2013-03-03

Crackers al grano saraceno e sesamo in omaggio alle eccellenze della Lessinia

Piatto e cucchiaino La Porcellana Bianca, tessuto GreenGate

quella della famiglia Benedetti e ve la racconto con le loro parole perché di più giuste non ne ho trovate "E' una storia di buoni sentimenti. Anzi, buonissimi! Pasqua, col nome che già profumava di primavera e di festa, era l’amata figlia e l’aiutante preferita del mastro casaro Angelo Benedetti. Un po’ burbero come spesso erano un tempo gli uomini di montagna, profondo conoscitore della sua Lessinia, dei prati migliori ove portare le mucche al pascolo e delle lavorazioni tradizionali di questa terra, Angelo sapeva bene come mettere le ali al sapore dei suoi formaggi! Mese dopo mese e d’estate direttamente in malga, Angelo e Pasqua trasformavano il latte profumato in delizie semplici e aromatiche, rifornendo tutta la comunità, che alla bottega dei formaggi Benedetti faceva riferimento come il cercatore d’oro alla miniera dalla vena più ricca, generosa e inesauribile. Un bel giorno Pasqua, che nel frattempo aveva assunto la gestione dell’azienda, conobbe Vittorio e se ne innamorò. Un segno del destino forse, perché i due portavano orgogliosamente lo stesso cognome: Benedetti. Ma le cose in comune non finivano qui! Difatti anche Vittorio era figlio d’arte: suo padre, allevatore di suini, aveva trasmesso al figlio la passione per la salumeria artigianale, insegnandogli i segreti del mestiere, quei gesti che si ripetono lenti e uguali da generazioni e che nella ritualità acquisiscono spessore e consistenza. Pasqua e Vittorio Benedetti, divenuti moglie e marito, decisero di porre al servizio della comunità il senso di ospitalità in loro innato e il patrimonio di bontà ereditato dalle rispettive famiglie. Negli anni ’70 aprirono così una locanda a Sant’Anna di Alfaedo in cui venivano serviti i formaggi e i salumi di famiglia, affettati o cucinati in modo semplice e onesto. Il successo fu tale che gli avventori, deliziati da quei sapori pieni e genuini, chiedevano loro sempre più spesso di acquistare e portare a casa le ghiottonerie assaggiate a tavola. Così, i due coniugi diedero voce alla... gola e inaugurarono la prima rivendita di formaggi e salumi Benedetti. Oggi il testimone è passato nelle abili mani di Corrado, figlio di Pasqua e Vittorio, che fin da bambino ha saputo fare tesoro degli insegnamenti dei genitori, imparandone e perfezionandone la maestria artigiana, la creatività e il coraggio, che oggi chiamiamo spirito imprenditoriale. Concreto e ospitale, avvezzo più a far parlare la qualità dei suoi prodotti che a perdersi in chiacchiere, Corrado perpetua da par suo la tradizione Benedetti, stagionando formaggi, producendo salumi, conserve e mille altre prelibatezze con rinnovata maestria, tesori di una gastronomia dalle origini antiche, ma mai come oggi assolutamente attuali".
All'Azienda Corrado Benedetti e alla loro golosa ed eccellente produzione va oggi il mio omaggio che è certo piccola cosa ma è la testimonianza che le cose quando sono fatte bene fanno parlare di sé anche a diverse centinaia di chilometri di distanza. Attraverso il loro Formaggio affinato nelle Ciliegie More della Valpolicella che trasferiscono al formaggio tutta la loro freschezza e vivacità e la Mostarda prodotta nel laboratorio dell'azienda con il medesimo frutto che è tipico del territorio ho potuto sentire e fare un po' miei gli aromi e i sapori della Lessinia con la speranza di poter un giorno, spero non molto lontano, recarmi in loco per scoprire l'origine e la provenienza di cotanta bontà. Per accompagnare queste eccellenze ho realizzato dei Crackers al grano saraceno e sesamo, un gusto che ricorda la montagna per un aperitivo che si fa ricordare.
Ingredienti:
100 g di farina di grano saraceno
100 g di farina di grano tenero 00
50 g di burro
5-6 cucchiai di acqua fredda
2 cucchiai di semi di sesamo
olio 
sale in fiocchi*
Amalgamare velocemnte il burro freddo a dadini con le farine, il sesamo e un cucchiaino di sale. Unire l'acqua e formare una palla con l'impasto, lasciarla poi riposare in frigo e stenderla sottile ricavandone unasfoglia quadrata o rettangolare poggiarla in teglia, pennellare la superficie con olio e cospargerla di sale. Con una rotella tagliapasta ricavare dei rettangoli o dei quadrati e infornare a 180° 10-15 minuti, finché saranno dorati. Servire con il formaggio e la mostarda.
* Io ho utilizzato Sale Ambrato Murray River Australiano Gemma di Mare

