2009-04-03

Mousse di ricotta al caffè con sigari al cioccolato

Non lo so cosa mi è preso ma è un periodo in cui sto sperimentando l’uso della ricotta nei modi più disparati, mi sono accorta che è possibile farci, se non tutto, veramente tanto e poi in effetti di base è un alimento versatile oltre che leggero per cui non appesantisce i piatti, pur se un po’ più elaborati del solito e se “trasformata” ho notato che viene mangiata anche da chi non tanto la gradisce in purezza. Stavolta l’input viene dalla mamma che, qualche giorno fa, ha preparato uno zuccotto con una cremina alla ricotta niente male, alla mia richiesta di informazioni mi ha detto di aver usato la ricetta della crema per il tiramisù sostituendo il mascarpone con la ricotta.
La cosa è rimasta lì apparentemente ma la mia testolina ci ha lavorato sopra immaginando di realizzarne una mousse golosa, pur senza panna, nella quale intingere i sigari al cioccolato, dei goduriosi biscotti artigianali siciliani di frolla e cioccolato scovati su Esperya.
La ricetta della mousse segnatevela perché risolve egregiamente il momento dolce (anche in un giorno festivo) con pochissimi ingredienti ed ancor meno fatica.

Ingredienti per 6 bicchierini
Per la mousse:
2 uova freschissime
180 g di ricotta
4 cucchiai di zucchero semolato fine
2 tazzine di caffè ristretto
Per completare:
6 sigari al cioccolato
12 chicchi di caffè

Dividiamo i tuorli dagli albumi, montiamo a neve ferma gli albumi e teniamoli da parte, intanto sbattiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo il caffè e la ricotta passata al setaccio, poi con delicatezza, senza smontarli, gli albumi. Versiamo la crema ottenuta nei bicchierini e lasciamo ben raffreddare. Al momento di servire infilziamo in ogni bicchiere un sigaro al cioccolato e guarniamo con due chicchi di caffè.

Mousse di ricotta al caffè con sigari al cioccolato

Non lo so cosa mi è preso ma è un periodo in cui sto sperimentando l’uso della ricotta nei modi più disparati, mi sono accorta che è possibile farci, se non tutto, veramente tanto e poi in effetti di base è un alimento versatile oltre che leggero per cui non appesantisce i piatti, pur se un po’ più elaborati del solito e se “trasformata” ho notato che viene mangiata anche da chi non tanto la gradisce in purezza. Stavolta l’input viene dalla mamma che, qualche giorno fa, ha preparato uno zuccotto con una cremina alla ricotta niente male, alla mia richiesta di informazioni mi ha detto di aver usato la ricetta della crema per il tiramisù sostituendo il mascarpone con la ricotta.
La cosa è rimasta lì apparentemente ma la mia testolina ci ha lavorato sopra immaginando di realizzarne una mousse golosa, pur senza panna, nella quale intingere i sigari al cioccolato, dei goduriosi biscotti artigianali siciliani di frolla e cioccolato scovati su Esperya.
La ricetta della mousse segnatevela perché risolve egregiamente il momento dolce (anche in un giorno festivo) con pochissimi ingredienti ed ancor meno fatica.

Ingredienti per 6 bicchierini
Per la mousse:
2 uova freschissime
180 g di ricotta
4 cucchiai di zucchero semolato fine
2 tazzine di caffè ristretto
Per completare:
6 sigari al cioccolato
12 chicchi di caffè

Dividiamo i tuorli dagli albumi, montiamo a neve ferma gli albumi e teniamoli da parte, intanto sbattiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo il caffè e la ricotta passata al setaccio, poi con delicatezza, senza smontarli, gli albumi. Versiamo la crema ottenuta nei bicchierini e lasciamo ben raffreddare. Al momento di servire infilziamo in ogni bicchiere un sigaro al cioccolato e guarniamo con due chicchi di caffè.

