2014-12-04

Davvero una chicca...Antica Locanda dal Povero Enzo a Cosenza

Stavolta nel mio peregrinare in nome del gusto ho scovato davvero una chicca. La recensione è stata pubblicata oggi su Diritto di Cronaca.
Raffinatezza, gentilezza e cura per chi entra caratterizzano questo piccolo locale nel centro di Cosenza. All'Antica Locanda dal povero Enzo si lavora con serietà, organizzazione e dedizione come in una danza dell'accoglienza della quale si ha presagio prima di varcare la soglia. 
Chi arriva deve bussare per essere degnamente accolto in un ambiente elegante e caldo dove l'ospitalità è la prima cosa che ti colpisce, sottofondo musicale di jazz, sorriso del personale e qualche coccola di benvenuto (un calice di vino e un piccolo amuse-bouche) ti mettono subito a tuo agio quale preludio di una serata che si farà ricordare.
La carta è ricca tanto da farci venir voglia di assaggiare quasi tutto e varia al mutare delle stagioni. Ed i effetti i piatti che ci vengono presentati hanno il sapore, i profumi e i colori dell'autunno. Iniziamo con un tortino di patate e porcini adagiato su una crema di primosale. 
Proseguiamo con un carpaccio di manzo con generosa grattugiata di tartufo del Pollino, segue un tortino di porcini con cuore di patate viola su crema di cicorietta selvatica e dressing di pomodoro.
Ma quel che ci scalda davvero il cuore è un piatto che nel menù viene chiamato Transumanza e di cui sembra davvero un ricordo: un piccolo hamburger di podolica al dolce latte con uovo di quaglia e tartufo nero del Pollino.
Concludiamo gli antipasti con un crostone al lardo di Colonnata con miele di fico dottato. Anche ai vini viene riservata grande cura ed attenzione ed in effetti scegliamo di farci guidare dal personale nell'accostare i vini ai piatti degustati, del resto qui si può visto che il servizio al calice va per la maggiore.
Le lune ripiene alla zucca rossa mantecate al burro chiarificato di liquirizia e impreziosite da croccantezze di guanciale e primosale con polvere di patate vitellotte sembrano un quadro d'autore che quasi si ha dispiacere di rovinare, ma il dispiacere dura poco per lasciare spazio alla voluttà visto il gusto pieno, rotondo e insolito, in cui il dolce e il salato si rincorrono in un gioco d'amore.

La tagliata di razza podolica accompagnata da perfette patate 'mpacchiuse profumate d'origano e una fetta di poricno grigliato sono l'esempio perfetto di un piatto ben equilibrato.
Il petto d'oca è servito con con arancia e condito con un sale particolare (tanti sono i sali diversi in carta) e germogli e la guancia stracotta alla liquirizia con le patate sottocenere sembra un piatto d'altri tempi vestito di nuovi abiti quasi a volerci ricordare la buona cucina di una volta.

I dessert sono ben costruiti. Stupisce il marshmallow ghiacciato con chantilly alla nocciola e velluto di ananas, originale nel gusto e nella presentazione e poi la pasticceria intelligente che sfrutta il dolce naturale presente negli ingredienti come la mousse di marroni senza zucchero con gelato all'alloro, crumble ai tre cioccolati, gelatina al magliocco e spugna al pistacchio. Ma non è da meno neppure la piramide ai fichi con bignè farcito e crumble al cioccolato.
Al termine della cena si ha la certezza che tutto, dall'ambiente al personale passando per i piatti (i veri protagonisti) siano i tasselli di un mosaico ben incastrati tra loro. Si raccomanda solo di prenotare al resto pensano loro.
Antica Locanda dal Povero Enzo
Via Montesanto 42 – 87100 Cosenza
Tel 098428861 pikkiogroup@libero.it861

2014-12-01

Il delitto vien mangiando...tortelloni?

