2012-09-17

Merluzzo con lardo di suino nero e cipolle di Tropea

Piatti Ceramiche Maroso

Un piatto a base di pesce estremamente gustoso e facile da realizzare che stupisce perchè non va alla ricerca di chissà quale pesce pregiato ma si accontenta di semplici filetti di merluzzo. Se si tratta di merluzzo fresco è meglio ma congelato (se di ottima qualità) va bene lo stesso perché questa dev'essere una ricetta da poter replicare ogni volta che se ne ha voglia.Un'attenzione particolare l'ho messa negli ingredienti che corredano il piatto, dolci cipolle di Tropea, qualche capperino e Lardo di suino nero di Calabria Tenuta Corone di Madeo. Se il lardo non vi piace anche del prosciutto crudo grasso o della pancetta potranno andar bene.
Con questo piatto ho abbinato un calice di Brucisco un bianco Umbro prodotto da Marco Merli con uve biologiche provenienti da vitigni Trebbiano 60% Grechetto 20% e Malvasia 20% in vendita su Naturavino, dov'è possibile acquistare vini naturali provenienti da piccole selezionate cantine del nostro territorio.
Ingredienti per 4 persone:
600 g di filetti di merluzzo
2 grosse cipolle di Tropea
2 cucchiai di capperi
100 g di lardo di suino nero
1/2 bicchiere di vino bianco
2 foglie d'alloro
origano
olio
sale e pepe
Tagliate il lardo a fiammiferi e rosolatelo in una larga padella finché diventa dorato. Nella stessa padella dorate le cipolle tagliate a fettine sottili con un velo d'olio, le foglie d'alloro e i capperi tritati, bagnate con acqua e lasciate cuocere. Aggiungete i filetti di pesce, bagnate con il vino e proseguite la cottura facendo in modo che il fondo resti morbido, unite il lardo rosolato in precedenza, regolate di sale e pepe spolverizzate d'origano e lasciate insaporire prima di servite ben caldo.

Merluzzo con lardo di suino nero e cipolle di Tropea

Piatti Ceramiche Maroso

Un piatto a base di pesce estremamente gustoso e facile da realizzare che stupisce perchè non va alla ricerca di chissà quale pesce pregiato ma si accontenta di semplici filetti di merluzzo. Se si tratta di merluzzo fresco è meglio ma congelato (se di ottima qualità) va bene lo stesso perché questa dev'essere una ricetta da poter replicare ogni volta che se ne ha voglia.Un'attenzione particolare l'ho messa negli ingredienti che corredano il piatto, dolci cipolle di Tropea, qualche capperino e Lardo di suino nero di Calabria Tenuta Corone di Madeo. Se il lardo non vi piace anche del prosciutto crudo grasso o della pancetta potranno andar bene.
Con questo piatto ho abbinato un calice di Brucisco un bianco Umbro prodotto da Marco Merli con uve biologiche provenienti da vitigni Trebbiano 60% Grechetto 20% e Malvasia 20% in vendita su Naturavino, dov'è possibile acquistare vini naturali provenienti da piccole selezionate cantine del nostro territorio.
Ingredienti per 4 persone:
600 g di filetti di merluzzo
2 grosse cipolle di Tropea
2 cucchiai di capperi
100 g di lardo di suino nero
1/2 bicchiere di vino bianco
2 foglie d'alloro
origano
olio
sale e pepe
Tagliate il lardo a fiammiferi e rosolatelo in una larga padella finché diventa dorato. Nella stessa padella dorate le cipolle tagliate a fettine sottili con un velo d'olio, le foglie d'alloro e i capperi tritati, bagnate con acqua e lasciate cuocere. Aggiungete i filetti di pesce, bagnate con il vino e proseguite la cottura facendo in modo che il fondo resti morbido, unite il lardo rosolato in precedenza, regolate di sale e pepe spolverizzate d'origano e lasciate insaporire prima di servite ben caldo.

