2007-12-06

Soufflè di pecorino al tartufo

L'estate scorsa in Umbria ho assaggiato del salame al tartufo e ne sono rimasta entusiasta, così quando su Esperya ho trovato il Pecorino al Tartufo Tartufino che non è umbro ma toscano, per la precisione della Maremma grossetana, mi son voluta fidare e l'ho ordinato. Credo di aver fatto proprio bene perchè ho scoperto un pecorino artigianale, gustoso ed equilibrato dove il tartufo - nelle qualità appenniniche nero scorzone e bianchetto - arricchisce, senza tuttavia coprire. il sapore classico del pecorino dove sono distinguibili ancora l'odore del latte e del fieno bagnato. Stagionato da tre settimane ad un massimo di tre mesi, è ottimo gustato a crudo ma ho voluto con esso nobilitare un buon soufflè e devo dire che a caldo i profumi sprigionati dal formaggio e dal tartufo si sono addirittura intensificati.
Vi lascio allora questa semplice ricetta che può andar bene magari come antipasto caldo per le prossime feste.
Le dosi sono per quattro soufflè (utilizzando gli stampini di alluminio usa e getta), io li ho serviti con delle listarelle di coppa e qualche rosellina di peperone arrostito, va da sè che gli abbinamenti possono essere i più vari.
Ingredienti:
20 g di farina 00
20 g di burro
200 ml di latte
2 uova
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
120 g di Pecorino al Tartufo Tartufino
sale, pepe e noce moscata
Prepariamo un roux bianco con farina e burro, aggiungiamo poi il latte e facciamo addensare sul fuoco quando avremo ottenuto una densa besciamella, condiamo con sale, pepe e noce moscata e leviamo dal fuoco. Uniamo i due tuorli mescolando bene acchè non cuociano, il parmigiano e il pecorino a dadini. In ultimo uniamo gli albumi montati a neve. Suddividiamo il composto negli stampini bene imburrati e poi, dopo aver passato la lama di un coltello lungo il bordo, cuociamo in forno già caldo per circa 20 minuti.
Prepariamo nel frattempo i piatti in cui presenteremo i soufflè dopo averli sformati, come sapete non c'è molto tempo prima che si affloscino.
Il gusto è delicato ed allo stesso tempo si sentono le note del pecorino e del tartufo del quale si troverà qua e là una scaglietta. Una vera prelibatezza!

Soufflè di pecorino al tartufo

L'estate scorsa in Umbria ho assaggiato del salame al tartufo e ne sono rimasta entusiasta, così quando su Esperya ho trovato il Pecorino al Tartufo Tartufino che non è umbro ma toscano, per la precisione della Maremma grossetana, mi son voluta fidare e l'ho ordinato. Credo di aver fatto proprio bene perchè ho scoperto un pecorino artigianale, gustoso ed equilibrato dove il tartufo - nelle qualità appenniniche nero scorzone e bianchetto - arricchisce, senza tuttavia coprire. il sapore classico del pecorino dove sono distinguibili ancora l'odore del latte e del fieno bagnato. Stagionato da tre settimane ad un massimo di tre mesi, è ottimo gustato a crudo ma ho voluto con esso nobilitare un buon soufflè e devo dire che a caldo i profumi sprigionati dal formaggio e dal tartufo si sono addirittura intensificati.
Vi lascio allora questa semplice ricetta che può andar bene magari come antipasto caldo per le prossime feste.
Le dosi sono per quattro soufflè (utilizzando gli stampini di alluminio usa e getta), io li ho serviti con delle listarelle di coppa e qualche rosellina di peperone arrostito, va da sè che gli abbinamenti possono essere i più vari.
Ingredienti:
20 g di farina 00
20 g di burro
200 ml di latte
2 uova
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
120 g di Pecorino al Tartufo Tartufino
sale, pepe e noce moscata
Prepariamo un roux bianco con farina e burro, aggiungiamo poi il latte e facciamo addensare sul fuoco quando avremo ottenuto una densa besciamella, condiamo con sale, pepe e noce moscata e leviamo dal fuoco. Uniamo i due tuorli mescolando bene acchè non cuociano, il parmigiano e il pecorino a dadini. In ultimo uniamo gli albumi montati a neve. Suddividiamo il composto negli stampini bene imburrati e poi, dopo aver passato la lama di un coltello lungo il bordo, cuociamo in forno già caldo per circa 20 minuti.
Prepariamo nel frattempo i piatti in cui presenteremo i soufflè dopo averli sformati, come sapete non c'è molto tempo prima che si affloscino.
Il gusto è delicato ed allo stesso tempo si sentono le note del pecorino e del tartufo del quale si troverà qua e là una scaglietta. Una vera prelibatezza!

