2025-07-23

GIRALDI&GIRALDI: dal sogno alla Medaglia d'Oro al Concours Mondial de Bruxelles


Ieri, ho avuto la conferma che il calabrese è tenace e se ha la passione per qualcosa fa diventare il sogno realtà ma una realtà così bella che a volte è in grado di superare il sogno stesso. Una sola regola va sempre rispettata ed è quella dell'impegno costante con serietà e umiltà. Tutto ciò l'ho imparato a Casa Giraldi ieri sera.

Sulle colline di Rende (Cosenza) è ubicata la moderna azienda vinicola Giraldi & Giraldi, essa è il frutto della passione e della visione di due giovani fratelli gemelli, Alessandro e Pierfrancesco Giraldi, che hanno deciso di dedicarsi completamente all'agricoltura e, in particolare, alla viticoltura, realizzando il loro sogno di creare una propria cantina.

Pur partendo da zero, se non per i terreni in parte ereditati, hanno saputo valorizzare le caratteristiche uniche del territorio puntando sul vitigno autoctono, il Magliocco, con l'obiettivo di produrre vini che fossero espressione autentica della loro terra già a iniziare dalle etichette che richiamano nei nomi le contrade dei loro terreni (Don Onofrio, Monaci), sottolineando il legame profondo con il territorio di Rende (CS). La loro filosofia, che coniuga la tradizione con tecnologie all'avanguardia per la cantina, negli anni si è rivelata quella vincente, infatti i loro vini di sempre più alta qualità hanno ad oggi ottenuto tantissimi riconoscimenti.

Il culmine è arrivato da poco: Monaci, Magliocco annata 2023, ha conquistato la Medaglia d'Oro al Concours Mondial de Bruxelles, tenutosi quest'anno in Cina e ieri sera i Giraldi hanno voluto condividere con pochi intimi questo nuovo successo. 

Ho avuto l'onore di essere presente ad una serata che terrò a mente per il clima disteso e piacevole, per l'assenza di palchetti e siparietti autocelebrativi. Questi elementi, hanno dato la misura della grandezza di Alessandro e Pierfrancesco Giraldi che con competenza, dedizione e un profondo rispetto per il proprio territorio, stanno elevando la qualità dei vini calabresi e contribuendo alla conquista dei mercati nazionali ed internazionali, un loro successo non è solo loro ma di tutto il territorio perché dà lustro all'intera Calabria.

Cosa mi porto via da ieri sera oltre a una splendida serata, incontri piacevoli e qualche bicchiere di troppo? Il sorriso di Alessandro e Pierfrancesco, l'orgoglio della mamma Giuliana e del papà Francesco - oltre al loro vastissimo e impeccabile buffet😜-, la dolcezza di nonna Eleonora. Mi porto a casa una lezione di amore.

2025-07-22

Sibari "Parco Divertimenti" dell'Enogastronomia: Il Vinitaly and the City oltre ogni aspettativa


 Il Parco Archeologico di Sibari durante la tre giorni del Vinitaly and the City per noi appassionati di enogastronomia è diventato un parco divertimenti. Si, un parco divertimenti e io non sapevo quale giostra scegliere perché l'offerta era vasta e tutta di altissima qualità. La seconda edizione del fuori salone del Vinitaly a Sibari 2025 si chiude con bilancio estremamente positivo. 

La mia Calabria ha capito come fare e dopo il primo anno di riscaldamento quella di quest'anno è stata un'edizione a cui davvero non è mancato nulla, oltre le attese, oltre ogni più rosea aspettativa, tutto godibile fino in fondo. 

La presenza del ministro Lollobrigida e dei vertici dell’agricoltura italiana, l'interesse della Rai, con la presenza costante di Radio2 che ha portato a Sibari giornalisti e Dj di fama, ha rafforzato l'orgoglio di noi calabresi.
Produttori di vino e di eccellenze calabresi, sostenuti dai GAL territoriali e soprattutto dall'ARSAC, hanno avuto occasione per una volta di sentirsi speciali ed apprezzati anche in casa propria. 

