2013-11-04

La piadina morzeddu

Piatto La Porcellana Bianca, americano e tovagliolo Busatti
Ovvero come ti trasformo il cibo da strada romagnolo in cibo da strada calabrese.
Il mio vuole essere un omaggio allo street food all'italiana, al cibo da strada celebrato e raccontato nel nuovo libro di Clara e Gigi Padovani pubblicato da Giunti. Street Food all'Italiana è un libro che segue la moda direte e che cavalca l'onda aggiungo io, perché se di street food fino a qualche anno fa si parlava solo in certi ambienti oggi è di gran moda parlarne e consumarne. Nessuno però fino ad oggi aveva catalogato, anche servendosi delle immagini raccolte qua e là per l'Italia, il cibo di strada di tutta la penisola rivalutando le tradizioni locali che l’hanno originato. Ci sono riusciti i coniugi Padovani che hanno messo al nostro servizio tutta la loro esperienza e ne è venuto fuori un libro che incuriosisce sin dalla copertina e mette addosso quella voglia di attraversare lo stivale alla ricerca delle prelibatezze raccontate e dei volti che le rendono tali. Il libro raccoglie  più di 50 ricette, divise in base agli ingredienti – cereali, carne, pesce, verdure e formaggi, dolci – provenienti dalle strade italiane del gusto.
La piadina romagnola era un cibo antichissimo e povero, strettamente casalingo prima che le azdore lo vendessero nei chioschi per strada. Con morzeddu nel catanzarese s'intende un intingolo a base di frattaglie (polmone, fegato, milza) che si utilizza per farcire la pitta calabrese che in realtà dovrebbe essere fritta (proprio come le vecchiarelle di cui già vi parlai).
Nella mia zona invece con morzeddu s'indicava spesso una colazione rinforzata che contadini ed operai consumavano intorno alle 9-10 del mattino quando già parte della giornata era stata fatta, in genere il pane o la pitta venivano conditi con gli avanzi della sera prima, verdure fritte, olive, formaggio, i più fortunati anche salsiccia o altri salumi o magari con il sugo che intanto cuoceva nella pentola.
Nel mio morzeddu, realizzato con piadina biologica all'olio extravergine d'oliva Artigianpiada ho voluto 'nduja, la piccante 'Nduja di suino nero della filiera Madeo  scamorza e bieta saltata in padella, un po' di passata di pomodoro e del profumato origano.
Un po' morzeddu, un po' pizza e un po' piadina la piada a strati, come gentilmente l'ho sempre chiamata, va gustata calda o tiepida può fare da antipasto o merenda, o piatto unico in quantitativi più importanti ma provatela e chissà magari che qualche azdora non deciderà di sposare la sua piadina con il gusto deciso della 'nduja calabrese, in fondo la vera cucina italiana dovrebbe essere quella che unisce lo stivale.
Piadina morzeddu
Ingredienti:
3 piadine
2 cucchiai di 'nduja
2 manciate di bieta scottata
150 g di scamorza1 spicchio d'aglio
qualche cucchiaio di passata di pomodoro
olio extravergine d'oliva
origano
saltare la bieta con olio e aglio.
Stendere una piadina in una teglia, spalmarla con passata di pomodoro, origano, olio, un cucchiaio di 'nduja, metà della bieta e della scamorza. coprire con una seconda piadina e condire allo stesso modo. sovrapporre la terza piadina che condirete solo con la passata di pomodoro, un filo d'olio e origano. Infornare a 180° finché la superficie risulterà ben dorata e la scamorza fusa.

Nel libro di cui vi ho parlato per ogni ricetta ci sono delle indicazioni sulla bevanda da abbinare, non sempre vino o birra, ma anche tè freddo nei più comuni e frequenti gusti presenti oggi in commercio.
Anch'io ho un suggerimento insolito per questa preparazione, se gusto una piadina morzeddu una lattina di Coca-Cola light non mi deve mancare, la bollicina dolce mi assorbe benissimo il piccante e l'unto. Ma siccome adoro fare le cose con stile per accompagnare questa piadina ed essere chic vi consiglio di optare per una stilosa lattina di Coca-Cola light firmata Marc Jacobs disponibile in edizione limitata anche in Italia fino a Dicembre. E' il caso di affrettarsi perché all'iniziativa è legato un concorso che mette in palio una tote bag Marc by Marc Jacobs al giorno.
Vi ricordo ancora di seguire Sale e Pepe quanto basta anche su Facebook ci sono sempre contenuti extra e scrivetemi, rispondo a tutti.

