2010-03-15

Zuppa di cicerchie, cozze e occhi di lupo

Una nuova delizia di onesta cucina. Rovistando nella dispensa mi sono imbattuta nelle cicerchie dei Campi Flegrei del DOC II di Garofalo e in un pacco di occhi di lupo Garofalo, ho pensato che si trattasse del matrimonio perfetto, bastava aggiungere l'elemento "frizzante" e il piatto sarebbe stato un successo. Così è stato , quel certo non so che l'ho dato con le cozze e mio marito ancora parla della perfezione di quel piatto.
Che legumi e cozze stessero bene insieme si sapeva per cui ero certa di non poter sbagliare.
Ingredienti per 4 persone:
200 g di occhi di lupo o altra pasta corta
4 mestoli di cicerchie lessate
1/2 l di brodo di pesce
1 costa di sedano
1 carota
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 ciuffetto di prezzemolo
300 g di cozze surgelate
1/2 dl di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritiamo carota, sedano e cipolla e prepariamo il soffritto con l'olio, uniamo le cicerchie lessate e il brodo di pesce, lasciamo ben insaporire, regoliamo di sale e poi passiamo con il frullatore ad immersione finché la zuppa diventerà una crema. A parte in un fondo l'olio, con aglio e i gambi del prezzemolo tritati, insaporiamo le cozze, uniamo il liquido di conservazione filtrato e sfumiamo con il vino bianco, leviamo l'aglio, saliamo, pepiamo e aggiungiamo il prezzemolo tritato. Nella crema di cicerchie, eventualmente allungata con acqua, cuociamo la pasta. Suddividiamo la minestra nelle quattro fondine e completiamo con le cozze.

Zuppa di cicerchie, cozze e occhi di lupo

Una nuova delizia di onesta cucina. Rovistando nella dispensa mi sono imbattuta nelle cicerchie dei Campi Flegrei del DOC II di Garofalo e in un pacco di occhi di lupo Garofalo, ho pensato che si trattasse del matrimonio perfetto, bastava aggiungere l'elemento "frizzante" e il piatto sarebbe stato un successo. Così è stato , quel certo non so che l'ho dato con le cozze e mio marito ancora parla della perfezione di quel piatto.
Che legumi e cozze stessero bene insieme si sapeva per cui ero certa di non poter sbagliare.
Ingredienti per 4 persone:
200 g di occhi di lupo o altra pasta corta
4 mestoli di cicerchie lessate
1/2 l di brodo di pesce
1 costa di sedano
1 carota
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 ciuffetto di prezzemolo
300 g di cozze surgelate
1/2 dl di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritiamo carota, sedano e cipolla e prepariamo il soffritto con l'olio, uniamo le cicerchie lessate e il brodo di pesce, lasciamo ben insaporire, regoliamo di sale e poi passiamo con il frullatore ad immersione finché la zuppa diventerà una crema. A parte in un fondo l'olio, con aglio e i gambi del prezzemolo tritati, insaporiamo le cozze, uniamo il liquido di conservazione filtrato e sfumiamo con il vino bianco, leviamo l'aglio, saliamo, pepiamo e aggiungiamo il prezzemolo tritato. Nella crema di cicerchie, eventualmente allungata con acqua, cuociamo la pasta. Suddividiamo la minestra nelle quattro fondine e completiamo con le cozze.

