2013-10-09

Pasta o Riso? Riso di Pasta

Vassoio Ceramiche Maroso, Tessuto Busatti
Ero abbastanza indecisa tra la pasta e il riso ed ho scelto Riso di Pasta Viazzo, la gustosa pasta prodotta con 100% riso parboleid italiano dall'Azienda Viazzo e che nulla ha davvero da invidiare alla pasta tradizionale pur essendo priva di glutine e adatta quindi a chi soffre di celiachia ma ottima anche per chi più fortunato la sceglie solo come alternativa. Avevo assaggiato diversi tipi di pasta prodotta con farina di riso ma specialmente quella della grande distribuzione l'ho sempre bocciata non così per Riso di Pasta Viazzo che ho voluto in questa semplice ricetta con palamito, capperi, pomodorini e olive. 
Pasta con palamito alla mediterranea
Ingredienti per 4 persone:
350 g di Riso di Pasta
200 g di polpa di pesce palamito fresco 
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
12 pomodorini
1 cucchiaio colmo di capperi sotto sale
12 olive verdi
3-4 foglie di basilico
1 pizzico di origano
sale e pepe
Schiacciare l'aglio e soffriggerlo con i capperi dissalati e tritati insieme alle olive aggiungere i pomodorini tagliati in quattro e il palamito a cubetti, saltare velocemente il condimento, salare, pepare, aggiungere basilico e origano. Cuocere la pasta al dente e ripassarla nel tegame con il condimento prima di servirla.

Sale e Pepe Quanto Basta
Ti piace.
Prima di chiudere il post di oggi vi invito a cliccare Mi piace sulla mia pagina Facebook, mi sono finalmente decisa ad aprirla. Seguitemi anche su Fb, troverete quotidianamente contenuti extra.

Pasta o Riso? Riso di Pasta

Vassoio Ceramiche Maroso, Tessuto Busatti
Ero abbastanza indecisa tra la pasta e il riso ed ho scelto Riso di Pasta Viazzo, la gustosa pasta prodotta con 100% riso parboleid italiano dall'Azienda Viazzo e che nulla ha davvero da invidiare alla pasta tradizionale pur essendo priva di glutine e adatta quindi a chi soffre di celiachia ma ottima anche per chi più fortunato la sceglie solo come alternativa. Avevo assaggiato diversi tipi di pasta prodotta con farina di riso ma specialmente quella della grande distribuzione l'ho sempre bocciata non così per Riso di Pasta Viazzo che ho voluto in questa semplice ricetta con palamito, capperi, pomodorini e olive. 
Pasta con palamito alla mediterranea
Ingredienti per 4 persone:
350 g di Riso di Pasta
200 g di polpa di pesce palamito fresco 
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
12 pomodorini
1 cucchiaio colmo di capperi sotto sale
12 olive verdi
3-4 foglie di basilico
1 pizzico di origano
sale e pepe
Schiacciare l'aglio e soffriggerlo con i capperi dissalati e tritati insieme alle olive aggiungere i pomodorini tagliati in quattro e il palamito a cubetti, saltare velocemente il condimento, salare, pepare, aggiungere basilico e origano. Cuocere la pasta al dente e ripassarla nel tegame con il condimento prima di servirla.

Sale e Pepe Quanto Basta
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2013-10-07