Crackers al grano saraceno e sesamo in omaggio alle eccellenze della Lessinia

Piatto e cucchiaino La Porcellana Bianca, tessuto GreenGate

quella della famiglia Benedetti e ve la racconto con le loro parole perché di più giuste non ne ho trovate "E' una storia di buoni sentimenti. Anzi, buonissimi! Pasqua, col nome che già profumava di primavera e di festa, era l’amata figlia e l’aiutante preferita del mastro casaro Angelo Benedetti. Un po’ burbero come spesso erano un tempo gli uomini di montagna, profondo conoscitore della sua Lessinia, dei prati migliori ove portare le mucche al pascolo e delle lavorazioni tradizionali di questa terra, Angelo sapeva bene come mettere le ali al sapore dei suoi formaggi! Mese dopo mese e d’estate direttamente in malga, Angelo e Pasqua trasformavano il latte profumato in delizie semplici e aromatiche, rifornendo tutta la comunità, che alla bottega dei formaggi Benedetti faceva riferimento come il cercatore d’oro alla miniera dalla vena più ricca, generosa e inesauribile. Un bel giorno Pasqua, che nel frattempo aveva assunto la gestione dell’azienda, conobbe Vittorio e se ne innamorò. Un segno del destino forse, perché i due portavano orgogliosamente lo stesso cognome: Benedetti. Ma le cose in comune non finivano qui! Difatti anche Vittorio era figlio d’arte: suo padre, allevatore di suini, aveva trasmesso al figlio la passione per la salumeria artigianale, insegnandogli i segreti del mestiere, quei gesti che si ripetono lenti e uguali da generazioni e che nella ritualità acquisiscono spessore e consistenza. Pasqua e Vittorio Benedetti, divenuti moglie e marito, decisero di porre al servizio della comunità il senso di ospitalità in loro innato e il patrimonio di bontà ereditato dalle rispettive famiglie. Negli anni ’70 aprirono così una locanda a Sant’Anna di Alfaedo in cui venivano serviti i formaggi e i salumi di famiglia, affettati o cucinati in modo semplice e onesto. Il successo fu tale che gli avventori, deliziati da quei sapori pieni e genuini, chiedevano loro sempre più spesso di acquistare e portare a casa le ghiottonerie assaggiate a tavola. Così, i due coniugi diedero voce alla... gola e inaugurarono la prima rivendita di formaggi e salumi Benedetti. Oggi il testimone è passato nelle abili mani di Corrado, figlio di Pasqua e Vittorio, che fin da bambino ha saputo fare tesoro degli insegnamenti dei genitori, imparandone e perfezionandone la maestria artigiana, la creatività e il coraggio, che oggi chiamiamo spirito imprenditoriale. Concreto e ospitale, avvezzo più a far parlare la qualità dei suoi prodotti che a perdersi in chiacchiere, Corrado perpetua da par suo la tradizione Benedetti, stagionando formaggi, producendo salumi, conserve e mille altre prelibatezze con rinnovata maestria, tesori di una gastronomia dalle origini antiche, ma mai come oggi assolutamente attuali".
All'Azienda Corrado Benedetti e alla loro golosa ed eccellente produzione va oggi il mio omaggio che è certo piccola cosa ma è la testimonianza che le cose quando sono fatte bene fanno parlare di sé anche a diverse centinaia di chilometri di distanza. Attraverso il loro Formaggio affinato nelle Ciliegie More della Valpolicella che trasferiscono al formaggio tutta la loro freschezza e vivacità e la Mostarda prodotta nel laboratorio dell'azienda con il medesimo frutto che è tipico del territorio ho potuto sentire e fare un po' miei gli aromi e i sapori della Lessinia con la speranza di poter un giorno, spero non molto lontano, recarmi in loco per scoprire l'origine e la provenienza di cotanta bontà. Per accompagnare queste eccellenze ho realizzato dei Crackers al grano saraceno e sesamo, un gusto che ricorda la montagna per un aperitivo che si fa ricordare.
Ingredienti:
100 g di farina di grano saraceno
100 g di farina di grano tenero 00
50 g di burro
5-6 cucchiai di acqua fredda
2 cucchiai di semi di sesamo
olio 
sale in fiocchi*
Amalgamare velocemnte il burro freddo a dadini con le farine, il sesamo e un cucchiaino di sale. Unire l'acqua e formare una palla con l'impasto, lasciarla poi riposare in frigo e stenderla sottile ricavandone unasfoglia quadrata o rettangolare poggiarla in teglia, pennellare la superficie con olio e cospargerla di sale. Con una rotella tagliapasta ricavare dei rettangoli o dei quadrati e infornare a 180° 10-15 minuti, finché saranno dorati. Servire con il formaggio e la mostarda.
* Io ho utilizzato Sale Ambrato Murray River Australiano Gemma di Mare