La piadina morzeddu

Piatto La Porcellana Bianca, americano e tovagliolo Busatti
Ovvero come ti trasformo il cibo da strada romagnolo in cibo da strada calabrese.
Il mio vuole essere un omaggio allo street food all'italiana, al cibo da strada celebrato e raccontato nel nuovo libro di Clara e Gigi Padovani pubblicato da Giunti. Street Food all'Italiana è un libro che segue la moda direte e che cavalca l'onda aggiungo io, perché se di street food fino a qualche anno fa si parlava solo in certi ambienti oggi è di gran moda parlarne e consumarne. Nessuno però fino ad oggi aveva catalogato, anche servendosi delle immagini raccolte qua e là per l'Italia, il cibo di strada di tutta la penisola rivalutando le tradizioni locali che l’hanno originato. Ci sono riusciti i coniugi Padovani che hanno messo al nostro servizio tutta la loro esperienza e ne è venuto fuori un libro che incuriosisce sin dalla copertina e mette addosso quella voglia di attraversare lo stivale alla ricerca delle prelibatezze raccontate e dei volti che le rendono tali. Il libro raccoglie  più di 50 ricette, divise in base agli ingredienti – cereali, carne, pesce, verdure e formaggi, dolci – provenienti dalle strade italiane del gusto.
La piadina romagnola era un cibo antichissimo e povero, strettamente casalingo prima che le azdore lo vendessero nei chioschi per strada. Con morzeddu nel catanzarese s'intende un intingolo a base di frattaglie (polmone, fegato, milza) che si utilizza per farcire la pitta calabrese che in realtà dovrebbe essere fritta (proprio come le vecchiarelle di cui già vi parlai).
Nella mia zona invece con morzeddu s'indicava spesso una colazione rinforzata che contadini ed operai consumavano intorno alle 9-10 del mattino quando già parte della giornata era stata fatta, in genere il pane o la pitta venivano conditi con gli avanzi della sera prima, verdure fritte, olive, formaggio, i più fortunati anche salsiccia o altri salumi o magari con il sugo che intanto cuoceva nella pentola.
Nel mio morzeddu, realizzato con piadina biologica all'olio extravergine d'oliva Artigianpiada ho voluto 'nduja, la piccante 'Nduja di suino nero della filiera Madeo  scamorza e bieta saltata in padella, un po' di passata di pomodoro e del profumato origano.
Un po' morzeddu, un po' pizza e un po' piadina la piada a strati, come gentilmente l'ho sempre chiamata, va gustata calda o tiepida può fare da antipasto o merenda, o piatto unico in quantitativi più importanti ma provatela e chissà magari che qualche azdora non deciderà di sposare la sua piadina con il gusto deciso della 'nduja calabrese, in fondo la vera cucina italiana dovrebbe essere quella che unisce lo stivale.
Piadina morzeddu
Ingredienti:
3 piadine
2 cucchiai di 'nduja
2 manciate di bieta scottata
150 g di scamorza1 spicchio d'aglio
qualche cucchiaio di passata di pomodoro
olio extravergine d'oliva
origano
saltare la bieta con olio e aglio.
Stendere una piadina in una teglia, spalmarla con passata di pomodoro, origano, olio, un cucchiaio di 'nduja, metà della bieta e della scamorza. coprire con una seconda piadina e condire allo stesso modo. sovrapporre la terza piadina che condirete solo con la passata di pomodoro, un filo d'olio e origano. Infornare a 180° finché la superficie risulterà ben dorata e la scamorza fusa.

Nel libro di cui vi ho parlato per ogni ricetta ci sono delle indicazioni sulla bevanda da abbinare, non sempre vino o birra, ma anche tè freddo nei più comuni e frequenti gusti presenti oggi in commercio.
Anch'io ho un suggerimento insolito per questa preparazione, se gusto una piadina morzeddu una lattina di Coca-Cola light non mi deve mancare, la bollicina dolce mi assorbe benissimo il piccante e l'unto. Ma siccome adoro fare le cose con stile per accompagnare questa piadina ed essere chic vi consiglio di optare per una stilosa lattina di Coca-Cola light firmata Marc Jacobs disponibile in edizione limitata anche in Italia fino a Dicembre. E' il caso di affrettarsi perché all'iniziativa è legato un concorso che mette in palio una tote bag Marc by Marc Jacobs al giorno.
Vi ricordo ancora di seguire Sale e Pepe quanto basta anche su Facebook ci sono sempre contenuti extra e scrivetemi, rispondo a tutti.