2010-03-12

Bicchierini alla nocciola- caffè e cioccolato

Credetemi, non so come e non so perchè ma per me è periodo di nocciole, le sto provando in ogni variante e ve ne accorgerete ben presto.
Il dolce che vi propongo per questo week-end è uno di quelli facili e velocissimi da preparare utilizzando, come ho fatto io, qualcosina di già pronto ovvero i Cioccolotti Giacobbe, una sorta di amaretti morbidi dove le mandorle sono sostituite da nocciole e cacao, che in questo periodo su Esperya troviamo pure con lo sconto del 15%.Il completamento ideale di nocciole e cacao trovo sia il caffè, è da questa idea che è nato questo piccolo dolce.
Poi se consideriamo le ridotte dimensioni del dolce nessuno potrà dirvi di no, l'ideale per concludere un pasto domenicale senza penalizzare eccessivamente la linea.
Per la crema alle nocciole ho utilizzato la Pasta di Nocciole Piemonte IGP di Plurimix-point
Ingredienti per 10 bicchierini:
10 Cioccolotti
2 tuorli
250 ml di latte intero
2 cucchiai di pasta di nocciole Piemonte igp
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
1 dl di panna fresca
2 ucchiai di zucchero a velo 
2 tazzine di caffè ristretto
cacao amaro e nocciole per decorare
Montiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena e poi il latte bollente. Portiamo a cottura mescolando sul fuoco basso. Alla fine uniamo la pasta di nocciole e lasciamo raffreddare coprendo con pellicola a contatto. Montiamo la panna con due cucchiai di caffè e lo zucchero a velo e versiamola in un sac à poche. Posizioniamo un biscottino alle nocciole in ogni bicchiere, bagnamo con il caffè restante e copriamo con la crema alle nocciole, completiamo con la panna al caffè creando dei motivi decorativi. Decoriamo con la nocciola e il cacao amaro. Serviamo ben freddo.

Bicchierini alla nocciola- caffè e cioccolato

Credetemi, non so come e non so perchè ma per me è periodo di nocciole, le sto provando in ogni variante e ve ne accorgerete ben presto.
Il dolce che vi propongo per questo week-end è uno di quelli facili e velocissimi da preparare utilizzando, come ho fatto io, qualcosina di già pronto ovvero i Cioccolotti Giacobbe, una sorta di amaretti morbidi dove le mandorle sono sostituite da nocciole e cacao, che in questo periodo su Esperya troviamo pure con lo sconto del 15%.Il completamento ideale di nocciole e cacao trovo sia il caffè, è da questa idea che è nato questo piccolo dolce.
Poi se consideriamo le ridotte dimensioni del dolce nessuno potrà dirvi di no, l'ideale per concludere un pasto domenicale senza penalizzare eccessivamente la linea.
Per la crema alle nocciole ho utilizzato la Pasta di Nocciole Piemonte IGP di Plurimix-point
Ingredienti per 10 bicchierini:
10 Cioccolotti
2 tuorli
250 ml di latte intero
2 cucchiai di pasta di nocciole Piemonte igp
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
1 dl di panna fresca
2 ucchiai di zucchero a velo 
2 tazzine di caffè ristretto
cacao amaro e nocciole per decorare
Montiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena e poi il latte bollente. Portiamo a cottura mescolando sul fuoco basso. Alla fine uniamo la pasta di nocciole e lasciamo raffreddare coprendo con pellicola a contatto. Montiamo la panna con due cucchiai di caffè e lo zucchero a velo e versiamola in un sac à poche. Posizioniamo un biscottino alle nocciole in ogni bicchiere, bagnamo con il caffè restante e copriamo con la crema alle nocciole, completiamo con la panna al caffè creando dei motivi decorativi. Decoriamo con la nocciola e il cacao amaro. Serviamo ben freddo.

2010-03-10

La ricotta salata una ricetta (quasi) dimenticata

Ricette(quasi) dimenticate di Patricia Roaldi per RED! Edizioni. Solo a sentire il nome di questo libro vien voglia di averlo, immagini che nasconda chissà quali segreti e devo dire che le aspettative non sono andate deluse , vi si possono trovare tante gustosissime ricette "in via d'estinzione" che permettono anche di riciclare gli avanzi di cucina.
In questo scrigno di ricette di altri tempi, tra un Vino di sambuco, un Bukezir e delle sfigliolate, ho trovato la formula giusta per realizzare la mia amata ricotta salata.
Non vi nascondo che già avevo provato a farla senza ricetta ma se ancora non avevo parlato del risultato un motivo ci dev’essere, salata come non mai e pertanto immangiabile.
Con la ricetta del libro invece è perfetta sia dopo 5-6 giorni se si vuol gustare ancora morbida, sia oltre se si vuole grattugiare, io per conservarla e lasciarla essiccare ancora di più l’ho semplicemente avvolta in carta da forno e riposta nel frigo.
Ecco la formula e mi raccomando provatela:
1 kg di ricotta di pecora, romana, grassa
35 g di sale fino
Stendiamo un panno di lino o cotone lavato senza ammorbidente. lasciamoci cadere sopra la ricotta senza toccarla e senza aprirla o spaccarla. Spolverizziamo tutte le superfici con il sale usando il panno per girarla sui vari lati e senza mai toccarla con le dita. Arrotolare il panno e conservare il pacchetto appoggiato su un piatto nella parte bassa del frigo. Dopo 12 ore cambiamo il panno, poi cambiamolo ogni 24 ore. Dopo 4-5 giorni è pronta da mangiare.