2012-09-14

Crostata con more e pasta di mandorle

Piatto torta e tovagliolo Wald

Per il fine settimana un dolcetto sulla tavola è d'obbligo che ci sia. Magari avete un bel vasetto di confettura di more di rovo appena preparata visto che siamo ancora in stagione o magari potete raccogliere le more e prepararla al momento per la torta oppure siete pigri (come me) ed utilizzate quella ottima dell'Azienda Agricola Si.Gi. Qualunque sia la vostra scelta e anche se le more non vi piacciono e volete cambiare frutto la torta fatela perché è qualcosa di eccezionale.
Ah! Dimenticavo, non so se avete guardato la mia pagina Facebook di recente ma la scorsa settimana alla pagina dell'Azienda Santa Cristina vini è stata pubblicata una mia intervista nell'ambito di un progetto di promozione della cultura del cibo e del vino tramite la presentazione dei food bloggers da loro considerati i più esperti "alfieri della buona tavola" sulla scena digitale e social. Vi invito a leggerla e invito l' Azienda Santa Cristina a trovare un buon abbinamento per la mia torta chissà che si possa fare uno scambio culturale...una bella bottiglia di vino in cambio di una mia tortina.
Ingredienti
Per la base di frolla:
200 g di farina 00
100 g di zucchero semolato fine
100 g di burro
1 uovo
Per l'impasto alle mandorle:
100 g di burro
120 g di pasta di mandorle
3 tuorli
2 albumi
40 g di zucchero
60 g di farina
Confettura di more di rovo per il ripieno
Zucchero a velo per decorare
preparare la frolla nel modo consueto: amalgamare velocemente burro freddo e farina, unire lo zucchero e l'uovo, formare una palla e lasciarla riposare in pellicola per mezz'ra prima di stenderla. Foderare con la frolla una tortiera imburrata e infarinata, bucherellare il fondo e stendervi la confettura. Intanto montare il burro morbido  finché diventa spumoso, unire la pasta di mandorle a pezzetti e  i tuorli mescolando sempre con la frusta elettrica. A parte montare a neve gli albumi con lo zucchero. Unire i due impasti con delicatezza ed aggiungere la farina facendo attenzione a non smontare il composto. Versare l'impasto nella tortiera sopra la confettura e infornare a 180° per circa mezz'ora controllando la cottura.
Decorare* con zucchero a velo prima di servire.
* Per la decorazione del dolce ho utilizzato un'apposito disco decorativo Tescoma
Per gli zuccheri mi sono rivolta alla vasta gamma Eridania

Crostata con more e pasta di mandorle

Piatto torta e tovagliolo Wald

Per il fine settimana un dolcetto sulla tavola è d'obbligo che ci sia. Magari avete un bel vasetto di confettura di more di rovo appena preparata visto che siamo ancora in stagione o magari potete raccogliere le more e prepararla al momento per la torta oppure siete pigri (come me) ed utilizzate quella ottima dell'Azienda Agricola Si.Gi. Qualunque sia la vostra scelta e anche se le more non vi piacciono e volete cambiare frutto la torta fatela perché è qualcosa di eccezionale.
Ah! Dimenticavo, non so se avete guardato la mia pagina Facebook di recente ma la scorsa settimana alla pagina dell'Azienda Santa Cristina vini è stata pubblicata una mia intervista nell'ambito di un progetto di promozione della cultura del cibo e del vino tramite la presentazione dei food bloggers da loro considerati i più esperti "alfieri della buona tavola" sulla scena digitale e social. Vi invito a leggerla e invito l' Azienda Santa Cristina a trovare un buon abbinamento per la mia torta chissà che si possa fare uno scambio culturale...una bella bottiglia di vino in cambio di una mia tortina.
Ingredienti
Per la base di frolla:
200 g di farina 00
100 g di zucchero semolato fine
100 g di burro
1 uovo
Per l'impasto alle mandorle:
100 g di burro
120 g di pasta di mandorle
3 tuorli
2 albumi
40 g di zucchero
60 g di farina
Confettura di more di rovo per il ripieno
Zucchero a velo per decorare
preparare la frolla nel modo consueto: amalgamare velocemente burro freddo e farina, unire lo zucchero e l'uovo, formare una palla e lasciarla riposare in pellicola per mezz'ra prima di stenderla. Foderare con la frolla una tortiera imburrata e infarinata, bucherellare il fondo e stendervi la confettura. Intanto montare il burro morbido  finché diventa spumoso, unire la pasta di mandorle a pezzetti e  i tuorli mescolando sempre con la frusta elettrica. A parte montare a neve gli albumi con lo zucchero. Unire i due impasti con delicatezza ed aggiungere la farina facendo attenzione a non smontare il composto. Versare l'impasto nella tortiera sopra la confettura e infornare a 180° per circa mezz'ora controllando la cottura.
Decorare* con zucchero a velo prima di servire.
* Per la decorazione del dolce ho utilizzato un'apposito disco decorativo Tescoma
Per gli zuccheri mi sono rivolta alla vasta gamma Eridania