2013-02-28

Stracadenti ai frutti rossi per il mio caffè del cuore

Vassoio e bicchierini La Porcellana Bianca, americano e tovagliolo Busatti
Tutti abbiamo dei ricordi piacevoli e a volte succede che un aroma, un sapore, una sfumatura abbiano il potere di riportarci indietro nel passato. Io ho studiato a Modena e lì in centro dov'era la mia facoltà c'era un caffè che era quasi un simbolo della città il Caffè Molinari...come scordare quell'odore che ti invadeva e riscaldava solo passando vicino alla vetrina del bar. Ecco ho avuto questo tuffo nel passato perché la Torrefazione 1808 Molinari, che produce degli ottimi caffè da più di due secoli, adesso ce li spedisce fino a casa ed ho potuto così riassaporare e ricordare i bei tempi che furono (parlo come un'anziana vero?). 
Caffettiera red Eccomi La Pausa Caffè GP&me
La produzione di Molinari è però molto vasta e come ogni azienda che si rispetti non è che son rimasti alla miscela tradizionale del bar, loro si sono evoluti e lo hanno fatto in tanti modi, con le miscele biologiche, con quelle aromatizzate e anche con le tisane che ho avuto il piacere di assaggiare nella versione sprint della Prontoenergy a base di ginseng e nella versione Prontorelax con erbe rilassanti per la sera.
Ecco è successo che mi sono innamorata di una miscela che è diventata per me quasi una droga, Irish cream, un miracolo non so come fanno l'aroma del caffè mescolato alla crema di whisky ma senza alcool, dicevo che crea dipendenza come i biscottini cui l'ho abbinato, confesso che per il caffè del pomeriggio, questo caffè, li ho già fatti due volte si chiamano Stracadenti ma chiamateli tozzetti, cantucci, come volete certo è che son buoni, ottimi nella mia versione preferita ai frutti rossi e mandorle e semplici da fare; giusto il tempo di una telefonata all'amica per invitarla a degustare insieme lo speciale caffè e i biscotti.
Stracadenti ai frutti rossi e mandorle
Ingredienti:
250 g di farina 00
175 g di zucchero a velo
100 g di frutti rossi essiccati
70 g di mandorle 
1 cucchiaino di lievito per dolci
2 uova
2 cucchiai di Rum
1 pizzico di vanillina
Impastare la farina setacciata con il lievito insieme alle uova, lo zucchero, la vanillina e il liquore, impasto deve risultare morbido ma consistente pertanto se è il caso aggiungere poca acqua fredda, unire le mandorle e i frutti ammollati in acqua calda strizzati e asciugati. Formare due filoncini e disporli in una teglia foderata di carta forno Cuocere in forno a 180° finché appariranno dorati, con un coltello ben affilato (io mi sono affidata ad Arcos) tagliare i filoncini a fettine e disporle sulla teglia, porre ancora in forno qualche minuto a biscottare.

Stracadenti ai frutti rossi per il mio caffè del cuore

Vassoio e bicchierini La Porcellana Bianca, americano e tovagliolo Busatti
Tutti abbiamo dei ricordi piacevoli e a volte succede che un aroma, un sapore, una sfumatura abbiano il potere di riportarci indietro nel passato. Io ho studiato a Modena e lì in centro dov'era la mia facoltà c'era un caffè che era quasi un simbolo della città il Caffè Molinari...come scordare quell'odore che ti invadeva e riscaldava solo passando vicino alla vetrina del bar. Ecco ho avuto questo tuffo nel passato perché la Torrefazione 1808 Molinari, che produce degli ottimi caffè da più di due secoli, adesso ce li spedisce fino a casa ed ho potuto così riassaporare e ricordare i bei tempi che furono (parlo come un'anziana vero?). 
Caffettiera red Eccomi La Pausa Caffè GP&me
La produzione di Molinari è però molto vasta e come ogni azienda che si rispetti non è che son rimasti alla miscela tradizionale del bar, loro si sono evoluti e lo hanno fatto in tanti modi, con le miscele biologiche, con quelle aromatizzate e anche con le tisane che ho avuto il piacere di assaggiare nella versione sprint della Prontoenergy a base di ginseng e nella versione Prontorelax con erbe rilassanti per la sera.
Ecco è successo che mi sono innamorata di una miscela che è diventata per me quasi una droga, Irish cream, un miracolo non so come fanno l'aroma del caffè mescolato alla crema di whisky ma senza alcool, dicevo che crea dipendenza come i biscottini cui l'ho abbinato, confesso che per il caffè del pomeriggio, questo caffè, li ho già fatti due volte si chiamano Stracadenti ma chiamateli tozzetti, cantucci, come volete certo è che son buoni, ottimi nella mia versione preferita ai frutti rossi e mandorle e semplici da fare; giusto il tempo di una telefonata all'amica per invitarla a degustare insieme lo speciale caffè e i biscotti.
Stracadenti ai frutti rossi e mandorle
Ingredienti:
250 g di farina 00
175 g di zucchero a velo
100 g di frutti rossi essiccati
70 g di mandorle 
1 cucchiaino di lievito per dolci
2 uova
2 cucchiai di Rum
1 pizzico di vanillina
Impastare la farina setacciata con il lievito insieme alle uova, lo zucchero, la vanillina e il liquore, impasto deve risultare morbido ma consistente pertanto se è il caso aggiungere poca acqua fredda, unire le mandorle e i frutti ammollati in acqua calda strizzati e asciugati. Formare due filoncini e disporli in una teglia foderata di carta forno Cuocere in forno a 180° finché appariranno dorati, con un coltello ben affilato (io mi sono affidata ad Arcos) tagliare i filoncini a fettine e disporle sulla teglia, porre ancora in forno qualche minuto a biscottare.

