2015-08-03

In giro per il Pollino tra gusti noti e nuovi progetti

Come vi annunciavo nel post precedente ho avuto l'onore di poter partecipare alla splendida due giorni organizzata nel Parco del Pollino. Due giorni di festa, in cui ho ritrovato sapori e volti noti, riscoperto luoghi, conosciuto nuove e belle persone e imparato a sentir mia ed amare la montagna del Pollino, davvero quello che non pensi di trovare ad un'ora di viaggio da casa. Abbiamo iniziato venerdì pomeriggio con un workshop che ha visto coinvolte diverse autorità a celebrare i progressi fatti nel Parco del Pollino e la voglia di lavorare ancora insieme per il territorio.

Nel corso dei lavori è stata annunciata l'attesa ed auspicata riassegnazione del presidio Slow Food alla Lenticchia di Mormanno che abbiamo poi degustato in un clima amichevole all' Osteria del Vicolo insieme al vino rosso. Ci siamo poi diretti in comitiva allo Snack Bar per assaggiare il tradizionale bocconotto alla ciliegia con il gelato al Moscato di Saracena realizzato per l'occasione dalla gelateria Di Vasto di Castrovillari.
Ci aspettava poi l'orchestra di fiati a Campotenese che ci ha piacevolmente intrattenuto prima di dirigerci verso Morano alla Locanda del Parco dove si è svolta la cena di gala preparata per l'occasione con i prodotti del territorio dal pluripremiato chef calabrese Luigi Ferraro in abbinamento ai vini della Masseria Falvo.
 La lista di quanto abbiamo mangiato è lunga, vi lascio qualche immagine simbolo dei piatti che più ho apprezzato: delle lenticchie aromatizzate al limone e mentuccia con una croccante polpettina di coniglio e delle mezze maniche con il capretto di Civita, la cipolla bianca di Castrovillari e il tartufo del Pollino.
Particolarissimo il dolce dal suggestivo nome Dolce Pollino...tra bosco e sottobosco.
Dopo pochissime ore di riposo in uno dei graziosi ed accoglienti B&B che fanno parte della rete di ospitalità diffusa MADE in Pollino (Mormanno Accoglienza Diffusa Esperienziale) ci siamo diretti al Caseificio Dolci Pascoli di Morano Calabro ad ascoltare la storia di successo (non senza difficoltà) dei fratelli Barletta e ad assaggiare i loro deliziosi formaggi prodotti con il latte delle loro pecore e delle loro capre, difficile davvero da dimenticare per me il Gruttazzo.
Ci siamo poi diretti verso Carchiara per un'altra bella storia, quella del rinomato Pane di Carchiara presso il panificio Mauro nel centro del paese, con degustazione di pane e pizze e successiva visita al museo del pane  del comune.
Peccato non vi sia stato tempo per una visita al Santuario di Santa Maria delle Armi, siamo stati comunque ricompensati dal pranzo "frugale" dei contadini allestito per noi in uno dei saloni del magnifico Palazzo Pignatelli a Piana di Cerchiara, di proprietà della famiglia Carlomagno.
Del pranzo vi dico solo che era la prova che il concetto di frugalità in Calabria assume un significato sconosciuto altrove...un tripudio di prodotti della terra preparati alla maniera antica  dei contadini dai ristoratori di Fontana Vecchia (Cerchiara di Calabria) e Da Lucrezia (Trebisacce) e salumi del locale salumificio Cavalieri. In abbinamento la birra Jumara dell'apprezzato birrificio calabrese 'A Magara.
Stanchi ma felici abbiamo atteso il grande evento del pomeriggio: tra i monti di Campotenese è stato inaugurato alla presenza dei più alti esponenti locali, e non senza qualche contestazione di rito, il centro di accoglienza rurale "La principessa".
Dopo il buffet offerto ai partecipanti abbiamo degnamente festeggiato l'evento in ambiente rilassato e festoso con la speciale pizza di Filomena (Castrovillari) classificatasi prima nella categoria Pizza in Teglia al 15° Campionato Italiano Assoluto di Pizza 2015 
e alcuni semplici quanto gustosi piatti preparati per noi da Gennaro di Pace dell'ensamble di giovani chef calabresi Cooking Soon: orecchiette con crema di melanzana rossa di Rotonda e pecorino e polpette al sugo arricchite da un originale tocco di lavanda del locale Parco della Lavanda e qualche calice di vini DOP Terre di Cosenza Pollino offerti da diverse cantine di Castrovillari e Saracena.
Che dire di altro se non che questa è la Calabria da amare.

