2008-04-04

Antipasto freddo

Quella di oggi non è una ricetta ma, come preannunciavo nel post di ieri, quando tra le mani ti ritrovi dei prodotti eccezionali finisci per aver desiderio di non manipolarli e di volerteli gustare nella loro forma originaria magari accostandoli ad altri elementi in modo da avere interessanti combinazioni. Mi è capitato col favoloso Scimudin di cui vi parlavo ieri e con l'altrettanto meritevole Speck di Sauris, che di presentazioni immagino abbia poco bisogno considerato che è abbastanza rinomato, li trovate entrambi su Esperya senza correre dalla Valtellina al Friuli per mettere insieme i due ingredienti.
Ne ho fatto dei semplicissimi spiedini alternando Speck di Sauris e Scimudin della Valtellina con dei tocchetti di Pera Abate Fatel e li ho serviti accompagnati dai blinis, le frittelline di pastella lievitate tipiche della Russia, come dire...il mondo in un piatto.
Vi lascio anche una comunicazione di servizio, se qualcuno non se n'è accorto il mio blog da qualche giorno è su www.saleepepequantobasta.com invece che su blogspot, continua a rimanere accessibile anche dal vecchio link ma vi chiedo gentilmente di effettuare la correzione nei vostri blog, grazie a tutti e buon week-end.

Antipasto freddo

Quella di oggi non è una ricetta ma, come preannunciavo nel post di ieri, quando tra le mani ti ritrovi dei prodotti eccezionali finisci per aver desiderio di non manipolarli e di volerteli gustare nella loro forma originaria magari accostandoli ad altri elementi in modo da avere interessanti combinazioni. Mi è capitato col favoloso Scimudin di cui vi parlavo ieri e con l'altrettanto meritevole Speck di Sauris, che di presentazioni immagino abbia poco bisogno considerato che è abbastanza rinomato, li trovate entrambi su Esperya senza correre dalla Valtellina al Friuli per mettere insieme i due ingredienti.
Ne ho fatto dei semplicissimi spiedini alternando Speck di Sauris e Scimudin della Valtellina con dei tocchetti di Pera Abate Fatel e li ho serviti accompagnati dai blinis, le frittelline di pastella lievitate tipiche della Russia, come dire...il mondo in un piatto.
Vi lascio anche una comunicazione di servizio, se qualcuno non se n'è accorto il mio blog da qualche giorno è su www.saleepepequantobasta.com invece che su blogspot, continua a rimanere accessibile anche dal vecchio link ma vi chiedo gentilmente di effettuare la correzione nei vostri blog, grazie a tutti e buon week-end.

2008-04-03

Barchette di patate allo Scimudin della Valtellina

Di contorni parlo poco, forse perchè alla fine i più semplici sono sempre i migliori. Solo che a volte sentiamo la necessità di preparare un contorno un pò speciale, magari per esaltare un secondo di per sè poco elaborato, allora magari si ricorre a qualche piccolo artificio. Le patate si sà son buone in tutti i modi, l'accostamento col formaggio però le rende speciali. Stavolta ho utilizzato un gradevole Scimudin della Valtellina. E dove lo posso trovare in Calabria un formaggio del genere? ma su Esperya no!
Lo Scimudin è un semplice formaggio di latteria, ottenuto in origine con il latte che i contadini avevano a disposizione, quindi spesso con latte misto e in forme dal peso variabile, con l'aggiunta di fermenti lattici. E' particolarmente cremoso e delicato oltre che molto aromaatico, è ottimo da mangiare a crudo con una bella fetta di pane ma è meraviglioso in semplici preparazioni come questa che vi propongo oggi.
Barchette di patate allo Scimudin della Valtellina
4 patate silane di media grandezza
100 g di Scimudin della Valtellina
30-40 g di burro
sale, pepe ed erba cipollina
Lessiamo le patate in acqua fredda per venti minuti circa dal bollore. Poi tagliamo la calotta superiore, ricavandone delle barchette, sbucciamo solo la calotta e preleviamo l'interno delle parti restanti con uno scavino, senza togliere via la buccia. Schiacciamo la polpa con una forchetta,n aggiungiamo circa 20 g di burro, il formaggio a pezzetti, sale, pepe e qualche filo di erba cipollina tagluzzato. Riempiamo con il composto preparato le barchette, posizioniamo sopra ognuna un petalo di burro ed inforniamo in forno caldissimo, meglio col grill acceso, per 10-15 minuti, serviamo caldissime. Sono meravigliose con della carne alla griglia.

