2009-04-16

Stella di fillo con Noagnlailich DeGust semi di lino e fichi caramellati

E' vero stavolta ho proprio esagerato, il nome di questo formaggio è veramente impronunciabile. La parola Noagnlailich nel Sudtirol indica il telo di lino dentro il quale si trasporta il fieno a valle. E se ordinate una forma di Noagnlailich DeGust dalla bottega Esperya capirete subito perchè hanno dato questo nome ad un formaggio. La caciotta di latte crudo di capra si presenta avvolta in fieno d'alta montagna, chiusa dentro un piccolo telo di lino. Il formaggio, a pasta dura, bianca e leggermente friabile è un esperienza per i sensi: vista, palato, olfatto restano coinvolti e conquistati nella degustazione. Non potevo elaborare troppo un formaggio così, avrebbe perduto quell'odore di fieno, camomilla, erbe di montagna che lo caratterizzano.
L'ho servito con delle sfogliette di pasta fillo home made e dei golosi fichi caramellati, quelli che prepara la mia mamma durante l'estate e di cui giuro di darvi la ricetta appena me ne sarò impossessata.
Per i salatini di fillo pasta:
250 g di farina
1 uovo
50 g di acqua
50 g di burro
sale
olio extravergine d'oliva
semi di lino
Scaldiamo l'acqua con il burro e il sale in un pentolino poi, versato questo liquido sulla farina e l'uovo impastiamo per qualche minuto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Lasciamo riposare l'impasto per circa mezz'ora poi stendiamolo sottilmente, tagliamo dallo stesso dei triangoli, disponiamoli in teglia su carta da forno pennelliamoli di olio e cospargiamoli di semi di lino. Inforniamo a 170°C per pochi minuti, finché saranno dorati. Poi disponiamo in un piatto cinque salatini a formare una stella. Intervalliamo con delle fettine di formaggio e completiamo con i fichi ed il loro liquido di conservazione. Un dessert fuori dai canoni.

Stella di fillo con Noagnlailich DeGust semi di lino e fichi caramellati

E' vero stavolta ho proprio esagerato, il nome di questo formaggio è veramente impronunciabile. La parola Noagnlailich nel Sudtirol indica il telo di lino dentro il quale si trasporta il fieno a valle. E se ordinate una forma di Noagnlailich DeGust dalla bottega Esperya capirete subito perchè hanno dato questo nome ad un formaggio. La caciotta di latte crudo di capra si presenta avvolta in fieno d'alta montagna, chiusa dentro un piccolo telo di lino. Il formaggio, a pasta dura, bianca e leggermente friabile è un esperienza per i sensi: vista, palato, olfatto restano coinvolti e conquistati nella degustazione. Non potevo elaborare troppo un formaggio così, avrebbe perduto quell'odore di fieno, camomilla, erbe di montagna che lo caratterizzano.
L'ho servito con delle sfogliette di pasta fillo home made e dei golosi fichi caramellati, quelli che prepara la mia mamma durante l'estate e di cui giuro di darvi la ricetta appena me ne sarò impossessata.
Per i salatini di fillo pasta:
250 g di farina
1 uovo
50 g di acqua
50 g di burro
sale
olio extravergine d'oliva
semi di lino
Scaldiamo l'acqua con il burro e il sale in un pentolino poi, versato questo liquido sulla farina e l'uovo impastiamo per qualche minuto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Lasciamo riposare l'impasto per circa mezz'ora poi stendiamolo sottilmente, tagliamo dallo stesso dei triangoli, disponiamoli in teglia su carta da forno pennelliamoli di olio e cospargiamoli di semi di lino. Inforniamo a 170°C per pochi minuti, finché saranno dorati. Poi disponiamo in un piatto cinque salatini a formare una stella. Intervalliamo con delle fettine di formaggio e completiamo con i fichi ed il loro liquido di conservazione. Un dessert fuori dai canoni.