In giro per il Pollino tra gusti noti e nuovi progetti

Come vi annunciavo nel post precedente ho avuto l'onore di poter partecipare alla splendida due giorni organizzata nel Parco del Pollino. Due giorni di festa, in cui ho ritrovato sapori e volti noti, riscoperto luoghi, conosciuto nuove e belle persone e imparato a sentir mia ed amare la montagna del Pollino, davvero quello che non pensi di trovare ad un'ora di viaggio da casa. Abbiamo iniziato venerdì pomeriggio con un workshop che ha visto coinvolte diverse autorità a celebrare i progressi fatti nel Parco del Pollino e la voglia di lavorare ancora insieme per il territorio.

Nel corso dei lavori è stata annunciata l'attesa ed auspicata riassegnazione del presidio Slow Food alla Lenticchia di Mormanno che abbiamo poi degustato in un clima amichevole all' Osteria del Vicolo insieme al vino rosso. Ci siamo poi diretti in comitiva allo Snack Bar per assaggiare il tradizionale bocconotto alla ciliegia con il gelato al Moscato di Saracena realizzato per l'occasione dalla gelateria Di Vasto di Castrovillari.
Ci aspettava poi l'orchestra di fiati a Campotenese che ci ha piacevolmente intrattenuto prima di dirigerci verso Morano alla Locanda del Parco dove si è svolta la cena di gala preparata per l'occasione con i prodotti del territorio dal pluripremiato chef calabrese Luigi Ferraro in abbinamento ai vini della Masseria Falvo.
 La lista di quanto abbiamo mangiato è lunga, vi lascio qualche immagine simbolo dei piatti che più ho apprezzato: delle lenticchie aromatizzate al limone e mentuccia con una croccante polpettina di coniglio e delle mezze maniche con il capretto di Civita, la cipolla bianca di Castrovillari e il tartufo del Pollino.
Particolarissimo il dolce dal suggestivo nome Dolce Pollino...tra bosco e sottobosco.
Dopo pochissime ore di riposo in uno dei graziosi ed accoglienti B&B che fanno parte della rete di ospitalità diffusa MADE in Pollino (Mormanno Accoglienza Diffusa Esperienziale) ci siamo diretti al Caseificio Dolci Pascoli di Morano Calabro ad ascoltare la storia di successo (non senza difficoltà) dei fratelli Barletta e ad assaggiare i loro deliziosi formaggi prodotti con il latte delle loro pecore e delle loro capre, difficile davvero da dimenticare per me il Gruttazzo.
Ci siamo poi diretti verso Carchiara per un'altra bella storia, quella del rinomato Pane di Carchiara presso il panificio Mauro nel centro del paese, con degustazione di pane e pizze e successiva visita al museo del pane  del comune.
Peccato non vi sia stato tempo per una visita al Santuario di Santa Maria delle Armi, siamo stati comunque ricompensati dal pranzo "frugale" dei contadini allestito per noi in uno dei saloni del magnifico Palazzo Pignatelli a Piana di Cerchiara, di proprietà della famiglia Carlomagno.
Del pranzo vi dico solo che era la prova che il concetto di frugalità in Calabria assume un significato sconosciuto altrove...un tripudio di prodotti della terra preparati alla maniera antica  dei contadini dai ristoratori di Fontana Vecchia (Cerchiara di Calabria) e Da Lucrezia (Trebisacce) e salumi del locale salumificio Cavalieri. In abbinamento la birra Jumara dell'apprezzato birrificio calabrese 'A Magara.
Stanchi ma felici abbiamo atteso il grande evento del pomeriggio: tra i monti di Campotenese è stato inaugurato alla presenza dei più alti esponenti locali, e non senza qualche contestazione di rito, il centro di accoglienza rurale "La principessa".
Dopo il buffet offerto ai partecipanti abbiamo degnamente festeggiato l'evento in ambiente rilassato e festoso con la speciale pizza di Filomena (Castrovillari) classificatasi prima nella categoria Pizza in Teglia al 15° Campionato Italiano Assoluto di Pizza 2015 
e alcuni semplici quanto gustosi piatti preparati per noi da Gennaro di Pace dell'ensamble di giovani chef calabresi Cooking Soon: orecchiette con crema di melanzana rossa di Rotonda e pecorino e polpette al sugo arricchite da un originale tocco di lavanda del locale Parco della Lavanda e qualche calice di vini DOP Terre di Cosenza Pollino offerti da diverse cantine di Castrovillari e Saracena.
Che dire di altro se non che questa è la Calabria da amare.

