2015-12-03

Farinata con cipolle ed erbe, gustose novità in casa Sonda



Se per Natale stavate pensando di regalarmi un ricco assortimento di formaggi o una "chilata" di mortadella io sono qua disponibile a "sgarrare" almeno durante le feste comandate. Ciò premesso vi dico sto davvero modificando il mio modo di mangiare.
Il fatto di dovermi alimentare in modo più sano e naturale possibile per contrastare la mia recente ipertensione, mi sta portando a nuove scoperte gastronomiche, innanzitutto per l'uso limitato del sale sto scoprendo il gusto vero degli alimenti e poi eliminando formaggi grassi e stagionati e salumi e limitando i consumo di carni rosse sto scoprendo tante nuove ricette "alternative". Miei fedeli compagni in questa avventura stanno diventando sempre più i libri dell'Editore Sonda (e sapevo che ci sarei arrivata prima o poi).
Il libro che in questo periodo ha letteralmente catturato la mia attenzione è Il frullatore che ti cambia la vita, davvero una scoperta perché con il frullatore non si possono preparare solo bevande ma possiamo rivoluzionare il nostro modo di cucinare e mangiare. Ce lo insegna Tess Masters, la food blogger australiana autrice del libro nelle sue 100 ricette di piatti sani e gustosi dall'antipasto al dessert senza tralasciare ovviamente le bevande. Mettere in ammollo, far germogliare e disidratare aiutano a rendere ogni giorno il cibo che mangiamo più sano, più nutriente e vivo. Ricette in cui abbondano alimenti ricchi di probiotici e alcalini ma la cosa bella è che pur non avendo ingredienti e zuccheri raffinati sono ricette davvero realizzabili che rendono più facile mangiare bene , disintossicarsi e riacquistare equilibrio. Ne è un esempio la ricetta della Farinata con cipolle ed erbe che ho scelto di provare, davvero ottima calda come suggerisce l'autrice ma da assaggiare, aggiungo io, tagliata a cubetti, tostata in forno e poi aggiunta ad un'insalata verde magari da portarsi dietro nella classica schiscetta per un pranzo in ufficio sano e molto nutriente senza rinunciare al gusto. A schiscetta ed insalate sono dedicati altri due libri dell'Editore Sonda. 
La schiscetta vegan è tra gli ultimi nati ad opera di Chandima Soysa e raccoglie ricette e suggerimenti per una schiscetta prelibata e vegan ogni giorno diversa senza perdere troppo tempo in cucina. Un libro tutto fotografico e 100% buono, da acquolina in bocca che spiega anche come organizzare la dispensa, predisporre le basi con cui preparare le varie pietanze per tutta la settimana, decidendo le porzioni, scegliendo prodotti locali, di stagione e biologici, con una particolare attenzione ai cibi crudi. Il libro perfetto per non finire a mangiare un secco tramezzino o un'insalata anonima al bar.
Insalate per tutte le occasioni  di David Côté è un libro bellissimo e molto colorato, traspare vita da ogni singola pagina del volume ricco di immagini appetitose per capire in oltre 60 ricette vegane e crudiste che le insalate non sono affatto un cibo povero e monotono ma una festa di sapori, colori, profumi e consistenze. 
A Succhi e Smoothies vivi è dedicato un altro libro del medesimo autore pubblicato da Sonda nella stessa collana l'Essenza del crudo. 80 ricette vegane, biologiche, crude, senza glutine e lavorate a mano per apprezzare appieno le virtù di frutta, verdura, germogli, semi oleaginosi, frutta secca e super alimenti. Tante le ricette del libro pensate per i bambini. E tante quelle funzionali. Veri e propri pasti liquidi corroboranti, stimolanti e digestivi, depurativi, antispasmodici ma anche energetici per sportivi studenti e lavoratori. E se pensate che non sia la stagione giusta per iniziare a mangiare "liquido" date un'occhiata alla  sezione per le feste,  ricette dai nomi intriganti pensate per le occasioni speciali che prevedono anche l'aggiunta di alcuni alcolici, vere tentazioni culinarie.
Niente alcolici invece ma solo tante sane golosità in Piccoli vegetariani golosi di Marie Laforet dedicato all'alimentazione dei bambini da 0 a 6 anni. 60 ricette per insegnare ai bambini a mangiare come si deve e per smettere di guardare con sospetto e preoccupazione la scelta di un'alimentazione tutta vegetale sin dalla nascita. 


