2008-03-06

6 cose che amo, meglio tardi che mai!

Ultimamente faccio fatica a star dietro ai meme, Angy mi aveva invitata un pò di tempo fa a questo simpatico meme sulle cose che amiamo ma ho rimandato le risposte di giorno in giorno, oggi però ho ricevuto altri due inviti per un nuovo meme quello sui 7 segreti, allora mi son detta sarà il caso che mi metta a rispondere altrimenti a fine mese avrò una lista infinita di meme inevasi.
Per il momento rispondo al meme più vecchio appena trovo un momento farò pure l'altro.
6 cose che amo
1. Amo cucinare e non poteva essere diversamente dato che siamo nel mio blog di cucina!
2. Amo i romanzi gastronomici e sogno di scriverne uno (ma questo forse è un altro meme).
3. Amo il sole e l'aria aperta e preferisco uscire di giorno piuttosto che di notte.
4. Amo gli eventi eno-gastronomici, partirei in continuazione per partecipare alle fiere e agli eventi di tutto il mondo.
5. Amo visitare luoghi nuovi e relazionarmi con la gente del posto.
6. Amo il mio blog, è quasi un figlio per me, mi diverte tanto scrivere, leggere i vostri commenti, rispondere alle vostre mail.
Poi amo tantissime altre cose ma in questo momento queste erano le prime sei che mi venivano in mente, cercando ovviamente di escludere le persone che amo sopra ad ogni cosa.

6 cose che amo, meglio tardi che mai!

Ultimamente faccio fatica a star dietro ai meme, Angy mi aveva invitata un pò di tempo fa a questo simpatico meme sulle cose che amiamo ma ho rimandato le risposte di giorno in giorno, oggi però ho ricevuto altri due inviti per un nuovo meme quello sui 7 segreti, allora mi son detta sarà il caso che mi metta a rispondere altrimenti a fine mese avrò una lista infinita di meme inevasi.
Per il momento rispondo al meme più vecchio appena trovo un momento farò pure l'altro.
6 cose che amo
1. Amo cucinare e non poteva essere diversamente dato che siamo nel mio blog di cucina!
2. Amo i romanzi gastronomici e sogno di scriverne uno (ma questo forse è un altro meme).
3. Amo il sole e l'aria aperta e preferisco uscire di giorno piuttosto che di notte.
4. Amo gli eventi eno-gastronomici, partirei in continuazione per partecipare alle fiere e agli eventi di tutto il mondo.
5. Amo visitare luoghi nuovi e relazionarmi con la gente del posto.
6. Amo il mio blog, è quasi un figlio per me, mi diverte tanto scrivere, leggere i vostri commenti, rispondere alle vostre mail.
Poi amo tantissime altre cose ma in questo momento queste erano le prime sei che mi venivano in mente, cercando ovviamente di escludere le persone che amo sopra ad ogni cosa.