2015-07-30

C'è vita nel Parco del Pollino: al via "La principessa"

Sabato 1 agosto a CAMPOTENESE, alla presenza del presidente della Regione Calabria, on. Mario Olivero, del Vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, del presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, del sindaco di Morano Calabro, Nicolò De Bartolo nel cuore del Piano di Campotenese sarà inaugurato il Centro di Turismo Rurale. Si chiamerà “La principessa” la struttura realizzata con i fondi del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Calabria che si propone quale centro di accoglienza e ospitalità per quanti amano il turismo naturalistico oltre a rappresentare una vetrina permanente di tutte le produzioni di qualità della  locale filiera agro-alimentare.
L’apertura ufficiale de "la principessa", centro ecosostenibile progettato dall’architetto Mario Cucinella, sarà celebrata con le bontà territoriali trasformate in piatti gourmet dalla rete di giovani chef calabresi Cooking Soon. Saranno loro che in modo originale incontreranno i prodotti ed i produttori del Pollino per regalare un menù  unico con cibi fortemente legati al territorio, sintesi delle culture e delle colture della Montagna del Sud, area di grande fascino.
Sarà questo l'evento finale di una due giorni organizzata dall'Ente Parco insieme al Gal Pollino Sviluppo diretto da Francesco Arcidiacono che si preannuncia molto interessante per quanto riguarda la conoscenza del territorio
 
L'evento vedrà presenti nel territorio calabrese diversi giornalisti di stampa enogastronomica nazionale che discuteranno di colture e culture rinomate, vivendo momenti esperienziali con chi i prodotti della natura è capace di valorizzarli. Il campo base dell'accoglienza sarà Mormanno dove gli operatori turistici cittadini e la rete MADE in Pollino (Mormanno Accoglienza Diffusa Esperienziale) godranno della rete di ospitalità diffusa tra le case del borgo montano. Si inizia venerdì 31 dal Teatro Comunale di Mormanno con il ritorno della Lenticchia di Mormanno e il focus su ospitalità e paesaggi, colture e culture, che si aprirà con l'intervento del Gal ed altri testimonial, prima di godere della bontà del bocconotto, della lenticchia e della musica dell'Orchestra di Fiati di Morano e la cena dello Chef cassanese, Luigi Ferraro, presso la Locanda del Parco. 
Il giorno dopo sarà il Sindaco di Cerchiara, Antonio Carlomagno, ad accogliere insieme alla fondazione di Santa Maria delle Armi, presieduta da Luca Franzese, e del rettore del luogo sacro, don Maurizio Bloise, la comitiva di ospiti che nella mattinata conosceranno l'arte casearia di Giuseppe Barletta dei Dolci Pascoli a Morano Calabro, prima di arrivare nello splendido scenario di Palazzo Pignatelli, della famiglia Carlomagno, che farà da casa ospitale per il pranzo frugale dei contadini, prima di terminare il viaggio nel Pollino presso il Centro di Turismo Rurale del Parco dove, come già detto, sarà la volta dell'ensamble Cooking Soon.
Sarò presente all'evento per cui vi aggiornerò spero sulla mia pagina FB.

C'è vita nel Parco del Pollino: al via "La principessa"

Sabato 1 agosto a CAMPOTENESE, alla presenza del presidente della Regione Calabria, on. Mario Olivero, del Vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, del presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, del sindaco di Morano Calabro, Nicolò De Bartolo nel cuore del Piano di Campotenese sarà inaugurato il Centro di Turismo Rurale. Si chiamerà “La principessa” la struttura realizzata con i fondi del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Calabria che si propone quale centro di accoglienza e ospitalità per quanti amano il turismo naturalistico oltre a rappresentare una vetrina permanente di tutte le produzioni di qualità della  locale filiera agro-alimentare.
L’apertura ufficiale de "la principessa", centro ecosostenibile progettato dall’architetto Mario Cucinella, sarà celebrata con le bontà territoriali trasformate in piatti gourmet dalla rete di giovani chef calabresi Cooking Soon. Saranno loro che in modo originale incontreranno i prodotti ed i produttori del Pollino per regalare un menù  unico con cibi fortemente legati al territorio, sintesi delle culture e delle colture della Montagna del Sud, area di grande fascino.
Sarà questo l'evento finale di una due giorni organizzata dall'Ente Parco insieme al Gal Pollino Sviluppo diretto da Francesco Arcidiacono che si preannuncia molto interessante per quanto riguarda la conoscenza del territorio
 