Barchette di patate allo Scimudin della Valtellina

Di contorni parlo poco, forse perchè alla fine i più semplici sono sempre i migliori. Solo che a volte sentiamo la necessità di preparare un contorno un pò speciale, magari per esaltare un secondo di per sè poco elaborato, allora magari si ricorre a qualche piccolo artificio. Le patate si sà son buone in tutti i modi, l'accostamento col formaggio però le rende speciali. Stavolta ho utilizzato un gradevole Scimudin della Valtellina. E dove lo posso trovare in Calabria un formaggio del genere? ma su Esperya no!
Lo Scimudin è un semplice formaggio di latteria, ottenuto in origine con il latte che i contadini avevano a disposizione, quindi spesso con latte misto e in forme dal peso variabile, con l'aggiunta di fermenti lattici. E' particolarmente cremoso e delicato oltre che molto aromaatico, è ottimo da mangiare a crudo con una bella fetta di pane ma è meraviglioso in semplici preparazioni come questa che vi propongo oggi.
Barchette di patate allo Scimudin della Valtellina
4 patate silane di media grandezza
100 g di Scimudin della Valtellina
30-40 g di burro
sale, pepe ed erba cipollina
Lessiamo le patate in acqua fredda per venti minuti circa dal bollore. Poi tagliamo la calotta superiore, ricavandone delle barchette, sbucciamo solo la calotta e preleviamo l'interno delle parti restanti con uno scavino, senza togliere via la buccia. Schiacciamo la polpa con una forchetta,n aggiungiamo circa 20 g di burro, il formaggio a pezzetti, sale, pepe e qualche filo di erba cipollina tagluzzato. Riempiamo con il composto preparato le barchette, posizioniamo sopra ognuna un petalo di burro ed inforniamo in forno caldissimo, meglio col grill acceso, per 10-15 minuti, serviamo caldissime. Sono meravigliose con della carne alla griglia.

2008-04-02

Insalata di primavera per un aperitivo virtuale

Devo dire che rinunciare all'iniziativa promossa da Sigrid per questa sera mi costa non poca fatica, del resto però di chilometri tra me e Roma non ce ne sono proprio pochi, per cui... Ho deciso di essere comunque vicina alla - sicuramente allegra - brigata, seppure in modo virtuale, proponendovi una bella insalatona che, se fosse stata possibile la mia presenza all'evento, avrei preparato per gustarla coi presenti.

Insalata di primavera in ciotola di pane

Per la ciotola di pane:
300 g di farina 00
100 g di farina di grano duro
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
Per l'insalata:
valerianella (altre verdure a scelta)
ravanelli
asparagi
ovette di quaglia
formaggio pecorino fresco
olio extravergine d'oliva
aceto balsamico
sale e pepe nero

Setacciamo le due farine con un pò di sale, uniamo l'olio e tanta acqua tiepida a formare un bell'impasto morbido ma non appiccicoso. Lavoriamolo bene e lasciamolo riposare un'oretta. Poi stendiamolo sottilmente col matterello e posizioniamo la sfoglia sopra una ciotola (che possa andare in forno) capovolta unta d'olio o rivestita di carta da forno. Tagliamo i bordi in eccesso e poi infornaimo a 180° finchè la pasta non risulterà dorata. Togliamola dal forno lasciamola un poco asciugare e poi sformiamola. Ecco pronta la nostra originale insalatiera. Intanto lessiamo le punte di asparagi e le ovette di quaglia. Versiamo in una ciotola la valerianella lavata, i ravanelli a rondelle, gli asparagi lessati e volendo altre verdure (radicchi, belga etc.), condiamo con una emulsione di olio, aceto balsamico, sale e pepe e poi trasferiamo nella ciotola di pane. In ultimo aggiungiamo le ovette di quaglia sgusciate e tagliate a metà ed il formaggio privato della crosta e tagliato a triangolini. Niente male se consideriamo che questa insalata si può gustare sgranocchiando la ciotola di pane che l'ha contenuta. Volendo si possono fare delle miniporzioni, utilizzando una teglia da muffin per creare i cestini di piccole dimensioni.

