2014-05-27

La palestra, mio marito e Danio Snack

Con un blog di cucina i problemi di sovrappeso (salvo se non vi piace soltanto fotografarli i piatti) prima o poi vengono fuori e soprattutto per noi che stiamo molto tempo seduti davanti ad un monitor (e nel tempo libero in cucina o a tavola) il girovita si allarga quasi senza rendercene conto! Degusta di qua, assaggia di là, alla fine la taglia aumenta. Per evitare che l'allargamento avvenga a dismisura occorre un'alimentazione bilanciata (con qualche strappo alla dieta per esigenze di blog) e un po' di movimento. Io ritengo che di movimento, in casa, con due piccini ne faccio, se non abbastanza, di sicuro tanto. Il problema in realtà si pone per mio marito, che però, con molta determinazione, da un paio di settimane ha deciso di rispolverare la sua attrezzatura da palestra e riprendere l'attività fisica con cadenza quotidiana.
La vita da sportivo necessita di molta energia, carboidrati e grassi nelle giuste proporzioni e proteine, per permettere il mantenimento e la crescita della massa muscolare.. Per chi pratica attività fisica regolare è ancora più importante assumerne ogni giorno le giuste quantità. Non devono mancare minerali come calcio e vitamine per reintegrare quelli persi durante l'attività fisica.
Ovviamente, il problema ricade su di me, che mi devo occupare dei pasti dosando al meglio quello di cui ha bisogno, senza mai dimenticare che il menù dello sportivo dev'essere completo di nutrienti e facilmente digeribile. Allenarsi a stomaco pieno non è consigliabile ed è quindi importante che i pasti principali siano non troppo vicini all’allenamento. Inoltre, è opportuno fare spuntini leggeri e spezzafame che diano energia immediata per gli esercizi. Per lo spuntino ho scelto Danio Snack di DANONE, ricco in proteine e povero di grassi, che può aiutare chi pratica attività sportiva ad assumere con gusto e leggerezza i nutrienti necessari per il work-out.
Danio, in seguito al suo esclusivo processo di colatura del siero e all’utilizzo di un quantitativo doppio di latte è naturalmente ricco di proteine: basti pensare che il 20% delle calorie che contiene derivano da proteinead alto valore biologico (in quanto contengono tutti gli aminoacidi essenziali di cui l’organismo ha bisogno). Danio Snack è povero di grassi e quindi perfetto anche per chi è attento al proprio peso, perché se è vero che anche i grassi sono importanti nella dieta, perché forniscono energia e contribuiscono a numerosi processi metabolici e cellulari dell’organismo, è pur vero che è meglio evitare di farsene una scorta! Gli sportivi più di tutti devono assumere proteine e aminoacidi essenziali nelle giuste quantità ogni giorno per far si che la massa muscolare si accresca.

Nell’alimentazione dello sportivo le proteine dovrebbero essere presenti sia nei pasti che precedono l’ allenamento che in quelli che lo seguono. Una dieta corretta, che sia idonea a distribuire il fabbisogno di energia e nutrienti nei diversi momenti della giornata, si compone di 3 pasti principali e 2 spuntini. Ora, risolta la questione spuntino, con Danio Snack, capirete che a me rimangono da organizzare nel modo giusto i restanti pasti...
Che fatica ragazzi! Menomale che alla fine un Danio Snack scappa anche per me! :P

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La palestra, mio marito e Danio Snack