2009-04-15

La crema di pistacchi, una squisitezza siciliana

Quando scopro qualcosa di eccezionalmente buono mi entusiasmo sempre e sento il bisogno di parlarvene. Le bontà che ho scoperto stavolta stanno racchiuse in vasetto e parlano della meravigliosa terra da cui provengono, la Sicilia. Il nostro palato è abituato alle creme di nocciole (più o meno buone) diffuse nella grande distribuzione ma non so se vi è capitato mai di assaggiare una crema spalmabile al pistacchio, questa per me era la seconda esperienza ma ho trovato il prodotto di Sicilian Exquisiteness di gran lunga superiore ai suoi simili.
I pistacchi li senti proprio e per non farla sporca con il barattolo davanti e il cucchiaino dentro ho deciso di condividere questa bontà con gli altri utilizzandola per farcire dei rettangoloni di pastasfoglia, cotti vuoti solo cosparsi di zucchero a velo e poi farciti di crema ai pistacchi come un panino. Il risultato è libidinoso. Ora passo all'assaggio dei pesti che sicuramente nulla avranno da invidiare alle creme dolci. Ah! Dimenticavo di dirvi che i barattolini, come potrete vedere sul sito della ditta, si presentano così bene che li vedo proprio azzeccati anche per un regalo.
P.S. Visto che nei commenti si è aperta una discussione sui grassi idrogenati mi sembra giusto ricordare che le creme di Sicilian Exquisiteness non ne contengono affatto, quindi quando acquistiamo ricordiamoci anche che i confronti non vanno fatti tra i prezzi ma tra i prezzi a parità di qualità.

La crema di pistacchi, una squisitezza siciliana

Quando scopro qualcosa di eccezionalmente buono mi entusiasmo sempre e sento il bisogno di parlarvene. Le bontà che ho scoperto stavolta stanno racchiuse in vasetto e parlano della meravigliosa terra da cui provengono, la Sicilia. Il nostro palato è abituato alle creme di nocciole (più o meno buone) diffuse nella grande distribuzione ma non so se vi è capitato mai di assaggiare una crema spalmabile al pistacchio, questa per me era la seconda esperienza ma ho trovato il prodotto di Sicilian Exquisiteness di gran lunga superiore ai suoi simili.
I pistacchi li senti proprio e per non farla sporca con il barattolo davanti e il cucchiaino dentro ho deciso di condividere questa bontà con gli altri utilizzandola per farcire dei rettangoloni di pastasfoglia, cotti vuoti solo cosparsi di zucchero a velo e poi farciti di crema ai pistacchi come un panino. Il risultato è libidinoso. Ora passo all'assaggio dei pesti che sicuramente nulla avranno da invidiare alle creme dolci. Ah! Dimenticavo di dirvi che i barattolini, come potrete vedere sul sito della ditta, si presentano così bene che li vedo proprio azzeccati anche per un regalo.
P.S. Visto che nei commenti si è aperta una discussione sui grassi idrogenati mi sembra giusto ricordare che le creme di Sicilian Exquisiteness non ne contengono affatto, quindi quando acquistiamo ricordiamoci anche che i confronti non vanno fatti tra i prezzi ma tra i prezzi a parità di qualità.

