2010-09-14

La carbonara per Giulio

Giulio è ormai un ometto, ha compiuto un anno e muove i suoi primi passi da solo. A questo punto le pappe non dovrebbero più essere un problema e invece proprio adesso che può mangiare tutto, o quasi, trovo maggiore difficoltà nel variargli la dieta. Vorrei che mangiasse tutto sul serio ma i suoi gusti adesso sono più definiti e il no lo sa dire sul serio, se qualcosa non la gradisce senza preamboli te la sputa addosso. E' incuriosito da quello che c'è nei nostri piatti più che nel suo e non sempre posso fargli assaggiare tutto, cerco quindi di rendere le sue pappe più gustose che mai evitando di dargli cibi che possano danneggiarlo.
Ho trovato un ricettario che è una vera miniera di pappe, si chiama non a caso Pappario, scritto da Melania Iacona per The Boopen editore raccoglie più di 200 ricette, corredate di fotografiee e di indice di gradimento del bambino, suddivise in ricette per il pranzo, per la cena e per la merenda che accompagnano il piccolo dallo svezzamento al primo anno.
Nelle pagine di questo magnifico libro ho trovato la ricetta della carbonara per i più piccoli, non potevo non provare dato che ancora non avevo trovato la giusta combinazione per far mangiare le uova a Giulio. Il primo tentativo l'ho fatto con la carbonara vegetariana con zucchine e uova ma Giulio non ha particolarmente apprezzato, ho povato poi la carbonara con il rposciutto cotto e a quanto pare ho trovato la ricetta che gli piace.
La lascio anche a voi si sa mai che qualche mammina "disperata" passi da qui.
Pastina alla carbonara
Ingredienti:
prosciutto cotto, pastina, olio extravergine d'oliva, 1 tuorlo d'uovo, parmigiano
Tritare un po' di prosciutto cotto (anche la bresaola si può utilizzare), cuocere la pastina (io ho utilizzato fili d'angelo e l'ho cotta in un leggero brodo vegetale). A cottura ultimata aggiungere un rosso d'uovo (l'autrice dice che a crudo è più digeribile) parmigiano (uno-due cucchiaini) e l'olio (un cucchiaio scarso).
Ah! se poi volete anche la ricetta di un dessert vi dico l'ultima che ho provato per Giulio. Siccome il piccolo non gradisce particolarmente il latte mi industrio a farglielo assumere nei modi più svariati.
Budino di latte e biscotto
100 ml di latte per la crescita
3 biscottini per l'infanzia (al cacao o semplici)
1/2 cucchiaino di maizena
Sciogliere la maizena nel latte, aggiungere i biscotti sbriciolati e portare ad ebollizione, finché risulta addensato. Porre in frigo a raffreddare e consumare in giornata.

La carbonara per Giulio

Giulio è ormai un ometto, ha compiuto un anno e muove i suoi primi passi da solo. A questo punto le pappe non dovrebbero più essere un problema e invece proprio adesso che può mangiare tutto, o quasi, trovo maggiore difficoltà nel variargli la dieta. Vorrei che mangiasse tutto sul serio ma i suoi gusti adesso sono più definiti e il no lo sa dire sul serio, se qualcosa non la gradisce senza preamboli te la sputa addosso. E' incuriosito da quello che c'è nei nostri piatti più che nel suo e non sempre posso fargli assaggiare tutto, cerco quindi di rendere le sue pappe più gustose che mai evitando di dargli cibi che possano danneggiarlo.
Ho trovato un ricettario che è una vera miniera di pappe, si chiama non a caso Pappario, scritto da Melania Iacona per The Boopen editore raccoglie più di 200 ricette, corredate di fotografiee e di indice di gradimento del bambino, suddivise in ricette per il pranzo, per la cena e per la merenda che accompagnano il piccolo dallo svezzamento al primo anno.
Nelle pagine di questo magnifico libro ho trovato la ricetta della carbonara per i più piccoli, non potevo non provare dato che ancora non avevo trovato la giusta combinazione per far mangiare le uova a Giulio. Il primo tentativo l'ho fatto con la carbonara vegetariana con zucchine e uova ma Giulio non ha particolarmente apprezzato, ho povato poi la carbonara con il rposciutto cotto e a quanto pare ho trovato la ricetta che gli piace.
La lascio anche a voi si sa mai che qualche mammina "disperata" passi da qui.
Pastina alla carbonara
Ingredienti:
prosciutto cotto, pastina, olio extravergine d'oliva, 1 tuorlo d'uovo, parmigiano
Tritare un po' di prosciutto cotto (anche la bresaola si può utilizzare), cuocere la pastina (io ho utilizzato fili d'angelo e l'ho cotta in un leggero brodo vegetale). A cottura ultimata aggiungere un rosso d'uovo (l'autrice dice che a crudo è più digeribile) parmigiano (uno-due cucchiaini) e l'olio (un cucchiaio scarso).
Ah! se poi volete anche la ricetta di un dessert vi dico l'ultima che ho provato per Giulio. Siccome il piccolo non gradisce particolarmente il latte mi industrio a farglielo assumere nei modi più svariati.
Budino di latte e biscotto
100 ml di latte per la crescita
3 biscottini per l'infanzia (al cacao o semplici)
1/2 cucchiaino di maizena
Sciogliere la maizena nel latte, aggiungere i biscotti sbriciolati e portare ad ebollizione, finché risulta addensato. Porre in frigo a raffreddare e consumare in giornata.