Ed ora, prima di lasciarvi, la ricetta della farinata.
Farinata con cipolle ed erbe
Ingredienti:
240 ml di acqua tiepida
olio extravergine d'oliva
160 g di farina di ceci
sale marino integrale
pepe
75 g di cipolla dorata
1 spicchio d'aglio tritato
2 cucchiai di prezzemolo
1 cucchiaio di timo
Versare nel frullatore l'acqua, due cucchiai di olio, la farina e mezzo cucchiaino di sale e pepe, frullare e lasciar riposare a temperatura ambiente per almeno mezz'ora, finché risulterà una crema densa. Saltare a fuoco medio la cipolla con un cucchiaino di olio finché apparirà morbida e trasparente, unire l'aglio e le erbe finemente tritate. Ungere una teglia, versarvi la cipolla cotta e poi sopra la pastella preparata, mescolare un po' per amalgamare e infornare alla massima temperatura. Lasciar raffreddare pochi minuti e condire la superficie con olio, sale e pepe a piacere prima di servire ancora calda.

Farinata con cipolle ed erbe, gustose novità in casa Sonda



Se per Natale stavate pensando di regalarmi un ricco assortimento di formaggi o una "chilata" di mortadella io sono qua disponibile a "sgarrare" almeno durante le feste comandate. Ciò premesso vi dico sto davvero modificando il mio modo di mangiare.
Il fatto di dovermi alimentare in modo più sano e naturale possibile per contrastare la mia recente ipertensione, mi sta portando a nuove scoperte gastronomiche, innanzitutto per l'uso limitato del sale sto scoprendo il gusto vero degli alimenti e poi eliminando formaggi grassi e stagionati e salumi e limitando i consumo di carni rosse sto scoprendo tante nuove ricette "alternative". Miei fedeli compagni in questa avventura stanno diventando sempre più i libri dell'Editore Sonda (e sapevo che ci sarei arrivata prima o poi).
Il libro che in questo periodo ha letteralmente catturato la mia attenzione è Il frullatore che ti cambia la vita, davvero una scoperta perché con il frullatore non si possono preparare solo bevande ma possiamo rivoluzionare il nostro modo di cucinare e mangiare. Ce lo insegna Tess Masters, la food blogger australiana autrice del libro nelle sue 100 ricette di piatti sani e gustosi dall'antipasto al dessert senza tralasciare ovviamente le bevande. Mettere in ammollo, far germogliare e disidratare aiutano a rendere ogni giorno il cibo che mangiamo più sano, più nutriente e vivo. Ricette in cui abbondano alimenti ricchi di probiotici e alcalini ma la cosa bella è che pur non avendo ingredienti e zuccheri raffinati sono ricette davvero realizzabili che rendono più facile mangiare bene , disintossicarsi e riacquistare equilibrio. Ne è un esempio la ricetta della Farinata con cipolle ed erbe che ho scelto di provare, davvero ottima calda come suggerisce l'autrice ma da assaggiare, aggiungo io, tagliata a cubetti, tostata in forno e poi aggiunta ad un'insalata verde magari da portarsi dietro nella classica schiscetta per un pranzo in ufficio sano e molto nutriente senza rinunciare al gusto. A schiscetta ed insalate sono dedicati altri due libri dell'Editore Sonda. 
La schiscetta vegan è tra gli ultimi nati ad opera di Chandima Soysa e raccoglie ricette e suggerimenti per una schiscetta prelibata e vegan ogni giorno diversa senza perdere troppo tempo in cucina. Un libro tutto fotografico e 100% buono, da acquolina in bocca che spiega anche come organizzare la dispensa, predisporre le basi con cui preparare le varie pietanze per tutta la settimana, decidendo le porzioni, scegliendo prodotti locali, di stagione e biologici, con una particolare attenzione ai cibi crudi. Il libro perfetto per non finire a mangiare un secco tramezzino o un'insalata anonima al bar.
Insalate per tutte le occasioni  di David Côté è un libro bellissimo e molto colorato, traspare vita da ogni singola pagina del volume ricco di immagini appetitose per capire in oltre 60 ricette vegane e crudiste che le insalate non sono affatto un cibo povero e monotono ma una festa di sapori, colori, profumi e consistenze. 
A Succhi e Smoothies vivi è dedicato un altro libro del medesimo autore pubblicato da Sonda nella stessa collana l'Essenza del crudo. 80 ricette vegane, biologiche, crude, senza glutine e lavorate a mano per apprezzare appieno le virtù di frutta, verdura, germogli, semi oleaginosi, frutta secca e super alimenti. Tante le ricette del libro pensate per i bambini. E tante quelle funzionali. Veri e propri pasti liquidi corroboranti, stimolanti e digestivi, depurativi, antispasmodici ma anche energetici per sportivi studenti e lavoratori. E se pensate che non sia la stagione giusta per iniziare a mangiare "liquido" date un'occhiata alla  sezione per le feste,  ricette dai nomi intriganti pensate per le occasioni speciali che prevedono anche l'aggiunta di alcuni alcolici, vere tentazioni culinarie.
Niente alcolici invece ma solo tante sane golosità in Piccoli vegetariani golosi di Marie Laforet dedicato all'alimentazione dei bambini da 0 a 6 anni. 60 ricette per insegnare ai bambini a mangiare come si deve e per smettere di guardare con sospetto e preoccupazione la scelta di un'alimentazione tutta vegetale sin dalla nascita. 