Piatto Ceramiche De Simone, canovaccio Busatti
Signori oggi affronto un tema dai colori giallo-noir e lo faccio col sorriso sulla bocca da vera appassionata del genere quale sono sempre stata in realtà. Da sempre infatti mi diverto, come ebbi già modo di dire in altra occasione, a leggere romanzi gialli soprattutto ma anche noir in cui vi sia un qualche legame con il cibo. Da molto poi mi frulla in testa l'idea di partecipare a una di quelle cene con delitto che spesso si organizzano (visti i tanti appassionati del genere) in cui si cena tentando di scoprire il colpevole e addiritturA non vi nascondo sto accarezzando l'idea di organizzarla io stessa una cena con delitto. Le ispirazioni a dire il vero non mi mancano affatto e magari le prossime feste sono propizie. 
Potrei partire da un grande classico come Nero Wolf in cui la cucina ha sempre avuto un ruolo principe tanto che LO stesso giallista Rex Stout non ci ha risparmiato neppure una irresistibile e raffinata raccolta di  ricette del grande investigatore Nero Wolf considerato non a torto il più raffinato gourmet della letteratura poliziesca. Crimini e Ricette A Tavola con Nero Wolf il titolo della raccolta pubblicata da Beat Edizioni. Oltre 250 ricette originali create tra un'indagine e l'altra dal più sofisticato e goloso protagonista della letteratura gialla.  Un ricettario ma anche un viaggio nell'affascinante ed eccentrico mondo di Nero Wolf, eccellente gastronomo oltre che infallibile investigatore. Le ricette seguono il ritmo dei romanzi ed ognuna di essa riporta il chiaro riferimento al passo in cui il manicaretto è citato o addirittura raccontato, per gli appassionati questo libro è una vera chicca da non perdere.
Il delitto vien mangiando è il titolo di una originalissima raccolta di racconti scritta da Laura Vignali e pubblicata da Effigi. Una settimana di vendette gastronomiche recita il sottotitolo e sulla quarta la spiegazione dell'inquietante contenuto "Sette giorni sette sette giorni per morire sette volte due volte al dì.Quattordici racconti di delitti gastronomici, di ricette assassine". Quattordici delitti raccontati in maniera spassosa e gradevole e quattordici ricette che da essi traggono ispirazione narrate in maniera unica, un libro che ho letto con vero godimento sotto l'ombrellone, che rileggerò e che vi consiglio di regalarvi o di regalare. 
Di Sarnus invece è Misteri e Sapori di Toscana scritto dal bravissimo Andrea Gamannossi delle cui opere ho già avuto modo di parlarvi in diverse occasioni. Ancora storie di mistero, dieci storie, sospese tra la realtà e l'immaginazione e buona cucina della migliore tradizione toscana. Miti del passato rievocati in modo affascinante ma anche misteri recenti della suggestiva terra toscana mai svelati  e ben 50 ricette per cucinare le pietanze più squisite del territorio toscano. Un irresistibile mix di mistero e gusto da non lasciarsi davvero sfuggire.
Il cuoco di Burns Night è un romanzo noir di Roberto Agostini pubblicato da Atmosphere Libri. Un cuoco bravo, un uomo "mediocre" Alessandro, il protagonista del romanzo, un insoddisfatto che a un certo punto, confondendo il sogno con la realtà,  molla tutto per andare alla ricerca di Pappy un cuoco messicano scomparso vent'anni prima. Inizia uno strano viaggio dall'Italia al sud America che lo conduce attraverso misteri esoterici legati al cibo fino al mondo alchemico e massonico dell'antica Scozia dove fin dal '700 ogni 25 gennaio si celebra la "Burns Night" dedicata a Robert Burns sommo poeta scozzese. Alessandro scoprirà cose inimmaginabili ed arriverà alla soluzione dell'arcano in un finale davvero imprevedibile. Una narrazione ammaliante che cattura fin dalle prime pagine in un ritmo che diventa sempre più avvincente e serrato.
Ora vi starete chiedendo cosa c'entrano questi tortelloni con crimini e delitti. Quando penso a una pietanza venefica, la immagino succulenta e cremosa, oltre che dal gusto un po' complesso, ritengo siano i piatti migliori a nascondere qualcosa. Ecco perché magari un piatto di tortelloni con ripieno di arrosto al latte conditi con il fondo dello stesso arrosto mi sembrerebbero perfetti.
A voi la ricetta e intanto pensateci...
Il punto di partenza è l'arrosto al latte la cui ricetta, vi garantisco, non vi deluderà mai. Consiglio di utilizzare il filetto del maiale e il fondo dell'arrosto non va in questo caso filtrato ma solo frullato fino a ridurlo in una cremina densa e omogenea.
Tortelloni di arrosto al latte 
Ingredienti per 4 persone
per la pasta:
100 g di farina 00
100 g di semola di grano duro
2 uova
1 pizzico di sale
per il ripieno:
150 g di arrosto al latte
50 g di parmigiano grattugiato
100 g di fior di latte
1/2 porro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
per il condimento:
fondo dell'arrosto frullato a crema
parmigiano grattugiato a piacere
Impastare le farine con le uova e il sale. lasciar risposare l'impasto prima di stendere la sfoglia.
Stufare il porro a fettine con olio sale, pepe e un po' d'acqua.
Frullare l'arrosto con il poro stufato, la mozzarella e il parmigiano. Stendere la sfoglia e dopo aver tagliato dei dischi di circa 10-12 cm farcirli con il ripieno preparato, chiuderli a tortello o anche semplicemente a mezzaluna, sigillando bene i bordi. Cuocere in acqua bollente salata e condire con il fondo allungato con poca acqua di cottura e del parmigiano a piacere.
Consiglio di accompagnare questo strepitoso piatto con un vino rosso corposo e di carattere come il Refosco dal Peduncolo Rosso Castello di Porcìa