Con un blog di cucina i problemi di sovrappeso (salvo se non vi piace soltanto fotografarli i piatti) prima o poi vengono fuori e soprattutto per noi che stiamo molto tempo seduti davanti ad un monitor (e nel tempo libero in cucina o a tavola) il girovita si allarga quasi senza rendercene conto! Degusta di qua, assaggia di là, alla fine la taglia aumenta. Per evitare che l'allargamento avvenga a dismisura occorre un'alimentazione bilanciata (con qualche strappo alla dieta per esigenze di blog) e un po' di movimento. Io ritengo che di movimento, in casa, con due piccini ne faccio, se non abbastanza, di sicuro tanto. Il problema in realtà si pone per mio marito, che però, con molta determinazione, da un paio di settimane ha deciso di rispolverare la sua attrezzatura da palestra e riprendere l'attività fisica con cadenza quotidiana.
La vita da sportivo necessita di molta energia, carboidrati e grassi nelle giuste proporzioni e proteine, per permettere il mantenimento e la crescita della massa muscolare.. Per chi pratica attività fisica regolare è ancora più importante assumerne ogni giorno le giuste quantità. Non devono mancare minerali come calcio e vitamine per reintegrare quelli persi durante l'attività fisica.
Ovviamente, il problema ricade su di me, che mi devo occupare dei pasti dosando al meglio quello di cui ha bisogno, senza mai dimenticare che il menù dello sportivo dev'essere completo di nutrienti e facilmente digeribile. Allenarsi a stomaco pieno non è consigliabile ed è quindi importante che i pasti principali siano non troppo vicini all’allenamento. Inoltre, è opportuno fare spuntini leggeri e spezzafame che diano energia immediata per gli esercizi. Per lo spuntino ho scelto Danio Snack di DANONE, ricco in proteine e povero di grassi, che può aiutare chi pratica attività sportiva ad assumere con gusto e leggerezza i nutrienti necessari per il work-out.
Danio, in seguito al suo esclusivo processo di colatura del siero e all’utilizzo di un quantitativo doppio di latte è naturalmente ricco di proteine: basti pensare che il 20% delle calorie che contiene derivano da proteinead alto valore biologico (in quanto contengono tutti gli aminoacidi essenziali di cui l’organismo ha bisogno). Danio Snack è povero di grassi e quindi perfetto anche per chi è attento al proprio peso, perché se è vero che anche i grassi sono importanti nella dieta, perché forniscono energia e contribuiscono a numerosi processi metabolici e cellulari dell’organismo, è pur vero che è meglio evitare di farsene una scorta! Gli sportivi più di tutti devono assumere proteine e aminoacidi essenziali nelle giuste quantità ogni giorno per far si che la massa muscolare si accresca.

Nell’alimentazione dello sportivo le proteine dovrebbero essere presenti sia nei pasti che precedono l’ allenamento che in quelli che lo seguono. Una dieta corretta, che sia idonea a distribuire il fabbisogno di energia e nutrienti nei diversi momenti della giornata, si compone di 3 pasti principali e 2 spuntini. Ora, risolta la questione spuntino, con Danio Snack, capirete che a me rimangono da organizzare nel modo giusto i restanti pasti...
Che fatica ragazzi! Menomale che alla fine un Danio Snack scappa anche per me! :P

