2010-09-20

Pasticcio del Regno delle due Sicilie

Leggendo il titolo del post so che state immaginando un piatto storico, magari una ricetta tratta da un libro che parla di cucina prima dell'unità d'Italia. E  invece il piatto  di cui vi aprlo è stato partorito dalla mia fantasiosa mente che avendo associato in questa preparazione ingredienti campani, pugnliesi, calabresi e siciliani ha voluto dargli questo nome ampolloso.
Di campano ha la pasta, i famosi Scialatielli, una specie di tagliatella più stretta e spessa della comune tagliatella; di pugliese ha la ricotta, quella buona salata; di calabrese la 'nduja, il più noto e focoso salame piccante spalmabile Calabrese; e di siciliano le melanzane. E' in pratica una pasta alla norma rafforzata nel gusto dalla 'Nduja di Spilinga, quella in vaso di Delizie Vaticane in vendita presso Esperya,  gratinata in forno con mozzarella e ricotta salata; una bomba in tutti i sensi, da provare ...almeno una volta nella vita.
Ingredienti per 3 porzioni:
250 g di Scialatielli freschi
1 melanzana
olio extravergine d'oliva
3 pomodori
2 cucchiai di 'Nduja di Spilinga
1 spicchio d'aglio
1 mozzarella
50 ml di panna fresca
ricotta salata grattugiata
sale
basilico
Tagliate la melanzana a cubetti e friggeteli in abbondante olio, poi sgocciolate il fritto su carta assorbente. Intanto rosolate l'aglio in un fondo d'olio unite la 'nduja (due bei cucchiai colmi) e poi i pomodori pelati e ridotti a cubetti, lasciate cuocere e aromatizzate con foglie di basilico fresco. Togliete l'aglio e aggiungete le melanzane fritte e la panna.
Lessate al dente la pasta, conditela con il sugo preparato e poi versatene metà in teglia. Disponete sopra mezza mozzarella tagliata a fettine e una spolverata di ricotta, coprite con la restante pasta e poi ancora mozzarella e ricotta, gratinate in forno ben caldo per 15 minuti circa.
Se vi dovesse avanzare sugo provate a farne dei crostini con pane casereccio, provola dolce e basilico.

Pasticcio del Regno delle due Sicilie

Leggendo il titolo del post so che state immaginando un piatto storico, magari una ricetta tratta da un libro che parla di cucina prima dell'unità d'Italia. E  invece il piatto  di cui vi aprlo è stato partorito dalla mia fantasiosa mente che avendo associato in questa preparazione ingredienti campani, pugnliesi, calabresi e siciliani ha voluto dargli questo nome ampolloso.
Di campano ha la pasta, i famosi Scialatielli, una specie di tagliatella più stretta e spessa della comune tagliatella; di pugliese ha la ricotta, quella buona salata; di calabrese la 'nduja, il più noto e focoso salame piccante spalmabile Calabrese; e di siciliano le melanzane. E' in pratica una pasta alla norma rafforzata nel gusto dalla 'Nduja di Spilinga, quella in vaso di Delizie Vaticane in vendita presso Esperya,  gratinata in forno con mozzarella e ricotta salata; una bomba in tutti i sensi, da provare ...almeno una volta nella vita.
Ingredienti per 3 porzioni:
250 g di Scialatielli freschi
1 melanzana
olio extravergine d'oliva
3 pomodori
2 cucchiai di 'Nduja di Spilinga
1 spicchio d'aglio
1 mozzarella
50 ml di panna fresca
ricotta salata grattugiata
sale
basilico
Tagliate la melanzana a cubetti e friggeteli in abbondante olio, poi sgocciolate il fritto su carta assorbente. Intanto rosolate l'aglio in un fondo d'olio unite la 'nduja (due bei cucchiai colmi) e poi i pomodori pelati e ridotti a cubetti, lasciate cuocere e aromatizzate con foglie di basilico fresco. Togliete l'aglio e aggiungete le melanzane fritte e la panna.
Lessate al dente la pasta, conditela con il sugo preparato e poi versatene metà in teglia. Disponete sopra mezza mozzarella tagliata a fettine e una spolverata di ricotta, coprite con la restante pasta e poi ancora mozzarella e ricotta, gratinate in forno ben caldo per 15 minuti circa.
Se vi dovesse avanzare sugo provate a farne dei crostini con pane casereccio, provola dolce e basilico.