2010-09-09

Crostata Sacher

La torta Sacher è uno dei classici per i quali farei follie e so di avere dalla mia una folta schiera di fans di questo adorabile dolce. Tanto è l'amore per questa mitica torta che spesso accoppiando tra loro il cioccolato e le albicocche, in un matrimonio dei più riusciti, si tende a creare nuovi dolci che richiamano nel nome l'austriaca creazione. Ecco fiorire quindi coppe sacher, biscottini sacher, gelato sacher etc. Io stavolta ho preparato una crostata Sacher ispirandomi al famoso dolce.
Ingredienti:
 200 g di farina 00
50 g di mandorle spellate e macinate finemente
1 cucchiaio colmo di cacao
100 g di zucchero a velo
2 tuorli
2 cucchiai d’acqua
200 g di burro freddo
1 pizzico di sale
1 barattolo di confettura di albicocche
50 g di cioccolato fondente e 2 cucchiai di latte per completare
Mescolare la farina con la farina di mandorle, la polvere di cacao, lo zucchero a velo e il sale. Unire il burro freddo a tocchetti e lavorare con i polpastrelli ottenendo un composto sabbioso, unire i tuorli mescolati all’acqua, raccogliere l’impasto in un foglio di pellicola e lasciarlo riposare in frigo per ½ ora. Stendere l’impasto con il mattarello e foderare con esso una teglia rotonda rivestita di carta forno o imburrata e infarinata. Stendere sopra l’impasto la confettura di albicocche, formare con i ritagli dell’impasto dei bastoncini e porli sulla confettura. Infornare a 180° per 20 minuti circa o comunque finché la crostata risulti ben cotta. Una volta fredda e sformata su un piatto decorare con il cioccolato sciolto con il latte e fatto cadere in fili sottili con l’aiuto di un piccolo cono di carta.

Crostata Sacher

La torta Sacher è uno dei classici per i quali farei follie e so di avere dalla mia una folta schiera di fans di questo adorabile dolce. Tanto è l'amore per questa mitica torta che spesso accoppiando tra loro il cioccolato e le albicocche, in un matrimonio dei più riusciti, si tende a creare nuovi dolci che richiamano nel nome l'austriaca creazione. Ecco fiorire quindi coppe sacher, biscottini sacher, gelato sacher etc. Io stavolta ho preparato una crostata Sacher ispirandomi al famoso dolce.
Ingredienti:
 200 g di farina 00
50 g di mandorle spellate e macinate finemente
1 cucchiaio colmo di cacao
100 g di zucchero a velo
2 tuorli
2 cucchiai d’acqua
200 g di burro freddo
1 pizzico di sale
1 barattolo di confettura di albicocche
50 g di cioccolato fondente e 2 cucchiai di latte per completare
Mescolare la farina con la farina di mandorle, la polvere di cacao, lo zucchero a velo e il sale. Unire il burro freddo a tocchetti e lavorare con i polpastrelli ottenendo un composto sabbioso, unire i tuorli mescolati all’acqua, raccogliere l’impasto in un foglio di pellicola e lasciarlo riposare in frigo per ½ ora. Stendere l’impasto con il mattarello e foderare con esso una teglia rotonda rivestita di carta forno o imburrata e infarinata. Stendere sopra l’impasto la confettura di albicocche, formare con i ritagli dell’impasto dei bastoncini e porli sulla confettura. Infornare a 180° per 20 minuti circa o comunque finché la crostata risulti ben cotta. Una volta fredda e sformata su un piatto decorare con il cioccolato sciolto con il latte e fatto cadere in fili sottili con l’aiuto di un piccolo cono di carta.