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2014-05-23

Una ricetta per due piatti: Brasato di muscolo con le fave

Pirofila La Porcellana Bianca, Tessuto Busatti
Ancora le fave si trovano e se come me avete poco tempo a disposizione vi suggerisco una succulenta ricetta, di facilissima realizzazione che permette di essere sfruttata in due maniere differenti, una ricetta per due piatti sostanzialmente. Brasato di muscolo con le fave, perfetto come base e condimento per un fantastico risotto. E siccome sul piatto, che ho già detto essere semplice, non voglio oltre soffermarmi, alla vigilia di Cantine Aperte (a proposito date un'occhiata a quelle che aderiscno alla manifestazione è sempre molto interessante far visita ad un produttore) mi soffermo sul vino che l'accompagna.
Ho scelto un vino simbolo della regione Puglia: il Negroamaro, un rosso piacevole e di corpo, prodotto dall'omonimo e autoctono vitigno salentino in questo caso dalla Masseria Altemura, un'azienda del gruppo Casa Vinicola Zonin che annovera in sè ben 10 tenute distribuite su tutto il territorio nazionale per preservare la tradizione vitivinicola di igni area e permetterne la conoscenza in tutto il mondo. La Masseria Altemura sorge in un luogo magico nel cuore della penisola salentina, una terra dal carattere mediterraneo in cui Gianni Zonin ha individuato  il potenziale progetto di contribuire alla rinascita della vitivinicoltura pugliese. Viti che affiancano ulivi secolari ed un copus di edifici restaurato con materiali originali fanno della Msseria un luogo di ricercata ospitalità e un fiore all’occhiello tra le aziende agricole della Puglia.
Piatti La Porcellana Bianca, tovagliolo Busatti
Il piatto, anzi i piatti ce li abbiamo e il vino anche. O ra, se vi mancano gli argomenti da sciorinare a tavola provvedo anche a quelli. Noi italiani siamo l'unico popolo che adora parlare di cibo almeno quanto mangiare e spesso facciamo le due cose insieme. 
Ci interroghiamo sull'origine degli alimenti (ed è cosa buona) e sulla storia di ogni piatto. Quelle conversazioni di fine pasto, briciole d'intelligenza, così come quelle briciole che prima del dessert venivano raccolte (e non buttate), sono state raccolte in un libro per non disperderle. Un libro che ha il sapore di una vivanda gustosa e piacevole da accompagnare alla "bevanda calda dell'intelletto". La cucina dei numeri primi di Giovanni Ballarini pubblicato da Orme Tarka con prefazione di Massimo Montanari è un libro sui mille segreti della cultura del cibo. Molto da apprendere dalle sue pagine: antiche consuetudini spesso ormai perdute, tante etimologie. Storie di cibi e frivolezze di cucina mirabilmente narrate.
Il genio del gusto di Alessandro Marzo Magno pubblicato da Garzanti ci racconta invece come il mangiare italiano ha conquistato il mondo. La nostra cucina ha accolto nel tempo ingredienti da tutto il mondo, li ha reinventati e li ha fatti propri costruendo intorno al cibo una cultura originale e una identità collettiva. Chi avrebbe mai detto che la pizza, la pasta, il caffè e il cornetto non hanno origini italiane? Eppure è così, ecco il genio della cultura gastronomica italiana, assorbire l'esotico mescolarlo al casalingo e ridarlo al mondo in versione nuova del tutto personale, imponendosi come sinonimo di qualità, benessere e autenticità. Tante sono le scoperte che farete leggendo questo libro in cui vi sono narrate storie di innovazione e coraggio imprenditoriale tutte italiane.
Brasato di muscolo con le fave 
Ingredienti:
1-1,2 kg di muscolo bovino
2 cipollotti
1 tazza di fave sgusciate
salsa di soia
olio extravergine d'oliva
Legare il muscolo e rosolarlo in un fondo d'olio, unire i cipollotti affettati e lasiar appassire, aggiungere la salsa di soia (mezzo bicchiere circa) e 1 bicchiere d'acqua e lasciar cuocere per due ore circa, rabboccando d'acqua se dovesse asciugare troppo. Quando manca mezz'ora aggiungere anche le fave, assaggiare e aggiungere eventualmente ancora un po' di salsa di soia che farà da sugo. Quando è pronta affettare la carne e servire con l'intigolo e le fave. 
Con l'avanzo di carne e intingolo si può preparare un ottimo
Risotto al brasato di muscolo con le fave
Ingredienti per 4 persone:
2-3 fette di muscolo brasato con l'intingolo di fave e cipollotto
160 g di riso carnaroli
brodo di carne
1 noce di burro
parmigiano grattugiato
Tostare il riso in un tegame senza aggiungere condimenti, unire la carne a tocchetti e l'intingolo del brasato con le fave avanzate, aggiungere brodo un mestolo alla volta e portare così a cottura il risotto. A fuoco spento mantecare con burro e abbondante parmigiano grattugiato.