2009-04-02

Caserecce cinque colori al pepe verde, zucchine e crema di salmone

Le caserecce di Cascina san Cassiano sono delle tagliatelle sottilissime, profumate e colorate che ci parlano di questa fantastica e solare (speriamo mantenga) stagione. Colorate con aromi naturalissimi: curcuma, pomodoro, barbabietola e spinaci cuociono in soli quattro minuti. La loro delicatezza ed impalpabilità l’ho vista molto bene in questa preparazione che, vivaddio, glorifica la panna spesso bistrattata e considerata fuori moda ma che in alcuni piatti mi piace utilizzare, infatti non ho ancora ben capito perché un alimento dovrebbe passar di moda… vi immaginate una cucina senza parmigiano? Ecco io no e magari la panna sarà pure grassa però dove ci vuole ci vuole. Ma andiamo alla ricetta che vedrei bene anche per un insolito menù pasquale.
Ingredienti per 4 persone:
380 g di Caserecce cinque colori o altre tagliatelle multicolori
3 zucchine
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di pepe verde in salamonia
100 g di salmone affumicato
1 dl di panna fresca
2 cucchiai di vino bianco secco
La scorza di ½ limone non trattato
30 g di burro
sale
prezzemolo

Puliamo e spuntiamo le zucchine, tagliamole a fettine sottili nel senso della lunghezza e quindi a striscioline. Saltiamole per cinque minuti circa nel burro aromatizzato con l’aglio e il pepe verde scolato dalla salamoia, poi eliminiamo l’aglio e spegniamo. Frulliamo il salmone con la panna, il vino, un pizzico di sale e la scorza del limone grattugiata. Addensiamo la salsa ottenuta a fuoco basso. Lessiamo la pasta e condiamola con la crema di salmone e le zucchine al pepe verde, se occorre aggiungiamo qualche cucchiaiata di acqua di cottura della pasta, completiamo con il prezzemolo tritato.

Caserecce cinque colori al pepe verde, zucchine e crema di salmone

Le caserecce di Cascina san Cassiano sono delle tagliatelle sottilissime, profumate e colorate che ci parlano di questa fantastica e solare (speriamo mantenga) stagione. Colorate con aromi naturalissimi: curcuma, pomodoro, barbabietola e spinaci cuociono in soli quattro minuti. La loro delicatezza ed impalpabilità l’ho vista molto bene in questa preparazione che, vivaddio, glorifica la panna spesso bistrattata e considerata fuori moda ma che in alcuni piatti mi piace utilizzare, infatti non ho ancora ben capito perché un alimento dovrebbe passar di moda… vi immaginate una cucina senza parmigiano? Ecco io no e magari la panna sarà pure grassa però dove ci vuole ci vuole. Ma andiamo alla ricetta che vedrei bene anche per un insolito menù pasquale.
Ingredienti per 4 persone:
380 g di Caserecce cinque colori o altre tagliatelle multicolori
3 zucchine
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di pepe verde in salamonia
100 g di salmone affumicato
1 dl di panna fresca
2 cucchiai di vino bianco secco
La scorza di ½ limone non trattato
30 g di burro
sale
prezzemolo

Puliamo e spuntiamo le zucchine, tagliamole a fettine sottili nel senso della lunghezza e quindi a striscioline. Saltiamole per cinque minuti circa nel burro aromatizzato con l’aglio e il pepe verde scolato dalla salamoia, poi eliminiamo l’aglio e spegniamo. Frulliamo il salmone con la panna, il vino, un pizzico di sale e la scorza del limone grattugiata. Addensiamo la salsa ottenuta a fuoco basso. Lessiamo la pasta e condiamola con la crema di salmone e le zucchine al pepe verde, se occorre aggiungiamo qualche cucchiaiata di acqua di cottura della pasta, completiamo con il prezzemolo tritato.

