2008-08-14

Mozzarelle ripiene al Patè di Ricciola con biscottini al finocchio

Ed è arrivato anche Ferragosto! Prima di lasciarvi per le vacanze vorrei ancora condividere con voi qualche fresca ricetta, non ho fatto in tempo scriverla ieri ma considerato che si tratta di una preparazione che non richiede molto lavoro ve la scrivo stasera, si sa mai che qualche indeciso stia navigando in cerca di fresche idee per il pranzo di domani!!!
Ovvio che l'indeciso dovrebbe avere in casa almeno la materia prima ma, qualora non l'avesse, può sempre sfruttare l'idea della mozzarella ripiena con altri ingredienti, anche con una semplice insalatina di pomodori e tonno o con un ripieno a base di pesto come nel blog di Grazia. Per me è stato veramente semplice ottenere un ottimo risultato dal momento che ho utilizzato un prodotto eccellente che mi ha facilitato il compito, ovvero il Patè di Ricciola Campisi della bottega Esperya.
Che i prodotti Campisi fossero buoni lo sapevo già, avendone assaggiato altri, ma che il Patè di Ricciola fosse tanto gustoso e saporito non potevo immaginarlo. Sarà merito del pesce buono (siciliano), della lavorazione artigianale, dei capperi, dell'aglio o del peperoncino ma quel che è certo l'avrei mangiato a cucchiaiate se non averssi avuto altre cinque persone a tavola che aspettavano di mangiare. Ho accompagnato il piatto con dei biscottini salati di sfoglia che ho guarnito con profumati semi di finocchio.
Le dosi sono appunto per sei persone:
6 fior di latte da 125 g
1 vasetto di Patè di Ricciola Campisi
olio extravergine d'oliva
1 rotolo di pasta sfoglia 250 g
1 tuorlo
2 cucchiai di latte
semi di finocchio
rucola o altra verdura per decorare
Tagliamo la calotta alle mozzarelle e, dopo averle intagliate a 7-8 millimetri dal bordo, scaviamone l'interno di modo che restino cave. Frulliamo l'interno delle mozzarelle con il patè di pesce ed aggiungiamo, se occorre, un pò d'olio. Farciamo col composto le mozzarelle e copriamole con le calottine tenute da parte. Intanto ricaviamo dalla sfoglia delle formine a nostro piacere, lunette pesciolini etc., pennelliamole con il tuorlo sbattuto col latte e guarniamole coi semi di finocchio, inforniamo fino a doratura. Serviamo con le mozzarelle farcite e decoriamo il piatto con dellla rucola ed un filo d'olio.

Mozzarelle ripiene al Patè di Ricciola con biscottini al finocchio

Ed è arrivato anche Ferragosto! Prima di lasciarvi per le vacanze vorrei ancora condividere con voi qualche fresca ricetta, non ho fatto in tempo scriverla ieri ma considerato che si tratta di una preparazione che non richiede molto lavoro ve la scrivo stasera, si sa mai che qualche indeciso stia navigando in cerca di fresche idee per il pranzo di domani!!!
Ovvio che l'indeciso dovrebbe avere in casa almeno la materia prima ma, qualora non l'avesse, può sempre sfruttare l'idea della mozzarella ripiena con altri ingredienti, anche con una semplice insalatina di pomodori e tonno o con un ripieno a base di pesto come nel blog di Grazia. Per me è stato veramente semplice ottenere un ottimo risultato dal momento che ho utilizzato un prodotto eccellente che mi ha facilitato il compito, ovvero il Patè di Ricciola Campisi della bottega Esperya.
Che i prodotti Campisi fossero buoni lo sapevo già, avendone assaggiato altri, ma che il Patè di Ricciola fosse tanto gustoso e saporito non potevo immaginarlo. Sarà merito del pesce buono (siciliano), della lavorazione artigianale, dei capperi, dell'aglio o del peperoncino ma quel che è certo l'avrei mangiato a cucchiaiate se non averssi avuto altre cinque persone a tavola che aspettavano di mangiare. Ho accompagnato il piatto con dei biscottini salati di sfoglia che ho guarnito con profumati semi di finocchio.
Le dosi sono appunto per sei persone:
6 fior di latte da 125 g
1 vasetto di Patè di Ricciola Campisi
olio extravergine d'oliva
1 rotolo di pasta sfoglia 250 g
1 tuorlo
2 cucchiai di latte
semi di finocchio
rucola o altra verdura per decorare
Tagliamo la calotta alle mozzarelle e, dopo averle intagliate a 7-8 millimetri dal bordo, scaviamone l'interno di modo che restino cave. Frulliamo l'interno delle mozzarelle con il patè di pesce ed aggiungiamo, se occorre, un pò d'olio. Farciamo col composto le mozzarelle e copriamole con le calottine tenute da parte. Intanto ricaviamo dalla sfoglia delle formine a nostro piacere, lunette pesciolini etc., pennelliamole con il tuorlo sbattuto col latte e guarniamole coi semi di finocchio, inforniamo fino a doratura. Serviamo con le mozzarelle farcite e decoriamo il piatto con dellla rucola ed un filo d'olio.