2009-04-14

Ravioli al pesto di Cetara con pomodorini confit e pinoli

Com'è andata la Pasqua? Considerata la triste vicenda dell'Abruzzo mai come quest'anno mi sono sentita fortunata di passarla in tranquillità, con la famiglia, tra le mura domestiche. Perchè solo se pensi che questa serenità da un momento all'altro potrebbe non esser più riesci ad apprezzarla al meglio. Un viaggetto virtuale in Costiera Amalfitana, visto il clima grigio, l'ho fatto comunque con questo meraviglioso piatto di Ravioli nel cui ripieno ho utilizzato il Pesto Cetarese con Colatura di alici Delfino Battista di Terrasolis. A base di alici, colatura di alici, pinoli, mandorle, noci, olive verdi e nere, capperi, aglio, olio extravergine di oliva, basilico, prezzemolo e peperoncino ha dato il meglio di sè nella farcia di questi ravioli semplicemente amalgamato a ricotta fresca. Per condire sono stati sufficienti dei pomodorini confit arricchiti da pinoli.
Ingredienti per 3 porzioni
Per la pasta:
2 uova
200 g di farina
Per il ripieno:
200 g di ricotta vaccina fresca
5 cucchiaini colmi di Pesto di Cetara
Per il condimento:
15-20 pomodorini ciliegia
1 cucchiaio di pinoli
olio extavergine d'oliva
sale, pepe e zucchero q.b.
Prepariamo la sfoglia impastando le uova con la farina, se occorre aggiungiamo qualche goccia di acqua. Amalgamiamo il pesto alla ricotta ed utilizzaimolo per farcire la sfoglia ricavata dall'impasto, copriamo con altra sfoglia e ricaviamo i ravioli con un tagliapasta.
Tagliamo in due i pomodorini e dopo averli allineati in una teglia unta d'olio cospargiamoli di sale e poco zucchero, poniamo in forno a 200° a caramellare, verso metà cottura uniamo i pinoli e lasciamoli tostare con i pomodorini. Lessiamo i ravioli e condiamoli con i pomodorini confit.

Ravioli al pesto di Cetara con pomodorini confit e pinoli

Com'è andata la Pasqua? Considerata la triste vicenda dell'Abruzzo mai come quest'anno mi sono sentita fortunata di passarla in tranquillità, con la famiglia, tra le mura domestiche. Perchè solo se pensi che questa serenità da un momento all'altro potrebbe non esser più riesci ad apprezzarla al meglio. Un viaggetto virtuale in Costiera Amalfitana, visto il clima grigio, l'ho fatto comunque con questo meraviglioso piatto di Ravioli nel cui ripieno ho utilizzato il Pesto Cetarese con Colatura di alici Delfino Battista di Terrasolis. A base di alici, colatura di alici, pinoli, mandorle, noci, olive verdi e nere, capperi, aglio, olio extravergine di oliva, basilico, prezzemolo e peperoncino ha dato il meglio di sè nella farcia di questi ravioli semplicemente amalgamato a ricotta fresca. Per condire sono stati sufficienti dei pomodorini confit arricchiti da pinoli.
Ingredienti per 3 porzioni
Per la pasta:
2 uova
200 g di farina
Per il ripieno:
200 g di ricotta vaccina fresca
5 cucchiaini colmi di Pesto di Cetara
Per il condimento:
15-20 pomodorini ciliegia
1 cucchiaio di pinoli
olio extavergine d'oliva
sale, pepe e zucchero q.b.
Prepariamo la sfoglia impastando le uova con la farina, se occorre aggiungiamo qualche goccia di acqua. Amalgamiamo il pesto alla ricotta ed utilizzaimolo per farcire la sfoglia ricavata dall'impasto, copriamo con altra sfoglia e ricaviamo i ravioli con un tagliapasta.
Tagliamo in due i pomodorini e dopo averli allineati in una teglia unta d'olio cospargiamoli di sale e poco zucchero, poniamo in forno a 200° a caramellare, verso metà cottura uniamo i pinoli e lasciamoli tostare con i pomodorini. Lessiamo i ravioli e condiamoli con i pomodorini confit.

2009-04-11

Buona Pasqua

Un modo simpatico per augurare la Buona Pasqua? Il cestino di pasta di pane riempito di uova di cioccolato avvolte in carta velina colorata.
L'ho realizzato appositamente per i miei lettori e idealmente porgo un uovo a ciascuno di voi con la speranza che la sorpresa sia ciò che più desiderate, ma che soprattutto ognuno di noi abbia la forza di considerarsi fortunato per quanto già possiede.
Buona Pasqua e Buona Pasquetta a tutti da Cocò.