2009-03-31

Palline di ricotta e Pecorino di Pienza, quando le polpette sono una passione

Mai avevo pensato si potesse dedicare un libro intero alle polpette.
Bruno Barbieri, con la sua ultima
Cartolina dalla Cucina edita da Biblotheca Culinaria ci dimostra il contrario.
Le polpette non sono solo quelle di carne, le classiche che ci preparava la nonna la domenica mattina, le polpette possono - e Barbieri nel volume che gli dedica lo dimostra - essere anche molto chic: “cotte, crude, farcite, rivestite, avvolte in foglie, galleggianti in minestre, affogate nel sugo, fatte con gli avanzi e anche con le primizie” tutte legate da un unico filo conduttore l’essere appetibili ed estremamente invitanti, se poi si guardiamo le foto della Sainaghi che illustrano il volume, a dire il vero si rischia di aggredire a morsi le pagine del libro.
Da una ricetta di Barbieri contenuta nel libro ho mosso i miei passi per la realizzazione di queste Palline di ricotta e pecorino di Pienza.

Avevo in frigorifero mezza forma di questo meraviglioso formaggio, il Pecorino di Pienza stagionato in fossa, che Gianluca di Terrasolis mi ha inviato in assaggio e riflettevo sul possibile accostamento dello stesso alla delicata ricotta per realizzarne appunto delle polpette, quando è capitato tra le mie mani il libro di Barbieri dove, tra una ricetta e l’altra, leggo Frittelle di ricotta ed erbe aromatiche.
A ben guardarle erano quelle che volevo realizzare salvo che nella ricetta del maestro la ricotta era di pecora ed il formaggio parmigiano anziché pecorino, c’erano inoltre basilico, maggiorana, timo, erba cipollina e salvia che ho omesso e sostituito con del pepe nero per delle polpette cacio e pepe non indifferenti, croccanti e dorate fuori, scioglievoli e dal gusto deciso dentro, comunque le vogliate provare le dosi sono queste:
320 g di ricotta
40 g di Pecorino di Pienza grattugiato
3 uova
200 g di pane grattugiato
100 g di farina
sale e pepe nero di mulinello
Olio di oliva per friggere

Passiamo la ricotta al setaccio e mescoliamola al formaggio grattugiato, uniamo l’uovo il sale e abbondante pepe nero. Formiamo delle palline e passiamole nella farina, nelle uova sbattute e nel pane grattugiato. Friggiamo in abbondante olio finché risulteranno dorate.

Palline di ricotta e Pecorino di Pienza, quando le polpette sono una passione

Mai avevo pensato si potesse dedicare un libro intero alle polpette.
Bruno Barbieri, con la sua ultima
Cartolina dalla Cucina edita da Biblotheca Culinaria ci dimostra il contrario.
Le polpette non sono solo quelle di carne, le classiche che ci preparava la nonna la domenica mattina, le polpette possono - e Barbieri nel volume che gli dedica lo dimostra - essere anche molto chic: “cotte, crude, farcite, rivestite, avvolte in foglie, galleggianti in minestre, affogate nel sugo, fatte con gli avanzi e anche con le primizie” tutte legate da un unico filo conduttore l’essere appetibili ed estremamente invitanti, se poi si guardiamo le foto della Sainaghi che illustrano il volume, a dire il vero si rischia di aggredire a morsi le pagine del libro.
Da una ricetta di Barbieri contenuta nel libro ho mosso i miei passi per la realizzazione di queste Palline di ricotta e pecorino di Pienza.

