2015-11-11

Insalata di coniglio tenerissimo con noci e melagrana

Canovaccio Busatti
Sfido chiunque a trovare colori più belli di quelli dell'autunno, quest'insalata mi sembrava alla fine la tavolozza di un pittore che aveva appena dipinto un dolce paesaggio dai tenui colori. Delicata nell'aspetto ed anche nel gusto questa buonissima insalata la cui particolarità sta nella cottura della carne di coniglio che vi ho aggiunto, tenera al punto da sciogliersi in bocca con un facilissimo e semplice stratagemma applicabile anche al petto di pollo.
Sarà il periodo di stress, sarà l'alimentazione in cui di consueto non mi privo di nulla ma ho scoperto di avere la pressione alta allora, prima di ricorrere a farmaci e nell'attesa di fare tutti gli esami del caso, sto adottando una dieta povera di sodio e grassi prediligendo frutta e verdura, carni bianche, optando per alimenti cucinati in modo semplice. Questa è una ricetta perfetta per gli ipertesi essendo composta da lattuga, melagrana che tra le innumerevoli benefiche proprietà ha anche quella di tenere sotto controllo la pressione arteriosa, noci ricche di omega3 al pari del pesce e petto del coniglio (quello tenuto da parte nella ricetta precedente) cotto "senza fuoco". Per condire solo olio extravergine d'oliva di qualità eccelsa e qualche goccia di aceto ai frutti di bosco.
E sull'olio voglio proprio dirvi qualcosa perché non l'ho scelto a caso, ho voluto per questa mia insalata un olio speciale che potesse valorizzarla al meglio.
L'olio extravergine d'oliva che ho scelto nasce nel cuore del Chianti (non viene buono solo il vino in quelle zone) nell'azienda della famiglia Pruneti.
Da oltre un secolo l'Azienda Agricola PRUNETI coltiva i propri terreni a San Polo in Chianti. Il prodotto più importante è sempre stato l'Olio Extravergine di Oliva, a cui si sono affiancati, in seguito, l'Iris o Giaggiolo (richiesto dalle più importanti e famose profumerie francesi), il Vino e lo Zafferano.
La raccolta delle olive viene effettuata in maniera manuale o con agevolatori meccanici al giusto punto di maturazione. L’estrazione, che ovviamente avviene soltanto attraverso procedimenti meccanici, è effettuata rigorosamente a freddo (sempre sotto i 27°C) sia per esaltare tutti i profumi ed i sapori dell’olio, sia per mantenere intatte le sue componenti salutistiche. Anche l’imbottigliamento, a basso impatto ossidativo, viene effettuato soltanto in seguito all’arrivo della richiesta, in modo da poter garantire la massima qualità ed una lunga e corretta conservazione del prodotto.
Il risultato finale è un olio da raccontare, ho scelto la varietà "leggero" per questa mia insalata, indicato per pesce e verdure bolliti o cotti al vapore; eccellente come condimento per carni bianche.
In caso di ipertensione il consumo di alcool è sconsigliato ma se non avete di questi problemi vi consiglio un abbinamento strepitoso con un altro vino di casa Pico Maccario, il Monferrato Estrosa
Insalata di coniglio tenerissimo con noci e melagrana
Ingredienti per 4 persone:
2 petti di coniglio
1/2 cespo di lattuga romana 
12 noci
1 melagrana
olio extravergine d'oliva
aceto ai frutti di bosco
sedano, carota e cipolla 
sale 
Portare a bollore una pentola d'acqua leggermente salata e arricchita  con sedano carota e cipolla. Al bollore tuffarvi i petti di coniglio, chiudere con il coperchio e spegnere il fuoco. Lasciare immersa la carne finché l'acqua non si sarà raffreddata. Estrarre la carne e affettarla. Lavare la lattuga e tagliarla a striscioline, disporla al fondo del piatto, aggiungere le noci, i chicchi della melagrana e le fette di coniglio. Emulsionare l'olio con un po' d'aceto e sale (a piacere), condire con la vinaigrette l'insalata.