Dico così perché al di fuori della regione e spesso dell'Italia questi stessi produttori hanno la misura del valore dei loro prodotti ma, ahimè, nel territorio di provenienza spesso sono costretti a faticare per affermare l'importanza del loro operato. 
Il fuori salone del Vinitaly è stato una vetrina importantissima per le cantine del territorio ma ha fornito anche una piacevole occasione di confronto con le produzioni di altre regioni e di altri territori. 
Si è data grande visibilità alle produzioni di amari, distillati e alla mixology  ma anche alla produzione olearia del nostro territorio. Nell'OIL BAR allestito al centro del parco si poteva fare "esperienza" anche in questo settore e tanti sono stati gli usi innovativi del nostro oro liquido,  è stato possibile degustare anche il gelato con l'olio per dirne una. 
Quindi vetrina importante per molti, vetrina di qualità per tutti coloro che operano nel comparto agroalimentare che hanno visto i loro prodotti, veri marcatori identitari del territorio, raccontati ed utilizzati da chef e gastronomi eccellenti nello spazio loro dedicato. L' Agorà GAL è stato uno degli spazi più interessanti e coinvolgenti per chi, come me, ama conoscere il territorio partendo dai prodotti che lo caratterizzano. Il racconto del prodotto veniva affiancato, in uno spettacolo godibile fino in fondo, all'utilizzo sapiente dello stesso ad opera degli chef e offerto in degustazione ai presenti. Grande merito per tutto ciò va dato all'assessore Gianluca Gallo che si sta spendendo per questa regione dimostrando di amare la sua terra con la consapevolezza di chi ne conosce il valore e la straordinaria varietà dell'offerta. 

Tornando ai vini le Masterclass di livello tenutesi nei tre giorni e i Wine Talk che si sono susseguiti incessantemente hanno offerto lo spazio ed il momento opportuno ai partecipanti per approfondire la conoscenza del "nettare di Bacco", conoscenza che prendeva una piega più giocosa nei vari quiz cui si poteva partecipare nell'area del Social Garden gestita in modo gradevole, divertente e mai sopra le righe da ottimi professionisti del settore. 

Vari e intensi momenti di approfondimento sugli argomenti correlati all'evento, con ospiti di primissimo piano provenienti da ogni dove, sono stati di scena sul palco principale in tutti e tre i giorni dell'evento. 
Encomiabile il lavoro di chef e pasticceri presenti che hanno sfamato e deliziato "con il sorriso" migliaia di persone ogni sera riuscendo a valorizzare e a far apprezzare i nostri prodotti anche in un contesto poco "comodo" per l'esperienza culinaria. 
E poi la possibilità di passeggiare nella storia, negli scavi adiacenti, i DJ set fino a tarda notte e tanto, tanto altro ancora come in un bellissimo e colorato "parco divertimenti" dedicato all'enogastronomia. Vinitaly and the City-Calabria in Wine si riconferma un successo per la nostra regione e noi non vediamo l'ora di partecipare alla terza edizione.
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2025-07-17

Vinitaly and the City è di nuovo qui


 Ormai lo avete letto ovunque il Vinitaly and the City torna in Calabria per la sua seconda edizione, pronto a trasformare ancora una volta l'incantevole Parco Archeologico di Sibari in un palcoscenico di sapori, cultura ed emozioni indimenticabili.