2013-10-31

Una tavola naturale per Halloween e i muffin alle castagne uvetta e pecorino

Piatti in foglia di palma, bicchieri in carta, posate in legno, tovaglioli e sacchetti in carta, stampi da muffin VERDIAMO, tela di juta arancione Dejute
C'è chi Halloween non lo vuole festeggiare, trovo invece che, dal momento che nella stessa data la Chiesa cattolica festeggia Ognissanti, sia un'ottima occasione per stare insieme e festeggiare quello che peraltro per i Celti era il Capodanno, l’incontro tra il mondo dei vivi e quello dei morti in cui le porte delle dimensioni ultraterrene si spalancavano e gli spiriti erano liberi di vagare sulla terra unendosi ai vivi. 
Il 31 ottobre era anche la notte del Grande Sabba Nero, la notte in cui le Streghe si radunavano invocando le forze della terra e del cielo. Insomma qualunque ne sia la ragione quando c'è un'occasione festeggiamola pure cercando di divertirci il più possibile.
I colori di Halloween sono l'arancio e il nero ma non volevo una tavola lugubre ho scelto quindi  toni naturali da abbinare all'arancio, unica concessione al nero il pipistrellino in cartoncino appoggiato sulla lanterna. Le candele non possono e non debbono mancare su questa tavola di festa.
Con un'apparecchiatura così anche sparecchiare diventa una festa, piatti, bicchieri e posate sono tutti compostabili, si gettano nell'umido e chi ha preparato la cena e la tavola non deve faticare.
I tovaglioli e le posate in legno le ho raccolte in un sacchetto di carta intagliato sul davanti e decorato con dei fili di rafia.
Dei simpatici fantasmini di carta attaccati su piccoli stecchini decorano i muffin fungendo da segnaposto creando l'atmosfera giusta anche per i più piccoli.
I muffin parlano proprio dell'autunno come la tavola del resto, la ricetta non ricordo dove l'avevo trovata era in uno dei miei foglietti sparsi e mi ripromettevo sempre di provarla ecco la gusta occasione, farina di castagne, salvia, rosmarino, Pecorino Romano DOP Brunelli e uvetta sultanina ECOR
Muffin di castagne uvetta e pecorino
Ingredienti per 8-10 muffin:
175 g di farina 00
80 g di farina di castagne
80 g  di pecorino romano dop 
2 cucchiai di zucchero di canna muscovado
240 g di latte 
80 g di olio extravergine d'oliva
2 cucchiaiate di uvetta sultanina
1 uovo
2 cucchiaini colmi di lievito per torte salate*
1 cucchiaino di salvia 
1 cucchiaino di rosmarino
sale e pepe nero
Miscelare le farine, il lievito, le erbette, il formaggio grattugiato, lo zucchero, una presa di sale e una macinata di pepe. Aggiungere l'uvetta ammollata e strizzata. A parte mescolare il latte tiepido, l'olio e l'uovo e unirli al composto solido. Amalgamare e suddividere il composto negli stampi. Infornare a 170° finché i muffin risulteranno ben dorati e cotti all'interno.
*Ho utilizzato lievito Santa Lucia AR.PA. Lieviti

Una tavola naturale per Halloween e i muffin alle castagne uvetta e pecorino

Piatti in foglia di palma, bicchieri in carta, posate in legno, tovaglioli e sacchetti in carta, stampi da muffin VERDIAMO, tela di juta arancione Dejute
C'è chi Halloween non lo vuole festeggiare, trovo invece che, dal momento che nella stessa data la Chiesa cattolica festeggia Ognissanti, sia un'ottima occasione per stare insieme e festeggiare quello che peraltro per i Celti era il Capodanno, l’incontro tra il mondo dei vivi e quello dei morti in cui le porte delle dimensioni ultraterrene si spalancavano e gli spiriti erano liberi di vagare sulla terra unendosi ai vivi. 
Il 31 ottobre era anche la notte del Grande Sabba Nero, la notte in cui le Streghe si radunavano invocando le forze della terra e del cielo. Insomma qualunque ne sia la ragione quando c'è un'occasione festeggiamola pure cercando di divertirci il più possibile.
I colori di Halloween sono l'arancio e il nero ma non volevo una tavola lugubre ho scelto quindi  toni naturali da abbinare all'arancio, unica concessione al nero il pipistrellino in cartoncino appoggiato sulla lanterna. Le candele non possono e non debbono mancare su questa tavola di festa.
Con un'apparecchiatura così anche sparecchiare diventa una festa, piatti, bicchieri e posate sono tutti compostabili, si gettano nell'umido e chi ha preparato la cena e la tavola non deve faticare.
I tovaglioli e le posate in legno le ho raccolte in un sacchetto di carta intagliato sul davanti e decorato con dei fili di rafia.
Dei simpatici fantasmini di carta attaccati su piccoli stecchini decorano i muffin fungendo da segnaposto creando l'atmosfera giusta anche per i più piccoli.
I muffin parlano proprio dell'autunno come la tavola del resto, la ricetta non ricordo dove l'avevo trovata era in uno dei miei foglietti sparsi e mi ripromettevo sempre di provarla ecco la gusta occasione, farina di castagne, salvia, rosmarino, Pecorino Romano DOP Brunelli e uvetta sultanina ECOR
Muffin di castagne uvetta e pecorino
Ingredienti per 8-10 muffin:
175 g di farina 00
80 g di farina di castagne
80 g  di pecorino romano dop 
2 cucchiai di zucchero di canna muscovado
240 g di latte 
80 g di olio extravergine d'oliva
2 cucchiaiate di uvetta sultanina
1 uovo
2 cucchiaini colmi di lievito per torte salate*
1 cucchiaino di salvia 
1 cucchiaino di rosmarino
sale e pepe nero
Miscelare le farine, il lievito, le erbette, il formaggio grattugiato, lo zucchero, una presa di sale e una macinata di pepe. Aggiungere l'uvetta ammollata e strizzata. A parte mescolare il latte tiepido, l'olio e l'uovo e unirli al composto solido. Amalgamare e suddividere il composto negli stampi. Infornare a 170° finché i muffin risulteranno ben dorati e cotti all'interno.
*Ho utilizzato lievito Santa Lucia AR.PA. Lieviti

