2012-01-25

Terrina di pesce con salsa di patate aromatica

Oggi vi porto appena più giù rispetto all'altro post, in un territorio che ha saputo conservare il suo equilibrio naturale, nel Parco Naturale Adamello Brenta dove vi sono acque limpide e fresche nelle quali allegramente sguazzano le Trote e i Salmerini di Trota Oro. Parlo di un'azienda che ha avviato la sua attività nel 1988 con la produzione di trote affumicate e che offre oggi un'ampia gamma di prodotti lavorati, caratterizzati tutti dall'altissima qualità e dalla tecnica di lavorazione artigianale che ne fa un prodotto tipico del territorio di provenienza.
Con la Trota salmonata, affumicata con segatura di pregiati legni di alta montagna, ho realizzato questa delicatissima terrina, cui ho abbbinato una gustosa salsa di patate.
Ingredienti per 4 persone
Per la terrina:
100 g di Trota salmonata affumicata
400 g di filetti di pesce a polpa bianca (anche platessa o merluzzo)
1 cipollotto
2 albumi
panna  qualche cucchiaio
erba cipollina
sale e pepe
Per la salsa:
500 g di patate
brodo vegetale
100 ml di olio extravergine d'oliva
1 punta d'aglio
prezzemolo tritato
sale e pepe
Preparare la terrina: frullare il pesce crudo con la trota salmonata, gli albumi, il cipollotto e la panna il giusto per rendere il composto cremoso, unire l'erba cipollina tritata e regolare di sale e pepe.
Versare il composto in una terrina foderata di carta forno bagnata e strizzata, porre la terrina in una teglia con acqua e cuocere a bagnomaria a 180° per circa 50 minuti. Lasciare quasi del tutto raffreddare prima di sformare e tagliare a fette.
Per la salsa: cuocere le patate pelate e ridotte a tocchetti in brodo vegetale, poi frullare unendo l'olio e l'aglio, completare con sale, pepe e prezzemolo tritato.
Servire la terrina a fette con la salsa ben calda.
Per l'abbinamento con il vino restiamo a nord ma ci spostiamo in Friuli con un delizioso vino di casa Porcìa, un Traminer aromatico delle Venezie, un vino intenso e persistente ideale come aperitivo con pietanze a base di pesce.

Terrina di pesce con salsa di patate aromatica

Oggi vi porto appena più giù rispetto all'altro post, in un territorio che ha saputo conservare il suo equilibrio naturale, nel Parco Naturale Adamello Brenta dove vi sono acque limpide e fresche nelle quali allegramente sguazzano le Trote e i Salmerini di Trota Oro. Parlo di un'azienda che ha avviato la sua attività nel 1988 con la produzione di trote affumicate e che offre oggi un'ampia gamma di prodotti lavorati, caratterizzati tutti dall'altissima qualità e dalla tecnica di lavorazione artigianale che ne fa un prodotto tipico del territorio di provenienza.
Con la Trota salmonata, affumicata con segatura di pregiati legni di alta montagna, ho realizzato questa delicatissima terrina, cui ho abbbinato una gustosa salsa di patate.
Ingredienti per 4 persone
Per la terrina:
100 g di Trota salmonata affumicata
400 g di filetti di pesce a polpa bianca (anche platessa o merluzzo)
1 cipollotto
2 albumi
panna  qualche cucchiaio
erba cipollina
sale e pepe
Per la salsa:
500 g di patate
brodo vegetale
100 ml di olio extravergine d'oliva
1 punta d'aglio
prezzemolo tritato
sale e pepe
Preparare la terrina: frullare il pesce crudo con la trota salmonata, gli albumi, il cipollotto e la panna il giusto per rendere il composto cremoso, unire l'erba cipollina tritata e regolare di sale e pepe.
Versare il composto in una terrina foderata di carta forno bagnata e strizzata, porre la terrina in una teglia con acqua e cuocere a bagnomaria a 180° per circa 50 minuti. Lasciare quasi del tutto raffreddare prima di sformare e tagliare a fette.
Per la salsa: cuocere le patate pelate e ridotte a tocchetti in brodo vegetale, poi frullare unendo l'olio e l'aglio, completare con sale, pepe e prezzemolo tritato.
Servire la terrina a fette con la salsa ben calda.
Per l'abbinamento con il vino restiamo a nord ma ci spostiamo in Friuli con un delizioso vino di casa Porcìa, un Traminer aromatico delle Venezie, un vino intenso e persistente ideale come aperitivo con pietanze a base di pesce.