2013-02-27

Rotolo con besciamella dolce e confettura di Pera Angelica

Stoviglie Easy Life Design, posate Broggi
E va bene le crostate, e va bene i biscottini e le ciambelle da colazione ma quando mi viene voglia di dolce per dolce intendo una torta o qualcosa di cremoso che vada mangiato rigorosamente nel piattino con la forchetta. Poi, siccome sono veramente golosa, mi succede che se ho in mano un libro di dolci di pasticceria di quelli belli, eleganti in cui le ricette sono ben fotografate e spiegate con dovizia di particolari da maestri pasticcieri di fama nazionale diventa per me irresistibile farmi in casa, e senza perdere tempo, un dolcetto. Stavolta avevo tra le mani I dolci segreti dei pasticcieri padovani un'opera edita da Terra Ferma in due volumi che ha tutte le caratteristiche appena dette e grazie alla quale ho fatto un bel giro virtuale tra le migliori pasticcerie del Padovano imparandone a conoscere le tradizioni e la storia prima che le innovazioni e tendenze del momento.
Nei due volumi dell'opera i migliori pasticcieri aderenti al Gruppo Pasticcieri Artigiani di Padova, si presentano al lettore goloso con il loro migliore biglietto da visita: il dolce più rappresentativo della loro attività. Un modo diverso per conoscere un territorio e chi questo territorio lo rende (con il lavoro, l'impegno e la dedizione) un luogo da cercare , visitare e ricordare. Onestamente non ho avuto il coraggio di cimentarmi con qualcuno dei dolci presentati nei libri, sono ricette fattibili che prima o poi realizzerò ma in maggioranza sono golosi e curati dolci di pasticceria che definirei da occasione. In molti casi si tratta quasi di una vera e propria scuola di pasticceria in cui i maestri prendono per mano il lettore nella realizzazione di dolci superbi come la Pazientina che sta in copertina sul primo volume o la torta alle fragole che regala la sua dolce immagine alla copertina del secondo volume.
Di eccellenti dolci della tradizione di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige si parla anche in Dolci & Biscotti delle Tre Venezie un curato volume di Giampiero Rorato pubblicato da Dario De Bastiani Editore in cui si mescolano storia, tradizioni e ricette delle tre regioni caratterizzate da un ricchissimo e variegato patrimonio dolciario frutto delle millenarie vicende storiche e degli influssi asburgici che hanno contrassegnato il territorio.
Una prima parte da leggere per soddisfare la voglia di conoscenza abbinata ad una seconda parte tutta da gustare composta dalle accattivanti e riproducibili ricette che provette massaie ed esperti pasticcieri hanno raccolto per ulteriormente impreziosire il volume riccamente illustrato.
Io ho soddisfatto la mia voglia di dolce con un rotolo dalla crema fresca senza uova che chiamo besciamella dolce perché somiglia molto nella preparazione alla famosa salsa  e con una golosa confettura di Pera Angelica dell'Azienda Agricola Si.Gi.  Per ricoprire e decorare il dolce il mio crumble al pistacchio del quale tengo sempre un sacchettino in freezer ma che potete sostituire anche con granella di amaretto.
Rotolo alla besciamella dolce e confettura di Pera Angelica
Ingredienti:
2 uova grandi
75 g di zucchero
75 g di farina
un limone biologico
250 ml di latte fresco intero
25 g farina 00 e fecola di patate miste
50 g di zucchero
25 g di burro
confettura di pere Angelica
crumble di pistacchi o granella di amaretto per completare
Montare per 15 minuti con le fruste elettriche le uova con lo zucchero, unire la scorza di mezzo limone grattugiata e la farina setacciata, amalgamandola a mano con un cucchiaio. Versare il composto in una teglia rettangolare rivestita di carta forno imburrata e cuocere a 180° per 10 minuti circa. Appena cotto arrotolare il dolce ben stretto in un canovaccio umido e lasciarlo riposare. Preparare intanto la besciamella dolce. In una pentola sciogliere il burro, unire le farine e lo zucchero mescolando bene il tutto, diluire con il latte riscaldato con la scorza dell’altro mezzo limone e lasciare addensare. Lasciar raffreddare la crema poi srotolare il rotolo, spalmarlo di confettura e poi di crema, tenendone da parte circa un terzo. Riavvolgere il dolce e spalmare la superficie con la restante crema, cospargere di granella e lasciar raffreddare bene prima di tagliare a fette.