2013-10-29

Tra storie di mostri e fantasmi, case stregate e vasetti con i vermi

Stavolta li ho resi davvero felici i miei piccini e non potevo aspettare per parlarvene perché, se avete piccoli o una festa in programma per la sera di Halloween questa ricetta non ve la potete proprio perdere. Semplice semplice è davvero perfetta come dessert per la festa più macabra dell'anno. Budino al cioccolato in semplici bicchierini, biscotti al cioccolato (o torta al cioccolato come quella al cioccolato e cannella del fascicolo n.7 de I dolci di Benedetta) sbriciolati sopra  a mo' di terriccio, un ciuffetto di menta e caramelline gommose a forma di vermetti per completare. Una gioia davvero per gli occhi e per il palato. 
Ma per lo spirito ci vuole ben altro e vedere Giulio e Aurelia stupiti e sorridenti davanti a La Casa Stregata di EdiCart non ha prezzo. Un libro composto da cinque pop-up animati da spaventosi suoni. Fantasmi, zombi, vampiri e mostri fetidi arricchiscono le pagine di questo terrificante libro interattivo. Una mostruosa storia in cui si trovano coinvolti tre ragazzini da godersi con i piccolini nella notte di Halloween. 
Per i bambini più grandi che più delle immagini iniziano ad amare gli intrecci è da non perdere Nonna Clara e la notte di Halloween fantastico libro di Riccardo Parigi e Massimo Sozzi pubblicato da Effigi per vivere insieme a una tutt'altro che ordinaria nonnina e ai suoi tre nipotini una girandola di incredibili e divertenti avventure. Una Villa maremmana ubicata nei pressi del lago dell'Accesa fa da sfondo alla movimentata vicenda che si svolge nella notte del 31 ottobre, in cui misteriosi spiritelli daranno il loro supporto all'inconsueta squadra di investigatori nello sgominare una pericolosa banda di criminali.
Per il budino non vi date troppa premura per quattro porzioni utilizzate pure un preparato per Budino al cioccolato come quello Ar.Pa.  Lieviti e godetevi piuttosto la  decorazione del dolce con i vostri figli. 
Spero di riuscire a scrivere il prossimo post seguendo il programma che mi sono prestabilita voi passate il 31 conto di farvi trovare qualche idea per la tavola della serata.

Tra storie di mostri e fantasmi, case stregate e vasetti con i vermi

Stavolta li ho resi davvero felici i miei piccini e non potevo aspettare per parlarvene perché, se avete piccoli o una festa in programma per la sera di Halloween questa ricetta non ve la potete proprio perdere. Semplice semplice è davvero perfetta come dessert per la festa più macabra dell'anno. Budino al cioccolato in semplici bicchierini, biscotti al cioccolato (o torta al cioccolato come quella al cioccolato e cannella del fascicolo n.7 de I dolci di Benedetta) sbriciolati sopra  a mo' di terriccio, un ciuffetto di menta e caramelline gommose a forma di vermetti per completare. Una gioia davvero per gli occhi e per il palato. 
Ma per lo spirito ci vuole ben altro e vedere Giulio e Aurelia stupiti e sorridenti davanti a La Casa Stregata di EdiCart non ha prezzo. Un libro composto da cinque pop-up animati da spaventosi suoni. Fantasmi, zombi, vampiri e mostri fetidi arricchiscono le pagine di questo terrificante libro interattivo. Una mostruosa storia in cui si trovano coinvolti tre ragazzini da godersi con i piccolini nella notte di Halloween. 
Per i bambini più grandi che più delle immagini iniziano ad amare gli intrecci è da non perdere Nonna Clara e la notte di Halloween fantastico libro di Riccardo Parigi e Massimo Sozzi pubblicato da Effigi per vivere insieme a una tutt'altro che ordinaria nonnina e ai suoi tre nipotini una girandola di incredibili e divertenti avventure. Una Villa maremmana ubicata nei pressi del lago dell'Accesa fa da sfondo alla movimentata vicenda che si svolge nella notte del 31 ottobre, in cui misteriosi spiritelli daranno il loro supporto all'inconsueta squadra di investigatori nello sgominare una pericolosa banda di criminali.
Per il budino non vi date troppa premura per quattro porzioni utilizzate pure un preparato per Budino al cioccolato come quello Ar.Pa.  Lieviti e godetevi piuttosto la  decorazione del dolce con i vostri figli. 
Spero di riuscire a scrivere il prossimo post seguendo il programma che mi sono prestabilita voi passate il 31 conto di farvi trovare qualche idea per la tavola della serata.