2012-01-23

Dolci Dolomiti

 Vassoio in rattan Nella Longari Home, piatto colazione linea Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro
C'è una regione che ho nel cuore da sempre e che spesso mi provoca una stretta di nostalgia da quando cinque anni fa ebbi la fortuna di visitarla, questa regione è il Sudtirol di cui ammiro le verdi montagne, le calde e accoglienti stuben (dovrebbe dirsi così la stube al plurale) e le eccellenti e fantasiose pasticceria e panetteria. I dolci e i pani di quella regione sono per me una fissazione e quando la nostalgia diventa sovrana dentro di me non posso che  cercare di riprodurre a casa qualcosa che, vagamente purtroppo, mi ricordi quei gusti e quei sapori.
Circa i risultati sono diventata più speranzosa da quando è arrivato nella mia libreria il libro Dolci Dolomiti di Athesia libri, un tomo di oltre 600 pagine in cui sono raccolte più di mille ricette di Strudel, Torte, Praline, Krapfen, Pane, Dessert, Liquori e tanto altro per realizzare a casa propria quelle delizie che vi è sicuramente capitato di gustare o anche solo di ammirare con lo sguardo nelle pasticcerie di quelle zone. Una miniera di idee, un vero pozzo di conoscenza in materia, una scuola di cucina per imparare i segreti della preparazione di pani, dolci e non solo. Scritto da Helmut Bachmann, Heinrich Gasteiger e Gerhard Wieser è arricchito da tantissime immagini relative al risultato finale ed alle fasi di preparazione.
Ho già rubato qualche ricetta dolce come le cialde agli albumi e il pan pepato alla marmellata e adesso ho provato un pane la cui ricetta ho modificato in base ai miei gusti e alle mie disponibilità di dispensa ma il cui risultato è certamente degno di nota. Un pane che ho realizzato con farina macinata a pietra Petra 1 di Molino Quaglia e con frutta secca, in origine erano fichi, uvetta, noci e nocciole, nella mia versione secondo il suggerimento degli autori prugne e sole nocciole. Un pane realizzato in piccole forme da plum-cake che ho egregiamente  abbinato a dell'ottimo Taleggio  dop del Caseificio Taddei. Le nocciole e le prugne secche per il pane sono di Noberasco.
A voi la mia modificata ricetta
Pane con prugne e nocciole
Ingredienti:
450 g di farina di frumento macinata a pietra
320 ml c.a di acqua
15 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaio di olio
15 g di sale
10 prugne secche
3 cucchiai di nocciole
Scaldare l'acqua e sciogliervi il lievito, impastare con la farina, l'olio e il sale, aggiungere le prugne tagliate a pezzetti e le nocciole spezzate. Porre l'impasto a lievitare fino al raddoppio coprendo la ciotola con pellicola, trasferirlo poi in uno stampo per pane a cassetta, foderato di carta forno (o in 6 piccoli stampi). Spennellare la superficie con latte lasciar riposare ancora 15 minuti e cuocere a 200° da 20 a 40 minuti secondo la forma scelta, ponendo nella parte bassa del forno una teglia con acqua. Accompagnare con Taleggio o altro formaggio molle.