L'evento vedrà presenti nel territorio calabrese diversi giornalisti di stampa enogastronomica nazionale che discuteranno di colture e culture rinomate, vivendo momenti esperienziali con chi i prodotti della natura è capace di valorizzarli. Il campo base dell'accoglienza sarà Mormanno dove gli operatori turistici cittadini e la rete MADE in Pollino (Mormanno Accoglienza Diffusa Esperienziale) godranno della rete di ospitalità diffusa tra le case del borgo montano. Si inizia venerdì 31 dal Teatro Comunale di Mormanno con il ritorno della Lenticchia di Mormanno e il focus su ospitalità e paesaggi, colture e culture, che si aprirà con l'intervento del Gal ed altri testimonial, prima di godere della bontà del bocconotto, della lenticchia e della musica dell'Orchestra di Fiati di Morano e la cena dello Chef cassanese, Luigi Ferraro, presso la Locanda del Parco. 
Il giorno dopo sarà il Sindaco di Cerchiara, Antonio Carlomagno, ad accogliere insieme alla fondazione di Santa Maria delle Armi, presieduta da Luca Franzese, e del rettore del luogo sacro, don Maurizio Bloise, la comitiva di ospiti che nella mattinata conosceranno l'arte casearia di Giuseppe Barletta dei Dolci Pascoli a Morano Calabro, prima di arrivare nello splendido scenario di Palazzo Pignatelli, della famiglia Carlomagno, che farà da casa ospitale per il pranzo frugale dei contadini, prima di terminare il viaggio nel Pollino presso il Centro di Turismo Rurale del Parco dove, come già detto, sarà la volta dell'ensamble Cooking Soon.
Sarò presente all'evento per cui vi aggiornerò spero sulla mia pagina FB.