Un regalo oggi ci vuole

Cuscino sedia e pirottini muffin Zalando
E si ogni tanto un regalo me lo merito anch'io, specialmente nel giorno in cui compio gli anni che dite?
Magari fatemi semplicemente gli auguri oggi compio 36 anni gente...e mi va proprio di festeggiare anche se in realtà ho iniziato da ieri a farlo, io i compleanni li prendo ancora sul serio.
Vi offro un fatato dolcetto, il gusto di questi dolcetti è una poesia mi raccomando prendete nota della ricetta, presentati in questi pirottini con tanto di fatina in tutù risultano oltremodo invitanti. Non pensavo che in Italia esistessero di questi "attrezzini", non dimenticate che vivo in un paesino del cosentino di nemmeno 5000 abitanti con attività commerciali che si contano sulle dita di una mano. Capirete pertanto che con la sezione Casa di Zalando mi si è aperto un mondo, date un'occhiata e mi darete ragione.
Su Zalando si ordina facilmente, non ci sono spese di spedizione, si può pagare in contrassegno senza alcuna spesa ulteriore e anche il reso è semplice (ho provato io stessa) e gratuito.
Una volta acquistati i pirottini e tante altre cosucce carine e utilissime (come dico sempre a mio marito) bisognava testarli, ho realizzato questi goduriosi cup-cake con una base alle nocciole e puro succo di mela prodotto dall'Azienda Agricola Galassa e una cremina da leccarsi i baffi a base di Nocciolata Rigoni di Asiago e panna.
Visto che ogni bambina del pianeta resterebbe incantata da questi dolcetti  ho deciso di partecipare proprio con questa preparazione al 3° contest 2013 Rigoni di Asiago: Bimbi a Tavola


Dolcetti fatati
Eccovi la ricetta
Ingredienti:
150 g di farina
100 g di nocciole
250 g di zucchero
3 uova
120 g di burro 
130 ml di succo di mela
30 ml di cognac
1 bustina di lievito per dolci*
per la crema:
300 g di nocciolata 
450 ml di panna da montare
confettini di zucchero per completare
Montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, unire il burro fuso e raffreddato, il succo di mela e il liquore, infine la farina setacciata con il lievito e le nocciole macinate finemente. Versare il composto negli stampini e cuocere a 180° per 20 minuti circa (fare la frova stecchino!). Montare la panna e amalgamarla alla crema di nocciole. Versare il composto in una tasca da pasticciere e guarnire i dolcini guià raffreddati. Completare a piacere con confettini di zucchero colorati e/o altre decorazioni.
*ho usato lievito Dolce Cicogna Ar.Pa. Lieviti

Insomma che dite oggi non mi merito anche un paio di scarpette nuove? Zalando aspettami sto arrivando!

Un regalo oggi ci vuole

Cuscino sedia e pirottini muffin Zalando
E si ogni tanto un regalo me lo merito anch'io, specialmente nel giorno in cui compio gli anni che dite?
Magari fatemi semplicemente gli auguri oggi compio 36 anni gente...e mi va proprio di festeggiare anche se in realtà ho iniziato da ieri a farlo, io i compleanni li prendo ancora sul serio.
Vi offro un fatato dolcetto, il gusto di questi dolcetti è una poesia mi raccomando prendete nota della ricetta, presentati in questi pirottini con tanto di fatina in tutù risultano oltremodo invitanti. Non pensavo che in Italia esistessero di questi "attrezzini", non dimenticate che vivo in un paesino del cosentino di nemmeno 5000 abitanti con attività commerciali che si contano sulle dita di una mano. Capirete pertanto che con la sezione Casa di Zalando mi si è aperto un mondo, date un'occhiata e mi darete ragione.
Su Zalando si ordina facilmente, non ci sono spese di spedizione, si può pagare in contrassegno senza alcuna spesa ulteriore e anche il reso è semplice (ho provato io stessa) e gratuito.
Una volta acquistati i pirottini e tante altre cosucce carine e utilissime (come dico sempre a mio marito) bisognava testarli, ho realizzato questi goduriosi cup-cake con una base alle nocciole e puro succo di mela prodotto dall'Azienda Agricola Galassa e una cremina da leccarsi i baffi a base di Nocciolata Rigoni di Asiago e panna.
Visto che ogni bambina del pianeta resterebbe incantata da questi dolcetti  ho deciso di partecipare proprio con questa preparazione al 3° contest 2013 Rigoni di Asiago: Bimbi a Tavola