Insalata di coniglio tenerissimo con noci e melagrana

Canovaccio Busatti
Sfido chiunque a trovare colori più belli di quelli dell'autunno, quest'insalata mi sembrava alla fine la tavolozza di un pittore che aveva appena dipinto un dolce paesaggio dai tenui colori. Delicata nell'aspetto ed anche nel gusto questa buonissima insalata la cui particolarità sta nella cottura della carne di coniglio che vi ho aggiunto, tenera al punto da sciogliersi in bocca con un facilissimo e semplice stratagemma applicabile anche al petto di pollo.
Sarà il periodo di stress, sarà l'alimentazione in cui di consueto non mi privo di nulla ma ho scoperto di avere la pressione alta allora, prima di ricorrere a farmaci e nell'attesa di fare tutti gli esami del caso, sto adottando una dieta povera di sodio e grassi prediligendo frutta e verdura, carni bianche, optando per alimenti cucinati in modo semplice. Questa è una ricetta perfetta per gli ipertesi essendo composta da lattuga, melagrana che tra le innumerevoli benefiche proprietà ha anche quella di tenere sotto controllo la pressione arteriosa, noci ricche di omega3 al pari del pesce e petto del coniglio (quello tenuto da parte nella ricetta precedente) cotto "senza fuoco". Per condire solo olio extravergine d'oliva di qualità eccelsa e qualche goccia di aceto ai frutti di bosco.
E sull'olio voglio proprio dirvi qualcosa perché non l'ho scelto a caso, ho voluto per questa mia insalata un olio speciale che potesse valorizzarla al meglio.
L'olio extravergine d'oliva che ho scelto nasce nel cuore del Chianti (non viene buono solo il vino in quelle zone) nell'azienda della famiglia Pruneti.
Da oltre un secolo l'Azienda Agricola PRUNETI coltiva i propri terreni a San Polo in Chianti. Il prodotto più importante è sempre stato l'Olio Extravergine di Oliva, a cui si sono affiancati, in seguito, l'Iris o Giaggiolo (richiesto dalle più importanti e famose profumerie francesi), il Vino e lo Zafferano.
La raccolta delle olive viene effettuata in maniera manuale o con agevolatori meccanici al giusto punto di maturazione. L’estrazione, che ovviamente avviene soltanto attraverso procedimenti meccanici, è effettuata rigorosamente a freddo (sempre sotto i 27°C) sia per esaltare tutti i profumi ed i sapori dell’olio, sia per mantenere intatte le sue componenti salutistiche. Anche l’imbottigliamento, a basso impatto ossidativo, viene effettuato soltanto in seguito all’arrivo della richiesta, in modo da poter garantire la massima qualità ed una lunga e corretta conservazione del prodotto.
Il risultato finale è un olio da raccontare, ho scelto la varietà "leggero" per questa mia insalata, indicato per pesce e verdure bolliti o cotti al vapore; eccellente come condimento per carni bianche.
In caso di ipertensione il consumo di alcool è sconsigliato ma se non avete di questi problemi vi consiglio un abbinamento strepitoso con un altro vino di casa Pico Maccario, il Monferrato Estrosa
Insalata di coniglio tenerissimo con noci e melagrana
Ingredienti per 4 persone:
2 petti di coniglio
1/2 cespo di lattuga romana 
12 noci
1 melagrana
olio extravergine d'oliva
aceto ai frutti di bosco
sedano, carota e cipolla 
sale 
Portare a bollore una pentola d'acqua leggermente salata e arricchita  con sedano carota e cipolla. Al bollore tuffarvi i petti di coniglio, chiudere con il coperchio e spegnere il fuoco. Lasciare immersa la carne finché l'acqua non si sarà raffreddata. Estrarre la carne e affettarla. Lavare la lattuga e tagliarla a striscioline, disporla al fondo del piatto, aggiungere le noci, i chicchi della melagrana e le fette di coniglio. Emulsionare l'olio con un po' d'aceto e sale (a piacere), condire con la vinaigrette l'insalata.

