2011-04-01

Praline di cioccolato bianco con pistacchi caramellati e scorzette d'arancia

Oggi una golosità da preparare e gustare nel week-end, delle praline di cioccolato bianco ricche anzi ricchissime e semplici da preparare. Il cioccolato bianco anche quello buono, e in tal caso parlo di Venchi, per me è sempre un po' stucchevole. Cercavo quindi qualcosa che dopo il primo morso ti dicesse ancora e l'ho trovato, anzi in tal caso ti dice poi ancora e sempre più e alla fine ti ritrovi che hai finito il cioccolato e i tuoi fianchi possono far da tavolino; ma questa è un'altra storia, la temperanza è una virtù e bisognerebbe applicarla in ogni cosa.
Insomma ho trovato che aggiungendo delle scorzette d'arancia candite come queste e dei pistacchi caramellati con zucchero e sale come quelli da aperitivo che vi ho presentato qua, si ottiene una pralina di cioccolato da sgranocchiare.
Per 100 g di cioccolato bianco occorrono un paio di cucchiai di scorzette e altrettanti di pistacchi e una volta pronte scorzette e pistacchi non resta che sciogliere a bagnomaria il cioccolato bianco tuffarvi dentro tutto mescolare e versare nelle formine da cioccolatini. Lasciate asciugare all'aria si staccheranno poi con facilità.
*Piatto da dessert in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto della collezione Opera Prima di Wald

Praline di cioccolato bianco con pistacchi caramellati e scorzette d'arancia

Oggi una golosità da preparare e gustare nel week-end, delle praline di cioccolato bianco ricche anzi ricchissime e semplici da preparare. Il cioccolato bianco anche quello buono, e in tal caso parlo di Venchi, per me è sempre un po' stucchevole. Cercavo quindi qualcosa che dopo il primo morso ti dicesse ancora e l'ho trovato, anzi in tal caso ti dice poi ancora e sempre più e alla fine ti ritrovi che hai finito il cioccolato e i tuoi fianchi possono far da tavolino; ma questa è un'altra storia, la temperanza è una virtù e bisognerebbe applicarla in ogni cosa.
Insomma ho trovato che aggiungendo delle scorzette d'arancia candite come queste e dei pistacchi caramellati con zucchero e sale come quelli da aperitivo che vi ho presentato qua, si ottiene una pralina di cioccolato da sgranocchiare.
Per 100 g di cioccolato bianco occorrono un paio di cucchiai di scorzette e altrettanti di pistacchi e una volta pronte scorzette e pistacchi non resta che sciogliere a bagnomaria il cioccolato bianco tuffarvi dentro tutto mescolare e versare nelle formine da cioccolatini. Lasciate asciugare all'aria si staccheranno poi con facilità.
*Piatto da dessert in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto della collezione Opera Prima di Wald

2011-03-30

Lonza farcita con verze stufate

Vi sembrerà strano che dopo un piatto prettamente primaverile torni quasi sui miei passi presentandovi un piatto dai toni e dai sapori più caldi, ma la primavera è così tipicamente indecisa che in effetti anche in cucina non si può che riflettere questa sua caratteristica. Poi  basta variare il contorno per dare subito alla pietanza un sapore più fresco.
La carne adatta alla preprazione è la lonza di maiale o il filettino ben battuto, per farcirla un buon prosciutto, io ho scelto la Spalla Cotta di San Secondo di MagnaParma, un po' di salvia e il Gran Kinara delle Fattorie Fiandino (in mancanza un buon grana o parmigiano non troppo stagionato. Le verze tagliate a striscioline sottili le ho stufate con un po' di cipolla e dello stesso prosciutto per richiamare il sapore del ripieno.
Ingredienti per 4 persone
Per la carne:
16 fettine sottilissime di lonza di suino o filetto
8 fettine di Spalla cotta di San Secondo
8 foglie di Salvia
8 fettine sottili di formaggio grana
2 cucchiai di farina 00
sale e pepe nero
olio extravergine d'oliva
1/2 bicchiere di vino bianco
Per il contorno:
1 verza piccola
50 g di Spalla cotta di San Secondo
2 cucchiai di passata di pomodoro
1/2 cipolla bionda
olio extravergine d'oliva
sale e pepe nero
Stendere bene metà delle fettine su un piano di lavoro, posizionare sopra ognuna una fetta di salame, 1 fogliolina di salvia e una fettina di formggio, coprire con le restanti ferrine di carne. Sigillare i bordi con degli stecchini di legno e passare la carne da ambo i lati nella farina. Rosolare la carne in un filo d'olio, salare, pepare e sfumare con il vino. Lasciar assorbire il liquido di cottura fin quando si formerà una salsina densa.
Per il contorno: Tritare la cipolla e  imbiondirli in un fondo d'olio, unire il prosciutto tritato anch'esso e la passata di pomodoro, poi la verza a striscioline, salare, pepare e lasciar cuocere a fuoco medio a pentola coperta per almeno mezz'ora  unendo dell'acqua in cottura se occorre.
*Il piatto tondo da portata e il runner appartengono alla collezione Opera Prima di Wald
* Anche per questa ricetta ho utilizzato le padelle della collezione Salento WhiteStone di Ballarini 

