2014-02-13

Il dessert con cioccolato chantilly alla birra

Tazzine con piattino e ciotola linea Cupido La Porcellana Bianca, cucchiaini Easy Life Design
Se parlo di Crema Chantilly immagino il bianco della panna e mai avrei pensato che ve ne potessero essere altri tipi eppure navigando sul web ho trovato questo Cioccolato chantilly alla birra. Complice una Soul Stout di Birra Olmo ho voluto provare. Credo di aver sbagliato qualcosa perché in effetti non è venuta bella montata come avrei immaginato ma ve ne parlo comunque perché chantilly o no è buonissima ed è il completamento ideale di questo semplicissimo dolcetto a base di caffè, birra e cioccolato.
Il dolce di oggi lo dedico a chi è innamorato, a chi l'amore l'ha perduto e a chi lo sta ancora aspettando. 
Le alternative sono due se l'amore ce l'avete preparatelo per lui/lei e gustatelo insieme con un buon caffè, magari utilizzando le tazzine a cuore e la ciotolina della collezione Cupido La Porcellana Bianca. Se l'amore non ce l'avete per le motivazioni più varie il dolcetto preparatelo per voi e trascorrete un po' di tempo con voi stessi leggendo un romanzo dedicato all'amore o delle filastrocche dedicate al più bel sentimento e rivolte a bambini di qualsiasi età.
La cucina degli amori impossibili è il romanzo di  Roberto Perrone pubblicato da Mondadori. Aggraziato come una favola, leggero e affascinante, sensuale e umoristico al giusto è la storia di una passione travolgente, di un amore che accomuna e divide. Una sorta di Romeo e Giulietta dei nostri giorni con sfondo culinario visto che le famiglie in combutta sono quelle di due ristoratori rivali. Sfide a colpi di ricette, accuse e risentimenti, alta cucina e umane bassezze sono lo scenario perfetto per questo romanzo che si legge davvero con piacere assaporandone ogni pagina.
Per tutti davvero consiglio Cotto a Puntino di Isabella Christina Felline pubblicato da Coccole books. E' un libro rivolto ai ragazzi dai 10 anni in su ma piacevolissimo da leggere anche per chi l'adolescenza l'ha superata da un pezzo, una macedonia di parole in rap tutte da gustare perché si presenta in forma di ricettario ma invece di ricette e dosi parla delle sfaccettature del nostro cuore. E per ogni amore certamente troverete la cottura giusta. Emozioni e sentimenti in chiave culinaria, serviti con le illustrazioni del bravissimo Riccardo Francaviglia. Se avete figli in età da fidanzatino/a regalategli questo volumetto a prescindere da San Valentino, sarà divertente per loro condividerne il contenuto con i coetanei, se siete portati all'ironia per natura utilizzate uno dei testi per gli auguri di San Valentino o per una dichiarazione d'amore in versione rap.
Dessert con cioccolato chantilly alla birra
 
 Per il Cioccolato chantilly alla birra:
100 g di cioccolato fondente al 70%
65 g di acqua
60-62 g di birra
Preparare un “bagnomaria ghiacciato”, ossia una bacinella grande con acqua e ghiaccio che ne contenga una un po’ più piccola. In un pentolino versare l’acqua e la birra insieme e farle intiepidire. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o al microonde. Mescolare continuamente e una volta sciolto aggiungere l’acqua e la birra, tutto in una volta. Togliere dal fuoco e mescolare bene sino a quando il cioccolato è completamente emulsionato (occorre lasciare qualche minuto di tempo alla lecitina per agire). Versare il composto di cioccolato ben emulsionato nella bacinella raffreddata da acqua e ghiaccio e montare per un paio di minuti con le fruste elettriche.
Per il dessert occorrono oltre alla crema preparata:
2 tazzine di caffè ristretto e due cucchiai di birra
savoiardi
budino alla vaniglia*
Bagnare i savoiardi nel caffè mescolato alla birra e formare uno strato alla base della ciotola coprire con il budino caldo e porre in frigo a rassodare, prima di servire completare con uno strato generoso di cioccolato chantilly alla birra.
*Per il budino dessert alla vaniglia ho utilizzato il preparato Ar.Pa. Lieviti si ottiene facilmente un ottimo budino con il contenuto di una busta e1/2 litro di latte. 