La ricotta salata una ricetta (quasi) dimenticata

Ricette(quasi) dimenticate di Patricia Roaldi per RED! Edizioni. Solo a sentire il nome di questo libro vien voglia di averlo, immagini che nasconda chissà quali segreti e devo dire che le aspettative non sono andate deluse , vi si possono trovare tante gustosissime ricette "in via d'estinzione" che permettono anche di riciclare gli avanzi di cucina.
In questo scrigno di ricette di altri tempi, tra un Vino di sambuco, un Bukezir e delle sfigliolate, ho trovato la formula giusta per realizzare la mia amata ricotta salata.
Non vi nascondo che già avevo provato a farla senza ricetta ma se ancora non avevo parlato del risultato un motivo ci dev’essere, salata come non mai e pertanto immangiabile.
Con la ricetta del libro invece è perfetta sia dopo 5-6 giorni se si vuol gustare ancora morbida, sia oltre se si vuole grattugiare, io per conservarla e lasciarla essiccare ancora di più l’ho semplicemente avvolta in carta da forno e riposta nel frigo.
Ecco la formula e mi raccomando provatela:
1 kg di ricotta di pecora, romana, grassa
35 g di sale fino
Stendiamo un panno di lino o cotone lavato senza ammorbidente. lasciamoci cadere sopra la ricotta senza toccarla e senza aprirla o spaccarla. Spolverizziamo tutte le superfici con il sale usando il panno per girarla sui vari lati e senza mai toccarla con le dita. Arrotolare il panno e conservare il pacchetto appoggiato su un piatto nella parte bassa del frigo. Dopo 12 ore cambiamo il panno, poi cambiamolo ogni 24 ore. Dopo 4-5 giorni è pronta da mangiare.

2010-03-08

Sfogliette alle nocciole con formaggio e pere

Una ricetta il cui risultato mi ha particolarmente gratificata e che nasce da una sensazione. Assaggiando il Lou Bergier, una Toma a latte crudo e pasta pressata prodotta da Fattorie Fiandino con il metodo Kinara che prevede l'utilizzo di caglio vegetale (Cynara cardunculus) ottenuto da fiori che crescono spontanei in montagna, ho sentito un retrogusto di nocciola, ho pensato allora all'abbinamento con le selezionate nocciole Noberasco. Ho tostato e ridotto in farina le nocciole e poi, complice il delicatissimo Burro 1889 da panne riposate di Fattorie Fiandino, ho trasformato le nocciole e la farina in una brisèe sfogliata che ho completato con pezzetti di Lou Bergier e pera. Enutile aggiungere che un filo di miele dopo aver appena intiepidito le sfogliette condite, rende la preparazione il completamento ideale di una cena speciale per chi, come me, ama i desserts a base di formaggio.
Ingredienti:
Per la  brisèe sfogliata alle nocciole:
150 g di farina 00
100 g di nocciole tostate
150 g di burro freddo
80 g di acqua fredda
sale
Per completare:
Formaggio Lou Bergier
pera
miele
nocciole e pere disidratate per decorare
Riduciamo in polvere le nocciole tostate, per facilitare l'operazione poniamole in freezer per un'oretta.
Prepariamo la brisèe amalgamando velocemnete il burro freddo a tocchetti con la farina, le nocciole in polvere e un pizzico di sale, uniamo l'acqua fredda e formiamo un panetto rettangolare. Lasciamo l'impasto a riposare in frigo per mezz'ora poi stendiamolo in un rettangolo grande e pieghiamolo a tre ponendo l'impasto in freezer per dieci minuti. Ripetiamo l'operazione per tre volte poi stendiamo la sfoglia e ricaviamone dei dischi con un coppapasta di 10 cm.
Cuociamo le sfogliette in forno caldo a 200° finché risulteranno ben dorate. Tagliamo il formaggio e le pere a cubetti. Posizioniamo un disco nel piatto, cospargiamolo con formaggio e pere, copriamo con un'altra sfoglia e poi di nuovo con pere e formaggio, ripetiamo un'ultima volta l'operazione lcon una nocciola intera. Prima di servire passiamo le torrette così composte in forno per due minuti appena, serviamo irrorando con miele e decorando a piacere con fettine di pera disidratate nel forno a microonde.