2008-03-05

Un pasticcio di rigatoni per un pic-nic virtuale

Cannelle mi ha gentilmente invitata al suo pic-nic virtuale, io adoro queste manifestazioni che uniscono noi food-blogger diventando quasi reali, tanto che ieri mi lambiccavo il cervello indecisa su cosa portare, quasi come dovessi andarci davvero al pic-nic! Qui in Calabria non c'è pic-nic che si rispetti senza il famoso ruoto di pasta al forno ovvero il pasticcio di pasta più o meno arricchito di polpettine, uova sode, salame, prosciutto e chi più ne ha più ne metta. A volte con F. prendiamo in giro sua madre dicendole che per preparare la pasta al forno da una scossa al frigo tenendo la teglia sotto e quel che cade ci va a finire dentro diventando ingrediente del piatto. Questo per dire che di questo piatto una vera e propria ricetta non c'è, ognuno ha le sue manie in fatto di pasticcio, pasta corta o pasta lunga, liscia o rigata, polpettine o carne macinata, salsiccia o prosciutto, besciamella si o besciamella no, insomma ognuno dice la sua. Poi c'è chi lo divinizza (F. è un caso emblematico) e chi lo evita come la peste (mio padre ne è un esempio). Comunque la mia versione è un pò "alleggerita" rispetto alla tradizionale, aggiungo i piselli che mi danno una nota di fresco ed evito il salame per non appesantire il gusto finale. Altra cosa che ritengo essenziale per il pasticcio è il formato di pasta: il rigatone, spesso e rigato, ritengo sia l'ideale per mantenere la cottura.
Per preparare una teglia di pasticcio per 4 persone occorrono:
350 g di rigatoni
sugo con carne macinata (tipo ragù alla bolognese)
una tazza di besciamella (va bene la dose 20 g di burro, 20 g di farina e 200 ml di latte)
una maciata di piselli lessati
2 uova sode
80 g di prosciutto cotto a fette
caciocavallo silano
parmigiano reggiano
Iniziamo lessando i rigatoni al dente, poi condiamoli con il sugo, la besciamella, i piselli, le uova sode e le fette di prosciutto tagliuzzate, il caciocavallo a cubetti o a fettine e due cucchiaiate di parmigiano. Stendiamo la pasta in una teglia e cospargiamo ancora con parmigiano. Inforniamo il pasticcio finchè non ottterremo una bella crosticina.
Altre versione prevede di condire la pasta solo con il sugo e di alternarla a strati con gli altri ingredienti direttamente in teglia come fosse una lasagne. A voi la scelta.

Un pasticcio di rigatoni per un pic-nic virtuale

Cannelle mi ha gentilmente invitata al suo pic-nic virtuale, io adoro queste manifestazioni che uniscono noi food-blogger diventando quasi reali, tanto che ieri mi lambiccavo il cervello indecisa su cosa portare, quasi come dovessi andarci davvero al pic-nic! Qui in Calabria non c'è pic-nic che si rispetti senza il famoso ruoto di pasta al forno ovvero il pasticcio di pasta più o meno arricchito di polpettine, uova sode, salame, prosciutto e chi più ne ha più ne metta. A volte con F. prendiamo in giro sua madre dicendole che per preparare la pasta al forno da una scossa al frigo tenendo la teglia sotto e quel che cade ci va a finire dentro diventando ingrediente del piatto. Questo per dire che di questo piatto una vera e propria ricetta non c'è, ognuno ha le sue manie in fatto di pasticcio, pasta corta o pasta lunga, liscia o rigata, polpettine o carne macinata, salsiccia o prosciutto, besciamella si o besciamella no, insomma ognuno dice la sua. Poi c'è chi lo divinizza (F. è un caso emblematico) e chi lo evita come la peste (mio padre ne è un esempio). Comunque la mia versione è un pò "alleggerita" rispetto alla tradizionale, aggiungo i piselli che mi danno una nota di fresco ed evito il salame per non appesantire il gusto finale. Altra cosa che ritengo essenziale per il pasticcio è il formato di pasta: il rigatone, spesso e rigato, ritengo sia l'ideale per mantenere la cottura.
Per preparare una teglia di pasticcio per 4 persone occorrono:
350 g di rigatoni
sugo con carne macinata (tipo ragù alla bolognese)
una tazza di besciamella (va bene la dose 20 g di burro, 20 g di farina e 200 ml di latte)
una maciata di piselli lessati
2 uova sode
80 g di prosciutto cotto a fette
caciocavallo silano
parmigiano reggiano
Iniziamo lessando i rigatoni al dente, poi condiamoli con il sugo, la besciamella, i piselli, le uova sode e le fette di prosciutto tagliuzzate, il caciocavallo a cubetti o a fettine e due cucchiaiate di parmigiano. Stendiamo la pasta in una teglia e cospargiamo ancora con parmigiano. Inforniamo il pasticcio finchè non ottterremo una bella crosticina.
Altre versione prevede di condire la pasta solo con il sugo e di alternarla a strati con gli altri ingredienti direttamente in teglia come fosse una lasagne. A voi la scelta.