Avevo in frigorifero mezza forma di questo meraviglioso formaggio, il Pecorino di Pienza stagionato in fossa, che Gianluca di Terrasolis mi ha inviato in assaggio e riflettevo sul possibile accostamento dello stesso alla delicata ricotta per realizzarne appunto delle polpette, quando è capitato tra le mie mani il libro di Barbieri dove, tra una ricetta e l’altra, leggo Frittelle di ricotta ed erbe aromatiche.
A ben guardarle erano quelle che volevo realizzare salvo che nella ricetta del maestro la ricotta era di pecora ed il formaggio parmigiano anziché pecorino, c’erano inoltre basilico, maggiorana, timo, erba cipollina e salvia che ho omesso e sostituito con del pepe nero per delle polpette cacio e pepe non indifferenti, croccanti e dorate fuori, scioglievoli e dal gusto deciso dentro, comunque le vogliate provare le dosi sono queste:
320 g di ricotta
40 g di Pecorino di Pienza grattugiato
3 uova
200 g di pane grattugiato
100 g di farina
sale e pepe nero di mulinello
Olio di oliva per friggere

Passiamo la ricotta al setaccio e mescoliamola al formaggio grattugiato, uniamo l’uovo il sale e abbondante pepe nero. Formiamo delle palline e passiamole nella farina, nelle uova sbattute e nel pane grattugiato. Friggiamo in abbondante olio finché risulteranno dorate.

2009-03-30

Millefoglie di brisèe alle nocciole con Coppa di Parma e crema di ricotta

Mi sono accorta solo ieri che la Pasqua sta arrivando, mi sembra il caso allora di iniziare a pensare a qualche idea per il menù di festa, un menù che sappia di primavera, colorato e gustoso dall’antipasto al dolce.
Proprio dall’antipasto voglio partire per suggerirvi una bellissima idea che a mia volta avevo rubacchiato da un vecchio numero di Cucina Italiana e poi rielaborato secondo i miei gusti e le mie esigenze.
La cosa carina di questo piatto è che volendo vi potete fermare anche solo alle sfogliette da consumare come rompi digiuno o con l’aperitivo, sono dei crackers ottimi che si sposano a meraviglia con i formaggi ed i salumi. Composte a torretta fanno la loro bella figura come antipasto.
Per enfatizzare il gusto ho utilizzato la prelibata Coppa di Parma Ronchei acquistabile su Esperya anche affettata per facilitarvi il lavoro a casa.
Ingredienti per 5 millefoglie
Per la brisèe alle nocciole:
200 g di farina 00
60 g di burro
60 g di nocciole
30 g di parmigiano grattugiato
1 pizzico di sale
80 g di acqua
Per la crema di ricotta:
200 g di ricotta vaccina
50 g di gorgonzola piccante
2 cucchiai di panna
Per completare:
10 fette di Coppa di Parma Ronchei
Songino

Impastiamo la farina con il burro, le nocciole tritate piuttosto fini, il parmigiano, il sale e l’acqua. Lasciamo riposare l’impasto ottenuto e poi stendiamolo in una sfoglia molto sottile. Io ho utilizzato un tappetino di silicone Silikomart da cm 42 x 27 sul quale ho steso l’impasto, ho pareggiato i bordi ed intagliato i crackers ricavandone 16 pezzi, bucherellati con una forchetta ed infornati con tutto il tappetino a 200° per 10 minuti circa.
Per la crema di ricotta mescoliamo la ricotta con il gorgonzola sciolto nella panna. Versiamo la crema ottenuta nella sac a poche e poi utilizziamo per farcire i crackers.
Sopra lo strato di formaggio poniamo una fetta di coppa piegata in due e qualche ciuffetto di songino, copriamo con l’altro cracker e farciamo allo stesso modo. Completiamo con una terza sfoglia ogni torretta.

