2008-01-09

Sorbetto doppia consistenza al mandarino

Adesso non dite che quella incosciente di CoCò continua a proporvi piatti da far urlare all'attentato linea anche nel post festa, oggi dessert leggero leggero che aiuta a smaltire le mangite festive. Unica concessione a questo fresco sorbetto l'aggiunta della panna per creare un gioco di consistenze nel bicchiere, ma tranquilli ce n'è talmente poca che non potete dirmi di no.
La ricetta del sorbetto l'ho trovata navigando in rete, io ho fatto come di consueto le opportune modifiche per renderla conforme al mio gusto, aggiungendo la panna e lasciando le scorzette nello sciroppo.
Le dosi vanno benissimo per otto persone:
600 g di succo di mandarini (clementine o mandaranci vanno bene comunque)
il succo di due limoni
la scorza grattugiata di tre mandarini
200 g di zucchero
300 g di acqua
1 albume
Prepariamo uno sciroppo portando ad ebolizione l'acqua con lo zucchero e le scorze di mandarini. Lasciamolo raffreddare poi uniamolo al succo dei frutti ed amalgamiamo al liquido ottenuto l'albume montato a neve. (Adesso se avete la gelatiera procedete a fare il sorbetto, se la gelatiera non l'avete (come me) fatelo col metodo tradizionale, mettendolo in frizer e girando di tanto in tanto per rompere il ghiaccio che si va a formare. Quando il sobetto ha raggiunto una consistenza semi-ghiacciata dividiamolo in due parti ed aggiungiamo ad una parte la panna montata mescolando bene. Poniamo ancora in frizer finchè si sarà completamente rassodato (sempre mescolando di tanto in tanto) e poi serviamolo in coppe di vetro ponendo sotto il sorbetto senza panna e sopra quello con la panna. Possiamo decorare con delle fettine di mandarino fresco.

Sorbetto doppia consistenza al mandarino

Adesso non dite che quella incosciente di CoCò continua a proporvi piatti da far urlare all'attentato linea anche nel post festa, oggi dessert leggero leggero che aiuta a smaltire le mangite festive. Unica concessione a questo fresco sorbetto l'aggiunta della panna per creare un gioco di consistenze nel bicchiere, ma tranquilli ce n'è talmente poca che non potete dirmi di no.
La ricetta del sorbetto l'ho trovata navigando in rete, io ho fatto come di consueto le opportune modifiche per renderla conforme al mio gusto, aggiungendo la panna e lasciando le scorzette nello sciroppo.
Le dosi vanno benissimo per otto persone:
600 g di succo di mandarini (clementine o mandaranci vanno bene comunque)
il succo di due limoni
la scorza grattugiata di tre mandarini
200 g di zucchero
300 g di acqua
1 albume
Prepariamo uno sciroppo portando ad ebolizione l'acqua con lo zucchero e le scorze di mandarini. Lasciamolo raffreddare poi uniamolo al succo dei frutti ed amalgamiamo al liquido ottenuto l'albume montato a neve. (Adesso se avete la gelatiera procedete a fare il sorbetto, se la gelatiera non l'avete (come me) fatelo col metodo tradizionale, mettendolo in frizer e girando di tanto in tanto per rompere il ghiaccio che si va a formare. Quando il sobetto ha raggiunto una consistenza semi-ghiacciata dividiamolo in due parti ed aggiungiamo ad una parte la panna montata mescolando bene. Poniamo ancora in frizer finchè si sarà completamente rassodato (sempre mescolando di tanto in tanto) e poi serviamolo in coppe di vetro ponendo sotto il sorbetto senza panna e sopra quello con la panna. Possiamo decorare con delle fettine di mandarino fresco.