Ed ora, prima di lasciarvi, la ricetta della farinata.
Farinata con cipolle ed erbe
Ingredienti:
240 ml di acqua tiepida
olio extravergine d'oliva
160 g di farina di ceci
sale marino integrale
pepe
75 g di cipolla dorata
1 spicchio d'aglio tritato
2 cucchiai di prezzemolo
1 cucchiaio di timo
Versare nel frullatore l'acqua, due cucchiai di olio, la farina e mezzo cucchiaino di sale e pepe, frullare e lasciar riposare a temperatura ambiente per almeno mezz'ora, finché risulterà una crema densa. Saltare a fuoco medio la cipolla con un cucchiaino di olio finché apparirà morbida e trasparente, unire l'aglio e le erbe finemente tritate. Ungere una teglia, versarvi la cipolla cotta e poi sopra la pastella preparata, mescolare un po' per amalgamare e infornare alla massima temperatura. Lasciar raffreddare pochi minuti e condire la superficie con olio, sale e pepe a piacere prima di servire ancora calda.

2015-11-30

Filetto del desiderio ai sapori del bosco

Ebbene fino a una decina di anni fa le castagne erano per me semplicemente frutta secca da consumare bollite o come caldarroste in un brevissimo periodo dell'anno, ricomparivano infornate sulla tavola natalizia e poi basta più. Se avessi detto a mia nonna che potevano essere un ottimo condimento per la pasta o la carne si sarebbe messa sicuramente a ridere, si perché qui non è tradizione e ,siccome a me le tradizioni a tavola  mi piace sovvertirle, da quando cucino io ho iniziato ad assaggiare le castagne in diversi modi, attingendo magari anche alle tradizioni di quei luoghi in cui le castagne hanno nutrito e sostentato intere generazioni di popoli fornendo quell'apporto calorico necessario alla vita quando altro, ahimè, non c'era.
In questa mia ricerca e ricostruzione storica mi sono imbattuta in una preziosa pubblicazione di Stampa Alternativa Il riccio d'oro di Mariella Groppi e Antonella Sabatini e come scrive Andrea Camilleri nella lettera d'apertura del libro "non è solo un ricettario di cucina, perché la seconda parte dedicata alla storia della castagna nei secoli, arricchita da aneddoti, memorie e tradizioni, si legge con autentico godimento e stupore". Non posso che convenire con tali affermazioni avendo già definito il libro come prezioso. Le ricette, ben 250, spaziano dagli antipasti al  dolce senza dimenticare pani, sciroppi e conserve e poi ricette antiche. Davvero un libro imperdibile.
Difficile trovare dei frutti più versatili e nutrienti. Tutta la creatività 100% vegetale per spaziare dal dolce al salato nel  libro  fotografico Castagne di Linda Louis  edito da Sonda . Facili da trasformare in fiocchi, in farina e latte, ma anche in confettura, per preparare pani, focacce e biscotti, oltre che pasta, minestre e vellutate, contorni e dolci. Senza dimenticare i prelibati marron glacé che finalmente vi preparerete in casa seguendo le istruzioni contenute nel libro. Potrete inoltre conservarle, così da averle sempre a disposizione, essiccate o sciroppate. 
Io nonostante tutte le ricette a base di castagne a disposizione ne ho creato una mia, ho voluto realizzare un pesto di castagne profumatissimo con  aglio e molto rosmarino (ingredienti perfetti per controllare la pressione arteriosa) perfetto anche semplicemente per condire la pasta per una scelta vegetariana ma che ho invece utilizzato per arricchire un controfiletto bovino sormontato da una fettina di scamorza, che ho servito con una insalata di rucola e qualche funghetto sott'olio home made.
