2007-06-07

La Torta Caprese


Le versioni di Torta caprese che circolano in rete sono infinite e se ci si mette a discuterne non si arriva mai ad un accordo sulla versione originale. C’è chi dice che si fanno pari mandorle, zucchero e cioccolato chi ci mette un poco di farina o di fecola, chi la fa bianca, in ogni caso non ho ben chiaro come si faccia una caprese a Capri, per cui ecco la mia Caprese taroccata.
Ingredienti:
200 g di mandorle con la pelle tritate
150 g di cioccolato
150 g di zucchero
150 g di burro
3 uova
una bustina di vanillina
mezza fialetta di essenza di mandorle
zucchero a velo due cucchiai
Lavoriamo il burro tenuto a temperatura ambiente con lo zucchero, aggiungiamo le essenze, la farina di mandorle, il cioccolato fuso ed i tuorli uno alla volta. A parte montiamo gli albumi e poi uniamoli delicatamente al composto. Versiamo tutto in una teglia (meglio di silicone, in mancanza rivestiamo il recipiente con carta da forno bagnata e strizzata) ed inforniamo per una mezz’ora circa. Una volta raffreddata spolveriamo con zucchero a velo.

n.b. in foto la torta ha una strana pendenza verso il centro, il motivo è il piatto sul quale l’ho sformata che ha i bordi rialzati.

La Torta Caprese


Le versioni di Torta caprese che circolano in rete sono infinite e se ci si mette a discuterne non si arriva mai ad un accordo sulla versione originale. C’è chi dice che si fanno pari mandorle, zucchero e cioccolato chi ci mette un poco di farina o di fecola, chi la fa bianca, in ogni caso non ho ben chiaro come si faccia una caprese a Capri, per cui ecco la mia Caprese taroccata.
Ingredienti:
200 g di mandorle con la pelle tritate
150 g di cioccolato
150 g di zucchero
150 g di burro
3 uova
una bustina di vanillina
mezza fialetta di essenza di mandorle
zucchero a velo due cucchiai
Lavoriamo il burro tenuto a temperatura ambiente con lo zucchero, aggiungiamo le essenze, la farina di mandorle, il cioccolato fuso ed i tuorli uno alla volta. A parte montiamo gli albumi e poi uniamoli delicatamente al composto. Versiamo tutto in una teglia (meglio di silicone, in mancanza rivestiamo il recipiente con carta da forno bagnata e strizzata) ed inforniamo per una mezz’ora circa. Una volta raffreddata spolveriamo con zucchero a velo.

n.b. in foto la torta ha una strana pendenza verso il centro, il motivo è il piatto sul quale l’ho sformata che ha i bordi rialzati.

2007-06-06

Insalata di pasta con scamorza affumicata


Non so voi ma io amo le insalate di pasta, quel che è certo che non mi va di ripetermi coi soliti condimenti: pomodorini-olive-mozzarella-tonno-origano per cui sono alla continua ricerca di nuovi accostamenti.
Questo ne è un esempio scovato e copiato senza riserve da uno di quei miei famosi ritagli di riviste raccolti ormai su dei quadernoni con le copertine decorate di goccioline d’olio.
La ricetta originale prevedeva le farfalle io ho utilizzato un altro formato di pasta che alcuni chiamano radiatori altri organetti.
Ingredienti per 4:
320 g di pasta corta
una melanzana
due zucchine
150 g di scamorza affumicata
qualche foglia di basilico
uno spicchio d’aglio (la ricetta ne prevedeva due)
olio extravergine d’oliva
sale e pepe quanto basta.
Laviamo gli ortaggi poi riduciamo le melanzane a cubetti cospargiamo di sale e lasciamola riposare per un’ora (questa procedura serve a levare l’amaro caratteristico delle melanzane).
Intanto affettiamo le zucchine a rondelle e tagliamo la scamorza a dadini.
Poi eliminiamo il sale dalle melanzane e asciughiamole per bene con della carta da cucina.
Friggiamo le verdure in abbondante olio, scoliamole e appoggiamole sulla carta assorbente.
Condiamo con l’aglio tritato, le foglie di basilico spezzettate e un poco di pepe nero macinato al momento. Lasciamole riposare per un’ora almeno.
Cuociamo la pasta, condiamola con 4 cucchiai di olio, le verdure marinate e la dadolata di scamorza.
Ecco un fresco piatto estivo da portarci dietro anche per un pic-nic o in ufficio per la pausa pranzo.