Lonza farcita con verze stufate

Vi sembrerà strano che dopo un piatto prettamente primaverile torni quasi sui miei passi presentandovi un piatto dai toni e dai sapori più caldi, ma la primavera è così tipicamente indecisa che in effetti anche in cucina non si può che riflettere questa sua caratteristica. Poi  basta variare il contorno per dare subito alla pietanza un sapore più fresco.
La carne adatta alla preprazione è la lonza di maiale o il filettino ben battuto, per farcirla un buon prosciutto, io ho scelto la Spalla Cotta di San Secondo di MagnaParma, un po' di salvia e il Gran Kinara delle Fattorie Fiandino (in mancanza un buon grana o parmigiano non troppo stagionato. Le verze tagliate a striscioline sottili le ho stufate con un po' di cipolla e dello stesso prosciutto per richiamare il sapore del ripieno.
Ingredienti per 4 persone
Per la carne:
16 fettine sottilissime di lonza di suino o filetto
8 fettine di Spalla cotta di San Secondo
8 foglie di Salvia
8 fettine sottili di formaggio grana
2 cucchiai di farina 00
sale e pepe nero
olio extravergine d'oliva
1/2 bicchiere di vino bianco
Per il contorno:
1 verza piccola
50 g di Spalla cotta di San Secondo
2 cucchiai di passata di pomodoro
1/2 cipolla bionda
olio extravergine d'oliva
sale e pepe nero
Stendere bene metà delle fettine su un piano di lavoro, posizionare sopra ognuna una fetta di salame, 1 fogliolina di salvia e una fettina di formggio, coprire con le restanti ferrine di carne. Sigillare i bordi con degli stecchini di legno e passare la carne da ambo i lati nella farina. Rosolare la carne in un filo d'olio, salare, pepare e sfumare con il vino. Lasciar assorbire il liquido di cottura fin quando si formerà una salsina densa.
Per il contorno: Tritare la cipolla e  imbiondirli in un fondo d'olio, unire il prosciutto tritato anch'esso e la passata di pomodoro, poi la verza a striscioline, salare, pepare e lasciar cuocere a fuoco medio a pentola coperta per almeno mezz'ora  unendo dell'acqua in cottura se occorre.
*Il piatto tondo da portata e il runner appartengono alla collezione Opera Prima di Wald
* Anche per questa ricetta ho utilizzato le padelle della collezione Salento WhiteStone di Ballarini 