2007-12-05

I cestini di mela dei contrasti

Il dolce di cui vi parlo oggi, mi ha fatto un pò penare per il nome, stavo per chiamarli cestini di mela caldo-freddo ma poi volevo aggiungere anche morbidi-croccanti alla fine mi son detta che trattandosi in ogni caso di contrasti avrei espresso tutto in una sola parola. Oltre che molto carini da presentare a fine pasto questi cestini sorprendono per il profumo intenso di mela e caramello, frolla al burro e crema pasticcera, insomma un vero dolcino per cui -giuro -sarei disposta a far follie.
A questo punto so che vi siete fermati per esclamare: Esagerata!!! Va bene voi provatelo e poi mi dite. Le dosi sono per 12 cestini
Per i cestini:
250 g di farina
150 g di burro freddo
100 g di zucchero a velo vanigliato
2 tuorli
la scorza di mezzo limone grattugiata
Per la crema:
500 ml di latte
4 tuorli
8 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di farina
1/2 stecca di vaniglia
Per le finiture:
5 mele (quattro golden e una rossa profumata)
6 cucchiaini c.a di zucchero di canna
2 cucchiai di burro
6 cucchiaini di zucchero bianco semolato
1 bicchierino colmo di Rum scuro
Prepariamo la frolla nel modo consueto ovvero sbriciolando velocemente burro, farina e zucchero poi uniamo la scorzetta di limone e i tuorli amalgamando bene. Lasciamo riposare in frigo avvolta in pellicola e dopo circa tre ore stendiamola in uno strato sottile 1/2 cm circa e rivestiamo con essa degli stampini da muffin che cuoceremo in bianco dopo aver riempito il fondo con legumi o perle adatte alla cottura, basteranno 10-15 minuti circa in forno caldo a 180°.
Intanto prepariamo la crema sbattendo i tuorli con lo zucchero e la farina ed aggiungendo il latte scaldato con la vaniglia, facciamo addensare sul fuoco e poi raffreddiamo in frigorifero fino al momento di servire il dolce (la crema deve essere ben fredda).
Sbucciamo e tagliamo a spicchi sottili due mele gialle, stendiamole in unico strato, disponendole un poco a raggiera formado dei semicerchi su carta da forno, cospargiamo di zucchero di canna e passiamo in forno caldo finchè caramellano. Solo al momento di servire tagliamo le restanti mele a dadini saltiamole in padella col burro e lo zucchero semolato, bagnamole col Rum e flambiamo per qualche istante. Poi sistemiamo i cestini nei piatti, riempiamo a metà circa di crema, copriamo la crema con le mele calde e decoriamo il bordo del cestino con le mele caramellate.
Pensavo già alla variante nera del dolce: pere e cioccolato, proverò e senz'altro vi dirò del risultato.