Rotolo con besciamella dolce e confettura di Pera Angelica

Stoviglie Easy Life Design, posate Broggi
E va bene le crostate, e va bene i biscottini e le ciambelle da colazione ma quando mi viene voglia di dolce per dolce intendo una torta o qualcosa di cremoso che vada mangiato rigorosamente nel piattino con la forchetta. Poi, siccome sono veramente golosa, mi succede che se ho in mano un libro di dolci di pasticceria di quelli belli, eleganti in cui le ricette sono ben fotografate e spiegate con dovizia di particolari da maestri pasticcieri di fama nazionale diventa per me irresistibile farmi in casa, e senza perdere tempo, un dolcetto. Stavolta avevo tra le mani I dolci segreti dei pasticcieri padovani un'opera edita da Terra Ferma in due volumi che ha tutte le caratteristiche appena dette e grazie alla quale ho fatto un bel giro virtuale tra le migliori pasticcerie del Padovano imparandone a conoscere le tradizioni e la storia prima che le innovazioni e tendenze del momento.
Nei due volumi dell'opera i migliori pasticcieri aderenti al Gruppo Pasticcieri Artigiani di Padova, si presentano al lettore goloso con il loro migliore biglietto da visita: il dolce più rappresentativo della loro attività. Un modo diverso per conoscere un territorio e chi questo territorio lo rende (con il lavoro, l'impegno e la dedizione) un luogo da cercare , visitare e ricordare. Onestamente non ho avuto il coraggio di cimentarmi con qualcuno dei dolci presentati nei libri, sono ricette fattibili che prima o poi realizzerò ma in maggioranza sono golosi e curati dolci di pasticceria che definirei da occasione. In molti casi si tratta quasi di una vera e propria scuola di pasticceria in cui i maestri prendono per mano il lettore nella realizzazione di dolci superbi come la Pazientina che sta in copertina sul primo volume o la torta alle fragole che regala la sua dolce immagine alla copertina del secondo volume.
Di eccellenti dolci della tradizione di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige si parla anche in Dolci & Biscotti delle Tre Venezie un curato volume di Giampiero Rorato pubblicato da Dario De Bastiani Editore in cui si mescolano storia, tradizioni e ricette delle tre regioni caratterizzate da un ricchissimo e variegato patrimonio dolciario frutto delle millenarie vicende storiche e degli influssi asburgici che hanno contrassegnato il territorio.
Una prima parte da leggere per soddisfare la voglia di conoscenza abbinata ad una seconda parte tutta da gustare composta dalle accattivanti e riproducibili ricette che provette massaie ed esperti pasticcieri hanno raccolto per ulteriormente impreziosire il volume riccamente illustrato.
Io ho soddisfatto la mia voglia di dolce con un rotolo dalla crema fresca senza uova che chiamo besciamella dolce perché somiglia molto nella preparazione alla famosa salsa  e con una golosa confettura di Pera Angelica dell'Azienda Agricola Si.Gi.  Per ricoprire e decorare il dolce il mio crumble al pistacchio del quale tengo sempre un sacchettino in freezer ma che potete sostituire anche con granella di amaretto.
Rotolo alla besciamella dolce e confettura di Pera Angelica
Ingredienti:
2 uova grandi
75 g di zucchero
75 g di farina
un limone biologico
250 ml di latte fresco intero
25 g farina 00 e fecola di patate miste
50 g di zucchero
25 g di burro
confettura di pere Angelica
crumble di pistacchi o granella di amaretto per completare
Montare per 15 minuti con le fruste elettriche le uova con lo zucchero, unire la scorza di mezzo limone grattugiata e la farina setacciata, amalgamandola a mano con un cucchiaio. Versare il composto in una teglia rettangolare rivestita di carta forno imburrata e cuocere a 180° per 10 minuti circa. Appena cotto arrotolare il dolce ben stretto in un canovaccio umido e lasciarlo riposare. Preparare intanto la besciamella dolce. In una pentola sciogliere il burro, unire le farine e lo zucchero mescolando bene il tutto, diluire con il latte riscaldato con la scorza dell’altro mezzo limone e lasciare addensare. Lasciar raffreddare la crema poi srotolare il rotolo, spalmarlo di confettura e poi di crema, tenendone da parte circa un terzo. Riavvolgere il dolce e spalmare la superficie con la restante crema, cospargere di granella e lasciar raffreddare bene prima di tagliare a fette.

2013-02-25

Minestra di seitan cipolle e verza

Canovaccio Busatti
Ci tenevo a preparare questa ricetta in tempo per Salutiamoci di Febbraio la raccolta di ricette "sane" ospitata questo mese dal blog La Cuoca Pasticciona. Il tema di Febbraio sono le cipolle e quindi che cipolle siano, cui però ho aggiunto le altrettanto salutari verze ancora in stagione. Via la carne da questo piatto (seppure ahime! molto buona)  e via libera al miracoloso seitan naturale biologico di Effegi Food che quanto a proteine e gusto nulla ha da invidiare alla carne.
Eccovi la ricetta mentre io mi preparo alla prossima a base di ceci come previsto per Marzo dal calendario degli ingredienti Salutiamoci
Ingredienti per 4 persone:
100 g di seitan biologico
1 cipolla bionda
1/2 kg di verza
salsa di soia*
250 g di trofie o altro formato di pasta a scelta
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di passata di pomodoro
sale
peperoncino
Affettare la cipolla e imbiondirla in un  tegame con un filo d'olio, unire la verza a striscioline, la passata di pomodoro e il peperoncino tritato e un pizzico di sale. A parte dorare il seitan tagliato a tocchetti con un cucchiaio d'olio e irrorare con salsa di soia, lasciar insaporire e unire alle verdure, allungare il fondo con acqua e cuocervi la pasta lasciandole assorbire il liquido e aggiungendo altra acqua bollente di volta in volta. Servire caldo.
* Anche la salsa di soia biologica utilizzata è Effegi Food