2014-02-11

Il dolce: Soufflé di ricotta al limone


Piattini e tovaglioli Easy Life Design
Ogni cena che si rispetti deve avere il suo finale dolce, le alternative per una cena speziata e agrumata sono davvero tante e tante idee avevo in testa, si potrebbe concludere egregiamente con un Ananas flambè con gelato oppure con questo dolce Soufflé di ricotta al limone perché si sa l'aroma del limone a fine pasto è sempre molto gradito.
La ricetta l'ho trovata sul numero 21 de I dolci di Benedetta dedicato agli agrumi che certamente troverete ancora in edicola con un bellissimo stampo in silicone per torte. Anzi non perdetevi neppure l'uscita 22 già disponibile da sabato scorso con le idee e il tagliabiscotti puzzle per San Valentino. Io intanto ho fatto mia questa idea del soufflé aggiungendo solo una grattugiata di zenzero e cannella all'impasto per conferire una nota speziata.
Eccovi la ricetta:
Ingredienti per 6:
8 limoni
150 g di ricotta freschissima
5 uova
120 g di zucchero
25 g di maizena
un cucchiaino di zenzero grattugiato e cannella in polvere
Privare i limoni della calotta inferiore per creare la base e di quella superiore (circa 1/3 ) che va tenuta da parte. Scavarne l'interno eliminando la polpa. Mescolare la maizena con 100 g di zucchero, unire la ricotta, i tuorli, la scorza grattugiata dei due limoni restanti e le spezie. Montare il composto con le fruste elettriche, montare a neve gli albumi con lo zucchero rimanente e unirli al composto di tuorli con movimenti dal basso all'alto. Distribuire il composto nei limoni fino al bordo ma senza esagerare. Cuocere in forno a 180° per 15 minuti e servire ben caldi.

Il dolce: Soufflé di ricotta al limone


Piattini e tovaglioli Easy Life Design
Ogni cena che si rispetti deve avere il suo finale dolce, le alternative per una cena speziata e agrumata sono davvero tante e tante idee avevo in testa, si potrebbe concludere egregiamente con un Ananas flambè con gelato oppure con questo dolce Soufflé di ricotta al limone perché si sa l'aroma del limone a fine pasto è sempre molto gradito.
La ricetta l'ho trovata sul numero 21 de I dolci di Benedetta dedicato agli agrumi che certamente troverete ancora in edicola con un bellissimo stampo in silicone per torte. Anzi non perdetevi neppure l'uscita 22 già disponibile da sabato scorso con le idee e il tagliabiscotti puzzle per San Valentino. Io intanto ho fatto mia questa idea del soufflé aggiungendo solo una grattugiata di zenzero e cannella all'impasto per conferire una nota speziata.
Eccovi la ricetta:
Ingredienti per 6:
8 limoni
150 g di ricotta freschissima
5 uova
120 g di zucchero
25 g di maizena
un cucchiaino di zenzero grattugiato e cannella in polvere
Privare i limoni della calotta inferiore per creare la base e di quella superiore (circa 1/3 ) che va tenuta da parte. Scavarne l'interno eliminando la polpa. Mescolare la maizena con 100 g di zucchero, unire la ricotta, i tuorli, la scorza grattugiata dei due limoni restanti e le spezie. Montare il composto con le fruste elettriche, montare a neve gli albumi con lo zucchero rimanente e unirli al composto di tuorli con movimenti dal basso all'alto. Distribuire il composto nei limoni fino al bordo ma senza esagerare. Cuocere in forno a 180° per 15 minuti e servire ben caldi.

2014-02-09

Pacchetti di spada speziati con verza e zucca

Piatto linea Casale La Porcellana Bianca
Nel post precedente vi annunciavo qualche consiglio per una cena speziata e agrumata da presentare al vostro amato. 
Ecco il punto di partenza è il secondo piatto, dei pacchetti di spada speziati con verza e zucca, attorno a cui ho costruito un intero menù. In questo piatto ho messo le mie spezie preferite in abbinamento con la verza: le spezie tandoori e un altro ingrediente segreto il vino che davvero è in grado di esaltare il gusto di ogni piatto.
Il vino nel piatto è il titolo del libro di Massimo Argentieri pubblicato da Aliberti nella collana Gargantua & Pantagruel e concordo con l'autore nella volontà di unire le eccellenze gastronomiche italiane  con i migliori vini del territorio. Si tratta di un ricettario davvero insolito e originale che vede il vino non più come solo accompagnamento, ma come ingrediente base di raffinate ricette. La cosa bella del libro è che percorre attraverso la produzione vinicola il territorio nazionale. Ci porta a scoprire i vini più famosi d'Italia, ce ne offre una dettagliata scheda con consigli d'abbinamento e degustazione e infine ci offre una gustosa ricetta per portarlo in tavola nel piatto oltre che nel bicchiere.
Io per il mio pesce spada ho scelto il un vino speciale, che ho poi abbinato anche al piatto finito, quello di cui vi parlavo nel post precedente il "TERRE DEL CANOVA”, Prosecco Asolo DOCG dedicato ad Antonio Canova e prodotto dalla Montelvini, si forse ho esagerato ma per San Valentino o altra occasione speciale questo ed altro.
Pacchetti di spada speziati con verza e zucca 
Ingredienti per 2 persone:
2 fette di pesce spada
1 rotolo di pasta sfoglia
1 bicchiere di prosecco
spezie tandoori
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di mandorle a lamelle
6 foglie di verza
1 fetta di zucca
1 tuorlo d'uovo
olio extravergine d'oliva
sale
Porre in una ciotola le fette di spada, aggiungere mezzo spicchio d'aglio un cucchiaino di spezie tandoori, un pizzico di sale e il vino. Lasciar marinare un paio d'ore. Cospargere la sfoglia con le mandorle a lamelle, piegare in due e assottigliare con il matterello. Cuocere le foglie di verza intere con con olio e sale in una padella con coperchio, finché risulteranno tenere ma non disfatte. Dividere in due la sfoglia, adagiare su ogni metà una foglia di verza e una fetta di spada scolato dalla marinata. Richiudere la sfoglia a pacchetto. Pennellare la superficie con il tuorlo e infornare a 200° finché i pacchetti saranno dorati. Intanto stufare la zucca con l'altro mezzo spicchio d'aglio, un filo d'olio e un pizzico di spezie tandoori. Servire i pacchetti con la zucca stufata e le foglie di verza restanti disposte sul piatto.
Ma prima di questo secondo cosa vogliamo servire? 
Io avrei pensato a un'insalata di pompelmo rosa,  radicchio e indivia belga con gamberi e coda di rospo conditi con olio e una particolare e vivace salsa Indiana al curry di Natura è Piacere
Come primo piatto ho scelto un Timballo di gramigna al sugo di triglia di scoglio con cuore di mozzarella, ho scelto il sugo pronto Alla Gusteria  per agevolarmi il lavoro ma ho aggiunto un pizzico di peperoncino per dare ancora più verve al piatto.
Per il dolce dovete aspettare il prossimo post perché merita un po' d'attenzione in più.