Insalata di pasta con scamorza affumicata


Non so voi ma io amo le insalate di pasta, quel che è certo che non mi va di ripetermi coi soliti condimenti: pomodorini-olive-mozzarella-tonno-origano per cui sono alla continua ricerca di nuovi accostamenti.
Questo ne è un esempio scovato e copiato senza riserve da uno di quei miei famosi ritagli di riviste raccolti ormai su dei quadernoni con le copertine decorate di goccioline d’olio.
La ricetta originale prevedeva le farfalle io ho utilizzato un altro formato di pasta che alcuni chiamano radiatori altri organetti.
Ingredienti per 4:
320 g di pasta corta
una melanzana
due zucchine
150 g di scamorza affumicata
qualche foglia di basilico
uno spicchio d’aglio (la ricetta ne prevedeva due)
olio extravergine d’oliva
sale e pepe quanto basta.
Laviamo gli ortaggi poi riduciamo le melanzane a cubetti cospargiamo di sale e lasciamola riposare per un’ora (questa procedura serve a levare l’amaro caratteristico delle melanzane).
Intanto affettiamo le zucchine a rondelle e tagliamo la scamorza a dadini.
Poi eliminiamo il sale dalle melanzane e asciughiamole per bene con della carta da cucina.
Friggiamo le verdure in abbondante olio, scoliamole e appoggiamole sulla carta assorbente.
Condiamo con l’aglio tritato, le foglie di basilico spezzettate e un poco di pepe nero macinato al momento. Lasciamole riposare per un’ora almeno.
Cuociamo la pasta, condiamola con 4 cucchiai di olio, le verdure marinate e la dadolata di scamorza.
Ecco un fresco piatto estivo da portarci dietro anche per un pic-nic o in ufficio per la pausa pranzo.

2007-06-05

Torta alla frutta fresca

E’ forse questo il periodo dell’anno in cui è possibile reperire la frutta più golosa oltre che colorata. Avendo in casa fragole in abbondanza e ciliegie del mio albero mi è tornata in mente quella buona torta che mi preparava la mamma quando ero piccola e così mi sono messa ad impastare:
300 g di farina
150 g di zucchero
100 g di burro fuso
1 bustina di lievito per dolci
1 bicchiere di latte
1 uovo
un pizzico di sale.
Una volta ottenuto un composto omogeneo lo lasciamo cuocere in una teglia bassa da crostata, esistono in commercio quelle apposite con la scanalatura sul fondo che una volta rivoltata diventa la superficie sulla quale adagiare la crema).
Veramente con le dosi indicate mi è venuta fuori una bella crostata e sei crostatine piccole.
Sformati i nostri dolci, li farciamo con crema pasticcera o crema chantilly (crema e panna nelle stesse dosi) e poi via libera alla fantasia.
Mescoliamo i frutti a disposizione creando dei motivi o utilizziamo se ci piace di più un solo tipo di frutta.
Completata l’opera per sigillare e lucidare il tutto è il caso di spennellare con gelatina di frutta oppure (come nel mio caso) con gelatina istantanea per dolci ottenuta col preparato facilmente reperibile in commercio e l’aggiunta di rum per dare un’aroma speciale.
Rispetto alla crostata di frutta che si trova su quasi tutti i ricettari, questa ha una base morbida quasi di pasta margherita che la rende particolarmente buona creando un tutt’uno con la frutta e la crema e senza pericolo di rovinare le fette quando si taglia.