Il delitto vien mangiando...tortelloni?

Piatto Ceramiche De Simone, canovaccio Busatti
Signori oggi affronto un tema dai colori giallo-noir e lo faccio col sorriso sulla bocca da vera appassionata del genere quale sono sempre stata in realtà. Da sempre infatti mi diverto, come ebbi già modo di dire in altra occasione, a leggere romanzi gialli soprattutto ma anche noir in cui vi sia un qualche legame con il cibo. Da molto poi mi frulla in testa l'idea di partecipare a una di quelle cene con delitto che spesso si organizzano (visti i tanti appassionati del genere) in cui si cena tentando di scoprire il colpevole e addiritturA non vi nascondo sto accarezzando l'idea di organizzarla io stessa una cena con delitto. Le ispirazioni a dire il vero non mi mancano affatto e magari le prossime feste sono propizie. 
Potrei partire da un grande classico come Nero Wolf in cui la cucina ha sempre avuto un ruolo principe tanto che LO stesso giallista Rex Stout non ci ha risparmiato neppure una irresistibile e raffinata raccolta di  ricette del grande investigatore Nero Wolf considerato non a torto il più raffinato gourmet della letteratura poliziesca. Crimini e Ricette A Tavola con Nero Wolf il titolo della raccolta pubblicata da Beat Edizioni. Oltre 250 ricette originali create tra un'indagine e l'altra dal più sofisticato e goloso protagonista della letteratura gialla.  Un ricettario ma anche un viaggio nell'affascinante ed eccentrico mondo di Nero Wolf, eccellente gastronomo oltre che infallibile investigatore. Le ricette seguono il ritmo dei romanzi ed ognuna di essa riporta il chiaro riferimento al passo in cui il manicaretto è citato o addirittura raccontato, per gli appassionati questo libro è una vera chicca da non perdere.
Il delitto vien mangiando è il titolo di una originalissima raccolta di racconti scritta da Laura Vignali e pubblicata da Effigi. Una settimana di vendette gastronomiche recita il sottotitolo e sulla quarta la spiegazione dell'inquietante contenuto "Sette giorni sette sette giorni per morire sette volte due volte al dì.Quattordici racconti di delitti gastronomici, di ricette assassine". Quattordici delitti raccontati in maniera spassosa e gradevole e quattordici ricette che da essi traggono ispirazione narrate in maniera unica, un libro che ho letto con vero godimento sotto l'ombrellone, che rileggerò e che vi consiglio di regalarvi o di regalare. 
Di Sarnus invece è Misteri e Sapori di Toscana scritto dal bravissimo Andrea Gamannossi delle cui opere ho già avuto modo di parlarvi in diverse occasioni. Ancora storie di mistero, dieci storie, sospese tra la realtà e l'immaginazione e buona cucina della migliore tradizione toscana. Miti del passato rievocati in modo affascinante ma anche misteri recenti della suggestiva terra toscana mai svelati  e ben 50 ricette per cucinare le pietanze più squisite del territorio toscano. Un irresistibile mix di mistero e gusto da non lasciarsi davvero sfuggire.
Il cuoco di Burns Night è un romanzo noir di Roberto Agostini pubblicato da Atmosphere Libri. Un cuoco bravo, un uomo "mediocre" Alessandro, il protagonista del romanzo, un insoddisfatto che a un certo punto, confondendo il sogno con la realtà,  molla tutto per andare alla ricerca di Pappy un cuoco messicano scomparso vent'anni prima. Inizia uno strano viaggio dall'Italia al sud America che lo conduce attraverso misteri esoterici legati al cibo fino al mondo alchemico e massonico dell'antica Scozia dove fin dal '700 ogni 25 gennaio si celebra la "Burns Night" dedicata a Robert Burns sommo poeta scozzese. Alessandro scoprirà cose inimmaginabili ed arriverà alla soluzione dell'arcano in un finale davvero imprevedibile. Una narrazione ammaliante che cattura fin dalle prime pagine in un ritmo che diventa sempre più avvincente e serrato.
Ora vi starete chiedendo cosa c'entrano questi tortelloni con crimini e delitti. Quando penso a una pietanza venefica, la immagino succulenta e cremosa, oltre che dal gusto un po' complesso, ritengo siano i piatti migliori a nascondere qualcosa. Ecco perché magari un piatto di tortelloni con ripieno di arrosto al latte conditi con il fondo dello stesso arrosto mi sembrerebbero perfetti.
A voi la ricetta e intanto pensateci...
Il punto di partenza è l'arrosto al latte la cui ricetta, vi garantisco, non vi deluderà mai. Consiglio di utilizzare il filetto del maiale e il fondo dell'arrosto non va in questo caso filtrato ma solo frullato fino a ridurlo in una cremina densa e omogenea.
Tortelloni di arrosto al latte 
Ingredienti per 4 persone
per la pasta:
100 g di farina 00
100 g di semola di grano duro
2 uova
1 pizzico di sale
per il ripieno:
150 g di arrosto al latte
50 g di parmigiano grattugiato
100 g di fior di latte
1/2 porro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
per il condimento:
fondo dell'arrosto frullato a crema
parmigiano grattugiato a piacere
Impastare le farine con le uova e il sale. lasciar risposare l'impasto prima di stendere la sfoglia.
Stufare il porro a fettine con olio sale, pepe e un po' d'acqua.
Frullare l'arrosto con il poro stufato, la mozzarella e il parmigiano. Stendere la sfoglia e dopo aver tagliato dei dischi di circa 10-12 cm farcirli con il ripieno preparato, chiuderli a tortello o anche semplicemente a mezzaluna, sigillando bene i bordi. Cuocere in acqua bollente salata e condire con il fondo allungato con poca acqua di cottura e del parmigiano a piacere.
Consiglio di accompagnare questo strepitoso piatto con un vino rosso corposo e di carattere come il Refosco dal Peduncolo Rosso Castello di Porcìa

