2009-03-25

Le 5 cose da cui sono dipendente

E’ da tanto che non accetto l’invito ad un meme, stavolta però sono stata felice dell’invito di Grazia perché si tratta di un meme simpatico a cui rispondo volentieri cercando di darvi qualche informazione su di me.
Il titolo è: Le 5 cose da cui sono dipendente e prima di accingermi a rispondere faccio una piccola premessa non inserirò nelle risposte né mio marito né nessuno dei miei affetti, è un gioco e voglio interpretarlo come tale per cui vi dirò le 5 cose (quasi inutili) senza di cui però non riesco a vivere la mia vita quotidiana
1. Internet: rinuncerei al cellulare, al telefono ed anche al citofono ma non alle e-mail ed al blog;
2. Il minipimer: vi giuro nessuna pubblicità nè palese nè occulta ma ho potuto tastare con mano che mi è impossibile farne a meno quando il mese scorso mi ha inesorabilmente abbandonata, mi sono affrettata a cercare il pezzo di ricambio perché proprio senza non riesco;
3. La carta stampata: scusatemi ma senza riviste e libri non ce la faccio proprio vado come in astinenza e ne ho avuto la prova in crociera dove ho voluto provare a dare uno stacco alla vita quotidiana partendo senza neppure un libro in valigia, risultato… alla prima sosta in Italia non visitavo monumenti ma cercavo un’edicola;
4. Formaggi e latticini: se mi dovesse insorgere un' allergia al lattosio non so come la prenderei, forse arriverei addirittura a pensare di farla finita, la vita non avrebbe più molto senso;
5. La mia solitudine: adoro la compagnia altrui, condividere gli svaghi con le persone care etc. etc. ma ho bisogno di momenti in cui restare sola con me stessa, riposandomi o impegnandomi alla mia maniera senza doverne rendere conto a nessuno.
A chi passo il testimone? Ultimamente sto frequentando poco gli altri blog per mancanza di tempo per cui non so chi lo ha già fatto comunque ci provo:

Se vi va di rispondere ovviamente.

Le 5 cose da cui sono dipendente

E’ da tanto che non accetto l’invito ad un meme, stavolta però sono stata felice dell’invito di Grazia perché si tratta di un meme simpatico a cui rispondo volentieri cercando di darvi qualche informazione su di me.
Il titolo è: Le 5 cose da cui sono dipendente e prima di accingermi a rispondere faccio una piccola premessa non inserirò nelle risposte né mio marito né nessuno dei miei affetti, è un gioco e voglio interpretarlo come tale per cui vi dirò le 5 cose (quasi inutili) senza di cui però non riesco a vivere la mia vita quotidiana
1. Internet: rinuncerei al cellulare, al telefono ed anche al citofono ma non alle e-mail ed al blog;
2. Il minipimer: vi giuro nessuna pubblicità nè palese nè occulta ma ho potuto tastare con mano che mi è impossibile farne a meno quando il mese scorso mi ha inesorabilmente abbandonata, mi sono affrettata a cercare il pezzo di ricambio perché proprio senza non riesco;
3. La carta stampata: scusatemi ma senza riviste e libri non ce la faccio proprio vado come in astinenza e ne ho avuto la prova in crociera dove ho voluto provare a dare uno stacco alla vita quotidiana partendo senza neppure un libro in valigia, risultato… alla prima sosta in Italia non visitavo monumenti ma cercavo un’edicola;
4. Formaggi e latticini: se mi dovesse insorgere un' allergia al lattosio non so come la prenderei, forse arriverei addirittura a pensare di farla finita, la vita non avrebbe più molto senso;
5. La mia solitudine: adoro la compagnia altrui, condividere gli svaghi con le persone care etc. etc. ma ho bisogno di momenti in cui restare sola con me stessa, riposandomi o impegnandomi alla mia maniera senza doverne rendere conto a nessuno.
A chi passo il testimone? Ultimamente sto frequentando poco gli altri blog per mancanza di tempo per cui non so chi lo ha già fatto comunque ci provo:

Se vi va di rispondere ovviamente.