Dolci Dolomiti

 Vassoio in rattan Nella Longari Home, piatto colazione linea Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro
C'è una regione che ho nel cuore da sempre e che spesso mi provoca una stretta di nostalgia da quando cinque anni fa ebbi la fortuna di visitarla, questa regione è il Sudtirol di cui ammiro le verdi montagne, le calde e accoglienti stuben (dovrebbe dirsi così la stube al plurale) e le eccellenti e fantasiose pasticceria e panetteria. I dolci e i pani di quella regione sono per me una fissazione e quando la nostalgia diventa sovrana dentro di me non posso che  cercare di riprodurre a casa qualcosa che, vagamente purtroppo, mi ricordi quei gusti e quei sapori.
Circa i risultati sono diventata più speranzosa da quando è arrivato nella mia libreria il libro Dolci Dolomiti di Athesia libri, un tomo di oltre 600 pagine in cui sono raccolte più di mille ricette di Strudel, Torte, Praline, Krapfen, Pane, Dessert, Liquori e tanto altro per realizzare a casa propria quelle delizie che vi è sicuramente capitato di gustare o anche solo di ammirare con lo sguardo nelle pasticcerie di quelle zone. Una miniera di idee, un vero pozzo di conoscenza in materia, una scuola di cucina per imparare i segreti della preparazione di pani, dolci e non solo. Scritto da Helmut Bachmann, Heinrich Gasteiger e Gerhard Wieser è arricchito da tantissime immagini relative al risultato finale ed alle fasi di preparazione.
Ho già rubato qualche ricetta dolce come le cialde agli albumi e il pan pepato alla marmellata e adesso ho provato un pane la cui ricetta ho modificato in base ai miei gusti e alle mie disponibilità di dispensa ma il cui risultato è certamente degno di nota. Un pane che ho realizzato con farina macinata a pietra Petra 1 di Molino Quaglia e con frutta secca, in origine erano fichi, uvetta, noci e nocciole, nella mia versione secondo il suggerimento degli autori prugne e sole nocciole. Un pane realizzato in piccole forme da plum-cake che ho egregiamente  abbinato a dell'ottimo Taleggio  dop del Caseificio Taddei. Le nocciole e le prugne secche per il pane sono di Noberasco.
A voi la mia modificata ricetta
Pane con prugne e nocciole
Ingredienti:
450 g di farina di frumento macinata a pietra
320 ml c.a di acqua
15 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaio di olio
15 g di sale
10 prugne secche
3 cucchiai di nocciole
Scaldare l'acqua e sciogliervi il lievito, impastare con la farina, l'olio e il sale, aggiungere le prugne tagliate a pezzetti e le nocciole spezzate. Porre l'impasto a lievitare fino al raddoppio coprendo la ciotola con pellicola, trasferirlo poi in uno stampo per pane a cassetta, foderato di carta forno (o in 6 piccoli stampi). Spennellare la superficie con latte lasciar riposare ancora 15 minuti e cuocere a 200° da 20 a 40 minuti secondo la forma scelta, ponendo nella parte bassa del forno una teglia con acqua. Accompagnare con Taleggio o altro formaggio molle.

2012-01-19

Polenta in corona di finocchiona

Piatto piano collezione La vie en Rose di Wald
Greve in Chianti è un paese situato nel cuore del Chianti, proprio tra Firenze e Siena, è famoso per il suo vino, il Chianti Classico, uno dei più rinomati al mondo, ma non tutti sanno che in quella zona si producono anche degli ottimi salumi. Nella piazza del paese si trova l'Antica Macelleria Falorni,una vera e propria istituzione del paese dal momento che si trova in quella piazza dal 1729 quando otto generazioni fa l'avo Gino Batta iniziò la sua attività di macellaio. E i Falorni di strada ne hanno fatta da allora, pur mantenendo forte il legame con il passato (basti pensare che l'insegna attualmente presente è uguale a quella ritratta in una foto del 1890) facendosi custodi, di generazione in generazione, dei segreti del mestiere per mettere a disposizione della clientela prodotti di primissima qualità. Carni pregiate provenienti da razze locali (Chianina, maiali di Cinta senese e cinghiali del Chianti) ed i più classici e caratteristici salumi locali prodotti sempre secondo tradizione. Tra le specialità di Greve in Chianti spiccano il Salame Nobile prodotto con le parti nobili del maiale, il Salame di Cinghiale prodotto con le carni degli animali che abbondano nei boschi della zona e la famosa Finocchiona Briciolona ricavata da carni grasse e magre della pancia del suino, speziata con sale, pepe e semi di  finocchietto selvatico, annaffiata con vino di Greve in Chianti e stagionata a lungo in cantina per conferire il tipico gusto vellutato e l' aspetto friabile e rosato.
La finocchiona di Falorni è eccellente gustata semplicemente con del pane appena sfornato ma è perfetta per dare un gusto speciale a diversi piatti. Io ne ho creato una corona profumata per una semplice polenta bianca che ho arricchito con dei fagioli borlotti in umido, un piatto semplice, gustoso e di grande effetto.
Polenta in corona di Finocchiona
Ingredienti per 4 persone:
200 g di farina di mais biancoperla
500 g di fagioli borlotti lessati
1 spicchio d'aglio
½ cipolla
olio extravergine d'oliva
2 pomodori pelati
sale e pepe
1 rametto di rosmarino
3-4 foglie di salvia
28 fettine sottili di finocchiona
Preparare la polenta cuocendola a bagnomaria: portare a ebollizione 750 ml di acqua con un cucchiaio di olio e un cucchiaino colmo di sale, versare a pioggia la polenta e mescolare energicamente, appena il composto risulta liscio trasferire la pentola in una più grande con acqua in piena ebollizione e lasciare sul fuoco per tre quarti d'ora coprendo la pentola della polenta con un panno bagnato e strizzato e  il coperchio.
Intanto preparare i fagioli: tritare finemente la cipolla e appassirla con l'aglio in un tegame di coccio con un filo d'olio, unire la passata di pomodoro, le erbette e poi i fagioli, salare pepare e lasciar insaporire.
Posizionare un coppapasta (12 cm) su una teglia foderarlo con sette fette di finocchiona e posizionarvi dentro la polenta formando un incavo nel mezzo, procedere allo stesso modo con le altre tre corone. Se si dispone di un solo coppapasta è possibile rimuoverlo dalla corona dopo averla formata e legare la stessa con spago da cucina per tenere insieme le fette di salame. Passare le corone in forno preriscaldato per 10 minuti circa. Posizionarle nei piatti e versare al centro di ognuna l'umido di fagioli. Servire caldo.

