2007-12-27

Best of 2007

Siamo giunti alla fine dell'anno, un anno per me un pò particolare perchè, tra tutte le altre cose, ho iniziato questa avventura da food blogger che tante soddisfazioni mi sta dando e tante nuove cose mi sta insegnando. Non avevo pensato a scegliere la migliore ricetta dell'anno ma mi ci ha fatto pensare Sandra nell'ambito dell'iniziativa Best of 2007 organizzata con la vulcanica Zorra

Ho riflettuto a lungo sulla scelta perchè ritengo che la ricetta migliore deve essere composta di diversi elementi creatività della ricetta, gusto, presentazione, foto e forse ancora qualcos'altro. Volevo presentare un dolce ma alla fine ho deciso di per i miei Bignè al parmigiano con fonduta al prosciutto croccante perchè data la mia lunga storia di amore-odio con i bignè ritengo che il risultato sia stato superiore alle aspettative.

Best of 2007

Siamo giunti alla fine dell'anno, un anno per me un pò particolare perchè, tra tutte le altre cose, ho iniziato questa avventura da food blogger che tante soddisfazioni mi sta dando e tante nuove cose mi sta insegnando. Non avevo pensato a scegliere la migliore ricetta dell'anno ma mi ci ha fatto pensare Sandra nell'ambito dell'iniziativa Best of 2007 organizzata con la vulcanica Zorra

Ho riflettuto a lungo sulla scelta perchè ritengo che la ricetta migliore deve essere composta di diversi elementi creatività della ricetta, gusto, presentazione, foto e forse ancora qualcos'altro. Volevo presentare un dolce ma alla fine ho deciso di per i miei Bignè al parmigiano con fonduta al prosciutto croccante perchè data la mia lunga storia di amore-odio con i bignè ritengo che il risultato sia stato superiore alle aspettative.

2007-12-24

Buon Natale

Con queste Stelle e Stelline delle fiabe, Vi lascio i miei "dolci" auguri di un Sereno Natale.
Ci rivediamo il 27 (spero!)

Buon Natale

Con queste Stelle e Stelline delle fiabe, Vi lascio i miei "dolci" auguri di un Sereno Natale.
Ci rivediamo il 27 (spero!)

2007-12-21

I cannaricoli della nonna su Gambero Rosso

Qualcuno già lo sa, qualcun altro lo saprà oggi, insomma volevo parlarvene dopo aver fatto i cannaricoli postando la foto della mia preparazione ma, poichè mia sorella arriva solo domenica e per farli aspettiamo lei e poichè lunedì sarò impegnatissima per la cena della vigilia a casa mia, ho deciso di parlarvene oggi.
Quella che vedete in foto è la pagina dello speciale Le ricette delle Feste allegato a Gambero Rosso di dicembre e quella che vedete ritratta è la mia ricettina, o meglio quella tramandatami dalla mia nonna Liberata, che è rientrata nelle nove scelte tra quelle inviate dai lettori per essere pubblicate.
Non vi nascondo una punta (forse un pò di più veramente) di orgoglio a vedere il mio nome scritto lì sopra soprattutto perchè questa è una ricetta con la quale sono cresciuta, è l'odore di questi semplici dolcini l'odore del vero Natale calabrese, del Natale della mia infanzia.
Non sono difficili da fare e contengono solo ingredienti semplici come la più antica tradizione rurale del meridione prevede, ingredienti che tutti hanno in casa e che riescono a trasformare il niente in una vera prelibatezza.
Le quantità sono espresse in tazze e pizzichi proprio come si usava una volta.
Cannaricoli antichi calabresi
1 tazza di olio extravergine d'oliva
1/2 tazza di vino bianco
1/2 tazza di zucchero
1 pizzico di cannella
farina bianca quanto basta
miele un vasetto


Portare ad ebollizione tutti gli ingredienti tranne la farina.
Lasciare poi intiepidire ed aggiungere farina quanto basta a formare un impasto abbastanza solido da poter essere steso con le mani a bastoncini. Tagliare come per fare degli gnocchi, un pò più grandi e cavare con le dita utilizzando come supporto il fondo di una cesta di vimini in modo da lasciarne impresso sul biscotto il motivo decorativo.
Friggere in abbondante olio ed una volta scolati, confettarli uno ad uno nel miele appena scaldato.