2014-11-28

Progettando le prossime feste: Dolcini pere e cioccolato

Piatto La Porcellana Bianca
Arriva Dicembre e per me è già Natale, ogni anno in effetti anticipo di qualche giorno in linea con il trend generale che vede ormai luci e addobbi presenti ovunque già da metà novembre. Il fatto è che l'attesa e la preparazione sono in effetti più emozionanti di qualsiasi evento e così propongo di utilizzare l'ultimo week-end di novembre  per pianificare decorazioni, regali, ricette e tutto quanto potrà rendere speciale il Natale.
Un dolcino casalingo si presta ad accompagnare un "grigio" fine settimana di passaggio, pomeriggi di studio ed organizzazione in cui trovare attraverso i giusti libri l'idea che stavamo cercando.
Perfetti i libri di Caterina Balivo risultato della trasmissione Detto Fatto pubblicati da Rizzoli.
Del volume dedicato alla casa vi avevo già parlato e ve lo richiamo perché vi sono ottimi spunti per decorazioni e regali home made.
Nel secondo volume Detto Fatto Il Look giorno per giorno troverete il modo per valorizzarvi in ogni occasione, anche e soprattutto nelle serate delle prossime festività. Moda, beauty, make-up, hair stylist e nail art adatti ad ogni occasione e inoltre tanti progetti per realizzare collanine, colletti, cerchietti e anche cosmetici fai da te per i regalini alle amiche.
Nel terzo volume Detto Fatto La cucina ricetta per ricetta sfiziose ed originali preparazioni direttamente dalla cucina di Detto Fatto, oltre 60 ricette alla portata di tutti per ricevere in modo perfetto, con i consigli dei tutor della trasmissione e anche qualche curiosità su Caterina e la sua famiglia.
Ma dicembre si sa è anche periodo di mercatini, soprattutto di quelli dedicati al Natale che fioccano ormai ovunque. Ma se solo l'idea di non saperne abbastanza vi scoraggia e vi fa perdere la voglia di mettervi in macchina alla ricerca di quella fiera dell'antiquariato o di quel mercatino vintage di cui avete sentito parlare in Mercati e Mercatini d'Italia di Simonetta Bosso pubblicato da Gribaudo troverete il dettaglio di oltre 1000 mercatini nazionali, appuntamenti da non perdere dislocati durante il corso dell'anno e su tutto il territorio nazionale per divertirsi, visitare bei posti e trovare articoli di ogni genere a prezzi imbattibili. E se siete di quelli che i mercatini li evitano per paura di non essere bravi a fare affari vi sono anche tanti consigli per concludere buoni affari. "Di bancarella in bancarella, tra piccoli ogge tti e grandi occasioni, acquisti e scambi in un viaggio nel tempo tra presente e passato".
Per il momento questi input possono bastare eccovi allora i miei dolcini pere e cioccolato che sfruttano come al solito la base del Ciambellone della mitica Ady, perfetta davvero in ogni variante.
Per profumarli Ratafià di pera Picciola di Lombardi &Visconti e succo di frutta dello stesso frutto e per arricchirli all'interno dell'ottima Fiordifrutta alla pera Rigoni di Asiago. Come olio ho scelto un semplice e delicato Olio di Oliva Dante  che non caratterizza il dolce nel gusto e il lievito Ar.Pa. Lieviti qualità Elefante. Sentirete che bontà! Se poi volete strafare completate i dolcini con crema di mascarpone montato con panna e zucchero a velo e una spolverata di cacao amaro, diventeranno irresistibili.
Dolcini pere e cioccolato
Ingredienti
250 g di zucchero
250 g di farina
3 uova
130 g di olio di semi o di oliva
130 g di succo di frutta alla pera
una bustina di lievito per dolci
30 ml di ratafià di pera (o altro liquore a piacere)
100 g di cioccolato extrafondente
Confettura di pere
Per completare:
250 g di mascarpone
125 g di panna
3 cucchiai di zucchero a velo
un cucchiaio di cacao amaro
Montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungete l'olio, il succo, il liquore, la farina ed infine il lievito setacciato e il cioccolato tritato.
Versare l'impasto negli stampini da muffin (poco più della metà) e aggiungere in ognuno un cucchiaino di confettura. Cuocere in forno caldo a 180° per 20 minuti circa(dipende dal forno) provate comunque con lo stecchino.
All'uscita servire con zucchero a velo o con la crema di mascarpone e panna (montare insieme allo zucchero a velo panna e mascarpone) completata da un velo di cacao amaro.