2008-08-07

Diplomatici

Si è vero, avete ragione. Cocò non voleva ammetterlo ma i preparativi per le nozze imminenti la stanno tenendo un pò lontana dal suo amato blog.
Però ragazzi quante cose che ho in mente di fare e quante novità porterà il rientro dalle vacanze! La mia nuova cucina è solo in attesa di me, i libri e le adorate riviste hanno iniziato a trasferirsi, gli utensili più cari sono stati già collocati nelle loro nuove postazioni, gli arnesi più datati sono stati sostituiti da altri lucidi e sfavillanti, la domanda per l'installazione del metano è già partita e tra qualche giorno aspettiamo soltanto il via. Insomma tutto, ma proprio tutto, è stato predisposto per la nuova fase della mia vita ed io fremo ormai dalla voglia di trasferirmi.
Intanto qualcosina di buono si continua a preparare qui nella mia "vecchia" dimora ed a volte quel che manca è solo il tempo di scrivere.
Vi lascio la ricetta dei miei diplomatici, un dolce di quelli che o si amano o si odiano e che io personalmente adoro mangiare in solitudine per via della sfoglia e dello zucchero a velo che in pubblico rischiano di farci fare pessime figure.
INGREDIENTI
per il pan di spagna:
4 uova
150 g di zucchero
150 g di farina 00
vaniglia
per la crema:
4 tuorli
1/2 l di latte intero
4 cucchiai di maizena
8 cucchiai di zucchero
1/2 stecca di vaniglia
per completare:
Alkermes
2 rotoli di pasta sfoglia
gocce di cioccolato fondente
zucchero a velo
Cuociamo in forno la pasta sfoglia dopo averla pennellata di acqua, cosparsa di zucchero e bucherellata con la forchetta.
Prepariamo il pan di spagna montando a lungo le uova con lo zucchero ed unendo alla fine la farina e qualche goccia di aroma vaniglia. Versiamo in teglia e cuociamo nel forno già caldo per circa mezz'ora, finchè comunque risulterà dorato ed asciutto, sformiamo e lasciamo a raffreddare su una gratella.
Prepariamo la crema: montiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena e poi il latte bollente. Poniamo sul fuoco a fiamma medio-bassa e lasciamo addensare mescolando, poi copriamo con la pellicola a contatto e lasciamo raffreddare.
Disponiamo su un piatto una delle due sfoglie preparate, stendiamo sopra metà della crema e cospargiamo con gocce di cioccolato. Poi copriamo con delle fette di pan di spagna di pari spessore 2 cm circa. Bagnamo con l'Alchermes appena allungato con acqua e poi con la restante crema. Cospargiamo ancora di cioccolato e infine copriamo con l'altra sfoglia. Al momento di servire decoriamo con abbondante zucchero a velo e tagliamo a quadrotti.