Per la confettura dei cannaricoli tradizionalmente utilizziamo oltre al miele di api anche il miele di fichi ovvero una gelatina ottenuta dai frutti freschi preparata in estate e preservata fino a Natale proprio per i cannaricoli.

I cannaricoli della nonna su Gambero Rosso

Qualcuno già lo sa, qualcun altro lo saprà oggi, insomma volevo parlarvene dopo aver fatto i cannaricoli postando la foto della mia preparazione ma, poichè mia sorella arriva solo domenica e per farli aspettiamo lei e poichè lunedì sarò impegnatissima per la cena della vigilia a casa mia, ho deciso di parlarvene oggi.
Quella che vedete in foto è la pagina dello speciale Le ricette delle Feste allegato a Gambero Rosso di dicembre e quella che vedete ritratta è la mia ricettina, o meglio quella tramandatami dalla mia nonna Liberata, che è rientrata nelle nove scelte tra quelle inviate dai lettori per essere pubblicate.
Non vi nascondo una punta (forse un pò di più veramente) di orgoglio a vedere il mio nome scritto lì sopra soprattutto perchè questa è una ricetta con la quale sono cresciuta, è l'odore di questi semplici dolcini l'odore del vero Natale calabrese, del Natale della mia infanzia.
Non sono difficili da fare e contengono solo ingredienti semplici come la più antica tradizione rurale del meridione prevede, ingredienti che tutti hanno in casa e che riescono a trasformare il niente in una vera prelibatezza.
Le quantità sono espresse in tazze e pizzichi proprio come si usava una volta.
Cannaricoli antichi calabresi
1 tazza di olio extravergine d'oliva
1/2 tazza di vino bianco
1/2 tazza di zucchero
1 pizzico di cannella
farina bianca quanto basta
miele un vasetto


Portare ad ebollizione tutti gli ingredienti tranne la farina.
Lasciare poi intiepidire ed aggiungere farina quanto basta a formare un impasto abbastanza solido da poter essere steso con le mani a bastoncini. Tagliare come per fare degli gnocchi, un pò più grandi e cavare con le dita utilizzando come supporto il fondo di una cesta di vimini in modo da lasciarne impresso sul biscotto il motivo decorativo.
Friggere in abbondante olio ed una volta scolati, confettarli uno ad uno nel miele appena scaldato.

Per la confettura dei cannaricoli tradizionalmente utilizziamo oltre al miele di api anche il miele di fichi ovvero una gelatina ottenuta dai frutti freschi preparata in estate e preservata fino a Natale proprio per i cannaricoli.

2007-12-20

Cestini di cioccolato con spuma alla grappa

In questi giorni devo dire che tra le scadenze del lavoro e le scadenze festive ovvero preparazione regali e ricette varie di cui non vi posso ancora parlare perchè tutto in fase di allestimento, mi sono un poco allontanata dalla blogosfera seppure il blog è sempre e comunque tra i miei primi pensieri però se non preparo nulla di cosa volete che vi parli?
C'è una cosa di cui mi ero promessa di parlare prima di Natale perchè particolarmente adatta ad essere servita in tale occasione e sono i famosi cestini o bicchierini di cioccolato che si possono farcire con le creme più svariate. Ho visto che in vari siti se ne parla o se n'è parlato, anche perchè diciamolo fanno parecchio chic ed ognuno ha la sua personale versione, così quando ieri ho visto il post di Fiordizucca mi son detta è arrivato il momento di postare anche la mia ricetta per alcolisti incalliti perchè ne ho un'altra per golosi inguaribili di cui vi parlerò un'altra volta magari prima che finiscano le feste.
Alcuni comprano i cestini già fatti (che poi non so dove li trovano) comunque c'è più gusto a farseli da soli seppure qualcuno si ritrova in pezzi al momento di levare i pirottini. Comunque non vi dò il procedimento che è lo stesso indicato qui per cui io parto dal "riempiteli a piacere" di Fiordizucca e vi do direttamente la ricetta della spuma con un piccolo consiglio: utilizzate pirottini piccoli per fare i cestini ed eventualmente accompagnateli con dei biscottini al momento di servirli.
La ricetta della spuma viene dritta dritta dall'Alto Adige (con qualche mia modifica) e la potete usare anche per accompagnare un buon strudel.
Ingredienti:
4 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
80 ml di grappa
160 ml di succo di mela non zuccherato
In una bastardella sbattete bene i tuorli con lo zucchero aggiungete i liquidi e ponete sul fuoco a bagnomaria finchè non si sarà addensata. Quando la spuma sarà fredda versatela nei cestini di cioccolato e servite subito.