Dolcetti fatati
Eccovi la ricetta
Ingredienti:
150 g di farina
100 g di nocciole
250 g di zucchero
3 uova
120 g di burro 
130 ml di succo di mela
30 ml di cognac
1 bustina di lievito per dolci*
per la crema:
300 g di nocciolata 
450 ml di panna da montare
confettini di zucchero per completare
Montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, unire il burro fuso e raffreddato, il succo di mela e il liquore, infine la farina setacciata con il lievito e le nocciole macinate finemente. Versare il composto negli stampini e cuocere a 180° per 20 minuti circa (fare la frova stecchino!). Montare la panna e amalgamarla alla crema di nocciole. Versare il composto in una tasca da pasticciere e guarnire i dolcini guià raffreddati. Completare a piacere con confettini di zucchero colorati e/o altre decorazioni.
*ho usato lievito Dolce Cicogna Ar.Pa. Lieviti

Insomma che dite oggi non mi merito anche un paio di scarpette nuove? Zalando aspettami sto arrivando!

2013-10-03

Tra Calabria e Toscana la mia tavola bucolico-chic

Piatti e coppette fiori La Porcellana Bianca, americani e tovaglioli Busatti, posate Wald
Ottobre, vendemmia, autunno, la campagna in questo periodo è davvero splendida, le colline con i filari delle viti, gli uliveti grondanti piccoli e verdi frutti, gli orti invernali con i primi cavoli ancora in boccio e più in cima i castagni dai frutti quasi maturi e i funghi nascosti tra il fogliame. Non sto parlando della Toscana come a molti sarà sembrato ma della mia Calabria. Due terre differenti per storia e percorsi ma le analogie sono davvero tante se ci si ferma a riflettere un po'.
 Ho visitato più volte Toscana e ne serbo bellissimi ricordi ma l'ho conosciuta più a fondo attraverso degli interessanti libri che a vario modo ne affrontano le cucine, i prodotti, il territorio.
Toscana in cucina è il suggestivo  volume pubblicato da Sime-books che narra la Toscana attraverso 80 ricette della tradizione (e non) ed immagini realizzate da fotografi specializzati. Il libro, con testo in italiano e inglese, è un viaggio, volto a cogliere la cultura e l'essenza della toscanità. Paesaggi, monumenti, volti, piatti, tradizioni compongono il mosaico che prende il nome di Toscana.
La cucina maremmana di Aldo Santini pubblicato da Orme Books appartiene all'ampia e minuziosa collana dedicata alla cucina italiana ideata da Franco Muzzio e composta da oltre quaranta volumi. Il libro raccoglie più di 300 ricette tipiche del territorio maremmano catalogate per tipologia. Un approfondito studio della cultura maremmana compiuto attraverso i piatti che rappresentano il territorio come l'acquacotta, la primitiva zuppa  maremmana, di cui nel libro sono riportate ben 30 versioni, una per ogni paese, tutte simili e pur differenti tra loro.
Sempre di Maremma anzi di buona cucina di casa maremmana, di quella cucina povera fatta di poco e condita con niente che si è arricchita venendo tramandata di generazione in generazione si parla in Mangiare di Maremma pubblicato a Effigi a cura di Maria Luisa Scorza, Elvige Chimenti e Paola Mori. Piatti tradizionali antichissimi arricchiti da un tocco in più di fantasia.
Altra Toscana fatta di emozioni da assaporare e atmosfere da rivivere in Novelle per far da mangiare Fiesole in pentola di Barbara Cascini e Carla Vieri pubblicato da Maria Pacini Fazzi Editore.
Di ricordi da assaporare si parla anche nell'ultimo libro di Luisanna Messeri Una famiglia in cucina, la mia. Certo lei di presentazioni non ha bisogno che con la sua travolgente simpatia ha conquistato il pubblico d'Italia e il suo libro uscito da pochi giorni per Vallardi ne sarà una conferma. "Tra un grammo di sale e il tuorlo di un uovo si trovano ricordi personali e familiari, sempre legati alla preparazione del cibo e al rito del pasto, che dipingono un quadro toccante e sincero della società italiana e della sua evoluzione negli ultimi cento anni" si legge nel comunicato stampa. Le cucine della sua vita, da quella toscana e genuina della nonna a quella moderna e cittadina dei figli, passando per quelle del babbo e della suocera sono usate da Luisanna come una lente per osservare i cambiamenti sociali avvenuti nell'Italia di questi ultimi 100 anni. Romanzo o ricettario consideratelo come più vi garba perché il libro è tutti e due e forse molto di più. E per chi potrà essere presente proprio domani 4 ottobre sarà presentato dall'autrice il libro alle ore 18,00 presso la libreria IBS di Firenze in Via de' Cerretani 16/R.
Ancora Toscana genuina nel libro Quell'ottima dozzina di Luigi Giovannozzi pubblicato da Settore8 Editoria. 
La Toscana del Pratomagno, del Valdarno tra Arezzo e Firenze vista attraverso uno dei suoi prodotti simbolo il fagiolo zolfino che grazie all'attività prestata dall'autore del libro si è salvato dall'incuria e dall'oblio divenendo il primo presidio mondiale di Slow Food. Un ricettario breve arricchito da calde immagini per raccontare tutto, ma proprio tutto, del fagiolo zolfino e dei suoi possibili abbinamenti. 
Altra Toscana, quella elegante e curata del tempio dell'enogastronomia italiana, in Pinchiorri a due voci il libro di Leonardo Castellucci pubblicato dall'Editore Cinquesensi. "Il libro della vita di Annie Feolde e Giorgio Pinchiorri, la storia della loro irripetibile vicenda professionale narrata con mano biografica come il "romanzo" di una bellissima avventura. 
224 pagine che raccontano la nascita e la crescita di una passione espressa attraverso eccezionali intuizioni culinarie, un'altissima lezione di arte dell'accoglienza, un'esemplare enoteca". 
Un libro da sfogliare in due differenti versi, da un lato la cucina, dall'altra i vini, accogliendo il fascino che dalle pagine trasuda.