Pacchetti di spada speziati con verza e zucca

Piatto linea Casale La Porcellana Bianca
Nel post precedente vi annunciavo qualche consiglio per una cena speziata e agrumata da presentare al vostro amato. 
Ecco il punto di partenza è il secondo piatto, dei pacchetti di spada speziati con verza e zucca, attorno a cui ho costruito un intero menù. In questo piatto ho messo le mie spezie preferite in abbinamento con la verza: le spezie tandoori e un altro ingrediente segreto il vino che davvero è in grado di esaltare il gusto di ogni piatto.
Il vino nel piatto è il titolo del libro di Massimo Argentieri pubblicato da Aliberti nella collana Gargantua & Pantagruel e concordo con l'autore nella volontà di unire le eccellenze gastronomiche italiane  con i migliori vini del territorio. Si tratta di un ricettario davvero insolito e originale che vede il vino non più come solo accompagnamento, ma come ingrediente base di raffinate ricette. La cosa bella del libro è che percorre attraverso la produzione vinicola il territorio nazionale. Ci porta a scoprire i vini più famosi d'Italia, ce ne offre una dettagliata scheda con consigli d'abbinamento e degustazione e infine ci offre una gustosa ricetta per portarlo in tavola nel piatto oltre che nel bicchiere.
Io per il mio pesce spada ho scelto il un vino speciale, che ho poi abbinato anche al piatto finito, quello di cui vi parlavo nel post precedente il "TERRE DEL CANOVA”, Prosecco Asolo DOCG dedicato ad Antonio Canova e prodotto dalla Montelvini, si forse ho esagerato ma per San Valentino o altra occasione speciale questo ed altro.
Pacchetti di spada speziati con verza e zucca 
Ingredienti per 2 persone:
2 fette di pesce spada
1 rotolo di pasta sfoglia
1 bicchiere di prosecco
spezie tandoori
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di mandorle a lamelle
6 foglie di verza
1 fetta di zucca
1 tuorlo d'uovo
olio extravergine d'oliva
sale
Porre in una ciotola le fette di spada, aggiungere mezzo spicchio d'aglio un cucchiaino di spezie tandoori, un pizzico di sale e il vino. Lasciar marinare un paio d'ore. Cospargere la sfoglia con le mandorle a lamelle, piegare in due e assottigliare con il matterello. Cuocere le foglie di verza intere con con olio e sale in una padella con coperchio, finché risulteranno tenere ma non disfatte. Dividere in due la sfoglia, adagiare su ogni metà una foglia di verza e una fetta di spada scolato dalla marinata. Richiudere la sfoglia a pacchetto. Pennellare la superficie con il tuorlo e infornare a 200° finché i pacchetti saranno dorati. Intanto stufare la zucca con l'altro mezzo spicchio d'aglio, un filo d'olio e un pizzico di spezie tandoori. Servire i pacchetti con la zucca stufata e le foglie di verza restanti disposte sul piatto.
Ma prima di questo secondo cosa vogliamo servire? 
Io avrei pensato a un'insalata di pompelmo rosa,  radicchio e indivia belga con gamberi e coda di rospo conditi con olio e una particolare e vivace salsa Indiana al curry di Natura è Piacere
Come primo piatto ho scelto un Timballo di gramigna al sugo di triglia di scoglio con cuore di mozzarella, ho scelto il sugo pronto Alla Gusteria  per agevolarmi il lavoro ma ho aggiunto un pizzico di peperoncino per dare ancora più verve al piatto.
Per il dolce dovete aspettare il prossimo post perché merita un po' d'attenzione in più.