Insalata di primavera per un aperitivo virtuale

Devo dire che rinunciare all'iniziativa promossa da Sigrid per questa sera mi costa non poca fatica, del resto però di chilometri tra me e Roma non ce ne sono proprio pochi, per cui... Ho deciso di essere comunque vicina alla - sicuramente allegra - brigata, seppure in modo virtuale, proponendovi una bella insalatona che, se fosse stata possibile la mia presenza all'evento, avrei preparato per gustarla coi presenti.

Insalata di primavera in ciotola di pane

Per la ciotola di pane:
300 g di farina 00
100 g di farina di grano duro
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
Per l'insalata:
valerianella (altre verdure a scelta)
ravanelli
asparagi
ovette di quaglia
formaggio pecorino fresco
olio extravergine d'oliva
aceto balsamico
sale e pepe nero

Setacciamo le due farine con un pò di sale, uniamo l'olio e tanta acqua tiepida a formare un bell'impasto morbido ma non appiccicoso. Lavoriamolo bene e lasciamolo riposare un'oretta. Poi stendiamolo sottilmente col matterello e posizioniamo la sfoglia sopra una ciotola (che possa andare in forno) capovolta unta d'olio o rivestita di carta da forno. Tagliamo i bordi in eccesso e poi infornaimo a 180° finchè la pasta non risulterà dorata. Togliamola dal forno lasciamola un poco asciugare e poi sformiamola. Ecco pronta la nostra originale insalatiera. Intanto lessiamo le punte di asparagi e le ovette di quaglia. Versiamo in una ciotola la valerianella lavata, i ravanelli a rondelle, gli asparagi lessati e volendo altre verdure (radicchi, belga etc.), condiamo con una emulsione di olio, aceto balsamico, sale e pepe e poi trasferiamo nella ciotola di pane. In ultimo aggiungiamo le ovette di quaglia sgusciate e tagliate a metà ed il formaggio privato della crosta e tagliato a triangolini. Niente male se consideriamo che questa insalata si può gustare sgranocchiando la ciotola di pane che l'ha contenuta. Volendo si possono fare delle miniporzioni, utilizzando una teglia da muffin per creare i cestini di piccole dimensioni.

2008-04-01

Le torte magiche: delizia alle noci

Quando qualche giorno fa la mia nipotina Rebecca mi ha sentito per caso parlare di torte magiche è sembrata particolarmente interessata chiedendomi "zia ma cosa sono le torte magiche?" bè capirete che la visione della cosa a tre anni può stimolare le fantasie più sfrenate. A guardar bene la cosa però in effetti non si tratta di una bugia le torte magiche esistono per davvero e sono quelle che, con qualche piccolo trucchetto, vengono fuori senza troppa fatica e soprattutto senza l'uso del forno. Lo sa bene Nadjette Guidoum che ha pensato di raccoglierne 30 diverse ricette di torte squisite in un bellissimo volume dal titolo Torte magiche, illustrato con splendide foto di David Japy ed edito da Bibliotheca Culinaria dov'è possibile anche acquistarlo con il 15% di sconto.
Tante le ricette che mi hanno conquistata: pavè, marquise cherlotte, carrè, già i nomi hanno il loro fascino, per non parlare delle illustrazioni. Io ho deciso di provare la delizia alle noci, meravigliosa non solo nell'aspetto, da preparare in soli 20 minuti. Ve ne lascio la ricetta che si fa prima.