Ora vi starete chiedendo cosa c'entra la Calabria in tutta questa Toscana.
Ho realizzato una ricetta con prodotti provenienti dalla mia terra ma, come accennavo in apertura, potrebbe benissimo essere una ricetta toscana perché il lardo e le castagne sono prodotti tipici toscani ma anche calabresi.

Per la realizzazione delle mie Focaccine di castagne al lardo, ho scelto (a occhi chiusi dopo aver visitato l'allevamento di suini neri a pochi chilometri da casa mia) il gustoso e pregiato Lardo di suino nero di Calabria della Filiera Madeo.

Per utilizzare il lardo sulle focaccine l'ho frullato con rosmarino, salvia e aglio ottenendone quasi una crema, deliziosamente profumata, perfetta anche come base per una zuppa, magari di fagioli zolfini, o semplicemente spalmato sul pane bruschettato.

Focaccine di castagne al lardo

Ingredienti
Per la crema di lardo:
150 g di lardo di suino nero di calabria 
1 cucchiaino di foglie di rosmarino
1 cucchiaino di foglie di salvia
1/2 spicchio d'aglio
Per le focaccine:
200 g di farina di castagne
150 g di manitoba
150 g di farina 00
200 g di acqua
50 g di latte
50 g di olio extravergine d'oliva
12 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di zucchero 
1 cucchiaino di sale
Preparare la crema di lardo frullando il lardo privato della cotenna e ridotto a pezzetti con gli aromi.
Amalgamare le farine con il sale, sciogliere il lievito nell'acqua intiepidita con il latte, unire lo zucchero e l'olio, impastare fino a d avere un composto omogeneo. Lasciar lievitare nella ciotola coperta con pellicola. Quando l'impasto sarà raddoppiato formare delle palline schiacciarle e posarle ben distanziate nelle teglie. Porre sopra ogni focaccina un cucchiaino del composto di lardo preparato e lasciar lievitare ancora mezz'ora almeno. Infornare a 200° avendo cura di inserire alla base del forno una teglia con acqua per mantenere l'umidità. Quando le focaccine risulteranno dorate estrarle e servirle tiepide o fredde, magari accompagnate da pecorino toscano.