Millefoglie di brisèe alle nocciole con Coppa di Parma e crema di ricotta

Mi sono accorta solo ieri che la Pasqua sta arrivando, mi sembra il caso allora di iniziare a pensare a qualche idea per il menù di festa, un menù che sappia di primavera, colorato e gustoso dall’antipasto al dolce.
Proprio dall’antipasto voglio partire per suggerirvi una bellissima idea che a mia volta avevo rubacchiato da un vecchio numero di Cucina Italiana e poi rielaborato secondo i miei gusti e le mie esigenze.
La cosa carina di questo piatto è che volendo vi potete fermare anche solo alle sfogliette da consumare come rompi digiuno o con l’aperitivo, sono dei crackers ottimi che si sposano a meraviglia con i formaggi ed i salumi. Composte a torretta fanno la loro bella figura come antipasto.
Per enfatizzare il gusto ho utilizzato la prelibata Coppa di Parma Ronchei acquistabile su Esperya anche affettata per facilitarvi il lavoro a casa.
Ingredienti per 5 millefoglie
Per la brisèe alle nocciole:
200 g di farina 00
60 g di burro
60 g di nocciole
30 g di parmigiano grattugiato
1 pizzico di sale
80 g di acqua
Per la crema di ricotta:
200 g di ricotta vaccina
50 g di gorgonzola piccante
2 cucchiai di panna
Per completare:
10 fette di Coppa di Parma Ronchei
Songino

Impastiamo la farina con il burro, le nocciole tritate piuttosto fini, il parmigiano, il sale e l’acqua. Lasciamo riposare l’impasto ottenuto e poi stendiamolo in una sfoglia molto sottile. Io ho utilizzato un tappetino di silicone Silikomart da cm 42 x 27 sul quale ho steso l’impasto, ho pareggiato i bordi ed intagliato i crackers ricavandone 16 pezzi, bucherellati con una forchetta ed infornati con tutto il tappetino a 200° per 10 minuti circa.
Per la crema di ricotta mescoliamo la ricotta con il gorgonzola sciolto nella panna. Versiamo la crema ottenuta nella sac a poche e poi utilizziamo per farcire i crackers.
Sopra lo strato di formaggio poniamo una fetta di coppa piegata in due e qualche ciuffetto di songino, copriamo con l’altro cracker e farciamo allo stesso modo. Completiamo con una terza sfoglia ogni torretta.

2009-03-27

Pesche al Brachetto mandorlate

Premetto che in estate preparo spesso questo semplicissimo dessert con le pesche fresche, dopo aver fatto fare alle stesse un tuffo nello sciroppo preparato in casa. D’inverno non le preparo mai perché farle con le pesche sciroppate che normalmente si trovano in commercio non avrebbe alcun senso. Ho fatto un’eccezione dopo aver assaggiato le Pesche rosa al Brachetto di Cascina San Cassiano, che nulla hanno a che vedere con le comuni pesche sciroppate, il frutto è croccante e profumato, lo sciroppo per niente zuccheroso e la nota del Brachetto completa la poesia. Come potevo rinunciare a levarmi questa “voglia” avendo le pesche giuste per farlo?
Ingredienti per 4-5 persone:
1 vaso di Pesche rosa al Brachetto di Cascina San Cassiano
3 dl di latte di mandorle di buona qualità
1 cucchiaio raso di maizena
1 uovo
Foglie di menta per guarnire
Diluiamo a freddo la maizena nel latte di mandorle, poi incorporiamo il liquido all’uovo sbattuto. Cuociamo a fuoco moderato finché la crema si addensa. Disponiamo le pesche in un piatto di portata e farciamo l’incavo lasciato dal nocciolo con la crema alle mandorle già fredda, decoriamo con le foglioline e serviamo.

Pesche al Brachetto mandorlate

Premetto che in estate preparo spesso questo semplicissimo dessert con le pesche fresche, dopo aver fatto fare alle stesse un tuffo nello sciroppo preparato in casa. D’inverno non le preparo mai perché farle con le pesche sciroppate che normalmente si trovano in commercio non avrebbe alcun senso. Ho fatto un’eccezione dopo aver assaggiato le Pesche rosa al Brachetto di Cascina San Cassiano, che nulla hanno a che vedere con le comuni pesche sciroppate, il frutto è croccante e profumato, lo sciroppo per niente zuccheroso e la nota del Brachetto completa la poesia. Come potevo rinunciare a levarmi questa “voglia” avendo le pesche giuste per farlo?
Ingredienti per 4-5 persone:
1 vaso di Pesche rosa al Brachetto di Cascina San Cassiano
3 dl di latte di mandorle di buona qualità
1 cucchiaio raso di maizena
1 uovo
Foglie di menta per guarnire
Diluiamo a freddo la maizena nel latte di mandorle, poi incorporiamo il liquido all’uovo sbattuto. Cuociamo a fuoco moderato finché la crema si addensa. Disponiamo le pesche in un piatto di portata e farciamo l’incavo lasciato dal nocciolo con la crema alle mandorle già fredda, decoriamo con le foglioline e serviamo.