I cestini di mela dei contrasti

Il dolce di cui vi parlo oggi, mi ha fatto un pò penare per il nome, stavo per chiamarli cestini di mela caldo-freddo ma poi volevo aggiungere anche morbidi-croccanti alla fine mi son detta che trattandosi in ogni caso di contrasti avrei espresso tutto in una sola parola. Oltre che molto carini da presentare a fine pasto questi cestini sorprendono per il profumo intenso di mela e caramello, frolla al burro e crema pasticcera, insomma un vero dolcino per cui -giuro -sarei disposta a far follie.
A questo punto so che vi siete fermati per esclamare: Esagerata!!! Va bene voi provatelo e poi mi dite. Le dosi sono per 12 cestini
Per i cestini:
250 g di farina
150 g di burro freddo
100 g di zucchero a velo vanigliato
2 tuorli
la scorza di mezzo limone grattugiata
Per la crema:
500 ml di latte
4 tuorli
8 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di farina
1/2 stecca di vaniglia
Per le finiture:
5 mele (quattro golden e una rossa profumata)
6 cucchiaini c.a di zucchero di canna
2 cucchiai di burro
6 cucchiaini di zucchero bianco semolato
1 bicchierino colmo di Rum scuro
Prepariamo la frolla nel modo consueto ovvero sbriciolando velocemente burro, farina e zucchero poi uniamo la scorzetta di limone e i tuorli amalgamando bene. Lasciamo riposare in frigo avvolta in pellicola e dopo circa tre ore stendiamola in uno strato sottile 1/2 cm circa e rivestiamo con essa degli stampini da muffin che cuoceremo in bianco dopo aver riempito il fondo con legumi o perle adatte alla cottura, basteranno 10-15 minuti circa in forno caldo a 180°.
Intanto prepariamo la crema sbattendo i tuorli con lo zucchero e la farina ed aggiungendo il latte scaldato con la vaniglia, facciamo addensare sul fuoco e poi raffreddiamo in frigorifero fino al momento di servire il dolce (la crema deve essere ben fredda).
Sbucciamo e tagliamo a spicchi sottili due mele gialle, stendiamole in unico strato, disponendole un poco a raggiera formado dei semicerchi su carta da forno, cospargiamo di zucchero di canna e passiamo in forno caldo finchè caramellano. Solo al momento di servire tagliamo le restanti mele a dadini saltiamole in padella col burro e lo zucchero semolato, bagnamole col Rum e flambiamo per qualche istante. Poi sistemiamo i cestini nei piatti, riempiamo a metà circa di crema, copriamo la crema con le mele calde e decoriamo il bordo del cestino con le mele caramellate.
Pensavo già alla variante nera del dolce: pere e cioccolato, proverò e senz'altro vi dirò del risultato.

2007-12-03

Biscotti per l'albero

Albero di biscotti-biscotti per l'albero la sostanza non cambia la forma si, con questo gioco di parole voglio solo dirvi che con lo stesso impasto dell' Albero di biscotti preparo questi biscottini con cui si può decorare l'albero di Natale. Per non doverli poi buttare vi consiglio di chiuderli uno ad uno in sacchettini trasparenti per alimenti e legarli con del nastrino di raso colorato all'albero. Effetto luccichio assicurato e non vi dico che festa al momento di disfare l'albero...


Questo in foto è l'albero dello scorso anno

Biscotti per l'albero

Albero di biscotti-biscotti per l'albero la sostanza non cambia la forma si, con questo gioco di parole voglio solo dirvi che con lo stesso impasto dell' Albero di biscotti preparo questi biscottini con cui si può decorare l'albero di Natale. Per non doverli poi buttare vi consiglio di chiuderli uno ad uno in sacchettini trasparenti per alimenti e legarli con del nastrino di raso colorato all'albero. Effetto luccichio assicurato e non vi dico che festa al momento di disfare l'albero...