2011-03-28

Vellutata di porri e piselli con spiedini di mortadella

La settimana non è iniziata nel migliore dei modi con Giulio che ha una bruttissima influenza accompagnata da febbre alta e varie, appunto per questo occorre qualcosa che ci aiuti a tirarci su. Qualcosa di confortante che abbia però già il sapore di primavera. Questo compromesso l'ho trovato con una semplice vellutata di porri e piselli che ho ingolosito abbinandole degli spiedini di mortadella e pane grigliati. Quelle che infatti in foto potrebbero sembrare wurstel sono mortadelline snack, le Ghiandine di Felsineo, che ho scoperto esser ancor più buone, se possibile, dopo un breve passaggio di griglia.
Ingredienti per 4 persone
Per la vellutata
2 porri
1/2 kg di piselli sgranati
50 g di burro
2 cucchiai di farina 00
brodo vegetale
sale
pepe nero
Per gli spiedini:
Pane casereccio
burro
24 mini mortadelle (in mancanza dei rettangolini di mortadella)
Pulire ed affettare a rondelle i porri, evitando la parte più verde. Sciogliere il burro in una pentola e unire i porri, rosolare e aggiungere la farina, tostare un po' e poi unire i piselli sgranati, allungare con il brodo vegetale e portare a cottura, frullare con un frullatore ad immersione, unendo ancora brodo se necessario. Regolare di sale e pepe. Togliere la crosta al pane e imburrarlo da ambo i lati, rioavarne dei tocchetti e infilzarli agli spiedi alterdoli con le mortadelle facendo in modo che le facce imburrate restino all'esterno. Tostare gli spiedini su una griglia calda e servirli con la vellutata.
*Piatto piano e coppetta a goccia in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto appartengono alla collezione Opera Prima di Wald
La Torta Pendente - http://latortapendente.blogspot.comCon questa ricetta partecipo alla raccolta  In punta di Spiedi del blog La Torta Pendente categoria Primi

Vellutata di porri e piselli con spiedini di mortadella

La settimana non è iniziata nel migliore dei modi con Giulio che ha una bruttissima influenza accompagnata da febbre alta e varie, appunto per questo occorre qualcosa che ci aiuti a tirarci su. Qualcosa di confortante che abbia però già il sapore di primavera. Questo compromesso l'ho trovato con una semplice vellutata di porri e piselli che ho ingolosito abbinandole degli spiedini di mortadella e pane grigliati. Quelle che infatti in foto potrebbero sembrare wurstel sono mortadelline snack, le Ghiandine di Felsineo, che ho scoperto esser ancor più buone, se possibile, dopo un breve passaggio di griglia.
Ingredienti per 4 persone
Per la vellutata
2 porri
1/2 kg di piselli sgranati
50 g di burro
2 cucchiai di farina 00
brodo vegetale
sale
pepe nero
Per gli spiedini:
Pane casereccio
burro
24 mini mortadelle (in mancanza dei rettangolini di mortadella)
Pulire ed affettare a rondelle i porri, evitando la parte più verde. Sciogliere il burro in una pentola e unire i porri, rosolare e aggiungere la farina, tostare un po' e poi unire i piselli sgranati, allungare con il brodo vegetale e portare a cottura, frullare con un frullatore ad immersione, unendo ancora brodo se necessario. Regolare di sale e pepe. Togliere la crosta al pane e imburrarlo da ambo i lati, rioavarne dei tocchetti e infilzarli agli spiedi alterdoli con le mortadelle facendo in modo che le facce imburrate restino all'esterno. Tostare gli spiedini su una griglia calda e servirli con la vellutata.
*Piatto piano e coppetta a goccia in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto appartengono alla collezione Opera Prima di Wald
La Torta Pendente - http://latortapendente.blogspot.comCon questa ricetta partecipo alla raccolta  In punta di Spiedi del blog La Torta Pendente categoria Primi

2011-03-25

Ricette di famiglia

Ogni famiglia ha le sue ricette tradizionali e in quasi tutte da qualche parte c'è un quadernino dalla grafia più o meno curata in cui una o più donnine zelanti, nonne, mamme o zie che fossero, hanno appuntato nel corso degli anni in modo preciso o piuttosto sommario ricette o frammenti di esse che con il tempo sono diventate patrimonio di famiglia.
Le Ricette di nonna Roberta di Roberta Bellesia per la collana Gargantua &Pantagruel di Aliberti editore da giusto la sensazione di aver messo le mani su uno di quei quadernetti d'altri tempi. Un quaderno a righe ingiallito dal tempo, cui mancano solo le macchie della cucina per esser completamente credibile, che in bell'ordine reca, suddivise per portata, le ricette di questa nonna che ci apre le porte della sua cucina permettendoci di sentirne i sapori e respirare gli odori di quei piatti che con amore condivide con i suoi cari.
Di ben altro rango Il Credenziere del Castello di Porcìa, Euro92 Editoriale Pordenone, un autentico patrimonio di tradizioni dell'antica e nobile famiglia dei Principi di Porcìa e Brugnera che Guecello di Porcìa e Brugnera, curatore dell'opera oltre che erede della dinastia, condivide generosamente con noi riportandoci ai tempi in cui con maggiore calma e la dovuta importanza si onorava il buon vivere oltre che il buon mangiare. Oltre alle ricette, raccolte nel tempo dalle donne di casa Porcìa e da esse tramandate a figli e nipoti nel libro trovano posto utilissimi e ancora attuali consigli su come imbandire e decorare la tavola.
Alcune foto di famiglia arricchiscono ulteriormente il libro conferendogli un fascino senza tempo.
Prendono invece il sapore di un racconto i ricordi di Roberto Barbolini che nel suo Ricette di Famiglia, Garzanti libri, tra il romanzo e il ricordo ci porta alla scoperta di una famiglia, dei suoi usi e sapori che si fondono coi sentimenti e la buona cucina.
Da un taccuino di fine '800 in cui sono raccolte le ricette del repertorio di famiglia, tra pranzi e spuntini, prendono le mosse le vicende di una famiglia, che, genrazione dopo generazione, bizzarria dopo bizzarria, attraversa oltre un secolo di storia d'Italia che si evolve insieme ai sentimenti e agli affetti degli indimenticabili personaggi del romanzo.