Torta alla frutta fresca

E’ forse questo il periodo dell’anno in cui è possibile reperire la frutta più golosa oltre che colorata. Avendo in casa fragole in abbondanza e ciliegie del mio albero mi è tornata in mente quella buona torta che mi preparava la mamma quando ero piccola e così mi sono messa ad impastare:
300 g di farina
150 g di zucchero
100 g di burro fuso
1 bustina di lievito per dolci
1 bicchiere di latte
1 uovo
un pizzico di sale.
Una volta ottenuto un composto omogeneo lo lasciamo cuocere in una teglia bassa da crostata, esistono in commercio quelle apposite con la scanalatura sul fondo che una volta rivoltata diventa la superficie sulla quale adagiare la crema).
Veramente con le dosi indicate mi è venuta fuori una bella crostata e sei crostatine piccole.
Sformati i nostri dolci, li farciamo con crema pasticcera o crema chantilly (crema e panna nelle stesse dosi) e poi via libera alla fantasia.
Mescoliamo i frutti a disposizione creando dei motivi o utilizziamo se ci piace di più un solo tipo di frutta.
Completata l’opera per sigillare e lucidare il tutto è il caso di spennellare con gelatina di frutta oppure (come nel mio caso) con gelatina istantanea per dolci ottenuta col preparato facilmente reperibile in commercio e l’aggiunta di rum per dare un’aroma speciale.
Rispetto alla crostata di frutta che si trova su quasi tutti i ricettari, questa ha una base morbida quasi di pasta margherita che la rende particolarmente buona creando un tutt’uno con la frutta e la crema e senza pericolo di rovinare le fette quando si taglia.

2007-06-04

Tripolini all’arrabbiata con carciofini


Per il club Sale & Pepe questo mese ho attinto nuovamente dal numero di marzo 2007, perché poi io le riviste di cucina me le gusto piano piano, scoprendo sempre nuove cose ogni volta che lo sfoglio. Così avevo adocchiato questa ricettina e non avendola provata al tempo dei carciofi, ho rimediato adesso utilizzando i carciofini semi-selvatici che si trovano in campagna da me.
Si tratta - per chi non li conoscesse - di carciofi mignon dal gusto più pieno rispetto ai carciofi normalmente in commercio e che qui utilizziamo soprattutto per le conserve sottolio, dopo averli appena scottati con acqua e aceto bianco.
Oltre a sostituire i carciofi con i detti carciofini, ho variato rispetto alla ricetta originale - che prevedeva fettuccine - il formato della pasta.
Adesso vi do la ricetta dei miei Tripolini all’arrabbiata con carciofini.

Per 4 persone ci occorrono:
320 g di pasta lunga (Tripolini, Trenette, Fettuccine)
400 g di polpa di pomodoro
20 carciofini (oppure 4 se utilizzate i grandi)
60 g di olive nere
40 g di capperi sottosale
un peperoncino fresco
uno spicchio d’aglio
un ciuffetto di prezzemolo
sale q.b.
Tritiamo l’aglio, il peperoncino e il prezzemolo.
Soffriggiamoli con un filo d’olio poi uniamo i carciofi tagliati in due (se sono i grandi tagliati a fettine sottili).
Li rosoliamo per qualche minuto poi uniamo il pomodoro, le olive, i capperi e cuociamo per venti minuti, regoliamo di sale.
Lessiamo la pasta, condiamo col sugo preparato e serviamo subito.
Alla prossima…

Tripolini all’arrabbiata con carciofini


Per il club Sale & Pepe questo mese ho attinto nuovamente dal numero di marzo 2007, perché poi io le riviste di cucina me le gusto piano piano, scoprendo sempre nuove cose ogni volta che lo sfoglio. Così avevo adocchiato questa ricettina e non avendola provata al tempo dei carciofi, ho rimediato adesso utilizzando i carciofini semi-selvatici che si trovano in campagna da me.
Si tratta - per chi non li conoscesse - di carciofi mignon dal gusto più pieno rispetto ai carciofi normalmente in commercio e che qui utilizziamo soprattutto per le conserve sottolio, dopo averli appena scottati con acqua e aceto bianco.
Oltre a sostituire i carciofi con i detti carciofini, ho variato rispetto alla ricetta originale - che prevedeva fettuccine - il formato della pasta.
Adesso vi do la ricetta dei miei Tripolini all’arrabbiata con carciofini.