Sfogliette alle nocciole con formaggio e pere

Una ricetta il cui risultato mi ha particolarmente gratificata e che nasce da una sensazione. Assaggiando il Lou Bergier, una Toma a latte crudo e pasta pressata prodotta da Fattorie Fiandino con il metodo Kinara che prevede l'utilizzo di caglio vegetale (Cynara cardunculus) ottenuto da fiori che crescono spontanei in montagna, ho sentito un retrogusto di nocciola, ho pensato allora all'abbinamento con le selezionate nocciole Noberasco. Ho tostato e ridotto in farina le nocciole e poi, complice il delicatissimo Burro 1889 da panne riposate di Fattorie Fiandino, ho trasformato le nocciole e la farina in una brisèe sfogliata che ho completato con pezzetti di Lou Bergier e pera. Enutile aggiungere che un filo di miele dopo aver appena intiepidito le sfogliette condite, rende la preparazione il completamento ideale di una cena speciale per chi, come me, ama i desserts a base di formaggio.
Ingredienti:
Per la  brisèe sfogliata alle nocciole:
150 g di farina 00
100 g di nocciole tostate
150 g di burro freddo
80 g di acqua fredda
sale
Per completare:
Formaggio Lou Bergier
pera
miele
nocciole e pere disidratate per decorare
Riduciamo in polvere le nocciole tostate, per facilitare l'operazione poniamole in freezer per un'oretta.
Prepariamo la brisèe amalgamando velocemnete il burro freddo a tocchetti con la farina, le nocciole in polvere e un pizzico di sale, uniamo l'acqua fredda e formiamo un panetto rettangolare. Lasciamo l'impasto a riposare in frigo per mezz'ora poi stendiamolo in un rettangolo grande e pieghiamolo a tre ponendo l'impasto in freezer per dieci minuti. Ripetiamo l'operazione per tre volte poi stendiamo la sfoglia e ricaviamone dei dischi con un coppapasta di 10 cm.
Cuociamo le sfogliette in forno caldo a 200° finché risulteranno ben dorate. Tagliamo il formaggio e le pere a cubetti. Posizioniamo un disco nel piatto, cospargiamolo con formaggio e pere, copriamo con un'altra sfoglia e poi di nuovo con pere e formaggio, ripetiamo un'ultima volta l'operazione lcon una nocciola intera. Prima di servire passiamo le torrette così composte in forno per due minuti appena, serviamo irrorando con miele e decorando a piacere con fettine di pera disidratate nel forno a microonde.

2010-03-05

Tra un club delle cuoche, il Kuppelrain e il Pranzo di Ferragosto

Ma quanto mi piace chiacchierare di libri con voi. Se poi la chiacchierata è fatta a ridosso del week-end mi piace ancora di più perché so che vi metto addosso quella certa voglia di fare un salto in libreria a cercare questo o quel volume da godervi comodamente in poltrona tra una tazza di thè e qualche pasticcino appena sfornato. Oggi allora giusto un paio di suggerimenti dei quali son sicura difficilmente riuscirete a fare a meno