Carne rossa, rucola, rosmarino, prodotti del bosco...mi sa che ne è venuto fuori un piatto afrodisiaco. E si cari, se pensate che afrodisiaco sia legato per forza a tutto ciò che è esotico, date un'occhiata a Le ricette d'amore della nonna di Andrea Gamannossi per Sarnus. 45 piatti afrodisiaci per scoprire una Toscana "calda" e inaspettata in grado di fornire molti prodotti stimolanti per l'eros. Piatti di tradizione modificati a dovere e ribattezzati con fantasia per aggiungere malizia e quel tocco di mistero idonei a stimolare i sensi. E se la mia ricetta volessimo denominarla Filetto del desiderio ai sapori del bosco scopriremmo, ne sono certa, che ha un gusto diverso. Bello a volte giocare coi piatti inventando anche nomi fantasiosi e magari maliziosi  per affrontare un eccitante percorso di sapori, odori e colori, come suggerisce il libro che abbia un prosieguo al di fuori della tavola aggiungo io.
Tanta toscanità anche nell'ultimo libro di Fabio Picchi, chef-filosofo, noto ai più per le sue apparizioni televisive, fiorentino doc che in Firenze. Passeggiate tra cibo e laica civiltà edito da Giunti racconta la sua Firenze. Una guida sentimentale ed emotiva al cibo e all'arte della città, intessuta di ricordi, passione, storie, gusto. Passeggiate appassionate e appassionanti nel capoluogo toscano con una guida d'eccezione per scoprire l'anima di locali, personaggi, negozietti, monumenti, piazze, musei, viuzze, civaini, trippai, caffè. Fuori dai circuiti turistici. 10 punti che rendono Firenze irresistibile per un fiorentino e 10 punti che la rendono irresistibile a chi fiorentino non è, compongono la narrazione cui sapientemente Picchi intreccia ricette. Un libro che è anche un racconto per immagini grazie alle splendide foto del canadese James O’Mara che segue l’autore nel suo girovagare ed è capace di vedere Firenze con i suoi occhi. Numerosi interventi di Stella Rudolph, storica dell’arte di origine inglese da anni trapiantata a Firenze approfondiscono le tante opere d’arte che l’autore passa in rassegna nei suoi percorsi. Un libro semplicemente bello di quelli che di tanto in tanto torna la voglia di sfogliare e magari rileggere. "Nascere e vivere in una città dai mille padri è la fortuna della mia vita, come può essere di chiunque arrivi, per un giorno o mille, in questo meraviglioso, poetico, romantico luogo”
Con questa ricetta ho scelto di servire un Barbera d'Asti 2013 Collina del Prete Fratelli Pavia.

Filetto del desiderio ai sapori del bosco
Ingredienti per 4 persone
Per il pesto:
100 g di castagne bollite e sgusciate
1/2 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di mollica di pane bagnata e strizzata
1 cucchiaio di aghi di rosmarino fresco
2 cucchiai di grana grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale
per il piatto:
4 fette di filetto o controfiletto
4 fette di scamorza*
1 vaschetta di rucola fresca
4 cucchiaiate di pesto di castagne
funghetti sott'olio
olio extravergine d'oliva
sale
aglio
Condire la carne con aglio e olio. Preparare il pesto: frullare le castagne con la mollica, gli aghi di rosmarino tritati, il grana, olio (mezzo bicchiere circa), l'aglio tritato e un pizzico di sale, aggiungere acqua calda se dovesse risultare troppo asciutto ma la consistenza dev'essere pastosa e non fluida. Scaldare una piastra e rosolare la carne da ambo i lati, mettere le fette su una teglia (salare a piacere), aggiungere sopra ognuna una fetta di scamorza e una cucchiaiata di pesto di castagne, infornare sotto al grill per pochissimo tempo finché la scamorza inizierà a fondere. Servire su un letto di rucola decorando con qualche funghetto e un giro d'olio a crudo.
* Per la ricetta ho utilizzato scamorza bianca del Caseificio Giordano