2014-02-07

Love cooking: La tavola delle spezie

Piatti linea Casale La Porcellana Bianca, Tela Juta bordeaux Deyute, cestino centrotavola Nella Longari Home, bicchieri acqua IVV
A distanza di una settimana dalla celebre festa di San Valentino dedicata agli innamorati mi viene voglia di parlarvi di cucina ed eros e di darvi qualche piccolo e spero gradito consiglio per una serata indimenticabile.

Ne ho organizzate di cenette a due per San Valentino negli anni passati: menù a tema, cuori e candele, il rosso come colore dominante, il peperoncino qua e là ma onestamente sono idee trite e ritrite e stavolta vi consiglio una seduzione più sottile ed elegante...una cena tra agrumi e spezie e una tavola con colori caldi. 
Le spezie evocano mondi lontani e mangiare su una tavola dove a far da tovaglia vi sia una grezza tela di juta colorata e  una stola etnica non farà che portarvi fuori dall'ordinario. Un centrotavola di garofanini e kumquat, piccole candele collocate in piatini e uno speciale vino di cui vi dirò tra poco faranno il resto. Per il menù, pesce e una punta di spezie in ogni pietanza.

Tanti consigli e ricette per accendere la passione le potete trovare in Love cooking di Culinaria (Degli Esposti Merli, Mazzola, Roberti) pubblicato da Aliberti editore. Un libro intrigante che offre spunti originali per ogni situazione ad alto contenuto erotico e per ogni tipo di palato senza tralasciare un ingrediente essenziale: l'ironia che deve condire ogni tipo di esperienza ed esperimento. Non mancano nel volume giochi e intrattenimenti per accendere la passione e stuzzicare il compagno d'avventura ma, cosa che mi ha fortemente incuriosita, non solo ricette "dell'amore" ma anche soporifere pietanze per liberarsi di bambini e terzi incomodi. Se poi i terzi sono graditi non manca neppure qualche idea per cene di gruppo hot.

Per una serata speciale è essenziale un vino speciale dicevo e la mia scelta è caduta su “TERRE DEL CANOVA”, il Prosecco Asolo DOCG dedicato ad Antonio Canova che riporta in etichetta Le Tre Grazie, celeberrima opera dello scultore trevigiano. Viene prodotto dalla Montelvini di Venegazzù. L'iniziativa parte dalla Fondazione Museo Canova di Possagno che custodisce gran parte degli originali in gesso da cui l'artista, vissuto a cavallo tra Sette e Ottocento, ha ricavato le proprie opere oggi sparse nei musei di tutto il mondo. 
Una scelta di stile ma anche di gusto trattandosi del miglior prosecco dell'Azienda, un Extra Dry millesimato, dal bouquet di profumi particolarmente ricco e dalla spiccata sapidità, nota tipica del Prosecco di Asolo”.



Della cena per questa speciale tavola vi parlo nel prossimo post.

Love cooking: La tavola delle spezie

Piatti linea Casale La Porcellana Bianca, Tela Juta bordeaux Deyute, cestino centrotavola Nella Longari Home, bicchieri acqua IVV
A distanza di una settimana dalla celebre festa di San Valentino dedicata agli innamorati mi viene voglia di parlarvi di cucina ed eros e di darvi qualche piccolo e spero gradito consiglio per una serata indimenticabile.

Ne ho organizzate di cenette a due per San Valentino negli anni passati: menù a tema, cuori e candele, il rosso come colore dominante, il peperoncino qua e là ma onestamente sono idee trite e ritrite e stavolta vi consiglio una seduzione più sottile ed elegante...una cena tra agrumi e spezie e una tavola con colori caldi. 
Le spezie evocano mondi lontani e mangiare su una tavola dove a far da tovaglia vi sia una grezza tela di juta colorata e  una stola etnica non farà che portarvi fuori dall'ordinario. Un centrotavola di garofanini e kumquat, piccole candele collocate in piatini e uno speciale vino di cui vi dirò tra poco faranno il resto. Per il menù, pesce e una punta di spezie in ogni pietanza.

Tanti consigli e ricette per accendere la passione le potete trovare in Love cooking di Culinaria (Degli Esposti Merli, Mazzola, Roberti) pubblicato da Aliberti editore. Un libro intrigante che offre spunti originali per ogni situazione ad alto contenuto erotico e per ogni tipo di palato senza tralasciare un ingrediente essenziale: l'ironia che deve condire ogni tipo di esperienza ed esperimento. Non mancano nel volume giochi e intrattenimenti per accendere la passione e stuzzicare il compagno d'avventura ma, cosa che mi ha fortemente incuriosita, non solo ricette "dell'amore" ma anche soporifere pietanze per liberarsi di bambini e terzi incomodi. Se poi i terzi sono graditi non manca neppure qualche idea per cene di gruppo hot.