 Come non restare travolti dalla simpatia di Luisanna Messeri? A chi non sarà capitato, almeno una volta, di vedere una puntata delle tre serie del Club delle Cuoche? Ebbene la cucina casalinga e all'apparenza approssimativa di Luisanna ha dato vita al suo secondo libro Il Club delle Cuoche 2 Idee di menù davanti alla tivvù.
E se siete un po' malati di serie televisive, partite di calcio ed eventi vari, dalle Olimpidi a Sanremo e compagnia bella, non potrete fare a meno di acquistare il volume edito da Sitcom per preparare meravigliose cenette ai Vs amici da gustare davanti alla TV e, sia ben inteso, come afferma l'autrice la tivvù è solo "l'escamotage elettronico per inserire armoniosamente il cibo nella nostra frenetica vita, e per trovare un'ennesima occasione divertente per mangiare, e bere, insieme a qualcuno che ci sta simpatico".
Un modo simpatico ed originale per affrontare l'argomento cibo, "il lato dolce della vita"come ama definirlo la Messeri. La grande Luisanna si conferma ancora una volta campionessa di allegre chiacchiere, quel che importa in effetti non è la ricetta in sè ma le idee golose ed originali per realizzare serate indimendicabili.

 
Un altro libro che merita una speciale menzione in questo spazio che dedico alla "lettura golosa" è Cucina creativa in Alto Adige, edizioni Raetia . Come non desiderare una fuga verso quei luoghi incantati raffigurati nelle splendide immagini che arricchiscono il volume? E come non programmare, in occasione della stessa, una sosta al ristorante Kuppelrain dopo aver dato un'occhiata alle accattivanti ricette proposte dal libro?
Ma se dovete per il momento - come me - solo sognare la detta fuga, il libro, un vero e proprio omaggio alla Val Venosta, potrà molto aiutarvi magari inducendovi a ricreare nella vostra cucina quegli odori e quei sapori che in tempi migliori potrete degustare in loco. Se poi qualcuno di voi ha già avuto la fortuna di sedersi a un tavolo del Kuppelrain il libro lo aiuterà sen'altro a prolungarne il dolce ricordo.

Concludo l'excursus con un libro che dal titolo apparirebbe un po' fuori stagione, ma che così non è ed i cinefili alla lettura riconosceranno immediatamente che il titolo del volume Le ricette del Pranzo di Ferragosto, Fandango Libri, si rifà al film -grande successo di critica e pubblico - di Giovanni Di Gregorio. Nel volume le quattro indomite protagoniste del film, suddividendosi i piatti per portate, ci svelano i loro consigli culinari. Il regista, che simpaticamente nel libro è definito Gianni il bevitore, ci suggerisce anche il vino adatto ad ogni portata. Il volume, corredato da numerose foto del film non potrà che spingerci a cercare anche il DVD per vedere o rivedere il film magari in compagnia davanti a un menù composto con le ricette suggerite dalle attrici.

Buon Week-end ai lettori di Sale e Pepe quanto basta.

Tra un club delle cuoche, il Kuppelrain e il Pranzo di Ferragosto

Ma quanto mi piace chiacchierare di libri con voi. Se poi la chiacchierata è fatta a ridosso del week-end mi piace ancora di più perché so che vi metto addosso quella certa voglia di fare un salto in libreria a cercare questo o quel volume da godervi comodamente in poltrona tra una tazza di thè e qualche pasticcino appena sfornato. Oggi allora giusto un paio di suggerimenti dei quali son sicura difficilmente riuscirete a fare a meno

 Come non restare travolti dalla simpatia di Luisanna Messeri? A chi non sarà capitato, almeno una volta, di vedere una puntata delle tre serie del Club delle Cuoche? Ebbene la cucina casalinga e all'apparenza approssimativa di Luisanna ha dato vita al suo secondo libro Il Club delle Cuoche 2 Idee di menù davanti alla tivvù.
E se siete un po' malati di serie televisive, partite di calcio ed eventi vari, dalle Olimpidi a Sanremo e compagnia bella, non potrete fare a meno di acquistare il volume edito da Sitcom per preparare meravigliose cenette ai Vs amici da gustare davanti alla TV e, sia ben inteso, come afferma l'autrice la tivvù è solo "l'escamotage elettronico per inserire armoniosamente il cibo nella nostra frenetica vita, e per trovare un'ennesima occasione divertente per mangiare, e bere, insieme a qualcuno che ci sta simpatico".
Un modo simpatico ed originale per affrontare l'argomento cibo, "il lato dolce della vita"come ama definirlo la Messeri. La grande Luisanna si conferma ancora una volta campionessa di allegre chiacchiere, quel che importa in effetti non è la ricetta in sè ma le idee golose ed originali per realizzare serate indimendicabili.