Diplomatici

Si è vero, avete ragione. Cocò non voleva ammetterlo ma i preparativi per le nozze imminenti la stanno tenendo un pò lontana dal suo amato blog.
Però ragazzi quante cose che ho in mente di fare e quante novità porterà il rientro dalle vacanze! La mia nuova cucina è solo in attesa di me, i libri e le adorate riviste hanno iniziato a trasferirsi, gli utensili più cari sono stati già collocati nelle loro nuove postazioni, gli arnesi più datati sono stati sostituiti da altri lucidi e sfavillanti, la domanda per l'installazione del metano è già partita e tra qualche giorno aspettiamo soltanto il via. Insomma tutto, ma proprio tutto, è stato predisposto per la nuova fase della mia vita ed io fremo ormai dalla voglia di trasferirmi.
Intanto qualcosina di buono si continua a preparare qui nella mia "vecchia" dimora ed a volte quel che manca è solo il tempo di scrivere.
Vi lascio la ricetta dei miei diplomatici, un dolce di quelli che o si amano o si odiano e che io personalmente adoro mangiare in solitudine per via della sfoglia e dello zucchero a velo che in pubblico rischiano di farci fare pessime figure.
INGREDIENTI
per il pan di spagna:
4 uova
150 g di zucchero
150 g di farina 00
vaniglia
per la crema:
4 tuorli
1/2 l di latte intero
4 cucchiai di maizena
8 cucchiai di zucchero
1/2 stecca di vaniglia
per completare:
Alkermes
2 rotoli di pasta sfoglia
gocce di cioccolato fondente
zucchero a velo
Cuociamo in forno la pasta sfoglia dopo averla pennellata di acqua, cosparsa di zucchero e bucherellata con la forchetta.
Prepariamo il pan di spagna montando a lungo le uova con lo zucchero ed unendo alla fine la farina e qualche goccia di aroma vaniglia. Versiamo in teglia e cuociamo nel forno già caldo per circa mezz'ora, finchè comunque risulterà dorato ed asciutto, sformiamo e lasciamo a raffreddare su una gratella.
Prepariamo la crema: montiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo la maizena e poi il latte bollente. Poniamo sul fuoco a fiamma medio-bassa e lasciamo addensare mescolando, poi copriamo con la pellicola a contatto e lasciamo raffreddare.
Disponiamo su un piatto una delle due sfoglie preparate, stendiamo sopra metà della crema e cospargiamo con gocce di cioccolato. Poi copriamo con delle fette di pan di spagna di pari spessore 2 cm circa. Bagnamo con l'Alchermes appena allungato con acqua e poi con la restante crema. Cospargiamo ancora di cioccolato e infine copriamo con l'altra sfoglia. Al momento di servire decoriamo con abbondante zucchero a velo e tagliamo a quadrotti.

2008-08-04

I ravioli fritti di cozze e spinaci di Bruno Barbieri



Che Bruno Barbieri fosse un bravo chef lo sapevo, che fosse un grande l'ho capito sfogliando il suo ultimo libro: Fuori dal guscio edito da Bibliotheca Culinaria perchè, in linea con quello che è l'obiettivo dellla collana Cartolina dalla Cucina di cui avevo già parlato, è riuscito ad insegnarci in modo piuttosto semplice e chiaro dei gustosi ed insoliti piatti preparati con i molluschi, anzi con i molluschi racchiusi in guscio.
Così dalla popolana cozza all'aristocratica ostrica, tutti, trovano posto in almeno una delle accattivanti e non sofisticate preparazioni racchiuse nel volume. Ovviamente prima delle ricette l'autore ci illustra in modo dettagliato le differenze tra i vari tipi di molluschi, non sempre facili da identificare in pescheria, e ci dà qualche consiglio tecnico sulla pulizia e cottura degli stessi.
Come primo esperimento ho voluto provare i Ravioli fritti di cozze e spinaci e vi lascio volentieri la ricetta invitandovi però a cercare il libro perchè, oltre tutto, ha delle fantastiche fotografie di Stefania Sainaghi.
Per la pasta:
250 g di farina di semola di grano duro
115 g di acqua tiepida
25 g di strutto
sale
Per il ripieno:
500 g di spinaci già puliti
500 g di cozze già pulite
olio extravergine d'oliva
aglio
un ciuffo di prezzemolo
sale e pepe
Per l'insalatina:
4 pomodori maturi e sodi
olio extravergine d'oliva
aromi misti (timo, aglio, curcuma, peperoncino e basilico)
Per friggere: olio di semi di arachide o d'oliva
Prepariamo l'impasto con la farina, lo strutto, l'acqua ed un pizzico di sale, lasciamola un pò riposare.
Cuociamo gli spinaci con un filo d'olio e l'aglio, uniamo sale e pepe. In un'altra casseruola mettiamo le cozze con un filo d'olio, il prezzemolo, uno spicchio d'aglio, copriamo e lasciamo aprire i gusci.
Stendiamo la pasta in uno strato sottile sulla spianatoia e ricaviamone tanti dischi. Mettiamo sopra ciascuno un pò di spinaci ed una cozza sgusciata, richiudiamoli bene e friggiamoli in abbondante olio finchè risulteranno dorati da ambo le parti.
Prepariamo l'insalatina: scottiamo i pomodori in acqua bollente, spelliamoli, tagliamoli a cubetti e condiamoli con gli aromi tritati e un filo d'olio. Serviamo i ravioli caldi con l'insalatina.
Ah! Ho voluto provarli anche con dei gamberi freschi sgusciati e saltati in padella con olio, aglio e prezzemolo, il risultato è abbastanza buono però con le cozze...