Questo in foto è l'albero dello scorso anno

2007-12-01

Albero di biscotti

Oggi è primo dicembre, siamo quindi a pieno titolo nel periodo Natalizio, via libera allora alle decorazioni da disseminare per casa e, perchè no, nei blog.
Le mie decorazioni, e spesso anche i regali per gli amici, amo farli da me stessa naturalmente se si tratta di roba mangiereccia è ancor meglio.
Una decorazione secondo me d'effetto che diventa anche un gradito omaggio per chi lo riceve è l' Albero di biscotti che vedete qui in foto.
L'idea è nata dopo averne visto un'immagine in una vecchia rivista, l'immagine non era accompagnata da spiegazioni sono stata poi io ad adattarvi la ricetta dei biscotti.
L'anno scorso ha riscosso molto successo e lo preparo in due modi differenti o con biscotto di miele, ottenuto impastando farina 00 e miele di fichi che solo noi facciamo oppure utilizzando la ricetta dei biscotti speziati che faccio sempre a Natale e con i quali l'anno scorso ho addobato persino l'albero di Natale.
La ricetta l’avevo trovata in rete tempo fa e l’ho rifatta tante volte, con una dose ne vengono tanti (c.a. 60), si prestano ad ogni variante, piacciono a tutti, si mantengono molto a lungo e vanno glassati, quindi sono pure belli da vedere.
Bisogna impastare 700 g di farina 00 con un uovo, 200 g di zucchero e 200 g di miele di agrumi, un pizzico di sale, un cucchiaino di bicarbonato, un poco di zenzero fresco grattugiato e un poco di cannella. Si lascia riposare un poco l’impasto e poi si stende a 6- 7 mm e si procede a ricavarne le forme.
Per le stelle dell'alberello basta procurarsi delle formine di stella a sei punte di varie misure (5-6) e prima di cuocere i biscotti praticare al centro di ognuno un foro. Una volta cotti si decorano i biscotti lungo i bordi con glassa bianca (3-4 cucchiai di acqua in 100 g di zucchero a velo) e confettini argentati. Dopo asciugati si infilzano partendo dai più grandi ed arrivando ai più piccoli ad uno spiedo di legno fissato in un vasetto con spugna da fioraio. Non vi dimenticate una piccola stella cometa da porre in cima all'albero mi raccomando.
Prima di regalare l’albero di biscotti lo avvolgo in carta trasparente per preservarne il gusto e lo decoro con nastri colorati.
E' con questa ricetta che amo davvero tanto che voglio partecipare all'iniziativa Aspettando Natale 2007 organizzata da Francesca sul suo blog.

Albero di biscotti

Oggi è primo dicembre, siamo quindi a pieno titolo nel periodo Natalizio, via libera allora alle decorazioni da disseminare per casa e, perchè no, nei blog.
Le mie decorazioni, e spesso anche i regali per gli amici, amo farli da me stessa naturalmente se si tratta di roba mangiereccia è ancor meglio.
Una decorazione secondo me d'effetto che diventa anche un gradito omaggio per chi lo riceve è l' Albero di biscotti che vedete qui in foto.
L'idea è nata dopo averne visto un'immagine in una vecchia rivista, l'immagine non era accompagnata da spiegazioni sono stata poi io ad adattarvi la ricetta dei biscotti.
L'anno scorso ha riscosso molto successo e lo preparo in due modi differenti o con biscotto di miele, ottenuto impastando farina 00 e miele di fichi che solo noi facciamo oppure utilizzando la ricetta dei biscotti speziati che faccio sempre a Natale e con i quali l'anno scorso ho addobato persino l'albero di Natale.
La ricetta l’avevo trovata in rete tempo fa e l’ho rifatta tante volte, con una dose ne vengono tanti (c.a. 60), si prestano ad ogni variante, piacciono a tutti, si mantengono molto a lungo e vanno glassati, quindi sono pure belli da vedere.
Bisogna impastare 700 g di farina 00 con un uovo, 200 g di zucchero e 200 g di miele di agrumi, un pizzico di sale, un cucchiaino di bicarbonato, un poco di zenzero fresco grattugiato e un poco di cannella. Si lascia riposare un poco l’impasto e poi si stende a 6- 7 mm e si procede a ricavarne le forme.
Per le stelle dell'alberello basta procurarsi delle formine di stella a sei punte di varie misure (5-6) e prima di cuocere i biscotti praticare al centro di ognuno un foro. Una volta cotti si decorano i biscotti lungo i bordi con glassa bianca (3-4 cucchiai di acqua in 100 g di zucchero a velo) e confettini argentati. Dopo asciugati si infilzano partendo dai più grandi ed arrivando ai più piccoli ad uno spiedo di legno fissato in un vasetto con spugna da fioraio. Non vi dimenticate una piccola stella cometa da porre in cima all'albero mi raccomando.
Prima di regalare l’albero di biscotti lo avvolgo in carta trasparente per preservarne il gusto e lo decoro con nastri colorati.
E' con questa ricetta che amo davvero tanto che voglio partecipare all'iniziativa Aspettando Natale 2007 organizzata da Francesca sul suo blog.