Buona Pasqua

Un modo simpatico per augurare la Buona Pasqua? Il cestino di pasta di pane riempito di uova di cioccolato avvolte in carta velina colorata.
L'ho realizzato appositamente per i miei lettori e idealmente porgo un uovo a ciascuno di voi con la speranza che la sorpresa sia ciò che più desiderate, ma che soprattutto ognuno di noi abbia la forza di considerarsi fortunato per quanto già possiede.
Buona Pasqua e Buona Pasquetta a tutti da Cocò.

2009-04-09

Cielo a pecorelle...

...e speriamo niente acqua a catinelle.
In effetti sono degli agnellini però quando li ho visti sullo sfondo azzurro mi è venuto in mente il proverbio. Lo stampino è di Plurimix-point in tema prettamente pasquale e la ricetta è quella degli ovis molis con i tuorli sodi. Un'ottima frolla a cui ho dato l'effetto pecorella con la granella di zucchero, possono essere utilizzati per delle simpatiche confezioni pasquali insieme a degli ovetti di cioccolato, o intinti a fine pasto in una mousse o in un bel bicchiere di passito.
Ingredienti:
150 g di farina biscotto Plurimix-point
100 g di burro freddo
50 g di zucchero semolato
3 tuorli sodi
la scorza di mezzo limone
qualche goccia di vaniglia liquida Plurimix-point
1 pizzico di sale
latte per spennellare q.b.
granella di zucchero q.b.
Amalgamiamo tutti gli ingredienti (escluso il latte e la granella) poi avvogliamo l'impasto in pellicola e lasciamolo riposare in frigorifero per un'ora. Stendiamolo con il matterello e ricaviamo i biscotti con le formine scelte. Pennelliamo i biscotti di latte e cospargiamoli di granella di zucchero. Inforniamo a 180° finché risulteranno dorati.

Cielo a pecorelle...

...e speriamo niente acqua a catinelle.
In effetti sono degli agnellini però quando li ho visti sullo sfondo azzurro mi è venuto in mente il proverbio. Lo stampino è di Plurimix-point in tema prettamente pasquale e la ricetta è quella degli ovis molis con i tuorli sodi. Un'ottima frolla a cui ho dato l'effetto pecorella con la granella di zucchero, possono essere utilizzati per delle simpatiche confezioni pasquali insieme a degli ovetti di cioccolato, o intinti a fine pasto in una mousse o in un bel bicchiere di passito.
Ingredienti:
150 g di farina biscotto Plurimix-point
100 g di burro freddo
50 g di zucchero semolato
3 tuorli sodi
la scorza di mezzo limone
qualche goccia di vaniglia liquida Plurimix-point
1 pizzico di sale
latte per spennellare q.b.
granella di zucchero q.b.
Amalgamiamo tutti gli ingredienti (escluso il latte e la granella) poi avvogliamo l'impasto in pellicola e lasciamolo riposare in frigorifero per un'ora. Stendiamolo con il matterello e ricaviamo i biscotti con le formine scelte. Pennelliamo i biscotti di latte e cospargiamoli di granella di zucchero. Inforniamo a 180° finché risulteranno dorati.