2015-11-08

Coniglio in salsa allo yogurt e capperi con sformato di melanzane

Ogni volta che la zia mi regala un coniglio ho il problema di come cucinarlo, io lo mangerei in tutti i modi ma farlo digerire alla mia famigliola mi porta sempre qualche problemino. Stavolta però ho trovato una ricetta che ha messo d'accordo un po' tutti e a dire il vero la buona salsa che ne è venuta fuori mi fa dire che di certo non solo la carne di coniglio ma anche altre carni come pollo e maiale daranno il meglio in questa preparazione. La foto non è perfetta, il colore non è particolarmente fotogenico ma vorrei vi fosse un modo per trasmettervene il gusto. Ottenuta l'ottima ricetta avendo ancora un paio di melanzane giacenti in frigo ho deciso di farne uno sformatino d'accompagno. Mi mancava solo un vino buono con cui servirla.
Mi sono rivolta alla Cantina Pico Maccario  in Monferrato scegliendo un delizioso Piemonte rosato DOC Lavignone rosato ottenuto da uve 100% Barbera. Un vino che vale la pena assaggiare come del resto il loro barbera Lavignone rosso e anche il bianco Estrosa di cui vi dirò nella prossima ricetta. 
La cantina Pico Maccario nasce nel 1997 a Mombaruzzo su una proprietà di 70 ettari di vigneto nel cuore della DOCG Barbera d’Asti. Fin dall’inizio è condotta dai fratelli Pico e Vitaliano Maccario che per età e attitudine personale scelgono di farne un modello di modernità, sia nella gestione della vigna che nella produzione dei vini. Una curiosità sul  perché è stata scelta la rosa come logo aziendale: 4500 piante di rose a clone unico hanno la duplice funzione di indicare il punto iniziale di ogni filare e di segnalare in anticipo, come da tradizione, le malattie che di lì a poco potrebbero cogliere le viti. Dicono che la presenza delle piante di rosa rende la passeggiata tra i filari Pico Maccario un’esperienza da vivere e io non vedo l'ora di poterci andare di persona. Nel frattempo cerco di coglierne i profumi dai loro deliziosi vini.
A proposito di coniglio ed altri animali da cortile vi ricordo che è in edicola con il Corriere dello Sport il numero 8 di Le ricette di Unti e Bisunti raccontate da ChefRubio  dedicato a Maiale pollame e animali da cortile, sicuramente impareremo molto sulle ricette tradizionali.
Coniglio in salsa allo yogurt e capperi con sformato di melanzane 
Ingredienti per 4 persone
Per il coniglio:
1 coniglio (escluso il petto) 
1 vasetto di yogurt greco
1 cipolla bionda
1 cucchiaio di farina 
brodo vegetale
olio 
sale e pepe
1 cucchiaio di capperi sotto sale*
Per lo sformato di melanzane:
2 melanzane lunghe
1 spicchio d'aglio
timo
1 albume
2 cucchiai di grana
100 g di ricotta fresca**
1 cucchiaio di pangrattato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Per il coniglio:
Tritare la cipolla e con un fondo d'olio soffriggervi il coniglio a pezzi (io non metto il petto), unire i capperi dissalati, pepare e aggiungere un paio di mestoli di brodo, mettere il coperchio, abbassare la fiamma e cuocere per un'ora evitando che asciughi troppo (aggiungere in questo caso altro brodo o acqua). Togliere il coniglio e tenerlo da parte, aggiungere al fondo di cottura la farina e lo yogurt e lasciar addensare, passate a piacere la salsa al mixer prima di servirla insieme al coniglio. 
Per lo sformato di melanzane:
dividere le melanzane in due intagliarne la polpa e  condirle con aglio e timo, metterle in teglia oleata con la parte tagliata rivolta verso il basso e cuocerle per mezz'ora in forno caldo Prelevare la polpa cotta con un cucchiaio, frullarla con l'albume, il grana la ricotta e il pangrattato. Regolare di sale e pepe, mettere negli stampini oleati e cuocere a bagnomaria in forno fino a che risulteranno compatti e appena dorati in superficie. 
* io utilizzo i gustosi capperi di Pantelleria
** ho utilizzato la ricotta fresca del Caseificio Giordano