Delizia alle noci

250 g di savoiardi
125 g di burro ammorbidito
80 g di zucchero semolato
75 g di gherigli di noci frantumati
2 tuorli d'uovo
4 cucchiai di caffè molto forte
Per la decorazione:
125 g di glassa al caffè o al cioccolato
qualche gheriglio di noci
Base. Passate i biscotti nel mixer riducendoli in polvere. Metteteli con lo zucchero in una ciotola, aggiungete il burro e lavorate con una forchetta per ottenere un miscuglio omogeneo. Incorporate i tuorli d'uovo, le noci e il caffè.
Assemblaggio. Rivestite di pellicola per alimenti uno stampo rotondo (18 cm di diametro). Versate il composto alle noci nello stampo pigiando bene. Tenete in frigorifero fino al giorno successivo.
Al momento di servire. Sformate il dolce in un piatto da dessert rotondo. Togliete dolcemente la pellicola facendo attenzione a non sciupare il dolce. Fate colare la glassa sul dolce e decorate con i gherigli di noci interi.
Varianti. Per un dolce più forte in cioccolato, sostituite i savoiardi con dei biscotti ricoperti di cioccolato e dimezzate la quantità del caffè. E' anche possibile utilizzare delle mandorle al posto delle noci.
Alle varianti suggerite dall'autrice io vi aggiungo che la glassa al caffè l'ho preparata con 125 g di zucchero a velo e qualche cucchiaio di caffè. Il tipo di dolce mi suggerisce anche di formare con l'impasto delle palline da inserire nei pirottini di carta e decorare con le noci, perfetti per una festa.

Le torte magiche: delizia alle noci

Quando qualche giorno fa la mia nipotina Rebecca mi ha sentito per caso parlare di torte magiche è sembrata particolarmente interessata chiedendomi "zia ma cosa sono le torte magiche?" bè capirete che la visione della cosa a tre anni può stimolare le fantasie più sfrenate. A guardar bene la cosa però in effetti non si tratta di una bugia le torte magiche esistono per davvero e sono quelle che, con qualche piccolo trucchetto, vengono fuori senza troppa fatica e soprattutto senza l'uso del forno. Lo sa bene Nadjette Guidoum che ha pensato di raccoglierne 30 diverse ricette di torte squisite in un bellissimo volume dal titolo Torte magiche, illustrato con splendide foto di David Japy ed edito da Bibliotheca Culinaria dov'è possibile anche acquistarlo con il 15% di sconto.
Tante le ricette che mi hanno conquistata: pavè, marquise cherlotte, carrè, già i nomi hanno il loro fascino, per non parlare delle illustrazioni. Io ho deciso di provare la delizia alle noci, meravigliosa non solo nell'aspetto, da preparare in soli 20 minuti. Ve ne lascio la ricetta che si fa prima.

Delizia alle noci

250 g di savoiardi
125 g di burro ammorbidito
80 g di zucchero semolato
75 g di gherigli di noci frantumati
2 tuorli d'uovo
4 cucchiai di caffè molto forte
Per la decorazione:
125 g di glassa al caffè o al cioccolato
qualche gheriglio di noci
Base. Passate i biscotti nel mixer riducendoli in polvere. Metteteli con lo zucchero in una ciotola, aggiungete il burro e lavorate con una forchetta per ottenere un miscuglio omogeneo. Incorporate i tuorli d'uovo, le noci e il caffè.
Assemblaggio. Rivestite di pellicola per alimenti uno stampo rotondo (18 cm di diametro). Versate il composto alle noci nello stampo pigiando bene. Tenete in frigorifero fino al giorno successivo.
Al momento di servire. Sformate il dolce in un piatto da dessert rotondo. Togliete dolcemente la pellicola facendo attenzione a non sciupare il dolce. Fate colare la glassa sul dolce e decorate con i gherigli di noci interi.
Varianti. Per un dolce più forte in cioccolato, sostituite i savoiardi con dei biscotti ricoperti di cioccolato e dimezzate la quantità del caffè. E' anche possibile utilizzare delle mandorle al posto delle noci.
Alle varianti suggerite dall'autrice io vi aggiungo che la glassa al caffè l'ho preparata con 125 g di zucchero a velo e qualche cucchiaio di caffè. Il tipo di dolce mi suggerisce anche di formare con l'impasto delle palline da inserire nei pirottini di carta e decorare con le noci, perfetti per una festa.

