2007-12-31

Chicche al caffè

Per salutare degnamente il 2007 che ci lascia tra poche ore non posso che proporvi un dolce, sto un pò esagerando con gli zuccheri ma le feste mi hanno messo addosso voglia di pasticceria e poi il mio debole lo sapete, per cui tra tartufi e praline non so cosa preparare prima. Se ricordate qualche tempo fa preparai delle praline con ripieno di ganache al caffè, ecco mi sono ritornate in mente e mentre scioglievo il cioccolato per rifarle ho avuto un'altra intuizione ed ho deciso di dargli una forma diversa, più festosa forse, ne son venute fuori delle praline "aperte" una sorta di mini-cappuccino a cui ho voluto dare il nome di chicche perchè mi sembrano dei piccoli bijoux da assaporare in un boccone.
Per 30 pezzi:
Cioccolato fondente al 70% 150 g
panna fresca 250 ml
cioccolato bianco 80 g
caffè solubile 2 cucchiaini
Chicchi di caffè 30
Sciogliamo a bagnomaria il cioccolato fondente (avendo cura di temperarlo per evitare che si macchi una volta asciugato). Versiamolo in 30 piccoli pirottini di alluminio, sporcandone bene le pareti e lasciamo asciugare capovolti. Una volta asciugati leviamo gli involucri ed otterremo dei cestini di cioccolato molto piccoli.
Scaldiamo 6 cucchiai di panna nella quale avremo sciolto il caffè e versiamola sul cioccolato bianco, copriamo il contenitore e dopo qualche minuto mescoliamo bene finchè il cioccolato risulterà ben sciolto. Riempiamo per 2/3 con questa crema i cestini di cioccolato. Poi montiamo la panna restante (senza aggiungere zucchero) e con l'aiuto di una sac-a-poche completiamo i cestini con un ciuffetto di panna, decoriamo infine con un chicco di caffè.
Buon 2008 a tutti!

Chicche al caffè

Per salutare degnamente il 2007 che ci lascia tra poche ore non posso che proporvi un dolce, sto un pò esagerando con gli zuccheri ma le feste mi hanno messo addosso voglia di pasticceria e poi il mio debole lo sapete, per cui tra tartufi e praline non so cosa preparare prima. Se ricordate qualche tempo fa preparai delle praline con ripieno di ganache al caffè, ecco mi sono ritornate in mente e mentre scioglievo il cioccolato per rifarle ho avuto un'altra intuizione ed ho deciso di dargli una forma diversa, più festosa forse, ne son venute fuori delle praline "aperte" una sorta di mini-cappuccino a cui ho voluto dare il nome di chicche perchè mi sembrano dei piccoli bijoux da assaporare in un boccone.
Per 30 pezzi:
Cioccolato fondente al 70% 150 g
panna fresca 250 ml
cioccolato bianco 80 g
caffè solubile 2 cucchiaini
Chicchi di caffè 30
Sciogliamo a bagnomaria il cioccolato fondente (avendo cura di temperarlo per evitare che si macchi una volta asciugato). Versiamolo in 30 piccoli pirottini di alluminio, sporcandone bene le pareti e lasciamo asciugare capovolti. Una volta asciugati leviamo gli involucri ed otterremo dei cestini di cioccolato molto piccoli.
Scaldiamo 6 cucchiai di panna nella quale avremo sciolto il caffè e versiamola sul cioccolato bianco, copriamo il contenitore e dopo qualche minuto mescoliamo bene finchè il cioccolato risulterà ben sciolto. Riempiamo per 2/3 con questa crema i cestini di cioccolato. Poi montiamo la panna restante (senza aggiungere zucchero) e con l'aiuto di una sac-a-poche completiamo i cestini con un ciuffetto di panna, decoriamo infine con un chicco di caffè.
Buon 2008 a tutti!

2007-12-28

Panettone con zabaione al Moscato di Trani

Presentare il solito panettone o il solito pandoro a fine pasto non è poi tanto carino abituati come siamo ai dolci industriali che da ottobre ormai invadono supermercati e simili.
D'altro canto però succede che quando uno ha preparato un cenone composto di antipasti, primi e secondi non ha più tanta energia da investire nella preparazione di un dolce che sia all'altezza delle portate precedenti, allora bisogna trovare una via di mezzo che tra l'altro a feste finite diventa pure un ottimo modo per servire gli avanzi di panettone, senza che gli stessi sembrino tali.
Il segreto di questa magia si chiama Moscato di Trani dell'Azienda Vinicola Rivera produzione 2003 e l'ho scovato naturalmente su Esperya. E` un vino prodotto con uve leggermente appassite della varietà Moscato Reale ottenute da vigneti della zona d.o.c. Moscato di Trani.
Ha una nota speziata conferitagli dalla sosta per alcuni mesi in barriques di Allier ed un profumo intenso di moscato e di ananas candita.
Si abbina normalmente alla pasticceria secca, è delizioso anche con saporiti formaggi non piccanti, ma patita come sono di dolci cremosi non potevo non ricavarne una deliziosa mousse di zabaione da abbinare al dolce del momento, il panettone appunto.
Le dosi sono per 6-7 persone (io le ho raddoppiate e questo vi dirà in quanti eravamo a cena!!!) :
4 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
12 cucchiai di Moscato di Trani Rivera 2003
1 cucchiaino di maizena
250 g di mascarpone
panettone (12-14 fettine)
100 g di cioccolato fondente al 70%
una manciata di uvetta ammollata nel Moscato
Prepariamo lo zabaione montando i tuorli con lo zucchero ed aggiungendo il Moscato di Trani nel quale avremo sciolto la maizena, facciamo addensare a bagnomaria e solo a fine cottura uniamo il mascarpone. Al momento di servire sciogliamo il cioccolato, sistemiamo in ogni piatto due fettine triangolari di panettone inframezzate dalla crema, decoriamo con il cioccolato fuso e l'uvetta ammollata. Serviamo subito.