2008-01-08

Cencioni del pastore

Questo piatto nasce da un ricordo, i deliziosi fusilli del pastore che ci hanno servito alla Baita durante il nostro ultimo soggiorno. Mentre li gustavo ho cercato di imprimerne bene in mente il sapore al fine di ricrearlo una volta a casa e, avuta tra le mani una confezione di Cencioni Rustichella d`Abruzzo provenienti dalla bottega Esperya ho capito che il connubio sarebbe stato perfetto. Voi direte che il sugo se è buono può rendere speciale qualsiasi qualità di pasta, io risponderò che non è così e capisci che non è così quando hai l'occasione di assaggiare una pasta diversa come quella prodotta in maniera del tutto artigianale da Rustichella d'Abruzzo, un'azienda che fabbrica questo meraviglioso prodotto con le trafile di bronzo, dopo un'attentissima selezione delle migliori varietà di grano duro, essiccando poi la pasta a temperatura naturale. Il risultato è una pasta porosa e ruvida che riesce ad amalgamarsi perfettamente con il sugo, dando risultati eccellenti se cotta al punto giusto.
Siccome per la pasta vi ho dato già abbastanza indicazioni, tanto che non vi resta da scegliere il formato, passo a darvi la ricetta del sugo per condirla.
Cencioni del pastore
Ingredienti per 4 persone:
250 g di Cencioni Rustichella d'Abruzzo (o di altro formato e/o qualità a vostro piacere)
1 salsiccia calabrese fresca
4 cucchiai di ricotta di pecora
12 cucchiai di passata di pomodoro
1/2 cipolla bionda
vino rosso
olio extravergine d'oliva
sale, pepe e peperoncino q.b.
Soffriggiamo in due cucchiai di olio la cipolla tagliata a piccoli pezzetti, uniamo la salsiccia sgranata e rosoliamo, poi sfumiamo con due cucchiai di vino, aggiungiamo la passata di pomodoro, un pò di peperoncino (se la salsiccia non è già piccante) e sale solo se occorre (se la salsiccia è molto saporita evitiamo di agiungerne altro). Aggiungiamo un bicchiere di acqua copriamo e lasciamo cuocere finchè il sugo non si sarà ristretto, se lo amiamo possiamo aggiungere una macinata di pepe nero ed infine la ricotta.
Lessiamo la pasta e condiamola col sugo preparato.
La foto ve l'ho inserita ma per il profumo mi dispiace non posso far nulla!!!

Cencioni del pastore

Questo piatto nasce da un ricordo, i deliziosi fusilli del pastore che ci hanno servito alla Baita durante il nostro ultimo soggiorno. Mentre li gustavo ho cercato di imprimerne bene in mente il sapore al fine di ricrearlo una volta a casa e, avuta tra le mani una confezione di Cencioni Rustichella d`Abruzzo provenienti dalla bottega Esperya ho capito che il connubio sarebbe stato perfetto. Voi direte che il sugo se è buono può rendere speciale qualsiasi qualità di pasta, io risponderò che non è così e capisci che non è così quando hai l'occasione di assaggiare una pasta diversa come quella prodotta in maniera del tutto artigianale da Rustichella d'Abruzzo, un'azienda che fabbrica questo meraviglioso prodotto con le trafile di bronzo, dopo un'attentissima selezione delle migliori varietà di grano duro, essiccando poi la pasta a temperatura naturale. Il risultato è una pasta porosa e ruvida che riesce ad amalgamarsi perfettamente con il sugo, dando risultati eccellenti se cotta al punto giusto.
Siccome per la pasta vi ho dato già abbastanza indicazioni, tanto che non vi resta da scegliere il formato, passo a darvi la ricetta del sugo per condirla.
Cencioni del pastore
Ingredienti per 4 persone:
250 g di Cencioni Rustichella d'Abruzzo (o di altro formato e/o qualità a vostro piacere)
1 salsiccia calabrese fresca
4 cucchiai di ricotta di pecora
12 cucchiai di passata di pomodoro
1/2 cipolla bionda
vino rosso
olio extravergine d'oliva
sale, pepe e peperoncino q.b.
Soffriggiamo in due cucchiai di olio la cipolla tagliata a piccoli pezzetti, uniamo la salsiccia sgranata e rosoliamo, poi sfumiamo con due cucchiai di vino, aggiungiamo la passata di pomodoro, un pò di peperoncino (se la salsiccia non è già piccante) e sale solo se occorre (se la salsiccia è molto saporita evitiamo di agiungerne altro). Aggiungiamo un bicchiere di acqua copriamo e lasciamo cuocere finchè il sugo non si sarà ristretto, se lo amiamo possiamo aggiungere una macinata di pepe nero ed infine la ricotta.
Lessiamo la pasta e condiamola col sugo preparato.
La foto ve l'ho inserita ma per il profumo mi dispiace non posso far nulla!!!