Polenta in corona di finocchiona

Piatto piano collezione La vie en Rose di Wald
Greve in Chianti è un paese situato nel cuore del Chianti, proprio tra Firenze e Siena, è famoso per il suo vino, il Chianti Classico, uno dei più rinomati al mondo, ma non tutti sanno che in quella zona si producono anche degli ottimi salumi. Nella piazza del paese si trova l'Antica Macelleria Falorni,una vera e propria istituzione del paese dal momento che si trova in quella piazza dal 1729 quando otto generazioni fa l'avo Gino Batta iniziò la sua attività di macellaio. E i Falorni di strada ne hanno fatta da allora, pur mantenendo forte il legame con il passato (basti pensare che l'insegna attualmente presente è uguale a quella ritratta in una foto del 1890) facendosi custodi, di generazione in generazione, dei segreti del mestiere per mettere a disposizione della clientela prodotti di primissima qualità. Carni pregiate provenienti da razze locali (Chianina, maiali di Cinta senese e cinghiali del Chianti) ed i più classici e caratteristici salumi locali prodotti sempre secondo tradizione. Tra le specialità di Greve in Chianti spiccano il Salame Nobile prodotto con le parti nobili del maiale, il Salame di Cinghiale prodotto con le carni degli animali che abbondano nei boschi della zona e la famosa Finocchiona Briciolona ricavata da carni grasse e magre della pancia del suino, speziata con sale, pepe e semi di  finocchietto selvatico, annaffiata con vino di Greve in Chianti e stagionata a lungo in cantina per conferire il tipico gusto vellutato e l' aspetto friabile e rosato.
La finocchiona di Falorni è eccellente gustata semplicemente con del pane appena sfornato ma è perfetta per dare un gusto speciale a diversi piatti. Io ne ho creato una corona profumata per una semplice polenta bianca che ho arricchito con dei fagioli borlotti in umido, un piatto semplice, gustoso e di grande effetto.
Polenta in corona di Finocchiona
Ingredienti per 4 persone:
200 g di farina di mais biancoperla
500 g di fagioli borlotti lessati
1 spicchio d'aglio
½ cipolla
olio extravergine d'oliva
2 pomodori pelati
sale e pepe
1 rametto di rosmarino
3-4 foglie di salvia
28 fettine sottili di finocchiona
Preparare la polenta cuocendola a bagnomaria: portare a ebollizione 750 ml di acqua con un cucchiaio di olio e un cucchiaino colmo di sale, versare a pioggia la polenta e mescolare energicamente, appena il composto risulta liscio trasferire la pentola in una più grande con acqua in piena ebollizione e lasciare sul fuoco per tre quarti d'ora coprendo la pentola della polenta con un panno bagnato e strizzato e  il coperchio.
Intanto preparare i fagioli: tritare finemente la cipolla e appassirla con l'aglio in un tegame di coccio con un filo d'olio, unire la passata di pomodoro, le erbette e poi i fagioli, salare pepare e lasciar insaporire.
Posizionare un coppapasta (12 cm) su una teglia foderarlo con sette fette di finocchiona e posizionarvi dentro la polenta formando un incavo nel mezzo, procedere allo stesso modo con le altre tre corone. Se si dispone di un solo coppapasta è possibile rimuoverlo dalla corona dopo averla formata e legare la stessa con spago da cucina per tenere insieme le fette di salame. Passare le corone in forno preriscaldato per 10 minuti circa. Posizionarle nei piatti e versare al centro di ognuna l'umido di fagioli. Servire caldo.