Tra Calabria e Toscana la mia tavola bucolico-chic

Piatti e coppette fiori La Porcellana Bianca, americani e tovaglioli Busatti, posate Wald
Ottobre, vendemmia, autunno, la campagna in questo periodo è davvero splendida, le colline con i filari delle viti, gli uliveti grondanti piccoli e verdi frutti, gli orti invernali con i primi cavoli ancora in boccio e più in cima i castagni dai frutti quasi maturi e i funghi nascosti tra il fogliame. Non sto parlando della Toscana come a molti sarà sembrato ma della mia Calabria. Due terre differenti per storia e percorsi ma le analogie sono davvero tante se ci si ferma a riflettere un po'.
 Ho visitato più volte Toscana e ne serbo bellissimi ricordi ma l'ho conosciuta più a fondo attraverso degli interessanti libri che a vario modo ne affrontano le cucine, i prodotti, il territorio.
Toscana in cucina è il suggestivo  volume pubblicato da Sime-books che narra la Toscana attraverso 80 ricette della tradizione (e non) ed immagini realizzate da fotografi specializzati. Il libro, con testo in italiano e inglese, è un viaggio, volto a cogliere la cultura e l'essenza della toscanità. Paesaggi, monumenti, volti, piatti, tradizioni compongono il mosaico che prende il nome di Toscana.
La cucina maremmana di Aldo Santini pubblicato da Orme Books appartiene all'ampia e minuziosa collana dedicata alla cucina italiana ideata da Franco Muzzio e composta da oltre quaranta volumi. Il libro raccoglie più di 300 ricette tipiche del territorio maremmano catalogate per tipologia. Un approfondito studio della cultura maremmana compiuto attraverso i piatti che rappresentano il territorio come l'acquacotta, la primitiva zuppa  maremmana, di cui nel libro sono riportate ben 30 versioni, una per ogni paese, tutte simili e pur differenti tra loro.
Sempre di Maremma anzi di buona cucina di casa maremmana, di quella cucina povera fatta di poco e condita con niente che si è arricchita venendo tramandata di generazione in generazione si parla in Mangiare di Maremma pubblicato a Effigi a cura di Maria Luisa Scorza, Elvige Chimenti e Paola Mori. Piatti tradizionali antichissimi arricchiti da un tocco in più di fantasia.
Altra Toscana fatta di emozioni da assaporare e atmosfere da rivivere in Novelle per far da mangiare Fiesole in pentola di Barbara Cascini e Carla Vieri pubblicato da Maria Pacini Fazzi Editore.
Di ricordi da assaporare si parla anche nell'ultimo libro di Luisanna Messeri Una famiglia in cucina, la mia. Certo lei di presentazioni non ha bisogno che con la sua travolgente simpatia ha conquistato il pubblico d'Italia e il suo libro uscito da pochi giorni per Vallardi ne sarà una conferma. "Tra un grammo di sale e il tuorlo di un uovo si trovano ricordi personali e familiari, sempre legati alla preparazione del cibo e al rito del pasto, che dipingono un quadro toccante e sincero della società italiana e della sua evoluzione negli ultimi cento anni" si legge nel comunicato stampa. Le cucine della sua vita, da quella toscana e genuina della nonna a quella moderna e cittadina dei figli, passando per quelle del babbo e della suocera sono usate da Luisanna come una lente per osservare i cambiamenti sociali avvenuti nell'Italia di questi ultimi 100 anni. Romanzo o ricettario consideratelo come più vi garba perché il libro è tutti e due e forse molto di più. E per chi potrà essere presente proprio domani 4 ottobre sarà presentato dall'autrice il libro alle ore 18,00 presso la libreria IBS di Firenze in Via de' Cerretani 16/R.
Ancora Toscana genuina nel libro Quell'ottima dozzina di Luigi Giovannozzi pubblicato da Settore8 Editoria. 
La Toscana del Pratomagno, del Valdarno tra Arezzo e Firenze vista attraverso uno dei suoi prodotti simbolo il fagiolo zolfino che grazie all'attività prestata dall'autore del libro si è salvato dall'incuria e dall'oblio divenendo il primo presidio mondiale di Slow Food. Un ricettario breve arricchito da calde immagini per raccontare tutto, ma proprio tutto, del fagiolo zolfino e dei suoi possibili abbinamenti. 
Altra Toscana, quella elegante e curata del tempio dell'enogastronomia italiana, in Pinchiorri a due voci il libro di Leonardo Castellucci pubblicato dall'Editore Cinquesensi. "Il libro della vita di Annie Feolde e Giorgio Pinchiorri, la storia della loro irripetibile vicenda professionale narrata con mano biografica come il "romanzo" di una bellissima avventura. 
224 pagine che raccontano la nascita e la crescita di una passione espressa attraverso eccezionali intuizioni culinarie, un'altissima lezione di arte dell'accoglienza, un'esemplare enoteca". 
Un libro da sfogliare in due differenti versi, da un lato la cucina, dall'altra i vini, accogliendo il fascino che dalle pagine trasuda.