Per 4 persone ci occorrono:
320 g di pasta lunga (Tripolini, Trenette, Fettuccine)
400 g di polpa di pomodoro
20 carciofini (oppure 4 se utilizzate i grandi)
60 g di olive nere
40 g di capperi sottosale
un peperoncino fresco
uno spicchio d’aglio
un ciuffetto di prezzemolo
sale q.b.
Tritiamo l’aglio, il peperoncino e il prezzemolo.
Soffriggiamoli con un filo d’olio poi uniamo i carciofi tagliati in due (se sono i grandi tagliati a fettine sottili).
Li rosoliamo per qualche minuto poi uniamo il pomodoro, le olive, i capperi e cuociamo per venti minuti, regoliamo di sale.
Lessiamo la pasta, condiamo col sugo preparato e serviamo subito.
Alla prossima…

2007-06-03

Babà al limoncello

Nel post su Napoli dopo la foto del bel babà consumato in loco promettevo di fare e postare presto il mio babà.
Nel precedente post delle crostatine al Lemon curd del resto vi lasciavo con un’altra promessa di utilizzare il lemon curd avanzato in altro modo originale
Ecco allora il post delle promesse: ne è venuto fuori un Babà al limoncello guarnito con riccioli di gustosissimo lemon curd.
In fondo siamo abituati a mangiare il Babà sempre impregnato dell’aromatico rum ma chi dice che non sia ugualmente eccezionale innaffiato di qualche altro liquido altrettanto alcolico e profumato?
La ricetta è tratta dal famoso libro della Clerici citato qualche post fa, modificata leggermente qua e là da me.

Ingredienti per un mega babà:
300 g di farina 00
25 g di lievito di birra
25 g di zucchero
1 dl di acqua
100 g di burro
4 uova
1 pizzico di sale

Per lo sciroppo:
350 ml di acqua
170 g di zucchero
170 ml di limoncello

Per decorare:
Lemon curd
Gianduiotti fondenti

Formiamo un pastello con 50 g di farina e il lievito sciolto nell’acqua tiepida. Lasciamo riposare per un’ora. Poi uniamo la restante farina, lo zucchero, le uova, il sale e il burro ridotto a pezzetti.
Lavoriamo molto bene e poi lasciamo a lievitare per un’ora e mezza circa.
Sgonfiamo l’impasto e poi lo mettiamo in una teglia dai bordi alti e lo facciamo lievitare fino a quando avrà riempito lo stampo. Poi inforniamo in forno caldo eventualmente posizionando nella parte bassa dello stesso una ciotola con acqua per mantenere il giusto grado di umidità in cottura.
Una volta raffreddato, anche il giorno dopo, prepariamo lo sciroppo scaldando l’acqua con lo zucchero ed unendo poi il liquore.
Versiamo lo sciroppo sul dolce sistemato in una ciotola coi bordi un poco alti e lasciamo inzuppare per bene nel liquido.
Poi decoriamo con riccioli di Lemon curd e i gianduiotti tagliati a triangolini.

Babà al limoncello

Nel post su Napoli dopo la foto del bel babà consumato in loco promettevo di fare e postare presto il mio babà.
Nel precedente post delle crostatine al Lemon curd del resto vi lasciavo con un’altra promessa di utilizzare il lemon curd avanzato in altro modo originale
Ecco allora il post delle promesse: ne è venuto fuori un Babà al limoncello guarnito con riccioli di gustosissimo lemon curd.
In fondo siamo abituati a mangiare il Babà sempre impregnato dell’aromatico rum ma chi dice che non sia ugualmente eccezionale innaffiato di qualche altro liquido altrettanto alcolico e profumato?
La ricetta è tratta dal famoso libro della Clerici citato qualche post fa, modificata leggermente qua e là da me.

