2008-05-09

Polpette ungheresi di formaggio e paprica

Sono in piena fase "sfizi fritti" anche perchè mica parlo di quel fritto malefico che uno può mangiare in qualunque fast food o friggitoria. Parlo del fritto buono fatto in casa con vero olio extravergine d'oliva per quanto mi riguarda che, devo ammetterlo, in Calabria almeno in questo siamo fortunati, avendo olivi in abbondanza riusciamo ad utilizzare il buon olio per tutte le nostre preparazioni senza dover ricorrere alle lattine del supermercato.
Ma olio a parte, sento spesso richieste di consigli su come utilizzare i famosi albumi avanzati che, essendo noi persone accorte, tutto ciò che è edibile pensiamo, a ragine, che non vada sprecato. Quindi se non vogliamo star lì a preparare torte di recupero (con soli albumi) o classiche meringhe e macarons, questa potrebbe essere un'ottima e facilissima alternativa che ho scovato su un vecchio numero di Sale & Pepe.
Ingredienti per 14-15 polpette:
4 albumi
250 g di parmigiano reggiano grattugiato
1 cucchiaino di paprica
erba cipollina
pepe nero
farina
olio extravergine d'oliva per friggere
Montiamo a neve gli albumi, poi incorporiamo poco alla volta il formaggio, la paprica, una macinata di pepe e qualche filo di erba cipollina tagliuzzata. Formiamo col composto delle plpettine oblunghe. Passiamole nella farina e poi friggiamole in abbondante olio bollente, rigirandole per farle dorare uniformemente. Scoliamole su carta assorbente e serviamole calde calde.
La rivista consiglia un calice di Tocai friulano che si armonizza bene col formaggio e contrasta con la paprica. Quasi quasi inserisco la ricetta nel Club Sale & Pepe, dopo mesi di assenza bisogna pure farsi perdonare!

Polpette ungheresi di formaggio e paprica

Sono in piena fase "sfizi fritti" anche perchè mica parlo di quel fritto malefico che uno può mangiare in qualunque fast food o friggitoria. Parlo del fritto buono fatto in casa con vero olio extravergine d'oliva per quanto mi riguarda che, devo ammetterlo, in Calabria almeno in questo siamo fortunati, avendo olivi in abbondanza riusciamo ad utilizzare il buon olio per tutte le nostre preparazioni senza dover ricorrere alle lattine del supermercato.
Ma olio a parte, sento spesso richieste di consigli su come utilizzare i famosi albumi avanzati che, essendo noi persone accorte, tutto ciò che è edibile pensiamo, a ragine, che non vada sprecato. Quindi se non vogliamo star lì a preparare torte di recupero (con soli albumi) o classiche meringhe e macarons, questa potrebbe essere un'ottima e facilissima alternativa che ho scovato su un vecchio numero di Sale & Pepe.
Ingredienti per 14-15 polpette:
4 albumi
250 g di parmigiano reggiano grattugiato
1 cucchiaino di paprica
erba cipollina
pepe nero
farina
olio extravergine d'oliva per friggere
Montiamo a neve gli albumi, poi incorporiamo poco alla volta il formaggio, la paprica, una macinata di pepe e qualche filo di erba cipollina tagliuzzata. Formiamo col composto delle plpettine oblunghe. Passiamole nella farina e poi friggiamole in abbondante olio bollente, rigirandole per farle dorare uniformemente. Scoliamole su carta assorbente e serviamole calde calde.
La rivista consiglia un calice di Tocai friulano che si armonizza bene col formaggio e contrasta con la paprica. Quasi quasi inserisco la ricetta nel Club Sale & Pepe, dopo mesi di assenza bisogna pure farsi perdonare!