2010-09-07

Risotto alla zucca con una marcia in più

E senza aspettare ottobre partiamo con le ricette alla zucca, del resto quando ho visto la zucca al mercato non ho proprio saputo resistere, un po' per introdurla nella dieta di Giulio, un po' per il risotto...ed eccomi qua a raccontarvela. Il risotto è il classico piatto a base di zucca cui non so proprio rinunciare, quando ho tra le mani una cucurbita  maxima già pregusto il succulento risotto, la ricetta base è in effetti semplicissima e si presta ad essere arricchita secondo i gusti e le disponibilità del momento. La zucca del resto con il suo gusto dolce e delicato si presta ad innumerevoli abbinamenti, così già arricchire il risotto con il rosmarino, piuttosto che con la salvia o con lo stesso prezzemolo fa variare in modo significativo  il gusto del piatto, per non parlare poi degli abbinamenti con i formaggi o con i salumi, quasi con tutto sta bene.
Stavolta però l'ho voluta preparare nel più classico dei modi, il risotto con il soffrittino di scalogno, burro, olio e rosmarino che ho arricchito alla fine soltanto con un po' di parmigiano e delle fette di speck appena arrostite, per esaltare ancor più l'eccelsa qualità del riso scelto per la ricetta, il Vialone nano di De Tacchi, in vendita presso Delixeat, che ha ben il 24,5% di amilosio, per garantire compattezza, leggerezza e capacità di crescita in cottura, ideali per ottenere un risotto con la classica cottura "all'onda".
Ma quante chiacchiere ho fatto per un piatto di riso, vi lascio la ricetta prima che Giulio si svegli dal riposino.
Ingredienti per 4 persone:
4 tazzine colme di riso Vialone Nano De Tacchi
2 fette di zucca
1 scalogno
2 cucchiai d'olio
2 cucchiai di burro
brodo vegetale
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 rametto di rosmarino
8 fette di speck
sale e pepe
Tritare lo scalogno e il rosmarino e soffriggerli a fuoco dolce con l'olio e il burro, unire la zucca a tocchetti, salare, pepare e lasciar cuocere, tenendo la pentola coperta, di modo che dalla zucca fuoriesca l'acqua. Quando la zucca risulta tenera unire il riso e tostarlo per bene. Aggiungere poco alla volta il brodo e portare a cottura. Mantecare con il parmigiano e lasciar riposare qualche minuto. Intanto arrotolare le fette di speck quasi a formare dei fiori e passarle sulla piastra rovente. Impiattare il riso e completare con lo speck.

Risotto alla zucca con una marcia in più

E senza aspettare ottobre partiamo con le ricette alla zucca, del resto quando ho visto la zucca al mercato non ho proprio saputo resistere, un po' per introdurla nella dieta di Giulio, un po' per il risotto...ed eccomi qua a raccontarvela. Il risotto è il classico piatto a base di zucca cui non so proprio rinunciare, quando ho tra le mani una cucurbita  maxima già pregusto il succulento risotto, la ricetta base è in effetti semplicissima e si presta ad essere arricchita secondo i gusti e le disponibilità del momento. La zucca del resto con il suo gusto dolce e delicato si presta ad innumerevoli abbinamenti, così già arricchire il risotto con il rosmarino, piuttosto che con la salvia o con lo stesso prezzemolo fa variare in modo significativo  il gusto del piatto, per non parlare poi degli abbinamenti con i formaggi o con i salumi, quasi con tutto sta bene.
Stavolta però l'ho voluta preparare nel più classico dei modi, il risotto con il soffrittino di scalogno, burro, olio e rosmarino che ho arricchito alla fine soltanto con un po' di parmigiano e delle fette di speck appena arrostite, per esaltare ancor più l'eccelsa qualità del riso scelto per la ricetta, il Vialone nano di De Tacchi, in vendita presso Delixeat, che ha ben il 24,5% di amilosio, per garantire compattezza, leggerezza e capacità di crescita in cottura, ideali per ottenere un risotto con la classica cottura "all'onda".
Ma quante chiacchiere ho fatto per un piatto di riso, vi lascio la ricetta prima che Giulio si svegli dal riposino.
Ingredienti per 4 persone:
4 tazzine colme di riso Vialone Nano De Tacchi
2 fette di zucca
1 scalogno
2 cucchiai d'olio
2 cucchiai di burro
brodo vegetale
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 rametto di rosmarino
8 fette di speck
sale e pepe
Tritare lo scalogno e il rosmarino e soffriggerli a fuoco dolce con l'olio e il burro, unire la zucca a tocchetti, salare, pepare e lasciar cuocere, tenendo la pentola coperta, di modo che dalla zucca fuoriesca l'acqua. Quando la zucca risulta tenera unire il riso e tostarlo per bene. Aggiungere poco alla volta il brodo e portare a cottura. Mantecare con il parmigiano e lasciar riposare qualche minuto. Intanto arrotolare le fette di speck quasi a formare dei fiori e passarle sulla piastra rovente. Impiattare il riso e completare con lo speck.