2010-09-16

Cucchiaio dolce yogurt

Fino a un po' di tempo fa pensavo che lo yogurt non mi piacesse, ho scoperto invece di adorarlo quando ho smesso di comprare i vari yogurt aromatizzati e dolcificati presenti in commerio e ho iniziato ad acquistare solo yogurt bianco non dolcificato, il gusto poi glielo do io, dolce o salato a seconda del momento.
Adesso poi ho provato lo yogurt di Panizzi della bottega Esperya, cremoso, denso al punto giusto da gustare al naturale o rielaborare a proprio piacimento frutta fresca o secca, cereali o miele. Io ne ho ricavato dei golosissimi cucchiai cui cedere tranquillamente con la coscienza a posto, solo ingredienti sani e naturali per un gusto che è più da dolce che da yogurt.
Ingredienti per 12 cucchiai o due-tre coppette da dessert:
250 g di yogurt intero cremoso
2 cucchiai di miele di acacia
2 cucchiai di nocciole tostate
2 cucchiai di gocce di cioccolato
1 pera
1 cucchiaio di zucchero di canna
10 g di burro
1 bicchierino di cognac
Amalgamare allo yogurt il miele, le nocciole e le gocce di cioccolato, tenere in frigo. Intanto sbucciare la pera e ridurla a cubetti, saltare i cubetti in padella con il burro e lo zucchero, bagnare con il cognac e lasciar caramellare. Disporre lo yogurt nei cucchiai o nelle coppette, completare con i dadini di pera caramellati e qualche nocciola tostata.

Cucchiaio dolce yogurt

Fino a un po' di tempo fa pensavo che lo yogurt non mi piacesse, ho scoperto invece di adorarlo quando ho smesso di comprare i vari yogurt aromatizzati e dolcificati presenti in commerio e ho iniziato ad acquistare solo yogurt bianco non dolcificato, il gusto poi glielo do io, dolce o salato a seconda del momento.
Adesso poi ho provato lo yogurt di Panizzi della bottega Esperya, cremoso, denso al punto giusto da gustare al naturale o rielaborare a proprio piacimento frutta fresca o secca, cereali o miele. Io ne ho ricavato dei golosissimi cucchiai cui cedere tranquillamente con la coscienza a posto, solo ingredienti sani e naturali per un gusto che è più da dolce che da yogurt.
Ingredienti per 12 cucchiai o due-tre coppette da dessert:
250 g di yogurt intero cremoso
2 cucchiai di miele di acacia
2 cucchiai di nocciole tostate
2 cucchiai di gocce di cioccolato
1 pera
1 cucchiaio di zucchero di canna
10 g di burro
1 bicchierino di cognac
Amalgamare allo yogurt il miele, le nocciole e le gocce di cioccolato, tenere in frigo. Intanto sbucciare la pera e ridurla a cubetti, saltare i cubetti in padella con il burro e lo zucchero, bagnare con il cognac e lasciar caramellare. Disporre lo yogurt nei cucchiai o nelle coppette, completare con i dadini di pera caramellati e qualche nocciola tostata.