Per una serata speciale è essenziale un vino speciale dicevo e la mia scelta è caduta su “TERRE DEL CANOVA”, il Prosecco Asolo DOCG dedicato ad Antonio Canova che riporta in etichetta Le Tre Grazie, celeberrima opera dello scultore trevigiano. Viene prodotto dalla Montelvini di Venegazzù. L'iniziativa parte dalla Fondazione Museo Canova di Possagno che custodisce gran parte degli originali in gesso da cui l'artista, vissuto a cavallo tra Sette e Ottocento, ha ricavato le proprie opere oggi sparse nei musei di tutto il mondo. 
Una scelta di stile ma anche di gusto trattandosi del miglior prosecco dell'Azienda, un Extra Dry millesimato, dal bouquet di profumi particolarmente ricco e dalla spiccata sapidità, nota tipica del Prosecco di Asolo”.



Della cena per questa speciale tavola vi parlo nel prossimo post.

2014-02-04

Anche da me è scoccata L'ora del paté


Canovaccio Busatti, coltello burro Wald
Libri di cucina pare ne siano stati scritti tanti, anzi troppi. I temi da trattare sembrano esauriti se non per i pochi addetti ai lavori e i veri patiti dell'argomento. 
Tuttavia accade ancora che la pubblicazione di un libro di ricette diventi vero fenomeno. E' accaduto di recente con L'ora del paté il libro pubblicato da SAGEP e curato dalla blogger attualmente più seguita d'Italia Alessandra De Gennaro. Il libro, che raccoglie le ricette dei blogger che partecipano all’MTChallenge, una sfida mensile fra foodblogger e appassionati di cucina ha pure uno scopo benefico, il 50% del ricavato sarà infatti devoluto a sostegno del progetto “Cuore di bimbi”. 
Pubblicato i primi di dicembre, ha visto andare esaurite le prime 2000 copie nel giro di sei giorni, ne hanno parlato e ne continuano a parlare ovunque, riviste, trasmissioni televisive, blog e giornali, una pagina fan su Facebook  che conta oltre 1200 simpatizzanti. Possibile che l'interesse sia dovuto alla mancanza di altre pubblicazioni sull'argomento? Bé mi sono incuriosita ed ho voluto verificare libro alla mano. La motivazione a mio dire è che a parte il tema piuttosto originale è davvero fatto bene e nulla ha da invidiare a quei volumi patinati di grandi chef esteri oggetto di desiderio per noi appassionati di cucina. Ricette valide e ben spiegate, grafica accattivante, composizioni fotografiche e illustrazioni, come dire, alla moda fanno il successo del libro. Ricette di paté, ma anche aneddoti, curiosità e suggerimenti e poi un ampio assortimento di pani, cracker, grissini, burro e composte da accompagnare al paté. Insomma i numeri per vendere milioni di copie ce li ha tutti ed io non posso che augurarglielo.
Per fare un paté bisogna partire da una materia prima cotta, occorre poi  del grasso per compattare (normalmente del burro), uno stampo e della pellicola per porre il tutto a rassodare in frigo. Le ricette e le varianti sono infinite, gelatina, non gelatina, decorazioni etc.etc. e leggendo il libro ve ne renderete conto. Io ho fatto una mia ricettina semplice semplice che forse neppure paté si può chiamare. Ho utilizzato del baccalà, pochissimi aromi, un pochino di latte e dell'olio invece che burro. Ho messo in forma e poi tagliato a fette e servito con delle sfogliette di polenta croccanti, una vera bontà.
Paté di baccalà con sfoglie di polenta croccanti
Ingredienti:
300 g di baccalà ammollato e spugnato privato delle lische ma non della pelle
olio extravergine d'oliva
latte
sale
pepe
1/2 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
4 cucchiai di farina per polenta precotta
Bollire il baccalà per 30 minuti circa, schiumando di tanto in tanto. Quand'è ancora caldo privarlo della pelle (resterà un po' della gelatina sottostante che servirà da addensante). Frullare il baccalà con l'aglio schiacciato e il prezzemolo, aggiungere due cucchiai di latte e olio q.b. fino ad ottenere un impasto cremoso ma molto denso, salare e pepare. Rivestire di pellicola un piccolo stampo e versarvi il composto livellandolo bene. Porre in frigo a rassodare per qualche ora. Intanto cuocere la polenta e spalmarla su due fogli di carta forno in uno strato sottilissimo e cuocerla in forno finché risulterà compatta, tagliarla in quadrati, irrorare con olio, sale e pepe e rimettere in forno fino a far diventare le sfogliette croccanti e dorate. Servirle ben calde con il paté preparato.