2012-01-17

L'ennesima torta di mele

Tovagliolo e piatto in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto collezione Opera Prima di Wald
Precedo nel titolo il vostro commento a questo post "l'ennesima torta di mele!!!" e poi vi dico che questa torta di mele è assolutamente da provare perché è davvero speciale, è nata per caso una volta che Cascina San Cassiano mi ha inviato del burro aromatizzato all'arancia e cannella a cui dovevo trovare un abbianemnto, l'ho usato per questa tortina e ne sono rimasta entusiasta. Ho ripetuto adesso il procedimento home made amalgamando al burro la scorza di una profumata arancia e un cucchiaino di cannella in polvere e con la speciale farina per dolci e sfoglie di Molini Rosignoli, ideale per impasti a rapida lievitazione, la magia si è ripetuta tra le mura della mia piccola cucina. Una tortina per accompagnare una tazza di tè magari un buon Orange & Cinnamon Tea  di Twinings, perfetto per questi freddi pomeriggi.
Torta di mele con burro all'arancia e cannella
Ingredienti:
120 g di burro,
la scorza di un'arancia
1 cucchiaino di cannella in polvere
120 g di zucchero
120 g di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
2 uova
2 mele golden
30 ml di liquore alla cannella o all'arancia o cognac
zucchero a velo per decorare
Amalgamare al burro la scorza d'arancia e la cannella ottenendo un burro aromatizzato e morbido, poi montarlo  con lo zucchero finché diventa spumoso, unire le uova e poi la farina setacciata con il lievito e il liquore. Sbucciare e affettare finemente le mele e unirle al composto. Versare l'impasto in una teglia di 18-20 cm di diametro e cuocere in forno caldo a 170°C per circa 30 minuti, finché la torta risulterà asciutta all'interno. Guarnire con zucchero a velo prima di servire.

L'ennesima torta di mele

Tovagliolo e piatto in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto collezione Opera Prima di Wald
Precedo nel titolo il vostro commento a questo post "l'ennesima torta di mele!!!" e poi vi dico che questa torta di mele è assolutamente da provare perché è davvero speciale, è nata per caso una volta che Cascina San Cassiano mi ha inviato del burro aromatizzato all'arancia e cannella a cui dovevo trovare un abbianemnto, l'ho usato per questa tortina e ne sono rimasta entusiasta. Ho ripetuto adesso il procedimento home made amalgamando al burro la scorza di una profumata arancia e un cucchiaino di cannella in polvere e con la speciale farina per dolci e sfoglie di Molini Rosignoli, ideale per impasti a rapida lievitazione, la magia si è ripetuta tra le mura della mia piccola cucina. Una tortina per accompagnare una tazza di tè magari un buon Orange & Cinnamon Tea  di Twinings, perfetto per questi freddi pomeriggi.
Torta di mele con burro all'arancia e cannella
Ingredienti:
120 g di burro,
la scorza di un'arancia
1 cucchiaino di cannella in polvere
120 g di zucchero
120 g di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
2 uova
2 mele golden
30 ml di liquore alla cannella o all'arancia o cognac
zucchero a velo per decorare
Amalgamare al burro la scorza d'arancia e la cannella ottenendo un burro aromatizzato e morbido, poi montarlo  con lo zucchero finché diventa spumoso, unire le uova e poi la farina setacciata con il lievito e il liquore. Sbucciare e affettare finemente le mele e unirle al composto. Versare l'impasto in una teglia di 18-20 cm di diametro e cuocere in forno caldo a 170°C per circa 30 minuti, finché la torta risulterà asciutta all'interno. Guarnire con zucchero a velo prima di servire.