Ora vi starete chiedendo cosa c'entra la Calabria in tutta questa Toscana.
Ho realizzato una ricetta con prodotti provenienti dalla mia terra ma, come accennavo in apertura, potrebbe benissimo essere una ricetta toscana perché il lardo e le castagne sono prodotti tipici toscani ma anche calabresi.

Per la realizzazione delle mie Focaccine di castagne al lardo, ho scelto (a occhi chiusi dopo aver visitato l'allevamento di suini neri a pochi chilometri da casa mia) il gustoso e pregiato Lardo di suino nero di Calabria della Filiera Madeo.

Per utilizzare il lardo sulle focaccine l'ho frullato con rosmarino, salvia e aglio ottenendone quasi una crema, deliziosamente profumata, perfetta anche come base per una zuppa, magari di fagioli zolfini, o semplicemente spalmato sul pane bruschettato.

Focaccine di castagne al lardo

Ingredienti
Per la crema di lardo:
150 g di lardo di suino nero di calabria 
1 cucchiaino di foglie di rosmarino
1 cucchiaino di foglie di salvia
1/2 spicchio d'aglio
Per le focaccine:
200 g di farina di castagne
150 g di manitoba
150 g di farina 00
200 g di acqua
50 g di latte
50 g di olio extravergine d'oliva
12 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di zucchero 
1 cucchiaino di sale
Preparare la crema di lardo frullando il lardo privato della cotenna e ridotto a pezzetti con gli aromi.
Amalgamare le farine con il sale, sciogliere il lievito nell'acqua intiepidita con il latte, unire lo zucchero e l'olio, impastare fino a d avere un composto omogeneo. Lasciar lievitare nella ciotola coperta con pellicola. Quando l'impasto sarà raddoppiato formare delle palline schiacciarle e posarle ben distanziate nelle teglie. Porre sopra ogni focaccina un cucchiaino del composto di lardo preparato e lasciar lievitare ancora mezz'ora almeno. Infornare a 200° avendo cura di inserire alla base del forno una teglia con acqua per mantenere l'umidità. Quando le focaccine risulteranno dorate estrarle e servirle tiepide o fredde, magari accompagnate da pecorino toscano.