2012-09-12

Con Fattorie Fiandino vinci un week-end per due nella splendida Saluzzo

Signore e Signori, gentilissimi colleghi bloggers, è con immenso piacere che vi annuncio quanto segue:
è indetto da Fattorie Fiandino, in collaborazione con i blog
il contest 2012   riservato ai titolari di blog o siti web a carattere alimentare.
 Il tema è   libero, si possono realizzare ricette, fotografie, sculture o qualunque altra   cosa, senza limiti alla fantasia. Ad ogni partecipante sarà   inviato, a partire dal 24 settembre, un kit Fiandino con cui potrà elaborare  le proprie realizzazioni. E' consentito l'utilizzo di altri  prodotti di “contorno”. Il focus della realizzazione deve comunque essere un  prodotto Fattorie Fiandino”.
Vi è   l'obbligo si inserire sul proprio blog o sito web entro e non oltre il 25   Novembre almeno   un post (se ne possono inserire senza limiti) inerente la propria   realizzazione con il Kit Fiandino. Tale inserimento va tassativamente   segnalato entro le ore 24 del 25 novembre compilando il form presente alla   pagina che ti comunicheremo con il Kit Fiandino.
L’iscrizione e la   partecipazione è da intendersi a titolo gratuito.
Tra tutti i lavori   segnalati e pubblicati verranno scelti, a insindacabile giudizio dello staff   Fattorie Fiandino, 5 vincitori che si aggiudicheranno un week-end   per due persone nella splendida Saluzzo con pernotto il 14 e il 15  dicembre.
Per iscriversi al contest bisogna compilare l'apposito form che troverete sul sito Fattorie Fiandino dal 15 settembre alle ore 12:00. Attenzione però solo i primi 100 iscritti partecipano al concorso.
Mi raccomando veloci con quel ditino sabato 15 alle 12:00, i 100 partecipanti si raggiungono in fretta...
Per saperne di più tenete d'occhio la pagina Facebook dedicata all'evento https://www.facebook.com/events/490916040927958/

Con Fattorie Fiandino vinci un week-end per due nella splendida Saluzzo

Signore e Signori, gentilissimi colleghi bloggers, è con immenso piacere che vi annuncio quanto segue:
è indetto da Fattorie Fiandino, in collaborazione con i blog
il contest 2012   riservato ai titolari di blog o siti web a carattere alimentare.
 Il tema è   libero, si possono realizzare ricette, fotografie, sculture o qualunque altra   cosa, senza limiti alla fantasia. Ad ogni partecipante sarà   inviato, a partire dal 24 settembre, un kit Fiandino con cui potrà elaborare  le proprie realizzazioni. E' consentito l'utilizzo di altri  prodotti di “contorno”. Il focus della realizzazione deve comunque essere un  prodotto Fattorie Fiandino”.
Vi è   l'obbligo si inserire sul proprio blog o sito web entro e non oltre il 25   Novembre almeno   un post (se ne possono inserire senza limiti) inerente la propria   realizzazione con il Kit Fiandino. Tale inserimento va tassativamente   segnalato entro le ore 24 del 25 novembre compilando il form presente alla   pagina che ti comunicheremo con il Kit Fiandino.
L’iscrizione e la   partecipazione è da intendersi a titolo gratuito.
Tra tutti i lavori   segnalati e pubblicati verranno scelti, a insindacabile giudizio dello staff   Fattorie Fiandino, 5 vincitori che si aggiudicheranno un week-end   per due persone nella splendida Saluzzo con pernotto il 14 e il 15  dicembre.
Per iscriversi al contest bisogna compilare l'apposito form che troverete sul sito Fattorie Fiandino dal 15 settembre alle ore 12:00. Attenzione però solo i primi 100 iscritti partecipano al concorso.
Mi raccomando veloci con quel ditino sabato 15 alle 12:00, i 100 partecipanti si raggiungono in fretta...
Per saperne di più tenete d'occhio la pagina Facebook dedicata all'evento https://www.facebook.com/events/490916040927958/