2008-03-04

Pasticcini di frolla al cacao con crema di ricotta

Da un pò mi frullava in mente l'idea di questi pasticcini che frequentemente si trovano nelle nostre pasticcerie normalmente in versione frolla bianca farciti di crema, con i laterali rivestiti di nocciole e lo zucchero a velo sopra.
Ho voluto dare la mia interpretazione a questo dolce realizzandoli con frolla al cacao e farcendoli con crema di ricotta e cioccolato extra-fondente tritato a coltello, infine per i laterali ho utilizzato del riso soffiato nocciolato, ovvero quella granella che spesso usano in pasticceria e che alla vista si confonde con la granella di nocciola ma che in effetti è riso soffiato al quale è stato dato un gusto nocciolato. Il risultato eccolo qua, bellini da vedere a quanto pare ed ottimi da gustare, garantisco io.
Della frolla non vi lascio la ricetta perchè è la stessa che uso per la Crostata dell'autunno basta stendere la sfoglia ad uno spessore di 3-4 mm e ricavarne tanti dischetti di 5 cm crica di diametro. Si cuociono i dischetti in forno caldo a 180° per dieci minuti circa e poi si farciscono con crema di ricotta e cioccolato.
Per la crema occorrono:
450 g di ricotta freschissima (meglio di quella alla panna più cremosa)
100 g di zucchero a velo vanigliato
100 g di cioccolato fondente al 72% di cacao almeno
qualche goccia di essenza di vaniglia
Lavoriamo a crema la ricotta con lo zucchero, aggiungiamo la vaniglia e poi il cioccolato triatato a coltello su un tagliere in scaglie piuttosto sottili. Mescoliamo bene poi utilizziamo per farcire a due a due i dischetti. Passiamo poi i laterali dei pasticcini nel riso soffiato nocciolato, facendolo aderire bene alla crema. In ultimo cospargiamo ambo i lati con zucchero a velo.

Pasticcini di frolla al cacao con crema di ricotta

Da un pò mi frullava in mente l'idea di questi pasticcini che frequentemente si trovano nelle nostre pasticcerie normalmente in versione frolla bianca farciti di crema, con i laterali rivestiti di nocciole e lo zucchero a velo sopra.
Ho voluto dare la mia interpretazione a questo dolce realizzandoli con frolla al cacao e farcendoli con crema di ricotta e cioccolato extra-fondente tritato a coltello, infine per i laterali ho utilizzato del riso soffiato nocciolato, ovvero quella granella che spesso usano in pasticceria e che alla vista si confonde con la granella di nocciola ma che in effetti è riso soffiato al quale è stato dato un gusto nocciolato. Il risultato eccolo qua, bellini da vedere a quanto pare ed ottimi da gustare, garantisco io.
Della frolla non vi lascio la ricetta perchè è la stessa che uso per la Crostata dell'autunno basta stendere la sfoglia ad uno spessore di 3-4 mm e ricavarne tanti dischetti di 5 cm crica di diametro. Si cuociono i dischetti in forno caldo a 180° per dieci minuti circa e poi si farciscono con crema di ricotta e cioccolato.
Per la crema occorrono:
450 g di ricotta freschissima (meglio di quella alla panna più cremosa)
100 g di zucchero a velo vanigliato
100 g di cioccolato fondente al 72% di cacao almeno
qualche goccia di essenza di vaniglia
Lavoriamo a crema la ricotta con lo zucchero, aggiungiamo la vaniglia e poi il cioccolato triatato a coltello su un tagliere in scaglie piuttosto sottili. Mescoliamo bene poi utilizziamo per farcire a due a due i dischetti. Passiamo poi i laterali dei pasticcini nel riso soffiato nocciolato, facendolo aderire bene alla crema. In ultimo cospargiamo ambo i lati con zucchero a velo.