2010-09-02

Il non gelato al cacao di Gobino

Non è un gelato, non è un sorbetto, non è una granita ma è tutte queste cose insieme. Se volete approfittare di questo scorcio d'estate per provare qualcosa di diverso vi lascio la ricetta del mio ultimo esperimento. L'idea l'ho avuta assaggiando il Preparato naturale solubile al cacao di Guido Gobino acquistabile presso Esperya. Si tratta di un preparato (di ottima qualità invero) per cioccolata in tazza con il quale si possono preparare anche creme e mousse come suggerito dalle ricette presenti nella confezione. Ho pensato di farne allora qualcosa di "gelato" appunto, qualcosa a metà strada tra un gelato e un sorbetto ed ho ottenuto un buon risultato.
Ingredienti per 4 piccoli desserts:
100 g di Polvere di cacao Gobino per mousse e cioccolata
100 ml di acqua
100 ml di latte fresco
2 cucchiai di zucchero
30 ml di rum
Sciogliere la polvere di cacao con il latte e l'acqua portando a bollore, spegnere subito e aggiungere lo zucchero e il rum. Porre in freezer in una bastardella d'acciaio e mescolare di tanto in tanto finché assumerà una consistenza piuttosto densa. A questo punto versare il preparato in quattro stampini in silicone (io ho usato lo stampo diamante di Silikomart) pressando bene il contenuto. Porre in freezer fino al momento di servire.

Il non gelato al cacao di Gobino

Non è un gelato, non è un sorbetto, non è una granita ma è tutte queste cose insieme. Se volete approfittare di questo scorcio d'estate per provare qualcosa di diverso vi lascio la ricetta del mio ultimo esperimento. L'idea l'ho avuta assaggiando il Preparato naturale solubile al cacao di Guido Gobino acquistabile presso Esperya. Si tratta di un preparato (di ottima qualità invero) per cioccolata in tazza con il quale si possono preparare anche creme e mousse come suggerito dalle ricette presenti nella confezione. Ho pensato di farne allora qualcosa di "gelato" appunto, qualcosa a metà strada tra un gelato e un sorbetto ed ho ottenuto un buon risultato.
Ingredienti per 4 piccoli desserts:
100 g di Polvere di cacao Gobino per mousse e cioccolata
100 ml di acqua
100 ml di latte fresco
2 cucchiai di zucchero
30 ml di rum
Sciogliere la polvere di cacao con il latte e l'acqua portando a bollore, spegnere subito e aggiungere lo zucchero e il rum. Porre in freezer in una bastardella d'acciaio e mescolare di tanto in tanto finché assumerà una consistenza piuttosto densa. A questo punto versare il preparato in quattro stampini in silicone (io ho usato lo stampo diamante di Silikomart) pressando bene il contenuto. Porre in freezer fino al momento di servire.

2010-08-31

Vermicelli al pesto mediterraneo

Se il Roast beef mediterraneo è stato il mio piatto dell'estate, non di meno lo è stato il primo di cui voglio parlarvi oggi che, non a caso, ho chiamato pesto mediterraneo. Una ricetta semplice che si conserva per più giorni in frigo, può esser facilmente trasportata e si presta ad esser consumata da un gran numero di commensali, una preparazione da effettuare quando si ha tempo e da utilizzare successivamente per le ospitate improvvise tanto frequenti in estate. La ricetta prevede l'impiego dei pomodorini secchi che in questo periodo, approfittando ancora del sole e dell'abbondanza di pomodori in circolazione, potete realizzare da voi ma che qualora non abbiate tempo potete trovare facilmente al supermercato, ottimi i pomodori secchi di Noberasco, italiani e biologici, sempre morbidi e pronti all'uso senza aggiunta di olio per la conservazione che avviene in comodi sacchetti sottovuoto. I pinoli che ho usato sono invece -nemmeno a dirlo- sempre di Noberasco confezionati anche in comodi sacchetti a 150 g ideali per chi come me ne vuole sempre una buona scorta a portata di mano.
Come accennavo la preparazione permette il trasporto, quindi anche in caso voi abbiate in programma, e torno sull'argomento del post precedente, una piccola crociera in barca potete preparlo in anticipo e portarlo in navigazione, come suggerisce di fare con diverse preparazioni Cucina in barca il libro di Marina Cecchetti e Barbara Donà per Hoepli editore che, in qualità rispettivamente di nutrizionista e dirigente medico oltre che skipper appassionate e ottime cuoche, ci insegnano ad organizzare in modo intelligente la cambusa di modo che oltre che sfiziosa l'alimentazione in barca risulti anche sana e nutriente. Il volume si distinge dai precedenti citati per il taglio prettamente manualistico e per l'utilissima sezione dedicata ai consigli sulla salute in barca. Penserete che quella della barca sia diventata per me una fissazione e forse tutti i torti non avete, comunque sia ritengo che ogni argomento vada analizzato da diverse angolazioni per capire se effettivamente ne siamo o meno interessati ed io sto studiando l'argomento "barca" con notevole interesse e poi le oltre 150 ricette raccolte nel libro sono ideali per gustarsi ovviamente la navigazione a tavola ma non sono da meno per sentire anche a casa il profumo del mare e della cambusa.
Ma torniamo alla realtà...e al nostro buon primo al pesto.
Vermicelli al pesto mediterraneo
Ingredienti per 4 persone:
400 g di vermicelli
10 mezzi pomodori secchi
un ciuffo di basilico (10-12 foglie)
3 cucchiai di pinoli
3 cucchiai di formaggio grana grattugiato
3 cucchiai di ricotta fresca
1/2 spicchio d'aglio
6-7 cucchiai di olio extravergine d'oliva
Lessare i vermicelli e intanto frullare insieme tutti gli ingredienti per il pesto, condire la pasta con il pesto aggiungendo se del caso qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.