Una ricetta per due piatti: Brasato di muscolo con le fave

Pirofila La Porcellana Bianca, Tessuto Busatti
Ancora le fave si trovano e se come me avete poco tempo a disposizione vi suggerisco una succulenta ricetta, di facilissima realizzazione che permette di essere sfruttata in due maniere differenti, una ricetta per due piatti sostanzialmente. Brasato di muscolo con le fave, perfetto come base e condimento per un fantastico risotto. E siccome sul piatto, che ho già detto essere semplice, non voglio oltre soffermarmi, alla vigilia di Cantine Aperte (a proposito date un'occhiata a quelle che aderiscno alla manifestazione è sempre molto interessante far visita ad un produttore) mi soffermo sul vino che l'accompagna.
Ho scelto un vino simbolo della regione Puglia: il Negroamaro, un rosso piacevole e di corpo, prodotto dall'omonimo e autoctono vitigno salentino in questo caso dalla Masseria Altemura, un'azienda del gruppo Casa Vinicola Zonin che annovera in sè ben 10 tenute distribuite su tutto il territorio nazionale per preservare la tradizione vitivinicola di igni area e permetterne la conoscenza in tutto il mondo. La Masseria Altemura sorge in un luogo magico nel cuore della penisola salentina, una terra dal carattere mediterraneo in cui Gianni Zonin ha individuato  il potenziale progetto di contribuire alla rinascita della vitivinicoltura pugliese. Viti che affiancano ulivi secolari ed un copus di edifici restaurato con materiali originali fanno della Msseria un luogo di ricercata ospitalità e un fiore all’occhiello tra le aziende agricole della Puglia.
Piatti La Porcellana Bianca, tovagliolo Busatti
Il piatto, anzi i piatti ce li abbiamo e il vino anche. O ra, se vi mancano gli argomenti da sciorinare a tavola provvedo anche a quelli. Noi italiani siamo l'unico popolo che adora parlare di cibo almeno quanto mangiare e spesso facciamo le due cose insieme. 
Ci interroghiamo sull'origine degli alimenti (ed è cosa buona) e sulla storia di ogni piatto. Quelle conversazioni di fine pasto, briciole d'intelligenza, così come quelle briciole che prima del dessert venivano raccolte (e non buttate), sono state raccolte in un libro per non disperderle. Un libro che ha il sapore di una vivanda gustosa e piacevole da accompagnare alla "bevanda calda dell'intelletto". La cucina dei numeri primi di Giovanni Ballarini pubblicato da Orme Tarka con prefazione di Massimo Montanari è un libro sui mille segreti della cultura del cibo. Molto da apprendere dalle sue pagine: antiche consuetudini spesso ormai perdute, tante etimologie. Storie di cibi e frivolezze di cucina mirabilmente narrate.
Il genio del gusto di Alessandro Marzo Magno pubblicato da Garzanti ci racconta invece come il mangiare italiano ha conquistato il mondo. La nostra cucina ha accolto nel tempo ingredienti da tutto il mondo, li ha reinventati e li ha fatti propri costruendo intorno al cibo una cultura originale e una identità collettiva. Chi avrebbe mai detto che la pizza, la pasta, il caffè e il cornetto non hanno origini italiane? Eppure è così, ecco il genio della cultura gastronomica italiana, assorbire l'esotico mescolarlo al casalingo e ridarlo al mondo in versione nuova del tutto personale, imponendosi come sinonimo di qualità, benessere e autenticità. Tante sono le scoperte che farete leggendo questo libro in cui vi sono narrate storie di innovazione e coraggio imprenditoriale tutte italiane.
Brasato di muscolo con le fave 
Ingredienti:
1-1,2 kg di muscolo bovino
2 cipollotti
1 tazza di fave sgusciate
salsa di soia
olio extravergine d'oliva
Legare il muscolo e rosolarlo in un fondo d'olio, unire i cipollotti affettati e lasiar appassire, aggiungere la salsa di soia (mezzo bicchiere circa) e 1 bicchiere d'acqua e lasciar cuocere per due ore circa, rabboccando d'acqua se dovesse asciugare troppo. Quando manca mezz'ora aggiungere anche le fave, assaggiare e aggiungere eventualmente ancora un po' di salsa di soia che farà da sugo. Quando è pronta affettare la carne e servire con l'intigolo e le fave. 
Con l'avanzo di carne e intingolo si può preparare un ottimo
Risotto al brasato di muscolo con le fave
Ingredienti per 4 persone:
2-3 fette di muscolo brasato con l'intingolo di fave e cipollotto
160 g di riso carnaroli
brodo di carne
1 noce di burro
parmigiano grattugiato
Tostare il riso in un tegame senza aggiungere condimenti, unire la carne a tocchetti e l'intingolo del brasato con le fave avanzate, aggiungere brodo un mestolo alla volta e portare così a cottura il risotto. A fuoco spento mantecare con burro e abbondante parmigiano grattugiato.

2014-05-21

Osteria Porta del Vaglio: la Calabria che non t'aspetti.