2013-10-25

Crocchette di tonno mummificate

Piatto in polpa di cellulosa Ecobioshopping
Halloween è alle porte e per chi come me ha dei bambini diventa un'ottima occasione per far festa e divertirsi tra dolci e cucina.
Gli esperimenti sono iniziati ma siamo partiti dal salato riservando il dolce al fine settimana visto che stiamo aspettando domani l'uscita del fascicolo n.7 de I dolci di Benedetta dedicato ad Halloween in cui dovremmo trovare le formine per i biscotti e tante ideuzze dolci. Intanto cerco di sfruttare l'occasione mostruosa per far mangiare in modo un po' più bilanciato i miei piccini che come tutti i bambini amano le cose saporite e poco sane a scapito di frutta, verdura e altri alimenti sani.
Le crocchette in questione possono essere accompagnate ad esempio da una fresca insalata verde a fare da lettino così anche una bella porzione di verdura sarà mandata giù. Certo se siete bravi e fortunati mangeranno le crocchette in questione preparate con del pesce fresco cotto al vapore, i miei no le preferiscono con il tonno in scatola ma tutto tutto ho imparato che non si può avere.
Grazie a un delizioso libro gioco con inserti staccabili pubblicato da Editoriale Scienza Una mela al giorno! di Patrizia Geis sto cercando di insegnargli che quando si va a fare la spesa con mamma non si comprano solo prosciutto cotto, mozzarella, wurstel, patatine e merendine. Mi diverto un mondo anch'io a fare la spesa seguendo la lista del libro e infilando nel cestino di carta (staccabile) gli alimenti (sagomine di carta che riproducono ogni genere alimentare) che prima abbiamo sistemato sugli scaffali. Si passa poi dalla cassa e una volta messi i prodotti nel sacchetto (fornito dal libro) si torna a casa a preparare il pranzo ed apparecchiare la tavola per ogni pasto della giornata. Un libro interattivo per scoprire le risposte sull'alimentazione giocando. Io ce la metto tutta prima o poi saranno loro a chiedermi cibi sani...io ci spero.
In Tutti a Tavola! di Mario Corte illustrato da Francesca Carabelli e pubblicato da Emme Edizioni il tema è sempre quello delle buone abitudini alimentari, un percorso alla scoperta di un sano rapporto con il cibo disseminato di esempi, curiosità e consigli pratici di ogni genere. Interessantissima anche la sezione dedicata alle buone maniere a tavola perché pranzare o cenare non vuol dire solo alimentarsi, ma ritrovarsi insieme, scambiare le proprie esperienze e... imparare a comportarsi in modo corretto a tavola.
In entrambi i libri si parla della necessità di fare attività fisica, tema non scontato per i nostri bambini abituati troppo spesso a divano e monitor.
Ora torniamo alle crocchette mummificate, un impasto di patata, uovo e tonno passato nell'albume e nel pangrattato e ingabbiato in fili di pasta sfoglia, da servire con verdura mi raccomando.
Crocchette mummuficate
Ingredienti:
1 patata lessa
100 g di tonno sott'olio sgocciolato
2 uova
sale e pepe
pangrattato per la panatura
1 rotolo di pasta sfoglia
olio extravergine d'oliva
maionese e grani di pepe per decorare
insalata per completare
Schiacciare la patata e mescolarla al tonno, aggiungere un tuorlo, sale (poco) e pepe. Formare delle palline schiacciate passarle nei due albumi sbattuti e nel pangrattato. Tagliare delle strisce sottilissime dalla pasta sfoglia e passarle attorno alle crocchette. sistemare le crocchette su una teglia unta e pennellare la sfoglia con il restante tuorlo. Infornare a 180° rigirandole una sola volta finché risulteranno ben dorate. Guarire con ciuffetti di maionese e grani di pepe posti a mo' di occhietti. Servire su un letto di insalata verde.