Dopo il trionfo dell'edizione 2024, il prestigioso evento "fuori salone" del Vinitaly si conferma dal 18 al 20 luglio a Sibari, grazie alla rinnovata e fortissima collaborazione tra Veronafiere Spa e la Regione Calabria, con il prezioso contributo dei Parchi Archeologici di Crotone e Sibari.
Il Vinitaly and the City a Sibari è il risultato di un dialogo costruttivo che punta a valorizzare le eccellenze italiane in scenari unici, dove la storia millenaria si intreccia indissolubilmente con la tradizione vitivinicola.
L'entusiasmo è palpabile ed è segno di un lavoro instancabile che vede la Regione crescere e farsi conoscere anche attraverso eventi di questo calibro, capaci di unire promozione turistica, cultura e sviluppo economico.
Oserei dire che  la Calabria si riprende il suo posto come protagonista indiscussa nel panorama enogastronomico italiano e internazionale. La location infatti non è assolutamente casuale.
  Si deve alla Calabria il termine Enotria, terra del vino, con cui gli antichi greci conoscevano l'Italia. 
La vinificazione ed il consumo di vino, infatti, approdano nel Mediterraneo occidentale, provenendo da Oriente, nella tarda età del bronzo, circa 3.400 anni fa. Sono probabilmente i greci ed i fenici a portare sulle proprie navi il nettare degli dei, ma anche le tecniche per la sua produzione, come testimoniano una serie di reperti tra cui le anfore micenee rinvenute in buon numero nell'alto Jonio cosentino e che costituiscono le più antiche testimonianze del suo consumo nella penisola Italica.
Erano calabresi i vini che venivano offerti ai vincitori delle Olimpiadi che si svolgevano ogni quattro anni a Olimpia in Grecia.
 Nell'antico porto di Sibari veri e propri "enodotti" facilitavano il trasporto del vino che veniva caricato in anfore di terracotta ed esportato dai romani in tutto il mondo conosciuto di allora. 
La fillossera, ahimè, sul finire del XIX secolo, mise fine a questo passato glorioso ma oggi , in sostanza, ci riappropriamo di quello che era nostro.
Immergersi nel Parco Archeologico di Sibari significa fare un salto indietro nel tempo nell'antica Sybaris "lì dove tutto è cominciato".
L'edizione 2025 del Vinitaly and the City vedrà ancora un numero maggiore di cantine partecipanti, un’area food ampliata e un’offerta culturale e sensoriale capace di valorizzare appieno l’identità enologica calabrese.
Sarà un'esperienza a 360 gradi, con la splendida mostra sull’olio nell’antichità, degustazioni di oli contemporanei e visite guidate che daranno profondità culturale all'evento.

Arsac, l'Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese, guidata dalla dott.ssa Fulvia Caligiuri, sta curando nel dettaglio l'organizzazione di questa straordinaria edizione.
Walk around tasting, ma anche momenti di approfondimento, masterclass e wine talk per arricchire il viaggio dei visitatori nel mondo del vino. 
Dal 18 al 20 luglio Sybaris rivive i fasti del passato ed io sono pronta a raccontarvelo e voi siete pronti a guardare il mondo attraverso un calice?

2025-07-15

Pollino Cocktail Camp: tra Spiriti del Territorio e Aromi Selvatici


Nel week-end appena trascorso il Parco Nazionale del Pollino si è trasformato ancora una volta nel palcoscenico vibrante del Pollino Cocktail Camp, un evento che ha celebrato in grande stile la biodiversità officinale e aromatica di questa magnifica area protetta.


Gli ingredienti del successo di questo evento giunto alla sua seconda edizione? Mixologist di fama nazionale, liquoristi innovativi, riscoperta del territorio a iniziare dalla location d'eccellenza Catasta Pollino, a Morano Calabro (Cosenza).

Catasta, l'hub turistico e bike point della Ciclovia dei Parchi, ha confermato la sua vocazione di promotore di un turismo lento e sostenibile, ospitando un format che è diventato punto di riferimento per l'innovazione nella valorizzazione del patrimonio botanico locale.

L'atmosfera sabato era carica di entusiasmo e di profumi inebrianti. Palpabili know-how e creatività tra addetti ai lavori, il pubblico assolutamente eterogeneo composto da comunità locali, visitatori, turisti, sportivi e veri e propri spirits lovers.

Il fulcro del Pollino Cocktail Camp è stata senza dubbio la sperimentazione collettiva con le botaniche del Pollino, gli spiriti e i liquori botanici.

Eccitante scoprire le mille sfumature e le caratteristiche gustative delle erbe autoctone in chiave drink, dalle creazioni signature alle audaci reinterpretazioni dei classici della miscelazione. In ogni sorso  un racconto, un viaggio nel cuore verde del Pollino.

Grande spazio è stato dedicato anche al mondo della liquoristica, un settore in forte fermento. Grazie alla formula del walk around tasting, si poteva interagire direttamente con liquoristi e produttori di spirits, assaggiando oltre ai liquori territoriali iconici come Ferrochina del Moro, Amaro del Capo in tutte le sue varianti, il Ginnnastic Gin  e tutta la produzione liquoristica di Vecchio Magazzino Doganale, anche le ultime novità come il Vernouth del Pellicano di Cataldo Calabretta, il Donna Brettia e le altre originalità di Enzo Serra Qual'Italy e ancora il Sea Amaro MZero e gli eccellenti Fusion Gin  ME, in un arricchente confronto sulle tendenze del settore.