2012-01-11

Chifel con il pecorino


Cesto portapane Nella Longari Home
Chifel o come dicono gli austriaci Kipfel  vuol dire "lunetta" e riconduce all'assedio di Vienna da parte dei turchi del cui esercito è simbolo la mezzaluna. Per confortare i suoi concittadini un panettiere viennese preparò questi pani a mezzaluna. Ovviamente il chifel è diventato pane tradizionale del Trentino Alto Adige dove si usa prepararlo semplicemente senza ripieno o con ripieno di marmellata a mo' di cornetto.
Io ho imparato queste dettagliate nozioni da Il Grande Libro del PANE di Lorena Fiorini uscito da pochi mesi per Newton Compton. Un viaggio alla scoperta degli innumerevoli tipi di pane della tradizione italiana, raccoglie ben 250 ricette dalle  tradizionali alle più sfiziose dell'alimento più magico che ci sia. Sono raccolte nel volume anche tantissime ricette che hanno come ingrediente principale il pane per realizzare un menù, anche ricercato, partendo dal più semplice degli alimenti. Incuriosisce il volume perché, insolitamente per un ricettario, riporta anche le istruzioni per realizzare la pasta di sale, per divertirsi e creare con il pane. Non è corredato di foto ma è così ricco che il particolare è trascurabile.
Le foto hanno un ruolo primario invece nel libro di Bernd Ambrust Il pane edito da Tecniche nuove che raccoglie 70 ricette di pani fatti in casa. Le splendide foto di cui è ricco il volume hanno lo scopo di illustrare le tecniche di preparazione e il risultato finale oltre a quello di far venire una tremenda e irrefrenabile acquolina in bocca. Alle ricette classiche si affiancano quelle più innovative tutte da sperimentare per ottenere croccanti e profumati risultati grazie alle dettagliate istruzioni del volume.
Ho riprodotto  le "lunette" di pane di cui vi dicevo in apertura con un ripieno di pecorino tenero con peperoncino o con pepe nero il Gasperone di casa Brunelli a sorpresa giusto per non fermarsi a un panino. 
Ingredienti:
500 g di farina di grano tenero 00*
15 g di lievito di birra
1 cucchiaino di sale
250 ml di acqua
pecorino tenero al pepe nero e/o al peperoncino
Setacciate 100 g di farina in una ciotolaunite il lievito sciolto in 100 ml di acqua amalgamate e lasciate riposare coperto da un canovaccio inumidito per una notte. Riprendete il lievitino scioglietelo in poca acqua tiepida amalgate la farina, l'acqua restanti e il sale. Lavorate a lungo l'impasto poi date la forma tonda e fatelo riposare fino al raddoppio. Lavorate poi brevemente l'impasto e stendetelo con il matterello sulla spianatoia dando la forma di un rettangolo spesso mezzo centimetro. Tagliatene dei triangoli, posizionate sopra ognuno un pezzo di formaggio e avvolgeteli su se stessi dando la forma di mezzaluna. Ponete i chifel sulla placca e lasciateli lievitare ancora mezz'ora prima di infornare a 200°per 20 minuti circa.
*Al posto della farina di grano tenero 00 ho utilizzato per la ricetta farina macinata a pietra qualità Petra1 di Molino Quaglia, speciale per il pane.