2009-03-23

Zuppa salmonata

Non ditemi per favore che è iniziata la primavera che non ci credo visto che i termosifoni vanno ancora a palla e le temperature esterne sono tuttora da cappotto. Io mi consolo come posso, anche a tavola ovviamente, e dopo un periodo di pausa dalle zuppe, invogliata dal clima, ritorno con una gustosissima ed insolita preparazione che mi ha lasciata assolutamente soddisfatta delle scelte effettuate negli accostamenti.
Vi posso dare un consiglio? se avete una casseruola di coccio, tipo quella della foto, usatela per le zuppe, io ero scettica ma il risultato mi ha veramente convinta.
Due parole sulla materia prima me le dovete concedere a costo di sembrare pedante, che poi è la mia caratteristica in cucina. Il salmone affumicato vi raccomando che sia di buona qualità, ce ne vuole giusto una fettina per due e non sarebbe il caso di affidarsi a prodotti economici. I fagioli poi ci vogliono bianchi e piccolini, i miei sono quelli del Purgatorio speditimi da Terrasolis, che qualcuno certo conoscerà perché caratteristici di Colfiorito come le più famose lenticchie, per patate e bieta affidatevi al vostro buonsenso.
Ecco comunque la ricetta di una delle zuppe più saporite che io abbia mai mangiato.
Ingredienti per 2:
1 fettina di salmone affumicato (25-30 g c.a.)
2 mestoli di Fagioli del Purgatorio lessati
300 ml di brodo vegetale
1 patata
1 manciata di bieta
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cipollotto bianco
Affettiamo il cipollotto e lasciamolo appassire con l’olio in una pentola di coccio, uniamo il salmone a piccoli pezzi, la patata a dadini e la bieta tagliuzzata, irroriamo con il brodo e lasciamo cuocere per circa 20 minuti, finché la patata risulterà tenera, uniamo i fagioli, lasciamo insaporire per 5 minuti ancora. Serviamo a piacere con crostini di pane casereccio.

Zuppa salmonata

Non ditemi per favore che è iniziata la primavera che non ci credo visto che i termosifoni vanno ancora a palla e le temperature esterne sono tuttora da cappotto. Io mi consolo come posso, anche a tavola ovviamente, e dopo un periodo di pausa dalle zuppe, invogliata dal clima, ritorno con una gustosissima ed insolita preparazione che mi ha lasciata assolutamente soddisfatta delle scelte effettuate negli accostamenti.
Vi posso dare un consiglio? se avete una casseruola di coccio, tipo quella della foto, usatela per le zuppe, io ero scettica ma il risultato mi ha veramente convinta.
Due parole sulla materia prima me le dovete concedere a costo di sembrare pedante, che poi è la mia caratteristica in cucina. Il salmone affumicato vi raccomando che sia di buona qualità, ce ne vuole giusto una fettina per due e non sarebbe il caso di affidarsi a prodotti economici. I fagioli poi ci vogliono bianchi e piccolini, i miei sono quelli del Purgatorio speditimi da Terrasolis, che qualcuno certo conoscerà perché caratteristici di Colfiorito come le più famose lenticchie, per patate e bieta affidatevi al vostro buonsenso.
Ecco comunque la ricetta di una delle zuppe più saporite che io abbia mai mangiato.
Ingredienti per 2:
1 fettina di salmone affumicato (25-30 g c.a.)
2 mestoli di Fagioli del Purgatorio lessati
300 ml di brodo vegetale
1 patata
1 manciata di bieta
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cipollotto bianco
Affettiamo il cipollotto e lasciamolo appassire con l’olio in una pentola di coccio, uniamo il salmone a piccoli pezzi, la patata a dadini e la bieta tagliuzzata, irroriamo con il brodo e lasciamo cuocere per circa 20 minuti, finché la patata risulterà tenera, uniamo i fagioli, lasciamo insaporire per 5 minuti ancora. Serviamo a piacere con crostini di pane casereccio.

2009-03-20

Seadas a modo mio

Di sardo non ho nulla e la Sardegna la conosco solo in foto eppure amo molti dei loro prodotti, sarà che hanno dei formaggi strepitosi! Le seadas, quelle originali intendo, ho avuto modo di assaggiarle una sola volta eppure mi son rimaste nel cuore. Sarà che il formaggio con il miele si sposa a meraviglia, sarà che il fritto rende tutto estremamente appetibile, sarà che ho comprato un pecorino sardo fresco dal gusto eccezionale, insomma l’altro giorno partendo da queste premesse mi sono ritrovata con una ciotola davanti nella quale impastavo farina e poche altre cose ed il risultato è davanti ai vostri occhi. Le seadas mi sa che son rotonde e che non contemplano l’utilizzo di noccciole ma avevo in dispensa un bel vasetto di nocciole Piemonte IGP con miele di acacia di Cascina San Cassiano che chiedeva a gran voce di essere accostato a del buon formaggio. Questo l’inizio per il resto della storia seguite la ricetta:
100 g di farina 00
1 uovo
13 g di strutto
pecorino sardo fresco
olio d'oliva per friggere
nocciole Piemonte IGP con miele d'acacia
Impastiamo i tre ingredienti, poi lasciamo riposare l'impasto prima distenderlo in una sfoglia sottile. Posizioniamo su metà della sfoglia dei pezzetti di pecorino e copriamo con l'altra metà, ritagliamo la pasta attorno al ripieno in modo da formare dei grossi ravioli tondi o quadri a piacere, con le dosi indicate ne verrano circa 3-4. Friggiamo in abbondante olio e serviamo ancora calde cosparse di miele con nocciole o miele semplice.

