2008-05-13

Risotto di maggio con petali e foglie croccanti

Maggio si sa è il mese delle rose e, come ho avuto modo di dirvi già in altre occasioni, essendo per me questo un periodo di particolare interesse verso fiori ed erbe edibili, non potevo non sperimentare il risotto alle rose. In effetti avevo da utilizzare una confezione del mio riso preferito, il Vialone Nano Pestelli Gazzani, proveniente dalla Bottega Esperya, che a differenza dei risi parboleid è sicuramente più scuro e meno lucido perchè è lavorato tradizionalmente a pestelli e rimane quindi un pò più integro, per la cottura richiede un paio di minuti in più, ma il gusto - oltre che l'aspetto - del risotto che velo dico a fare, nulla a che vedere col riso della grande distribuzione.
Insomma per farla breve e ritornando alle rose pensavo da un poco di friggerne i petali però ero pure curiosa di sentire che gusto avessero i fiori in una preparazione salata, che magari a gelatine dolci siamo più abituati, e quindi ho pensato di aggiungere i petali ad un semplice risotto da decorare poi con altri petali pastellati e fritti a cui ho unito delle foglie di salvia giusto per avere quell'aroma in più.
E' una preparazione molto delicata che ha incontrato il mio gusto e che riproporrò senza alcun dubbio, attenzione a chi viene invitato a pranzo da me se non ha voglia di cose strane è pregato di astenersi in questo periodo.
Ingredienti per due porzioni
Per il risotto:
2 tazzine di Riso Vialone Nano Pestelli Gazzani
1/4 di cipolla
30 g di burro
1 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
1 rosa non trattata
brodo vegetale
sale e pepe
Per il fritto:
petali di rosa
foglie di salvia
farina di riso
farina di frumento 00
acqua frizzante
acqua tonica
sale dolce di Cervia
olio extravergine d'oliva
Tostiamo il riso senza condimento poi aggiungiamo metà del burro e l'olio, amalgamiamo bene e copriamo col brodo bollente, portiamo a cottura aggiungendo brodo secondo la necessità, alla fine aggiustiamo di sale e pepe, mantechiamo con il burro restante e il parmigiano ed aggiungiamo i petali della rosa privati dell'attaccatura bianca (più amara) e tagliati a listarelle. Versiamo nei contenitori monoporzioni di alluminio e lasciamo riposare qualche istante prima di servire.
Mentre il riso cuoce prepariamo una pastella liquida (ma non eccessivamente) con le due farine, un pò d'acqua e l'acqua tonica ghiacciata e ben fredda, passiamo nella pastella i petali di rosa e le foglie di salvia e friggiamoli in olio bollente, facendo attenzione a che non brucino perchè cuociono molto in fretta. Al momento di servire rovesciamo il riso nel piatto e decoriamo con i petali e le foglie fritti. Serviamo subito.
Per chi si sta chiedendo come mai utilizzo l'acqua tonica e fredda il perchè sta nel risultato il fritto viene croccantissimo perchè è l'acqua più frizzante in commercio, per chi non trovasse la farina di riso può aggiungere un pò di amido alla farina normale, il risultato sarà comunque gratificante, con questo sistema friggo anche altri vegetali e sono deliziosi.