2010-09-14

La carbonara per Giulio

Giulio è ormai un ometto, ha compiuto un anno e muove i suoi primi passi da solo. A questo punto le pappe non dovrebbero più essere un problema e invece proprio adesso che può mangiare tutto, o quasi, trovo maggiore difficoltà nel variargli la dieta. Vorrei che mangiasse tutto sul serio ma i suoi gusti adesso sono più definiti e il no lo sa dire sul serio, se qualcosa non la gradisce senza preamboli te la sputa addosso. E' incuriosito da quello che c'è nei nostri piatti più che nel suo e non sempre posso fargli assaggiare tutto, cerco quindi di rendere le sue pappe più gustose che mai evitando di dargli cibi che possano danneggiarlo.
Ho trovato un ricettario che è una vera miniera di pappe, si chiama non a caso Pappario, scritto da Melania Iacona per The Boopen editore raccoglie più di 200 ricette, corredate di fotografiee e di indice di gradimento del bambino, suddivise in ricette per il pranzo, per la cena e per la merenda che accompagnano il piccolo dallo svezzamento al primo anno.
Nelle pagine di questo magnifico libro ho trovato la ricetta della carbonara per i più piccoli, non potevo non provare dato che ancora non avevo trovato la giusta combinazione per far mangiare le uova a Giulio. Il primo tentativo l'ho fatto con la carbonara vegetariana con zucchine e uova ma Giulio non ha particolarmente apprezzato, ho povato poi la carbonara con il rposciutto cotto e a quanto pare ho trovato la ricetta che gli piace.
La lascio anche a voi si sa mai che qualche mammina "disperata" passi da qui.
Pastina alla carbonara
Ingredienti:
prosciutto cotto, pastina, olio extravergine d'oliva, 1 tuorlo d'uovo, parmigiano
Tritare un po' di prosciutto cotto (anche la bresaola si può utilizzare), cuocere la pastina (io ho utilizzato fili d'angelo e l'ho cotta in un leggero brodo vegetale). A cottura ultimata aggiungere un rosso d'uovo (l'autrice dice che a crudo è più digeribile) parmigiano (uno-due cucchiaini) e l'olio (un cucchiaio scarso).
Ah! se poi volete anche la ricetta di un dessert vi dico l'ultima che ho provato per Giulio. Siccome il piccolo non gradisce particolarmente il latte mi industrio a farglielo assumere nei modi più svariati.
Budino di latte e biscotto
100 ml di latte per la crescita
3 biscottini per l'infanzia (al cacao o semplici)
1/2 cucchiaino di maizena
Sciogliere la maizena nel latte, aggiungere i biscotti sbriciolati e portare ad ebollizione, finché risulta addensato. Porre in frigo a raffreddare e consumare in giornata.

La carbonara per Giulio

Giulio è ormai un ometto, ha compiuto un anno e muove i suoi primi passi da solo. A questo punto le pappe non dovrebbero più essere un problema e invece proprio adesso che può mangiare tutto, o quasi, trovo maggiore difficoltà nel variargli la dieta. Vorrei che mangiasse tutto sul serio ma i suoi gusti adesso sono più definiti e il no lo sa dire sul serio, se qualcosa non la gradisce senza preamboli te la sputa addosso. E' incuriosito da quello che c'è nei nostri piatti più che nel suo e non sempre posso fargli assaggiare tutto, cerco quindi di rendere le sue pappe più gustose che mai evitando di dargli cibi che possano danneggiarlo.
Ho trovato un ricettario che è una vera miniera di pappe, si chiama non a caso Pappario, scritto da Melania Iacona per The Boopen editore raccoglie più di 200 ricette, corredate di fotografiee e di indice di gradimento del bambino, suddivise in ricette per il pranzo, per la cena e per la merenda che accompagnano il piccolo dallo svezzamento al primo anno.
Nelle pagine di questo magnifico libro ho trovato la ricetta della carbonara per i più piccoli, non potevo non provare dato che ancora non avevo trovato la giusta combinazione per far mangiare le uova a Giulio. Il primo tentativo l'ho fatto con la carbonara vegetariana con zucchine e uova ma Giulio non ha particolarmente apprezzato, ho povato poi la carbonara con il rposciutto cotto e a quanto pare ho trovato la ricetta che gli piace.
La lascio anche a voi si sa mai che qualche mammina "disperata" passi da qui.
Pastina alla carbonara
Ingredienti:
prosciutto cotto, pastina, olio extravergine d'oliva, 1 tuorlo d'uovo, parmigiano
Tritare un po' di prosciutto cotto (anche la bresaola si può utilizzare), cuocere la pastina (io ho utilizzato fili d'angelo e l'ho cotta in un leggero brodo vegetale). A cottura ultimata aggiungere un rosso d'uovo (l'autrice dice che a crudo è più digeribile) parmigiano (uno-due cucchiaini) e l'olio (un cucchiaio scarso).
Ah! se poi volete anche la ricetta di un dessert vi dico l'ultima che ho provato per Giulio. Siccome il piccolo non gradisce particolarmente il latte mi industrio a farglielo assumere nei modi più svariati.
Budino di latte e biscotto
100 ml di latte per la crescita
3 biscottini per l'infanzia (al cacao o semplici)
1/2 cucchiaino di maizena
Sciogliere la maizena nel latte, aggiungere i biscotti sbriciolati e portare ad ebollizione, finché risulta addensato. Porre in frigo a raffreddare e consumare in giornata.