 
Un altro libro che merita una speciale menzione in questo spazio che dedico alla "lettura golosa" è Cucina creativa in Alto Adige, edizioni Raetia . Come non desiderare una fuga verso quei luoghi incantati raffigurati nelle splendide immagini che arricchiscono il volume? E come non programmare, in occasione della stessa, una sosta al ristorante Kuppelrain dopo aver dato un'occhiata alle accattivanti ricette proposte dal libro?
Ma se dovete per il momento - come me - solo sognare la detta fuga, il libro, un vero e proprio omaggio alla Val Venosta, potrà molto aiutarvi magari inducendovi a ricreare nella vostra cucina quegli odori e quei sapori che in tempi migliori potrete degustare in loco. Se poi qualcuno di voi ha già avuto la fortuna di sedersi a un tavolo del Kuppelrain il libro lo aiuterà sen'altro a prolungarne il dolce ricordo.

Concludo l'excursus con un libro che dal titolo apparirebbe un po' fuori stagione, ma che così non è ed i cinefili alla lettura riconosceranno immediatamente che il titolo del volume Le ricette del Pranzo di Ferragosto, Fandango Libri, si rifà al film -grande successo di critica e pubblico - di Giovanni Di Gregorio. Nel volume le quattro indomite protagoniste del film, suddividendosi i piatti per portate, ci svelano i loro consigli culinari. Il regista, che simpaticamente nel libro è definito Gianni il bevitore, ci suggerisce anche il vino adatto ad ogni portata. Il volume, corredato da numerose foto del film non potrà che spingerci a cercare anche il DVD per vedere o rivedere il film magari in compagnia davanti a un menù composto con le ricette suggerite dalle attrici.

Buon Week-end ai lettori di Sale e Pepe quanto basta.

2010-03-02

Gelato al cioccolato bianco e zafferano


Ricevo di continuo inviti a racccolte a tema, concorsi, eventi dedicati alla gastronomia etc. A volte riesco a partecipare ma molto più spesso salvo la pagina nei preferiti e mi ricordo dell'"evento" solo dopo la scadenza. Stavolta, non so come rispondo il giorno dopo, a volte il caso fa miracoli e mi trovavo giusto in fase di preparazione di questo insolito gelato quando ho ricevuto l'invito dal Forum di GialloZafferano per "L'ingrediente del mese" che per marzo è appunto lo zafferano. Per cui ho deciso di prendere la palla al balzo. Ora in due parole vi dico come nasce l'idea di questo gelato. Da Croco e Smilace ricevetti un po' di tempo fa una tavoletta di cioccolato bianco con lo zafferano, bè l'accoppiata vi dico che è sorpredente; ho pensato di trasformarla in un gusto per il mio gelato artigianale cui ho dato la forma di palline che ho rivestito con lamelle di mandorle tostate a smorzare il dolce dell'interno, un dessert facilmente riproducibile anche senza il cioccolato bianco allo zafferano basta infatti utilizzare del buon cioccolato bianco aromatizzando il latte utilizzato per il gelato con una buona presa di zafferanno in stimmi, ovviamente per il risultato finale è importante la qualità delle materie prime impiegate.
Ecco la ricetta del Gelato al cioccolato bianco e zafferano
Ingredienti:
250 ml di latte intero
150 ml di panna fresca
3 tuorli d'uovo
100 g di zucchero semolato
50 g di zucchero a velo
1 presa di maizena
2 fogli di gelatina (4 g)
100 g di cioccolato bianco e una presa di zafferano in stimmi ( oppure 100 g di cioccolato bianco allo zafferano)
mandorle a lamelle
Portiamo a ebollizione il latte con lo zafferano (se usiamo il cioccolato allo zafferano non c'è bisogno di effettuare questa operazione). Mettiamo nel congelatore le fruste e il recipiente per la panna e ammolliamo la gelatina in acqua fredda.
In una casseruola dal fondo spesso battiamo i tuorli con lo zucchero semolato finché il composto diventa chiaro. Aggiungiamo la maizena (giusto un pizzico) e diluiamo col latte.Uniamo il cioccolato tritato e  facciamo rapprendere il composto a fuoco moderato finché sarà leggermente addensato ma senza farlo bollire (come per la crema inglese). Togliamo dal fuoco e sciogliamo dentro la gelatina ben strizzata. Nel recipiente freddo montiamo la panna con lo zucchero a velo finché risulterà semi montata. Incorporiamo la panna alla crema, mettiamo tutto in un recipiente rotondo di plastica o acciaio (vi consiglio una bastardella in acciaio inox) e mantechiamo con una frusta a mano ogni 15 minuti fino al completo congelamento. Formiamo con il porzionatore per il gelato delle palline e lasciamole ben rassodare in freezer stese su un vassoio. Tostiamo le lamelle di mandorla in un padellino mescolando di continuo e al momento di servire il gelato passiamo ogni pallina nelle mandorle tostate di modo che se ne rivesta completamente.
E visto che le raccolte non vengono mai da sole con questa golosa ricetta partecipo anche a "ORO nel PIATTO. 1000 e una ricetta con lo ZAFFERANO", la raccolta di Federica.