2009-04-08

Portafogli di pollo e Formaticus

Se c'è un nome strano in un mio post quel nome quasi certamente si riferisce ad un formaggio, anche stavolta è così perchè la mia instancabile sete di conoscenza del mondo caseario, mi porta ad effettuare sempre nuove e golose scoperte. I formaggi che il mercato nazionale offre sono tanti e diversissimi tra loro per forme, sapori e luoghi di provenienza, il Formaticus è prodotto da DeGust in Alto Adige, la patria che forse preferisco in fatto di formaggi. L'ho conosciuto per merito di Esperya e la sua particolarità è che viene affinato con del nastro di rafia che lo tiene in forma, nella fase finale dell'affinamento viene utilizzato anche del mosto di mele Gravensteiner, riuscite ad immaginare il gusto lievemente acidulo e la cremosità di questo formaggio? A grandi linee ricorda un po' per consistenza il Taleggio ma la complessità di gusto di questo prodotto non ha nulla a che vedere con altri simili formaggi. Insomma ho degustato la forma in quasi tutti i modi possibili ma l'ho trovato insolito in questa preparazione dove ha contibuito a nobilitare il tanto bistrattato petto di pollo. Che possa diventare un piatto di festa invece del consueto agnello? Provate e mi saprete dire.
Ingredienti per 6 portafogli:
6 fettine di petto di pollo
6 fette di Formaticus DeGust
1 uovo
2 cucchiai di latte
6 cucchiai di pangrattato
1 cucchiaino di paprica
2 cucchiai di grana grattugiato
sale e pepe
olio extravergine d'oliva
Battiamo le fettine di carne, saliamole appena e farciamole con il formaggio, ripieghiamo a portafoglio e chiudiamo con degli stecchini di legno. Passiamo la carne nell'uovo sbattuto con latte, sale e pepe, poi nel pangrattato mescolato al grana e alla paprica. Adagiamo in una teglia unta d'olio, irroriamo con un altro filo d'olio ed inforniamo finché risulteranno dorati. prima di servire, magari con una insalatina mista o degli asparagi, ricordiamoci di levare gli stecchini di legno.

Portafogli di pollo e Formaticus

Se c'è un nome strano in un mio post quel nome quasi certamente si riferisce ad un formaggio, anche stavolta è così perchè la mia instancabile sete di conoscenza del mondo caseario, mi porta ad effettuare sempre nuove e golose scoperte. I formaggi che il mercato nazionale offre sono tanti e diversissimi tra loro per forme, sapori e luoghi di provenienza, il Formaticus è prodotto da DeGust in Alto Adige, la patria che forse preferisco in fatto di formaggi. L'ho conosciuto per merito di Esperya e la sua particolarità è che viene affinato con del nastro di rafia che lo tiene in forma, nella fase finale dell'affinamento viene utilizzato anche del mosto di mele Gravensteiner, riuscite ad immaginare il gusto lievemente acidulo e la cremosità di questo formaggio? A grandi linee ricorda un po' per consistenza il Taleggio ma la complessità di gusto di questo prodotto non ha nulla a che vedere con altri simili formaggi. Insomma ho degustato la forma in quasi tutti i modi possibili ma l'ho trovato insolito in questa preparazione dove ha contibuito a nobilitare il tanto bistrattato petto di pollo. Che possa diventare un piatto di festa invece del consueto agnello? Provate e mi saprete dire.
Ingredienti per 6 portafogli:
6 fettine di petto di pollo
6 fette di Formaticus DeGust
1 uovo
2 cucchiai di latte
6 cucchiai di pangrattato
1 cucchiaino di paprica
2 cucchiai di grana grattugiato
sale e pepe
olio extravergine d'oliva
Battiamo le fettine di carne, saliamole appena e farciamole con il formaggio, ripieghiamo a portafoglio e chiudiamo con degli stecchini di legno. Passiamo la carne nell'uovo sbattuto con latte, sale e pepe, poi nel pangrattato mescolato al grana e alla paprica. Adagiamo in una teglia unta d'olio, irroriamo con un altro filo d'olio ed inforniamo finché risulteranno dorati. prima di servire, magari con una insalatina mista o degli asparagi, ricordiamoci di levare gli stecchini di legno.

2009-04-07

Pausa...

Ieri mi rifiutavo di credere all'entità del disastro ma oggi non posso farcela a scrivere di cucina mentre il mio paese sta soffrendo.
Capisco che non tocca a me discutere di questi temi in un blog di cucina e non lo faccio, però mi prendo una piccola pausa per riflettere su quanto è accaduto.
Un abbraccio virtuale a chi sta soffrendo.