Coniglio in salsa allo yogurt e capperi con sformato di melanzane

Ogni volta che la zia mi regala un coniglio ho il problema di come cucinarlo, io lo mangerei in tutti i modi ma farlo digerire alla mia famigliola mi porta sempre qualche problemino. Stavolta però ho trovato una ricetta che ha messo d'accordo un po' tutti e a dire il vero la buona salsa che ne è venuta fuori mi fa dire che di certo non solo la carne di coniglio ma anche altre carni come pollo e maiale daranno il meglio in questa preparazione. La foto non è perfetta, il colore non è particolarmente fotogenico ma vorrei vi fosse un modo per trasmettervene il gusto. Ottenuta l'ottima ricetta avendo ancora un paio di melanzane giacenti in frigo ho deciso di farne uno sformatino d'accompagno. Mi mancava solo un vino buono con cui servirla.
Mi sono rivolta alla Cantina Pico Maccario  in Monferrato scegliendo un delizioso Piemonte rosato DOC Lavignone rosato ottenuto da uve 100% Barbera. Un vino che vale la pena assaggiare come del resto il loro barbera Lavignone rosso e anche il bianco Estrosa di cui vi dirò nella prossima ricetta. 
La cantina Pico Maccario nasce nel 1997 a Mombaruzzo su una proprietà di 70 ettari di vigneto nel cuore della DOCG Barbera d’Asti. Fin dall’inizio è condotta dai fratelli Pico e Vitaliano Maccario che per età e attitudine personale scelgono di farne un modello di modernità, sia nella gestione della vigna che nella produzione dei vini. Una curiosità sul  perché è stata scelta la rosa come logo aziendale: 4500 piante di rose a clone unico hanno la duplice funzione di indicare il punto iniziale di ogni filare e di segnalare in anticipo, come da tradizione, le malattie che di lì a poco potrebbero cogliere le viti. Dicono che la presenza delle piante di rosa rende la passeggiata tra i filari Pico Maccario un’esperienza da vivere e io non vedo l'ora di poterci andare di persona. Nel frattempo cerco di coglierne i profumi dai loro deliziosi vini.
A proposito di coniglio ed altri animali da cortile vi ricordo che è in edicola con il Corriere dello Sport il numero 8 di Le ricette di Unti e Bisunti raccontate da ChefRubio  dedicato a Maiale pollame e animali da cortile, sicuramente impareremo molto sulle ricette tradizionali.
Coniglio in salsa allo yogurt e capperi con sformato di melanzane 
Ingredienti per 4 persone
Per il coniglio:
1 coniglio (escluso il petto) 
1 vasetto di yogurt greco
1 cipolla bionda
1 cucchiaio di farina 
brodo vegetale
olio 
sale e pepe
1 cucchiaio di capperi sotto sale*
Per lo sformato di melanzane:
2 melanzane lunghe
1 spicchio d'aglio
timo
1 albume
2 cucchiai di grana
100 g di ricotta fresca**
1 cucchiaio di pangrattato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Per il coniglio:
Tritare la cipolla e con un fondo d'olio soffriggervi il coniglio a pezzi (io non metto il petto), unire i capperi dissalati, pepare e aggiungere un paio di mestoli di brodo, mettere il coperchio, abbassare la fiamma e cuocere per un'ora evitando che asciughi troppo (aggiungere in questo caso altro brodo o acqua). Togliere il coniglio e tenerlo da parte, aggiungere al fondo di cottura la farina e lo yogurt e lasciar addensare, passate a piacere la salsa al mixer prima di servirla insieme al coniglio. 
Per lo sformato di melanzane:
dividere le melanzane in due intagliarne la polpa e  condirle con aglio e timo, metterle in teglia oleata con la parte tagliata rivolta verso il basso e cuocerle per mezz'ora in forno caldo Prelevare la polpa cotta con un cucchiaio, frullarla con l'albume, il grana la ricotta e il pangrattato. Regolare di sale e pepe, mettere negli stampini oleati e cuocere a bagnomaria in forno fino a che risulteranno compatti e appena dorati in superficie. 
* io utilizzo i gustosi capperi di Pantelleria
** ho utilizzato la ricotta fresca del Caseificio Giordano


2015-11-05

Ristorante pizzeria Flower, gusto e semplicità a Corigliano Scalo (CS)