2008-03-30

Meme del ricordo: Zuppa di asparagi di campo e stracciatella

zuppa di asparagi di campo e uova Cuocapercaso mi ha invitato ad un'interessante iniziativa il meme del ricordo, sono passati dei giorni da quando me l'ha chiesto e non riuscivo a trovare la mia Madeleine di Proust, finchè qualche sera fa al ritorno dal lavoro mi sono seduta a tavola davanti a questa fumante scodella di zuppa di asparagi di campo e stracciatella.
Questo è uno dei miei piatti del ricordo, diciamo quello legato al primo periodo primaverile, quello appunto in cui è faciletrovare gli asparagi selvatici nei nostri campi. Tradizione vuole che se ne faccia, per pasquetta soprattutto, la frittata con salsiccia e primosale oppure questa fantastica zuppa semplicissima ma gustosissima e sostanziosa per la presenza del pane e dell'uovo, un vero piatto completo.
Ogni volta che la mangio mi viene in mente quando ero bambina e la mamma ce la preparava, mi ricordo che ognuno aveva le sue richieste, chi l'uovo ben cotto a stracciatella, chi intero col tuorlo ancora semicrudo e la mamma cercava di accontentarci tutti.
Non credo sinceramente che con gli asparagi coltivati venga bene comunque, spero che troviate questi di asparagi e che decidiate di provarla almeno una volta.
Ah! Il pane mi raccomando che sia di tipo casereccio e un pò raffermo.
Gli ingredienti per preparare questa gustosa zuppa sono semplicissimi, la preparazione lo è ancor di più.
Ecco cosa ci occorre per 3-4 porzioni:
1 mazzetto di asparagi di campo
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di olio
2 cucchiai di passata di pomodoro
sale
4 fette di pane casereccio raffermo
4 uova
In una pentola scaldiamo l'olio con l'aglio, aggiungiamo la passata di pomodoro, gli asparagi puliti e tagliuzzati e poi copriamo di acqua e facciamo cuocere finchè il brodetto non avrà preso un bell'aspetto omogeneo (non si deve restringere troppo perchè il brodo serve a bagnare i crostini di pane. Aggiustiamo di sale e intanto abbrustoliamo le fette di pane che suddivideremo nelle fondine. Rompiamo le uova nel brodo e strapazziamole, oppure lasciamole intere secondo il nostro gusto. Versiamo la zuppa sul pane e serviamo ancora calda. Una vera pietanza del ricordo.

Meme del ricordo: Zuppa di asparagi di campo e stracciatella

zuppa di asparagi di campo e uova Cuocapercaso mi ha invitato ad un'interessante iniziativa il meme del ricordo, sono passati dei giorni da quando me l'ha chiesto e non riuscivo a trovare la mia Madeleine di Proust, finchè qualche sera fa al ritorno dal lavoro mi sono seduta a tavola davanti a questa fumante scodella di zuppa di asparagi di campo e stracciatella.
Questo è uno dei miei piatti del ricordo, diciamo quello legato al primo periodo primaverile, quello appunto in cui è faciletrovare gli asparagi selvatici nei nostri campi. Tradizione vuole che se ne faccia, per pasquetta soprattutto, la frittata con salsiccia e primosale oppure questa fantastica zuppa semplicissima ma gustosissima e sostanziosa per la presenza del pane e dell'uovo, un vero piatto completo.
Ogni volta che la mangio mi viene in mente quando ero bambina e la mamma ce la preparava, mi ricordo che ognuno aveva le sue richieste, chi l'uovo ben cotto a stracciatella, chi intero col tuorlo ancora semicrudo e la mamma cercava di accontentarci tutti.
Non credo sinceramente che con gli asparagi coltivati venga bene comunque, spero che troviate questi di asparagi e che decidiate di provarla almeno una volta.
Ah! Il pane mi raccomando che sia di tipo casereccio e un pò raffermo.
Gli ingredienti per preparare questa gustosa zuppa sono semplicissimi, la preparazione lo è ancor di più.
Ecco cosa ci occorre per 3-4 porzioni:
1 mazzetto di asparagi di campo
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di olio
2 cucchiai di passata di pomodoro
sale
4 fette di pane casereccio raffermo
4 uova
In una pentola scaldiamo l'olio con l'aglio, aggiungiamo la passata di pomodoro, gli asparagi puliti e tagliuzzati e poi copriamo di acqua e facciamo cuocere finchè il brodetto non avrà preso un bell'aspetto omogeneo (non si deve restringere troppo perchè il brodo serve a bagnare i crostini di pane. Aggiustiamo di sale e intanto abbrustoliamo le fette di pane che suddivideremo nelle fondine. Rompiamo le uova nel brodo e strapazziamole, oppure lasciamole intere secondo il nostro gusto. Versiamo la zuppa sul pane e serviamo ancora calda. Una vera pietanza del ricordo.