I ravioli fritti di cozze e spinaci di Bruno Barbieri



Che Bruno Barbieri fosse un bravo chef lo sapevo, che fosse un grande l'ho capito sfogliando il suo ultimo libro: Fuori dal guscio edito da Bibliotheca Culinaria perchè, in linea con quello che è l'obiettivo dellla collana Cartolina dalla Cucina di cui avevo già parlato, è riuscito ad insegnarci in modo piuttosto semplice e chiaro dei gustosi ed insoliti piatti preparati con i molluschi, anzi con i molluschi racchiusi in guscio.
Così dalla popolana cozza all'aristocratica ostrica, tutti, trovano posto in almeno una delle accattivanti e non sofisticate preparazioni racchiuse nel volume. Ovviamente prima delle ricette l'autore ci illustra in modo dettagliato le differenze tra i vari tipi di molluschi, non sempre facili da identificare in pescheria, e ci dà qualche consiglio tecnico sulla pulizia e cottura degli stessi.
Come primo esperimento ho voluto provare i Ravioli fritti di cozze e spinaci e vi lascio volentieri la ricetta invitandovi però a cercare il libro perchè, oltre tutto, ha delle fantastiche fotografie di Stefania Sainaghi.
Per la pasta:
250 g di farina di semola di grano duro
115 g di acqua tiepida
25 g di strutto
sale
Per il ripieno:
500 g di spinaci già puliti
500 g di cozze già pulite
olio extravergine d'oliva
aglio
un ciuffo di prezzemolo
sale e pepe
Per l'insalatina:
4 pomodori maturi e sodi
olio extravergine d'oliva
aromi misti (timo, aglio, curcuma, peperoncino e basilico)
Per friggere: olio di semi di arachide o d'oliva
Prepariamo l'impasto con la farina, lo strutto, l'acqua ed un pizzico di sale, lasciamola un pò riposare.
Cuociamo gli spinaci con un filo d'olio e l'aglio, uniamo sale e pepe. In un'altra casseruola mettiamo le cozze con un filo d'olio, il prezzemolo, uno spicchio d'aglio, copriamo e lasciamo aprire i gusci.
Stendiamo la pasta in uno strato sottile sulla spianatoia e ricaviamone tanti dischi. Mettiamo sopra ciascuno un pò di spinaci ed una cozza sgusciata, richiudiamoli bene e friggiamoli in abbondante olio finchè risulteranno dorati da ambo le parti.
Prepariamo l'insalatina: scottiamo i pomodori in acqua bollente, spelliamoli, tagliamoli a cubetti e condiamoli con gli aromi tritati e un filo d'olio. Serviamo i ravioli caldi con l'insalatina.
Ah! Ho voluto provarli anche con dei gamberi freschi sgusciati e saltati in padella con olio, aglio e prezzemolo, il risultato è abbastanza buono però con le cozze...

2008-08-01

Ma quante novità!!!


Luglio ci ha lasciato e le vacanze sono vicine con tutto quello che di nuovo porteranno...
Ma prima di andar via il settimo mese dell'anno ha voluto riservarmi ancora qualche novità e così qualche giorno fa una mia ricetta, Bocconcini alla ricotta con pesce spada affumicato e carciofi, è apparsa su Prenotable come ricetta della settimana. Il sito, se non lo avete ancora visitato, vi dico già che merita attenzione perchè offre un ottimo servizio (completamente gratuito) per quanto riguarda la scelta e la prenotazione del ristorante più adatto ai gusti ed all'occasione di ognuno, inoltre è corredato da ricette di blogger e da tante news per gli appassionati del mondo dell'enogastronomia.

Altra sorpresa di luglio è stata la newsletter di Esperya a cui vi invito ad iscrivervi per essere aggiornati sulle novità e le offerte della bottega oltre che per ricevere nella vostra casella di posta elettronica delle golose ricette preparate con i prodotti Esperya e come prima ricetta è stata scelta una mia le Torrette di mela verde e Mocetta Valdostana, per cui anche qui sembro di parte...ma in effetti se avessero scelto la ricetta di qualcun altro perchè parlarvene?