Progettando le prossime feste: Dolcini pere e cioccolato

Piatto La Porcellana Bianca
Arriva Dicembre e per me è già Natale, ogni anno in effetti anticipo di qualche giorno in linea con il trend generale che vede ormai luci e addobbi presenti ovunque già da metà novembre. Il fatto è che l'attesa e la preparazione sono in effetti più emozionanti di qualsiasi evento e così propongo di utilizzare l'ultimo week-end di novembre  per pianificare decorazioni, regali, ricette e tutto quanto potrà rendere speciale il Natale.
Un dolcino casalingo si presta ad accompagnare un "grigio" fine settimana di passaggio, pomeriggi di studio ed organizzazione in cui trovare attraverso i giusti libri l'idea che stavamo cercando.
Perfetti i libri di Caterina Balivo risultato della trasmissione Detto Fatto pubblicati da Rizzoli.
Del volume dedicato alla casa vi avevo già parlato e ve lo richiamo perché vi sono ottimi spunti per decorazioni e regali home made.
Nel secondo volume Detto Fatto Il Look giorno per giorno troverete il modo per valorizzarvi in ogni occasione, anche e soprattutto nelle serate delle prossime festività. Moda, beauty, make-up, hair stylist e nail art adatti ad ogni occasione e inoltre tanti progetti per realizzare collanine, colletti, cerchietti e anche cosmetici fai da te per i regalini alle amiche.
Nel terzo volume Detto Fatto La cucina ricetta per ricetta sfiziose ed originali preparazioni direttamente dalla cucina di Detto Fatto, oltre 60 ricette alla portata di tutti per ricevere in modo perfetto, con i consigli dei tutor della trasmissione e anche qualche curiosità su Caterina e la sua famiglia.
Ma dicembre si sa è anche periodo di mercatini, soprattutto di quelli dedicati al Natale che fioccano ormai ovunque. Ma se solo l'idea di non saperne abbastanza vi scoraggia e vi fa perdere la voglia di mettervi in macchina alla ricerca di quella fiera dell'antiquariato o di quel mercatino vintage di cui avete sentito parlare in Mercati e Mercatini d'Italia di Simonetta Bosso pubblicato da Gribaudo troverete il dettaglio di oltre 1000 mercatini nazionali, appuntamenti da non perdere dislocati durante il corso dell'anno e su tutto il territorio nazionale per divertirsi, visitare bei posti e trovare articoli di ogni genere a prezzi imbattibili. E se siete di quelli che i mercatini li evitano per paura di non essere bravi a fare affari vi sono anche tanti consigli per concludere buoni affari. "Di bancarella in bancarella, tra piccoli ogge tti e grandi occasioni, acquisti e scambi in un viaggio nel tempo tra presente e passato".
Per il momento questi input possono bastare eccovi allora i miei dolcini pere e cioccolato che sfruttano come al solito la base del Ciambellone della mitica Ady, perfetta davvero in ogni variante.