Seadas a modo mio

Di sardo non ho nulla e la Sardegna la conosco solo in foto eppure amo molti dei loro prodotti, sarà che hanno dei formaggi strepitosi! Le seadas, quelle originali intendo, ho avuto modo di assaggiarle una sola volta eppure mi son rimaste nel cuore. Sarà che il formaggio con il miele si sposa a meraviglia, sarà che il fritto rende tutto estremamente appetibile, sarà che ho comprato un pecorino sardo fresco dal gusto eccezionale, insomma l’altro giorno partendo da queste premesse mi sono ritrovata con una ciotola davanti nella quale impastavo farina e poche altre cose ed il risultato è davanti ai vostri occhi. Le seadas mi sa che son rotonde e che non contemplano l’utilizzo di noccciole ma avevo in dispensa un bel vasetto di nocciole Piemonte IGP con miele di acacia di Cascina San Cassiano che chiedeva a gran voce di essere accostato a del buon formaggio. Questo l’inizio per il resto della storia seguite la ricetta:
100 g di farina 00
1 uovo
13 g di strutto
pecorino sardo fresco
olio d'oliva per friggere
nocciole Piemonte IGP con miele d'acacia
Impastiamo i tre ingredienti, poi lasciamo riposare l'impasto prima distenderlo in una sfoglia sottile. Posizioniamo su metà della sfoglia dei pezzetti di pecorino e copriamo con l'altra metà, ritagliamo la pasta attorno al ripieno in modo da formare dei grossi ravioli tondi o quadri a piacere, con le dosi indicate ne verrano circa 3-4. Friggiamo in abbondante olio e serviamo ancora calde cosparse di miele con nocciole o miele semplice.

2009-03-19

Insalata balsamica di riso Venere

Vi ho mai detto che l’aceto balsamico lo metto dappertutto? Sarà che mi porto sempre nel cuore quei cinque anni modenesi, sarà che come già dissi in altre occasioni un pezzetto di cuore (mia sorella) è ancora lì, nella mia dispensa non mancano mai parmigiano e aceto balsamico. Stavolta però invece che il tradizionale aceto balsamico modenese ho voluto provare, e vi garantisco non ne sono rimasta in alcun modo delusa, il Condimento San Giacomo dell’omonima acetaia di Novellara (RE), preparato tradizionalmente e acquistabile nella mia bottega del cuore Esperya. L’ho abbinato in questa preparazione ad un altro prodotto di cui vi ho già parlato, il Riso Venere Gli Aironi, ma l’insalata di fagiolini ed uova sode che è la base del piatto e va condita esclusivamente con una vinaigrette di olio e aceto balsamico, sta benissimo anche con il riso bianco, la pasta o i crostini di pane. Che poi sarò in controtendenza ma in questo periodo amo le insalate.
Ingredienti per 2 persone:
fagiolini verdi 200 g c.a.
2 uova biologiche
2 tazzine di riso Venere
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di Condimento San Giacomo (o aceto balsamico)
sale e pepe q.b.
Lessiamo separatamente i fagiolini mondati, il riso e le uova. Uniamo in una ciotola i tre ingredienti. Prepariamo una emulsione di olio, aceto balsamico, sale e pepe e condiamo con essa l’insalata preparata. Va servita a temperatura ambiente.