2008-03-02

Fiori di semolino con Speck e Puzzone di Moena

Da un pò di tempo mi ero messa in testa di fare l'esperienza "Puzzone" e finalmente ce l'ho fatta grazie ad Esperya. Il Puzzone di Moena è un formaggio veramente particolare ed è vero che o lo si ama o lo si odia perchè il suo odore caratteristico (immaginate che il nome non è stato messo affatto a caso) tende a respingere, però una volta assaggiato sorprende per la scioglievolezza e l'intensità del gusto che spazia da note particolarmente dolci fino a raggiungere vette di piccantezza, un contrasto tutto particolare, simile a nessun altro formaggio, insomma una vera esperienza che consiglio di fare almeno una volta nella vita ai palati più temerari.
L'ho trovato particolarmente gradevole, più che a crudo, in questo accostamento con una sorta di gnocchi di semolino e con lo speck.
La ricetta, che è un primo piatto ma che vedrei bene in piccole dosi anche come antipasto, è un adattamento che ho fatto traendo spunto da una ricetta pubblicata su A Tavola del mese scorso.
Premetto per chi non dovesse trovare il Puzzone, o semplicemente non si senta di utilizzarlo, che si può adoperare del buon Gorgonzola cremoso o della Fontina, il risultato sarà comunque eccellente.
I miei fiori sono piuttosto piccoli per cui ne metterei da due a tre per porzione.
Per 10 fiori:
700 ml di acqua
200 g di semolino
30 g di burro
sale, pepe e noce moscata
10 fette sottili di Speck
10 dadini di Puzzone di Moena
pangrattato
10 bacche di ginepro
Portiamo a bollore l'acqua leggermente salata e poi versiamo a pioggia il semolino mescolando di continuo per evitare la formazione di grumi, portiamo a cottura a fuoco dolce per 10 minuti circa mescolando sempre. Leviamo dal fuoco e uniamo il burro, un pò di noce moscata, pepe e sale se occorre.
Versiamo in una teglia umida e livelliamo ad uno spessore di circa un centimetro e mezzo, con un tagliapasta di 5-6 cm ricaviamo 20 dischetti. Posizioniamo 10 dischetti su una teglia rivestita di carta da forno. Su ogni dichetto arricciamo una fetta di speck facendola debordare, chiudiamo con un secondo dischetto di semolino, poi poggiamo sopra ogni "fiore" un cubetto di formaggio e una bacca di ginepro. Cospargiamo di pangrattato ed infornoiamo in forno caldissimo per cinque minuti circa.

Fiori di semolino con Speck e Puzzone di Moena

Da un pò di tempo mi ero messa in testa di fare l'esperienza "Puzzone" e finalmente ce l'ho fatta grazie ad Esperya. Il Puzzone di Moena è un formaggio veramente particolare ed è vero che o lo si ama o lo si odia perchè il suo odore caratteristico (immaginate che il nome non è stato messo affatto a caso) tende a respingere, però una volta assaggiato sorprende per la scioglievolezza e l'intensità del gusto che spazia da note particolarmente dolci fino a raggiungere vette di piccantezza, un contrasto tutto particolare, simile a nessun altro formaggio, insomma una vera esperienza che consiglio di fare almeno una volta nella vita ai palati più temerari.
L'ho trovato particolarmente gradevole, più che a crudo, in questo accostamento con una sorta di gnocchi di semolino e con lo speck.
La ricetta, che è un primo piatto ma che vedrei bene in piccole dosi anche come antipasto, è un adattamento che ho fatto traendo spunto da una ricetta pubblicata su A Tavola del mese scorso.
Premetto per chi non dovesse trovare il Puzzone, o semplicemente non si senta di utilizzarlo, che si può adoperare del buon Gorgonzola cremoso o della Fontina, il risultato sarà comunque eccellente.
I miei fiori sono piuttosto piccoli per cui ne metterei da due a tre per porzione.
Per 10 fiori:
700 ml di acqua
200 g di semolino
30 g di burro
sale, pepe e noce moscata
10 fette sottili di Speck
10 dadini di Puzzone di Moena
pangrattato
10 bacche di ginepro
Portiamo a bollore l'acqua leggermente salata e poi versiamo a pioggia il semolino mescolando di continuo per evitare la formazione di grumi, portiamo a cottura a fuoco dolce per 10 minuti circa mescolando sempre. Leviamo dal fuoco e uniamo il burro, un pò di noce moscata, pepe e sale se occorre.
Versiamo in una teglia umida e livelliamo ad uno spessore di circa un centimetro e mezzo, con un tagliapasta di 5-6 cm ricaviamo 20 dischetti. Posizioniamo 10 dischetti su una teglia rivestita di carta da forno. Su ogni dichetto arricciamo una fetta di speck facendola debordare, chiudiamo con un secondo dischetto di semolino, poi poggiamo sopra ogni "fiore" un cubetto di formaggio e una bacca di ginepro. Cospargiamo di pangrattato ed infornoiamo in forno caldissimo per cinque minuti circa.