2010-09-09

Crostata Sacher

La torta Sacher è uno dei classici per i quali farei follie e so di avere dalla mia una folta schiera di fans di questo adorabile dolce. Tanto è l'amore per questa mitica torta che spesso accoppiando tra loro il cioccolato e le albicocche, in un matrimonio dei più riusciti, si tende a creare nuovi dolci che richiamano nel nome l'austriaca creazione. Ecco fiorire quindi coppe sacher, biscottini sacher, gelato sacher etc. Io stavolta ho preparato una crostata Sacher ispirandomi al famoso dolce.
Ingredienti:
 200 g di farina 00
50 g di mandorle spellate e macinate finemente
1 cucchiaio colmo di cacao
100 g di zucchero a velo
2 tuorli
2 cucchiai d’acqua
200 g di burro freddo
1 pizzico di sale
1 barattolo di confettura di albicocche
50 g di cioccolato fondente e 2 cucchiai di latte per completare
Mescolare la farina con la farina di mandorle, la polvere di cacao, lo zucchero a velo e il sale. Unire il burro freddo a tocchetti e lavorare con i polpastrelli ottenendo un composto sabbioso, unire i tuorli mescolati all’acqua, raccogliere l’impasto in un foglio di pellicola e lasciarlo riposare in frigo per ½ ora. Stendere l’impasto con il mattarello e foderare con esso una teglia rotonda rivestita di carta forno o imburrata e infarinata. Stendere sopra l’impasto la confettura di albicocche, formare con i ritagli dell’impasto dei bastoncini e porli sulla confettura. Infornare a 180° per 20 minuti circa o comunque finché la crostata risulti ben cotta. Una volta fredda e sformata su un piatto decorare con il cioccolato sciolto con il latte e fatto cadere in fili sottili con l’aiuto di un piccolo cono di carta.

Crostata Sacher

La torta Sacher è uno dei classici per i quali farei follie e so di avere dalla mia una folta schiera di fans di questo adorabile dolce. Tanto è l'amore per questa mitica torta che spesso accoppiando tra loro il cioccolato e le albicocche, in un matrimonio dei più riusciti, si tende a creare nuovi dolci che richiamano nel nome l'austriaca creazione. Ecco fiorire quindi coppe sacher, biscottini sacher, gelato sacher etc. Io stavolta ho preparato una crostata Sacher ispirandomi al famoso dolce.
Ingredienti:
 200 g di farina 00
50 g di mandorle spellate e macinate finemente
1 cucchiaio colmo di cacao
100 g di zucchero a velo
2 tuorli
2 cucchiai d’acqua
200 g di burro freddo
1 pizzico di sale
1 barattolo di confettura di albicocche
50 g di cioccolato fondente e 2 cucchiai di latte per completare
Mescolare la farina con la farina di mandorle, la polvere di cacao, lo zucchero a velo e il sale. Unire il burro freddo a tocchetti e lavorare con i polpastrelli ottenendo un composto sabbioso, unire i tuorli mescolati all’acqua, raccogliere l’impasto in un foglio di pellicola e lasciarlo riposare in frigo per ½ ora. Stendere l’impasto con il mattarello e foderare con esso una teglia rotonda rivestita di carta forno o imburrata e infarinata. Stendere sopra l’impasto la confettura di albicocche, formare con i ritagli dell’impasto dei bastoncini e porli sulla confettura. Infornare a 180° per 20 minuti circa o comunque finché la crostata risulti ben cotta. Una volta fredda e sformata su un piatto decorare con il cioccolato sciolto con il latte e fatto cadere in fili sottili con l’aiuto di un piccolo cono di carta.