2008-05-07

Pizzelle al profumo di mare

Iniziano le belle giornate e cosa c'è di meglio, quando fa caldo, che ritrovarsi tra amici per una cena informale sul terrazzo di casa? Per tali occasioni è bene servire cibi semplici e non sofisticati seppure presentati con gusto. Ecco allora un originale antipasto adatto a stuzzicare l'appetito mentre una bella spaghettata, magari ai frutti di mare, cuoce.
Le pizzelle, tipiche del napoletano, sono dei dischetti di pasta di pizza fritti e poi farciti con pomodoro, basilico e formaggio grattugiato, questa è la mia personale versione forse un pochino più chiccosa ma sicuramente altrettanto semplice e gustosa.

Ingredienti per 12 pizzelle

300 g di farina
15 g di lievito di birra fresco
olio extravergine d'oliva
4 pomodori piccoli maturi
6 alici fresche
1 cipolla bianca
1 spicchio d'aglio
12 frutti di cappero
timo e maggiorana freschi
succo di limone
sale e pepe nero q.b.

Sciogliamo il lievito con un decilitro di acqua tiepida, uniamo un pò della farina, quanto basta a formare una pastella morbida. Lasciamola riposare per mezz'ora circa e poi uniamo la restante farina, un cucchiaino scarso di sale e l'acqua necessaria ad ottenere un composto di media consistenza. Lavoriamo l'impasto sulla spianatoia e poi diamo la forma di una palla. Rimettiamola nella ciotola, copriamo con della pellicola e lasciamo lievitare per almeno un'ora.
Puliamo intanto le alici e gligliamole sulla piastra rovente, poi delischiamole ottenendo dei filetti che condiremo con olio, sale, qualche goccia di succo di limone, pepe e qualche fogliolina di timo.
Intanto tagliamo la cipolla a fettine sottili, mettiamola in padella con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio, facciamo stufare a fuoco moderato, di modo che la cipolla possa cuocersi senza colorire, poi condiamo con sale, pepe e maggiorana.
Quando la pasta è ben lievitata aggiungiamo un cucchiaio di olio, lavoriamola ancora e stendiamola sottile, ricavandone 12 dischi con un tagliapasta di 10-12 cm. Friggiamo i dischetti ottenuti in olio bollente, facendoli poi sgocciolare su carta assorbente. Tagliamo ogni pomodorino in tre fette.
Disponiamo su ogni pizzella un pò di cipolle, un filetto di alice, un cappero e una rondella di pomodoro condita con pochissimo olio e un pò di sale (meglio fior di sale se l'avete). Mettiamo le pizzelle nel forno preriscaldato a 200° per pochissimi minuti prima di servirle.

Pizzelle al profumo di mare

Iniziano le belle giornate e cosa c'è di meglio, quando fa caldo, che ritrovarsi tra amici per una cena informale sul terrazzo di casa? Per tali occasioni è bene servire cibi semplici e non sofisticati seppure presentati con gusto. Ecco allora un originale antipasto adatto a stuzzicare l'appetito mentre una bella spaghettata, magari ai frutti di mare, cuoce.
Le pizzelle, tipiche del napoletano, sono dei dischetti di pasta di pizza fritti e poi farciti con pomodoro, basilico e formaggio grattugiato, questa è la mia personale versione forse un pochino più chiccosa ma sicuramente altrettanto semplice e gustosa.

Ingredienti per 12 pizzelle

300 g di farina
15 g di lievito di birra fresco
olio extravergine d'oliva
4 pomodori piccoli maturi
6 alici fresche
1 cipolla bianca
1 spicchio d'aglio
12 frutti di cappero
timo e maggiorana freschi
succo di limone
sale e pepe nero q.b.