Crocchette di tonno mummificate

Piatto in polpa di cellulosa Ecobioshopping
Halloween è alle porte e per chi come me ha dei bambini diventa un'ottima occasione per far festa e divertirsi tra dolci e cucina.
Gli esperimenti sono iniziati ma siamo partiti dal salato riservando il dolce al fine settimana visto che stiamo aspettando domani l'uscita del fascicolo n.7 de I dolci di Benedetta dedicato ad Halloween in cui dovremmo trovare le formine per i biscotti e tante ideuzze dolci. Intanto cerco di sfruttare l'occasione mostruosa per far mangiare in modo un po' più bilanciato i miei piccini che come tutti i bambini amano le cose saporite e poco sane a scapito di frutta, verdura e altri alimenti sani.
Le crocchette in questione possono essere accompagnate ad esempio da una fresca insalata verde a fare da lettino così anche una bella porzione di verdura sarà mandata giù. Certo se siete bravi e fortunati mangeranno le crocchette in questione preparate con del pesce fresco cotto al vapore, i miei no le preferiscono con il tonno in scatola ma tutto tutto ho imparato che non si può avere.
Grazie a un delizioso libro gioco con inserti staccabili pubblicato da Editoriale Scienza Una mela al giorno! di Patrizia Geis sto cercando di insegnargli che quando si va a fare la spesa con mamma non si comprano solo prosciutto cotto, mozzarella, wurstel, patatine e merendine. Mi diverto un mondo anch'io a fare la spesa seguendo la lista del libro e infilando nel cestino di carta (staccabile) gli alimenti (sagomine di carta che riproducono ogni genere alimentare) che prima abbiamo sistemato sugli scaffali. Si passa poi dalla cassa e una volta messi i prodotti nel sacchetto (fornito dal libro) si torna a casa a preparare il pranzo ed apparecchiare la tavola per ogni pasto della giornata. Un libro interattivo per scoprire le risposte sull'alimentazione giocando. Io ce la metto tutta prima o poi saranno loro a chiedermi cibi sani...io ci spero.
In Tutti a Tavola! di Mario Corte illustrato da Francesca Carabelli e pubblicato da Emme Edizioni il tema è sempre quello delle buone abitudini alimentari, un percorso alla scoperta di un sano rapporto con il cibo disseminato di esempi, curiosità e consigli pratici di ogni genere. Interessantissima anche la sezione dedicata alle buone maniere a tavola perché pranzare o cenare non vuol dire solo alimentarsi, ma ritrovarsi insieme, scambiare le proprie esperienze e... imparare a comportarsi in modo corretto a tavola.
In entrambi i libri si parla della necessità di fare attività fisica, tema non scontato per i nostri bambini abituati troppo spesso a divano e monitor.
Ora torniamo alle crocchette mummificate, un impasto di patata, uovo e tonno passato nell'albume e nel pangrattato e ingabbiato in fili di pasta sfoglia, da servire con verdura mi raccomando.
Crocchette mummuficate
Ingredienti:
1 patata lessa
100 g di tonno sott'olio sgocciolato
2 uova
sale e pepe
pangrattato per la panatura
1 rotolo di pasta sfoglia
olio extravergine d'oliva
maionese e grani di pepe per decorare
insalata per completare
Schiacciare la patata e mescolarla al tonno, aggiungere un tuorlo, sale (poco) e pepe. Formare delle palline schiacciate passarle nei due albumi sbattuti e nel pangrattato. Tagliare delle strisce sottilissime dalla pasta sfoglia e passarle attorno alle crocchette. sistemare le crocchette su una teglia unta e pennellare la sfoglia con il restante tuorlo. Infornare a 180° rigirandole una sola volta finché risulteranno ben dorate. Guarire con ciuffetti di maionese e grani di pepe posti a mo' di occhietti. Servire su un letto di insalata verde.

2013-10-23

La Cucina della Felicità: le minicharlottes per le "mie" sorelline

Vassoio La Porcellana Bianca, Runner Busatti
Il post di oggi lo rimando da almeno una settimana  perché ho quella strana sensazione di non riuscire a rendere la bellezza dell'argomento di cui vado a parlare. 
La verità è che queste minicharlottes per le "mie" sorelline (ma di sorella ne ho solo una) le volevo più eleganti nell'aspetto perché La Cucina della Felicità, la collana  edita da Gremese cui mi sono ispirata per il nome e la loro realizzazione, è davvero di un'eleganza superlativa. L'editore nella nota d'apertura si premura di farci sapere di aver compiuto il massimo sforzo per soddisfare al meglio le aspettative dei lettori e io vi dico da lettrice di essere rimasta soddisfatta sul serio per l'originalità, la ricercatezza e la cura che contraddistinguono  ciascuno dei sette volumetti che formano l'opera.
La felicità si compone di  SUCCESSO, SALUTE, FORTUNA, AMICIZIA, SERENITA', AMORE e PROSPERITA'. Le ricette della Felicità sono perciò infallibili, tonificanti, improvvisate, conviviali, zen, voluttuose e generose ma soprattutto sono francesi perché la cucina francese è la più adatta ad abbandonarsi ai piaceri e alle gioie del palato. Piatti raffinati e seducenti come solo Oltralpe sanno fare, racchiusi in un prezioso scrigno da custodire gelosamente ed esporre con buona dose di civetteria.
Ora credo di avervi messo abbastanza curiosità. 
Possiamo passare alla ricetta delle sciarlottine che ho tratto dal volume dedicato all'Amicizia apportando le mie consuete modifiche. Era un dolce a base di savoiardi, mascarpone, panna e more è diventato un autunnale dolce a base di panettone al Marron glacé Loison, ricotta e crema di marroni della premiata ditta Cavazza, non la solita crema di marroni ma una gustosa e profumata crema in cui il prodotto d'origine è ancora riconoscibile.
Minicharlottes per le "mie" sorelline 
Ingredienti per 6:
20 g di zucchero a velo 
100 g di ricotta 
100 ml di panna fresca
2 tuorli
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di cognac
200 g di crema di marroni
Panettone ai marron glacé (o savoiardi)
Panna e crema di marroni per decorare
Sbattere i tuorli con lo zucchero  e il cognac, addensare a bagnomaria, aggiungere la crema di marroni, la ricotta lavorata con lo zucchero a velo e la panna montata. Disporre ai bordi dei bicchieri delle fettine sottili di panettone, riempire il centro con la crema. Decorare a piacere i bicchierini con la crema di marroni e altra panna montata.