Panettone con zabaione al Moscato di Trani

Presentare il solito panettone o il solito pandoro a fine pasto non è poi tanto carino abituati come siamo ai dolci industriali che da ottobre ormai invadono supermercati e simili.
D'altro canto però succede che quando uno ha preparato un cenone composto di antipasti, primi e secondi non ha più tanta energia da investire nella preparazione di un dolce che sia all'altezza delle portate precedenti, allora bisogna trovare una via di mezzo che tra l'altro a feste finite diventa pure un ottimo modo per servire gli avanzi di panettone, senza che gli stessi sembrino tali.
Il segreto di questa magia si chiama Moscato di Trani dell'Azienda Vinicola Rivera produzione 2003 e l'ho scovato naturalmente su Esperya. E` un vino prodotto con uve leggermente appassite della varietà Moscato Reale ottenute da vigneti della zona d.o.c. Moscato di Trani.
Ha una nota speziata conferitagli dalla sosta per alcuni mesi in barriques di Allier ed un profumo intenso di moscato e di ananas candita.
Si abbina normalmente alla pasticceria secca, è delizioso anche con saporiti formaggi non piccanti, ma patita come sono di dolci cremosi non potevo non ricavarne una deliziosa mousse di zabaione da abbinare al dolce del momento, il panettone appunto.
Le dosi sono per 6-7 persone (io le ho raddoppiate e questo vi dirà in quanti eravamo a cena!!!) :
4 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
12 cucchiai di Moscato di Trani Rivera 2003
1 cucchiaino di maizena
250 g di mascarpone
panettone (12-14 fettine)
100 g di cioccolato fondente al 70%
una manciata di uvetta ammollata nel Moscato
Prepariamo lo zabaione montando i tuorli con lo zucchero ed aggiungendo il Moscato di Trani nel quale avremo sciolto la maizena, facciamo addensare a bagnomaria e solo a fine cottura uniamo il mascarpone. Al momento di servire sciogliamo il cioccolato, sistemiamo in ogni piatto due fettine triangolari di panettone inframezzate dalla crema, decoriamo con il cioccolato fuso e l'uvetta ammollata. Serviamo subito.

2007-12-27

Best of 2007

Siamo giunti alla fine dell'anno, un anno per me un pò particolare perchè, tra tutte le altre cose, ho iniziato questa avventura da food blogger che tante soddisfazioni mi sta dando e tante nuove cose mi sta insegnando. Non avevo pensato a scegliere la migliore ricetta dell'anno ma mi ci ha fatto pensare Sandra nell'ambito dell'iniziativa Best of 2007 organizzata con la vulcanica Zorra

Ho riflettuto a lungo sulla scelta perchè ritengo che la ricetta migliore deve essere composta di diversi elementi creatività della ricetta, gusto, presentazione, foto e forse ancora qualcos'altro. Volevo presentare un dolce ma alla fine ho deciso di per i miei Bignè al parmigiano con fonduta al prosciutto croccante perchè data la mia lunga storia di amore-odio con i bignè ritengo che il risultato sia stato superiore alle aspettative.

Best of 2007

Siamo giunti alla fine dell'anno, un anno per me un pò particolare perchè, tra tutte le altre cose, ho iniziato questa avventura da food blogger che tante soddisfazioni mi sta dando e tante nuove cose mi sta insegnando. Non avevo pensato a scegliere la migliore ricetta dell'anno ma mi ci ha fatto pensare Sandra nell'ambito dell'iniziativa Best of 2007 organizzata con la vulcanica Zorra

Ho riflettuto a lungo sulla scelta perchè ritengo che la ricetta migliore deve essere composta di diversi elementi creatività della ricetta, gusto, presentazione, foto e forse ancora qualcos'altro. Volevo presentare un dolce ma alla fine ho deciso di per i miei Bignè al parmigiano con fonduta al prosciutto croccante perchè data la mia lunga storia di amore-odio con i bignè ritengo che il risultato sia stato superiore alle aspettative.