2012-09-10

Cucina invitante per diabetici

pasta con tonno ricotta e rucola
Piatti e tovagliolo Wald
Strano è come dopo quasi sei anni in cui, grazie a questo blog, scrivo di cucina io non abbia mai parlato di dieta per diabetici, è strano perché il diabete a casa mia è sempre stato un problema vivo dal momento che mio padre e l'intera sua famiglia ne soffrono. So che è una subdola malattia con cui dovrò fare prima o poi i conti vista la familiarità, la mia golosità e il mio giro vita non proprio perfetto però rimando sempre l'argomento visto che ancora mi difendo con esami del sangue quasi perfetti.
Ecco delle riflessioni da inizio settimana quando finiti i bagordi a cui inevitabilmente ci abbandoniamo nel week-end siamo pieni di buoni propositi per affrontare al meglio la settimana.


Così ieri sera ho preso tra le mani La cucina per diabetici in 30 minuti  un gradevolissimo e utile manuale di Tecniche Nuove ed ho constatato che mangiare bene si può anche in presenza del diabete, basta conoscere alcune semplici regole alimentari (di cui diffusamente si parla nel libro) e rispettarle non lasciandosi tentare da una cucina particolarmente elaborata e prediligendo semplici cotture. Neppure i dolci sono completamente banditi e nel libro ci sono alcuni esempi di desserts adatti anche ai diabetici. Insomma una cucina sana e invitante, ben presentata, con belle illustrazioni dei piatti e senza troppe mortificazioni per il palato per scoprire che cambiare il modo di mangiare è più facile di quanto comunemente si pensa. 

Parlando di cucina sana il mio pensiero non può non correre a vegetariani e vegani ed ho voluto andare ancora oltre nella conoscenza di questi argomenti interessandomi ad un'altro ramo del settore ovvero alla cucina crudista o alimentazione viva che dir si voglia e che immaginavo composta da insalatine e foglie di verdura variamente presentate. Non è così e ne è un ottimo esempio L'essenza del crudo, il libro di  Mathieu Gallant e David  Côté, i fondatori dell'Accademia dell'alimentazione viva, pubblicato da Sonda.
Ho scoperto un'invitante varietà di preparazioni in cui fermentazione e disidratazione sostituiscono la cottura degli alimenti e consentono di realizzare manicaretti che, almeno a giudicare dalle molte immagini di cui è arricchito il volume, nulla hanno da invidiare alla meno sana cucina tradizionale.
"Noi siamo ciò che mangiamo e il nostro futuro dipende da ciò che mangeremo", ecco il motto degli autori.
La ricetta che vi presento oggi è un primo fresco e gustoso adatto anche ai diabetici e chi comunque voglia dare particolare attenzione alla propria forma fisica, non è una ricetta crudista e vegana perché si tratta di un mondo che mi affascina, come dicevo prima, ma ancora un tantino lontano dal mio vivere quotidiano.
Caserecce integrali alla crema di tonno e rucola
Ingredienti per 4 persone:
250 g di caserecce integrali
150 g di ricotta vaccina fresca
100 g di tonno al naturale sgocciolato
50 g di rucola
4 cucchiaini di olio
1/2 limone
sale
Frullare il tonno con la ricotta, l'olio, il succo del limone e un pizzico di sale. Lessare la pasta in acqua bollente  salata e condirla con la salsa preparata e 3/4 della rucola finemente tritata. Servire subito cospargendo con la rucola restante.

Cucina invitante per diabetici

pasta con tonno ricotta e rucola
Piatti e tovagliolo Wald
Strano è come dopo quasi sei anni in cui, grazie a questo blog, scrivo di cucina io non abbia mai parlato di dieta per diabetici, è strano perché il diabete a casa mia è sempre stato un problema vivo dal momento che mio padre e l'intera sua famiglia ne soffrono. So che è una subdola malattia con cui dovrò fare prima o poi i conti vista la familiarità, la mia golosità e il mio giro vita non proprio perfetto però rimando sempre l'argomento visto che ancora mi difendo con esami del sangue quasi perfetti.
Ecco delle riflessioni da inizio settimana quando finiti i bagordi a cui inevitabilmente ci abbandoniamo nel week-end siamo pieni di buoni propositi per affrontare al meglio la settimana.