Cestini di cioccolato con spuma alla grappa

In questi giorni devo dire che tra le scadenze del lavoro e le scadenze festive ovvero preparazione regali e ricette varie di cui non vi posso ancora parlare perchè tutto in fase di allestimento, mi sono un poco allontanata dalla blogosfera seppure il blog è sempre e comunque tra i miei primi pensieri però se non preparo nulla di cosa volete che vi parli?
C'è una cosa di cui mi ero promessa di parlare prima di Natale perchè particolarmente adatta ad essere servita in tale occasione e sono i famosi cestini o bicchierini di cioccolato che si possono farcire con le creme più svariate. Ho visto che in vari siti se ne parla o se n'è parlato, anche perchè diciamolo fanno parecchio chic ed ognuno ha la sua personale versione, così quando ieri ho visto il post di Fiordizucca mi son detta è arrivato il momento di postare anche la mia ricetta per alcolisti incalliti perchè ne ho un'altra per golosi inguaribili di cui vi parlerò un'altra volta magari prima che finiscano le feste.
Alcuni comprano i cestini già fatti (che poi non so dove li trovano) comunque c'è più gusto a farseli da soli seppure qualcuno si ritrova in pezzi al momento di levare i pirottini. Comunque non vi dò il procedimento che è lo stesso indicato qui per cui io parto dal "riempiteli a piacere" di Fiordizucca e vi do direttamente la ricetta della spuma con un piccolo consiglio: utilizzate pirottini piccoli per fare i cestini ed eventualmente accompagnateli con dei biscottini al momento di servirli.
La ricetta della spuma viene dritta dritta dall'Alto Adige (con qualche mia modifica) e la potete usare anche per accompagnare un buon strudel.
Ingredienti:
4 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
80 ml di grappa
160 ml di succo di mela non zuccherato
In una bastardella sbattete bene i tuorli con lo zucchero aggiungete i liquidi e ponete sul fuoco a bagnomaria finchè non si sarà addensata. Quando la spuma sarà fredda versatela nei cestini di cioccolato e servite subito.

2007-12-18

Polpettone in crosta di pane ai cereali

Tra dolci e dolcini in questo ultimo periodo ho smarrito veramente la bussola non rendendomi conto che le imminenti feste non sono fatte di soli dolci ma, ahime!, di pranzi completi in cui si ha voglia tra l'altro di dare il meglio di sè proponendo qualcosa di insolito che sia tuttavia di facile esecuzione, considerando che un pranzo festivo si compone di più portate ed i commensali sono sempre in numero maggiore rispetto al solito. Una ricetta che a mio parere fa al caso è il polpettone sempre attuale e spesso amato anche dai bimbi ma per evitare di portarlo in tavola nella consueta veste possiamo "vestirlo a festa" avvolgendolo in una crosta di pane ai cereali. Per il ripieno ho optato (sempre causa ospiti non onnivori) per semplice prosciutto cotto e provola dolce, ciò non toglie che possiamo personalizzare il ripieno come più ci piace adattandolo alle esigenze del caso.
Ingredienti per 6-8 persone:
½ kg di carne macinata mista di maiale e vitello
2 uova
4 cucchiai di Parmigiano grattugiato
2 cucchiai di pangrattato
1/4 di cipolla
1 noce di burro
Prezzemolo
Sale e pepe q.b.
Olio extravergine d'oliva
Provolone dolce
Prosciutto cotto
1/2 kg di farina autolievitante per pane ai cereali
In una ciotola amalgamiamo bene le carni, le uova, il parmigiano, il pangrattato, la cipolla tagliata sottilmente e soffritta nel burro ed una manciata di prezzemolo tritato, saliamo e pepiamo, poi stendiamo il composto formando un rettangolo su un foglio di pellicola diponiamo nella zona centrale qualche fetta di prosciutto cotto e dei pezzi di provola avvolgiamo la carne intorno al ripieno in modo da coprirlo del tutto, poi avvolgiamolo nella pellicola e lessiamo in acqua bollente per circa 20-25 minuti.
Intanto impastiamo il pane aggiungendo alla farina l'acqua nella giusta quantità da ottenere un bell'impasto di pane che porremo a lievitare al caldo, quando l'impasto sarà raddopiiato lo stendiamo con le mani così come abbiamo fatto con la carne macinata e vi posizioniamo al centro il polpettone dopo aver eliminato la pellicola ed averlo rosolato a fuoco vicace con un filo d'olio. Sigilliamo il polpattone nell'impasto da pane e poniamolo in una teglia da muffin. Dopo averlo lasciato riposare un'altra mezz'ora lo inforniamo a forno ben caldo con la solita ciotola d'acqua posta sul fondo per mantenere l'umidità. Quando il pane si dora il polpettone è pronto per essere portato in tavola, accompaganto magari da un soffice purè di verdure.