Ed ora non mi resta che lasciarvi una ricetta, un dolce visto che siamo a ridosso della domenica. Non è una ricetta di uno dei libri, non è neppure una ricetta della mia famiglia ma l'ho inserita in questo contesto perchè ha il sapore dei tempi andati come i libri che vi ho presentato.
 Crepês alla pesca e amaretto
Ingredienti:
2 uova
80 g di farina
20 g di zucchero
160 ml di latte
4 amaretti
50 g di burro
4 cucchiai di zucchero di canna
8 cucchiai di acqua
120 ml di liquore all’amaretto
cacao amaro per completare
Mescolare le uova con la farina e lo zucchero, diluire con il latte ottenendo una pastella. Lasciar riposare la pastella per un quarto d’ora circa e poi formare 12 piccole e sottili crêpes versando in un padellino imburrato un mestolino per volta di pastella. In una padella capace sciogliere il burro, con lo zucchero e l’acqua passare le crepês una per volta nella padella farcendole all’interno con un cucchiaio di confettura di pesche e un po’ di amaretto sbriciolato, richiudere a fazzoletto e posare in un piatto. Quando le crêpes sono tutte farcite sistemarle di nuovo nella padella in unico strato, irrorarle con il liquore all’amaretto inclinare la padella sulla fiamma affinché l’alcool prenda fuoco. Appena la fiamma si spegne servire le crêpes cosparse di cacao amaro.
* Anche per questa ricetta è perfetta la padella della collezione Salento WhiteStone di Ballarini

Ricette di famiglia

Ogni famiglia ha le sue ricette tradizionali e in quasi tutte da qualche parte c'è un quadernino dalla grafia più o meno curata in cui una o più donnine zelanti, nonne, mamme o zie che fossero, hanno appuntato nel corso degli anni in modo preciso o piuttosto sommario ricette o frammenti di esse che con il tempo sono diventate patrimonio di famiglia.
Le Ricette di nonna Roberta di Roberta Bellesia per la collana Gargantua &Pantagruel di Aliberti editore da giusto la sensazione di aver messo le mani su uno di quei quadernetti d'altri tempi. Un quaderno a righe ingiallito dal tempo, cui mancano solo le macchie della cucina per esser completamente credibile, che in bell'ordine reca, suddivise per portata, le ricette di questa nonna che ci apre le porte della sua cucina permettendoci di sentirne i sapori e respirare gli odori di quei piatti che con amore condivide con i suoi cari.
Di ben altro rango Il Credenziere del Castello di Porcìa, Euro92 Editoriale Pordenone, un autentico patrimonio di tradizioni dell'antica e nobile famiglia dei Principi di Porcìa e Brugnera che Guecello di Porcìa e Brugnera, curatore dell'opera oltre che erede della dinastia, condivide generosamente con noi riportandoci ai tempi in cui con maggiore calma e la dovuta importanza si onorava il buon vivere oltre che il buon mangiare. Oltre alle ricette, raccolte nel tempo dalle donne di casa Porcìa e da esse tramandate a figli e nipoti nel libro trovano posto utilissimi e ancora attuali consigli su come imbandire e decorare la tavola.
Alcune foto di famiglia arricchiscono ulteriormente il libro conferendogli un fascino senza tempo.
Prendono invece il sapore di un racconto i ricordi di Roberto Barbolini che nel suo Ricette di Famiglia, Garzanti libri, tra il romanzo e il ricordo ci porta alla scoperta di una famiglia, dei suoi usi e sapori che si fondono coi sentimenti e la buona cucina.
Da un taccuino di fine '800 in cui sono raccolte le ricette del repertorio di famiglia, tra pranzi e spuntini, prendono le mosse le vicende di una famiglia, che, genrazione dopo generazione, bizzarria dopo bizzarria, attraversa oltre un secolo di storia d'Italia che si evolve insieme ai sentimenti e agli affetti degli indimenticabili personaggi del romanzo.