Per profumarli Ratafià di pera Picciola di Lombardi &Visconti e succo di frutta dello stesso frutto e per arricchirli all'interno dell'ottima Fiordifrutta alla pera Rigoni di Asiago. Come olio ho scelto un semplice e delicato Olio di Oliva Dante  che non caratterizza il dolce nel gusto e il lievito Ar.Pa. Lieviti qualità Elefante. Sentirete che bontà! Se poi volete strafare completate i dolcini con crema di mascarpone montato con panna e zucchero a velo e una spolverata di cacao amaro, diventeranno irresistibili.
Dolcini pere e cioccolato
Ingredienti
250 g di zucchero
250 g di farina
3 uova
130 g di olio di semi o di oliva
130 g di succo di frutta alla pera
una bustina di lievito per dolci
30 ml di ratafià di pera (o altro liquore a piacere)
100 g di cioccolato extrafondente
Confettura di pere
Per completare:
250 g di mascarpone
125 g di panna
3 cucchiai di zucchero a velo
un cucchiaio di cacao amaro
Montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungete l'olio, il succo, il liquore, la farina ed infine il lievito setacciato e il cioccolato tritato.
Versare l'impasto negli stampini da muffin (poco più della metà) e aggiungere in ognuno un cucchiaino di confettura. Cuocere in forno caldo a 180° per 20 minuti circa(dipende dal forno) provate comunque con lo stecchino.
All'uscita servire con zucchero a velo o con la crema di mascarpone e panna (montare insieme allo zucchero a velo panna e mascarpone) completata da un velo di cacao amaro.

2014-11-26

Arrosto di pancetta di suino con saba e mele


Le Cantine Provenza appartengono alla famiglia Contato che vanta appunto origini provenzali. L’Azienda Agricola Provenza nasce su un lembo di terra gardesana nel 1967 ad opera del sig. Walter, padre di Fabio e Patrizia Contato che con impegno e dedizione la portano avanti facendone una realtà vitivinicola fra le più stimate della zona. L’Azienda Agricola Provenza si compone di quattro cascine: la più antica, dal 1967 sede principale dell’attività Provenza, è Cà Maiöl, che prende nome dal notaio desenzanese Sebastiano Maioli che l'ha edificata nel 1710.
Mi sono innamorata del Negresco, un vino caldo, pieno di corpo con toni di frutta matura, tabacco e spezie e mi sono incuriosita anche del suo nome la cui  scelta è legata al famoso albergo della Costa Azzurra "Hotel Negresco" di Nizza. Le uve del Negresco provengono dai vigneti più vocati situati nella D.O.P. Garda Classico, sono: Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera idonee a produrre un vino moderno ma di temperamento. 
L'ho scelto per accompagnare un mio arrosto, un piatto particolarmente autunnale che vedrei bene anche nel prossimo periodo natalizio, l'arrosto di pancetta di suino con saba e mele. Non sarà un tacchino ma io anche per il ringraziamento lo vedo perfetto.
Arrosto di pancetta di suino con saba e mele