2010-09-07

Risotto alla zucca con una marcia in più

E senza aspettare ottobre partiamo con le ricette alla zucca, del resto quando ho visto la zucca al mercato non ho proprio saputo resistere, un po' per introdurla nella dieta di Giulio, un po' per il risotto...ed eccomi qua a raccontarvela. Il risotto è il classico piatto a base di zucca cui non so proprio rinunciare, quando ho tra le mani una cucurbita  maxima già pregusto il succulento risotto, la ricetta base è in effetti semplicissima e si presta ad essere arricchita secondo i gusti e le disponibilità del momento. La zucca del resto con il suo gusto dolce e delicato si presta ad innumerevoli abbinamenti, così già arricchire il risotto con il rosmarino, piuttosto che con la salvia o con lo stesso prezzemolo fa variare in modo significativo  il gusto del piatto, per non parlare poi degli abbinamenti con i formaggi o con i salumi, quasi con tutto sta bene.
Stavolta però l'ho voluta preparare nel più classico dei modi, il risotto con il soffrittino di scalogno, burro, olio e rosmarino che ho arricchito alla fine soltanto con un po' di parmigiano e delle fette di speck appena arrostite, per esaltare ancor più l'eccelsa qualità del riso scelto per la ricetta, il Vialone nano di De Tacchi, in vendita presso Delixeat, che ha ben il 24,5% di amilosio, per garantire compattezza, leggerezza e capacità di crescita in cottura, ideali per ottenere un risotto con la classica cottura "all'onda".
Ma quante chiacchiere ho fatto per un piatto di riso, vi lascio la ricetta prima che Giulio si svegli dal riposino.
Ingredienti per 4 persone:
4 tazzine colme di riso Vialone Nano De Tacchi
2 fette di zucca
1 scalogno
2 cucchiai d'olio
2 cucchiai di burro
brodo vegetale
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 rametto di rosmarino
8 fette di speck
sale e pepe
Tritare lo scalogno e il rosmarino e soffriggerli a fuoco dolce con l'olio e il burro, unire la zucca a tocchetti, salare, pepare e lasciar cuocere, tenendo la pentola coperta, di modo che dalla zucca fuoriesca l'acqua. Quando la zucca risulta tenera unire il riso e tostarlo per bene. Aggiungere poco alla volta il brodo e portare a cottura. Mantecare con il parmigiano e lasciar riposare qualche minuto. Intanto arrotolare le fette di speck quasi a formare dei fiori e passarle sulla piastra rovente. Impiattare il riso e completare con lo speck.