2009-03-26

La feta al forno delle Cuoche dell'altro mondo

Se Trattoria Muvara chiama, CoCò risponde.
Non potevo ignorare neppure quest’anno il simpatico meme lanciato da Aiuolik per il secondo compleanno del suo blog e siccome in teoria già avrei una rubrica nella quale mi occupo di ricette prese a prestito da altri blog non è stato difficile rispondere in tempi ristretti.
C’è una ricetta che non mi appartiene ma che è entrata da mesi nel mio cuore e nel mio forno.
L’ho rubata a Cuoche dell’altro mondo, un food-blog fra i più ricchi e curati di tutta la blogosfera le cui autrici, una romana in Germania ed una milanese in Nuova Zelanda, pur a distanze siderali tra loro riescono a curare amorevolmente (i potenti mezzi della rete) e soprattutto con una certa continuità e comunione di contenuti.
E’ un piatto molto diffuso in Germania, a detta di Alex, seppure abbia tutta l’aria di qualcosa di greco. E’ comunque un piatto senza barrire a ben vedere perché ottimo a qualunque latitudine pur con le modifiche che magari il territorio richiede.
La ricetta originale potete leggerla qui, mentre la mia ve la lascio di seguito.

Non trovo in questo periodo dell’anno quei piccoli peperoni di cui parla Alex (tanto meno all’aceto) e uso dei peperoni verdi a cornetto che affetto in rondelle sottili, le olive non sono greche, vanno benissimo quelle di Gaeta o le Taggiasche, i pomodorini possono essere sostituiti da pomodori grandi ridotti a fette, al posto del basilico si può mettere l’origano per un gusto molto mediterraneo e, addirittura la Feta si può sostituire con il Quartirolo lombardo, è eccezionale comunque. Insomma largo alla fantasia ma non allontanatevi troppo da queste indicazioni potreste non ottenere un risultato degno di menzione.

Feta al forno


Ingredienti:
formaggio Feta o Quartirolo lombardo
pomodorini o pomodori
olive di Gaeta o olive Taggiasche
peperoncini verdi dolci tipo friggitelli o peperoni cornetti
basilico e/o origano
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
Porzioniamo il formaggio e disponiamolo in una teglia, da un panetto di quelli comunemente in vendita verranno fuori due porzioni. Tagliamo i pomodorini e distribuiamoli sul formaggio, aggiungiamo i peperoni a rondelle e le olive. Cospargiamo con una manciata di basilico e/o origano condiamo con olio, sale e pepe. Inforniamo per ca. 20 minuti a 180°C.
E' un piatto di quelli che rifarete, non si diemntica facilmente e risolve il problema secondo veloce e vegetariano.

La feta al forno delle Cuoche dell'altro mondo

Se Trattoria Muvara chiama, CoCò risponde.
Non potevo ignorare neppure quest’anno il simpatico meme lanciato da Aiuolik per il secondo compleanno del suo blog e siccome in teoria già avrei una rubrica nella quale mi occupo di ricette prese a prestito da altri blog non è stato difficile rispondere in tempi ristretti.
C’è una ricetta che non mi appartiene ma che è entrata da mesi nel mio cuore e nel mio forno.
L’ho rubata a Cuoche dell’altro mondo, un food-blog fra i più ricchi e curati di tutta la blogosfera le cui autrici, una romana in Germania ed una milanese in Nuova Zelanda, pur a distanze siderali tra loro riescono a curare amorevolmente (i potenti mezzi della rete) e soprattutto con una certa continuità e comunione di contenuti.
E’ un piatto molto diffuso in Germania, a detta di Alex, seppure abbia tutta l’aria di qualcosa di greco. E’ comunque un piatto senza barrire a ben vedere perché ottimo a qualunque latitudine pur con le modifiche che magari il territorio richiede.
La ricetta originale potete leggerla qui, mentre la mia ve la lascio di seguito.