Il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca.
Il nome del locale è la semplice traduzione in inglese del cognome del proprietario Danilo Fiore. Oltrepassata la soglia si viene accolti in ambiente molto caldo e spazioso in stile etnico, dove ogni dettaglio risulta curato le tende in stampa animalier sono in tono con le sedie le applique statua, gli specchi e le suppellettili sono coordinate.
Sarà questo calore sarà la spontanea accoglienza del proprietario e del personale, saranno i piatti gustosi ed abbondanti, sarà la ricchezza della cucina di pesce proposta oppure la lunga lievitazione della pizza realizzata con farine del Molino Vigevano certo è che questo ristorante aperto da poco tempo è schizzato in vetta a tutte le classifiche locali per gradimento del pubblico per cui non mi restava che fare anche da Flower una mia esperienza gustativa.  Abbiamo mangiato bene davvero e bevuto ancor meglio se si può con l'ottimo Alicante 2014 di Cataldo Calabretta un rosato limpido e sincero in cui si sente (anche dopo aver bevuto il secondo bicchiere) che non vi sono trattamenti chimici.
L'antipasto di mare è ricco e ci viene servito con la focaccia realizzata con l'impasto ai cereali della pizza, davvero buona. E' ricco di assaggi: dal gamberone in pasta kataifi al raviolo di ananas marinato al limone farcito con cocktail di gamberi, dalla polpetta di patate e tonno rivestita di mandorle a scaglie all'insalata di gamberetti e a quella di tonnetto, e si completa con i crudi di spada e tonno ma, strano a dirsi, quel che più mi ha colpito è stato il gusto dell'insalata di mare e non le cose più elaborate. 
Non elaborato ma ben eseguito e succulento al punto giusto il piatto di spaghettoni fantasia di mare, pasta preparata dallo chef con farina speciale 1 Molino Vigevano condita con tutto quel che il mare poteva offrire, un buon piatto davvero così abbondante che fa già pasto da solo, tanto che abbiamo poi deciso di dividerci una tenera tagliata di tonno, irrinunciabile in questo periodo dell'anno. Come dicevo questo è un locale che va apprezzato per la semplicità e ne usciamo soddisfatti con in bocca il buon sapore di erbe dell'amaro Flower prodotto per loro da un'azienda seguendo le indicazioni di un'antica ricetta del nonno di Fiore. Da assaggiare certamente anche la pizza.
Ristorante Pizzeria Flower
via Rosmini 14
87064 Corigliano Calabro (CS)
Tel. 0983 200252 - 346 3701344
https://www.facebook.com/flowerwinebar/?fref=ts


Ristorante pizzeria Flower, gusto e semplicità a Corigliano Scalo (CS)


Il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca.
Il nome del locale è la semplice traduzione in inglese del cognome del proprietario Danilo Fiore. Oltrepassata la soglia si viene accolti in ambiente molto caldo e spazioso in stile etnico, dove ogni dettaglio risulta curato le tende in stampa animalier sono in tono con le sedie le applique statua, gli specchi e le suppellettili sono coordinate.
Sarà questo calore sarà la spontanea accoglienza del proprietario e del personale, saranno i piatti gustosi ed abbondanti, sarà la ricchezza della cucina di pesce proposta oppure la lunga lievitazione della pizza realizzata con farine del Molino Vigevano certo è che questo ristorante aperto da poco tempo è schizzato in vetta a tutte le classifiche locali per gradimento del pubblico per cui non mi restava che fare anche da Flower una mia esperienza gustativa.  Abbiamo mangiato bene davvero e bevuto ancor meglio se si può con l'ottimo Alicante 2014 di Cataldo Calabretta un rosato limpido e sincero in cui si sente (anche dopo aver bevuto il secondo bicchiere) che non vi sono trattamenti chimici.
L'antipasto di mare è ricco e ci viene servito con la focaccia realizzata con l'impasto ai cereali della pizza, davvero buona. E' ricco di assaggi: dal gamberone in pasta kataifi al raviolo di ananas marinato al limone farcito con cocktail di gamberi, dalla polpetta di patate e tonno rivestita di mandorle a scaglie all'insalata di gamberetti e a quella di tonnetto, e si completa con i crudi di spada e tonno ma, strano a dirsi, quel che più mi ha colpito è stato il gusto dell'insalata di mare e non le cose più elaborate. 
Non elaborato ma ben eseguito e succulento al punto giusto il piatto di spaghettoni fantasia di mare, pasta preparata dallo chef con farina speciale 1 Molino Vigevano condita con tutto quel che il mare poteva offrire, un buon piatto davvero così abbondante che fa già pasto da solo, tanto che abbiamo poi deciso di dividerci una tenera tagliata di tonno, irrinunciabile in questo periodo dell'anno. Come dicevo questo è un locale che va apprezzato per la semplicità e ne usciamo soddisfatti con in bocca il buon sapore di erbe dell'amaro Flower prodotto per loro da un'azienda seguendo le indicazioni di un'antica ricetta del nonno di Fiore. Da assaggiare certamente anche la pizza.
Ristorante Pizzeria Flower
via Rosmini 14
87064 Corigliano Calabro (CS)
Tel. 0983 200252 - 346 3701344
https://www.facebook.com/flowerwinebar/?fref=ts