1 pezzo di pancetta di suino (1,5-1,6 Kg)
2 mele (meglio se cotogne)
1/2 bicchiere di mosto cotto o saba
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
2 foglie d'alloro
1 rametto di rosmarino
sale e pepe nero
Condire la pancetta dalla parte interna con sale, pepe nero, aglio schiacciato, aghi di rosmarino e foglie d'alloro spezzettate.Ripiegarla a libro su sé stessa e dopo averla legata per bene, rosolarla con pochissimo olio nella pentola a pressione, fino a che la cotenna formerà una crosticina dorata, salare la superficie. Aggiungere le mele a fettine (complete di buccia) e il mosto cotto, un bicchiere d'acqua e coprire, portare ad ebollizione, poi abbassare la fiamma e cuocere per un'ora. Al termine della cottura sollevare la carne e poggiarla in una teglia, metterla in forno a rosolare. Intanto sul fuoco far restringere il fondo, passarlo al passa verdure e condirvi l'arrosto una volta affettato. Io l'ho servito con patate e funghi ma anche con polenta o purè di patate lo trovo perfetto.
*Per la ricetta ho utilizzato la  Saba di Romagna di Luvirie Riccione

Arrosto di pancetta di suino con saba e mele


Le Cantine Provenza appartengono alla famiglia Contato che vanta appunto origini provenzali. L’Azienda Agricola Provenza nasce su un lembo di terra gardesana nel 1967 ad opera del sig. Walter, padre di Fabio e Patrizia Contato che con impegno e dedizione la portano avanti facendone una realtà vitivinicola fra le più stimate della zona. L’Azienda Agricola Provenza si compone di quattro cascine: la più antica, dal 1967 sede principale dell’attività Provenza, è Cà Maiöl, che prende nome dal notaio desenzanese Sebastiano Maioli che l'ha edificata nel 1710.
Mi sono innamorata del Negresco, un vino caldo, pieno di corpo con toni di frutta matura, tabacco e spezie e mi sono incuriosita anche del suo nome la cui  scelta è legata al famoso albergo della Costa Azzurra "Hotel Negresco" di Nizza. Le uve del Negresco provengono dai vigneti più vocati situati nella D.O.P. Garda Classico, sono: Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera idonee a produrre un vino moderno ma di temperamento. 
L'ho scelto per accompagnare un mio arrosto, un piatto particolarmente autunnale che vedrei bene anche nel prossimo periodo natalizio, l'arrosto di pancetta di suino con saba e mele. Non sarà un tacchino ma io anche per il ringraziamento lo vedo perfetto.
Arrosto di pancetta di suino con saba e mele

1 pezzo di pancetta di suino (1,5-1,6 Kg)
2 mele (meglio se cotogne)
1/2 bicchiere di mosto cotto o saba
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
2 foglie d'alloro
1 rametto di rosmarino
sale e pepe nero
Condire la pancetta dalla parte interna con sale, pepe nero, aglio schiacciato, aghi di rosmarino e foglie d'alloro spezzettate.Ripiegarla a libro su sé stessa e dopo averla legata per bene, rosolarla con pochissimo olio nella pentola a pressione, fino a che la cotenna formerà una crosticina dorata, salare la superficie. Aggiungere le mele a fettine (complete di buccia) e il mosto cotto, un bicchiere d'acqua e coprire, portare ad ebollizione, poi abbassare la fiamma e cuocere per un'ora. Al termine della cottura sollevare la carne e poggiarla in una teglia, metterla in forno a rosolare. Intanto sul fuoco far restringere il fondo, passarlo al passa verdure e condirvi l'arrosto una volta affettato. Io l'ho servito con patate e funghi ma anche con polenta o purè di patate lo trovo perfetto.
*Per la ricetta ho utilizzato la  Saba di Romagna di Luvirie Riccione