Non trovo in questo periodo dell’anno quei piccoli peperoni di cui parla Alex (tanto meno all’aceto) e uso dei peperoni verdi a cornetto che affetto in rondelle sottili, le olive non sono greche, vanno benissimo quelle di Gaeta o le Taggiasche, i pomodorini possono essere sostituiti da pomodori grandi ridotti a fette, al posto del basilico si può mettere l’origano per un gusto molto mediterraneo e, addirittura la Feta si può sostituire con il Quartirolo lombardo, è eccezionale comunque. Insomma largo alla fantasia ma non allontanatevi troppo da queste indicazioni potreste non ottenere un risultato degno di menzione.

Feta al forno


Ingredienti:
formaggio Feta o Quartirolo lombardo
pomodorini o pomodori
olive di Gaeta o olive Taggiasche
peperoncini verdi dolci tipo friggitelli o peperoni cornetti
basilico e/o origano
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
Porzioniamo il formaggio e disponiamolo in una teglia, da un panetto di quelli comunemente in vendita verranno fuori due porzioni. Tagliamo i pomodorini e distribuiamoli sul formaggio, aggiungiamo i peperoni a rondelle e le olive. Cospargiamo con una manciata di basilico e/o origano condiamo con olio, sale e pepe. Inforniamo per ca. 20 minuti a 180°C.
E' un piatto di quelli che rifarete, non si diemntica facilmente e risolve il problema secondo veloce e vegetariano.

2009-03-25

Le 5 cose da cui sono dipendente

E’ da tanto che non accetto l’invito ad un meme, stavolta però sono stata felice dell’invito di Grazia perché si tratta di un meme simpatico a cui rispondo volentieri cercando di darvi qualche informazione su di me.
Il titolo è: Le 5 cose da cui sono dipendente e prima di accingermi a rispondere faccio una piccola premessa non inserirò nelle risposte né mio marito né nessuno dei miei affetti, è un gioco e voglio interpretarlo come tale per cui vi dirò le 5 cose (quasi inutili) senza di cui però non riesco a vivere la mia vita quotidiana
1. Internet: rinuncerei al cellulare, al telefono ed anche al citofono ma non alle e-mail ed al blog;
2. Il minipimer: vi giuro nessuna pubblicità nè palese nè occulta ma ho potuto tastare con mano che mi è impossibile farne a meno quando il mese scorso mi ha inesorabilmente abbandonata, mi sono affrettata a cercare il pezzo di ricambio perché proprio senza non riesco;
3. La carta stampata: scusatemi ma senza riviste e libri non ce la faccio proprio vado come in astinenza e ne ho avuto la prova in crociera dove ho voluto provare a dare uno stacco alla vita quotidiana partendo senza neppure un libro in valigia, risultato… alla prima sosta in Italia non visitavo monumenti ma cercavo un’edicola;
4. Formaggi e latticini: se mi dovesse insorgere un' allergia al lattosio non so come la prenderei, forse arriverei addirittura a pensare di farla finita, la vita non avrebbe più molto senso;
5. La mia solitudine: adoro la compagnia altrui, condividere gli svaghi con le persone care etc. etc. ma ho bisogno di momenti in cui restare sola con me stessa, riposandomi o impegnandomi alla mia maniera senza doverne rendere conto a nessuno.
A chi passo il testimone? Ultimamente sto frequentando poco gli altri blog per mancanza di tempo per cui non so chi lo ha già fatto comunque ci provo:

Se vi va di rispondere ovviamente.