Polpettone in crosta di pane ai cereali

Tra dolci e dolcini in questo ultimo periodo ho smarrito veramente la bussola non rendendomi conto che le imminenti feste non sono fatte di soli dolci ma, ahime!, di pranzi completi in cui si ha voglia tra l'altro di dare il meglio di sè proponendo qualcosa di insolito che sia tuttavia di facile esecuzione, considerando che un pranzo festivo si compone di più portate ed i commensali sono sempre in numero maggiore rispetto al solito. Una ricetta che a mio parere fa al caso è il polpettone sempre attuale e spesso amato anche dai bimbi ma per evitare di portarlo in tavola nella consueta veste possiamo "vestirlo a festa" avvolgendolo in una crosta di pane ai cereali. Per il ripieno ho optato (sempre causa ospiti non onnivori) per semplice prosciutto cotto e provola dolce, ciò non toglie che possiamo personalizzare il ripieno come più ci piace adattandolo alle esigenze del caso.
Ingredienti per 6-8 persone:
½ kg di carne macinata mista di maiale e vitello
2 uova
4 cucchiai di Parmigiano grattugiato
2 cucchiai di pangrattato
1/4 di cipolla
1 noce di burro
Prezzemolo
Sale e pepe q.b.
Olio extravergine d'oliva
Provolone dolce
Prosciutto cotto
1/2 kg di farina autolievitante per pane ai cereali
In una ciotola amalgamiamo bene le carni, le uova, il parmigiano, il pangrattato, la cipolla tagliata sottilmente e soffritta nel burro ed una manciata di prezzemolo tritato, saliamo e pepiamo, poi stendiamo il composto formando un rettangolo su un foglio di pellicola diponiamo nella zona centrale qualche fetta di prosciutto cotto e dei pezzi di provola avvolgiamo la carne intorno al ripieno in modo da coprirlo del tutto, poi avvolgiamolo nella pellicola e lessiamo in acqua bollente per circa 20-25 minuti.
Intanto impastiamo il pane aggiungendo alla farina l'acqua nella giusta quantità da ottenere un bell'impasto di pane che porremo a lievitare al caldo, quando l'impasto sarà raddopiiato lo stendiamo con le mani così come abbiamo fatto con la carne macinata e vi posizioniamo al centro il polpettone dopo aver eliminato la pellicola ed averlo rosolato a fuoco vicace con un filo d'olio. Sigilliamo il polpattone nell'impasto da pane e poniamolo in una teglia da muffin. Dopo averlo lasciato riposare un'altra mezz'ora lo inforniamo a forno ben caldo con la solita ciotola d'acqua posta sul fondo per mantenere l'umidità. Quando il pane si dora il polpettone è pronto per essere portato in tavola, accompaganto magari da un soffice purè di verdure.