Ed ora non mi resta che lasciarvi una ricetta, un dolce visto che siamo a ridosso della domenica. Non è una ricetta di uno dei libri, non è neppure una ricetta della mia famiglia ma l'ho inserita in questo contesto perchè ha il sapore dei tempi andati come i libri che vi ho presentato.
 Crepês alla pesca e amaretto
Ingredienti:
2 uova
80 g di farina
20 g di zucchero
160 ml di latte
4 amaretti
50 g di burro
4 cucchiai di zucchero di canna
8 cucchiai di acqua
120 ml di liquore all’amaretto
cacao amaro per completare
Mescolare le uova con la farina e lo zucchero, diluire con il latte ottenendo una pastella. Lasciar riposare la pastella per un quarto d’ora circa e poi formare 12 piccole e sottili crêpes versando in un padellino imburrato un mestolino per volta di pastella. In una padella capace sciogliere il burro, con lo zucchero e l’acqua passare le crepês una per volta nella padella farcendole all’interno con un cucchiaio di confettura di pesche e un po’ di amaretto sbriciolato, richiudere a fazzoletto e posare in un piatto. Quando le crêpes sono tutte farcite sistemarle di nuovo nella padella in unico strato, irrorarle con il liquore all’amaretto inclinare la padella sulla fiamma affinché l’alcool prenda fuoco. Appena la fiamma si spegne servire le crêpes cosparse di cacao amaro.
* Anche per questa ricetta è perfetta la padella della collezione Salento WhiteStone di Ballarini

2011-03-23

Filettino di maiale alle nocciole

Un secondo di carne goloso, sano e facile da realizzare con pochi e semplici ingredienti come ci piace in questo periodo che di tempo per la cucina ce n'è veramente pochino. Io per contorno vi ho abbinato dei finocchi affettati finemente e conditi con sale olio e aceto balsamico ma anche un bel purè di patate ci starebbe bene.
Filettino di maiale alle nocciole
Ingredienti per 4 persone:
600 g di filetto di maiale
50 g di farina 00
1 bicchierino di cognac
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
Tagliare il filetto in fettine sottili e batterle con il batticarne per appiattirle ulteriormente e renderle più tenere.
Tritare le nocciole con la farina. oleare un po' la carne e passarla nel trito di nocciole e farina in modo che vi aderiscano per bene. Rosolare la carne in una padella antiaderente (ideale la padella della collezione Salento WhiteStone di Ballarini )con un filo d'olio appena, salare, pepare e irrorare con il cognac. lasciar assorbire il liquido e servire le fettine ancora calde.
*I tessuti e il piatto piano sono di Wald

Filettino di maiale alle nocciole

Un secondo di carne goloso, sano e facile da realizzare con pochi e semplici ingredienti come ci piace in questo periodo che di tempo per la cucina ce n'è veramente pochino. Io per contorno vi ho abbinato dei finocchi affettati finemente e conditi con sale olio e aceto balsamico ma anche un bel purè di patate ci starebbe bene.
Filettino di maiale alle nocciole
Ingredienti per 4 persone:
600 g di filetto di maiale
50 g di farina 00
1 bicchierino di cognac
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
Tagliare il filetto in fettine sottili e batterle con il batticarne per appiattirle ulteriormente e renderle più tenere.
Tritare le nocciole con la farina. oleare un po' la carne e passarla nel trito di nocciole e farina in modo che vi aderiscano per bene. Rosolare la carne in una padella antiaderente (ideale la padella della collezione Salento WhiteStone di Ballarini )con un filo d'olio appena, salare, pepare e irrorare con il cognac. lasciar assorbire il liquido e servire le fettine ancora calde.
*I tessuti e il piatto piano sono di Wald