Vermicelli al pesto mediterraneo

Se il Roast beef mediterraneo è stato il mio piatto dell'estate, non di meno lo è stato il primo di cui voglio parlarvi oggi che, non a caso, ho chiamato pesto mediterraneo. Una ricetta semplice che si conserva per più giorni in frigo, può esser facilmente trasportata e si presta ad esser consumata da un gran numero di commensali, una preparazione da effettuare quando si ha tempo e da utilizzare successivamente per le ospitate improvvise tanto frequenti in estate. La ricetta prevede l'impiego dei pomodorini secchi che in questo periodo, approfittando ancora del sole e dell'abbondanza di pomodori in circolazione, potete realizzare da voi ma che qualora non abbiate tempo potete trovare facilmente al supermercato, ottimi i pomodori secchi di Noberasco, italiani e biologici, sempre morbidi e pronti all'uso senza aggiunta di olio per la conservazione che avviene in comodi sacchetti sottovuoto. I pinoli che ho usato sono invece -nemmeno a dirlo- sempre di Noberasco confezionati anche in comodi sacchetti a 150 g ideali per chi come me ne vuole sempre una buona scorta a portata di mano.
Come accennavo la preparazione permette il trasporto, quindi anche in caso voi abbiate in programma, e torno sull'argomento del post precedente, una piccola crociera in barca potete preparlo in anticipo e portarlo in navigazione, come suggerisce di fare con diverse preparazioni Cucina in barca il libro di Marina Cecchetti e Barbara Donà per Hoepli editore che, in qualità rispettivamente di nutrizionista e dirigente medico oltre che skipper appassionate e ottime cuoche, ci insegnano ad organizzare in modo intelligente la cambusa di modo che oltre che sfiziosa l'alimentazione in barca risulti anche sana e nutriente. Il volume si distinge dai precedenti citati per il taglio prettamente manualistico e per l'utilissima sezione dedicata ai consigli sulla salute in barca. Penserete che quella della barca sia diventata per me una fissazione e forse tutti i torti non avete, comunque sia ritengo che ogni argomento vada analizzato da diverse angolazioni per capire se effettivamente ne siamo o meno interessati ed io sto studiando l'argomento "barca" con notevole interesse e poi le oltre 150 ricette raccolte nel libro sono ideali per gustarsi ovviamente la navigazione a tavola ma non sono da meno per sentire anche a casa il profumo del mare e della cambusa.
Ma torniamo alla realtà...e al nostro buon primo al pesto.
Vermicelli al pesto mediterraneo
Ingredienti per 4 persone:
400 g di vermicelli
10 mezzi pomodori secchi
un ciuffo di basilico (10-12 foglie)
3 cucchiai di pinoli
3 cucchiai di formaggio grana grattugiato
3 cucchiai di ricotta fresca
1/2 spicchio d'aglio
6-7 cucchiai di olio extravergine d'oliva
Lessare i vermicelli e intanto frullare insieme tutti gli ingredienti per il pesto, condire la pasta con il pesto aggiungendo se del caso qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.