Risotto di maggio con petali e foglie croccanti

Maggio si sa è il mese delle rose e, come ho avuto modo di dirvi già in altre occasioni, essendo per me questo un periodo di particolare interesse verso fiori ed erbe edibili, non potevo non sperimentare il risotto alle rose. In effetti avevo da utilizzare una confezione del mio riso preferito, il Vialone Nano Pestelli Gazzani, proveniente dalla Bottega Esperya, che a differenza dei risi parboleid è sicuramente più scuro e meno lucido perchè è lavorato tradizionalmente a pestelli e rimane quindi un pò più integro, per la cottura richiede un paio di minuti in più, ma il gusto - oltre che l'aspetto - del risotto che velo dico a fare, nulla a che vedere col riso della grande distribuzione.
Insomma per farla breve e ritornando alle rose pensavo da un poco di friggerne i petali però ero pure curiosa di sentire che gusto avessero i fiori in una preparazione salata, che magari a gelatine dolci siamo più abituati, e quindi ho pensato di aggiungere i petali ad un semplice risotto da decorare poi con altri petali pastellati e fritti a cui ho unito delle foglie di salvia giusto per avere quell'aroma in più.
E' una preparazione molto delicata che ha incontrato il mio gusto e che riproporrò senza alcun dubbio, attenzione a chi viene invitato a pranzo da me se non ha voglia di cose strane è pregato di astenersi in questo periodo.
Ingredienti per due porzioni
Per il risotto:
2 tazzine di Riso Vialone Nano Pestelli Gazzani
1/4 di cipolla
30 g di burro
1 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
1 rosa non trattata
brodo vegetale
sale e pepe
Per il fritto:
petali di rosa
foglie di salvia
farina di riso
farina di frumento 00
acqua frizzante
acqua tonica
sale dolce di Cervia
olio extravergine d'oliva
Tostiamo il riso senza condimento poi aggiungiamo metà del burro e l'olio, amalgamiamo bene e copriamo col brodo bollente, portiamo a cottura aggiungendo brodo secondo la necessità, alla fine aggiustiamo di sale e pepe, mantechiamo con il burro restante e il parmigiano ed aggiungiamo i petali della rosa privati dell'attaccatura bianca (più amara) e tagliati a listarelle. Versiamo nei contenitori monoporzioni di alluminio e lasciamo riposare qualche istante prima di servire.
Mentre il riso cuoce prepariamo una pastella liquida (ma non eccessivamente) con le due farine, un pò d'acqua e l'acqua tonica ghiacciata e ben fredda, passiamo nella pastella i petali di rosa e le foglie di salvia e friggiamoli in olio bollente, facendo attenzione a che non brucino perchè cuociono molto in fretta. Al momento di servire rovesciamo il riso nel piatto e decoriamo con i petali e le foglie fritti. Serviamo subito.
Per chi si sta chiedendo come mai utilizzo l'acqua tonica e fredda il perchè sta nel risultato il fritto viene croccantissimo perchè è l'acqua più frizzante in commercio, per chi non trovasse la farina di riso può aggiungere un pò di amido alla farina normale, il risultato sarà comunque gratificante, con questo sistema friggo anche altri vegetali e sono deliziosi.

2008-05-12

Il cupolone: la ricetta che stavate aspettando

Ieri andavo veramente di corsa, che ho passato una splendida (nonostante il clima grigio) giornata al mare con gli amici, ma siccome mantengo sempre le promesse ecco qui la ricetta del cupolone preparato per la mamma. In effetti non è niente di complicato questo dolce, anzi forse è uno dei più semplici in assoluto, solo che con la foto di ieri ho voluto dimostrare che anche il più elementare dei dolci può diventare particolare se ha una decorazione adeguata all'occasione.
A volte mi succede di impegnarmi troppo nella preparazione del dolce e di non avere poi tempo per la decorazione, stavolta invece ho fatto il contrario.
Questo dolce ce lo preparava spesso la mamma quando eravamo piccole ed è per questo che io ho voluto farlo per lei.
INGREDIENTI
Per il pan di spagna:
4 uova grandi
150 g di zucchero
150 g di farina
aroma vaniglia
Per la crema pasticcera:
4 tuorli
500 ml di latte intero
2 cucchiai di farina
2 cucchiai di maizena
8 cucchai di zucchero
1 pezzo di vaniglia
Per la bagna:
Alkermes
Caffè
Per decorare:
panna
zucchero a velo
pasta di zucchero
coloranti alimentari
Prepariamo il pan di spagna montando a lungo le uova con lo zucchero ed unendo a mano la farina e la vaniglia, cuociamo in forno a 180-200° finché sarà dorato ed asciutto. Lasciamo raffreddare su una gratella.
Per la crema scaldiamo il latte con la vaniglia aperta per lungo. Sbattiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo farina e maizena e poi il latte caldo mescolando bene, facciamo addensare sul fuoco.
Tagliamo il pan di spagna a fette di un centimetro circa e disponiamone uno strato in una bastardella foderata di pellicola, bagniamo con Alkermes allungato con un pò d'acqua e spruzziamo di caffè, spalmiamo sopra la crema, poi un altro strato di pan di spagna, bagniamo e copriamo di crema. Procediamo così fino a riempire la bastardella. Copriamo con pellicola e lasciamo in frigo per una notte. Togliamo la pellicola e rovesciamo su un piatto. Copriamo di panna montata (colorata a piacere) appena zuccherata con un pò di zucchero a velo e poi decoriamo con fiori e foglie di pasta di zucchero. Per la pasta di zucchero vi rimando qui, dove ho preso la ricetta.