Risotto alla zucca con una marcia in più

E senza aspettare ottobre partiamo con le ricette alla zucca, del resto quando ho visto la zucca al mercato non ho proprio saputo resistere, un po' per introdurla nella dieta di Giulio, un po' per il risotto...ed eccomi qua a raccontarvela. Il risotto è il classico piatto a base di zucca cui non so proprio rinunciare, quando ho tra le mani una cucurbita  maxima già pregusto il succulento risotto, la ricetta base è in effetti semplicissima e si presta ad essere arricchita secondo i gusti e le disponibilità del momento. La zucca del resto con il suo gusto dolce e delicato si presta ad innumerevoli abbinamenti, così già arricchire il risotto con il rosmarino, piuttosto che con la salvia o con lo stesso prezzemolo fa variare in modo significativo  il gusto del piatto, per non parlare poi degli abbinamenti con i formaggi o con i salumi, quasi con tutto sta bene.
Stavolta però l'ho voluta preparare nel più classico dei modi, il risotto con il soffrittino di scalogno, burro, olio e rosmarino che ho arricchito alla fine soltanto con un po' di parmigiano e delle fette di speck appena arrostite, per esaltare ancor più l'eccelsa qualità del riso scelto per la ricetta, il Vialone nano di De Tacchi, in vendita presso Delixeat, che ha ben il 24,5% di amilosio, per garantire compattezza, leggerezza e capacità di crescita in cottura, ideali per ottenere un risotto con la classica cottura "all'onda".
Ma quante chiacchiere ho fatto per un piatto di riso, vi lascio la ricetta prima che Giulio si svegli dal riposino.
Ingredienti per 4 persone:
4 tazzine colme di riso Vialone Nano De Tacchi
2 fette di zucca
1 scalogno
2 cucchiai d'olio
2 cucchiai di burro
brodo vegetale
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 rametto di rosmarino
8 fette di speck
sale e pepe
Tritare lo scalogno e il rosmarino e soffriggerli a fuoco dolce con l'olio e il burro, unire la zucca a tocchetti, salare, pepare e lasciar cuocere, tenendo la pentola coperta, di modo che dalla zucca fuoriesca l'acqua. Quando la zucca risulta tenera unire il riso e tostarlo per bene. Aggiungere poco alla volta il brodo e portare a cottura. Mantecare con il parmigiano e lasciar riposare qualche minuto. Intanto arrotolare le fette di speck quasi a formare dei fiori e passarle sulla piastra rovente. Impiattare il riso e completare con lo speck.

2010-09-02

Il non gelato al cacao di Gobino

Non è un gelato, non è un sorbetto, non è una granita ma è tutte queste cose insieme. Se volete approfittare di questo scorcio d'estate per provare qualcosa di diverso vi lascio la ricetta del mio ultimo esperimento. L'idea l'ho avuta assaggiando il Preparato naturale solubile al cacao di Guido Gobino acquistabile presso Esperya. Si tratta di un preparato (di ottima qualità invero) per cioccolata in tazza con il quale si possono preparare anche creme e mousse come suggerito dalle ricette presenti nella confezione. Ho pensato di farne allora qualcosa di "gelato" appunto, qualcosa a metà strada tra un gelato e un sorbetto ed ho ottenuto un buon risultato.
Ingredienti per 4 piccoli desserts:
100 g di Polvere di cacao Gobino per mousse e cioccolata
100 ml di acqua
100 ml di latte fresco
2 cucchiai di zucchero
30 ml di rum
Sciogliere la polvere di cacao con il latte e l'acqua portando a bollore, spegnere subito e aggiungere lo zucchero e il rum. Porre in freezer in una bastardella d'acciaio e mescolare di tanto in tanto finché assumerà una consistenza piuttosto densa. A questo punto versare il preparato in quattro stampini in silicone (io ho usato lo stampo diamante di Silikomart) pressando bene il contenuto. Porre in freezer fino al momento di servire.