2008-02-29

Brioches burro e uvetta

Forse tra domani e dopodomani un pò di tempo per farvi le briochine da gustare a colazione riuscirete a trovarlo, per cui vi lascio questo spunto che potete arricchire di forma e di gusto secondo il vostro personale estro.
La base, sempre valida, è quella della mitica Torta di rose che in molti amiamo.
Per le briochine si procede allo stesso modo per l'impasto che, una volta lievitato, verrà tagliato in 12 rettangoli sui quali andremo a spennellare burro fuso e zucchero di canna in parti uguali (basteranno 80 grammi di ciascuno) e cospargeremo di uvetta ammollata. Non resta che avvolgere i rettangoli su se stessi, pennellare la superficie ancora di burro e zucchero, lasciare lievitare almeno mezz'oretta prima di infornare e poi il gioco è fatto.

Brioches burro e uvetta

Forse tra domani e dopodomani un pò di tempo per farvi le briochine da gustare a colazione riuscirete a trovarlo, per cui vi lascio questo spunto che potete arricchire di forma e di gusto secondo il vostro personale estro.
La base, sempre valida, è quella della mitica Torta di rose che in molti amiamo.
Per le briochine si procede allo stesso modo per l'impasto che, una volta lievitato, verrà tagliato in 12 rettangoli sui quali andremo a spennellare burro fuso e zucchero di canna in parti uguali (basteranno 80 grammi di ciascuno) e cospargeremo di uvetta ammollata. Non resta che avvolgere i rettangoli su se stessi, pennellare la superficie ancora di burro e zucchero, lasciare lievitare almeno mezz'oretta prima di infornare e poi il gioco è fatto.

2008-02-28

Pacchetti di carpaccio caldo con speck e salvia

Lo so che alla lettura del titolo i "puristi del carpaccio" stanno già obiettando che il carpaccio per essere buono va servito crudo, che non si è mai vista una roba del genere e bla bla bla. A queste persone dico solo fate come credete, ai curiosi del piatto invece dico provatela questa ricetta e poi mi direte se non ne valeva la pena.
E' una preparazione quasi banale che non richiede grande impegno e che risolve mirabilmente il problema del secondo in un pranzo di qualsiasi levatura. Senza contare che si possono preparare con anticipo e poi cuocere al momento visto che ci vogliono veramente pochi minuti.
Ecco gli ingredienti per quattro persone:
12 fettine di carpaccio di vitellone
12 pezzetti di provola o fontina
12 fettine di speck tagliato sottile
12 foglioline di salvia fresca
1 noce di burro
1 cucchiaio di farina
1/2 bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe q.b.
Avvogliano i cubetti di formaggio nelle fettine di speck. Stendiamo le fettine di carpaccio sul tavolo mettiamo al centro di ognuna l'involtino di speck, adagiamo sopra una foglia di salvia e ripieghiamo la carne a formare un pacchetto. Se occorre fermiamo con una stecchino (io normalmente ne faccio a meno). Una volta pronti i pacchetti cospargiamoli di farina, con l'aiuto di un colino, e rosoliamoli a fuoco vivace nella padella in cui avremo fatto sciogliere il burro. Aggiustiamo di sale e pepe e poi irroriamo con il vino, lasciamo evaporare e serviamo accompagnando con verdure cotte o crude a piacere. Io li adoro con le carote leggermente scottate e poi tagliate a rondelle e saltate in padella con burro sale e pepe.