2007-11-30

Farfalle da aperitivo

Considerato che il Natale si avvicina penso che tutti siamo in fermento su cosa servire nelle maratone del cibo che ci aspettano.
A volte succede però che, messa tanta attenzione nella preparazione del pranzo o della cena, si trascura il momento dell'aperitivo e, considerato che spesso si tratta di ricevere più persone -purtroppo non tutti puntuali - diventa imprescindibile offrire a chi deve suo malgrado aspettare una "gustosa attesa" che non ci sottragga però nella preparazione troppo tempo rispetto a quello che sarà il menù della serata.
Via libera allora all'utilizzo di prodotti di qualità serviti in modo semplice ma con un poco d'estro.
proprio seguendo questo filo ho ideato e creato questi stuzzichini semplici ma molto particolari per l'utilizzo di un prodotto speciale, uno di quei prodotti che puoi avere in soli due modi il primo è percorrere l'Italia in lungo e in largo alla ricerca di piccoli produttori di specialità gastronomiche, il secondo (sicuramente più semplice e di facile realizzazione) è sedersi davanti al computer ed ordinare nella bottega Esperya.
In questo caso la specialità di cui parlo sono le ali delle farfalle ovvero un gustoso Filettino magro di Pecora La Genuina. Al taglio la consistenza ed il colore sono quelli della bresaola solo che il gusto è veramente particolare c'è un sentore lieve di carne ovina esaltato dal sapiente utilizzo di sale e spezie, un qualcosa che ricorda i pascoli sardi, le bestie allevate in libertà...va bene dai mi sto perdendo un poco perchè il prodotto merita ma andiamo alla ricetta. La base è una frolla salata, la crema invece è fatta con funghi e formaggio spalmabile ma è meglio che scriviamo tutto:
100 g di farina 00
1 uovo
1 pizzico di sale
2 cucchiai di olio
1 pizzico di lievito in polvere istantaneo
funghi freschi
aglio
alloro
prezzemolo
vino bianco
olio
sale e pepe
formaggio spalmabile
burro
erba cipollina
Filettino magro di Pecora La Genuina
Impastimo farina, olio, uovo, sale e lievito, lasciamo riposare l'impasto mezz'ora poi stendiamolo col matterello in uno strato sottile mezzo centimetro, ritagliamo con un piccolo coppapasta dei dischetti e cuociamo il forno caldo per 10 minuti, come fossero dei biscotti. Mentre i biscotti si raffreddano, trifoliamo i funghi affettati sottilmente con olio, aglio, alloro, sfumiamoli con un poco di vino bianco regoliamo di sale e pepe ed in ultimo aggiungiamo il prezzemolo. Quando si freddano frulliamoli con il formaggio spalmabile (va benissimo Philadelphia) e del burro.
Per le dosi nel salato sapete che si va molto ad occhio tuttavia ho cercato di memorizzare il tutto, ogni due cucchiaiate di funghi, una di formaggio e 15 g di burro. Lasciamo riposare la crema in frigo fino al momento di servire.
Affettiamo il filettino e tagliamo ogni fettina a metà. Su ogni dischetto di pasta, aiutandoci con due cucchiaini, sistemiamo un piccola porzione di crema ai funghi, le mezze fettine di filetto infilzate a mò di alette e completiamo con due pezzettini di erba cipollina posizionate come antenne.
Niente male vero? Il vino lo lascio abbinare a voi.