2015-11-03

Risotto affumicato ai broccoli e piselli

Oggi una ricetta semplice, molto appetitosa ed estremamente confortante perfetta per queste sere d'autunno, magari in abbinamento ad un buon bicchiere di rosso. Insieme ai broccoli ho voluto aggiungere dei piselli e nel fondo appena un po' di salame piccante che conferisce quel certo non so che, ma il segreto di questo risotto è la scamorza affumicata artigianalmente del Caseificio Giordano che ho voluto utilizzare per completarlo, non vi è aggiunta di burro né di altri formaggi e vi assicuro è perfetto così. 
Come vino ho scelto un ottimo Cabernet Franc di Tenuta Luisa che va a braccetto con piatti saporiti. Insomma un'idea per  cena davvero niente male.
Risotto affumicato ai broccoli e piselli
Ingredienti per 4 persone:
360 g di riso di Sibari (carnaroli)
1/2 cipolla bianca
1/2 spicchio d'aglio
80 g di salame piccante 
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio d'aceto bianco
brodo vegetale
1/2 kg di cime di broccolo verde
1 tazza di piselli
150 g di scamorza affumicata
Tritare finemente la cipolla e schiacciare l'aglio, appassirli in una capace pentola con un filo d'olio e il salame a piccoli pezzetti (coriandoli) aggiungere i broccoli e i piselli e lasciar insaporire. Unire il riso e tostarlo per bene, Sfumare con l'aceto e poi aggiungere un mestolo per volta il brodo bollente portando il riso a cottura. Alla fine regolare eventualmente di sale e completare con i dadini di scamorza affumicata.

Risotto affumicato ai broccoli e piselli

Oggi una ricetta semplice, molto appetitosa ed estremamente confortante perfetta per queste sere d'autunno, magari in abbinamento ad un buon bicchiere di rosso. Insieme ai broccoli ho voluto aggiungere dei piselli e nel fondo appena un po' di salame piccante che conferisce quel certo non so che, ma il segreto di questo risotto è la scamorza affumicata artigianalmente del Caseificio Giordano che ho voluto utilizzare per completarlo, non vi è aggiunta di burro né di altri formaggi e vi assicuro è perfetto così. 
Come vino ho scelto un ottimo Cabernet Franc di Tenuta Luisa che va a braccetto con piatti saporiti. Insomma un'idea per  cena davvero niente male.
Risotto affumicato ai broccoli e piselli
Ingredienti per 4 persone:
360 g di riso di Sibari (carnaroli)
1/2 cipolla bianca
1/2 spicchio d'aglio
80 g di salame piccante 
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio d'aceto bianco
brodo vegetale
1/2 kg di cime di broccolo verde
1 tazza di piselli
150 g di scamorza affumicata
Tritare finemente la cipolla e schiacciare l'aglio, appassirli in una capace pentola con un filo d'olio e il salame a piccoli pezzetti (coriandoli) aggiungere i broccoli e i piselli e lasciar insaporire. Unire il riso e tostarlo per bene, Sfumare con l'aceto e poi aggiungere un mestolo per volta il brodo bollente portando il riso a cottura. Alla fine regolare eventualmente di sale e completare con i dadini di scamorza affumicata.