Ma quante novità!!!


Luglio ci ha lasciato e le vacanze sono vicine con tutto quello che di nuovo porteranno...
Ma prima di andar via il settimo mese dell'anno ha voluto riservarmi ancora qualche novità e così qualche giorno fa una mia ricetta, Bocconcini alla ricotta con pesce spada affumicato e carciofi, è apparsa su Prenotable come ricetta della settimana. Il sito, se non lo avete ancora visitato, vi dico già che merita attenzione perchè offre un ottimo servizio (completamente gratuito) per quanto riguarda la scelta e la prenotazione del ristorante più adatto ai gusti ed all'occasione di ognuno, inoltre è corredato da ricette di blogger e da tante news per gli appassionati del mondo dell'enogastronomia.

Altra sorpresa di luglio è stata la newsletter di Esperya a cui vi invito ad iscrivervi per essere aggiornati sulle novità e le offerte della bottega oltre che per ricevere nella vostra casella di posta elettronica delle golose ricette preparate con i prodotti Esperya e come prima ricetta è stata scelta una mia le Torrette di mela verde e Mocetta Valdostana, per cui anche qui sembro di parte...ma in effetti se avessero scelto la ricetta di qualcun altro perchè parlarvene?

2008-07-30

Il tiramisù...al limoncello

Qualcuno dirà "ma che tiramisù è senza il caffè ed il cacao sopra???" ed io risponderò che chi la pensa così ha ragione perchè il tiramisù senza quegli ingredienti non sembra possa fregiarsi di tale appellativo. Però in questo periodo particolarmente caldo l'idea del tradizionale tiramisù ci lascia un poco titubanti...e non sarà pesante?, ...e non saprà di caldo? Questa deliziosa versione invece per la presenza del limone, e del liquore che da esso deriva, ha un'aria più fresca e lo chiamiamo tiramisù solo perchè, oltre ad avere la crema del più famoso dessert, nella forma ce lo ricorda parecchio.
Del mio Tiramisù vi ho già parlato e per la crema non dovete che rifarvi a quella ricetta, nulla di diverso.

Tiramisù al limoncello

crema di mascarpone
pavesini
limoncello
acqua
sciroppo di zucchero di canna
scorza di limone
cocco grattugiato

Una volta preparata la crema, prepariamoci la bagna allungando il liquore con acqua e sciroppo di zucchero, regolandoci con le dosi secondo il nostro gusto ma facendo in modo che il liquido non risulti troppo dolce e troppo poco alcolico. Inzuppiamo i pavesini nella bagna al limoncello e sistemiamoli sul fondo di coppette individuali, copriamo con la crema, facciamo un altro strato di biscotti e poi di nuovo crema, infine decoriamo con cocco grattugiato e scorzeta di limone fresco.
Lasciamo ben raffreddare prima di servire.
Ah! Il numero di coppette dipende da quelle usate ma con 300 g di mascarpone possiamo ottenere da 6 a 8 porzioni.
Ho deciso di portare il mio tiramisù al limoncello da Morettina per la sua iniziativa di Ricette in un bicchiere.

Il tiramisù...al limoncello

Qualcuno dirà "ma che tiramisù è senza il caffè ed il cacao sopra???" ed io risponderò che chi la pensa così ha ragione perchè il tiramisù senza quegli ingredienti non sembra possa fregiarsi di tale appellativo. Però in questo periodo particolarmente caldo l'idea del tradizionale tiramisù ci lascia un poco titubanti...e non sarà pesante?, ...e non saprà di caldo? Questa deliziosa versione invece per la presenza del limone, e del liquore che da esso deriva, ha un'aria più fresca e lo chiamiamo tiramisù solo perchè, oltre ad avere la crema del più famoso dessert, nella forma ce lo ricorda parecchio.
Del mio Tiramisù vi ho già parlato e per la crema non dovete che rifarvi a quella ricetta, nulla di diverso.