2008-01-06

Mousse semifredda al torrone

Si dice che l'Epifania ogni festa porti via e, puntuale come al solito, è arrivato pure questo giorno. Addio atmosfera natalizia, addio decori, addio cenoni fino a dicembre prossimo, intanto però che fare con gli avanzi di dolci festivi? In linea con la mia mania del recupero in cucina ho perfezionato questa tecnica per smaltire gli avanzi (in questo caso) di torrone ricavandone un dolce festivo e molto molto gustoso, seppure non proprio da dieta dimagrante, ma per ovviare a questo inconveniente basta diminuire le doci senza nulla levare al gusto.
ingredienti per 6 porzioni:
6 waffel morbidi pronti (oppure 6 fette di pan di spagna o di pandoro)
1,5 dl di latte
2 uova
3 cucchiai di zucchero
un pezzetto di vaniglia
1 dl di panna fresca
150 gr di torrone alle mandorle duro
1 pizzico di sale
100 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
1 cucchiaio di rum bianco
3 cucchiai di acqua c.a.
6 pezzetti di torrone per decorare
Tritiamo il torrone finemente con l'aiuto di un batticarne dopo averloavvolto in un telo. Prepariamo una crema inglese montando i tuorli con due cucchiai di zucchero ed unendo il latte portato a bollore con la vaniglia incisa per lungo. Rimettiamo sul fuoco a bagnomaria finchè prenderà il bollore poi leviamo dal fuoco ed aggiungiamo la polvere di torrone. Lasciamo raffreddare mentre montiamo (senza farla indurire troppo) la panna ed a parte gli albumi con l'altro cucchiaio di zucchero ed un pizzico di sale. Amalgamiamo alla crema di torrone la panna ed infine gli albumi. Poi versiamo in una ciotola e poniamo a raffreddare in frigo.
Al momento di servire posizioniamo in ogni piatto un waffel vrsiamo sopra 1/6 della crema preparata e poi irroriamo con una salsa ottenuta sciogliendo a bagnomaria il cioccolato con il rum e l'acqua. Decoriamo con il torrone a pezzetti e serviamo subito.
Se avete il torrone alle nocciole va bene comunque e se volete fare di questo dolce un assaggino dividete i waffel a triangolo e ricavatene dodici piccole porzioni invece che sei.

2008-01-03

Lasagne con zucca e Fontina dop

Se ripenso alla vigilia di Natale di quando ero piccina a casa della nonna, mi ritornano in mente i suoi ravioli di zucca, immancabili e preparati in quantità industriali per noi tutti figli, nipoti e parenti vari.
Quest'anno, nel ricordo di quel gusto ma cosciente di non farcela a riprodurre ravioli per tante persone (affamate!), ho trasformato il ricordo di quel piatto in una lasagne alla zucca che ho reso speciale utilizzando la Fontina dop Selezione della Bottega Esperya.
Vi dico che prima di assaggiare questo formaggio, con le papille gustative confuse dai prodotti in circolazione che portano lo stesso nome ma che non hanno lo stesso sapore, non avevo idea del gusto e della personalità della vera Fontina d'Alpeggio, capace di conferire carattere e gusto a qualsiasi preparazione.
Ne è questo un caso, dove la delicatezza e la dolcezza della zucca sposano perfettamente la sapidità e l'intensità di questo formaggio.
Per una teglia di lasagne:
1 confezione di sfoglie fresche pronte oppure fatte in casa
qualche fetta di zucca gialla ( un chilo e mezzo circa)
1 cipolla bionda piccola
1 rametto di rosmarino fresco
50 g di capicollo o coppa
250 g di Fontina dop Selezione
parmigiano grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
besciamella preparata con 600 ml di latte, 60 g di burro, 60 g di farina, sale, pepe e noce moscata.
Tritiamo la cipolla, il rosmarino ed il capicollo lasciamoli rosolare in un tegame con un filo d'olio poi aggiungiamo la zucca a dadini, copriamo e lasciamo cuocere per 10/15 minuti finchè toccando la zucca con la forchetta non si sfalderà diventando una poltiglia.
Tagliamo la fontina a cubetti e prepariamo la besciamella nel modo consueto.
Poi in una teglia versiamo sul fondo due cucchiai di besciamella, disponiamo le sfoglie poi un quarto della zucca cotta, un quarto di fontina, besciamella e parmigiano. Proseguiama così per quattro strati e poi inforniamo per 20 minuti circa e comunque finchè si formerà la classica crosticina in superficie.
Un vero piatto da festa.