Minestra di seitan cipolle e verza

Canovaccio Busatti
Ci tenevo a preparare questa ricetta in tempo per Salutiamoci di Febbraio la raccolta di ricette "sane" ospitata questo mese dal blog La Cuoca Pasticciona. Il tema di Febbraio sono le cipolle e quindi che cipolle siano, cui però ho aggiunto le altrettanto salutari verze ancora in stagione. Via la carne da questo piatto (seppure ahime! molto buona)  e via libera al miracoloso seitan naturale biologico di Effegi Food che quanto a proteine e gusto nulla ha da invidiare alla carne.
Eccovi la ricetta mentre io mi preparo alla prossima a base di ceci come previsto per Marzo dal calendario degli ingredienti Salutiamoci
Ingredienti per 4 persone:
100 g di seitan biologico
1 cipolla bionda
1/2 kg di verza
salsa di soia*
250 g di trofie o altro formato di pasta a scelta
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di passata di pomodoro
sale
peperoncino
Affettare la cipolla e imbiondirla in un  tegame con un filo d'olio, unire la verza a striscioline, la passata di pomodoro e il peperoncino tritato e un pizzico di sale. A parte dorare il seitan tagliato a tocchetti con un cucchiaio d'olio e irrorare con salsa di soia, lasciar insaporire e unire alle verdure, allungare il fondo con acqua e cuocervi la pasta lasciandole assorbire il liquido e aggiungendo altra acqua bollente di volta in volta. Servire caldo.
* Anche la salsa di soia biologica utilizzata è Effegi Food

2013-02-24

Colora il tuo pranzo con una pizza al salmone e broccoli

Vassoio Easy Life Design, canovaccio e presina Busatti
Arrivato questo periodo dell'anno diventa per me imprescindibile utilizzare in un qualsiasi piatto uno degli abbinamenti gastronomici che più preferisco nel periodo invernale: i broccoli con il salmone e stavolta sono finiti sulla pizza senza impasto che impazza nel web, una delizia soffice come le migliori pizze al taglio che si trovano in commercio che si prepara in poche e semplici mosse. Una volta preparata una golositàdi tal fatta (anche in quantitativi maggiori a quelli necessari per la serata) propongo di portarsela il giorno dopo al lavoro per un pranzo sano e colorato, ecco che lo scaldì di Ariete viene in soccorso perché la pizza va gustata calda ed allora con questa ricetta partecipo proprio al contest Colora il tuo pranzo con Scaldì organizzato da Ariete in collaborazione con il blog Che schiscia
Pizza senza impasto con broccoli e salmone
250 g di farina 00

250 g di manitoba

5 g di lievito

15 g sale
2 cucchiai di olio
370 g acqua
1 cucchiaino di malto d'orzo o miele

Per la farcia:
200 g di salmone affumicato
500 g di broccoli
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale 
300 g di formaggio molle di latte misto (pecora e mucca)
Sciogliere il lievito e il malto nell'acqua, aggiungere l'olio e versare il tutto in una ciotola con le farine mescolate al sale. Mescolare con una forchetta in modo che tutta la farina sia inglobata dall'acqua. Chiudere la ciotola con della pellicola e lasciar riposare anche 6-7 ore. Versare poi l'impasto in due teglie unte, stenderlo aiutandosi con le mani unte d'olio e farcire le pizze con i broccoli cotti al vapore e conditi con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio, il salmone affumicato a fette e il formaggio a tocchetti.

*Per la realizzazione della ricetta ho utilizzato: Salmone Norvegese affumicato Bottega del Mare,  formaggio misto latte e pecora Settecolli Alibrandi Brunelli e Olio extravergine d'oliva Dante conDisano arricchito con vitamina D.

Colora il tuo pranzo con una pizza al salmone e broccoli

Vassoio Easy Life Design, canovaccio e presina Busatti
Arrivato questo periodo dell'anno diventa per me imprescindibile utilizzare in un qualsiasi piatto uno degli abbinamenti gastronomici che più preferisco nel periodo invernale: i broccoli con il salmone e stavolta sono finiti sulla pizza senza impasto che impazza nel web, una delizia soffice come le migliori pizze al taglio che si trovano in commercio che si prepara in poche e semplici mosse. Una volta preparata una golositàdi tal fatta (anche in quantitativi maggiori a quelli necessari per la serata) propongo di portarsela il giorno dopo al lavoro per un pranzo sano e colorato, ecco che lo scaldì di Ariete viene in soccorso perché la pizza va gustata calda ed allora con questa ricetta partecipo proprio al contest Colora il tuo pranzo con Scaldì organizzato da Ariete in collaborazione con il blog Che schiscia
Pizza senza impasto con broccoli e salmone
250 g di farina 00