Filetto del desiderio ai sapori del bosco

Ebbene fino a una decina di anni fa le castagne erano per me semplicemente frutta secca da consumare bollite o come caldarroste in un brevissimo periodo dell'anno, ricomparivano infornate sulla tavola natalizia e poi basta più. Se avessi detto a mia nonna che potevano essere un ottimo condimento per la pasta o la carne si sarebbe messa sicuramente a ridere, si perché qui non è tradizione e ,siccome a me le tradizioni a tavola  mi piace sovvertirle, da quando cucino io ho iniziato ad assaggiare le castagne in diversi modi, attingendo magari anche alle tradizioni di quei luoghi in cui le castagne hanno nutrito e sostentato intere generazioni di popoli fornendo quell'apporto calorico necessario alla vita quando altro, ahimè, non c'era.
In questa mia ricerca e ricostruzione storica mi sono imbattuta in una preziosa pubblicazione di Stampa Alternativa Il riccio d'oro di Mariella Groppi e Antonella Sabatini e come scrive Andrea Camilleri nella lettera d'apertura del libro "non è solo un ricettario di cucina, perché la seconda parte dedicata alla storia della castagna nei secoli, arricchita da aneddoti, memorie e tradizioni, si legge con autentico godimento e stupore". Non posso che convenire con tali affermazioni avendo già definito il libro come prezioso. Le ricette, ben 250, spaziano dagli antipasti al  dolce senza dimenticare pani, sciroppi e conserve e poi ricette antiche. Davvero un libro imperdibile.
Difficile trovare dei frutti più versatili e nutrienti. Tutta la creatività 100% vegetale per spaziare dal dolce al salato nel  libro  fotografico Castagne di Linda Louis  edito da Sonda . Facili da trasformare in fiocchi, in farina e latte, ma anche in confettura, per preparare pani, focacce e biscotti, oltre che pasta, minestre e vellutate, contorni e dolci. Senza dimenticare i prelibati marron glacé che finalmente vi preparerete in casa seguendo le istruzioni contenute nel libro. Potrete inoltre conservarle, così da averle sempre a disposizione, essiccate o sciroppate. 
Io nonostante tutte le ricette a base di castagne a disposizione ne ho creato una mia, ho voluto realizzare un pesto di castagne profumatissimo con  aglio e molto rosmarino (ingredienti perfetti per controllare la pressione arteriosa) perfetto anche semplicemente per condire la pasta per una scelta vegetariana ma che ho invece utilizzato per arricchire un controfiletto bovino sormontato da una fettina di scamorza, che ho servito con una insalata di rucola e qualche funghetto sott'olio home made.
Carne rossa, rucola, rosmarino, prodotti del bosco...mi sa che ne è venuto fuori un piatto afrodisiaco. E si cari, se pensate che afrodisiaco sia legato per forza a tutto ciò che è esotico, date un'occhiata a Le ricette d'amore della nonna di Andrea Gamannossi per Sarnus. 45 piatti afrodisiaci per scoprire una Toscana "calda" e inaspettata in grado di fornire molti prodotti stimolanti per l'eros. Piatti di tradizione modificati a dovere e ribattezzati con fantasia per aggiungere malizia e quel tocco di mistero idonei a stimolare i sensi. E se la mia ricetta volessimo denominarla Filetto del desiderio ai sapori del bosco scopriremmo, ne sono certa, che ha un gusto diverso. Bello a volte giocare coi piatti inventando anche nomi fantasiosi e magari maliziosi  per affrontare un eccitante percorso di sapori, odori e colori, come suggerisce il libro che abbia un prosieguo al di fuori della tavola aggiungo io.
Tanta toscanità anche nell'ultimo libro di Fabio Picchi, chef-filosofo, noto ai più per le sue apparizioni televisive, fiorentino doc che in Firenze. Passeggiate tra cibo e laica civiltà edito da Giunti racconta la sua Firenze. Una guida sentimentale ed emotiva al cibo e all'arte della città, intessuta di ricordi, passione, storie, gusto. Passeggiate appassionate e appassionanti nel capoluogo toscano con una guida d'eccezione per scoprire l'anima di locali, personaggi, negozietti, monumenti, piazze, musei, viuzze, civaini, trippai, caffè. Fuori dai circuiti turistici. 10 punti che rendono Firenze irresistibile per un fiorentino e 10 punti che la rendono irresistibile a chi fiorentino non è, compongono la narrazione cui sapientemente Picchi intreccia ricette. Un libro che è anche un racconto per immagini grazie alle splendide foto del canadese James O’Mara che segue l’autore nel suo girovagare ed è capace di vedere Firenze con i suoi occhi. Numerosi interventi di Stella Rudolph, storica dell’arte di origine inglese da anni trapiantata a Firenze approfondiscono le tante opere d’arte che l’autore passa in rassegna nei suoi percorsi. Un libro semplicemente bello di quelli che di tanto in tanto torna la voglia di sfogliare e magari rileggere. "Nascere e vivere in una città dai mille padri è la fortuna della mia vita, come può essere di chiunque arrivi, per un giorno o mille, in questo meraviglioso, poetico, romantico luogo”
Con questa ricetta ho scelto di servire un Barbera d'Asti 2013 Collina del Prete Fratelli Pavia.