Così ieri sera ho preso tra le mani La cucina per diabetici in 30 minuti  un gradevolissimo e utile manuale di Tecniche Nuove ed ho constatato che mangiare bene si può anche in presenza del diabete, basta conoscere alcune semplici regole alimentari (di cui diffusamente si parla nel libro) e rispettarle non lasciandosi tentare da una cucina particolarmente elaborata e prediligendo semplici cotture. Neppure i dolci sono completamente banditi e nel libro ci sono alcuni esempi di desserts adatti anche ai diabetici. Insomma una cucina sana e invitante, ben presentata, con belle illustrazioni dei piatti e senza troppe mortificazioni per il palato per scoprire che cambiare il modo di mangiare è più facile di quanto comunemente si pensa. 

Parlando di cucina sana il mio pensiero non può non correre a vegetariani e vegani ed ho voluto andare ancora oltre nella conoscenza di questi argomenti interessandomi ad un'altro ramo del settore ovvero alla cucina crudista o alimentazione viva che dir si voglia e che immaginavo composta da insalatine e foglie di verdura variamente presentate. Non è così e ne è un ottimo esempio L'essenza del crudo, il libro di  Mathieu Gallant e David  Côté, i fondatori dell'Accademia dell'alimentazione viva, pubblicato da Sonda.
Ho scoperto un'invitante varietà di preparazioni in cui fermentazione e disidratazione sostituiscono la cottura degli alimenti e consentono di realizzare manicaretti che, almeno a giudicare dalle molte immagini di cui è arricchito il volume, nulla hanno da invidiare alla meno sana cucina tradizionale.
"Noi siamo ciò che mangiamo e il nostro futuro dipende da ciò che mangeremo", ecco il motto degli autori.
La ricetta che vi presento oggi è un primo fresco e gustoso adatto anche ai diabetici e chi comunque voglia dare particolare attenzione alla propria forma fisica, non è una ricetta crudista e vegana perché si tratta di un mondo che mi affascina, come dicevo prima, ma ancora un tantino lontano dal mio vivere quotidiano.
Caserecce integrali alla crema di tonno e rucola
Ingredienti per 4 persone:
250 g di caserecce integrali
150 g di ricotta vaccina fresca
100 g di tonno al naturale sgocciolato
50 g di rucola
4 cucchiaini di olio
1/2 limone
sale
Frullare il tonno con la ricotta, l'olio, il succo del limone e un pizzico di sale. Lessare la pasta in acqua bollente  salata e condirla con la salsa preparata e 3/4 della rucola finemente tritata. Servire subito cospargendo con la rucola restante.