Il cupolone: la ricetta che stavate aspettando

Ieri andavo veramente di corsa, che ho passato una splendida (nonostante il clima grigio) giornata al mare con gli amici, ma siccome mantengo sempre le promesse ecco qui la ricetta del cupolone preparato per la mamma. In effetti non è niente di complicato questo dolce, anzi forse è uno dei più semplici in assoluto, solo che con la foto di ieri ho voluto dimostrare che anche il più elementare dei dolci può diventare particolare se ha una decorazione adeguata all'occasione.
A volte mi succede di impegnarmi troppo nella preparazione del dolce e di non avere poi tempo per la decorazione, stavolta invece ho fatto il contrario.
Questo dolce ce lo preparava spesso la mamma quando eravamo piccole ed è per questo che io ho voluto farlo per lei.
INGREDIENTI
Per il pan di spagna:
4 uova grandi
150 g di zucchero
150 g di farina
aroma vaniglia
Per la crema pasticcera:
4 tuorli
500 ml di latte intero
2 cucchiai di farina
2 cucchiai di maizena
8 cucchai di zucchero
1 pezzo di vaniglia
Per la bagna:
Alkermes
Caffè
Per decorare:
panna
zucchero a velo
pasta di zucchero
coloranti alimentari
Prepariamo il pan di spagna montando a lungo le uova con lo zucchero ed unendo a mano la farina e la vaniglia, cuociamo in forno a 180-200° finché sarà dorato ed asciutto. Lasciamo raffreddare su una gratella.
Per la crema scaldiamo il latte con la vaniglia aperta per lungo. Sbattiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo farina e maizena e poi il latte caldo mescolando bene, facciamo addensare sul fuoco.
Tagliamo il pan di spagna a fette di un centimetro circa e disponiamone uno strato in una bastardella foderata di pellicola, bagniamo con Alkermes allungato con un pò d'acqua e spruzziamo di caffè, spalmiamo sopra la crema, poi un altro strato di pan di spagna, bagniamo e copriamo di crema. Procediamo così fino a riempire la bastardella. Copriamo con pellicola e lasciamo in frigo per una notte. Togliamo la pellicola e rovesciamo su un piatto. Copriamo di panna montata (colorata a piacere) appena zuccherata con un pò di zucchero a velo e poi decoriamo con fiori e foglie di pasta di zucchero. Per la pasta di zucchero vi rimando qui, dove ho preso la ricetta.

2008-05-09

Polpette ungheresi di formaggio e paprica

Sono in piena fase "sfizi fritti" anche perchè mica parlo di quel fritto malefico che uno può mangiare in qualunque fast food o friggitoria. Parlo del fritto buono fatto in casa con vero olio extravergine d'oliva per quanto mi riguarda che, devo ammetterlo, in Calabria almeno in questo siamo fortunati, avendo olivi in abbondanza riusciamo ad utilizzare il buon olio per tutte le nostre preparazioni senza dover ricorrere alle lattine del supermercato.
Ma olio a parte, sento spesso richieste di consigli su come utilizzare i famosi albumi avanzati che, essendo noi persone accorte, tutto ciò che è edibile pensiamo, a ragine, che non vada sprecato. Quindi se non vogliamo star lì a preparare torte di recupero (con soli albumi) o classiche meringhe e macarons, questa potrebbe essere un'ottima e facilissima alternativa che ho scovato su un vecchio numero di Sale & Pepe.
Ingredienti per 14-15 polpette:
4 albumi
250 g di parmigiano reggiano grattugiato
1 cucchiaino di paprica
erba cipollina
pepe nero
farina
olio extravergine d'oliva per friggere
Montiamo a neve gli albumi, poi incorporiamo poco alla volta il formaggio, la paprica, una macinata di pepe e qualche filo di erba cipollina tagliuzzata. Formiamo col composto delle plpettine oblunghe. Passiamole nella farina e poi friggiamole in abbondante olio bollente, rigirandole per farle dorare uniformemente. Scoliamole su carta assorbente e serviamole calde calde.
La rivista consiglia un calice di Tocai friulano che si armonizza bene col formaggio e contrasta con la paprica. Quasi quasi inserisco la ricetta nel Club Sale & Pepe, dopo mesi di assenza bisogna pure farsi perdonare!