Filetto del desiderio ai sapori del bosco
Ingredienti per 4 persone
Per il pesto:
100 g di castagne bollite e sgusciate
1/2 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di mollica di pane bagnata e strizzata
1 cucchiaio di aghi di rosmarino fresco
2 cucchiai di grana grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale
per il piatto:
4 fette di filetto o controfiletto
4 fette di scamorza*
1 vaschetta di rucola fresca
4 cucchiaiate di pesto di castagne
funghetti sott'olio
olio extravergine d'oliva
sale
aglio
Condire la carne con aglio e olio. Preparare il pesto: frullare le castagne con la mollica, gli aghi di rosmarino tritati, il grana, olio (mezzo bicchiere circa), l'aglio tritato e un pizzico di sale, aggiungere acqua calda se dovesse risultare troppo asciutto ma la consistenza dev'essere pastosa e non fluida. Scaldare una piastra e rosolare la carne da ambo i lati, mettere le fette su una teglia (salare a piacere), aggiungere sopra ognuna una fetta di scamorza e una cucchiaiata di pesto di castagne, infornare sotto al grill per pochissimo tempo finché la scamorza inizierà a fondere. Servire su un letto di rucola decorando con qualche funghetto e un giro d'olio a crudo.
* Per la ricetta ho utilizzato scamorza bianca del Caseificio Giordano

2015-11-29

Iniziano i regali: Food Issue in edicola

Arriva dicembre e ci prepariamo al Natale e ai regali, il primo lo riceveremo in edicola martedì primo dicembre con il Corriere della Sera. Si chiama Food Issue il nuovo progetto curato dalla redazione Cucina, attivo su tutte le piattaforme del sistema e dedicato alla grande tradizione del cibo, fatta di rito e sapienza, amore per gli ospiti, menù armoniosi e atmosfera. Contenuti ulteriori (ricettario completo, foto di backstage, storie dei fotografi) saranno via via pubblicati sul canale Cucina.corriere.it e sulla Digital edition del Corriere della Sera.
Tema di questo primo Food issue è il pranzo all’italiana.
Sei le tavole (più una sul cibo 3.0) scelte per rappresentare sei filosofie del “mangiare all’italiana” legate alla territorialità e immortalate da grandi fotografi (Beppe Brancato, Stefania Giorgi, Francesca Moscheni e Oddur Thorisson).
Ognuno di questi sei capitoli comprende: la tavola, una grande immagine della tavola imbandita con i piatti scelti a comporre il menù; il racconto, una storia d’autore densa di suggestioni e ricordi; il ricettario, con le indicazioni, illustrate da Felicita Sala, per preparare due dei piatti presentati nel menù; il commento dello chef, con l’interpretazione e i trucchi di cuochi come Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo, Alfonso ed Ernesto Iaccarino, Paolo Lopriore, Davide Oldani e Niko Romito. Chiude lo speciale la dispensa, un focus su alcuni degli ingredienti e dei prodotti utilizzati.
Tavola delle feste di Francesco Piccolo.
Tavola di campagna di Rosita Missoni.
Tavola di città dello scienziato appassionato gastronomo, Edoardo Boncinelli.
Tavola melting pot del regista Ferzan Özpetek.
Tavola del Sud del musicista Salvatore Accardo.
Tavola di montagna di Deborah Compagnoni.
In questo week-end del 28 e del 29 novembre, spazio alle foto dei lettori con le tavole imbandite: tutti sono invitati a partecipare, utilizzando l’hashtag #scattalatuatavola e raccontando a @Corriere.it e @CucinaCorriere il proprio pranzo all’italiana.
Io che sto già pensando alla prossima tavola natalizia vi lascio con una semplice immagine che rappresenta per me il pranzo di natale in famiglia quei pranzi in cui i commensali erano numerosi (zii, nonni, cugini, fidanzati e ospiti vari), in cui le sedie e i bicchieri di un unico servizio magari non bastavano per tutti ma si aggiungeva comunque qualcosa di diverso cercando di dare comunque alla tavola quell'aspetto ordinato che diventava immediatamente festoso con l'arrico dei commensali e delle tradizionali pietanze di festa . La foto che ho scelto risale a una vigilia di qualche anno fa ed è stata scattata a casa dei miei.