2007-12-17

L'ospitalità de "La Baita" in uno strano week-end sotto la neve

Io credo che la maggior parte di voi non abbia idea di cosa significhi per chi è cresciuto in Calabria, a due passi dal mare, ritrovarsi improvvisamente a fronteggiare l'emergenza neve.
Siamo abituati ai 40° all'ombra ma non assolutamente ai meno 7-8° per cui con catene da neve & co. non abbiamo mai avuto un rapporto propriamente amichevole anzi direi che una grande percentuale di automobilisti ne risulta sfornita. Tanto pensiamo che qualora dovesse nevicare sarebbe una festa e stare a casa una giornata (il tempo che la neve si sciolga) non è poi un gran male.
Le cose cambiano però ed è così che questo fine settimana ha per me quasi dell'incredibile.
Io e F. abbiamo deciso di ritagliarci un nostro fine settimana in montagna prima di affrontare il consueto ed atteso caos delle feste perciò sabato mattina, con le nostre catene da neve intonse nel bagagliaio e con l'ottimistica idea "tanto non le useremo di sicuro", ci siamo avviati verso la Sila per rifugiarci, come già lo scorso anno, tra l'accoglienza e le prelibatezze dell'Hotel La Baita a Villaggio Palumbo, un attrezzato luogo di vacanza sulle sponde del lago Ampollino a due passi da Cotronei nella Sila Piccola.
Il viaggio d'andata, seppure rallentato per le condizioni climatiche avverse, è andato bene ed all'arrivo una romantica "spolverata di neve" ci ha accolto.
Abbiamo passato un meraviglioso sabato coccolati dalla genuina cucina (...e vi stavate già chiedendo quando arrivavo a parlarvi di cibo) dell'albergo. Non sto ad elencarvi quanto sono riusciti a farci mangiare in un pranzo ed una cena perchè il post non finirebbe più, vi dico solo che nella ricchissima cucina de "La Baita" non mancano mai i funghi, le saporite patate silane ed il gustoso cinghiale, tutto preparato con semplicità ed estremo gusto.
L'antipasto è, come da tradizione calabrese, ricchissimo di assaggi: salumi, formaggi, conserve e "coccole" calde, i primi ricchi ed abbondanti, le zuppe gustose e confortevoli ed i secondi semplici ma ricchi di gusto. A fine pasto non manca mai un casalingo dolcino. Oltre alla cucina quel che resta impresso del posto è l'accoglienza ed il calore che i proprietari-gestori riservano ai propri ospiti.












Insomma dopo il meritato riposo la domenica mattina ci siamo svegliati sotto una pesante coltre di neve, la spolverata del giorno prima si era trasformata in una vera e propria nevicata come alla montagna si conviene e mentre in albergo giungevano sempre più prenotazioni, in anticipo sulla consueta stagione sciistica, noi avevamo il problema di come andar via anche perchè nel frattempo abbiamo ricevuto notizia che anche la nostra zona (seppure sul mare come dicevo prima) si trovava colpita dal fenomeno e così, poichè la neve continuava a cadere incessante quasi ovunque nella nostra regione, ci siamo messi in macchina (con le catene montate) prima che le strade diventassero veramente impraticabili e dopo quasi cinque ore di viaggio (invece di due) siamo finalmente arrivati a casa.
A conclusione di tutto, seppure abbiamo dovuto affrontare qualche difficolà nel viaggio di ritorno, dico che ne è valsa la pena e la cortesia e disponibilità dei proprietari dell'albergo mi hanno ancora una volta lasciata senza parole, per cui se cercate un posto dove sentirvi coccolati andate a La Baita non resterete certamente delusi e sicuramente, come noi, ci ritornerete.
Hotel La Baita
88836 Cotronei (KR) - Villaggio Palumbo
Tel. 0962 493034