Anche da me è scoccata L'ora del paté


Canovaccio Busatti, coltello burro Wald
Libri di cucina pare ne siano stati scritti tanti, anzi troppi. I temi da trattare sembrano esauriti se non per i pochi addetti ai lavori e i veri patiti dell'argomento. 
Tuttavia accade ancora che la pubblicazione di un libro di ricette diventi vero fenomeno. E' accaduto di recente con L'ora del paté il libro pubblicato da SAGEP e curato dalla blogger attualmente più seguita d'Italia Alessandra De Gennaro. Il libro, che raccoglie le ricette dei blogger che partecipano all’MTChallenge, una sfida mensile fra foodblogger e appassionati di cucina ha pure uno scopo benefico, il 50% del ricavato sarà infatti devoluto a sostegno del progetto “Cuore di bimbi”. 
Pubblicato i primi di dicembre, ha visto andare esaurite le prime 2000 copie nel giro di sei giorni, ne hanno parlato e ne continuano a parlare ovunque, riviste, trasmissioni televisive, blog e giornali, una pagina fan su Facebook  che conta oltre 1200 simpatizzanti. Possibile che l'interesse sia dovuto alla mancanza di altre pubblicazioni sull'argomento? Bé mi sono incuriosita ed ho voluto verificare libro alla mano. La motivazione a mio dire è che a parte il tema piuttosto originale è davvero fatto bene e nulla ha da invidiare a quei volumi patinati di grandi chef esteri oggetto di desiderio per noi appassionati di cucina. Ricette valide e ben spiegate, grafica accattivante, composizioni fotografiche e illustrazioni, come dire, alla moda fanno il successo del libro. Ricette di paté, ma anche aneddoti, curiosità e suggerimenti e poi un ampio assortimento di pani, cracker, grissini, burro e composte da accompagnare al paté. Insomma i numeri per vendere milioni di copie ce li ha tutti ed io non posso che augurarglielo.
Per fare un paté bisogna partire da una materia prima cotta, occorre poi  del grasso per compattare (normalmente del burro), uno stampo e della pellicola per porre il tutto a rassodare in frigo. Le ricette e le varianti sono infinite, gelatina, non gelatina, decorazioni etc.etc. e leggendo il libro ve ne renderete conto. Io ho fatto una mia ricettina semplice semplice che forse neppure paté si può chiamare. Ho utilizzato del baccalà, pochissimi aromi, un pochino di latte e dell'olio invece che burro. Ho messo in forma e poi tagliato a fette e servito con delle sfogliette di polenta croccanti, una vera bontà.
Paté di baccalà con sfoglie di polenta croccanti
Ingredienti:
300 g di baccalà ammollato e spugnato privato delle lische ma non della pelle
olio extravergine d'oliva
latte
sale
pepe
1/2 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
4 cucchiai di farina per polenta precotta
Bollire il baccalà per 30 minuti circa, schiumando di tanto in tanto. Quand'è ancora caldo privarlo della pelle (resterà un po' della gelatina sottostante che servirà da addensante). Frullare il baccalà con l'aglio schiacciato e il prezzemolo, aggiungere due cucchiai di latte e olio q.b. fino ad ottenere un impasto cremoso ma molto denso, salare e pepare. Rivestire di pellicola un piccolo stampo e versarvi il composto livellandolo bene. Porre in frigo a rassodare per qualche ora. Intanto cuocere la polenta e spalmarla su due fogli di carta forno in uno strato sottilissimo e cuocerla in forno finché risulterà compatta, tagliarla in quadrati, irrorare con olio, sale e pepe e rimettere in forno fino a far diventare le sfogliette croccanti e dorate. Servirle ben calde con il paté preparato.