Iniziano i regali: Food Issue in edicola

Arriva dicembre e ci prepariamo al Natale e ai regali, il primo lo riceveremo in edicola martedì primo dicembre con il Corriere della Sera. Si chiama Food Issue il nuovo progetto curato dalla redazione Cucina, attivo su tutte le piattaforme del sistema e dedicato alla grande tradizione del cibo, fatta di rito e sapienza, amore per gli ospiti, menù armoniosi e atmosfera. Contenuti ulteriori (ricettario completo, foto di backstage, storie dei fotografi) saranno via via pubblicati sul canale Cucina.corriere.it e sulla Digital edition del Corriere della Sera.
Tema di questo primo Food issue è il pranzo all’italiana.
Sei le tavole (più una sul cibo 3.0) scelte per rappresentare sei filosofie del “mangiare all’italiana” legate alla territorialità e immortalate da grandi fotografi (Beppe Brancato, Stefania Giorgi, Francesca Moscheni e Oddur Thorisson).
Ognuno di questi sei capitoli comprende: la tavola, una grande immagine della tavola imbandita con i piatti scelti a comporre il menù; il racconto, una storia d’autore densa di suggestioni e ricordi; il ricettario, con le indicazioni, illustrate da Felicita Sala, per preparare due dei piatti presentati nel menù; il commento dello chef, con l’interpretazione e i trucchi di cuochi come Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo, Alfonso ed Ernesto Iaccarino, Paolo Lopriore, Davide Oldani e Niko Romito. Chiude lo speciale la dispensa, un focus su alcuni degli ingredienti e dei prodotti utilizzati.
Tavola delle feste di Francesco Piccolo.
Tavola di campagna di Rosita Missoni.
Tavola di città dello scienziato appassionato gastronomo, Edoardo Boncinelli.
Tavola melting pot del regista Ferzan Özpetek.
Tavola del Sud del musicista Salvatore Accardo.
Tavola di montagna di Deborah Compagnoni.
In questo week-end del 28 e del 29 novembre, spazio alle foto dei lettori con le tavole imbandite: tutti sono invitati a partecipare, utilizzando l’hashtag #scattalatuatavola e raccontando a @Corriere.it e @CucinaCorriere il proprio pranzo all’italiana.
Io che sto già pensando alla prossima tavola natalizia vi lascio con una semplice immagine che rappresenta per me il pranzo di natale in famiglia quei pranzi in cui i commensali erano numerosi (zii, nonni, cugini, fidanzati e ospiti vari), in cui le sedie e i bicchieri di un unico servizio magari non bastavano per tutti ma si aggiungeva comunque qualcosa di diverso cercando di dare comunque alla tavola quell'aspetto ordinato che diventava immediatamente festoso con l'arrico dei commensali e delle tradizionali pietanze di festa . La foto che ho scelto risale a una vigilia di qualche anno fa ed è stata scattata a casa dei miei.

2015-11-26

C'era una volta...la Torre del Giglio



Per il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca sono stata al Ristorante Pizzeria C'era una volta. Sulla strada che da Mirto sale verso il paese di Crosia s'incontra una torre d'avvistamento costruita nel lontano 1450 allo sbarco dei saraceni, è la Torre del Giglio e se salite su vedrete che all'antica costruzione è stato aggiunto un nuovo corpo che comunque ben armonizza con la costruzione preesistente e all'interno c'è un ristorante dagli ambienti rustici e molto accoglienti.


Se siete già stati al C'era una volta ritornateci perché dallo scorso settembre c'è aria nuova in cucina, il giovane chef Filippo Maiaru sarà certamente in grado di soddisfare i palati più esigenti. La cucina del C'era una volta offre i classici rivisitati con un po' di estro, io vi consiglio di non seguire il menù ma di affidarvi allo chef.

Ha sempre gustose idee da proporre e adesso ve ne do un saggio, sono sicura che avrete voglia di andare, tanto più che la location è molto bella ed è perfetta anche per banchetti fino ad un centinaio di persone (numeri che raddoppiano quando in estate si sfruttano le terrazze esterne).


Ciò che mi è piaciuto di questa cucina è l'assoluta armonia di sapori e colori di ogni piatto. Abbiamo assaggiato una golosa triglia lardellata su crema di zucca con porro fritto, proseguito con un carpaccio di gambero bianco con purea di cipolla rossa. Il cappuccino di totani con olio verde e crostini è buono per davvero e anche il trancio di salmone su letto di spinaci con riduzione al Barolo e pepe rosso è molto originale.