Tiramisù al limoncello

crema di mascarpone
pavesini
limoncello
acqua
sciroppo di zucchero di canna
scorza di limone
cocco grattugiato

Una volta preparata la crema, prepariamoci la bagna allungando il liquore con acqua e sciroppo di zucchero, regolandoci con le dosi secondo il nostro gusto ma facendo in modo che il liquido non risulti troppo dolce e troppo poco alcolico. Inzuppiamo i pavesini nella bagna al limoncello e sistemiamoli sul fondo di coppette individuali, copriamo con la crema, facciamo un altro strato di biscotti e poi di nuovo crema, infine decoriamo con cocco grattugiato e scorzeta di limone fresco.
Lasciamo ben raffreddare prima di servire.
Ah! Il numero di coppette dipende da quelle usate ma con 300 g di mascarpone possiamo ottenere da 6 a 8 porzioni.
Ho deciso di portare il mio tiramisù al limoncello da Morettina per la sua iniziativa di Ricette in un bicchiere.

2008-07-28

Ady: dal ciambellone alla notorietà solo andata

Chi frequenta il mio blog, e in generale la blogosfera, conosce certamente la simpatica Ady di Diario di una passione. E' una persona straordinaria che, grazie al blog, ho avuto modo di conoscere e la sua storia ha un che di "favoloso". Da sempre appassionata di cucina un giorno di tre anni fa, Adelaide decide di raccogliere i suoi esperimenti culinari in un suo Diario virtuale, inizia subito ad avere successo grazie alla ricetta di un ciambellone trovata qualche tempo prima in un quaderno della madre ed identificata subito come il ciambellone più soffice del mondo. Inizia a portare questo esperimento culinario oltre che in giro per il web anche in diverse trasmissioni televisive su Alice TV e Gambero Rosso Channel finché approda su Teleponte dove cura, ormai da due stagioni, una seguitissima rubrica settimanale di cucina nel programma "Primaditutto".
Da lì poi i corsi di cucina, la notorietà ed il suo primo libro di ricette Le ricette di Ady di Adelaide Melles edito da Ricerche&Redazioni con immagini di Maurizio Anselmi. Il libro contiene una buona selezione di riuscitissimi piatti di Adelaide e non poteva quindi mancare il suo ormai famosissimo Ciambellone più soffice del mondo che ho voluto fare anch'io. Bè il risultato è veramente sorprendente per cui vi invito a provarlo oltre che a comprare il fantastico libro di Ady in cui altre golose preparazioni aspettano di essere sperimentate.Il Ciambellone più soffice del mondo di Ady

Ingredienti:
250 g di zucchero, 250 g di farina, 3 uova, 130 g di olio di semi o di oliva, 130 g di acqua, una bustina di lievito per dolci, un pugnetto di uvetta (facoltativo), un po' di rum, un cucchiaio di cacao amaro


Montate le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungete l'olio, l'acqua, il rum, la farina ed infine il lievito setacciato, se si vuole anche l'uvetta infarinata.
Imburrate uno stampo a ciambella, come quello del budino, versatevi i 3/4 del composto. Nel rimanente composto mettete il cacao amaro, mescolate bene e fate cadere nello stampo sul composto bianco. Fate dei cerchi concentrici con un coltello per far venire l'effetto marmorizzato. Cuocere in forno caldo per circa 40 minuti, farà fede la prova stecchino. "Vi assicuro che non ho mai mangiato un ciambellone così soffice"...parola di Ady e confermo in pieno.

Ady: dal ciambellone alla notorietà solo andata

Chi frequenta il mio blog, e in generale la blogosfera, conosce certamente la simpatica Ady di Diario di una passione. E' una persona straordinaria che, grazie al blog, ho avuto modo di conoscere e la sua storia ha un che di "favoloso". Da sempre appassionata di cucina un giorno di tre anni fa, Adelaide decide di raccogliere i suoi esperimenti culinari in un suo Diario virtuale, inizia subito ad avere successo grazie alla ricetta di un ciambellone trovata qualche tempo prima in un quaderno della madre ed identificata subito come il ciambellone più soffice del mondo. Inizia a portare questo esperimento culinario oltre che in giro per il web anche in diverse trasmissioni televisive su Alice TV e Gambero Rosso Channel finché approda su Teleponte dove cura, ormai da due stagioni, una seguitissima rubrica settimanale di cucina nel programma "Primaditutto".
Da lì poi i corsi di cucina, la notorietà ed il suo primo libro di ricette Le ricette di Ady di Adelaide Melles edito da Ricerche&Redazioni con immagini di Maurizio Anselmi. Il libro contiene una buona selezione di riuscitissimi piatti di Adelaide e non poteva quindi mancare il suo ormai famosissimo Ciambellone più soffice del mondo che ho voluto fare anch'io. Bè il risultato è veramente sorprendente per cui vi invito a provarlo oltre che a comprare il fantastico libro di Ady in cui altre golose preparazioni aspettano di essere sperimentate.Il Ciambellone più soffice del mondo di Ady