2010-08-20

Roast beef alla mediterranea

Le vacanze sono terminate quasi per tutti ma c'è chi deve ancora farle o chi, tornato da poco, ha già voglia di ripartire. Io sono nella mia casetta al mare perché con Giulio è difficile organizzare un tipo di vacanza più movimentata. La vicinanza con il mare, che adoro, mi fa venir voglia di perdermi in esso. Sogno, un viaggio a bordo di una barca a vela completamente assorbita dal blu e con la giusta compagnia, senza orari e senza obblighi di etichetta, una vacanza lunga a stretto contatto con la natura in cui rilassarsi e conoscere il mare.
Non è mai troppo tardi per le nuove esperienze e intanto mi sto documentando sulla vita di bordo, ovviamente dal lato culinario ho fatto delle splendide scoperte, chi immagina di mangiare scatolette e un po' di pescato quando se ne ha la disponibilità deve, come ho fatto io, rivedere le proprie idee perchè le moderne imbarcazioni offrono la possibilità di fare a bordo dell'ottima cucina così come a casa.
La Cambusa di Mauro Mancini - Ricette facili per chi naviga a cura di Cesare Peruzzi per Il Tagliamare di Class editori offre 300 ricette, regole e consigli per affrontare con una certa competenza la cucina di bordo. Il libro ha una storia particolare trattandosi di ricette raccolte da Mauro Mancini, esperto navigatore, che perse la vita dopo il naufragio del Surprise nel 1978 dove si era imbarcato con Ambrogio Fogar per un'avventura che ebbe  un tragico esito. Prima di partire Mancini affidò una busta contenente foglietti dattiloscritti all'amico Cesare Peruzzi con preghiera di farne un libro. Dopo trent'anni il "lavoraccio" è stato portato a termine e il volume che ne è venuto fuori merita la nosta attenzione.

Da Il Frangente è stato pubblicato un volume che fa sognare, Skipper & Chef I professionisti del mare in cucina. Racconta i viaggi, le storie e le cucine d 18 skipper italiani che girano il mondo con le loro case galleggianti, un libro di assoluto fascino fatto di vite vissute appieno. Ogni skipper-chef ha raccontato se stesso, la propria barca e tre ricette collaudate in anni di viaggi sul mare. Un ristorante veronese ha riprodotto nel libro una delle ricette di ciascuno rielaborandola a propio modo. Il volume è arricchito da bellissime immagini raccolte dagli autori nei mercati del mondo in cui gli skipper si sono fermati per arricchire la cambusa. Man mano che procedevo con la lettura di questi libri mi prendeva sempre più l'insana voglia di partire per il viaggio della mia vita e chissà che prima o poi...
Intanto metto a punto anch'io qualche ricetta adatta alla vita di mare. Mio marito l'ha definito il mio piatto dell'estate, l'ho preparato diverse volte e con risultati sempre ottimi, è un piatto freddo a base di carne e verdure fresche perché al mare non si mangia solo pesce. Il roast beef freddo, ingrediente principale del piatto, si può preparare  con uno o due giorni di anticipo rispetto alla preparazione. Taglio minimo della carne 1 Kg tanto quella che avanza, se dovesse avanzare, si può preparare in diversi modi.
La carne di manzo si cosparge di sale, pepe e zucchero, si rosola in pentola con un filo d'olio a fiamma vivace rivoltandola da ogni lato. Si adagia poi in teglia e si inforna a 160° per 30 minuti ogni chilo di carne (per un chilo e mezzo 45 minuti di forno). Una volta fredda si taglia a fettine sottili, meglio con un'affettatrice, e si condisce in modi diversi, io preparo così il mio

Roast beef alla mediterranea

Ingredienti per 4 persone:
600 g di roast beef affettato sottilmente
2 pomodori

1 cetriolo

1 piccola cipolla di Tropea

2 cucchiai di capperi sotto sale

2 cucchiai di olive taggiasche

5 cucchiai di olio extravergine d'oliva

2 cucchiai e mezzo di aceto balsamico

1 cucchiaio di maionese
sale q.b.

Pelare e affettare sottilmente il cetriolo condirlo con sale un cucchiaio di olio e mezzo di aceto e lascire insaporire. Disporre le fette di carne in un piatto da portata appena sovrapposte, distribuirvi sopra fettine sottili di cipolla, i cetrioli conditi, i pomodori, privati dei semi e ridotti a cubetti, i capperi dissalati e le olive taggiasche denocciolate. preparare un'emulsione con olio, aceto, sale e maionese e irrorare con essa il piatto rpeparato. E' una ricetta che si presta ad esser consumata in compagnia.

Roast beef alla mediterranea

Le vacanze sono terminate quasi per tutti ma c'è chi deve ancora farle o chi, tornato da poco, ha già voglia di ripartire. Io sono nella mia casetta al mare perché con Giulio è difficile organizzare un tipo di vacanza più movimentata. La vicinanza con il mare, che adoro, mi fa venir voglia di perdermi in esso. Sogno, un viaggio a bordo di una barca a vela completamente assorbita dal blu e con la giusta compagnia, senza orari e senza obblighi di etichetta, una vacanza lunga a stretto contatto con la natura in cui rilassarsi e conoscere il mare.
Non è mai troppo tardi per le nuove esperienze e intanto mi sto documentando sulla vita di bordo, ovviamente dal lato culinario ho fatto delle splendide scoperte, chi immagina di mangiare scatolette e un po' di pescato quando se ne ha la disponibilità deve, come ho fatto io, rivedere le proprie idee perchè le moderne imbarcazioni offrono la possibilità di fare a bordo dell'ottima cucina così come a casa.
La Cambusa di Mauro Mancini - Ricette facili per chi naviga a cura di Cesare Peruzzi per Il Tagliamare di Class editori offre 300 ricette, regole e consigli per affrontare con una certa competenza la cucina di bordo. Il libro ha una storia particolare trattandosi di ricette raccolte da Mauro Mancini, esperto navigatore, che perse la vita dopo il naufragio del Surprise nel 1978 dove si era imbarcato con Ambrogio Fogar per un'avventura che ebbe  un tragico esito. Prima di partire Mancini affidò una busta contenente foglietti dattiloscritti all'amico Cesare Peruzzi con preghiera di farne un libro. Dopo trent'anni il "lavoraccio" è stato portato a termine e il volume che ne è venuto fuori merita la nosta attenzione.