2012-09-06

Dessert Martarè

Vassoio Ceramiche Maroso, ciotoline finger food Atmosfera Italiana
Devo certamente ringraziare Gente del Fud se sempre più mi sto interessando alle tipicità del nostro territorio e sempre più sto cercando di approfondire l'argomento eccellenze italiane. Ho assaggiato la torta Martarè che Villa Marta produce da mezzo secolo e affascinata ne ho voluto realizzare la scheda per il Social Food Network di Pasta Garofalo.
Martarè è una meravigliosa torta di cioccolato prodotta con una scelta di almeno quattro cioccolati fondenti realizzati da altrettanti maestri cioccolatai di indiscussa bravura. Perù, Venezuela, Santo Domingo e Madagascar sono i paesi d'origine dei cacao selezionati per comporre il cioccolato utilizzato per il dolce. La percentuale di cacao arriva all'80%, i profumi e gli aromi primari ed i retrogusti che si ritrovano sul palato sono tutti da scoprire. Gli altri ingredienti utilizzati per la torta sono: burro eccellente, zucchero semolato, uova freschissime, un po' di crema di latte fresca e una goccia di rhum agricolo dei Caraibi.
Il prodotto di punta di Villa Marta è la torta Martarè ma tanti altri sono i prodotti che valgono almeno una visita all' Osteria de L'Ortolano di Firenze, i mieli della Val d'Elsa, anche variamente aromatizzati, la mostarda toscana ricavata seguento una ricetta medievale, i cantuccini e il panforte, tipici del territorio sono solo alcuni dei golosi prodotti che la sig.ra Marta e suo marito producono mettendoci il cuore.
Per l'anniversario dell'attività dell'azienda la torta Martarè è stata prodotta nella variante Anniversary, senza l'aroma del rhum e arricchita con fave di cacao, io ne ho realizzato un godurioso dessert agrumato per enfatizzare ancor più il gusto del cacao.
Dessert Martarè 
Ingredienti per 12 ciotoline:
12 fettine di torta Martarè
12 scorzette d'arancia candite*
crema di mascarpone e zabaione al limoncello
Per la crema di mascarpone e zabaione al limoncello ecco ingredienti e procedimento:
250 g di mascarpone
4 tuorli
4 cucchiai di zucchero
1 pizzico di maizena
12 cucchiai di limoncello
Montare i tuorli con lo zucchero, unire la maizena poi il limoncello. Far addensare lo zabaione sul fuoco a bagnomaria evitando che arrivi a bollore. Unire alla fine il mascarpone e mescolare fuori dal fuoco facendo ben amalgamare. Lasciar raffreddare la crema prima di servirla.
Per il montaggio del dolce consiglio di versare la crema di mascarpone e zabaione al limoncello in piccole ciotoline, disporre sopra ognuna un triangolino di torta al cioccolato e completare con una scorzetta d'arancia candita.
*Per completare il dolce ho utilizzato le profumate scorzette d'arancia candite in sciroppo di Toschi
P.S. Ovviamente per chi volesse realizzare la ricetta in assenza della torta Martarè può fare in casa una torta cioccolatino, ci sta bene allo stesso modo.

Dessert Martarè

Vassoio Ceramiche Maroso, ciotoline finger food Atmosfera Italiana
Devo certamente ringraziare Gente del Fud se sempre più mi sto interessando alle tipicità del nostro territorio e sempre più sto cercando di approfondire l'argomento eccellenze italiane. Ho assaggiato la torta Martarè che Villa Marta produce da mezzo secolo e affascinata ne ho voluto realizzare la scheda per il Social Food Network di Pasta Garofalo.
Martarè è una meravigliosa torta di cioccolato prodotta con una scelta di almeno quattro cioccolati fondenti realizzati da altrettanti maestri cioccolatai di indiscussa bravura. Perù, Venezuela, Santo Domingo e Madagascar sono i paesi d'origine dei cacao selezionati per comporre il cioccolato utilizzato per il dolce. La percentuale di cacao arriva all'80%, i profumi e gli aromi primari ed i retrogusti che si ritrovano sul palato sono tutti da scoprire. Gli altri ingredienti utilizzati per la torta sono: burro eccellente, zucchero semolato, uova freschissime, un po' di crema di latte fresca e una goccia di rhum agricolo dei Caraibi.
Il prodotto di punta di Villa Marta è la torta Martarè ma tanti altri sono i prodotti che valgono almeno una visita all' Osteria de L'Ortolano di Firenze, i mieli della Val d'Elsa, anche variamente aromatizzati, la mostarda toscana ricavata seguento una ricetta medievale, i cantuccini e il panforte, tipici del territorio sono solo alcuni dei golosi prodotti che la sig.ra Marta e suo marito producono mettendoci il cuore.
Per l'anniversario dell'attività dell'azienda la torta Martarè è stata prodotta nella variante Anniversary, senza l'aroma del rhum e arricchita con fave di cacao, io ne ho realizzato un godurioso dessert agrumato per enfatizzare ancor più il gusto del cacao.
Dessert Martarè 
Ingredienti per 12 ciotoline:
12 fettine di torta Martarè
12 scorzette d'arancia candite*
crema di mascarpone e zabaione al limoncello
Per la crema di mascarpone e zabaione al limoncello ecco ingredienti e procedimento:
250 g di mascarpone
4 tuorli
4 cucchiai di zucchero
1 pizzico di maizena
12 cucchiai di limoncello
Montare i tuorli con lo zucchero, unire la maizena poi il limoncello. Far addensare lo zabaione sul fuoco a bagnomaria evitando che arrivi a bollore. Unire alla fine il mascarpone e mescolare fuori dal fuoco facendo ben amalgamare. Lasciar raffreddare la crema prima di servirla.
Per il montaggio del dolce consiglio di versare la crema di mascarpone e zabaione al limoncello in piccole ciotoline, disporre sopra ognuna un triangolino di torta al cioccolato e completare con una scorzetta d'arancia candita.
*Per completare il dolce ho utilizzato le profumate scorzette d'arancia candite in sciroppo di Toschi
P.S. Ovviamente per chi volesse realizzare la ricetta in assenza della torta Martarè può fare in casa una torta cioccolatino, ci sta bene allo stesso modo.