Ingredienti per un mega babà:
300 g di farina 00
25 g di lievito di birra
25 g di zucchero
1 dl di acqua
100 g di burro
4 uova
1 pizzico di sale

Per lo sciroppo:
350 ml di acqua
170 g di zucchero
170 ml di limoncello

Per decorare:
Lemon curd
Gianduiotti fondenti

Formiamo un pastello con 50 g di farina e il lievito sciolto nell’acqua tiepida. Lasciamo riposare per un’ora. Poi uniamo la restante farina, lo zucchero, le uova, il sale e il burro ridotto a pezzetti.
Lavoriamo molto bene e poi lasciamo a lievitare per un’ora e mezza circa.
Sgonfiamo l’impasto e poi lo mettiamo in una teglia dai bordi alti e lo facciamo lievitare fino a quando avrà riempito lo stampo. Poi inforniamo in forno caldo eventualmente posizionando nella parte bassa dello stesso una ciotola con acqua per mantenere il giusto grado di umidità in cottura.
Una volta raffreddato, anche il giorno dopo, prepariamo lo sciroppo scaldando l’acqua con lo zucchero ed unendo poi il liquore.
Versiamo lo sciroppo sul dolce sistemato in una ciotola coi bordi un poco alti e lasciamo inzuppare per bene nel liquido.
Poi decoriamo con riccioli di Lemon curd e i gianduiotti tagliati a triangolini.

2007-06-01

Crostatine al Lemon curd


Sentivo sempre parlare di Lemon Curd ma non mi ero mai azzardata a preparare questa crema, forse un pò per quella mia innata diffidenza verso i dolci inglesi che, invitanti nell’aspetto, molto spesso sono eccessivamente burrosi e zuccherosi ma, poiché mi sono ormai arresa all’idea di intraprendere una dieta dimagrante al fine di indossare in modo degno un bel costume da bagno nell’imminente stagione estiva, mi sono lasciata tentare dal traboccante e soprattutto naturalissimo (che sta per non trattato in alcun modo) albero di limoni della mia vicina e così eccomi intraprendere la strada del Lemon curd.
Ho vagliato diverse ricette spulciando nei miei ricettari e nella Blogosfera ed alla fine la mia scelta è ricaduta sul
Lemon curd di Cavoletto di Bruxelles. La ricetta ve la leggete là io semmai posso darvi un buon suggerimento di utilizzo: Crostatine al Lemon curd

Per 6 crostatine ci occorrono:
150 g di farina 00
50 g di farina di mandorle
50 g di zucchero a velo vanigliato
1 pizzico di sale
100 g di burro
1 tuorlo d’uovo
2 cucchiai di acqua fredda
1 vasetto di lemon curd

Versiamo in una ciotola le farine, lo zucchero e il sale poi amalgamiamole col burro freddo a pezzetti formando un impasto simile a pangrattato. Una volta fatto ciò sbattiamo leggermente il tuorlo con l’acqua ed amalgamiamolo all’impasto. Formiamo una palla e lasciamola a riposare il frigo per un’ora.
Trascorso il tempo indicato dividiamo l’impasto in sei parti e stendiamolo nelle tegline (12 cm) imburrate ed infarinate.
Versiamo sopra ognuna una cucchiaiata di Lemon curd, stendiamola su tutta la superficie ed inforniamo a 180° fino a doratura.
Deliziose a colazione col thè bello forte.
Mi è avanzato un poco di lemon curd sto pensando a come utilizzarlo…