2008-03-27

Torrette croccanti con carciofi e uova di quaglia


Non mi rassegno al ritardo della primavera e così almeno a tavola cerco di evocarla con preparazioni suggerite dai prodotti di stagione. Dopo le fragole ecco i carciofi, ne sto facendo una bella scorpacciata in tutte le salse, da ciò la creazione di questi deliziosi finger food, da assaporare in un solo boccone (o quasi) date le loro dimensioni. E' normale che il formato ridotto conferisce alla preparazione una grazia tutta sua, in mancanza delle ovette di quaglia, potete farli però di dimensioni più consistenti, utilizzando uova di gallina e servirele come antipasto o, perchè no, piatto unico.
La preparazione è semplicissima solo che si articola in più passaggi. Occorre della pasta sfoglia, che io non smetterò mai di consigliarvi di praparare da soli, tirata sottile sottile, da cui ricavare i dischetti e poi dei carciofi del buon formaggio Asiago e per finire le uova ma andiamo a vedere il dettaglio.
Torrette croccanti con carciofi e uova di quaglia
Ingredienti per 6 torrette:
12 dischetti da 10 cm di pasta sfoglia fresca
6 carciofi
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
un rametto di prezzemolo
sale q.b.
12 cucchiaini di parmigiano grattugiato
12 pezzetti di formaggio Asiago
6 uova di quaglia
fiocchi di sale al coriandolo
pepe nero
Mettiamo i dischetti di pasta in teglia, cospargiamoli di parmigiano grattugiato e facciamoli cuocere in forno a 200° finchè risulteranno dorati. Intanto puliamo i carciofi, riduciamoli a listarelle sottili e saltiamoli in padella con un filo d'olio insaporito con l'aglio finchè prenderanno colore, poi saliamo, uniamo il prezzemolo sminuzzato e teniamo da parte.
Disponiamo metà dei dischetti in una teglia appoggiamo sopra ognuno un pezzetto di Asiago, poi una cucchiaiata di carciofi, gli altri dischetti e poi ancora Asiago e carciofi. Passiamo qualche istante in forno, per far sciogliere il formaggio. Intanto friggiamo le uova in un filo d'olio, di modo che il rosso resti cremoso, rifiliamo i bordi degli albumi ed adagiamo sopra le torrette giusto al momento di servire cospargendo con i fiocchi di sale ed il pepe nero e magari una righina d'olio.