Pane alla rosamarina, il Piemonte e la Calabria s'incontrano ancora

Canovaccio Busatti
Anticipo l'appuntamento d'agosto con la mia nuova rubrica Progetto Piemonte Calabria in collaborazione con Shop Piemonte dal momento che poi in vacanza non so cosa riesco o abbia voglia di fare.
Come sa chi mi legge mi lascio molto suggestionare dai libri, mi piace scovarne su determinati argomenti, confrontarli per trarne arricchimento. Ho fatto anche stavolta così in materia di pane. Mettetevi comodi che si tratta di un post molto lungo.
Il mio percorso è iniziato circa un annetto fa con un libro che mi ha attratto in primis per il titolo che portava Il senso di Davide per la Farina, parliamo di Davide Longoni, panificatore per passione. Si tratta di una pubblicazione Ponte alle Grazie in cui l'autore racconta la storia della sua passione per il pane, alimento simbolico, concentrato di storia, prodotto di eccellenza ma anche mistero, magia, sorpresa che si rinnova a ogni impasto. Leggiamo all'inizio "Per scrivere questo libro mi sono dovuto voltare indietro per capire come sono arrivato fin qui. E mi sono dovuto anche proiettare in avanti, per sentire come diventerò. Sono sicuro, con questo lavoro non sarò mai ricco, tra qualche anno avrò la schiena curva come mio padre, le mani saranno deformate dall’artrite, avrò pochi buoni amici. Ma almeno avrò fatto qualcosa di cui posso essere fiero." e poi alla fine "Ecco il succo dei dieci anni che ho passato facendo il pane, ecco la speranza e il coraggio del mio futuro. Voglio continuare a impastare idee e farina, scoperte ed eredità. Voglio regalare la mia pasta madre a chi incontrerò per strada, perché il mio lievito cresca in mille pani diversi. Voglio continuare a insegnare, a imparare dai giovani artigiani che formerò. Magari sotto gli ulivi". Attraverso le ricette e le indicazioni di Davide possiamo anche noi veder lievitare e prendere forma la stessa passione nel pane più buono, fragrante e profumato che ci sia.
Come sapete si può viaggiare  e conoscere un territorio in tanti modi diversi, scopriamo che lo si può fare attraverso i pani grazie a Rita Monastero che nel suo I Pani Dimenticati edito da Gribaudo ci porta a scoprire i sapori di una volta lungo tutta la penisola Italiana. Sicuramente conoscerete l'autrice per le sue partecipazioni a Geo&Geo, io ebbi modo di parlarvi di un altro suo lavoro sull'Arte bianca un po' di tempo fa. Questo è un libro che va oltre le ricette e ci immerge nelle tradizioni e nei luoghi a cui quelle tradizioni appartengono, del resto in Italia non c'è un comune dove non vi sia un forno o anche solo una casa che produca ancora qualche eccellente prodotto di tradizione. Certo le ricette non mancano, sono cento quelle del libro che raccontano altrettanti pani dimenticati, tutte sapientemente fotografate in modo da renderle irresistibili.
E' il frutto di vent'anni di studi il lavoro di Predrag Matvejevic pubblicato da Garzanti Elefanti sotto il nome di Pane Nostro. Uno studio completo e articolato sulla storia del pane e dell'umanità tutta. Una grande storia ricca di sapienza e poesia. Come avverte Enzo Bianchi nella prefazione: "Ciascuno troverà in queste pagine pane per la sua fame: sia essa anelito di fede o attesa di giustizia, sia stupore per il seme che cresce misteriosamente oppure curiosità di ripercorrere le infinite «vie» nel tempo e nello spazio di questo cibo che nasce dalla stanzialità del contadino, sia ancora desiderio di conoscere la feconda fantasia dell'uomo che ha saputo dare forme e consistenze sempre diverse a quell'unico alimento così da renderlo appetibile e accessibile nelle situazioni più disparate". Dalla Mesopotamia alle tavole del mondo intero impariamo a conoscere il pane anche attraverso i riti e le manifestazioni d'arte che da sempre lo vedono protagonista.
Pane quotidiano di Marco Rotini per Stampa Alternativa affronta anch'esso l'argomento pane fornendocene una visione storica meticolosa che parte dalle origini dal “pane dei faraoni” per arrivare alle ricette dei nostri bisnonni e all’avvento della panificazione industriale, soffermandosi sull'archeologia dei macchinari utilizzati nella panificazione.
Ci illustra poi come fare del buon pane a casa propria, partendo dalla scelta delle farine e dalla preparazione del lievito madre "Se vogliamo dare al pane il ruolo di alimento sostanziale dell'uomo, questo dev'essere integrale: non può essere fatto con farine "morte" (come le comuni farine bianche), ma con farine "vive" come le farine integrali o leggermente abburattate e macinate di fresco. La lievitazione deve esser fatta con pasta acida naturale, cioè deve avvenire per mezzo dei fermenti presenti naturalmente nella farina." . Una guida e un “antiricettario” per riscoprire il vero pane di una volta, conoscerlo e farselo da soli, anche senza glutine!

Un pane che qui da noi si trova in alcune panetterie è quello con la sardina o rosamarina che dir si voglia. Sto parlando di un tipico prodotto calabrese conosciuto simpaticamente anche come caviale del sud, che consiste in novellame di pesce azzurro condito con sale e peperoncino e poi stagionato, è una conserva spalmabile che qui arricchisce bruschette e insalate e che impiegata nella preparazione del pane lo rende uno straordinario spuntino. 
Ma cos'avrà di piemontese questo pane? La farina del Mulino Marino scelta nella varietà sette effe di grano tenero, grano duro, segale, farro, mais, riso e grano saraceno tutti da agricoltura biologica seguendo alti criteri di qualità e proveniente dallo Shop Piemonte. Con questo pane ho voluto abbinare un'altra eccellenza del mio territorio la birra Denis del Birrificio artigianale Gianfranco Blandino.
Pane alla rosamarina
500 g di farina sette effe (di grani misti)
30 g polvere di lievito madre
200 g acqua
50 g latte
50 g olio
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale

2 cucchiaiate di rosamarina
Miscelare la farina con il sale, aggiungere la polvere di lievito e poi i liquidi e l'olio. Mettere a lievitare in un posto caldo e al riparo da correnti, per circa due ore. Stendere l'impasto in un rettangolo, spalmarlo di rosamarina (se troppo piccante metterne dimeno). Avvolgere l'impasto su se stesso formando un rotolo e ritagliarlo in sezioni di 5-6 cm, affiancare i rotolini in una teglia, lasciando un po' di spazio tra uno e l'altro. Lasciare lievitare fino al raddoppio e poi infornare a 200°, per mezz'ora circa, quando il pane avrà preso colore provare la cottura con lo stecchino. Sbocconcellare il pane tiepido con un bicchiere di birra fredda.