250 g di manitoba

5 g di lievito

15 g sale
2 cucchiai di olio
370 g acqua
1 cucchiaino di malto d'orzo o miele

Per la farcia:
200 g di salmone affumicato
500 g di broccoli
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale 
300 g di formaggio molle di latte misto (pecora e mucca)
Sciogliere il lievito e il malto nell'acqua, aggiungere l'olio e versare il tutto in una ciotola con le farine mescolate al sale. Mescolare con una forchetta in modo che tutta la farina sia inglobata dall'acqua. Chiudere la ciotola con della pellicola e lasciar riposare anche 6-7 ore. Versare poi l'impasto in due teglie unte, stenderlo aiutandosi con le mani unte d'olio e farcire le pizze con i broccoli cotti al vapore e conditi con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio, il salmone affumicato a fette e il formaggio a tocchetti.

*Per la realizzazione della ricetta ho utilizzato: Salmone Norvegese affumicato Bottega del Mare,  formaggio misto latte e pecora Settecolli Alibrandi Brunelli e Olio extravergine d'oliva Dante conDisano arricchito con vitamina D.

2013-02-21

Buon compleanno Sale e Pepe quanto basta

torta al cacao fragola e cioccolato bianco
Vassoio e piatti Easy Life Design, forchette Broggi
Ebbene si siamo arrivati al sesto compleanno del mio Sale e Pepe quanto basta. Ne sono successe di cose in questo lungo periodo, quasi un milione e mezzo di visitatori, ben 943 post pubblicati, 317 lettori fissi, un paio di centinaia di libri recensiti, tanti golosi prodotti d'eccellenza e altrettante operose aziende scovate sul territorio nazionale e poi piccole e grandi soddisfazioni e ancora una vita privata parallela in continua evoluzione e a volte anche in contrasto con il mio fantastico "hobby", uno studio legale messo in piedi con tanti sacrifici, un matrimonio con l'amore di sempre, due bellissimi bambini Giulio e Aurelia a scandire il tempo che passa e sempre lui, il mio blog in sottofondo accompagnato da alterne fortune. Insomma voglio festeggiare e voglio farlo a mio modo con una golosa tortina al cioccolato farcita con la confettura alle fragole dell'Azienda Agricola La Giasena, una delle mie ultime scoperte di cui vi ho parlato nel post precedente.
Per la base ho scelto il Cake all'acqua e cacao de La cucina di Asi che mi aveva molto attratto alla pubblicazione, e quella che sopra vi sembra panna è la mia mousse al cioccolato bianco, deliziosa nel contesto.

Torta al cacao e acqua con confettura di fragole mousse di cioccolato bianco

Ingredienti
Per la base:

200 g di zucchero semolato
2 uova
100 di olio di semi
200 g di farina
100 g di latte
50 g di cacao amaro in polvere
mezza bustina di lievito
un pizzico di sale fino
150 g di acqua bollente
Per la mousse di cioccolato bianco:
125 g di cioccolato bianco
250 ml di panna fresca
1 cucchiaio di zucchero a velo
Per completare 
1 vasetto di confettura di fragole
cacao amaro e scaglie di coccolato fondente
Preparare la torta: mescolare tutti gli ingredienti senza montarli aggiungendo per ultimo l’acqua bollente fino ad avere un composto molto cremoso e fluido. Imburrare ed infarinare lo stampo di 20-22 cm di diametro, versarvi l'impasto e cuocere in forno a 180 °C per circa 40/45 minuti.
Intanto sciogliere il cioccolato a bagnomaria con metà della panna. A parte montare la restante panna ben fredda con lo zucchero a velo, unire la panna al composto di cioccolato una volta che lo stesso si sarà raffreddato. Lasciar riposare la crema in frigo finché la torta si sarà raffreddata. Tagliare in due la torta, farcirla con la confettura di fragole e con un terzo della mousse preparata. utilizzare la s
restante mousse per coprire la superficie del dolce. Decorare con cacao e scaglie o riccioli di cioccolato fondente.
* Per la realizzazione del dolce ho utilizzato lievito per dolci e cacao amaro AR.PA. Lieviti
Aurelia e Giulio oggi a rappresentare il tempo che passa

Buon compleanno Sale e Pepe quanto basta

torta al cacao fragola e cioccolato bianco
Vassoio e piatti Easy Life Design, forchette Broggi
Ebbene si siamo arrivati al sesto compleanno del mio Sale e Pepe quanto basta. Ne sono successe di cose in questo lungo periodo, quasi un milione e mezzo di visitatori, ben 943 post pubblicati, 317 lettori fissi, un paio di centinaia di libri recensiti, tanti golosi prodotti d'eccellenza e altrettante operose aziende scovate sul territorio nazionale e poi piccole e grandi soddisfazioni e ancora una vita privata parallela in continua evoluzione e a volte anche in contrasto con il mio fantastico "hobby", uno studio legale messo in piedi con tanti sacrifici, un matrimonio con l'amore di sempre, due bellissimi bambini Giulio e Aurelia a scandire il tempo che passa e sempre lui, il mio blog in sottofondo accompagnato da alterne fortune. Insomma voglio festeggiare e voglio farlo a mio modo con una golosa tortina al cioccolato farcita con la confettura alle fragole dell'Azienda Agricola La Giasena, una delle mie ultime scoperte di cui vi ho parlato nel post precedente.
Per la base ho scelto il Cake all'acqua e cacao de La cucina di Asi che mi aveva molto attratto alla pubblicazione, e quella che sopra vi sembra panna è la mia mousse al cioccolato bianco, deliziosa nel contesto.