2014-02-02

Risotto alla verza speziata e rana pescatrice

Piatto La Porcellana Bianca, canovaccio Busatti
E la terra incontra il mare "La soluzione era a portata di mano. In molti piatti tipici legati alla terra, l'elemento dominante è la carne...la mia sfida sarà quella di rivisitarli in chiave marina" Ecco la rivoluzione, era quello che volevo dirvi ma non c'ero mai riuscita finché non l'ho letto restando io stessa stupita di questo capovolgimento di prospettiva come lo definisce Giulio Terrinoni, un grande chef tra mare e terra, nel suo L'importanza del riccio pubblicato da Iacobelli Editore. Un libro semplice pieno di riflessioni in cui Giulio ci racconta il suo percorso, le sue esperienze, la sua cucina. Una cucina che guarda al mare con lo sguardo di chi proviene dall'entroterra e si sforza di unire e armonizzare queste due dimensioni. Un libro in cui le ricette non mancano anche se non sono davvero la parte principale del libro che sarebbe stato altrettanto interessante anche senza e le fotografie aggiungono inediti particolari al percorso di uno chef che è riuscito a trasformare in apprezzato e riconosciuto lavoro la sua passione, non dimentichiamo che stiamo parlando dell’Executive Chef dello stellato Ristorante Acquolina.
Nella cucina di Terrinoni la materia prima è tutto e la sceglie personalmente con attenzione maniacale, senza dimenticare a casa l'etica. Il risultato è una cucina che a prescindere da titoli e riconoscimenti è un inno al "rassicurante gusto della semplicità".
 Mi sono accorta che piace sempre più anche a me mescolare elementi di terra con note marine forse perché non avevo avuto tanta esperienza ed occasione, fino ad oggi, di cimentarmi con la cucina di mare. Ora il pesce a casa mia si mangia sempre più spesso e difficilmente scelgo prima cosa comprare, spessissimo entro in pescheria e mi lascio guidare dall'offerta. La cosa mi diverte e i risultati mi sorprendono sempre e stavolta una splendida seppur piccola rana pescatrice ha trovato il suo ideale compagno in un cavolo verza profumato con spezie tandoori. 
Per questo goloso accostamento ci voleva un riso speciale e se penso al top in fatto di riso, non me ne vogliano gli altri eccellenti produttori italiani, il nome che mi viene alla bocca è Acquerello. Da quando ebbi la fortuna di assaggiarlo non l'ho dimenticato. Mi è capitato di riaverlo tramite Shop Piemonte una fornitissima enogastronomia on line, uno di quei posti dove perdersi per un po' per gratificarsi con un pacchetto pieno di bontà piemontesi di alta qualità.
Risotto alla verza speziata e rana pescatrice
Ingredienti per 2 persone:
1 rana pescatrice (600 g)
200 g riso carnaroli
il cuore di un cavolo verza 
1 carota 
1 costa di sedano 
1 cipolla bionda
1 pomodoro privato dei semi
olio extravergine d'oliva 
30 g di burro*
1/2 bicchiere di vino bianco
sale 
1 cucchiaino di spezie tandoori
Preparare un brodo con la testa della rana pescatrice, mezza cipolla, il pomodoro, la costa di sedano, la carota e un pizzico di sale. Rosolare altra mezza cipolla tritata con olio e metà del burro, aggiungere il cuore della verza (o un quarto circa di verza) tagliato a striscioline, e la polpa schiacciata del pomodoro utilizzato per il brodo, aggiungere le spezie tandoori, irrorare con il brodo di pesce e lasciar cuocere. Tostare il riso senza condimenti, unirlo alla verza sfumare con il vino e aggiungere la polpa di pesce ricavata dalla testa bollita, portare il riso a cottura con il brodo di pesce, solo alla fine aggiungere la coda della rana pescatrice tagliata a rondelle (si cuocerà con il solo vapore). Mantecare il riso con il burro restante e servire adagiandovi sopra i medaglioni di pesce.
* Per la ricetta ho utilizzato burro Paesanella Brazzale
In abbinamento a questo piatto ho scelto un Fiano di Avellino Docg Alimata di Villa Raiano

Risotto alla verza speziata e rana pescatrice

Piatto La Porcellana Bianca, canovaccio Busatti
E la terra incontra il mare "La soluzione era a portata di mano. In molti piatti tipici legati alla terra, l'elemento dominante è la carne...la mia sfida sarà quella di rivisitarli in chiave marina" Ecco la rivoluzione, era quello che volevo dirvi ma non c'ero mai riuscita finché non l'ho letto restando io stessa stupita di questo capovolgimento di prospettiva come lo definisce Giulio Terrinoni, un grande chef tra mare e terra, nel suo L'importanza del riccio pubblicato da Iacobelli Editore. Un libro semplice pieno di riflessioni in cui Giulio ci racconta il suo percorso, le sue esperienze, la sua cucina. Una cucina che guarda al mare con lo sguardo di chi proviene dall'entroterra e si sforza di unire e armonizzare queste due dimensioni. Un libro in cui le ricette non mancano anche se non sono davvero la parte principale del libro che sarebbe stato altrettanto interessante anche senza e le fotografie aggiungono inediti particolari al percorso di uno chef che è riuscito a trasformare in apprezzato e riconosciuto lavoro la sua passione, non dimentichiamo che stiamo parlando dell’Executive Chef dello stellato Ristorante Acquolina.
Nella cucina di Terrinoni la materia prima è tutto e la sceglie personalmente con attenzione maniacale, senza dimenticare a casa l'etica. Il risultato è una cucina che a prescindere da titoli e riconoscimenti è un inno al "rassicurante gusto della semplicità".
 Mi sono accorta che piace sempre più anche a me mescolare elementi di terra con note marine forse perché non avevo avuto tanta esperienza ed occasione, fino ad oggi, di cimentarmi con la cucina di mare. Ora il pesce a casa mia si mangia sempre più spesso e difficilmente scelgo prima cosa comprare, spessissimo entro in pescheria e mi lascio guidare dall'offerta. La cosa mi diverte e i risultati mi sorprendono sempre e stavolta una splendida seppur piccola rana pescatrice ha trovato il suo ideale compagno in un cavolo verza profumato con spezie tandoori. 
Per questo goloso accostamento ci voleva un riso speciale e se penso al top in fatto di riso, non me ne vogliano gli altri eccellenti produttori italiani, il nome che mi viene alla bocca è Acquerello. Da quando ebbi la fortuna di assaggiarlo non l'ho dimenticato. Mi è capitato di riaverlo tramite Shop Piemonte una fornitissima enogastronomia on line, uno di quei posti dove perdersi per un po' per gratificarsi con un pacchetto pieno di bontà piemontesi di alta qualità.
Risotto alla verza speziata e rana pescatrice
Ingredienti per 2 persone:
1 rana pescatrice (600 g)
200 g riso carnaroli
il cuore di un cavolo verza 
1 carota 
1 costa di sedano 
1 cipolla bionda
1 pomodoro privato dei semi
olio extravergine d'oliva 
30 g di burro*
1/2 bicchiere di vino bianco
sale 
1 cucchiaino di spezie tandoori
Preparare un brodo con la testa della rana pescatrice, mezza cipolla, il pomodoro, la costa di sedano, la carota e un pizzico di sale. Rosolare altra mezza cipolla tritata con olio e metà del burro, aggiungere il cuore della verza (o un quarto circa di verza) tagliato a striscioline, e la polpa schiacciata del pomodoro utilizzato per il brodo, aggiungere le spezie tandoori, irrorare con il brodo di pesce e lasciar cuocere. Tostare il riso senza condimenti, unirlo alla verza sfumare con il vino e aggiungere la polpa di pesce ricavata dalla testa bollita, portare il riso a cottura con il brodo di pesce, solo alla fine aggiungere la coda della rana pescatrice tagliata a rondelle (si cuocerà con il solo vapore). Mantecare il riso con il burro restante e servire adagiandovi sopra i medaglioni di pesce.
* Per la ricetta ho utilizzato burro Paesanella Brazzale
In abbinamento a questo piatto ho scelto un Fiano di Avellino Docg Alimata di Villa Raiano