Chifel con il pecorino


Cesto portapane Nella Longari Home
Chifel o come dicono gli austriaci Kipfel  vuol dire "lunetta" e riconduce all'assedio di Vienna da parte dei turchi del cui esercito è simbolo la mezzaluna. Per confortare i suoi concittadini un panettiere viennese preparò questi pani a mezzaluna. Ovviamente il chifel è diventato pane tradizionale del Trentino Alto Adige dove si usa prepararlo semplicemente senza ripieno o con ripieno di marmellata a mo' di cornetto.
Io ho imparato queste dettagliate nozioni da Il Grande Libro del PANE di Lorena Fiorini uscito da pochi mesi per Newton Compton. Un viaggio alla scoperta degli innumerevoli tipi di pane della tradizione italiana, raccoglie ben 250 ricette dalle  tradizionali alle più sfiziose dell'alimento più magico che ci sia. Sono raccolte nel volume anche tantissime ricette che hanno come ingrediente principale il pane per realizzare un menù, anche ricercato, partendo dal più semplice degli alimenti. Incuriosisce il volume perché, insolitamente per un ricettario, riporta anche le istruzioni per realizzare la pasta di sale, per divertirsi e creare con il pane. Non è corredato di foto ma è così ricco che il particolare è trascurabile.
Le foto hanno un ruolo primario invece nel libro di Bernd Ambrust Il pane edito da Tecniche nuove che raccoglie 70 ricette di pani fatti in casa. Le splendide foto di cui è ricco il volume hanno lo scopo di illustrare le tecniche di preparazione e il risultato finale oltre a quello di far venire una tremenda e irrefrenabile acquolina in bocca. Alle ricette classiche si affiancano quelle più innovative tutte da sperimentare per ottenere croccanti e profumati risultati grazie alle dettagliate istruzioni del volume.
Ho riprodotto  le "lunette" di pane di cui vi dicevo in apertura con un ripieno di pecorino tenero con peperoncino o con pepe nero il Gasperone di casa Brunelli a sorpresa giusto per non fermarsi a un panino. 
Ingredienti:
500 g di farina di grano tenero 00*
15 g di lievito di birra
1 cucchiaino di sale
250 ml di acqua
pecorino tenero al pepe nero e/o al peperoncino
Setacciate 100 g di farina in una ciotolaunite il lievito sciolto in 100 ml di acqua amalgamate e lasciate riposare coperto da un canovaccio inumidito per una notte. Riprendete il lievitino scioglietelo in poca acqua tiepida amalgate la farina, l'acqua restanti e il sale. Lavorate a lungo l'impasto poi date la forma tonda e fatelo riposare fino al raddoppio. Lavorate poi brevemente l'impasto e stendetelo con il matterello sulla spianatoia dando la forma di un rettangolo spesso mezzo centimetro. Tagliatene dei triangoli, posizionate sopra ognuno un pezzo di formaggio e avvolgeteli su se stessi dando la forma di mezzaluna. Ponete i chifel sulla placca e lasciateli lievitare ancora mezz'ora prima di infornare a 200°per 20 minuti circa.
*Al posto della farina di grano tenero 00 ho utilizzato per la ricetta farina macinata a pietra qualità Petra1 di Molino Quaglia, speciale per il pane.

2012-01-10

Le nuove Mobile App per i clienti Esselunga


esselunga


Periodo di crisi. A furia di dirlo è diventato realtà ed adesso anche per la spesa siamo tutti un po' più in difficoltà. Vi siete accorti di quanto sono aumentati i prezzi al supermercato? Anche qui (notoriamente al sud i prezzi sono più contenuti) abbiamo notato un'impennata dei generi di più largo consumo. Gli aumenti, la crisi e tutti i fattori che ne sono il corollario hanno però l'indubbio vantaggio di renderci consumatori più attenti, attenti a quel che mettiamo nel notro carrello ed attenti anche e soprattutto a quel che paghiamo alla cassa. Vi sembrerà strano che io dica ciò parlando al contrario spesso di eccellenze e prodotti di nicchia, che adoro ma sono comunque destinati ai momenti speciali e non coprono purtroppo l'intero fabbisogno alimentare di una famiglia. Ed eccocci allora, volantino alla mano, a studiare tutte le offerte, non con l'intento di comprare di più facendo incetta di 3x2 e metà prezzo ma comprando il giusto spendendo di meno.
Nell'era digitale in cui i moderni strumenti sono alla portata di tutti pure il classico volantino del supermercato è superato e quelli di Esselunga lo hanno già capito ed hanno realizzato una App che permette di essere sempre aggiornati sulle novità dei punti vendita e scoprirne le promozioni ed offerte del momento. Ma la App, la prima App ufficiale per iPhone, iPad, smartphone e tablet Android, curatissima anche nella grafica, permette ai clienti possessori di Fìdaty card di tenersi aggiornati anche sul saldo punti e sui prodotti che permettono di accumulare più punti. Grazie poi allo Store Locator è possibile scegliere il punto vendita preferito o farsi guidare dalla App verso quello più vicino. Grazie al servizio di notifiche personalizzato ogni utente può poi chiedere di essere avvisato delle promozioni di proprio interesse.
E visto che vi sto parlando di era digitale e innovazione chiudo dicendovi che anche il mio blog da un po' possiede una propria App "gratuita" che trovate alla pagina dei contatti e che permette di tenersi ovunque aggiornati sulle mie pubblicazioni, un piccolo regalo per chi mi segue.
 Articolo sponsorizzato