Sciogliamo il lievito con un decilitro di acqua tiepida, uniamo un pò della farina, quanto basta a formare una pastella morbida. Lasciamola riposare per mezz'ora circa e poi uniamo la restante farina, un cucchiaino scarso di sale e l'acqua necessaria ad ottenere un composto di media consistenza. Lavoriamo l'impasto sulla spianatoia e poi diamo la forma di una palla. Rimettiamola nella ciotola, copriamo con della pellicola e lasciamo lievitare per almeno un'ora.
Puliamo intanto le alici e gligliamole sulla piastra rovente, poi delischiamole ottenendo dei filetti che condiremo con olio, sale, qualche goccia di succo di limone, pepe e qualche fogliolina di timo.
Intanto tagliamo la cipolla a fettine sottili, mettiamola in padella con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio, facciamo stufare a fuoco moderato, di modo che la cipolla possa cuocersi senza colorire, poi condiamo con sale, pepe e maggiorana.
Quando la pasta è ben lievitata aggiungiamo un cucchiaio di olio, lavoriamola ancora e stendiamola sottile, ricavandone 12 dischi con un tagliapasta di 10-12 cm. Friggiamo i dischetti ottenuti in olio bollente, facendoli poi sgocciolare su carta assorbente. Tagliamo ogni pomodorino in tre fette.
Disponiamo su ogni pizzella un pò di cipolle, un filetto di alice, un cappero e una rondella di pomodoro condita con pochissimo olio e un pò di sale (meglio fior di sale se l'avete). Mettiamo le pizzelle nel forno preriscaldato a 200° per pochissimi minuti prima di servirle.

2008-05-06

In fondo...La vita è una crostata di frutta

La vita è una crostata di frutta è un romanzo di Karen Stolz pubblicato da Sonzogno.
Il libro, che ha come protagonista Roxanne, una vivace adolescente, inizia durante una torrida estate del 1962 ad Annette, un ridente e minuscolo paese del Texas, dove tutti sono in fermento per l'imminente Fiera della torta. Anche Roxanne, seppure svogliatamente perchè a 12 anni ha ben altro per la testa, è costretta ad aiutare la madre a impastare, infornare e decorare dolci per la fiera.
E' dalla voce di Roxanne che apprendiamo gli avvenimenti di quella estate, l'estate del cambiamento che, da fanciulla, la porterà man mano a diventare donna confrontandosi con le gioie, ma anche, e soprattutto, con i dolori ed i problemi che qualsiasi essere umano incotra nella vita.
Un romanzo tutto da gustare che sa di cose semplici e di vita quotidiana, come semplici sono le ricette di dolci tipicamente americani, poste al termine di ogni capitolo del libro, perchè in fondo non esiste dispiacere che non possa trovare consolazione in un magnifico dolce.
Da questo libro ho copiato, appunto, la ricetta dei muffin che vi riporto con tanto di testimonianza fotografica del risultato.
Muffin ai mirtilli di Christina

1/4 di tazza di burro (56 g)
1/2 tazza di zucchero (100g)
1 uovo
3/4 di tazza di latte (180 ml)
1/4 di cucchiaino di vanillina
1 tazza e 3/4 di farina (210 g) + 1 cucchiaio
2 cucchiaini e 1/2 di lievito
1/2 cucchiaino di sale
1 tazza di mirtilli lavati e asciugati
Sbattere il burro con lo zucchero. Unire l'uovo, quindi il latte e la vanillina. Mescolare fino ad ottenere un composto liquido e omogeneo. In una ciotola mescolare la farina con il lievito e il sale. Unire al composto e mescolare fino a quando gli ingredienti sono ben amalgamati. Versare i mirtilli con il restante cucchiaio di farina e unire al composto. Con l'aiuto di un cucchiaio, versare in 12 stampini imburrati. Cuocere a 220° per 25 minuti, oppure fino a che i muffin non sono coloriti. Sformare e servire caldi.