Torta al cacao e acqua con confettura di fragole mousse di cioccolato bianco

Ingredienti
Per la base:

200 g di zucchero semolato
2 uova
100 di olio di semi
200 g di farina
100 g di latte
50 g di cacao amaro in polvere
mezza bustina di lievito
un pizzico di sale fino
150 g di acqua bollente
Per la mousse di cioccolato bianco:
125 g di cioccolato bianco
250 ml di panna fresca
1 cucchiaio di zucchero a velo
Per completare 
1 vasetto di confettura di fragole
cacao amaro e scaglie di coccolato fondente
Preparare la torta: mescolare tutti gli ingredienti senza montarli aggiungendo per ultimo l’acqua bollente fino ad avere un composto molto cremoso e fluido. Imburrare ed infarinare lo stampo di 20-22 cm di diametro, versarvi l'impasto e cuocere in forno a 180 °C per circa 40/45 minuti.
Intanto sciogliere il cioccolato a bagnomaria con metà della panna. A parte montare la restante panna ben fredda con lo zucchero a velo, unire la panna al composto di cioccolato una volta che lo stesso si sarà raffreddato. Lasciar riposare la crema in frigo finché la torta si sarà raffreddata. Tagliare in due la torta, farcirla con la confettura di fragole e con un terzo della mousse preparata. utilizzare la s
restante mousse per coprire la superficie del dolce. Decorare con cacao e scaglie o riccioli di cioccolato fondente.
* Per la realizzazione del dolce ho utilizzato lievito per dolci e cacao amaro AR.PA. Lieviti
Aurelia e Giulio oggi a rappresentare il tempo che passa

2013-02-19

Il mio Giasena Cocktail e i dieci che sconvolsero il mondo

Canovaccio GreenGate
Giasena in dialetto bellunese significa Mirtillo ed è proprio questo il nome tradizionale che Rino Bernard ha scelto per la sua azienda La Giasena ubicata nel Comune di Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, nella frazione di Vich, piccolo paese rurale alle pendici del Nevegal, montagna apprezzata come località sciistica e meta di escursioni durante tutto l’anno. Mirtilli, lamponi, fragoline bellunesi ma anche verdure e fagioli sono i prodotti che Bernard coltiva in modo naturale (praticando la lotta integrata) in un piccolo terreno di proprietà sulle Alpi bellunesi. E questi frutti, già di per sé capolavori, Bernard li trasforma in succhi, confetture altre delizie che conservano il gusto dei frutti appena raccolti come il succo di mirtillo,  il prodotto di punta de La Giasena, un succo e polpa  al 50 % minimo di mirtillo,   molto denso e ricco di fibra, un concentrato di benessere che è anche estremamente buono, e visto che le cose buone vanno a braccetto io il succo di mirtillo La Giasena l'ho trasformato in un delizioso, profumato e spumeggiante cocktail realizzato con Prosecco superiore DOCG Conegliano Valdobbiadene, una Cuvée Storica Carpenè Malvolti prodotta con metodo Charmat, un vino perfetto come aperitivo, eccellente con piatti leggeri della cucina mediterranea e ottimo con cocktail.
Non che io sia un'esperta di cocktail ma devo dire che l'argomento, recentemente trattato in un simpatico e completo libro edito da La Linea ha catturato il mio interesse. I dieci cocktail che sconvolsero il mondo è scritto da Tim Collins e racchiude, insieme alle storie e leggende sui dieci miscugli alcolici più conosciuti al mondo, le storie ad alta gradazione alcolica di uomini e donne più o meno famosi. Dal Martini allo Spritz passando per un Margarita e un Negroni il libro è fatto di storie vere o verosimili per rivivere atmosfere, momenti, personaggi, luoghi e miti del secolo appena trascorso. Completano il libro le ricette dei cocktail raccontati, le loro varianti e i consigli del barman per personalizzare i più famosi miscugli alcolici.
Per questo cocktail mi sono ispirata ad uno dei dieci cocktail raccontati nel volume il Kir, o meglio alla sua variante il Kir Royal che invece del vino bianco secco prevede l'utilizzo dello Champagne Brut insieme al famoso liquore di ribes nero Créme de Cassis. Le proporzioni sarebbero di nove a uno nel mio caso sette a tre (sette parti di prosecco e tre di succo e polpa di mirtillo) per ottenere una bevanda profumatissima e a basso contenuto alcolico da sorseggiare in compagnia ogni qual volta si abbia voglia di un momento speciale. Ora vi lascio ma sulla Giasena torniamo prestissimo.