Polpette ungheresi di formaggio e paprica

Sono in piena fase "sfizi fritti" anche perchè mica parlo di quel fritto malefico che uno può mangiare in qualunque fast food o friggitoria. Parlo del fritto buono fatto in casa con vero olio extravergine d'oliva per quanto mi riguarda che, devo ammetterlo, in Calabria almeno in questo siamo fortunati, avendo olivi in abbondanza riusciamo ad utilizzare il buon olio per tutte le nostre preparazioni senza dover ricorrere alle lattine del supermercato.
Ma olio a parte, sento spesso richieste di consigli su come utilizzare i famosi albumi avanzati che, essendo noi persone accorte, tutto ciò che è edibile pensiamo, a ragine, che non vada sprecato. Quindi se non vogliamo star lì a preparare torte di recupero (con soli albumi) o classiche meringhe e macarons, questa potrebbe essere un'ottima e facilissima alternativa che ho scovato su un vecchio numero di Sale & Pepe.
Ingredienti per 14-15 polpette:
4 albumi
250 g di parmigiano reggiano grattugiato
1 cucchiaino di paprica
erba cipollina
pepe nero
farina
olio extravergine d'oliva per friggere
Montiamo a neve gli albumi, poi incorporiamo poco alla volta il formaggio, la paprica, una macinata di pepe e qualche filo di erba cipollina tagliuzzata. Formiamo col composto delle plpettine oblunghe. Passiamole nella farina e poi friggiamole in abbondante olio bollente, rigirandole per farle dorare uniformemente. Scoliamole su carta assorbente e serviamole calde calde.
La rivista consiglia un calice di Tocai friulano che si armonizza bene col formaggio e contrasta con la paprica. Quasi quasi inserisco la ricetta nel Club Sale & Pepe, dopo mesi di assenza bisogna pure farsi perdonare!

2008-05-07

Pizzelle al profumo di mare

Iniziano le belle giornate e cosa c'è di meglio, quando fa caldo, che ritrovarsi tra amici per una cena informale sul terrazzo di casa? Per tali occasioni è bene servire cibi semplici e non sofisticati seppure presentati con gusto. Ecco allora un originale antipasto adatto a stuzzicare l'appetito mentre una bella spaghettata, magari ai frutti di mare, cuoce.
Le pizzelle, tipiche del napoletano, sono dei dischetti di pasta di pizza fritti e poi farciti con pomodoro, basilico e formaggio grattugiato, questa è la mia personale versione forse un pochino più chiccosa ma sicuramente altrettanto semplice e gustosa.

Ingredienti per 12 pizzelle

300 g di farina
15 g di lievito di birra fresco
olio extravergine d'oliva
4 pomodori piccoli maturi
6 alici fresche
1 cipolla bianca
1 spicchio d'aglio
12 frutti di cappero
timo e maggiorana freschi
succo di limone
sale e pepe nero q.b.

Sciogliamo il lievito con un decilitro di acqua tiepida, uniamo un pò della farina, quanto basta a formare una pastella morbida. Lasciamola riposare per mezz'ora circa e poi uniamo la restante farina, un cucchiaino scarso di sale e l'acqua necessaria ad ottenere un composto di media consistenza. Lavoriamo l'impasto sulla spianatoia e poi diamo la forma di una palla. Rimettiamola nella ciotola, copriamo con della pellicola e lasciamo lievitare per almeno un'ora.
Puliamo intanto le alici e gligliamole sulla piastra rovente, poi delischiamole ottenendo dei filetti che condiremo con olio, sale, qualche goccia di succo di limone, pepe e qualche fogliolina di timo.
Intanto tagliamo la cipolla a fettine sottili, mettiamola in padella con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio, facciamo stufare a fuoco moderato, di modo che la cipolla possa cuocersi senza colorire, poi condiamo con sale, pepe e maggiorana.
Quando la pasta è ben lievitata aggiungiamo un cucchiaio di olio, lavoriamola ancora e stendiamola sottile, ricavandone 12 dischi con un tagliapasta di 10-12 cm. Friggiamo i dischetti ottenuti in olio bollente, facendoli poi sgocciolare su carta assorbente. Tagliamo ogni pomodorino in tre fette.
Disponiamo su ogni pizzella un pò di cipolle, un filetto di alice, un cappero e una rondella di pomodoro condita con pochissimo olio e un pò di sale (meglio fior di sale se l'avete). Mettiamo le pizzelle nel forno preriscaldato a 200° per pochissimi minuti prima di servirle.