In fondo...La vita è una crostata di frutta

La vita è una crostata di frutta è un romanzo di Karen Stolz pubblicato da Sonzogno.
Il libro, che ha come protagonista Roxanne, una vivace adolescente, inizia durante una torrida estate del 1962 ad Annette, un ridente e minuscolo paese del Texas, dove tutti sono in fermento per l'imminente Fiera della torta. Anche Roxanne, seppure svogliatamente perchè a 12 anni ha ben altro per la testa, è costretta ad aiutare la madre a impastare, infornare e decorare dolci per la fiera.
E' dalla voce di Roxanne che apprendiamo gli avvenimenti di quella estate, l'estate del cambiamento che, da fanciulla, la porterà man mano a diventare donna confrontandosi con le gioie, ma anche, e soprattutto, con i dolori ed i problemi che qualsiasi essere umano incotra nella vita.
Un romanzo tutto da gustare che sa di cose semplici e di vita quotidiana, come semplici sono le ricette di dolci tipicamente americani, poste al termine di ogni capitolo del libro, perchè in fondo non esiste dispiacere che non possa trovare consolazione in un magnifico dolce.
Da questo libro ho copiato, appunto, la ricetta dei muffin che vi riporto con tanto di testimonianza fotografica del risultato.
Muffin ai mirtilli di Christina

1/4 di tazza di burro (56 g)
1/2 tazza di zucchero (100g)
1 uovo
3/4 di tazza di latte (180 ml)
1/4 di cucchiaino di vanillina
1 tazza e 3/4 di farina (210 g) + 1 cucchiaio
2 cucchiaini e 1/2 di lievito
1/2 cucchiaino di sale
1 tazza di mirtilli lavati e asciugati
Sbattere il burro con lo zucchero. Unire l'uovo, quindi il latte e la vanillina. Mescolare fino ad ottenere un composto liquido e omogeneo. In una ciotola mescolare la farina con il lievito e il sale. Unire al composto e mescolare fino a quando gli ingredienti sono ben amalgamati. Versare i mirtilli con il restante cucchiaio di farina e unire al composto. Con l'aiuto di un cucchiaio, versare in 12 stampini imburrati. Cuocere a 220° per 25 minuti, oppure fino a che i muffin non sono coloriti. Sformare e servire caldi.

2008-05-05

Bocconcini alla ricotta con pesce spada affumicato e insalata di carciofi

Dei panini alla ricotta vi avevo già parlato, solo che qualche giorno fa li ho rifatti in versione bocconcino finger-food e li ho farciti in modo diverso, ne son venuti fuori dei deliziosi bocconcini (da mangiare in numero non inferiore a tre per volta) ma il segreto oltre che nel pane sta nel meraviglioso ed insolito ripieno a base di pesce Spada Affumicato Campisi della Bottega Esperya. I prodotti dell'Azienda Campisi orami li conosco ma il pesce spada affumicato mi ha conquistata. Non si tratta del solito pesce spada affettato e sottovuoto che troviamo al supermercato e che sa di plastica e di finto, parlo di un vero pezzo di pesce spada che ho affettato sottilmente con la lama di un coltello e che al taglio ha rivelato oltre al sapore tipicamente di mare, il delizioso colore rosa tenue delle carni. Io adoro il salmone affumicato ma quando ho assaggiato questo pesce spada ho dovuto rivedere la mia personale classifica dei pesci affumicati.
L'ho assaggiato anche con le linguine dopo averlo appena saltato in padella con cipolla ed aneto ed anche in quella versione il gusto è sorprendente, ma nella versione a crudo con i carciofi rimane il mio preferito. I carciofi li ho puliti, affettati sottilmente e conditi con olio, limone, sale, pepe e qualche fogliolina di nepetella selvatica. In mancanza della nepetella va benissimo anche un pò di mentuccia fresca. Forse non è una vera propria ricetta ma provateli e poi ditemi.