2013-10-01

Le Cialde Desideri per un dessert da re

Piatto La Vecchia Faenza, americano Busatti
Avrei voluto parlarvi delle Cialde di Montecatini e della laboriosa famiglia Desideri che da quattro generazioni le produce a regola d'arte già un paio di mesi fa ma le vacanze e poi il lavoro non mi hanno permesso di realizzare subito il dolcetto adatto a cotanta delizia, poi l'ispirazione è arrivata e ne è nato un dessert da re. Ma vi spiego subito come ci sono arrivata.
Le Cialde sono un dolce tipico di Montecatini Terme, dolci e friabili sfoglie sottilissime alla vaniglia lavorate a mano racchiudono un ripieno di mandorle pugliesi e zucchero, sono ottime da sole o con cioccolato, panna, gelato e quant'altro la vostra fantasia potrà suggerire. 
Le cialde Desideri sono prodotte anche nel nuovo formato 6.0 che ho trovato perfetto per il mio dolce e, pensate, ne fanno anche di decorate per i bambini. I miei bimbi le adorano già così immagino con i disegnini sopra! 
Se capitate in quel di Montecatini cercate la Gelateria Desideri assaggiate le Cialde ma non fatevi sfuggire neppure i Brigidini di Lamporecchio, le sottilissime e croccanti sfoglie all'anice o i cantucci di Prato che tutti conosciamo.
Nello stesso periodo in cui ho avuto il piacere di assaggiare le cialde di Montecatini ho iniziato a leggere un meraviglioso romanzo storico che ha lasciato dentro di me una traccia indelebile. Il Pasticciere del re è il titolo del romanzo di Antony Capella pubblicato da Neri Pozza. Le abilità di narratore di Antony Capella avevo già avuto modo di conoscerle e di parlarvene in altra occasione ma nel romanzo in questione hanno superato le già pur alte aspettative. La corte seicentesca di Versailles e la corte inglese di Carlo II Stuart fanno da  scenario alle vite del giovane pasticciere italiano Carlo Demirco e della belle bretonne Louise de Kérouaille. 
Intrighi di corte, passioni, alleanze e tradimenti si intrecciano nella scorrevole narrazione ai mirabolandi sorbetti e agli innovativi cremosi gelati di Demirco.
Insomma incantata dal profumo e dal sapore cialde Desideri con il pensiero di abbinarle a qualcosa di cremoso, avendo la lettura giusta tra le mani ho vagato con la fantasia fino a creare un dessert da re, anche nella presentazione tra gli ori dei tessuti Busatti e la preziosità delle ceramiche La Vecchia Faenza.
Dessert da re (gelato-cassata con Cialde di Montecatini)
Ingredienti per 4 persone:
225 g di gelato alla vaniglia
150 g di ricotta freschissima
30 g di zucchero a velo
50 g di canditi misti
50 g di cioccolato fondente extra e 8 cialdine di Montecatini per completare
Lavorare a crema la ricotta con lo zucchero a velo e i canditi, tenendone qualcuno da parte per la decorazione, aggiungere il gelato alla vaniglia e amalgamare la crema. Lasciar rassodare nel freezer e formare poi le quenelle. Decorare con le cialde e il cioccolato fuso.