In Calabria siamo un po' abituati a piegare la testa, a piangerci addosso, a dire che se qualcosa non si riesce a fare come si vuole la colpa non è nostra ma di chi ci circonda, ammetto i nostri difetti e gioisco quando mi accorgo che qualcuno invece la testa la alza e fiero punta un obiettivo e cerca in ogni modo di raggiungerlo.  
Saracena è un piccolo paese dell'entroterra cosentino, non uno di quei bellissimi borghi che pur abbiamo ma un luogo ordinario con qualche bella chiesa, una straodinaria natura che diventa insuperabile salendo verso il Piano di Novacco e qualche mostro dell'edilizia nato negli anni in cui l'abusivismo era di casa ma, vuoi o non vuoi, Saracena ha sempre fatto parlare di sé e continua a farlo. E' un paese con picchi di genialità, si produce un Moscato Passito unico divenuto presidio Slow Food, annovera tra i suoi cittadini  gente capace e caparbia che ha dato il meglio in diverse discipline e mercoledì scorso ho avuto finalmente la fortuna di conoscere Gennaro Di Pace, il saracenaro che forse sta più di tutti facendo parlare di sé in questo periodo. Gennaro è un apprezzato chef di 29 anni che ha creduto in un progetto e lo ha realizzato insieme alla sua giovane compagna Rossana Gallo aprendo il suo ristorante proprio in una "vinella" del suo paese dopo un lungo peregrinare per il mondo dove lo ha portato la sua sete di conoscere il "mestiere". 
 Entrando all'Osteria Porta del Vaglio si ha come la sensazione che lo spazio e il tempo si annullino, l'atmosfera è rilassante, i toni soft e la musica jazz accompagna il servizio scandendo l'ordine dei piatti, essi stessi brani ben orchestrati. Un connubio perfetto tra la cucina che esalta la materia prima, in maggioranza di provenienza locale, e le opere d'arte di Claudia Zicari disseminate ovunque nell'ambiente. 
La passione di Gennaro Di Pace per la sua arte la riconosci nei dettagli: l'accoglienza riservata all'ospite, il pane e i grissini (anche alla liquirizia) sfornati ogni giorno, il burro d'olio lievemente aromatizzato al limone e rosmarino che viene servito con il pane caldo, la cura con cui cerca accostamenti inconsueti e l'attenzione che ritrovi nella presentazione di ogni piatto. 
Le materie prime sono accuratamente scelte dallo chef e variano di volta in volta così come la carta che si adegua al susseguirsi delle stagioni privilegiando prodotti ecosostenibili e di stagione, niente primizie e nessuna specie a rischio, preparazioni accurate che valorizzano ogni ingrediente appagando parimenti la vista e il palato.
 Ho assaggiato il Polipo al pistacchio su crema di ceci con polvere di pancetta e olive con un bellissimo fiore d'erba cipollina al centro e un insuperabile profumo d'olio calabrese, unione tra terra e mare, un riuscito matrimonio di gusto e sapidità.
 Mi sono felicemente inebriata del gusto complesso e ricercato di un Tortino di semolino con porcini scottati, salsa alla senape grezza e Moscato di Saracena e riduzione di aceto balsamico e miele di fichi.
 Sono rimasta colpita dai toni pieni e decisi di un piatto di Paccheri aglio, olio e polvere di peperone dolce con alici scottate e briciole di pane al nero di seppia.
Ho assaporato quasi con ingordigia la rotondità e delicatezza di gusto degli gnocchi di patate su crema di piselli e curcuma con polvere di piselli.
Ho gustato con una sorta di devozione la tenerezza e l'esatta mescolanza di dolcezza e acidità di un Filetto di manzo podolico al pepe verde e magliocco. Lo stesso vino  Tenute Ferrocinto annata 2012 che ha egregiamente accompagnato la cena.
Mi sono infine lasciata coccolare dal piatto dei desserts belli a vedersi, buoni da mangiare, perfettamente presentati che ho degustato secondo il suggerimento della cucina partendo dal Biancomangiare alle mandorle e crema di limoni con mandorle croccanti, proseguendo con il Semifreddo di formaggio e fragole su crema di yogurt con croccante di biscotti al burro e gelatina di fragole, concludendo con la Marquise al cioccolato nero e caffè con crema inglese e meringa.
Quando entri all'Osteria Porta del Vaglio il tempo si ferma dicevo e ti dimetichi dove sei, accorgendoti che sei stato davvero bene quando quella dolce fatina che è Rossana dopo il dessert ti chiede se gradisci il caffè e ti trovi, senza neppure saperlo, a rispondere di no per conservare ancora un po' in bocca il gusto del dolce appena assaporato. 
Stavolta insisto andateci anche se considerate Saracena fuori mano, non vi pentirete davvero di aver vissuto un'esperienza unica.
OSTERIA PORTA DEL VAGLIO
vico I° S. M. Maddalena
Saracena - Cosenza
0981 1904655
340 8712279

Osteria Porta del Vaglio: la Calabria che non t'aspetti.