L'ospitalità de "La Baita" in uno strano week-end sotto la neve

Io credo che la maggior parte di voi non abbia idea di cosa significhi per chi è cresciuto in Calabria, a due passi dal mare, ritrovarsi improvvisamente a fronteggiare l'emergenza neve.
Siamo abituati ai 40° all'ombra ma non assolutamente ai meno 7-8° per cui con catene da neve & co. non abbiamo mai avuto un rapporto propriamente amichevole anzi direi che una grande percentuale di automobilisti ne risulta sfornita. Tanto pensiamo che qualora dovesse nevicare sarebbe una festa e stare a casa una giornata (il tempo che la neve si sciolga) non è poi un gran male.
Le cose cambiano però ed è così che questo fine settimana ha per me quasi dell'incredibile.
Io e F. abbiamo deciso di ritagliarci un nostro fine settimana in montagna prima di affrontare il consueto ed atteso caos delle feste perciò sabato mattina, con le nostre catene da neve intonse nel bagagliaio e con l'ottimistica idea "tanto non le useremo di sicuro", ci siamo avviati verso la Sila per rifugiarci, come già lo scorso anno, tra l'accoglienza e le prelibatezze dell'Hotel La Baita a Villaggio Palumbo, un attrezzato luogo di vacanza sulle sponde del lago Ampollino a due passi da Cotronei nella Sila Piccola.
Il viaggio d'andata, seppure rallentato per le condizioni climatiche avverse, è andato bene ed all'arrivo una romantica "spolverata di neve" ci ha accolto.
Abbiamo passato un meraviglioso sabato coccolati dalla genuina cucina (...e vi stavate già chiedendo quando arrivavo a parlarvi di cibo) dell'albergo. Non sto ad elencarvi quanto sono riusciti a farci mangiare in un pranzo ed una cena perchè il post non finirebbe più, vi dico solo che nella ricchissima cucina de "La Baita" non mancano mai i funghi, le saporite patate silane ed il gustoso cinghiale, tutto preparato con semplicità ed estremo gusto.
L'antipasto è, come da tradizione calabrese, ricchissimo di assaggi: salumi, formaggi, conserve e "coccole" calde, i primi ricchi ed abbondanti, le zuppe gustose e confortevoli ed i secondi semplici ma ricchi di gusto. A fine pasto non manca mai un casalingo dolcino. Oltre alla cucina quel che resta impresso del posto è l'accoglienza ed il calore che i proprietari-gestori riservano ai propri ospiti.












Insomma dopo il meritato riposo la domenica mattina ci siamo svegliati sotto una pesante coltre di neve, la spolverata del giorno prima si era trasformata in una vera e propria nevicata come alla montagna si conviene e mentre in albergo giungevano sempre più prenotazioni, in anticipo sulla consueta stagione sciistica, noi avevamo il problema di come andar via anche perchè nel frattempo abbiamo ricevuto notizia che anche la nostra zona (seppure sul mare come dicevo prima) si trovava colpita dal fenomeno e così, poichè la neve continuava a cadere incessante quasi ovunque nella nostra regione, ci siamo messi in macchina (con le catene montate) prima che le strade diventassero veramente impraticabili e dopo quasi cinque ore di viaggio (invece di due) siamo finalmente arrivati a casa.
A conclusione di tutto, seppure abbiamo dovuto affrontare qualche difficolà nel viaggio di ritorno, dico che ne è valsa la pena e la cortesia e disponibilità dei proprietari dell'albergo mi hanno ancora una volta lasciata senza parole, per cui se cercate un posto dove sentirvi coccolati andate a La Baita non resterete certamente delusi e sicuramente, come noi, ci ritornerete.
Hotel La Baita
88836 Cotronei (KR) - Villaggio Palumbo
Tel. 0962 493034

2007-12-13

Il mio torrone di meringa

Tra pranzi virtuali e cene reali diciamo che l'atmosfera festaiola ha ormai preso il sopravvento, del resto tra meno di due settimane è Natale ed il Natale come diceva qualcuno "quando arriva arriva".
Mi guardavo degli albumi avanzati l'altro giorno e pensavo ai possibili usi che se ne possono fare: crepes anemiche, ciambelle soffici, macarons e meringhe, indecisa e forse pure un poco stanca di complicazioni ho pensato ad una cosa semplice semplice che non richiedesse lunghe preparazioni ma che avesse l'odore del Natale e così è uscito fuori una specie di torrone che per la mia ignavia ho lasciato bianco ma che si potrebbe con ottimi risultati ricoprire di cioccolato fondente dopo averlo tagliato a quadratini.

Gli ingredienti sono decisamente banali il risultato estremamente gradevole queste le dosi:

50 g di albume a temperatura ambiente
150 g di zucchero a velo vanigliato
1 pizzico di sale
qualche goccia di succo di limone
150 g di mandorle pelate tritate grossolanamente

Mettete nello sbattitore gli albumi con lo zucchero, il sale e il limone e montate alla massima velocità finche diventano una crema candida unite poi con una spatola le mandorle e versate in composto in una teglia rivestita di carta da forno bagnata e strizzata, livellate il composto (deve essere 1-1,5 cm di spessore) e poi cuocetelo in forno a 100° per 3 ore circa finché risulterà asciutto, sformate e tagliate a quadretti prima che si raffreddi.

Il torrone è pronto potete, come dicevo prima, ricoprirlo di cioccolato oppure - idea che sfrutterò la prossima volta - sostituire parte delle mandorle con della macedonia di canditi per un gusto diverso.