Pacchetti di carpaccio caldo con speck e salvia

Lo so che alla lettura del titolo i "puristi del carpaccio" stanno già obiettando che il carpaccio per essere buono va servito crudo, che non si è mai vista una roba del genere e bla bla bla. A queste persone dico solo fate come credete, ai curiosi del piatto invece dico provatela questa ricetta e poi mi direte se non ne valeva la pena.
E' una preparazione quasi banale che non richiede grande impegno e che risolve mirabilmente il problema del secondo in un pranzo di qualsiasi levatura. Senza contare che si possono preparare con anticipo e poi cuocere al momento visto che ci vogliono veramente pochi minuti.
Ecco gli ingredienti per quattro persone:
12 fettine di carpaccio di vitellone
12 pezzetti di provola o fontina
12 fettine di speck tagliato sottile
12 foglioline di salvia fresca
1 noce di burro
1 cucchiaio di farina
1/2 bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe q.b.
Avvogliano i cubetti di formaggio nelle fettine di speck. Stendiamo le fettine di carpaccio sul tavolo mettiamo al centro di ognuna l'involtino di speck, adagiamo sopra una foglia di salvia e ripieghiamo la carne a formare un pacchetto. Se occorre fermiamo con una stecchino (io normalmente ne faccio a meno). Una volta pronti i pacchetti cospargiamoli di farina, con l'aiuto di un colino, e rosoliamoli a fuoco vivace nella padella in cui avremo fatto sciogliere il burro. Aggiustiamo di sale e pepe e poi irroriamo con il vino, lasciamo evaporare e serviamo accompagnando con verdure cotte o crude a piacere. Io li adoro con le carote leggermente scottate e poi tagliate a rondelle e saltate in padella con burro sale e pepe.

2008-02-26

Cappuccino di crema inglese con medaglioni savoiardi

Ieri che era la Giornata della Lentezza sono andata talmente di corsa che non ho avuto il tempo neppure di aprire il blog, figuriamoci di aggiornarlo. Pensate che l'unica concessione alla lentezza è stata quella di sedermi per mangiare a pranzo un panino in Autogrill invece che mangiarlo in piedi!!! Non aggiungo altro.
Comunque vi auguro oggi, invece che ieri, una buona settimana con un poco di dolcezza, anzi con un classico della dolcezza presentato in modo semplice e simpatico.
Cappuccino di crema inglese con medaglioni savoiardi
Crema inglese
3 tuorli
100 g di zucchero
3 dl di latte
vaniglia
Mettiamo a bollore il latte con un pezzetto di vaniglia, a parte sbattiamo i tuorli con lo zucchero, quando saranno spumosi aggiungiamo il latte bollente filtrato, avendo cura di mescolare subito.
Poniamo sul fuoco a bagnomaria e lasciamo addensare.
Savoiardi
2 uova
75 g di zucchero
75 g di farina
zucchero a velo
Sbattiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo la farina e poi gli albumi montati a neve. Versiamo una cucchiaiata di composto all'interno di un pirottino di carta (per avere un biscotto dal bordo ondulato e definito) oppure con l'aiuto di una sacca da pasticcere formiamo dei biscotti sulla teglia rivestita di carta da forno. Spolverizziamo di zucchero a velo e poi cuociamo in forno caldo a 180° per 8-10 minuti.
Al momento di servire versiamo la crema fredda nelle tazzine, cospargiamo la superficie di caffè solubile in polvere ed accompagnamo con i savoiardi. Un classico come dicevo!