2012-09-04

Voglia di ripartire...con una tortiera di mediterranee alici


Alici mediterranee
Tessuti Busatti, piatto piano decoro Dammusi Ceramiche De Simone

Ed eccomi qua dopo quasi un mese di mare ho già voglia di ripartire ma credetemi la colpa non è mia, è che sono letteralmente rapita da Gamberi e Gomene, uno splendido volume pubblicato da Priuli & Verlucca che mi ha accompagnato in questi ultimi giorni di vacanza alla scoperta delle piccole isole italiane attraverso le suggestive fotografie di Adriano Bacchella e le invitanti ricette raccolte da Gabriele Isaia.
Un diario, un album di emozioni e di ricordi (come lo definisce Bacchella) che mi ha messo addosso una irresistibile voglia di partire per scoprire qualcuna delle isole "minori" e i tesori che si possono degustare una volta che le gomene hanno ancorato la nave alla banchina. Tanto pesce ma anche capperi, fichi e altre golosità che la terra generosamente elargisce agli abitanti di questi piccoli e meravigliosi mondi emersi catturati dai magistrali scatti del fotografo.
Siccome di ripartire fisicamente per il momento non se ne parla riparto idealmente iniziando a postare nuove ricette. Oggi un piatto che parla di mare e di terra, come di mare e terra sono fatte le regioni più a sud.

Tortiera di alici saporite
Ingredienti per 4 persone:
500 g di alici
4 patate medie
2 zucchine
8-10 pomodorini
origano
basilico
menta
salvia
timo
maggiorana
rosmarino
3 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di pecorino grattugiato
sale e pepe
Pulire le alici lasciandole intere. Lessare per 15 minuti circa le patate poi pelarle e affettarle a mezzo centimetro di spessore. Mescolare pangrattato pecorino ed erbette aromatiche tritate finemente. Oleare il fondo di una capace teglia cospargerlo di pangrattato e formaggio adagiarvi sopra le patate in un solo strato. Sistemare sopra le zucchine a rondelle e i pomodorini a metà. Cospargere di nuovo con il composto di pangrattato ed infornare per 10 minuti. Aggiungere le alici ben distese cospargere con il restante pangrattato e infornare di nuovo fino a doratura. Non metto le alici subito in teglia per permettere alle verdure di cuocere senza che  pesci diventino troppo secchi.
*Ho utilizzato per la ricetta Pecorino Romano DOP Brunelli
 
 

Voglia di ripartire...con una tortiera di mediterranee alici


Alici mediterranee
Tessuti Busatti, piatto piano decoro Dammusi Ceramiche De Simone

Ed eccomi qua dopo quasi un mese di mare ho già voglia di ripartire ma credetemi la colpa non è mia, è che sono letteralmente rapita da Gamberi e Gomene, uno splendido volume pubblicato da Priuli & Verlucca che mi ha accompagnato in questi ultimi giorni di vacanza alla scoperta delle piccole isole italiane attraverso le suggestive fotografie di Adriano Bacchella e le invitanti ricette raccolte da Gabriele Isaia.
Un diario, un album di emozioni e di ricordi (come lo definisce Bacchella) che mi ha messo addosso una irresistibile voglia di partire per scoprire qualcuna delle isole "minori" e i tesori che si possono degustare una volta che le gomene hanno ancorato la nave alla banchina. Tanto pesce ma anche capperi, fichi e altre golosità che la terra generosamente elargisce agli abitanti di questi piccoli e meravigliosi mondi emersi catturati dai magistrali scatti del fotografo.
Siccome di ripartire fisicamente per il momento non se ne parla riparto idealmente iniziando a postare nuove ricette. Oggi un piatto che parla di mare e di terra, come di mare e terra sono fatte le regioni più a sud.