La Cucina della Felicità: le minicharlottes per le "mie" sorelline

Vassoio La Porcellana Bianca, Runner Busatti
Il post di oggi lo rimando da almeno una settimana  perché ho quella strana sensazione di non riuscire a rendere la bellezza dell'argomento di cui vado a parlare. 
La verità è che queste minicharlottes per le "mie" sorelline (ma di sorella ne ho solo una) le volevo più eleganti nell'aspetto perché La Cucina della Felicità, la collana  edita da Gremese cui mi sono ispirata per il nome e la loro realizzazione, è davvero di un'eleganza superlativa. L'editore nella nota d'apertura si premura di farci sapere di aver compiuto il massimo sforzo per soddisfare al meglio le aspettative dei lettori e io vi dico da lettrice di essere rimasta soddisfatta sul serio per l'originalità, la ricercatezza e la cura che contraddistinguono  ciascuno dei sette volumetti che formano l'opera.
La felicità si compone di  SUCCESSO, SALUTE, FORTUNA, AMICIZIA, SERENITA', AMORE e PROSPERITA'. Le ricette della Felicità sono perciò infallibili, tonificanti, improvvisate, conviviali, zen, voluttuose e generose ma soprattutto sono francesi perché la cucina francese è la più adatta ad abbandonarsi ai piaceri e alle gioie del palato. Piatti raffinati e seducenti come solo Oltralpe sanno fare, racchiusi in un prezioso scrigno da custodire gelosamente ed esporre con buona dose di civetteria.
Ora credo di avervi messo abbastanza curiosità. 
Possiamo passare alla ricetta delle sciarlottine che ho tratto dal volume dedicato all'Amicizia apportando le mie consuete modifiche. Era un dolce a base di savoiardi, mascarpone, panna e more è diventato un autunnale dolce a base di panettone al Marron glacé Loison, ricotta e crema di marroni della premiata ditta Cavazza, non la solita crema di marroni ma una gustosa e profumata crema in cui il prodotto d'origine è ancora riconoscibile.
Minicharlottes per le "mie" sorelline 
Ingredienti per 6:
20 g di zucchero a velo 
100 g di ricotta 
100 ml di panna fresca
2 tuorli
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di cognac
200 g di crema di marroni
Panettone ai marron glacé (o savoiardi)
Panna e crema di marroni per decorare
Sbattere i tuorli con lo zucchero  e il cognac, addensare a bagnomaria, aggiungere la crema di marroni, la ricotta lavorata con lo zucchero a velo e la panna montata. Disporre ai bordi dei bicchieri delle fettine sottili di panettone, riempire il centro con la crema. Decorare a piacere i bicchierini con la crema di marroni e altra panna montata.

2013-10-21

Zuppa di farro al miso

zuppa di miso
Piatto, ciotola, canovaccio e tovaglioli GreenGate
Gli alimenti nuovi mi incuriosiscono e questo penso si fosse capito da tempo. Il problema è che non cucino solo per me per cui ogni volta che, presa dall'entusiasmo per un nuovo prodotto, mi voglio mettere alla prova devo pensare anche alla possibile reazione della mia dolce metà che si fida di me ma non troppo. Non è proprio carino tornare dopo una giornata di lavoro e doversi arrangiare con pane e salame. Stavolta il problema era il Miso di riso integrale Effegi Food. Si tratta di un sano condimento dalla pasta molto consistente color bruno, ottenuto dalla fermentazione del riso integrale.Ha un sapore deciso ed è ottimo da aggiungere a fine cottura a zuppe e minestre, o anche per condire insalate e secondi piatti in sostituzione del sale. Lo volevo provare a tutti i costi sentivo sempre parlare di queste zuppe di miso che mi sembravano pure poco invitanti con quell'acquetta marroncino ma volevo assolutamente sperimentare. Ho trovato, come spesso accade, il giusto compromesso per la mia zuppa al miso. Farro, funghi, miso e poi aprite bene le orecchie muscolo bovino (poco però) giusto per convincere all'assaggio il marito). Siamo rimasti entrambi conquistati dall'arcano miscuglio e vi dirò la prossima volta provo coi gamberi al posto della carne secondo me viene una sciccheria.
Zuppa di farro al miso
Ingredienti per 4 persone:
8 cucchiai di farro
1 manciata di funghi misti secchi
1 scalogno
brodo vegetale q.b.
200 g (1 fetta) di muscolo bovino
1 cucchiaio di farina
2 cucchiaini di miso
1 spicchio d'aglio
1 foglia d'alloro
olio extravergine d'oliva
Tagliare a dadini la carne e passarla nella farina, rosolarla nella pentola con un filo d'olio, l'aglio e la foglia d'alloro. Aggiungere i funghi fatti rinvenire in acqua tiepida e lasciar cuocere per mezz'ora aggiungendo del brodo vegetale (non salato). Tostare il farro in un tegame con lo scalogno e un filo d'olio, aggiungerlo alla preparazione, unire altro brodo e portare a cottura, ci vorrà ancora mezz'ora circa. Aggiungere brodo o acqua se necessario in modo che la preparazione non si asciughi troppo. Solo alla fine unire il miso (circa due cucchiaini (ma anche più secondo il vostro gusto), sciogliendolo bene. Servire la zuppa calda.