2007-12-24

Buon Natale

Con queste Stelle e Stelline delle fiabe, Vi lascio i miei "dolci" auguri di un Sereno Natale.
Ci rivediamo il 27 (spero!)

Buon Natale

Con queste Stelle e Stelline delle fiabe, Vi lascio i miei "dolci" auguri di un Sereno Natale.
Ci rivediamo il 27 (spero!)

2007-12-21

I cannaricoli della nonna su Gambero Rosso

Qualcuno già lo sa, qualcun altro lo saprà oggi, insomma volevo parlarvene dopo aver fatto i cannaricoli postando la foto della mia preparazione ma, poichè mia sorella arriva solo domenica e per farli aspettiamo lei e poichè lunedì sarò impegnatissima per la cena della vigilia a casa mia, ho deciso di parlarvene oggi.
Quella che vedete in foto è la pagina dello speciale Le ricette delle Feste allegato a Gambero Rosso di dicembre e quella che vedete ritratta è la mia ricettina, o meglio quella tramandatami dalla mia nonna Liberata, che è rientrata nelle nove scelte tra quelle inviate dai lettori per essere pubblicate.
Non vi nascondo una punta (forse un pò di più veramente) di orgoglio a vedere il mio nome scritto lì sopra soprattutto perchè questa è una ricetta con la quale sono cresciuta, è l'odore di questi semplici dolcini l'odore del vero Natale calabrese, del Natale della mia infanzia.
Non sono difficili da fare e contengono solo ingredienti semplici come la più antica tradizione rurale del meridione prevede, ingredienti che tutti hanno in casa e che riescono a trasformare il niente in una vera prelibatezza.
Le quantità sono espresse in tazze e pizzichi proprio come si usava una volta.
Cannaricoli antichi calabresi
1 tazza di olio extravergine d'oliva
1/2 tazza di vino bianco
1/2 tazza di zucchero
1 pizzico di cannella
farina bianca quanto basta
miele un vasetto


Portare ad ebollizione tutti gli ingredienti tranne la farina.
Lasciare poi intiepidire ed aggiungere farina quanto basta a formare un impasto abbastanza solido da poter essere steso con le mani a bastoncini. Tagliare come per fare degli gnocchi, un pò più grandi e cavare con le dita utilizzando come supporto il fondo di una cesta di vimini in modo da lasciarne impresso sul biscotto il motivo decorativo.
Friggere in abbondante olio ed una volta scolati, confettarli uno ad uno nel miele appena scaldato.

Per la confettura dei cannaricoli tradizionalmente utilizziamo oltre al miele di api anche il miele di fichi ovvero una gelatina ottenuta dai frutti freschi preparata in estate e preservata fino a Natale proprio per i cannaricoli.

I cannaricoli della nonna su Gambero Rosso

Qualcuno già lo sa, qualcun altro lo saprà oggi, insomma volevo parlarvene dopo aver fatto i cannaricoli postando la foto della mia preparazione ma, poichè mia sorella arriva solo domenica e per farli aspettiamo lei e poichè lunedì sarò impegnatissima per la cena della vigilia a casa mia, ho deciso di parlarvene oggi.
Quella che vedete in foto è la pagina dello speciale Le ricette delle Feste allegato a Gambero Rosso di dicembre e quella che vedete ritratta è la mia ricettina, o meglio quella tramandatami dalla mia nonna Liberata, che è rientrata nelle nove scelte tra quelle inviate dai lettori per essere pubblicate.
Non vi nascondo una punta (forse un pò di più veramente) di orgoglio a vedere il mio nome scritto lì sopra soprattutto perchè questa è una ricetta con la quale sono cresciuta, è l'odore di questi semplici dolcini l'odore del vero Natale calabrese, del Natale della mia infanzia.
Non sono difficili da fare e contengono solo ingredienti semplici come la più antica tradizione rurale del meridione prevede, ingredienti che tutti hanno in casa e che riescono a trasformare il niente in una vera prelibatezza.
Le quantità sono espresse in tazze e pizzichi proprio come si usava una volta.
Cannaricoli antichi calabresi
1 tazza di olio extravergine d'oliva
1/2 tazza di vino bianco
1/2 tazza di zucchero
1 pizzico di cannella
farina bianca quanto basta
miele un vasetto


Portare ad ebollizione tutti gli ingredienti tranne la farina.
Lasciare poi intiepidire ed aggiungere farina quanto basta a formare un impasto abbastanza solido da poter essere steso con le mani a bastoncini. Tagliare come per fare degli gnocchi, un pò più grandi e cavare con le dita utilizzando come supporto il fondo di una cesta di vimini in modo da lasciarne impresso sul biscotto il motivo decorativo.
Friggere in abbondante olio ed una volta scolati, confettarli uno ad uno nel miele appena scaldato.

Per la confettura dei cannaricoli tradizionalmente utilizziamo oltre al miele di api anche il miele di fichi ovvero una gelatina ottenuta dai frutti freschi preparata in estate e preservata fino a Natale proprio per i cannaricoli.