2015-10-30

Il Chianti classico di Fattoria Montemaggio e i miei ravioloni

Forchetta Mori Italian Factory, piatti ISI Milano

La Fattoria di Montemaggio è nella zona del Chianti Classico, a pochi minuti da Radda in Chianti, Panzano  e  Greve  in Chianti, graziosi paesini fra i più importanti per la produzione di vino. Radda è la sede storica del Chianti Classico ed è un magnifico paese di origine medievale. La fattoria di Montemaggio,  che è membro del Consorzio del Chianti Classico, si estende su una superficie di 70 ettari ad un’altitudine che si aggira intorno ai  600 metri sul livello del mare ed è costituito da vigneti, oliveti  e boschi.
I vigneti  occupano una superficie di circa 9 ettari  e sono  piantati con Sangiovese,  ci sono  poi delle piccole porzioni di  altri vitigni, Merlot, Pugnitello e Chardonnay, si tratta di una piccola azienda dove si è in grado  di controllare ogni pianta e  ogni bottiglia di vino. Montemaggio produce quindi un vino di altissima  qualità strettamente  legato al territorio da cui proviene. Insomma se del Chianti sappiamo quasi tutto o così sembra tanto da esser considerato il vessillo della Toscana nel mondo, penso che valga la pena  - viste le bellezze che circondano aziende come quella di cui oggi vi ho parlato - andarlo a conoscere nei luoghi d'origine. Sentiamo sempre parlare di turismo del vino ma avete provato almeno una volta a conoscere un luogo partendo proprio dal nettare di Bacco che ivi si produce? Io vi consiglio di farlo perché è un qualcosa che vi resterà dentro e quel vino e il suo territorio vi entreranno nel cuore divenendo parte di voi stessi. 
Se per Montemaggio e Radda volete aspettare la festa del vino a Giugno partite da qualche luogo più vicino a voi su Di vigna in vigna pubblicato da EDT avrete l'imbarazzo della scelta potendo optare tra i 40 itinerari proposti da Tiziano Gaia. Di vigna in vigna è un libro che vuole essere una proposta di viaggio alternativo, una ricognizione nelle cantine italiane che hanno affiancato all’eccellenza enologica la possibilità di pernottare, mangiare, ritemprarsi in una spa o godere di una mostra d’arte nei luoghi in cui affinano alcuni dei più grandi vini nostrani. Quaranta capitoli corrispondenti ad altrettanti territori del vino in cui sono comprese e descritte esaustivamente 200 strutture ricettive annesse ad altrettante cantine, per capire appieno il concetto di “enoturismo”. Il prossimo lungo week-end sarà magari la giusta occasione per iniziare a godere i luoghi del vino.
Io intanto con il Chianti classico di Montemaggio vi propongo dei Ravioloni ripieni di patate e taleggio conditi con una leggera crema di zucca e croccante pancetta perfetti per questi giorni di festa.
Ravioloni patate e taleggio su crema di zucca e pancetta croccante
Ingredienti per 4 persone:
2 uova
100 g di semola rimacinata di grano duro
100 g di farina 00
500 g di patate
150 g di Taleggio
1 tuorlo d'uovo
prezzemolo
sale e pepe
1 tazza di polpa di zucca
1 scalogno
2 cucchiai di grana
olio extravergine d'oliva
50 g di pancetta a fette sottili
Impastare le farine con le uova intere e un pizzico di sale. Lessare le patate, pelarle, schiacciarle e condirle con sale, pepe, prezzemolo tritato e tuorlo d'uovo. Tirare la sfoglia e ricavarne dei ravioli da farcire con la crema di patate preparata e un pezzetto di Taleggio. Cuocere la zucca con lo scalogno e un filo d'olio, salare, pepare e coprire il tegame in modo che cuocia con la sua acqua, frullare la zucca con l'aggiunta del grana. Infornare la pancetta ben distesa tenendo il forno a temperatura non alta finché diventa croccante. Lessare i ravioli e servirli con la crema di zucca e la pancetta croccante tagliuzzata sottile.