In Calabria siamo un po' abituati a piegare la testa, a piangerci addosso, a dire che se qualcosa non si riesce a fare come si vuole la colpa non è nostra ma di chi ci circonda, ammetto i nostri difetti e gioisco quando mi accorgo che qualcuno invece la testa la alza e fiero punta un obiettivo e cerca in ogni modo di raggiungerlo.  
Saracena è un piccolo paese dell'entroterra cosentino, non uno di quei bellissimi borghi che pur abbiamo ma un luogo ordinario con qualche bella chiesa, una straodinaria natura che diventa insuperabile salendo verso il Piano di Novacco e qualche mostro dell'edilizia nato negli anni in cui l'abusivismo era di casa ma, vuoi o non vuoi, Saracena ha sempre fatto parlare di sé e continua a farlo. E' un paese con picchi di genialità, si produce un Moscato Passito unico divenuto presidio Slow Food, annovera tra i suoi cittadini  gente capace e caparbia che ha dato il meglio in diverse discipline e mercoledì scorso ho avuto finalmente la fortuna di conoscere Gennaro Di Pace, il saracenaro che forse sta più di tutti facendo parlare di sé in questo periodo. Gennaro è un apprezzato chef di 29 anni che ha creduto in un progetto e lo ha realizzato insieme alla sua giovane compagna Rossana Gallo aprendo il suo ristorante proprio in una "vinella" del suo paese dopo un lungo peregrinare per il mondo dove lo ha portato la sua sete di conoscere il "mestiere". 
 Entrando all'Osteria Porta del Vaglio si ha come la sensazione che lo spazio e il tempo si annullino, l'atmosfera è rilassante, i toni soft e la musica jazz accompagna il servizio scandendo l'ordine dei piatti, essi stessi brani ben orchestrati. Un connubio perfetto tra la cucina che esalta la materia prima, in maggioranza di provenienza locale, e le opere d'arte di Claudia Zicari disseminate ovunque nell'ambiente. 
La passione di Gennaro Di Pace per la sua arte la riconosci nei dettagli: l'accoglienza riservata all'ospite, il pane e i grissini (anche alla liquirizia) sfornati ogni giorno, il burro d'olio lievemente aromatizzato al limone e rosmarino che viene servito con il pane caldo, la cura con cui cerca accostamenti inconsueti e l'attenzione che ritrovi nella presentazione di ogni piatto. 
Le materie prime sono accuratamente scelte dallo chef e variano di volta in volta così come la carta che si adegua al susseguirsi delle stagioni privilegiando prodotti ecosostenibili e di stagione, niente primizie e nessuna specie a rischio, preparazioni accurate che valorizzano ogni ingrediente appagando parimenti la vista e il palato.
 Ho assaggiato il Polipo al pistacchio su crema di ceci con polvere di pancetta e olive con un bellissimo fiore d'erba cipollina al centro e un insuperabile profumo d'olio calabrese, unione tra terra e mare, un riuscito matrimonio di gusto e sapidità.
 Mi sono felicemente inebriata del gusto complesso e ricercato di un Tortino di semolino con porcini scottati, salsa alla senape grezza e Moscato di Saracena e riduzione di aceto balsamico e miele di fichi.
 Sono rimasta colpita dai toni pieni e decisi di un piatto di Paccheri aglio, olio e polvere di peperone dolce con alici scottate e briciole di pane al nero di seppia.
Ho assaporato quasi con ingordigia la rotondità e delicatezza di gusto degli gnocchi di patate su crema di piselli e curcuma con polvere di piselli.
Ho gustato con una sorta di devozione la tenerezza e l'esatta mescolanza di dolcezza e acidità di un Filetto di manzo podolico al pepe verde e magliocco. Lo stesso vino  Tenute Ferrocinto annata 2012 che ha egregiamente accompagnato la cena.
Mi sono infine lasciata coccolare dal piatto dei desserts belli a vedersi, buoni da mangiare, perfettamente presentati che ho degustato secondo il suggerimento della cucina partendo dal Biancomangiare alle mandorle e crema di limoni con mandorle croccanti, proseguendo con il Semifreddo di formaggio e fragole su crema di yogurt con croccante di biscotti al burro e gelatina di fragole, concludendo con la Marquise al cioccolato nero e caffè con crema inglese e meringa.
Quando entri all'Osteria Porta del Vaglio il tempo si ferma dicevo e ti dimetichi dove sei, accorgendoti che sei stato davvero bene quando quella dolce fatina che è Rossana dopo il dessert ti chiede se gradisci il caffè e ti trovi, senza neppure saperlo, a rispondere di no per conservare ancora un po' in bocca il gusto del dolce appena assaporato. 
Stavolta insisto andateci anche se considerate Saracena fuori mano, non vi pentirete davvero di aver vissuto un'esperienza unica.
OSTERIA PORTA DEL VAGLIO
vico I° S. M. Maddalena
Saracena - Cosenza
0981 1904655
340 8712279