Bocconcini alla ricotta con pesce spada affumicato e insalata di carciofi

Dei panini alla ricotta vi avevo già parlato, solo che qualche giorno fa li ho rifatti in versione bocconcino finger-food e li ho farciti in modo diverso, ne son venuti fuori dei deliziosi bocconcini (da mangiare in numero non inferiore a tre per volta) ma il segreto oltre che nel pane sta nel meraviglioso ed insolito ripieno a base di pesce Spada Affumicato Campisi della Bottega Esperya. I prodotti dell'Azienda Campisi orami li conosco ma il pesce spada affumicato mi ha conquistata. Non si tratta del solito pesce spada affettato e sottovuoto che troviamo al supermercato e che sa di plastica e di finto, parlo di un vero pezzo di pesce spada che ho affettato sottilmente con la lama di un coltello e che al taglio ha rivelato oltre al sapore tipicamente di mare, il delizioso colore rosa tenue delle carni. Io adoro il salmone affumicato ma quando ho assaggiato questo pesce spada ho dovuto rivedere la mia personale classifica dei pesci affumicati.
L'ho assaggiato anche con le linguine dopo averlo appena saltato in padella con cipolla ed aneto ed anche in quella versione il gusto è sorprendente, ma nella versione a crudo con i carciofi rimane il mio preferito. I carciofi li ho puliti, affettati sottilmente e conditi con olio, limone, sale, pepe e qualche fogliolina di nepetella selvatica. In mancanza della nepetella va benissimo anche un pò di mentuccia fresca. Forse non è una vera propria ricetta ma provateli e poi ditemi.

2008-05-02

Pane di segale con noci e uvetta

Il pane alle noci, come ho avuto modo di dire in altra occasione, mi piace parecchio anche perché si abbina in modo eccellente ai formaggi che amo in modo particolare.
Normalmente utilizzo, insieme alla farina bianca della farina integrale, stavolta invece ho provato una variante con la farina di segale e l'aggiunta di uvetta e devo suggerirvi solo di provarlo anche voi dacché è a dir poco meraviglioso.
Essendo domani festa (va bè per molti anche oggi lo è stata) vi lascio la ricetta, si sa mai che vi svegliate con la voglia di impastare!
Le dosi sono per 8 treccine oppure un pane grande o 12 pagnottine a vostro piacere
300 g di farina di grano tenero tipo 00
100 g di farina di segale
12 g di lievito di birra
250 ml di acqua
2 cucchiaini di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino di sale
2 cucchiai di noci spezzettate
2 cucchiai di uva sultanina ammollata

Sciogliamo il lievito nell'acqua tiepida poi impastiamo con le farine mischiate tra loro, l’olio ed il sale, facendo attenzione a che quest’ultimo non venga a diretto contatto con in lievito. Lasciamo lievitare per un paio d’ore.
Poi sgonfiamo la pasta lavorandola con le dita, aggiungiamo le noci e l’uvetta e diamo la forma al nostro pane.
Se vogliamo realizzare una treccia basterà ricavare dall’impasto tre filoncini e poi intrecciarli tra loro. Per le trecce piccole si farà altrettanto avendo cura di fare i filoncini abbastanza sottili. Disponiamo le forme realizzate su una teglia foderata di carta da forno. Lasciamo lievitare ancora un’oretta e poi inforniamo in forno al massimo della temperatura, ponendo nella parte bassa dello stesso una ciotola piena d’acqua, per mantenere il giusto grado di umidità.

Pane di segale con noci e uvetta

Il pane alle noci, come ho avuto modo di dire in altra occasione, mi piace parecchio anche perché si abbina in modo eccellente ai formaggi che amo in modo particolare.
Normalmente utilizzo, insieme alla farina bianca della farina integrale, stavolta invece ho provato una variante con la farina di segale e l'aggiunta di uvetta e devo suggerirvi solo di provarlo anche voi dacché è a dir poco meraviglioso.
Essendo domani festa (va bè per molti anche oggi lo è stata) vi lascio la ricetta, si sa mai che vi svegliate con la voglia di impastare!
Le dosi sono per 8 treccine oppure un pane grande o 12 pagnottine a vostro piacere
300 g di farina di grano tenero tipo 00
100 g di farina di segale
12 g di lievito di birra
250 ml di acqua
2 cucchiaini di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino di sale
2 cucchiai di noci spezzettate
2 cucchiai di uva sultanina ammollata