Tortiera di alici saporite
Ingredienti per 4 persone:
500 g di alici
4 patate medie
2 zucchine
8-10 pomodorini
origano
basilico
menta
salvia
timo
maggiorana
rosmarino
3 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di pecorino grattugiato
sale e pepe
Pulire le alici lasciandole intere. Lessare per 15 minuti circa le patate poi pelarle e affettarle a mezzo centimetro di spessore. Mescolare pangrattato pecorino ed erbette aromatiche tritate finemente. Oleare il fondo di una capace teglia cospargerlo di pangrattato e formaggio adagiarvi sopra le patate in un solo strato. Sistemare sopra le zucchine a rondelle e i pomodorini a metà. Cospargere di nuovo con il composto di pangrattato ed infornare per 10 minuti. Aggiungere le alici ben distese cospargere con il restante pangrattato e infornare di nuovo fino a doratura. Non metto le alici subito in teglia per permettere alle verdure di cuocere senza che  pesci diventino troppo secchi.
*Ho utilizzato per la ricetta Pecorino Romano DOP Brunelli
 
 

2012-08-27

Brioche intreccio d'autunno

brioche nutella
Tessuto Busatti
Mi resta ancora qualche giorno di vacanza al mare (quest'anno me la sono presa comoda) ma approfitto comunque di questa giornata ventosa in cui non è possibile tenere aperto l'ombrellone per postare una ricetta che ha già il sapore della stagione che ci aspetta. Una calda, morbida e golosa brioche con cui ho deciso di partecipare al quinto contest Rigoni di Asiago che porta come titolo Un autunno da leccarsi i baffi. Nel ripieno della brioche utilizzo la nocciolata Rigoni di Asiago accostata ad una preparazione casalinga il dulce de leche, la famosa "marmellata" di latte sudamericana di cui con l'occasione vi do la ricetta.
brioche alla nutella

Dulce de leche
1 l di latte fresco
300 g di zucchero
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
In un tegame dal fondo spesso mescolare il latte con lo zucchero unire la vaniglia e il bicarbonato (che evita al latte di raggrumarsi in cottura) e portare a bollore a fuoco medio mescolando di tanto in tanto. Abbassate la fiamma e continuate la cottura per circa tre ore finché il latte sarà diventato una crema molto simile ad una salsa mou. Versate la crema nei barattoli tappate e conservate in frigo per due settimane circa.
Con la dose indicata vengono fuori circa due barattoli.
Brioche intreccio d'autunno
1 rotolo di pasta sfoglia tonda
330 g di farina
12 g di lievito di birra fresco
50 g di burro
50 g di zucchero
1 uovo
nocciolata Rigoni di Asiago
1 vasetto di dulce de leche 
tuorlo e latte per spennellare la superficie
granella di zucchero
Sciogliere il lievito in 100 ml di acqua tiepida con mezzo cucchiaino di zucchero, mescolare e lasciare riposare 15 minuti. Versare il liquido in una ciotola unire 100 g di farina mescolare e lasciare riposare un'oretta. Disporre sulla spianatoia la restante farina, aggiungere al centro il burro ammorbidito, lo zucchero restante, l'uovo e il composto lievitato, impastare fino a rendere omogeneo il composto. Lasciare lievitare un'altra ora. Dividere in due la pasta sfoglia, spalmare la prima metà con dulce de leche e disporvi sopra cucchiaini di nocciolata, coprire con il composto lievitato dandogli la stessa forma della sfoglia, ripetere l'operazione con le creme dolci e coprire con l'altra sfoglia. Tagliare la mezzaluna ottenuta in otto spicchi. 
Attorcigliare ogni spicchio e disporlo a raggiera in una teglia tonda cercando di distanziare uniformemente gli spicchi. Pennellare la superficie con tuorlo e latte e spolverizzare di granella di zucchero. Lasciar riposare ancora mezz'ora poi infornare a 200° per 40 minuti circa o comunque finché la superficie risulterà ben dorata.
* Per la realizzazione del dolce ho utilizzato zucchero e granella di zucchero Eridania, per la cottura del dulce de Leche il tegame in ghisa smaltata BergHOFF Italia.