Lasagne con zucca e Fontina dop

Se ripenso alla vigilia di Natale di quando ero piccina a casa della nonna, mi ritornano in mente i suoi ravioli di zucca, immancabili e preparati in quantità industriali per noi tutti figli, nipoti e parenti vari.
Quest'anno, nel ricordo di quel gusto ma cosciente di non farcela a riprodurre ravioli per tante persone (affamate!), ho trasformato il ricordo di quel piatto in una lasagne alla zucca che ho reso speciale utilizzando la Fontina dop Selezione della Bottega Esperya.
Vi dico che prima di assaggiare questo formaggio, con le papille gustative confuse dai prodotti in circolazione che portano lo stesso nome ma che non hanno lo stesso sapore, non avevo idea del gusto e della personalità della vera Fontina d'Alpeggio, capace di conferire carattere e gusto a qualsiasi preparazione.
Ne è questo un caso, dove la delicatezza e la dolcezza della zucca sposano perfettamente la sapidità e l'intensità di questo formaggio.
Per una teglia di lasagne:
1 confezione di sfoglie fresche pronte oppure fatte in casa
qualche fetta di zucca gialla ( un chilo e mezzo circa)
1 cipolla bionda piccola
1 rametto di rosmarino fresco
50 g di capicollo o coppa
250 g di Fontina dop Selezione
parmigiano grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
besciamella preparata con 600 ml di latte, 60 g di burro, 60 g di farina, sale, pepe e noce moscata.
Tritiamo la cipolla, il rosmarino ed il capicollo lasciamoli rosolare in un tegame con un filo d'olio poi aggiungiamo la zucca a dadini, copriamo e lasciamo cuocere per 10/15 minuti finchè toccando la zucca con la forchetta non si sfalderà diventando una poltiglia.
Tagliamo la fontina a cubetti e prepariamo la besciamella nel modo consueto.
Poi in una teglia versiamo sul fondo due cucchiai di besciamella, disponiamo le sfoglie poi un quarto della zucca cotta, un quarto di fontina, besciamella e parmigiano. Proseguiama così per quattro strati e poi inforniamo per 20 minuti circa e comunque finchè si formerà la classica crosticina in superficie.
Un vero piatto da festa.

2008-01-02

Pacchetti della Buona Fortuna

Voglio iniziare il nuovo anno con un post che sia di buon auspicio, lo so che il cenone è passato e parlarvi di zampone e e lenticchie vi fa quasi inorridire però è pur vero che magari ci è avanzato qualcosina che non abbiamo avuto voglia di buttare e che giace al fondo del frigo aspettandosi di finire da un momento all'altro nella pattumiera. Oppure magari avevamo acquistato un bel cotechino da cuocere in uno dei giorni di festa e ci è rimasto lì intero perchè poi non ne abbiamo avuto più la voglia. O ancora siete di quelli che considerando (non a torto) questi prodotti una bomba calorica e vogliono ridurne il consumo ad un piccolo assaggio. O semplicemente siete curiosi di sapere come l'ho preparato io lo zampone o il cotechino.
Qualunque sia il vostro caso con questa ricetta cerco di accontentare tutti.
Premetto che non mi sono inventata chissà cosa però ho trovato carino servire lo zampone nell'antipasto piuttosto che come classico secondo.
Ingredienti per 12 pacchetti:
500 g di pasta sfoglia
1 zampone oppure un cotechino
Lenticchie stufate
1 uovo
Nel mio caso la pasta sfoglia l'ho preparata a mano con la ricetta che trovate alla sezione preparazioni base, ma potete, se non vi va di faticare troppo, comprarla pronta. La stendiamo sottile e ne ricabiamo dei quadratini di 10-12 cm di lato. Al centro sistemiamo qualche cubetto di zampone già cotto e privato della cotenna e un pò di lenticchie, richiudiamo poi a fagotto o fazzoletto. Spennelliamo con l'uovo e passiamo in forno finchè i pacchetti risulteranno dorati. Serviamo ancora caldi.