Farfalle da aperitivo

Considerato che il Natale si avvicina penso che tutti siamo in fermento su cosa servire nelle maratone del cibo che ci aspettano.
A volte succede però che, messa tanta attenzione nella preparazione del pranzo o della cena, si trascura il momento dell'aperitivo e, considerato che spesso si tratta di ricevere più persone -purtroppo non tutti puntuali - diventa imprescindibile offrire a chi deve suo malgrado aspettare una "gustosa attesa" che non ci sottragga però nella preparazione troppo tempo rispetto a quello che sarà il menù della serata.
Via libera allora all'utilizzo di prodotti di qualità serviti in modo semplice ma con un poco d'estro.
proprio seguendo questo filo ho ideato e creato questi stuzzichini semplici ma molto particolari per l'utilizzo di un prodotto speciale, uno di quei prodotti che puoi avere in soli due modi il primo è percorrere l'Italia in lungo e in largo alla ricerca di piccoli produttori di specialità gastronomiche, il secondo (sicuramente più semplice e di facile realizzazione) è sedersi davanti al computer ed ordinare nella bottega Esperya.
In questo caso la specialità di cui parlo sono le ali delle farfalle ovvero un gustoso Filettino magro di Pecora La Genuina. Al taglio la consistenza ed il colore sono quelli della bresaola solo che il gusto è veramente particolare c'è un sentore lieve di carne ovina esaltato dal sapiente utilizzo di sale e spezie, un qualcosa che ricorda i pascoli sardi, le bestie allevate in libertà...va bene dai mi sto perdendo un poco perchè il prodotto merita ma andiamo alla ricetta. La base è una frolla salata, la crema invece è fatta con funghi e formaggio spalmabile ma è meglio che scriviamo tutto:
100 g di farina 00
1 uovo
1 pizzico di sale
2 cucchiai di olio
1 pizzico di lievito in polvere istantaneo
funghi freschi
aglio
alloro
prezzemolo
vino bianco
olio
sale e pepe
formaggio spalmabile
burro
erba cipollina
Filettino magro di Pecora La Genuina
Impastimo farina, olio, uovo, sale e lievito, lasciamo riposare l'impasto mezz'ora poi stendiamolo col matterello in uno strato sottile mezzo centimetro, ritagliamo con un piccolo coppapasta dei dischetti e cuociamo il forno caldo per 10 minuti, come fossero dei biscotti. Mentre i biscotti si raffreddano, trifoliamo i funghi affettati sottilmente con olio, aglio, alloro, sfumiamoli con un poco di vino bianco regoliamo di sale e pepe ed in ultimo aggiungiamo il prezzemolo. Quando si freddano frulliamoli con il formaggio spalmabile (va benissimo Philadelphia) e del burro.
Per le dosi nel salato sapete che si va molto ad occhio tuttavia ho cercato di memorizzare il tutto, ogni due cucchiaiate di funghi, una di formaggio e 15 g di burro. Lasciamo riposare la crema in frigo fino al momento di servire.
Affettiamo il filettino e tagliamo ogni fettina a metà. Su ogni dischetto di pasta, aiutandoci con due cucchiaini, sistemiamo un piccola porzione di crema ai funghi, le mezze fettine di filetto infilzate a mò di alette e completiamo con due pezzettini di erba cipollina posizionate come antenne.
Niente male vero? Il vino lo lascio abbinare a voi.