I bucatini ai ricci di mare e zucca gialla sono un'esplosione di gusto, sublimi nella loro complessa succulenza. Per secondo un gustoso bauletto di branzino con ripieno di patate e una semplice insalata di rucola.
Una cucina particolare quella di Filippo, ne abbiamo la conferma nel dolce "Merenda di una volta" pane olio e zucchero reinterpretati con estrema eleganza, su una crema al latte piccoli crostini di pane all'olio con caramello. Davvero da provare...bisogna ritornare anche per la pizza.
Ristorante Pizzeria C'era una volta

Via Torre del Giglio
Mirto Crosia (CS)
tel: 0983.530718 cell: 331.9399262

C'era una volta...la Torre del Giglio



Per il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca sono stata al Ristorante Pizzeria C'era una volta. Sulla strada che da Mirto sale verso il paese di Crosia s'incontra una torre d'avvistamento costruita nel lontano 1450 allo sbarco dei saraceni, è la Torre del Giglio e se salite su vedrete che all'antica costruzione è stato aggiunto un nuovo corpo che comunque ben armonizza con la costruzione preesistente e all'interno c'è un ristorante dagli ambienti rustici e molto accoglienti.


Se siete già stati al C'era una volta ritornateci perché dallo scorso settembre c'è aria nuova in cucina, il giovane chef Filippo Maiaru sarà certamente in grado di soddisfare i palati più esigenti. La cucina del C'era una volta offre i classici rivisitati con un po' di estro, io vi consiglio di non seguire il menù ma di affidarvi allo chef.

Ha sempre gustose idee da proporre e adesso ve ne do un saggio, sono sicura che avrete voglia di andare, tanto più che la location è molto bella ed è perfetta anche per banchetti fino ad un centinaio di persone (numeri che raddoppiano quando in estate si sfruttano le terrazze esterne).


Ciò che mi è piaciuto di questa cucina è l'assoluta armonia di sapori e colori di ogni piatto. Abbiamo assaggiato una golosa triglia lardellata su crema di zucca con porro fritto, proseguito con un carpaccio di gambero bianco con purea di cipolla rossa. Il cappuccino di totani con olio verde e crostini è buono per davvero e anche il trancio di salmone su letto di spinaci con riduzione al Barolo e pepe rosso è molto originale.

I bucatini ai ricci di mare e zucca gialla sono un'esplosione di gusto, sublimi nella loro complessa succulenza. Per secondo un gustoso bauletto di branzino con ripieno di patate e una semplice insalata di rucola.
Una cucina particolare quella di Filippo, ne abbiamo la conferma nel dolce "Merenda di una volta" pane olio e zucchero reinterpretati con estrema eleganza, su una crema al latte piccoli crostini di pane all'olio con caramello. Davvero da provare...bisogna ritornare anche per la pizza.
Ristorante Pizzeria C'era una volta

Via Torre del Giglio
Mirto Crosia (CS)
tel: 0983.530718 cell: 331.9399262

2015-11-23

Waffles alla calabrese con fonduta alla piemontese

Eccomi qui con l'appuntamento di novembre del Progetto Calabria Piemonte in collaborazione con  Shop-Piemonte ed eccomi ancora con una ricetta in cui unisco un prodotto piemontese, in tal caso una Fonduta di cioccolato di Davide Palluda ad una ricetta tipica del mio territorio, rivisitata com'è mia consuetudine e presentata in altra veste. In Calabria apprezziamo i gusti semplici e le frittelle dolci per eccellenza sono le vecchiarelle di cui vi ho già parlato, pasta cresciuta fritta e servita con zucchero semolato. Ho rivisto la ricetta della tradizione, ho reso l'impasto più fluido e l'ho cotto (evitando la frittura) nella cialdiera per waffles ottenendo dei cuori che ho passato nello zucchero semolato e servito con la fonduta. I miei figli hanno apprezzato questa ricca, seppure semplice, merenda.
A voi la mia gustosa ricetta.
Ingredienti:
500 g di farina *
1/2 cubetto di lievito di birra
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di sale
acqua q.b.
zucchero semolato e fonduta di cioccolato a piacere
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, unire la farina, il sale, 3-4 cucchiai di olio, lavorare bene aggiungendo ancora un po' d'acqua per ottenere un impasto omogeneo e fluido (senza esagerare)  lasciar lievitare fino al raddoppio, poi scaldare la piastra per waffles unta d'olio e cuocere le frittelle un mestolo per volta. Passare nello zucchero semolato e completare con la fonduta.