Crostatine al Lemon curd


Sentivo sempre parlare di Lemon Curd ma non mi ero mai azzardata a preparare questa crema, forse un pò per quella mia innata diffidenza verso i dolci inglesi che, invitanti nell’aspetto, molto spesso sono eccessivamente burrosi e zuccherosi ma, poiché mi sono ormai arresa all’idea di intraprendere una dieta dimagrante al fine di indossare in modo degno un bel costume da bagno nell’imminente stagione estiva, mi sono lasciata tentare dal traboccante e soprattutto naturalissimo (che sta per non trattato in alcun modo) albero di limoni della mia vicina e così eccomi intraprendere la strada del Lemon curd.
Ho vagliato diverse ricette spulciando nei miei ricettari e nella Blogosfera ed alla fine la mia scelta è ricaduta sul
Lemon curd di Cavoletto di Bruxelles. La ricetta ve la leggete là io semmai posso darvi un buon suggerimento di utilizzo: Crostatine al Lemon curd

Per 6 crostatine ci occorrono:
150 g di farina 00
50 g di farina di mandorle
50 g di zucchero a velo vanigliato
1 pizzico di sale
100 g di burro
1 tuorlo d’uovo
2 cucchiai di acqua fredda
1 vasetto di lemon curd

Versiamo in una ciotola le farine, lo zucchero e il sale poi amalgamiamole col burro freddo a pezzetti formando un impasto simile a pangrattato. Una volta fatto ciò sbattiamo leggermente il tuorlo con l’acqua ed amalgamiamolo all’impasto. Formiamo una palla e lasciamola a riposare il frigo per un’ora.
Trascorso il tempo indicato dividiamo l’impasto in sei parti e stendiamolo nelle tegline (12 cm) imburrate ed infarinate.
Versiamo sopra ognuna una cucchiaiata di Lemon curd, stendiamola su tutta la superficie ed inforniamo a 180° fino a doratura.
Deliziose a colazione col thè bello forte.
Mi è avanzato un poco di lemon curd sto pensando a come utilizzarlo…

2007-05-31

Involtini di cernia con carote baby e piselli


Il pesce, se è di buona qualità, più viene presentato in modo semplice e più è buono.
Però il solito filetto con olio, sale, pepe, limone e prezzemolo, non so a voi ma a me viene a noia.
Ecco allora un modo “elegante” oltre che semplice e stuzzicante per portare i filetti di cernia in tavola: Involtini di cernia con carote baby e piselli

Ingredienti per 4:
4 filetti di cernia
la mollica di una fetta di pane casereccio
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
½ spicchio d’aglio
1 ciuffetto di timo
olio extravergine d’oliva
½ bicchiere vino bianco
sale e pepe
carotine baby, piselli, burro e prezzemolo per il contorno

Ammolliamo la mollica in acqua tiepida, tritiamo il timo e l’aglio.
Appiattiamo un poco con l’ausilio del batticarne, i filetti di pesce. Ritagliamo i bordi in modo da ottenere fette regolari.
Tritiamo a coltello gli scarti di pesce, li mescoliamo alla mollica strizzata e sbriciolata, aggiungiamo il trito aromatico, il parmigiano, l’uovo e poi sale e pepe quanto basta.
Dividiamo il composto sui quattro filetti, stendendolo uniformemente.
Avvolgiamoli poi su se stessi.
Rosoliamo gli involtini in una padella velata di olio, sfumiamo col vino e proseguiamo la cottura per 10 minuti.
Sbollentiamo intanto per pochi istanti i piselli e le carotine poi saltiamoli in padella con un poco di burro, sale pepe e prezzemolo tritato.
Adagiamo le verdure nei piatti e sopra ciascun mucchietto un involtino.
Il gioco è fatto, non resta che portare in tavola.
Oltre al filetto di cernia moltissimi altri pesci si prestano a questa preparazione.
Il contorno poi possiamo variarlo a nostro piacere magari per un gusto più esotico una julienne di carote, zucchine e peperoni saltati appena in modo da restare croccanti ed aromatizzati con salsa di soia.