Pacchetti della Buona Fortuna

Voglio iniziare il nuovo anno con un post che sia di buon auspicio, lo so che il cenone è passato e parlarvi di zampone e e lenticchie vi fa quasi inorridire però è pur vero che magari ci è avanzato qualcosina che non abbiamo avuto voglia di buttare e che giace al fondo del frigo aspettandosi di finire da un momento all'altro nella pattumiera. Oppure magari avevamo acquistato un bel cotechino da cuocere in uno dei giorni di festa e ci è rimasto lì intero perchè poi non ne abbiamo avuto più la voglia. O ancora siete di quelli che considerando (non a torto) questi prodotti una bomba calorica e vogliono ridurne il consumo ad un piccolo assaggio. O semplicemente siete curiosi di sapere come l'ho preparato io lo zampone o il cotechino.
Qualunque sia il vostro caso con questa ricetta cerco di accontentare tutti.
Premetto che non mi sono inventata chissà cosa però ho trovato carino servire lo zampone nell'antipasto piuttosto che come classico secondo.
Ingredienti per 12 pacchetti:
500 g di pasta sfoglia
1 zampone oppure un cotechino
Lenticchie stufate
1 uovo
Nel mio caso la pasta sfoglia l'ho preparata a mano con la ricetta che trovate alla sezione preparazioni base, ma potete, se non vi va di faticare troppo, comprarla pronta. La stendiamo sottile e ne ricabiamo dei quadratini di 10-12 cm di lato. Al centro sistemiamo qualche cubetto di zampone già cotto e privato della cotenna e un pò di lenticchie, richiudiamo poi a fagotto o fazzoletto. Spennelliamo con l'uovo e passiamo in forno finchè i pacchetti risulteranno dorati. Serviamo ancora caldi.

2007-12-31

Chicche al caffè

Per salutare degnamente il 2007 che ci lascia tra poche ore non posso che proporvi un dolce, sto un pò esagerando con gli zuccheri ma le feste mi hanno messo addosso voglia di pasticceria e poi il mio debole lo sapete, per cui tra tartufi e praline non so cosa preparare prima. Se ricordate qualche tempo fa preparai delle praline con ripieno di ganache al caffè, ecco mi sono ritornate in mente e mentre scioglievo il cioccolato per rifarle ho avuto un'altra intuizione ed ho deciso di dargli una forma diversa, più festosa forse, ne son venute fuori delle praline "aperte" una sorta di mini-cappuccino a cui ho voluto dare il nome di chicche perchè mi sembrano dei piccoli bijoux da assaporare in un boccone.
Per 30 pezzi:
Cioccolato fondente al 70% 150 g
panna fresca 250 ml
cioccolato bianco 80 g
caffè solubile 2 cucchiaini
Chicchi di caffè 30
Sciogliamo a bagnomaria il cioccolato fondente (avendo cura di temperarlo per evitare che si macchi una volta asciugato). Versiamolo in 30 piccoli pirottini di alluminio, sporcandone bene le pareti e lasciamo asciugare capovolti. Una volta asciugati leviamo gli involucri ed otterremo dei cestini di cioccolato molto piccoli.
Scaldiamo 6 cucchiai di panna nella quale avremo sciolto il caffè e versiamola sul cioccolato bianco, copriamo il contenitore e dopo qualche minuto mescoliamo bene finchè il cioccolato risulterà ben sciolto. Riempiamo per 2/3 con questa crema i cestini di cioccolato. Poi montiamo la panna restante (senza aggiungere zucchero) e con l'aiuto di una sac-a-poche completiamo i cestini con un ciuffetto di panna, decoriamo infine con un chicco di caffè.
Buon 2008 a tutti!

Chicche al caffè

Per salutare degnamente il 2007 che ci lascia tra poche ore non posso che proporvi un dolce, sto un pò esagerando con gli zuccheri ma le feste mi hanno messo addosso voglia di pasticceria e poi il mio debole lo sapete, per cui tra tartufi e praline non so cosa preparare prima. Se ricordate qualche tempo fa preparai delle praline con ripieno di ganache al caffè, ecco mi sono ritornate in mente e mentre scioglievo il cioccolato per rifarle ho avuto un'altra intuizione ed ho deciso di dargli una forma diversa, più festosa forse, ne son venute fuori delle praline "aperte" una sorta di mini-cappuccino a cui ho voluto dare il nome di chicche perchè mi sembrano dei piccoli bijoux da assaporare in un boccone.
Per 30 pezzi:
Cioccolato fondente al 70% 150 g
panna fresca 250 ml
cioccolato bianco 80 g
caffè solubile 2 cucchiaini
Chicchi di caffè 30
Sciogliamo a bagnomaria il cioccolato fondente (avendo cura di temperarlo per evitare che si macchi una volta asciugato). Versiamolo in 30 piccoli pirottini di alluminio, sporcandone bene le pareti e lasciamo asciugare capovolti. Una volta asciugati leviamo gli involucri ed otterremo dei cestini di cioccolato molto piccoli.
Scaldiamo 6 cucchiai di panna nella quale avremo sciolto il caffè e versiamola sul cioccolato bianco, copriamo il contenitore e dopo qualche minuto mescoliamo bene finchè il cioccolato risulterà ben sciolto. Riempiamo per 2/3 con questa crema i cestini di cioccolato. Poi montiamo la panna restante (senza aggiungere zucchero) e con l'aiuto di una sac-a-poche completiamo i cestini con un ciuffetto di panna, decoriamo infine con un chicco di caffè.
Buon 2008 a tutti!