 Oltre alle sessioni di miscelazione, il programma ha offerto, per chi ha saputo cogliere l'opportunità, diverse occasioni per vivere e scoprire il territorio. Foraging, grigliate e ciclopasseggiate nello spettacolare scenario di Masistro, visite guidate al Conservatorio Etnobotanica di Castelluccio Superiore, un'eccellenza italiana dedicata al repertorio botanico del Parco, tutto vissuto in uno scenario di festa unico e irripetibile culminato nelle serate di Dj set molto partecipate ed apprezzate.

L'evento mi ha ricordato la ricchezza della quale siamo circondati e il potenziale che abbiamo per vivere con sempre maggiore soddisfazione  in sinergia con la natura.

2025-07-13

Borghi di Gusto a Civita, esperienza Slow Wine per valorizzare il turismo enogastronomico

 

La nostra Calabria è in fermento, gli appuntamenti enogastronomici si moltiplicano in questo caldo luglio e di certo avrò modo di raccontarvi quello che riuscirò a seguire.
Gli eventi che maggiormente attirano la mia attenzione sono quelli che valorizzano e rendono vivi i nostri piccoli borghi e così ce ne sono alcuni che sembrano davvero irrinunciabili. Seppure ieri ero già impegnata in altro evento - del quale vi racconterò a brevissimo - mi sono ritrovata, a un certo punto della serata, nel suggestivo borgo di Civita che ha ospitato "Borghi di Gusto", un evento enogastronomico di rilievo organizzato in collaborazione con Slow Wine
La manifestazione ha offerto un'opportunità unica per esplorare le eccellenze vitivinicole e culinarie del territorio, immergendosi nella filosofia del "buono, pulito e giusto" promossa da Slow Food.
Grande l'impegno delle cantine selezionate da Slow Wine, che hanno presentato una vasta gamma di vini, permettendo ai visitatori di degustare etichette rappresentative della produzione calabrese: tra tutte Casa Comerci con i suoi eccellenti vini naturali, Spiriti Ebbri con i suoi vini sempre originali e innovativi, Barone Macrì con i suoi vini che valorizzano i vitigni autoctoni ma anche i più noti e sempre apprezzati Terre di Balbia e Librandi.
 Accanto alle degustazioni di vino, "Borghi di Gusto" ha valorizzato i prodotti tipici locali, offrendo percorsi di assaggio che hanno esaltato le tradizioni culinarie di Civita e dei dintorni.
Tanta buona e allegra musica locale ha reso magica  l'atmosfera del borgo, con le sue stradine caratteristiche e i panorami mozzafiato sul Parco Nazionale del Pollino.
Vista l'affluenza di pubblico e i volti allegri dei partecipanti direi che l'obiettivo di "Borghi di Gusto" di promuovere il turismo enogastronomico e valorizzare le piccole realtà produttive di qualità risulta ampiamente centrato.
Io porto a casa la bellissima atmosfera di Civita e le piacevoli chiacchiere con Guglielmo Gigliotti e Piero Bruni, perché in fondo siamo "Sibariti" e con un calice di vino in mano siamo sempre a nostro agio.

2025-07-11

Lavanda e Lampone, un libro dolce e fresco come un gelato

 


Vi racconto un libro che ha la dolcezza e la freschezza di un buon gelato, il perfetto contrasto alla calura estiva: Lavanda e Lampone di Katariina Ponteva, edito da Cinquesensi.

 Protagonista del libro è Domenico, un gelataio saggio ed empatico che gestisce una gelateria che è molto più di un semplice luogo dove gustare un cono. Domenico sta a metà tra l'alchimista e lo psicologo e la sua gelateria è un rifugio per molti, quasi un salotto dove i clienti affezionati si recano non solo per le sue prelibatezze, ma anche per scambiare quattro chiacchiere con quest'uomo che, con la sua passione per erbe e spezie, è un vero e proprio conoscitore dei loro benefici sulla salute. Domenico inventa incessantemente nuove ricette di gelati deliziosi ma anche sani, gelati che oltre ad essere desiderabili i loro golosi gusti sono utili, grazie alle erbe e spezie in essi miescelati ad alleviare e risolvere diversi fastidi. “Lavanda e Lampone” è molto di più di un romanzo, è un vero e proprio manuale di sapori naturali. 