2014-01-29

Lasagne gustose


Mio marito ed i miei bambini adorano ogni tipo di pasta infornata, lasagne, pasticci e tutto ciò che contenga pasta e vada passato in forno prima di essere gustato filante e rovente. Il problema è che di questi piatti non ci si accontenta di una porzione ma si tende sempre al bis col rischio di degustare il secondo piatto freddo o rinsecchito dal forno. Ho risolto con una bellissima pirofila in porcellana Mori Italian Factory contenuta in un portapirofila termico, ideale per essere portata in tavola, al pic-nic senza trovare spiacevoli tracce di unto in macchina o  a casa di amici.
Queste mie lasagne gustose sono davvero un omaggio a mio marito perché le ho farcite con i prelibati funghi di ferula tipici del nostro territorio che nel fine settimana si diverte a raccogliere. In mancanza potete sostituirle con cardoncelli dalla consistenza simile.
A completare il piatto un sughetto di carne macinata mista, provola affumicata, altro ingrediente amato da Fernando e una nuvola di GranMoravia, il gustoso formaggio grana dell'azienda Brazzale, di cui ho utilizzato anche il buon burro delle Alpi.
Ho usato per la ricetta sfoglie fresche già pronte però, scusatemi ma non ho sempre il tempo per preparare anche la pasta fresca in casa.
Piatto La Porcellana Bianca, canovaccio Busatti, portapirofila Morinox
Lasagne gustose con carne, funghi e provola affumicata
Ingredienti:
8 sfoglie fresche per lasagne
300 g di carne macinata mista di maiale e vitello
1 carota
1/2 cipolla
1 costa di sedano
1/2 bicchiere di vino
1/2 kg di passata di pomodoro
25 g di burro
4 pomodori pelati
4-6 funghi di Ferula
sale e pepe
olio extravergine d'oliva
2 foglie d'alloro
1 spicchio d'aglio
300 g di provola affumicata
100 g formaggio grana grattugiato
besciamella preparata con 25 g di farina, 25 g di burro, 400 ml di latte fresco, sale e noce moscata
Preparare un trito di cipolla, sedano e carota lasciar appassire in un fondo d'olio misto al burro, unire la carne e una foglia d'alloro, rosolare mescolando spesso, bagnare con il vino e dopo averlo fatto evaporare, salare, pepare ed unire la passata di pomodoro e un bicchiere d'acqua. Lasciar cuocere il sugo per un paio d'ore a fuoco lento bagnando se dovesse asciugare troppo.
Intanto in un altro tegame saltare i funghi affettati con lo spicchio d'aglio, l'altra foglia d'alloro e i pomodori pelati con un fondo d'olio, salare e pepare.
In un pentolino sciogliere il burro e unire la farina mescolare finché fa le bolle, aggiungere il latte freddo, sale e noce moscata, mescolare e lasciar addensare la besciamella.
Nella pirofila versare un po' di besciamella e di sugo di carne, stendervi sopra uno strato di pasta, condire con un quarto dei funghi, un quarto di sugo di carne, un po' di besciamella, un terzo di provola affumicata e del grana, proseguire così per gli altri tre strati evitando nello strato superficiale la provola ma abbondando invece con grana e besciamella. Infornare per 30 minuti circa, fino a doratura e servire ben caldo.