Ingredienti:
250 g di zucchero, 250 g di farina, 3 uova, 130 g di olio di semi o di oliva, 130 g di acqua, una bustina di lievito per dolci, un pugnetto di uvetta (facoltativo), un po' di rum, un cucchiaio di cacao amaro


Montate le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungete l'olio, l'acqua, il rum, la farina ed infine il lievito setacciato, se si vuole anche l'uvetta infarinata.
Imburrate uno stampo a ciambella, come quello del budino, versatevi i 3/4 del composto. Nel rimanente composto mettete il cacao amaro, mescolate bene e fate cadere nello stampo sul composto bianco. Fate dei cerchi concentrici con un coltello per far venire l'effetto marmorizzato. Cuocere in forno caldo per circa 40 minuti, farà fede la prova stecchino. "Vi assicuro che non ho mai mangiato un ciambellone così soffice"...parola di Ady e confermo in pieno.

2008-07-24

Gnocchi ripieni di Piacentinu Ennese alla crema di peperoni

Sarà il caldo, sarà il clima vacanziero ma sembra che io ultimamente trovi ispirazione in cucina soltanto dalla Sicilia e dai suoi golosi ed ottimi prodotti.
Messi da parte i pistacchi, i limoni ed il Marsala stavolta mi sono lasciata attrarre da un formaggio particolare come la sua terra di origine.
Il Piacentinu Ennese è un pecorino a pasta dura con pepe nero, tipico della provincia di Enna, alla cui cagliata viene aggiunto dello zafferano che conferisce al formaggio un particolare sapore e profumo oltre che il caratteristico colore giallo intenso.
Il prodotto non è una moderna "trovata" ma ha origini antichissime tanto che "una leggenda vuole che Ruggero il Normanno, intorno all`anno 1090, preoccupato per la consorte Adelasia prostrata da una invincibile depressione, invitasse i casari del luogo a preparare un formaggio che avesse doti taumaturgiche. Da qui sarebbe nata l`idea di aggiungere al latte di pecora una manciata di zafferano, spezie nota nell`antichità per le sue qualità antidepressive ed energizzanti".
Per assaporare tutto il gusto di questo formaggio che, nemmeno a dirlo, sono riuscita a provare solo grazie al lavoro della bottega Esperya, bisognerebbe gustarlo così senza elaborazioni. Non voglio in tale sede peccare di presunzione ma con questa trovata di catturarne piccoli pezzi negli gnocchi - di cui sono golosa- sono riuscita a preservarne intatto l'aroma ed il sapore pur utilizzandolo in una preparazione culinaria un pò più complessa.
Per condire ho utilizzato i peperoni rossi, giusto per fare un pò più estate.
Gli ingredienti sono per 4 persone.
Per gli gnocchi ripieni:
500 g di patate a pasta gialla
150 g di farina 00
1 pizzico di sale
1 pezzo di Piacentinu Ennese
farina per la spianatoia
Per la salsa ai peperoni rossi:
1 peperone rosso grande
1/4 di cipolla rossa
olio extravergine d'oliva
basilico fresco
sale e pepe
Prepariamo gli gnocchi: lessiamo le patate poi peliamole e schiacciamole ancora calde, uniamo la farina ed un pizzico di sale. Raccogliamo un pò d'impasto tra le mani infarinate, schiacciamolo formando un incavo nel quale collocheremo un cubettino di formaggio, sigilliamo bene e passiamo nella farina per evitare che l'umidità della patata faccia attaccare lo gnocco alla spianatoia. procediamo così fino ad esaurimento del composto.
Intanto prepariamo il condimento: arrostiamo il peperone sulla fiamma viva, poi laviamolo sotto l'acqua corrente in modo da eliminare la pelle, tagliamolo a piccoli pezzi dopo aver tolto semi e picciolo e saltiamo la polpa in padella con olio e cipolla. Regoliamo di sale e pepe, poi frulliamo parte del condimento con dell'altro olio e qualche foglia di basilico in modo da ottenere una crema rossa omogenea che uniremo ai pezzetti di peperone.
Lessiamo gli gnocchi in acqua salata poi come vengono a galla versiamoli nella padella del condimento a cui li amalgameremo con delicatezza, aiutandoci con un cucchiaio di legno. Serviamo in piatti riscaldati.