2014-05-16

Nascita o battesimo? Impazza il cake design

Impazza la moda del cake design e purché vi sia pasta di zucchero ogni occasione è buona per festeggiare. Io a dire il vero non mi sento molto portata per questo tipo di pasticceria ma vi dirò è difficile davvero tenersene fuori perché ovunque se ne parla e pensate un po' c'è addirittura un festival dedicato. Si terrà a Roma dal 31.05 al 02.06 il Cake Design Italian Festival, ovviamente non manca all'evento Silikomart con la sua linea Wonder Cakes e poiché se si muovono loro le cose le fanno davvero per bene il 2 giugno dalle 14:00 presso il loro stand potrete trovare nientemeno che il mitico Renato Ardovino, il Re del Cake Design. Un appuntamento irrinunciabile per tutti i Cake Lovers!
Per il battesimo della figlia di amici mi sono un po' cimentata con l'arte del cake design anche se in versione semplificata ed ho realizzato il centrotavola di biscotti decorati che vedete in foto che ho arricchito con nastri e fiori veri, un vero successo di non difficile esecuzione (se ci sono riuscita io andate sul sicuro). 
Ho seguito la ricetta che avevo già utilizzato per i fiori di frolla dei bambini, che non cambierei davvero per nulla al mondo visto che si ottengono biscotti leggeri, profumati e gustosi, e poi con la pasta di zucchero in un solo colore è stato davvero semplice fare il resto.
Biscotti decorati
Ingredienti:
500 g di farina 00
200 g di zucchero
100 g di burro morbido
2 uova
1 cucchiaio di miele*
1 bustina di lievito
1 pz di sale
Per la copertura ai marshmallow:
150 g di marshmallow rosa e bianchi
300 g c.a. di zucchero a velo
3-4 cucchiai d'acqua
glassa reale per completare
per i biscotti: impastare tutti gli ingredienti formando un panetto solido, riporlo in frigo per mezz'ora poi stenderlo con il matterello in una sfoglia non troppo sottile. Ritagliare con i taglia biscotti delle forme scelte tanti biscottini (io ho  voluto fiori, biberon e cuori) infilzare ciascuno con uno spiedino di legno e cuocerli a 180° per 10-12 minuti. Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle)  fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e ritagliare le formine con i taglia biscotti usati per le basi. Per attaccare le forme di pasta di zucchero  ai biscotti utilizzare un po' dei glassa, decorare con la glassa bianca ogni singolo biscotto. 
* Ho utilizzato Mielbio di Fiori Rigoni di Asiago, zucchero a velo e lievito atomico AR.PA. Lieviti
N.B. Se si vuole comporre il centrotavola basterà infilzare i biscotti dopo averli decorati con un fiocchetto in una base di polistitolo posta in una ciotola decorando il bordo con fiori freschi infilzati in un anello di spugna da fiorista bagnata. Io ho rivestito la ciotola con foglie e decorato con nastri rosa.

Nascita o battesimo? Impazza il cake design

Impazza la moda del cake design e purché vi sia pasta di zucchero ogni occasione è buona per festeggiare. Io a dire il vero non mi sento molto portata per questo tipo di pasticceria ma vi dirò è difficile davvero tenersene fuori perché ovunque se ne parla e pensate un po' c'è addirittura un festival dedicato. Si terrà a Roma dal 31.05 al 02.06 il Cake Design Italian Festival, ovviamente non manca all'evento Silikomart con la sua linea Wonder Cakes e poiché se si muovono loro le cose le fanno davvero per bene il 2 giugno dalle 14:00 presso il loro stand potrete trovare nientemeno che il mitico Renato Ardovino, il Re del Cake Design. Un appuntamento irrinunciabile per tutti i Cake Lovers!
Per il battesimo della figlia di amici mi sono un po' cimentata con l'arte del cake design anche se in versione semplificata ed ho realizzato il centrotavola di biscotti decorati che vedete in foto che ho arricchito con nastri e fiori veri, un vero successo di non difficile esecuzione (se ci sono riuscita io andate sul sicuro). 
Ho seguito la ricetta che avevo già utilizzato per i fiori di frolla dei bambini, che non cambierei davvero per nulla al mondo visto che si ottengono biscotti leggeri, profumati e gustosi, e poi con la pasta di zucchero in un solo colore è stato davvero semplice fare il resto.
Biscotti decorati
Ingredienti:
500 g di farina 00
200 g di zucchero
100 g di burro morbido
2 uova
1 cucchiaio di miele*
1 bustina di lievito
1 pz di sale
Per la copertura ai marshmallow:
150 g di marshmallow rosa e bianchi
300 g c.a. di zucchero a velo
3-4 cucchiai d'acqua
glassa reale per completare
per i biscotti: impastare tutti gli ingredienti formando un panetto solido, riporlo in frigo per mezz'ora poi stenderlo con il matterello in una sfoglia non troppo sottile. Ritagliare con i taglia biscotti delle forme scelte tanti biscottini (io ho  voluto fiori, biberon e cuori) infilzare ciascuno con uno spiedino di legno e cuocerli a 180° per 10-12 minuti. Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle)  fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e ritagliare le formine con i taglia biscotti usati per le basi. Per attaccare le forme di pasta di zucchero  ai biscotti utilizzare un po' dei glassa, decorare con la glassa bianca ogni singolo biscotto. 
* Ho utilizzato Mielbio di Fiori Rigoni di Asiago, zucchero a velo e lievito atomico AR.PA. Lieviti
N.B. Se si vuole comporre il centrotavola basterà infilzare i biscotti dopo averli decorati con un fiocchetto in una base di polistitolo posta in una ciotola decorando il bordo con fiori freschi infilzati in un anello di spugna da fiorista bagnata. Io ho rivestito la ciotola con foglie e decorato con nastri rosa.