Le nuove Mobile App per i clienti Esselunga


esselunga


Periodo di crisi. A furia di dirlo è diventato realtà ed adesso anche per la spesa siamo tutti un po' più in difficoltà. Vi siete accorti di quanto sono aumentati i prezzi al supermercato? Anche qui (notoriamente al sud i prezzi sono più contenuti) abbiamo notato un'impennata dei generi di più largo consumo. Gli aumenti, la crisi e tutti i fattori che ne sono il corollario hanno però l'indubbio vantaggio di renderci consumatori più attenti, attenti a quel che mettiamo nel notro carrello ed attenti anche e soprattutto a quel che paghiamo alla cassa. Vi sembrerà strano che io dica ciò parlando al contrario spesso di eccellenze e prodotti di nicchia, che adoro ma sono comunque destinati ai momenti speciali e non coprono purtroppo l'intero fabbisogno alimentare di una famiglia. Ed eccocci allora, volantino alla mano, a studiare tutte le offerte, non con l'intento di comprare di più facendo incetta di 3x2 e metà prezzo ma comprando il giusto spendendo di meno.
Nell'era digitale in cui i moderni strumenti sono alla portata di tutti pure il classico volantino del supermercato è superato e quelli di Esselunga lo hanno già capito ed hanno realizzato una App che permette di essere sempre aggiornati sulle novità dei punti vendita e scoprirne le promozioni ed offerte del momento. Ma la App, la prima App ufficiale per iPhone, iPad, smartphone e tablet Android, curatissima anche nella grafica, permette ai clienti possessori di Fìdaty card di tenersi aggiornati anche sul saldo punti e sui prodotti che permettono di accumulare più punti. Grazie poi allo Store Locator è possibile scegliere il punto vendita preferito o farsi guidare dalla App verso quello più vicino. Grazie al servizio di notifiche personalizzato ogni utente può poi chiedere di essere avvisato delle promozioni di proprio interesse.
E visto che vi sto parlando di era digitale e innovazione chiudo dicendovi che anche il mio blog da un po' possiede una propria App "gratuita" che trovate alla pagina dei contatti e che permette di tenersi ovunque aggiornati sulle mie pubblicazioni, un piccolo regalo per chi mi segue.
 Articolo sponsorizzato

2012-01-09

Mini sandwiches di patate salmone e caciotta all'erba cipollina

Piatto piano CHS Group
Giorni difficili quelli del post feste, la ripresa al lavoro, il giro vita allargato, il frigo troppo vuoto di cose sane o troppo pieno degli strascichi delle feste. Voglio non pensare a tutto ciò e non accetto di mortificare il mio palato per la causa della dieta per cui se avete un avanzino di salmone in frigo perché non preparare questi mini sandwiches di patate? Invitate qualche amico e condivideteli all'ora dell'aperitivo, uno ciascuno non fa male a nessuno. Per renderli speciali una Caciotta caprina all'erba cipollina  dipasQuale Formaggi, qualora non l'abbiate aggiungete voi un trito di erba cipollina alla preparazione il risultato sarà ottimo comunque.
Ingredienti:
2 patate
100 g di salmone affumicato
100 g di caciotta caprina all'erba cipollina
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
erba cipollina per decorare
Pelate e affettate sottilmente le patate disponetele su una teglia unta d'olio, salate, pepate e irrorate d'olio,infornate a 200° finché appariranno dorate. Toglietele dal forno e su un terzo di esse stendete un po' di salmone e di formaggio, coprite con le altre patate e ancora col condimento. Coprite infine con le restanti fette di patata e legate con fili d'erba cipollina. Passate nel forno ancora caldo per pochi minuti finché il formaggio non inizierà a fondere.