Da Il Frangente è stato pubblicato un volume che fa sognare, Skipper & Chef I professionisti del mare in cucina. Racconta i viaggi, le storie e le cucine d 18 skipper italiani che girano il mondo con le loro case galleggianti, un libro di assoluto fascino fatto di vite vissute appieno. Ogni skipper-chef ha raccontato se stesso, la propria barca e tre ricette collaudate in anni di viaggi sul mare. Un ristorante veronese ha riprodotto nel libro una delle ricette di ciascuno rielaborandola a propio modo. Il volume è arricchito da bellissime immagini raccolte dagli autori nei mercati del mondo in cui gli skipper si sono fermati per arricchire la cambusa. Man mano che procedevo con la lettura di questi libri mi prendeva sempre più l'insana voglia di partire per il viaggio della mia vita e chissà che prima o poi...
Intanto metto a punto anch'io qualche ricetta adatta alla vita di mare. Mio marito l'ha definito il mio piatto dell'estate, l'ho preparato diverse volte e con risultati sempre ottimi, è un piatto freddo a base di carne e verdure fresche perché al mare non si mangia solo pesce. Il roast beef freddo, ingrediente principale del piatto, si può preparare  con uno o due giorni di anticipo rispetto alla preparazione. Taglio minimo della carne 1 Kg tanto quella che avanza, se dovesse avanzare, si può preparare in diversi modi.
La carne di manzo si cosparge di sale, pepe e zucchero, si rosola in pentola con un filo d'olio a fiamma vivace rivoltandola da ogni lato. Si adagia poi in teglia e si inforna a 160° per 30 minuti ogni chilo di carne (per un chilo e mezzo 45 minuti di forno). Una volta fredda si taglia a fettine sottili, meglio con un'affettatrice, e si condisce in modi diversi, io preparo così il mio

Roast beef alla mediterranea

Ingredienti per 4 persone:
600 g di roast beef affettato sottilmente
2 pomodori

1 cetriolo

1 piccola cipolla di Tropea

2 cucchiai di capperi sotto sale

2 cucchiai di olive taggiasche

5 cucchiai di olio extravergine d'oliva

2 cucchiai e mezzo di aceto balsamico

1 cucchiaio di maionese
sale q.b.

Pelare e affettare sottilmente il cetriolo condirlo con sale un cucchiaio di olio e mezzo di aceto e lascire insaporire. Disporre le fette di carne in un piatto da portata appena sovrapposte, distribuirvi sopra fettine sottili di cipolla, i cetrioli conditi, i pomodori, privati dei semi e ridotti a cubetti, i capperi dissalati e le olive taggiasche denocciolate. preparare un'emulsione con olio, aceto, sale e maionese e irrorare con essa il piatto rpeparato. E' una ricetta che si presta ad esser consumata in compagnia.

2010-07-30

I miei libri per l'estate

Tornano le vacanze estive e come ogni anno la voglia di andare al mare è inversamente proporzionale a quella di cucinare. Ovviamente se la passione c'è, anche nel periodo delle vacanze la si può coltivare in qualche modo ed io lo faccio con le letture. Per quest'anno ho selezionato dei libri che voglio condividere con voi, sono sicurissima che correrete in libreria ad acquistarne almeno uno qualora non l'abbiate già tra i vostri bagagli.
Se avete tanta ma tanta voglia di vedere il mondo, pur standovene seduti comodamente sotto l'ombrellone vi consiglio un affascinante viaggio a Damasco con La città che profuma di coriandolo e cannella di Marie Fadel e Rafik Schami, per Garzanti Editore. Un viaggio alla scoperta di vicoli e giardini nascosti, botteghe, profumi, tradizioni e sapori della città nella quale si narra che Maometto non volle metter piede perché in paradiso si va una sola volta e lui scelse quello dell'aldilà. Il libro è insieme un romanzo, un ricettario e una guida di Damasco che Rafik Schami, da anni in esilio dalla Siria per motivi politici, ha potuto realizzare grazie a sua sorella Marie che si è offerta di aiutarlo raccogliendo per lui le ricette che gli ha dettato per telefono. Un libro che racchiude in sé tutto il fascino della regina d'Oriente.