Sciogliamo il lievito nell'acqua tiepida poi impastiamo con le farine mischiate tra loro, l’olio ed il sale, facendo attenzione a che quest’ultimo non venga a diretto contatto con in lievito. Lasciamo lievitare per un paio d’ore.
Poi sgonfiamo la pasta lavorandola con le dita, aggiungiamo le noci e l’uvetta e diamo la forma al nostro pane.
Se vogliamo realizzare una treccia basterà ricavare dall’impasto tre filoncini e poi intrecciarli tra loro. Per le trecce piccole si farà altrettanto avendo cura di fare i filoncini abbastanza sottili. Disponiamo le forme realizzate su una teglia foderata di carta da forno. Lasciamo lievitare ancora un’oretta e poi inforniamo in forno al massimo della temperatura, ponendo nella parte bassa dello stesso una ciotola piena d’acqua, per mantenere il giusto grado di umidità.

2008-04-30

Cubotti di bavarese allo yogurt

Ho avuto tramite Esperya un vasetto di Marmellata di limoni Egle, una confezione talmente bella ed elegante che a guardarla capisci perchè hanno dato a questa marmellata il nome di una ninfa. Egle, Aretusa, Espera ed Erizia erano le custodi dell’albero dalle mele d’oro, dono di Gea per le nozze di Zeus con Era. Ma una volta superate le remore, lo apro, non lo apro, mi dispiace sciuparlo e via dicendo, mi sono accorta che anche il contenuto è da dei.
Egle è una marmellata prodotta da Colle Vicario con polpa e scorze di limone, aspra al punto giusto, è perfetta per aromatizzare creme e crostate di frutta.
Mi andava però di provarla in qualche abbinamento diverso è così ho prerarato dei cubotti con una base di pan di spagna al cacao ed una fresca bavarese allo yogurt che ho poi arricchito, oltre che visivamente, anche dal punto di vista del gusto con la marmellata di cui vi ho parlato.
Ecco la ricetta per 10-12 cubotti
Per il pan di spagna:
2 uova grandi
75 g di farina 00
75 g di zucchero
2 cucchiai di cacao amaro
Per la bavarese allo yogurt:
300 g di panna fresca
250 g di yogurt
50 g di miele
10 g di gelatina
qualche goccia di aroma vaniglia
Per completare:
Marmellata di limoni Egle
Liquore Cointreau
Iniziamo preparando il pan di spagna montando a lungo le uova con lo zucchero (ameno 15 minuti) uniamo poi la farina setacciata con il cacao e versiamo il composto in una teglia rettandolare o quadrata non troppo grande (di modo che lo spessore del dolce debba essere di un centimentro, un centimentro e mezzo al massimo. Inforniamo a 180° per circa 10-15 minuti poi lasciamo raffreddare su una gratella.
Intanto per la bavarese: mettiamo a bagno in acqua fredda la gelatina, scaldiamo lo yogurt con il miele e tolto dal fuoco sciogliamo nel composto la gelatina strizzata, facendo in modo che si sciolga bene. Aromatizziamo con la vaniglia e lasciamo raffreddare finché inizia ad addensare, a questo punto uniamo la panna montata. Versiamo il composto ottenuto in una teglia rettangolare o quadrata, non troppo grande, foderata di pellicola per alimenti (io ho usato la teglia da plum cake). Tagliamo il pan di spagna alla stessa misura della teglia contenente la bavarese e dopo averlo spruzzato di Cointreau poggiamolo sopra la crema.
Mettiamo in frigo per almeno sei ore finchè risulterà solido. Al momento di servire togliamo la pellicola e capovolgiamo il dolce su un tagliere. Spalmiamo sulla superficie uno strato di Marmellata di limoni scaldata alla quale aggiungeremo due cucchiai di liquore Cointreau e poi tagliamo il dolce a cubotti. Per questa operazione consiglio un bel coltello lungo a lama liscia. I Cubotti sono così pronti per essere serviti