Il non gelato al cacao di Gobino

Non è un gelato, non è un sorbetto, non è una granita ma è tutte queste cose insieme. Se volete approfittare di questo scorcio d'estate per provare qualcosa di diverso vi lascio la ricetta del mio ultimo esperimento. L'idea l'ho avuta assaggiando il Preparato naturale solubile al cacao di Guido Gobino acquistabile presso Esperya. Si tratta di un preparato (di ottima qualità invero) per cioccolata in tazza con il quale si possono preparare anche creme e mousse come suggerito dalle ricette presenti nella confezione. Ho pensato di farne allora qualcosa di "gelato" appunto, qualcosa a metà strada tra un gelato e un sorbetto ed ho ottenuto un buon risultato.
Ingredienti per 4 piccoli desserts:
100 g di Polvere di cacao Gobino per mousse e cioccolata
100 ml di acqua
100 ml di latte fresco
2 cucchiai di zucchero
30 ml di rum
Sciogliere la polvere di cacao con il latte e l'acqua portando a bollore, spegnere subito e aggiungere lo zucchero e il rum. Porre in freezer in una bastardella d'acciaio e mescolare di tanto in tanto finché assumerà una consistenza piuttosto densa. A questo punto versare il preparato in quattro stampini in silicone (io ho usato lo stampo diamante di Silikomart) pressando bene il contenuto. Porre in freezer fino al momento di servire.

2010-08-31

Vermicelli al pesto mediterraneo

Se il Roast beef mediterraneo è stato il mio piatto dell'estate, non di meno lo è stato il primo di cui voglio parlarvi oggi che, non a caso, ho chiamato pesto mediterraneo. Una ricetta semplice che si conserva per più giorni in frigo, può esser facilmente trasportata e si presta ad esser consumata da un gran numero di commensali, una preparazione da effettuare quando si ha tempo e da utilizzare successivamente per le ospitate improvvise tanto frequenti in estate. La ricetta prevede l'impiego dei pomodorini secchi che in questo periodo, approfittando ancora del sole e dell'abbondanza di pomodori in circolazione, potete realizzare da voi ma che qualora non abbiate tempo potete trovare facilmente al supermercato, ottimi i pomodori secchi di Noberasco, italiani e biologici, sempre morbidi e pronti all'uso senza aggiunta di olio per la conservazione che avviene in comodi sacchetti sottovuoto. I pinoli che ho usato sono invece -nemmeno a dirlo- sempre di Noberasco confezionati anche in comodi sacchetti a 150 g ideali per chi come me ne vuole sempre una buona scorta a portata di mano.
Come accennavo la preparazione permette il trasporto, quindi anche in caso voi abbiate in programma, e torno sull'argomento del post precedente, una piccola crociera in barca potete preparlo in anticipo e portarlo in navigazione, come suggerisce di fare con diverse preparazioni Cucina in barca il libro di Marina Cecchetti e Barbara Donà per Hoepli editore che, in qualità rispettivamente di nutrizionista e dirigente medico oltre che skipper appassionate e ottime cuoche, ci insegnano ad organizzare in modo intelligente la cambusa di modo che oltre che sfiziosa l'alimentazione in barca risulti anche sana e nutriente. Il volume si distinge dai precedenti citati per il taglio prettamente manualistico e per l'utilissima sezione dedicata ai consigli sulla salute in barca. Penserete che quella della barca sia diventata per me una fissazione e forse tutti i torti non avete, comunque sia ritengo che ogni argomento vada analizzato da diverse angolazioni per capire se effettivamente ne siamo o meno interessati ed io sto studiando l'argomento "barca" con notevole interesse e poi le oltre 150 ricette raccolte nel libro sono ideali per gustarsi ovviamente la navigazione a tavola ma non sono da meno per sentire anche a casa il profumo del mare e della cambusa.
Ma torniamo alla realtà...e al nostro buon primo al pesto.
Vermicelli al pesto mediterraneo
Ingredienti per 4 persone:
400 g di vermicelli
10 mezzi pomodori secchi
un ciuffo di basilico (10-12 foglie)
3 cucchiai di pinoli
3 cucchiai di formaggio grana grattugiato
3 cucchiai di ricotta fresca
1/2 spicchio d'aglio
6-7 cucchiai di olio extravergine d'oliva
Lessare i vermicelli e intanto frullare insieme tutti gli ingredienti per il pesto, condire la pasta con il pesto aggiungendo se del caso qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.