Pizzelle al profumo di mare

Iniziano le belle giornate e cosa c'è di meglio, quando fa caldo, che ritrovarsi tra amici per una cena informale sul terrazzo di casa? Per tali occasioni è bene servire cibi semplici e non sofisticati seppure presentati con gusto. Ecco allora un originale antipasto adatto a stuzzicare l'appetito mentre una bella spaghettata, magari ai frutti di mare, cuoce.
Le pizzelle, tipiche del napoletano, sono dei dischetti di pasta di pizza fritti e poi farciti con pomodoro, basilico e formaggio grattugiato, questa è la mia personale versione forse un pochino più chiccosa ma sicuramente altrettanto semplice e gustosa.

Ingredienti per 12 pizzelle

300 g di farina
15 g di lievito di birra fresco
olio extravergine d'oliva
4 pomodori piccoli maturi
6 alici fresche
1 cipolla bianca
1 spicchio d'aglio
12 frutti di cappero
timo e maggiorana freschi
succo di limone
sale e pepe nero q.b.

Sciogliamo il lievito con un decilitro di acqua tiepida, uniamo un pò della farina, quanto basta a formare una pastella morbida. Lasciamola riposare per mezz'ora circa e poi uniamo la restante farina, un cucchiaino scarso di sale e l'acqua necessaria ad ottenere un composto di media consistenza. Lavoriamo l'impasto sulla spianatoia e poi diamo la forma di una palla. Rimettiamola nella ciotola, copriamo con della pellicola e lasciamo lievitare per almeno un'ora.
Puliamo intanto le alici e gligliamole sulla piastra rovente, poi delischiamole ottenendo dei filetti che condiremo con olio, sale, qualche goccia di succo di limone, pepe e qualche fogliolina di timo.
Intanto tagliamo la cipolla a fettine sottili, mettiamola in padella con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio, facciamo stufare a fuoco moderato, di modo che la cipolla possa cuocersi senza colorire, poi condiamo con sale, pepe e maggiorana.
Quando la pasta è ben lievitata aggiungiamo un cucchiaio di olio, lavoriamola ancora e stendiamola sottile, ricavandone 12 dischi con un tagliapasta di 10-12 cm. Friggiamo i dischetti ottenuti in olio bollente, facendoli poi sgocciolare su carta assorbente. Tagliamo ogni pomodorino in tre fette.
Disponiamo su ogni pizzella un pò di cipolle, un filetto di alice, un cappero e una rondella di pomodoro condita con pochissimo olio e un pò di sale (meglio fior di sale se l'avete). Mettiamo le pizzelle nel forno preriscaldato a 200° per pochissimi minuti prima di servirle.

2008-05-06

In fondo...La vita è una crostata di frutta

La vita è una crostata di frutta è un romanzo di Karen Stolz pubblicato da Sonzogno.
Il libro, che ha come protagonista Roxanne, una vivace adolescente, inizia durante una torrida estate del 1962 ad Annette, un ridente e minuscolo paese del Texas, dove tutti sono in fermento per l'imminente Fiera della torta. Anche Roxanne, seppure svogliatamente perchè a 12 anni ha ben altro per la testa, è costretta ad aiutare la madre a impastare, infornare e decorare dolci per la fiera.
E' dalla voce di Roxanne che apprendiamo gli avvenimenti di quella estate, l'estate del cambiamento che, da fanciulla, la porterà man mano a diventare donna confrontandosi con le gioie, ma anche, e soprattutto, con i dolori ed i problemi che qualsiasi essere umano incotra nella vita.
Un romanzo tutto da gustare che sa di cose semplici e di vita quotidiana, come semplici sono le ricette di dolci tipicamente americani, poste al termine di ogni capitolo del libro, perchè in fondo non esiste dispiacere che non possa trovare consolazione in un magnifico dolce.
Da questo libro ho copiato, appunto, la ricetta dei muffin che vi riporto con tanto di testimonianza fotografica del risultato.
Muffin ai mirtilli di Christina

1/4 di tazza di burro (56 g)
1/2 tazza di zucchero (100g)
1 uovo
3/4 di tazza di latte (180 ml)
1/4 di cucchiaino di vanillina
1 tazza e 3/4 di farina (210 g) + 1 cucchiaio
2 cucchiaini e 1/2 di lievito
1/2 cucchiaino di sale
1 tazza di mirtilli lavati e asciugati
Sbattere il burro con lo zucchero. Unire l'uovo, quindi il latte e la vanillina. Mescolare fino ad ottenere un composto liquido e omogeneo. In una ciotola mescolare la farina con il lievito e il sale. Unire al composto e mescolare fino a quando gli ingredienti sono ben amalgamati. Versare i mirtilli con il restante cucchiaio di farina e unire al composto. Con l'aiuto di un cucchiaio, versare in 12 stampini imburrati. Cuocere a 220° per 25 minuti, oppure fino a che i muffin non sono coloriti. Sformare e servire caldi.