Il libro è arricchito da schede dettagliate sulle erbe aromatiche e così tra cardamomo, cannella, zenzero, rosmarino, lavanda e le storie ad essi collegate si arriva alle ricette

13 ricette di gelati alle erbe aromatiche create da Roberto Menin, il talentuoso proprietario della gelateria Alaska di Venezia. A queste si aggiunge la sorprendente ricetta “Limone ai fiori di ibisco e rosa canina”, presentata al Festival Internazionale Sherbeth Festival 2024, ideata da Carmen Castillett, maestra gelatiera napoletana per Villa Severino a Helsinki.

Katariina Ponteva ha scritto questo libro in onore del leggendario mastro gelataio veneziano Carlo Pistacchi, scomparso nel 2021. Tra i due sussisteva un legame speciale, fatto di conversazioni sull'opera lirica, loro passione condivisa, ma anche di un rispetto profondo per la positività incondizionata di Carlo, la sua passione per la musica reggae e l'heavy metal, e la sua immensa collezione di dischi. Un uomo che per trent'anni ha amato il suo lavoro e affrontato la vita con un'energia contagiosa.

Lavanda e Lampone è un tributo alla passione, alla saggezza e alla bellezza dei sapori naturali; è  una storia che scalda il cuore e rinfresca l'anima. 

2025-07-06

Aurum Terrae a Cerisano: un viaggio fra tradizione e innovazione

 


Immaginate un luogo dove il tempo rallenta, l'aria si fa più dolce e i profumi della tradizione vi avvolgono in un abbraccio caldo e sincero. Questo luogo esiste e si chiama Aurum Terrae, un gioiello culinario incastonato nella splendida cornice di Cerisano, ideato e ralizzato con amore da Andrea Sansone e la sua dolcissima coniuge. Appena arrivati appena dopo il tramonto siamo stati accolti dal loro sorriso e dai loro racconti.
Appena seduti a tavola pane, grissini alla cipolla e alle olive, sofficissima focaccia servita con un filo di eccellente olio e una piacevole gelèe di pomodoro con spuma di mozzarella e cialda di basilico, quasi una caprese del nuovo millennio, sono il biglietto da visita dello chef Vincenzo Ameruso. Stappiamo una bottiglia di eccellente vino, scegliamo il rosato Katia dell'azienda ACRONEO e le danze hanno inizio.

Un ricco piatto di antipasti ci dice che siamo in Calabria: una parmigiana di melanzane golosa e impeccabile, un delicato tortino di zucchine alla mentuccia, un rocher di patata con un cuore morbido di 'nduja e un delizioso carpaccio di manzo con aria di limone, mangiamo tutto con gusto.

Ma le sorprese non finiscono qui! Arriva una squisita fonduta con crostini e tartufo del Pollino, seguita da una riuscitissima rosticciata di carne che ci conquista.

Poiché amiamo i sapori decisi e avvolgenti, non rinunciamo agli gnocchi di patate fatti in casa dallo chef, conditi con 'nduja, cipolla agrodolce e burrata.


Un mix equilibrato e delizioso che ci lascia senza parole.

Imperdibili anche le foglie d'ulivo al pesto di fiori di zucca, guanciale croccante, chips di zucchine e fonduta di formaggio, un'armonia di ingredienti che celebra la ricchezza del territorio.

Uno dei piatti più richiesti è senza dubbio il filetto alla Brunori: un arrosto di maialino nero in crosta di noci e melassa di fichi, un inno alla Calabria più autentica, un piatto capace di raccontare una storia di tradizioni e passione.

Anche i dolci non sono da meno, un fresco cannolo scomposto con crema di latte e fragole offre una nota di leggerezza, mentre una goduriosa mousse al cioccolato servita in un guscio di scioglievole cioccolato è il perfetto coronamento di un'ottima esperienza culinaria.

Vi consiglio di salire a dare un'occhiata, da Cosenza sono davvero due passi. Arrivate all'imbrunire e lasciatevi avvolgere dall'atmosfera incantata di Aurum Terrae. Fatevi stappare una buona bottiglia di vino e ordinate un bell'antipasto. Sono certa che l'aria che respirerete e il contesto in cui vi immergerete faranno il resto. Difficilmente andrete via senza aver assaggiato almeno un buon primo, magari stappando una seconda bottiglia.

Aurum Terrae non è solo un ristorante, è un luogo magico dove si entra clienti e si esce amici, con la voglia di ritornare.