricordo. Un motivo in più per andare ad Altomonte ho scoperto essere l'Osteria San Francesco quello che ad Altomone mancava, l'ennesimo fiore all'occhiello di uno dei borghi più belli d'Italia. Cucina tradizionale rivisitata recita l'insegna, cucina creativa che strizza l'occhio alla tradizione voglio chiamarla io.
A dare vita a questo posto, realizzato in un locale scavato nella roccia, sede della vecchia cantina del nonno dei proprietari, due fratelli gemelli, Massimo e Francesco, diversi come il giorno e la notte e perfettamente complementari tra loro; uno in cucina, l'altro in sala; uno a suo agio con il pubblico, l'altro coi fornelli ma davvero bravi e volenterosi entrambi hanno abbracciato questo percorso frequentando l'alberghiero di Castrovillari e, dopo varie esperienze fuori, sono tornati nella loro Altomonte ad aprire questa piccola e curata Osteria portando il nuovo e il buono che hanno avuto modo e volontà di conoscere sposandolo magistralmente con quanto il territorio offre. 
Fanno tutto loro all'Osteria San Francesco, scelgono un'ottima materia prima, utilizzano l'olio delle olive di famiglia, fanno la pasta a mano e danno molto spazio alla creatività. 
Quando si entra all'Osteria San Francesco, tra le mura di pietra e le bottiglie di eccellenti vini si dimentica un po' lo spazio e il tempo per abbandonarsi al gusto dei piatti che vengono serviti. Si può scegliere il menù degustazione di terra o di mare, che pur essendo in collina con il pesce ci sanno davvero fare, oppure scegliere i piatti che si vogliono.

Comunque voi facciate sono certa non resterete delusi a partire dal benvenuto di grissini al finocchietto selvatico preparati da loro e serviti nell'attesa che dalla cucina arrivino gli antipasti. Sempre un po' a sorpresa l'offerta del giorno visto che al rispetto della stagionalità ci tengono sul serio tanto da prediligere l'uso della lavagnetta in luogo del consueto menù stampato. 
Ho assaggiato un tortino di patate alici e primosale con un tradizionale peperone croccante, un involtino di calamaro con un ripieno di croccanti verdure, perfettamente cotto in un sublime gioco di consistenze. La tartare di tonno con il gambero rosso e il profumatissimo luccio agli agrumi sono due punte di diamante del locale ma vi assicuro non sono da meno i creativi involtini di pasta all'uovo ripieni di cremosa salsa ai funghi, fritti e serviti su una vellutata bechamel.

Appetitosi nella loro estrema semplicità i ravioli ai porcini preparati a mano ovviamente e serviti solo con olio e parmigiano. Semplicemente perfetti i calamari arrostiti serviti con ceci magistralmente decorticati e colorati di curcuma. 
Si devono assaggiare i dolci, curati nel dettaglio, la cui proposta varia in base al periodo, la tortina alle castagne e nocciole era fragrante e gustosa arricchita da una mousse aerea, ma non è stato da meno neppure lo spumone al limone con gocce di liquirizia, davvero fresco a fine pasto. 
All'Osteria San Francesco si deve assolutamente tornare, anche perché i prezzi praticati consentono a tutti di ripetere l'esperienza.
Osteria San Francesco s.n.c. dei fratelli Di Leone
Largo Fuscaldo I 87042 Altomonte (CS)
Tel. 0981944851
http://www.osteriasanfrancescoaltomonte.it
https://www.facebook.com/osteria.altomonte?fref=ts

L'Osteria San Francesco ad Altomonte, una scoperta

La mia ultima scoperta, il mio ultimo Percorso del gusto su Diritto di Cronaca: l'Osteria San Francesco ad Altomonte.
Motivi per andare ad Altomonte ne ho sempre trovati molti, in tutte le stagioni mostra i suoi lati migliori, arte e cultura s'intersecano con spettacoli ed eventi rendendo ogni visita un piacevole ricordo. Un motivo in più per andare ad Altomonte ho scoperto essere l'Osteria San Francesco quello che ad Altomone mancava, l'ennesimo fiore all'occhiello di uno dei borghi più belli d'Italia. Cucina tradizionale rivisitata recita l'insegna, cucina creativa che strizza l'occhio alla tradizione voglio chiamarla io.
A dare vita a questo posto, realizzato in un locale scavato nella roccia, sede della vecchia cantina del nonno dei proprietari, due fratelli gemelli, Massimo e Francesco, diversi come il giorno e la notte e perfettamente complementari tra loro; uno in cucina, l'altro in sala; uno a suo agio con il pubblico, l'altro coi fornelli ma davvero bravi e volenterosi entrambi hanno abbracciato questo percorso frequentando l'alberghiero di Castrovillari e, dopo varie esperienze fuori, sono tornati nella loro Altomonte ad aprire questa piccola e curata Osteria portando il nuovo e il buono che hanno avuto modo e volontà di conoscere sposandolo magistralmente con quanto il territorio offre. 
Fanno tutto loro all'Osteria San Francesco, scelgono un'ottima materia prima, utilizzano l'olio delle olive di famiglia, fanno la pasta a mano e danno molto spazio alla creatività. 
Quando si entra all'Osteria San Francesco, tra le mura di pietra e le bottiglie di eccellenti vini si dimentica un po' lo spazio e il tempo per abbandonarsi al gusto dei piatti che vengono serviti. Si può scegliere il menù degustazione di terra o di mare, che pur essendo in collina con il pesce ci sanno davvero fare, oppure scegliere i piatti che si vogliono.

Comunque voi facciate sono certa non resterete delusi a partire dal benvenuto di grissini al finocchietto selvatico preparati da loro e serviti nell'attesa che dalla cucina arrivino gli antipasti. Sempre un po' a sorpresa l'offerta del giorno visto che al rispetto della stagionalità ci tengono sul serio tanto da prediligere l'uso della lavagnetta in luogo del consueto menù stampato. 
Ho assaggiato un tortino di patate alici e primosale con un tradizionale peperone croccante, un involtino di calamaro con un ripieno di croccanti verdure, perfettamente cotto in un sublime gioco di consistenze. La tartare di tonno con il gambero rosso e il profumatissimo luccio agli agrumi sono due punte di diamante del locale ma vi assicuro non sono da meno i creativi involtini di pasta all'uovo ripieni di cremosa salsa ai funghi, fritti e serviti su una vellutata bechamel.

Appetitosi nella loro estrema semplicità i ravioli ai porcini preparati a mano ovviamente e serviti solo con olio e parmigiano. Semplicemente perfetti i calamari arrostiti serviti con ceci magistralmente decorticati e colorati di curcuma. 
Si devono assaggiare i dolci, curati nel dettaglio, la cui proposta varia in base al periodo, la tortina alle castagne e nocciole era fragrante e gustosa arricchita da una mousse aerea, ma non è stato da meno neppure lo spumone al limone con gocce di liquirizia, davvero fresco a fine pasto. 
All'Osteria San Francesco si deve assolutamente tornare, anche perché i prezzi praticati consentono a tutti di ripetere l'esperienza.
Osteria San Francesco s.n.c. dei fratelli Di Leone
Largo Fuscaldo I 87042 Altomonte (CS)
Tel. 0981944851
http://www.osteriasanfrancescoaltomonte.it
https://www.facebook.com/osteria.altomonte?fref=ts