Zuppa di farro al miso

zuppa di miso
Piatto, ciotola, canovaccio e tovaglioli GreenGate
Gli alimenti nuovi mi incuriosiscono e questo penso si fosse capito da tempo. Il problema è che non cucino solo per me per cui ogni volta che, presa dall'entusiasmo per un nuovo prodotto, mi voglio mettere alla prova devo pensare anche alla possibile reazione della mia dolce metà che si fida di me ma non troppo. Non è proprio carino tornare dopo una giornata di lavoro e doversi arrangiare con pane e salame. Stavolta il problema era il Miso di riso integrale Effegi Food. Si tratta di un sano condimento dalla pasta molto consistente color bruno, ottenuto dalla fermentazione del riso integrale.Ha un sapore deciso ed è ottimo da aggiungere a fine cottura a zuppe e minestre, o anche per condire insalate e secondi piatti in sostituzione del sale. Lo volevo provare a tutti i costi sentivo sempre parlare di queste zuppe di miso che mi sembravano pure poco invitanti con quell'acquetta marroncino ma volevo assolutamente sperimentare. Ho trovato, come spesso accade, il giusto compromesso per la mia zuppa al miso. Farro, funghi, miso e poi aprite bene le orecchie muscolo bovino (poco però) giusto per convincere all'assaggio il marito). Siamo rimasti entrambi conquistati dall'arcano miscuglio e vi dirò la prossima volta provo coi gamberi al posto della carne secondo me viene una sciccheria.
Zuppa di farro al miso
Ingredienti per 4 persone:
8 cucchiai di farro
1 manciata di funghi misti secchi
1 scalogno
brodo vegetale q.b.
200 g (1 fetta) di muscolo bovino
1 cucchiaio di farina
2 cucchiaini di miso
1 spicchio d'aglio
1 foglia d'alloro
olio extravergine d'oliva
Tagliare a dadini la carne e passarla nella farina, rosolarla nella pentola con un filo d'olio, l'aglio e la foglia d'alloro. Aggiungere i funghi fatti rinvenire in acqua tiepida e lasciar cuocere per mezz'ora aggiungendo del brodo vegetale (non salato). Tostare il farro in un tegame con lo scalogno e un filo d'olio, aggiungerlo alla preparazione, unire altro brodo e portare a cottura, ci vorrà ancora mezz'ora circa. Aggiungere brodo o acqua se necessario in modo che la preparazione non si asciughi troppo. Solo alla fine unire il miso (circa due cucchiaini (ma anche più secondo il vostro gusto), sciogliendolo bene. Servire la zuppa calda.

2013-10-18

Cannoli di piadina con tonno e spinaci

Canovaccio e presina Busatti, Piatto e pirofila La Porcellana Bianca
Chi lo dice che i cannoli bisogna prepararli per forza con l'involucro in pasta? Io dico che si può spaziare con la fantasia e così le piadine multicereale Artigianpiada sono diventate golosi e croccanti cannoli che ho farcito con tonno sott'olio, formaggio e spinaci. Un lieve strato di besciamella e il forno ben caldo hanno fatto il resto. Un'idea facile e gustosa per la cena di stasera. 
E domani non dimenticate che in edicola c'è l'appuntamento con I dolci di Benedetta magari troviamo un'idea fast per il dolce di domenica.
Cannoli di piadina con tonno e spinaci
Ingredienti per 4 persone:
3 piadine multicereale
120 g di tonno sott'olio sgocciolato
1/2 kg di spinaci
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
150 g di scamorza
200 ml c.a. di besciamella
1 cucchiaio di grana grattugiato
Pulire le foglie di spinaci e appassirle in padella con lo spicchio d'aglio, un filo d'olio e un mestolo d'acqua, salare, pepare e lasciar assorbire tutto il liquido.Aggiungere agli spinaci il tonno e la scamorza grattugiata con una grattugia a fori larghi o tagliata a piccoli pezzetti.
Stendere le piadine sul piano di lavoro e distribuirvi il composto, arrotolare le piadine su se stesse (tenderanno un po' a spaccarsi ma non succede nulla) Suddividere ogni rotolo in tre sezioni e disporre nella teglia appena unta di besciamella i cannoli appena farciti, facendo in modo che stiano ben stretti. Cospargere la superficie con la restante besciamella e spolverizzare con il grana. Infornare a 180° per circa 20 minuti, finché la superficie non risulterà ben dorata.