2014-05-15

Cerimonia o tè chic con le amiche? Tortine alle mandorle crema e ribes nero

Piatti e tazza con fiori Easy Life Design, tessuti Busatti

Cerimonia o tè chic con le amiche? Battesimo, comunione, nascita o matrimonio? Qualunque sia l'evento da festeggiare ecco delle tortine alle mandorle crema e ribes nero da trasformare nell'aspetto e nei colori secondo l'occasione.
L'idea mi è arrivata da I dolci di Benedetta, proseguo infatti con l'interessante raccolta Fabbri Publishing che in ogni uscita si occupa di un tema differente afferente al mondo dolce rendendo praticamente impossibile non cimentarsi viste le dettagliate spiegazioni e gli strumenti messi a disposizione in allegato ai fascicoli. 

Solo che siccome sono una curiosona creativa e i fatti miei non me li faccio mai, (mai che replicassi una ricetta così come la trovo salvo costrizione) ho deciso che il kit di taglia biscotti quadrati allegati al n.32 dell'opera dedicato alla merenda avrebbe dato il meglio di sé per delle tortine a piani da regalare, servire all'ora del tè o donare agli ospiti come ricordo di un ricevimento.
Con lo stesso impasto delle tortine ho realizzato anche una ciambella che ho rifinito come le tortine con pasta di zucchero rosa e completato con un fiori freschi inseriti in un contenitore con spugnetta e posti al centro del dolce. 

Tortine alle mandorle crema e ribes nero
Ingredienti
Per la base:
150 g di farina
100 g di mandorle pelate
250 g di zucchero
3 uova
50 ml di burro fuso
80 ml di olio
130 ml di acqua
30 ml di cognac
1 bustina di lievito per dolci*
Montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, unire il burro fuso e raffreddato e l'olio, l'acqua e il liquore, infine la farina setacciata con il lievito e le mandorle ridotte in farina . Versare il composto negli stampi e cuocere a 180°. Il tempo è molto variabile perché dipende dalla forma scelta per relaizzare le tortine a piani occorrerà versare l'impasto in una teglia da biscotti ben unta e infarinata in uno strato che non superi il centimetro, per la ciambella utilizzare un piccolo stampo a ciambella, per le tortine stampi da muffin e così via.
Per la crema:
2 tuorli 
1/2 litro di latte 
100 g di zucchero 
35 g di farina 
25 g di burro 
1 pz di sale
vaniglia
1 bustina di preparato Novacrema (in assenza altri due tuorli)
Scaldare il latte con la vaniglia. Mescolare i tuorli con lo zucchero, la farina e la bustina di preparato Novacrema, aggiungere il latte mescolando e portare la crema sul fuoco. Una volta che la crema risulterà densa, unire il burro e mescolare.
Per la pasta di zucchero:
200 g di marshmallow
400 g c.a. di zucchero a velo
4-5 cucchiai di acqua
coloranti alimentari
Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle) e il colorante fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e utilizzarla a piacere.
Per completare:
1 vasetto di confettura di ribes nero
100 g zucchero a velo, succo di limone ed albume per la glassa reale
Tagliare i dolcini e farcirne ogni strato con crema e confettura di ribes. Coprire tutta la superficie con pochissima crema spalmata bene e rivestirla con la pasta di zucchero. Aggiungere un po' d'albume montato e qualche goccia di limone allo zucchero a  velo fino ad ottenere un glassa densa, versarla in una siringa per decorazioni con beccuccio fine e completare i dolcini con le decorazioni preferite, si possono aggiungere fiori (veri o di zucchero), ciliegie candite, mandorle a lamelle etc.
Per la ricetta ho utilizzato zucchero a velo, lievito vanigliato e Novacrema AR.PA. Lieviti; confettura Fiordifrutta Ribes Nero Rigoni di Asiago.
 Anche il formato muffin è perfetto per questi dolcini e se scegliete colori tenui per la pasta di zucchero che li ricopre l'effetto sarà assicurato.

Che m'inventerò con le formine per pancake allegate al n.33 de I dolci di Benedetta o con  i successivi? Sono curiosa anch'io di scoprirlo.