Torrette croccanti con carciofi e uova di quaglia


Non mi rassegno al ritardo della primavera e così almeno a tavola cerco di evocarla con preparazioni suggerite dai prodotti di stagione. Dopo le fragole ecco i carciofi, ne sto facendo una bella scorpacciata in tutte le salse, da ciò la creazione di questi deliziosi finger food, da assaporare in un solo boccone (o quasi) date le loro dimensioni. E' normale che il formato ridotto conferisce alla preparazione una grazia tutta sua, in mancanza delle ovette di quaglia, potete farli però di dimensioni più consistenti, utilizzando uova di gallina e servirele come antipasto o, perchè no, piatto unico.
La preparazione è semplicissima solo che si articola in più passaggi. Occorre della pasta sfoglia, che io non smetterò mai di consigliarvi di praparare da soli, tirata sottile sottile, da cui ricavare i dischetti e poi dei carciofi del buon formaggio Asiago e per finire le uova ma andiamo a vedere il dettaglio.
Torrette croccanti con carciofi e uova di quaglia
Ingredienti per 6 torrette:
12 dischetti da 10 cm di pasta sfoglia fresca
6 carciofi
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
un rametto di prezzemolo
sale q.b.
12 cucchiaini di parmigiano grattugiato
12 pezzetti di formaggio Asiago
6 uova di quaglia
fiocchi di sale al coriandolo
pepe nero
Mettiamo i dischetti di pasta in teglia, cospargiamoli di parmigiano grattugiato e facciamoli cuocere in forno a 200° finchè risulteranno dorati. Intanto puliamo i carciofi, riduciamoli a listarelle sottili e saltiamoli in padella con un filo d'olio insaporito con l'aglio finchè prenderanno colore, poi saliamo, uniamo il prezzemolo sminuzzato e teniamo da parte.
Disponiamo metà dei dischetti in una teglia appoggiamo sopra ognuno un pezzetto di Asiago, poi una cucchiaiata di carciofi, gli altri dischetti e poi ancora Asiago e carciofi. Passiamo qualche istante in forno, per far sciogliere il formaggio. Intanto friggiamo le uova in un filo d'olio, di modo che il rosso resti cremoso, rifiliamo i bordi degli albumi ed adagiamo sopra le torrette giusto al momento di servire cospargendo con i fiocchi di sale ed il pepe nero e magari una righina d'olio.

2008-03-26

Crostata con frangipane e fragole

Ed oggi...ancora fragole. Non mi sono messa in testa di farmi venire l'orticaria ma è che sono così belle che decisamente vorrei metterle dappertutto. Come ho già detto in altra occasione normalmente io la Torta alla frutta fresca la faccio con una base margherita invece che con la frolla però qualche giorno fa a Dolci&Delizie su Alice ho visto fare una meravigliosa torta alla frutta con un'involucro di frolla, del frangipane e poi sopra la crema e la frutta. Il frangipane in effetti era da un pò che volevo provare a farlo ed allora, complici le fragole, ho deciso che era arrivato il momento. Solo che, siccome non lascio mai le cose come sono, invece della frolla normale ho usato un croccante ed insolito impasto a base di farina di mais e mandorle, lo stesso utilizzato per i miottini. Devo dire che il risultato è un gioco di consistenze decisamente da riproporre.
Per la frolla al mais:
65 g di farina 00
65 g di farina per Polenta Marano
75 g di mandorle macinate
100 g di zucchero
50 g di burro sciolto
2 tuorli
la scorza di mezzo limone

Per il frangipane:
100 g di burro morbido
100 g di zucchero a velo
100 g di farina di mandorle
2 uova
30 g di farina 00
Per la crema:
2 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
250 ml di latte
un pezzetto di vaniglia
la scorza di mezzo limone
Per decorare:
250 g di fragole
zucchero a velo
Prepariamo la frolla amalgamando le farine e lo zucchero, poi uniamo i tuorli, il burro e la scorzetta di limone. Lasciamo riposare un pò l'impasto poi stendiamolo in una teglia per crostata, formando un sottile strato sul fondo e lungo i bordi.
Intanto prepariamo il frangipane lavorando a crema il burro con lo zucchero, uniamo le uova uno per volta e le farine miscelate. Versiamo il composto ottenuto sopra la frolla lasciando un cm circa dal bordo e poniamo a cuocere in forno già caldo a 180° per circa mezz'ora, fin quanto comunque la crostata prenderà colore. Lasciamo raffreddare e poi farciamo con la crema già fredda, preparata come di consueto (sbattiamo i due tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena ed il latte riscaldato con vaniglia e limone e poi filtrato, poniamo a cuocere a fuoco moderato finchè si addensa). Dopo la crema disponiamo sulla superficie del dolce le fragole tagliate come più ci piace e cospargiamo il tutto con lo zucchero a velo.