2014-11-23

Cestini di piadina con salmone alle alghe e crema di soia al sesamo

Sembra così complicato il titolo di questa ricetta eppure è così semplice da essere quasi banale. A volte però i giusti accostamenti regalano emozioni e questo è stato il caso. Sono partita da un Salmone affumicato con alga nori  Fjord e da una splendida piadina biologica con farina di grano Khorasan Kamut di Artigianpiada per realizzare questi cestini. Come farcia ho scelto di sfruttare le innumerevoli doti della soia e del sesamo, tanto gusto e tanta salute. Quel che è complicato è in effetti solo il discorso che sottende la realizzazione di questo accostamento.
Le mie ispirazioni come sapete arrivano sempre da più fronti e anche stavolta ho trovato validi alleati in libreria.
Semi & Cereali è il titolo di un bellissimo libro di Amy Ruth Finegold pubblicato da RED! Quel che mi ha stupito di questo libro è che alimenti generalmente trascurati nella dieta diventano protagonisti di piatti appetitosi illustrati tra l'altro da splendide fotografie. Colazioni, zuppe, insalate, spuntini, piatti principali, dessert sfruttano le potenti proprietà salutari di orzo, bulgur, miglio, amaranto, quinoa, semi di chia, canapa, sesamo, girasole e tanti altri. Ricette buone, sane e belle tutte davvero facilmente replicabili, un libro che fa davvero venire appetito.
Su Le alghe della salute di Ulrich Arndt uscito per Edizioni L'Età dell'Acquario ho potuto apprendere le doti naturali di forza, bellezza e benessere insite nelle alghe. Sono da considerare veri superfood le microalghe delle qualità Spirulina, Corella e AFA diffusamente affrontate nel volume e capaci di disintossicare il nostro organismo da metalli pesanti e veleni. R afforzano le difese immunitarie e rendono tutto il nostro organismo, cervello compreso, più vitale e reattivo nei confronti di Alzheimer e altre malattie degenerative. Tante sono le ricette presentate nel libro per poter assumere questi superfood in modo costante e anche gustoso.
Anche le altre alghe non sono comunque da sottovalutare, così come aiutano il mare a purificarsi dalle sostanze inquinanti senza assorbirle aiutano il nostro organismo a eliminare le sostanze nocive assorbite e accumulate. Le nori,  dette anche lattuga di mare, di origine europea e atlantica tra le tante proprietà hanno quella di ridurre il colesterolo.  Anche nel sesamo sono presenti antiossidanti naturali che regolano il tasso di colesterolo nel sangue ed è ricco di omega 6 e omega 3, utili a proteggere l'organismo da malattie cardiocircolatorie e ipertensione. La soia è ricchissima di nutrimenti proteici ed è priva di grassi e colesterolo. Ottimi per l'organismo anche i prodotti che da essa derivano come il tofu, il tamari, che è la salsa di soia tradizionale orientale e il miso.
Le virtù di questi alimenti e di molti altri sto imparando a conoscerle in Pasti chiari di Sergio Mambrini edito da Iacobelli. Tante proposte, consigli e ricette per imparare una cucina più naturale idonea a vivere una vita sana. Pasti corretti dal punto di vista nutrizionale, accettabili sotto l'aspetto ecologico e sociale, gradevoli al gusto ma senza contraffazioni. "Oltre ai condimenti tradizionali usate l'amore e la gioia" si legge sulla quarta e ancora "Riempite la vostra cucina di amici con serenità e semplicità e soprattutto non trascuratela: è una sincera compagna che sta con voi tutta la vita", come dargli torto?
Ricette idonee a sfruttare l'energia dei cibi per raggiungere un buon equilibrio psico-fisico sono quelle di Cinque stagioni in cucina di Cristina Fusi per Terra Nuova Edizioni. L'energia che è la base della vita, presente negli alimenti che consumiamo viene ripartita in cinque elementi legati alle stagioni della natura che sono cinque e non quattro. Energia acqua legata all'inverno, energia albero della primavera, energia fuoco tipica dell'estate, energia terra della tarda estate (la quinta stagione) ed energia metallo associata all'autunno. 116 le ricette sane e naturali ripartite per stagione e raccolte il 23 menù vegani pensati per far circolare meglio l'energia di cui necessitiamo.  Ricette buone, belle anche nella presentazione e degnamente illustrate.
Le alghe fanno parte dell'energia acqua e il libro consiglia di accompagnarle ai legumi per rendere più facilmente assimilabili i minerali che contengono.
Ora ho spiegato abbastanza e posso darvi la ricetta
Cestini di piadina con salmone alle alghe e crema di soia al sesamo
Ingredienti per 8 cestini:
2 piadine biologiche di grano kamut
1 tazza colma di fagioli di soia lessati*
1 puntina di aglio
2 cucchiai di semi di sesamo
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di tamari (salsa di soia)
1 pizzico di peperoncino
sale
8 fette di salmone affumicato con alga nori
Tagliare in quattro ogni piadina, bagnare i triangoli ottenuti leggermente e foderarvi otto stampi da muffin, infornare a 180° finché i bordi prenderanno colore. Tostare i semi di sesamo tenerne da parte un terzo e frullare gli altri con i fagioli di soia, l'aglio, il peperoncino, la soia, qualche cucchiaio di acqua e olio a filo fino ad ottenere una salsa densa ma morbida, regolare di sale. Versare la salsa nei cestini di piadina, completare con una fettina di salmone alle alghe e  decorare con i semi di sesamo tenuti da parte.
* Per la ricetta ho utilizzato Soia gialla Schioppi