2010-03-01

Maccheroni a mezzogiorno

I maccheroni sono il formato di pasta corta per eccellenza, "la loro forma -come afferma Claudio Nobbio nel suo Maccheroni a mezzogiorno- li rende più comodi da mangiare rispetto agli spaghetti" ed in effetti i maccheroni meritano l'elogio che l'autore ne ha voluto fare in questo simpatico volumetto illustrato da Sergio Staino ed edito da Dario Flaccovio. Le ricette raccolte nel libro sono semplici da realizzare, sfiziose e adatte sia ai giorni lavorativi che a quelli festivi. Io ho scelto di riprodurne una che già conoscevo e preparavo di tanto in tanto, una delle ricette last minute da me preferite, adatta ad un qualunque lunedì, che ho valorizzato con i gustosi maccheroni Cavalieri  in vendita su Deliziando, uno splendido negozio on line dove reperire questa ed altre squisitezze.
Maccheroni alle acciughe
Ingredienti:
500 g di maccheroni
8 filetti di acciuga salata
120 g di olio extravergine d'oliva
prezzemolo
sale e pepe
Lavate, pulite, dissalate in acqua i filetti di acciuga (io in effetti questo non lo faccio perchè mi pare vada via il loro buon sapore, mi limito ad asciugarli però con carta assorbente). Tagliateli a pezzetti, metteteli in un tegamino con olio, a fuoco basso, finché siano disfatti e buttate dentro, alla fine, abbondante prezzemolo tritato grosso. Con questa salsa condite la pasta cotta al dente. Aggiungete direttamente su ogni piatto una manciata di pepe.

Maccheroni a mezzogiorno

I maccheroni sono il formato di pasta corta per eccellenza, "la loro forma -come afferma Claudio Nobbio nel suo Maccheroni a mezzogiorno- li rende più comodi da mangiare rispetto agli spaghetti" ed in effetti i maccheroni meritano l'elogio che l'autore ne ha voluto fare in questo simpatico volumetto illustrato da Sergio Staino ed edito da Dario Flaccovio. Le ricette raccolte nel libro sono semplici da realizzare, sfiziose e adatte sia ai giorni lavorativi che a quelli festivi. Io ho scelto di riprodurne una che già conoscevo e preparavo di tanto in tanto, una delle ricette last minute da me preferite, adatta ad un qualunque lunedì, che ho valorizzato con i gustosi maccheroni Cavalieri  in vendita su Deliziando, uno splendido negozio on line dove reperire questa ed altre squisitezze.
Maccheroni alle acciughe
Ingredienti:
500 g di maccheroni
8 filetti di acciuga salata
120 g di olio extravergine d'oliva
prezzemolo
sale e pepe
Lavate, pulite, dissalate in acqua i filetti di acciuga (io in effetti questo non lo faccio perchè mi pare vada via il loro buon sapore, mi limito ad asciugarli però con carta assorbente). Tagliateli a pezzetti, metteteli in un tegamino con olio, a fuoco basso, finché siano disfatti e buttate dentro, alla fine, abbondante prezzemolo tritato grosso. Con questa salsa condite la pasta cotta al dente. Aggiungete direttamente su ogni piatto una manciata di pepe.