In fondo...La vita è una crostata di frutta

La vita è una crostata di frutta è un romanzo di Karen Stolz pubblicato da Sonzogno.
Il libro, che ha come protagonista Roxanne, una vivace adolescente, inizia durante una torrida estate del 1962 ad Annette, un ridente e minuscolo paese del Texas, dove tutti sono in fermento per l'imminente Fiera della torta. Anche Roxanne, seppure svogliatamente perchè a 12 anni ha ben altro per la testa, è costretta ad aiutare la madre a impastare, infornare e decorare dolci per la fiera.
E' dalla voce di Roxanne che apprendiamo gli avvenimenti di quella estate, l'estate del cambiamento che, da fanciulla, la porterà man mano a diventare donna confrontandosi con le gioie, ma anche, e soprattutto, con i dolori ed i problemi che qualsiasi essere umano incotra nella vita.
Un romanzo tutto da gustare che sa di cose semplici e di vita quotidiana, come semplici sono le ricette di dolci tipicamente americani, poste al termine di ogni capitolo del libro, perchè in fondo non esiste dispiacere che non possa trovare consolazione in un magnifico dolce.
Da questo libro ho copiato, appunto, la ricetta dei muffin che vi riporto con tanto di testimonianza fotografica del risultato.
Muffin ai mirtilli di Christina

1/4 di tazza di burro (56 g)
1/2 tazza di zucchero (100g)
1 uovo
3/4 di tazza di latte (180 ml)
1/4 di cucchiaino di vanillina
1 tazza e 3/4 di farina (210 g) + 1 cucchiaio
2 cucchiaini e 1/2 di lievito
1/2 cucchiaino di sale
1 tazza di mirtilli lavati e asciugati
Sbattere il burro con lo zucchero. Unire l'uovo, quindi il latte e la vanillina. Mescolare fino ad ottenere un composto liquido e omogeneo. In una ciotola mescolare la farina con il lievito e il sale. Unire al composto e mescolare fino a quando gli ingredienti sono ben amalgamati. Versare i mirtilli con il restante cucchiaio di farina e unire al composto. Con l'aiuto di un cucchiaio, versare in 12 stampini imburrati. Cuocere a 220° per 25 minuti, oppure fino a che i muffin non sono coloriti. Sformare e servire caldi.

2008-05-05

Bocconcini alla ricotta con pesce spada affumicato e insalata di carciofi

Dei panini alla ricotta vi avevo già parlato, solo che qualche giorno fa li ho rifatti in versione bocconcino finger-food e li ho farciti in modo diverso, ne son venuti fuori dei deliziosi bocconcini (da mangiare in numero non inferiore a tre per volta) ma il segreto oltre che nel pane sta nel meraviglioso ed insolito ripieno a base di pesce Spada Affumicato Campisi della Bottega Esperya. I prodotti dell'Azienda Campisi orami li conosco ma il pesce spada affumicato mi ha conquistata. Non si tratta del solito pesce spada affettato e sottovuoto che troviamo al supermercato e che sa di plastica e di finto, parlo di un vero pezzo di pesce spada che ho affettato sottilmente con la lama di un coltello e che al taglio ha rivelato oltre al sapore tipicamente di mare, il delizioso colore rosa tenue delle carni. Io adoro il salmone affumicato ma quando ho assaggiato questo pesce spada ho dovuto rivedere la mia personale classifica dei pesci affumicati.
L'ho assaggiato anche con le linguine dopo averlo appena saltato in padella con cipolla ed aneto ed anche in quella versione il gusto è sorprendente, ma nella versione a crudo con i carciofi rimane il mio preferito. I carciofi li ho puliti, affettati sottilmente e conditi con olio, limone, sale, pepe e qualche fogliolina di nepetella selvatica. In mancanza della nepetella va benissimo anche un pò di mentuccia fresca. Forse non è una vera propria ricetta ma provateli e poi ditemi.