Insalata balsamica di riso Venere

Vi ho mai detto che l’aceto balsamico lo metto dappertutto? Sarà che mi porto sempre nel cuore quei cinque anni modenesi, sarà che come già dissi in altre occasioni un pezzetto di cuore (mia sorella) è ancora lì, nella mia dispensa non mancano mai parmigiano e aceto balsamico. Stavolta però invece che il tradizionale aceto balsamico modenese ho voluto provare, e vi garantisco non ne sono rimasta in alcun modo delusa, il Condimento San Giacomo dell’omonima acetaia di Novellara (RE), preparato tradizionalmente e acquistabile nella mia bottega del cuore Esperya. L’ho abbinato in questa preparazione ad un altro prodotto di cui vi ho già parlato, il Riso Venere Gli Aironi, ma l’insalata di fagiolini ed uova sode che è la base del piatto e va condita esclusivamente con una vinaigrette di olio e aceto balsamico, sta benissimo anche con il riso bianco, la pasta o i crostini di pane. Che poi sarò in controtendenza ma in questo periodo amo le insalate.
Ingredienti per 2 persone:
fagiolini verdi 200 g c.a.
2 uova biologiche
2 tazzine di riso Venere
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di Condimento San Giacomo (o aceto balsamico)
sale e pepe q.b.
Lessiamo separatamente i fagiolini mondati, il riso e le uova. Uniamo in una ciotola i tre ingredienti. Prepariamo una emulsione di olio, aceto balsamico, sale e pepe e condiamo con essa l’insalata preparata. Va servita a temperatura ambiente.

2009-03-18

Sfogliatine bigusto

Anche oggi ricetta fast, avrete capito che non sto passando troppo tempo davanti ai fornelli però non mi va di rinunciare al gusto o meglio al "bigusto" come in questo caso.
Mettiamo che avete in dispensa un bel barattolino di crema di nocciole di quella buona Amedei, dove le nocciole impiegate per prepararla superano di gran lunga le quantità degli altri ingredienti e che non volete farvela fuori tutta a cucchiaiate davanti alla tv ma, in un impeto di generosità, avete voglia di condividerne il gusto con i vostri cari; mettiamo che avete un bel panetto di pasta sfoglia nel freezer e qualche uovo e del latte nel frigo, la giusta dose per farne un po' di crema pasticcera. Pensate a tutte queste cose insieme e ditemi se non visualizzate già le sfogliatine bigusto della foto.
Ingredienti:
500 g di pasta sfoglia
250 ml di latte
2 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
vaniglia
1 vasetto di crema di nocciole
zucchero a velo per completare
Stendete la pasta sfoglia ad uno spessore di 7 mm c.a (non troppo sottile) ricavatene dei quadratini e infornateli in forno preriscaldato a 180° finché risulteranno gonfi e dorati.
Preparate la crema montando i tuorli con lo zucchero, unite la maizena e poi il latte bollente nel quale avrete sciolto qualche goccia di vaniglia liquida, lasciate addensare.
olte le sfogliatine dal forno suddividetene ciascuna in tre strati, gli strati si staccheranno quasi da soli basta solo aiutarsi con le mani. Spalmate nello strato inferiore la crema di nocciola, sovrapponete il centrale e spalmate sullo stesso la crema, chiudete con l'ultimo strato e cospargete di abbondante zucchero a velo.

Sfogliatine bigusto

Anche oggi ricetta fast, avrete capito che non sto passando troppo tempo davanti ai fornelli però non mi va di rinunciare al gusto o meglio al "bigusto" come in questo caso.
Mettiamo che avete in dispensa un bel barattolino di crema di nocciole di quella buona Amedei, dove le nocciole impiegate per prepararla superano di gran lunga le quantità degli altri ingredienti e che non volete farvela fuori tutta a cucchiaiate davanti alla tv ma, in un impeto di generosità, avete voglia di condividerne il gusto con i vostri cari; mettiamo che avete un bel panetto di pasta sfoglia nel freezer e qualche uovo e del latte nel frigo, la giusta dose per farne un po' di crema pasticcera. Pensate a tutte queste cose insieme e ditemi se non visualizzate già le sfogliatine bigusto della foto.
Ingredienti:
500 g di pasta sfoglia
250 ml di latte
2 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
vaniglia
1 vasetto di crema di nocciole
zucchero a velo per completare
Stendete la pasta sfoglia ad uno spessore di 7 mm c.a (non troppo sottile) ricavatene dei quadratini e infornateli in forno preriscaldato a 180° finché risulteranno gonfi e dorati.
Preparate la crema montando i tuorli con lo zucchero, unite la maizena e poi il latte bollente nel quale avrete sciolto qualche goccia di vaniglia liquida, lasciate addensare.
olte le sfogliatine dal forno suddividetene ciascuna in tre strati, gli strati si staccheranno quasi da soli basta solo aiutarsi con le mani. Spalmate nello strato inferiore la crema di nocciola, sovrapponete il centrale e spalmate sullo stesso la crema, chiudete con l'ultimo strato e cospargete di abbondante zucchero a velo.