Le Cialde Desideri per un dessert da re

Piatto La Vecchia Faenza, americano Busatti
Avrei voluto parlarvi delle Cialde di Montecatini e della laboriosa famiglia Desideri che da quattro generazioni le produce a regola d'arte già un paio di mesi fa ma le vacanze e poi il lavoro non mi hanno permesso di realizzare subito il dolcetto adatto a cotanta delizia, poi l'ispirazione è arrivata e ne è nato un dessert da re. Ma vi spiego subito come ci sono arrivata.
Le Cialde sono un dolce tipico di Montecatini Terme, dolci e friabili sfoglie sottilissime alla vaniglia lavorate a mano racchiudono un ripieno di mandorle pugliesi e zucchero, sono ottime da sole o con cioccolato, panna, gelato e quant'altro la vostra fantasia potrà suggerire. 
Le cialde Desideri sono prodotte anche nel nuovo formato 6.0 che ho trovato perfetto per il mio dolce e, pensate, ne fanno anche di decorate per i bambini. I miei bimbi le adorano già così immagino con i disegnini sopra! 
Se capitate in quel di Montecatini cercate la Gelateria Desideri assaggiate le Cialde ma non fatevi sfuggire neppure i Brigidini di Lamporecchio, le sottilissime e croccanti sfoglie all'anice o i cantucci di Prato che tutti conosciamo.
Nello stesso periodo in cui ho avuto il piacere di assaggiare le cialde di Montecatini ho iniziato a leggere un meraviglioso romanzo storico che ha lasciato dentro di me una traccia indelebile. Il Pasticciere del re è il titolo del romanzo di Antony Capella pubblicato da Neri Pozza. Le abilità di narratore di Antony Capella avevo già avuto modo di conoscerle e di parlarvene in altra occasione ma nel romanzo in questione hanno superato le già pur alte aspettative. La corte seicentesca di Versailles e la corte inglese di Carlo II Stuart fanno da  scenario alle vite del giovane pasticciere italiano Carlo Demirco e della belle bretonne Louise de Kérouaille. 
Intrighi di corte, passioni, alleanze e tradimenti si intrecciano nella scorrevole narrazione ai mirabolandi sorbetti e agli innovativi cremosi gelati di Demirco.
Insomma incantata dal profumo e dal sapore cialde Desideri con il pensiero di abbinarle a qualcosa di cremoso, avendo la lettura giusta tra le mani ho vagato con la fantasia fino a creare un dessert da re, anche nella presentazione tra gli ori dei tessuti Busatti e la preziosità delle ceramiche La Vecchia Faenza.
Dessert da re (gelato-cassata con Cialde di Montecatini)
Ingredienti per 4 persone:
225 g di gelato alla vaniglia
150 g di ricotta freschissima
30 g di zucchero a velo
50 g di canditi misti
50 g di cioccolato fondente extra e 8 cialdine di Montecatini per completare
Lavorare a crema la ricotta con lo zucchero a velo e i canditi, tenendone qualcuno da parte per la decorazione, aggiungere il gelato alla vaniglia e amalgamare la crema. Lasciar rassodare nel freezer e formare poi le quenelle. Decorare con le cialde e il cioccolato fuso.

2013-09-27

Melanzane dorate farcite, doppia versione


Piatti Mangiallegro Ceramiche De Simone, canovaccio Busatti
Né parmigiana, né pizza. Le mie melanzane dorate farcite ricordano entrambe le preparazioni ma sono solo un modo gustoso e pure originale di servire le melanzane e , badate bene, non sono fritte.
Il periodo è quello giusto.L'orto di fine estate ci offre deliziose melanzane e per mangiare sano spendendo il giusto vi ricordo di fare sempre riferimento a quel che la natura ha da offrirci. 
Lo sa bene Clara Balestrini autrice del libro Dall'orto alla tavola pubblicato da Aliberti Food nella collana Gargantua & Pantagruel.Una guida completa per essere certi di cosa mangiamo in ogni stagione, diventando consumatori consapevoli e perché no, anche produttori seguendo le indicazioni in appendice al volume. Tante le ricette divise per stagione e portata per sfruttare al meglio i prodotti dell'orto. Completano ogni sezione idee di menu a tema. Insomma questa è la mia idea di antipasto per un menu di fine estate o inizio autunno. per il condimento delle melanzane ho attinto alla mia dispensa Brunelli, Ricotta salata nella versione al pomodoro e peperoni, Pecorino Romano DOP in quella con pesto di mandorle Cascina San Cassiano.
Ingredienti per 4 persone:
2 grosse melanzane
pangrattato
olio extravergine d'oliva
sale
2 pomodori maturi
1 spicchio d'aglio
1 peperone arrostito
origano
basilico
ricotta salata
pecorino romano dop
Spuntare e tagliare a fette longitudinali le melanzane, salarle e lasciarle spurgare per mezz'ora. Lavare e asciugare le melanzane, passarle nel pangrattato e disporle su una teglia unta in un solo strato, irrorare ancora con un filo d'olio e infornare a 190° fino a doratura, rivoltandole a metà cottura. Intanto preparare un sughetto con olio, aglio,  basilico, i pomodori freschi pelati e il peperone arrostito ridotto a pezzetti. Quando le melanzane risulteranno dorate farcirne metà con il sugo di pomodoro preparato e briciole di ricotta salata e l'altra parte con un cucchiaino di pesto di mandorle e pecorino grattugiato con la grattugia a fori larghi. Spolverare con origano entrambe le preparazioni e infornare ancora per un paio di minuti, servire calde.