2007-11-28

Oriental style pure io! Ravioli di tonno al vapore

Che devo dire navigando nella blogosfera si ricevono continui stimoli, così ieri guardando il post di Lory sulla cena orientale mi ha preso una voglia di ravioli al vapore irresistibile, si dava il caso tra l'altro che avevo del tonno fresco così ho pensato di unire le due cose ed ecco il risultato.
Sicuramente diverso da quello di Lory e meno orientaleggiante però l'idea la da ed il gusto è veramente eccezionale.
La preparazione è più semplice di quanto credessi, la sfoglia è composta da acqua e farina, il ripieno potete farlo come più vi aggrada e poi basta cuocere il tutto in una pentola a vapore, niente che non si posssa fare in poco tempo e bene.
Allora andiamo alla ricetta dei miei Ravioli di tonno al vapore

Per 18-20 ravioli:
200 g circa di farina 00
acqua q.b.
tonno fresco un bel trancio
1 cucchiao di salsa di soia
2 cucchiai di olio
il succo di mezzo limone
sale
pepe
qualche goccia di tabasco
coriandolo o prezzemolo tritato

Tritiamo a coltello il tonno dopo averlo pulito dalle lische e dalla pelle, condiamolo con la salsa di soia, l'olio, il succo di limone, un pò di sale, pepe e qualche goccia di tabasco e il coriandolo. Amalgamiamo bene e poi lasciamo riposare in frigo finchè ci occupiamo della sfoglia che otterremo impastando farina e acqua in quantità tale da avere un bell'impasto solido da stendere con il matterello. Ricaviamo con l'aiuto di un coppapasta di 10-12 cm dei dischetti, poniamo su ogni dischetto un mucchietto di tonno e ririudiamo i ravioli con le mani per ottenere la forma della foto o altra forma a fagotto. Cuociamo per 10-15 minuti in una pentola a vapore dopo aver aromatizzato l'acqua con qualche bacca di ginepro e una foglia di alloro. Serviamoli con verdure saltate e/o in agrodolce oppure da soli accompagnando a piacere con salsa di soia.

Qualche consiglio per chi li fa la prima volta: nel cestello prima dei ravioli collocate o qualche foglia di verdura o anche della semplice carta da forno per evitare che si attacchino al cestello con i conseguenti effetti disastrosi e se vi è possibile distanziateli un poco l'uno dall'altro da me stavano un poco strettini a dire il vero.

Va da sè che per il ripieno le varianti sono infinite.



Oriental style pure io! Ravioli di tonno al vapore

Che devo dire navigando nella blogosfera si ricevono continui stimoli, così ieri guardando il post di Lory sulla cena orientale mi ha preso una voglia di ravioli al vapore irresistibile, si dava il caso tra l'altro che avevo del tonno fresco così ho pensato di unire le due cose ed ecco il risultato.
Sicuramente diverso da quello di Lory e meno orientaleggiante però l'idea la da ed il gusto è veramente eccezionale.
La preparazione è più semplice di quanto credessi, la sfoglia è composta da acqua e farina, il ripieno potete farlo come più vi aggrada e poi basta cuocere il tutto in una pentola a vapore, niente che non si posssa fare in poco tempo e bene.
Allora andiamo alla ricetta dei miei Ravioli di tonno al vapore

Per 18-20 ravioli:
200 g circa di farina 00
acqua q.b.
tonno fresco un bel trancio
1 cucchiao di salsa di soia
2 cucchiai di olio
il succo di mezzo limone
sale
pepe
qualche goccia di tabasco
coriandolo o prezzemolo tritato

Tritiamo a coltello il tonno dopo averlo pulito dalle lische e dalla pelle, condiamolo con la salsa di soia, l'olio, il succo di limone, un pò di sale, pepe e qualche goccia di tabasco e il coriandolo. Amalgamiamo bene e poi lasciamo riposare in frigo finchè ci occupiamo della sfoglia che otterremo impastando farina e acqua in quantità tale da avere un bell'impasto solido da stendere con il matterello. Ricaviamo con l'aiuto di un coppapasta di 10-12 cm dei dischetti, poniamo su ogni dischetto un mucchietto di tonno e ririudiamo i ravioli con le mani per ottenere la forma della foto o altra forma a fagotto. Cuociamo per 10-15 minuti in una pentola a vapore dopo aver aromatizzato l'acqua con qualche bacca di ginepro e una foglia di alloro. Serviamoli con verdure saltate e/o in agrodolce oppure da soli accompagnando a piacere con salsa di soia.