Il Chianti classico di Fattoria Montemaggio e i miei ravioloni

Forchetta Mori Italian Factory, piatti ISI Milano

La Fattoria di Montemaggio è nella zona del Chianti Classico, a pochi minuti da Radda in Chianti, Panzano  e  Greve  in Chianti, graziosi paesini fra i più importanti per la produzione di vino. Radda è la sede storica del Chianti Classico ed è un magnifico paese di origine medievale. La fattoria di Montemaggio,  che è membro del Consorzio del Chianti Classico, si estende su una superficie di 70 ettari ad un’altitudine che si aggira intorno ai  600 metri sul livello del mare ed è costituito da vigneti, oliveti  e boschi.
I vigneti  occupano una superficie di circa 9 ettari  e sono  piantati con Sangiovese,  ci sono  poi delle piccole porzioni di  altri vitigni, Merlot, Pugnitello e Chardonnay, si tratta di una piccola azienda dove si è in grado  di controllare ogni pianta e  ogni bottiglia di vino. Montemaggio produce quindi un vino di altissima  qualità strettamente  legato al territorio da cui proviene. Insomma se del Chianti sappiamo quasi tutto o così sembra tanto da esser considerato il vessillo della Toscana nel mondo, penso che valga la pena  - viste le bellezze che circondano aziende come quella di cui oggi vi ho parlato - andarlo a conoscere nei luoghi d'origine. Sentiamo sempre parlare di turismo del vino ma avete provato almeno una volta a conoscere un luogo partendo proprio dal nettare di Bacco che ivi si produce? Io vi consiglio di farlo perché è un qualcosa che vi resterà dentro e quel vino e il suo territorio vi entreranno nel cuore divenendo parte di voi stessi. 
Se per Montemaggio e Radda volete aspettare la festa del vino a Giugno partite da qualche luogo più vicino a voi su Di vigna in vigna pubblicato da EDT avrete l'imbarazzo della scelta potendo optare tra i 40 itinerari proposti da Tiziano Gaia. Di vigna in vigna è un libro che vuole essere una proposta di viaggio alternativo, una ricognizione nelle cantine italiane che hanno affiancato all’eccellenza enologica la possibilità di pernottare, mangiare, ritemprarsi in una spa o godere di una mostra d’arte nei luoghi in cui affinano alcuni dei più grandi vini nostrani. Quaranta capitoli corrispondenti ad altrettanti territori del vino in cui sono comprese e descritte esaustivamente 200 strutture ricettive annesse ad altrettante cantine, per capire appieno il concetto di “enoturismo”. Il prossimo lungo week-end sarà magari la giusta occasione per iniziare a godere i luoghi del vino.
Io intanto con il Chianti classico di Montemaggio vi propongo dei Ravioloni ripieni di patate e taleggio conditi con una leggera crema di zucca e croccante pancetta perfetti per questi giorni di festa.
Ravioloni patate e taleggio su crema di zucca e pancetta croccante
Ingredienti per 4 persone:
2 uova
100 g di semola rimacinata di grano duro
100 g di farina 00
500 g di patate
150 g di Taleggio
1 tuorlo d'uovo
prezzemolo
sale e pepe
1 tazza di polpa di zucca
1 scalogno
2 cucchiai di grana
olio extravergine d'oliva
50 g di pancetta a fette sottili
Impastare le farine con le uova intere e un pizzico di sale. Lessare le patate, pelarle, schiacciarle e condirle con sale, pepe, prezzemolo tritato e tuorlo d'uovo. Tirare la sfoglia e ricavarne dei ravioli da farcire con la crema di patate preparata e un pezzetto di Taleggio. Cuocere la zucca con lo scalogno e un filo d'olio, salare, pepare e coprire il tegame in modo che cuocia con la sua acqua, frullare la zucca con l'aggiunta del grana. Infornare la pancetta ben distesa tenendo il forno a temperatura non alta finché diventa croccante. Lessare i ravioli e servirli con la crema di zucca e la pancetta croccante tagliuzzata sottile.