2007-12-28

Panettone con zabaione al Moscato di Trani

Presentare il solito panettone o il solito pandoro a fine pasto non è poi tanto carino abituati come siamo ai dolci industriali che da ottobre ormai invadono supermercati e simili.
D'altro canto però succede che quando uno ha preparato un cenone composto di antipasti, primi e secondi non ha più tanta energia da investire nella preparazione di un dolce che sia all'altezza delle portate precedenti, allora bisogna trovare una via di mezzo che tra l'altro a feste finite diventa pure un ottimo modo per servire gli avanzi di panettone, senza che gli stessi sembrino tali.
Il segreto di questa magia si chiama Moscato di Trani dell'Azienda Vinicola Rivera produzione 2003 e l'ho scovato naturalmente su Esperya. E` un vino prodotto con uve leggermente appassite della varietà Moscato Reale ottenute da vigneti della zona d.o.c. Moscato di Trani.
Ha una nota speziata conferitagli dalla sosta per alcuni mesi in barriques di Allier ed un profumo intenso di moscato e di ananas candita.
Si abbina normalmente alla pasticceria secca, è delizioso anche con saporiti formaggi non piccanti, ma patita come sono di dolci cremosi non potevo non ricavarne una deliziosa mousse di zabaione da abbinare al dolce del momento, il panettone appunto.
Le dosi sono per 6-7 persone (io le ho raddoppiate e questo vi dirà in quanti eravamo a cena!!!) :
4 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
12 cucchiai di Moscato di Trani Rivera 2003
1 cucchiaino di maizena
250 g di mascarpone
panettone (12-14 fettine)
100 g di cioccolato fondente al 70%
una manciata di uvetta ammollata nel Moscato
Prepariamo lo zabaione montando i tuorli con lo zucchero ed aggiungendo il Moscato di Trani nel quale avremo sciolto la maizena, facciamo addensare a bagnomaria e solo a fine cottura uniamo il mascarpone. Al momento di servire sciogliamo il cioccolato, sistemiamo in ogni piatto due fettine triangolari di panettone inframezzate dalla crema, decoriamo con il cioccolato fuso e l'uvetta ammollata. Serviamo subito.

Panettone con zabaione al Moscato di Trani

Presentare il solito panettone o il solito pandoro a fine pasto non è poi tanto carino abituati come siamo ai dolci industriali che da ottobre ormai invadono supermercati e simili.
D'altro canto però succede che quando uno ha preparato un cenone composto di antipasti, primi e secondi non ha più tanta energia da investire nella preparazione di un dolce che sia all'altezza delle portate precedenti, allora bisogna trovare una via di mezzo che tra l'altro a feste finite diventa pure un ottimo modo per servire gli avanzi di panettone, senza che gli stessi sembrino tali.
Il segreto di questa magia si chiama Moscato di Trani dell'Azienda Vinicola Rivera produzione 2003 e l'ho scovato naturalmente su Esperya. E` un vino prodotto con uve leggermente appassite della varietà Moscato Reale ottenute da vigneti della zona d.o.c. Moscato di Trani.
Ha una nota speziata conferitagli dalla sosta per alcuni mesi in barriques di Allier ed un profumo intenso di moscato e di ananas candita.
Si abbina normalmente alla pasticceria secca, è delizioso anche con saporiti formaggi non piccanti, ma patita come sono di dolci cremosi non potevo non ricavarne una deliziosa mousse di zabaione da abbinare al dolce del momento, il panettone appunto.
Le dosi sono per 6-7 persone (io le ho raddoppiate e questo vi dirà in quanti eravamo a cena!!!) :
4 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
12 cucchiai di Moscato di Trani Rivera 2003
1 cucchiaino di maizena
250 g di mascarpone
panettone (12-14 fettine)
100 g di cioccolato fondente al 70%
una manciata di uvetta ammollata nel Moscato
Prepariamo lo zabaione montando i tuorli con lo zucchero ed aggiungendo il Moscato di Trani nel quale avremo sciolto la maizena, facciamo addensare a bagnomaria e solo a fine cottura uniamo il mascarpone. Al momento di servire sciogliamo il cioccolato, sistemiamo in ogni piatto due fettine triangolari di panettone inframezzate dalla crema, decoriamo con il cioccolato fuso e l'uvetta ammollata. Serviamo subito.