Qualche consiglio per chi li fa la prima volta: nel cestello prima dei ravioli collocate o qualche foglia di verdura o anche della semplice carta da forno per evitare che si attacchino al cestello con i conseguenti effetti disastrosi e se vi è possibile distanziateli un poco l'uno dall'altro da me stavano un poco strettini a dire il vero.

Va da sè che per il ripieno le varianti sono infinite.



2007-11-26

Bignè al parmigiano con fonduta al prosciutto croccante

Succede a volte (e a me succede spesso) che le cose migliori vengano fuori per caso e quando meno te lo aspetti. Ultimamente, come forse chi mi segue si sarà accorto, sono un pochettino distratta e pasticciona, tanto che dovendo fare i sofficini l'altro giorno ho sbagliato ed ho messo su acqua e farina anzichè latte e farina. Una volta accortami dell'errore ho rifatto tutto da capo ed intanto pensavo che il composto sbagliato era proprio come la polentina dei bignè, e più lo guardavo e più mi dispiaceva buttarlo, così ho aggiunto due uova e del parmigiano e mi son venuti i più bei bignè che io abbia mai fatto, ben cresciuti e asciutti, con un bel vuoto dentro.
Poi, assecondando la mia viscerale e insaziabile passione per i formaggi, ho pensato di servirli con una bella fonduta, il risultato è quello della foto. E vi dirò che per il pranzo di Natale o Capodanno non mi pare affatto una cattiva idea servirli come antipasto.
Vi lascio la ricetta che è senza pesi e misure ferree per cui rifattibile anche in situazioni di emergenza.
Bignè al parmigiano:
1 tazza (200 ml) di acqua
1 tazza di farina
1 noce di burro
1 pizzico di sale
2 cucchiaio di parmigiano grattugiato
2 uova grandi
Fonduta al prosciutto croccante:
200 g di fontina
1 dl di latte
1 tuorlo d'uovo
pepe nero
50 g di prosciutto cotto a cubetti
erba cipollina fresca
Mettiamo in pentola l'acqua il burro e un pizzico di sale, quando il liquido arriva al bollore aggiungiamo d'un colpo la farina e mescoliamo per amalgamare tutto. Poi togliamo dal fuoco e lasciamo raffreddare, uniamo le uova uno alla volta ed il parmigiano. Versiamo il composto a cucchiaiate (come per fare le quenelle) su una teglia rivestita di carta da forno e poniamo in forno cado a cuocere per circa 20 minuti finchè i bignè diventeranno dorati, gonfi e leggeri. Lasciamo raffreddare nel forno spento, con lo sportellino un poco aperto.
Intanto lasciamo la fontina tagliata a cubetti in una ciotola con il latte, dopo qualche ora sciogliamo il formaggio con il latte a fiamma bassa, finchè sarà completamente sciolto. Fuori dal fuoco uniamo il tuorlo, mescolando energicamente, una macinata di pepe e qualche filo di erba cipollina tagliuzzata. Poi rosoliamo in un padellino il prosciutto senza alcun grasso di cottura, uniamolo alla fontina (lasciandone da parte qualche cubetto per la decorazione) e farciamo i bignè con questa crema. Passiamoli qualche minuto in forno caldo. Poi disponiamo sul fondo dei piatti un reticolo di fili di erba cipollina, due bignè alle estremità, dei cubetti di prosciutto nella parte centrale e qualche goccia di fonduta.
Niente male per essere un piatto venuto così!