Se amate il giallo oltre che la cucina non potrete fare a meno di leggere In the Kitchen di Monica Ali, Il Saggiatore edizioni. Il racconto prende vita dal rinvenimento del cadavere di un garzone ucraino nei sotterranei della cucina dell'Imperial Hotel. In the Kitchen ha il sapore della Londra poliglotta, vite difficili e sogni non realizzati di esistenze  appartenenti ad ogni angolo di mondo. Uno sguardo  rivelatore su uno squarcio di contemporaneità che conferma il talento  dell'autrice già apprezata per Brick Lane.

Se amate le isole, Stromboli, i suoi profumi e i suoi colori senza tempo apprezzerete il romanzo di Stefania Aphel Barzini L'ingrediente perduto edito da Sonzogno, una storia di cucina e di emigrazione in cui le donne, con la loro forza e il loro coraggio, hanno il ruolo di protagoniste. Il libro prende le mosse dalla storia di Rosalia una bambina che a soli dieci anni lascia Stromboli per la "Merica", la storia continua nel Nuovo Continente dove Rosie imparerà a sopravvivere senza mai abbandonare il ricordo degli anni vissuti nella terra d'origine. Una storia dolce e drammatica  composta di affetti, separazioni, rimpianti e rimorsi, gioie e dolori di quattro generazioni e di una ricetta, la parmigiana di melanzane che lega e divide allo stesso tempo le protagoniste del romanzo. Una storia che pare una delle tante storie di emigranti ma che invece è molto di più perché Stefania Barzini che l'America l'ha vissuta davvero riesce a a narrarci in modo magistrale.

Se oltre ad amare la cucina siete "modaiole" non potete farvi mancare La scarpetta nel piatto di Nenella Impiglia per Éthos edizioni. L'abbinamento moda-cibo è piuttosto insolito ma se l'autrice è Nenella Impiglia, imprenditrice di successo nell'industria delle calzature, oltre che possibile diventa un abbinamento azzeccato e lo capirete leggendo il libro, una grande dichiarazione d'amore dell'autrice verso il suo lavoro ma anche le sue origini, la sua terra e la sua famiglia. E' la storia di una donna che ce l'ha fatta e che con il suo racconto vuole insegnarci che ciò è possibile per tutti "perché in fin dei conti la vita cos’è se non una sfida continua con se stessi nella ricerca di raggiungere e concretizzare un sogno?" Il libro è completato da simpatiche illustrazioni di Tania Bini e da 25 ricette della tradizione marchigiana.

Se leggere lettere è il vostro piacere e condividere ricette la vostra passione Il club delle ricette segrete è il romanzo epistolare scritto per voi. La autrici del libro, edito in Italia da Garzanti, sono Andrea Israel e Nancy Garfinkel, racconta la storia di Valerie e Lilly due ragazze diversissime tra loro e amiche per la pelle fin da bambine. Due caratteri opposti che si incontrano nell'unica passione comune la cucina che le tiene strette in un legame forte seppur ambiguo che le dividerà a causa di un terribile segreto tra le loro famiglie. Val e Lilly si ritroveranno dopo anni e cercheranno di ricostruire quel legame venuto a mancare che le ha comunque tenute strette l'una all'altra pur senza essersi  frequentate per molto tempo. Una bella storia e ottime  ricette  tutte da provare appena rinfresca l'aria ovviamente.

Se sotto l'ombrellone amate spassarvela con letturine divertenti Roberta Deiana ha scritto per voi un insolito ricettario Piccolo ricettario per cuochi perdigiorno, Bietti editore. Un originalissimo libro di cucina in cui le ricette sono scritte nei modi più imprevedibili, dalla canzone di Paolo Conte alla fiaba dei tre rigatoncini, dalla telepromozione all'sms in un susseguirsi di trovate  e invenzioni anche irriverenti che lo rendono un volume da leggere e gustare in compagnia.


Se amate la cucina di mare ma adorate andare in montagna, se la vostra vacanza partirà un po' più in là e siete indecisi su dove andare seppur siete certi che il vostro viaggio comprenderà un luogo in cui il gusto la fa da padrone è per voi La cucina mediterranea  di Paolo Cappuccio, Edizioni Gribaudo Il Gusto, vi innamorererete della cucina di questo chef partenopeo che è riuscito a portare il mare nelle montagne del Trentino e sicuramente organizzerete una puntatina a Madonna di Campiglio presso il BioHotel Hermitage per assaporarla di persona. Ma se il viaggio vuole o può essere solo virtuale nel libro ci sono tutti gli elementi per ricreare la cucina di Paolo Cappuccio tra le mura della propria abitazione.